Potenziare la lingua italiana nell’Ue
Posted by fidest press agency su lunedì, 17 gennaio 2022
“Dopo la Brexit l’inglese non ha più motivo di essere considerata la lingua principale delle istituzioni europee. Tuttavia, viene usato ancora come strumento ufficiale per le comunicazioni e il lavoro. Il governo Draghi s’impegni affinché l’italiano, lingua della Nazione appartenente al nucleo dei primi Stati fondatori dell’Unione europea, sia l’idioma veicolare usato in tutti gli atti e occasioni. Attualmente lo sono l’inglese, il francese e il tedesco. L’italiano deve essere lingua di primo rango come le altre tre visto che tuttora è la quarta lingua più studiata al mondo e, come per il francese e il tedesco, deve avere il trattamento partitario perché il suo ruolo è stato fondamentale nella costruzione dell’Unione Europea e dell’Europa stessa, essendo la lingua figlia diretta del latino”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
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