Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°87

Archive for 28 aprile 2022

A Roma il 18° congresso della Federazione Sindacale Mondiale

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Venerdì 29 aprile alle ore 12, nella sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, in via dell’Umiltà 83c a Roma, si tiene la presentazione del 18° congresso della Federazione Sindacale Mondiale (FSM – WFTU, World Federation of Trade Unions), in programma a Roma dal 6 all’8 maggio nella sede dell’Holiday Inn Parco dei Medici.Alla conferenza stampa prendono parte George Mavrikos, segretario generale della FSM/WFTU, Pierpaolo Leonardi e Cinzia Della Porta, in rappresentanza dell’USB, sindacato organizzatore dell’assise mondiale.L’Italia ha ospitato in precedenza il 2° congresso, tenuto nel 1949 a Milano, quando alla guida della Federazione Sindacale Mondiale fu eletto Giuseppe Di Vittorio, leader della Cgil unitaria.Alla figura di Di Vittorio è dedicato nel pomeriggio di venerdì 29 aprile, dalle 15,30 nella sede del Cnel, il convegno “Giuseppe Di Vittorio internazionalista”, con la partecipazione di George Mavrikos, Eloisa Betti (docente di Storia del Lavoro – Unibo), Michele Colucci (ricercatore CNR) e José Maria Lucas (storico) FSM/WFTU conta 115 milioni di lavoratori iscritti in 133 paesi. In loro rappresentanza si ritroveranno a Roma 350 delegati in presenza ai quali si aggiungono, stante la situazione pandemica in essere, altri 350 delegati in videocollegamento.

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PIMCO: le ricadute del conflitto tra Russia e Ucraina sul commercio globale

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

A cura di Geraldine Sundstrom, Portfolio Manager Asset Allocation di PIMCO. Ogni volta che in questi giorni gli automobilisti fanno benzina ricevono un doloroso promemoria del ruolo della Russia nei mercati globali del petrolio. Ci si rende invece meno conto della gamma di prodotti grezzi e semilavorati esportati da Russia e Ucraina. Dal palladio al grano, le perturbazioni stanno già ponendo una pressione al rialzo sui prezzi di una serie di prodotti di uso quotidiano, intensificando i rischi macroeconomici e di mercato nei prossimi trimestri. A prima vista, Russia e Ucraina non dovrebbero essere così importanti per l’attività economica globale. La quota dell’Ucraina nelle esportazioni globali è appena dello 0,3%, mentre quella della Russia si attesta all’1,9%. Al contrario, la Cina e gli Stati Uniti costituiscono ciascuno circa il 10% del commercio globale. Eppure, è drammaticamente un’altra storia quando si tratta dei fattori produttivi chiave. Come mostra il grafico, l’Ucraina e la Russia sono grandi esportatori di palladio, nichel, cereali e altre risorse che sono fondamentali per una varietà di beni e settori, dalle automobili ai semiconduttori e i generi alimentari. Se le interconnessioni e gli effetti di trasferimento sono complessi e difficili da quantificare, l’aumento dei prezzi e la distruzione della domanda rallenteranno la crescita e premeranno al rialzo sui prezzi – dando alle banche centrali un incentivo per una stretta in tempi più rapidi di quanto sarebbe stato altrimenti. Naturalmente l’Europa sarà probabilmente colpita più duramente a causa della vicinanza e dei legami economici con i due stati in conflitto. Tuttavia, l’interconnessione dell’economia globale implica che le ripercussioni si diffonderanno, dai prezzi dei prodotti alimentari in Egitto ai prezzi dei giocattoli per bambini negli Stati Uniti. Inoltre, le perturbazioni si inseriscono in un contesto di grande incertezza economica con elevata inflazione, rallentamento della crescita e condizioni finanziarie sempre più rigide, portando a un ambiente di mercato fragile e precario nei prossimi trimestri. Per i portafogli multi-asset, riteniamo che ciò richieda un atteggiamento più difensivo e un’attenzione alla qualità e alla liquidità poiché il rischio di recessione aumenta nell’orizzonte ciclico. Gli investitori potrebbero voler evitare i settori più ciclici nel mercato azionario, soprattutto in Europa, dove il ciclo economico sembra più vulnerabile nel breve periodo, a nostro avviso.Privilegiamo invece i titoli di alta qualità con potere di determinazione dei prezzi e crescita stabile degli utili, in aree come la produzione di semiconduttori e l’assistenza sanitaria. Ci piacciono anche le società che possono offrire un potenziale di rialzo sostenibile in un mondo a crescita più lenta, in aree come l’energia rinnovabile e l’automazione. A livello di asset allocation, la nostra strategia è stata quella di ampliare i potenziali driver di rendimento nei mercati dei tassi d’interesse e delle valute dove vediamo più valore, come il cambio dei mercati emergenti. Puntiamo a mantenere una bassa direzionalità complessiva, pur essendo dinamici nella nostra gestione del rischio. Come sempre, la volatilità presenta sia rischi sia opportunità. (abstract http://www.verinieassociati.com)

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Sapienza si conferma il 1° ateneo italiano nel ranking internazionale CWUR 2022-23

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

La classifica colloca Sapienza al 113° posto assoluto al mondo e al 37° posto a livello europeo, nella Top 0,6% delle circa 20mila università censite Sapienza è prima tra le università italiane nella classifica internazionale elaborata dal Center for World University Rankings (CWUR) resa pubblica oggi, confermando la 113esima posizione assoluta a livello mondiale e guadagnando la 37esima posizione a livello europeo (+1 rispetto allo scorso anno).“Il primato italiano di Sapienza è una conferma prestigiosa e significativa, ottenuta in un ranking elaborato sulla base di solidi criteri oggettivi – spiega la Rettrice Antonella Polimeni – Anche in questo ambito, come già in altre classifiche internazionali, sia generali sia specifiche per singole discipline, l’Ateneo migliora le valutazioni nei principali indicatori considerati: un riconoscimento dell’eccellenza e del lavoro tutta la nostra comunità”.La classifica, che elenca le prime 2.000 università internazionali su circa 20mila scrutinate, è basata su 4 indicatori nei quali Sapienza ottiene i seguenti punteggi: Quality of Faculty 99 (118 nel 2021); Quality of Education 419 (473 nel 2021); Alumni Employment 499 (501); Research Performance 100 (stabile).Il ranking 2022-2023 conferma le prime tre posizioni a livello mondiale, rispettivamente assegnate all’Università di Harvard, seguita Mit di Boston e dalla Stanford University. In Italia dopo Sapienza si collocano Padova (170° posizione), Milano (179° posizione) e Bologna (181° posizione).

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47° Premio della Bontà di Sant’Antonio

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Padova Cerimonia di Premiazione: sabato 4 e domenica 5 Giugno 2022. Concorso organizzato dall’Arciconfraternita di Sant’Antonio. Alla chiusura del Bando – il 31 marzo scorso – sono arrivati alla Segreteria Organizzativa dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio ben 1.483 elaborati di cui 715 per la narrativa e poesia; 738 disegni; 23 elaborati multimediali e 7 elaborati fuori concorso. Coperta praticamente tutta la Penisola: hanno partecipato ben 17 regioni italiane, 53 comuni e 75 istituti tra scuole Primarie e secondarie di Primo e Secondo grado. Sono arrivati anche due elaborati davvero particolari e preziosi: un testo in scritto in Braille da uno studente non vedente da una scuola della provincia di Ferrara, e un disegno di uno studente ipovedente anche descritto con la scrittura allargata inviato da una scuola di Montegrotto. Un tema – «Il mondo che vorrei. Racconta a papa Francesco il futuro che immagini e per il quale vorresti impegnarti» – che ha convinto gli alunni e ha confermato l’importanza di parlare alle giovani generazioni utilizzando il loro linguaggio, ma ancor più portando loro esempi di quel bene che moltissime persone operano nella propria quotidianità. Una modalità comunicativa da sempre perseguita dall’Arciconfraternita e condivisa, in questa 47^ edizione del Premio, con un altro importante anniversario: il Centenario del «Messaggero dei Ragazzi», Rivista edita dai frati della Basilica di Sant’Antonio che appunto da un secolo, prima come “Sant’Antonio e i fanciulli” e poi appunto come «MeRa» familiarmente chiamato, si mette in comunicazione e in ascolto con i giovani trasmettendo un messaggio comune di apostolato e di bene.Destinatari: tutti gli allievi delle scuole primarie e secondarie di I e II grado di lingua italiana, ovunque residenti in Italia e nel Mondo, purché scrivano e parlino in lingua italiana.Modalità di partecipazione: GRATUITA con invio di un elaborato narrativo/poetico individuale o di un disegno individuale o di un cortometraggio di durata massima di 3 minuti, quest’ultimo anche di gruppo. Tra i Premi per i concorrenti: Ospitalità alberghiera a Padova con l’intera famiglia per la cerimonia di premiazione. Medaglie del Santo Padre e Sigilli della Città di Padova per i primi classificati.Premi per le scuole: Borse di studio con monte premi complessivo fino a circa € 3.000,00. Abbonamento a il “Messaggero dei Ragazzi”

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Scuola: Nuove assunzioni e formazione docenti, secondo Bianchi non è un percorso a ostacoli

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Secondo il ministro dell’Istruzione la riforma di assunzione e formazione dei docenti, approvata l’altro ieri dal Consiglio dei ministri all’interno del Decreto Pnrr 2, “non è un percorso a ostacoli, ma un percorso formativo chiaro”. Replica Marcello Pacifico, presidente Anief: “è peggio, è una lotta alla sopravvivenza, resteranno tutti i posti vacanti. La verità è che di fronte a 100 mila posti oggi senza titolare, a 23 anni di abusi sui precari, il Governo rende l’accesso al ruolo docente più difficile, più complicato, più lungo. Prevediamo che i due terzi dei posti oggi liberi rimarranno tali”.Il sindacato contesta anche la parte sull’incentivazione dei docenti che aderiranno a una formazione aggiuntiva: è un sistema che non regge, non comporta aumenti strutturali e comunque solo per pochi. “Siamo pronti a impugnare il riconoscimento dell’incentivazione salariale decisa dai comitati di valutazione, come prevede il decreto, nelle more del rinnovo contrattuale. A meno che il Parlamento, in fase di conversione di legge del testo, si renda conto – conclude Pacifico – della inapplicabilità di questa procedura cervellotica”.

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Scuola: Graduatorie precari, in arrivo ordinanza rinnovo Gps per quasi un milione di supplenti

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Anche il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione non manca di esprimere i suoi rilievi sulla bozza di ordinanza che il ministero dell’Istruzione si accinge a produrre sull’aggiornamento delle Graduatorie provinciali per le supplenze e di quelle d’Istituto valide per il biennio 2022/2024: solo nelle Gps sono presenti 400mila candidati e ancora di più nelle graduatorie d’istituto. Il Cspi, pur esprimendo parere favorevole, si sofferma su diversi limiti presenti nel testo che, secondo la stampa specializzata, potrebbe essere pubblicato già la prossima settimana, con le domande degli oltre 400mila candidati che potrebbero essere presentate “a partire dal 2 maggio”: anche il Cspi, in particolare, come Anief ritiene che sull’aggiornamento delle graduatorie sia necessario allungare la tempistica per la presentazione delle domande, come pure debba essere fornita maggiore chiarezza sull’attribuzione degli incarichi, oltre che cancellare le sanzioni per chi rifiuta gli incarichi.L’ufficio legale Anief ribadisce l’illegittimità del testo sinora prodotto dall’amministrazione su Gps e graduatorie d’istituto: sarebbe illegittimo anche non sciogliere la riserva per la specializzazione su sostegno conseguita entro il 31 luglio con il TFA VI ciclo (inserimento in I fascia) o laurea in Scienze della formazione primaria e il titolo conseguito all’estero non riconosciuto al 20 luglio dal Ministero dell’Istruzione. Come è errato non consentire l’inserimento con riserva e lo scioglimento della stessa per il diploma ITP o la laurea conseguita entro il 20 luglio (inserimento in seconda fascia). Se la bozza di testo verrà confermata, pertanto, saranno avviati i ricorsi Anief sulle Gps 2022.

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Canone Rai. L’eterno problema irrisolto… che non sarà risolto

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Il fatto che entro la fine dell’anno le istituzioni dovranno decidere come dovrà essere pagato il cosiddetto canone Rai è occasione per ripensare il nostro sistema pubblico di informazione radiotelevisiva? Occorrerebbe volontà politica. Tutti i partiti (governo e opposizione) hanno tornaconto dalla spartizione Rai e, al momento, non sembra che vogliano rinunciare agli interessi di bottega, ovviamente spacciati per interessi collettivi. Il nostro sistema di gestione e finanziamento della Rai (circa 1.630 milioni di euro all’anno) è erede di un mondo che non esiste più, quando i partiti erano espressione viva dei cittadini e tutto passava attraverso essi. Oggi i partiti sono gruppi di potere e di “clienti” che, a malapena votati dalla maggioranza degli elettori, parlano a se stessi, tant’è che anche le massime cariche esecutive delle istituzioni sono affidate a persone a loro esterne e che, proprio per questo, ispirano maggiore fiducia e credibilità… anche agli stessi partiti. Le comunicazioni e le informazioni oggi hanno molteplici canali di distribuzione, soprattutto quelli della Rete, ma il nostro sistema pubblico si finanzia ed è impostato come quando c’era il monopolio. Tant’è che la Rai è oggi in abuso di posizione dominate con i suoi concorrenti (essenzialmente mercato pubblicitario) che non fruiscono del canone: tutti lo sanno, autorità di controllo incluse, ma fanno salti mortali per dire che invece è tutto a posto… essere Stato, sembra che dia diritto a violare leggi che, altrimenti, sono applicate – solo per loro – ai concorrenti Rai.I sommovimenti a cui assistiamo, anche di partiti (Lega) che in passato hanno fatto iniziative per l’abolizione del canone, sono sempre nella logica di una migliore spartizione del potere. E’ di questi giorni, per esempio, un’interrogazione della Lega per sapere se i paventati aumenti del canone siano dovuti al fatto che un nuovo collaboratore Rai percepisce un compenso di 50mila euro al mese. Iniziativa in teoria nobile ma ad orologeria, visto che questo collaboratore viene tirato in ballo perché politicamente inviso ai leghisti, e altrettanto non viene richiesto per tanti collaboratori e giornalisti a libro paga dell’informazione di Stato. Non si discute e non si propongono, per esempio, cambiamenti radicali che, di per sé, non potrebbero che mettere la parola fine a questa gestione Parlamento/partiti. Sembra che, più che informazione istituzionale, l’interesse sia per uno strumento di propaganda, gestito da fedeli, spaziando anche sullo spettacolo. Gli elettori alcuni fa (1995 – 4) furono chiamati ad esprimersi sul modello di gestione con un referendum, e indicarono al legislatore la privatizzazione. Considerazione=zero! Vari tentativi di confronti e cambiamenti parlamentari sono rimasti lettera morta… il fatto che tutti i partiti (che mirano alla propria sopravvivenza) sono equamente rappresentati in Rai ha, di fatto, comprato le loro politiche.La fine della riscossione del canone in bolletta elettrica, quindi, sembra che non porterà a nulla di nuovo. La maggiore rivoluzione potrebbe essere (come avviene in Svezia, Norvegia, Finlandia, Belgio, Olanda e Spagna) che i mille e seicento milioni e rotti necessari alla gestione, invece di riscuoterli direttamente fossero presi dalla fiscalità generale. Canone quindi abolito! Ma da qualche parte questi proventi andranno presi e non ci stupiremmo, per esempio, qualche balzello sulla benzina (fonte eterna delle fiscalità più varie…). E comunque resterà l’irrisolto ed eterno problema: l’informazione come strumento di esercizio di potere e consenso e non come servizio… magari affidato ad una gara di appalto…François-Marie Arouet http://www.aduc.it

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La probabile causa di epatite acuta nei bambini che preoccupa il mondo

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Adenovirus F41 . È il nome che risuona nei media dal 15 aprile, data in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato la comparsa di un focolaio di epatite acuta di origine sconosciuta in bambini del Regno Unito e dell’Irlanda del Nord. Quando non siamo ancora usciti dalla crisi covid-19, un altro virus con un numero nel suo nome sta creando allarme in tutto il mondo in quanto è probabilmente la causa dei 169 casi di epatite acuta in bambini rilevati in 11 paesi e che hanno già segnalato, ha fatto il primo decesso nel Regno Unito. I pazienti rilevati in Italia, al momento 4, e il numero di casi continua a crescere nel mondo: Regno Unito e Irlanda del Nord (114), Spagna (13), Israele (12), Regno Stati (9), Danimarca (6), Irlanda (5), Paesi Bassi (4), Norvegia (2), Francia (2), Romania (1) e Belgio (1). Molti dei bambini che sono stati colpiti dalla malattia hanno riportato precedenti problemi gastrointestinali, come dolore alla pancia, vomito e diarrea; anche ittero (colorazione gialla della pelle, delle mucose o degli occhi), prurito cutaneo, urine scure e feci scarsamente pigmentate. L’ assenza di febbre è un altro fattore da tenere in considerazione. I ricercatori stanno lavorando contro il tempo per cercare di trovare l’origine del virus che ha causato questo focolaio e per questo stanno analizzando a fondo le storie cliniche e i contesti ambientali e alimentari dei pazienti. Poiché i virus che di solito causano l’epatite acuta non sono comparsi in nessuno dei casi, le ipotesi si sono concentrate sull’adenovirus, che è stato rilevato in più di 70 bambini. Tuttavia, l’ adenovirus F41 non spiega di per sé la gravità dei casi. Gli adenovirus non sono nemmeno sconosciuti alla scienza, poiché sono agenti infettivi molto comuni nelle persone e sono causa di patologie molto diverse, interessando le membrane delle vie respiratorie, gli occhi, l’intestino, le vie urinarie o il sistema nervoso.Come si diffonde l’adenovirus? Le malattie causate dagli adenovirus si diffondono dal contatto con le secrezioni di chi è infetto o anche da oggetti contaminati, come il cibo, quindi le misure igieniche sono fondamentali, come ben sappiamo dal covid. Non c’è epatite in Europa che si trasmette attraverso l’aria.L’infezione da adenovirus F41 non ha una prevalenza maggiore in un determinato periodo dell’anno e i bambini di età inferiore ai due anni ne sono più sensibili, come spiegato dagli esperti europei di microbiologia. I casi più complicati sono quelli in cui i bambini hanno avuto altri problemi di salute pregressi, mentre il trapianto di fegato si presenta come la “soluzione” più comune. Gli esperti hanno escluso categoricamente ogni possibile relazione con il vaccino covid , poiché alcuni dei bambini colpiti non avevano ricevuto alcuna dose. Rifiutano anche la possibilità che si tratti di una nuova “manifestazione” del coronavirus. Non è esclusa l’ipotesi che la causa sia una sostanza tossica ancora sconosciuta , anche se sembra improbabile in quanto non è stato trovato alcun denominatore comune nei casi registrati fino ad oggi. “Un’altra possibilità è che fosse un adenovirus comune, ma ora ha un impatto più grave sui bambini con un sistema immunitario indebolito a causa della mancanza di esposizione ad altri agenti patogeni a causa del confinamento e di altre misure durante la pandemia. Inoltre, non possiamo escludere che la causa è un virus non ancora identificato. Nel 2007,evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una mutazione dell’adenovirus freddo ha ucciso 10 persone e ne ha ammalate circa 140 negli Stati Uniti.

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Salute dei Giovani e Stili di Vita: la Carta di Padova

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Padova. sabato 30 aprile alle 9,30 nell’Aula Magna di Palazzo del Bo un incontro rivolto alla cittadinanza: Salute dei Giovani e Stili di Vita: la Carta di Padova.Il 22% dei bambini è in sovrappeso, il 10% è obeso; 1 giovane su 4 non pratica alcuna attività sportiva; il 60% dei bambini ha il primo cellulare tra i 10 e gli 11 anni; Il 54% dei bambini inizia la “vita in rete” tra gli 11 e i 12 anni; negli adolescenti l’uso delle e-cig è aumentato del 1800%, il 50% di loro non aveva mai fumato sigarette. Il quadro non è dei migliori se si pensa che le malattie croniche non trasmissibili, chiamate anche “malattie dello stile di vita”, hanno spesso origine in età pediatrica e possono essere prevenute solo con l’adozione precoce di sani stili di vita. Purtroppo una recente survey internazionale ha rilevato che solo il 2% degli adolescenti riporta un sano stile di vita. L’appuntamento del 30 aprile si prefigge l’obiettivo di coinvolgere principalmente proprio i più giovani. Per questo motivo sono già state coinvolte alcune Scuole Superiori della città che parteciperanno all’evento con classi di ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni e che offriranno molte occasioni di confronto e stimolo ai relatori.I principali fattori di rischio modificabili per lo sviluppo di queste malattie croniche sono l’inattività fisica, un’alimentazione inadeguata, il fumo, l’alcol, la sedentarietà, il sovrappeso e l’eccessivo screen-time.Il documento ispiratore della Carta di Padova, è l’articolo scientifico Pediatric Preventive Care in Middle-High Resource Countries – The Padova Chart for Health in Children redatto dai proponenti e pubblicato sulla rivista internazionale «Frontiers in Pediatrics». (abstract)

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Slovenia: Serracchiani, si ferma virata sovranista

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

“Positiva la forte affermazione del desiderio di cambiamento e di discontinuità in Slovenia, dove il centrodestra ha deluso molti elettori. La nuova maggioranza che si profila in Parlamento apre a una nuova stagione in linea con le aspirazioni democratiche e liberali su cui è nata la vicina Repubblica. Si ferma la virata sovranista che era stata impressa dal governo Jansa, che ha messo la Slovenia di fronte a contraddizioni in politica interna ed estera, rese più evidenti dalla guerra in Ucraina”. Lo afferma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, a fronte degli exit poll che danno in testa il Movimento Libertà (Gibanje Slovenija), nuova formazione liberale e progressista guidata dall’ex top manager Robert Golob, superando ampiamente il Partito democratico sloveno (Sds), del premier conservatore uscente Janez Jansa.

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“Nude emozioni” tra mandala e parole, il libro di Anna Mozzi, Edizioni Apeiron

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Napoli sabato 30 aprile 2022 alle ore 18 alla Libreria Raffaello di via Kerbaker 35, il libro di Anna Mozzi “Nude emozioni – Un abbraccio di vita”, Apeiron Editore. A discuterne, l’antropologa e scrittrice Alexandra Rendhell e l’ingegnere e autore di saggi letterari Angelo Giuseppe Pizza, abili curatori di questa particolare opera artistica della poetessa casertana. Le letture teatralizzate sono di Maria Basile Scarpetta, accompagnata dalle note dell’oboe emerito del Teatro di San Carlo di Napoli, Peppe Romito, e del pianista Pasquale Di Salvo. Anna Mozzi in questa occasione è lieta di rilasciare interviste prima della manifestazione.L’edizione del volume di 148 pagine, euro 16,50, è un’autentica opera d’arte, non solo per l’eleganza delle pagine ben rifinite, anche per i contenuti, i suggestivi mandala dell’artista Francesca Bartalini Waudby e la bellissima prolegomena di Alexandra Rendhell, la quale esordisce con parole crude, ma cariche di sensibilità: “Scrivere l’introduzione per un libro di poesie, per questi che sono, secondo me, non versi, ma effluvi d’anima scaturenti dalle dirette viscere di Anna Mozzi, non è stata una nuotata in calme e rilassanti acque, bensì un inabissamento, anche rischioso, come solo le immersioni nel profondo sanno essere”. Anna Mozzi dedica il libro al padre con strofe complesse, non scadenti in quella banalità che oggi ha travolto il genere letterario, nonostante la loro composizione risalga a quando l’autrice aveva appena sedici anni, due anni dopo la perdita del genitore. I versi liberi, senza rime e senza eccessi, sono il frutto di quel dolore e diventano un percorso di crescita, dove non mancano richiami all’amore, allo scorrere del tempo, alla morte stessa, di fronte alla quale non resta che trovare altre modalità di rinascita. “A mio padre, che il destino crudele precocemente mi sottrasse. A mio padre, ingenuo aedo di questo mondo vicino o lontano!”, così s’avviano le pagine a tratti amare, e con una fotografia in bianco e nero di un uomo giovane che porta allegro la figliola di circa cinque anni sulle spalle. E l’omaggio palpita in ogni singola strofa, e per rendere il senso della bellezza e dell’armonia presenti in questa articolata opera, ne ho estratta una di particolare effetto: “Uno strato di polvere seppellisce ogni cosa. Un’aria mefitica, che sa di muffa e di stantìo mi solletica le narici sino ad insinuarvisi perfidamente. È solo a me nota quest’aria impalpabile, eterea e pure a volte popolata d’indistinti e sommessi vocii, di tremule figure. Non so cosa sia questo strano languore, questa voglia di piangere, di sfogarmi, di purificarmi”. E anche di purificazione spirituale tratta il volume, di quella che potremmo definire catarsi dell’anima. La stessa corposa postilla, di ben otto commoventi pagine, mette fine, o dà il via – questo solo l’autrice può saperlo – ad un viaggio attraverso un dolore non ancora sopito, un dolore che accomuna l’umanità e che si può sanare soltanto con solitarie introspezioni, dove la poesia rimane l’antidoto supremo.

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Colombi (Uilpa). Evitare di osservare la P.A. solo con gli occhiali del PNRR

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Ai detrattori della Pubblica Amministrazione consigliamo di leggere il “Rapporto sui livelli e sulla qualità dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni ai cittadini e alle imprese” presentato al CNEL il 22 aprile scorso. Potrebbero così rendersi conto sia della complessità dei settori nei quali spazia l’attività dei dipendenti dello Stato sia di quanto è ampia la gamma di competenze richieste per operare al servizio della società del terzo millennio. Alla presentazione del Rapporto del CNEL, realizzato da un folto gruppo di tecnici, esperti, accademici e rappresentanti di parte amministrativa ha partecipato anche il Ministro Brunetta. Tale documento ha il merito di smentire una lunga serie di stereotipi sui dipendenti pubblici perché a occupare la scena è il lavoro nella sua dimensione di produttore di rendimenti misurabili in rapporto al benessere di famiglie e imprese. Se è vero che in questi ultimi tempi l’attenzione della politica verso la P.A. si è risvegliata sotto la pressione della pandemia e della mole di attività connesse all’attuazione del PNRR, è altrettanto vero che la stessa P.A. trova la sua ragion d’essere a prescindere dal PNRR. Dunque, è a monte di eventi contingenti che va sviluppato il ragionamento su ciò che oggi la P.A. italiana è (o potrebbe essere) in grado di offrire rispetto alle istanze, alle aspettative e alle emergenze del Paese. Ciò che va scongiurato è l’errore di osservare la P.A. di oggi e quella del futuro inforcando gli occhiali del PNRR, perché in tal modo si rischia di deformare la prospettiva dei problemi e delle soluzioni. Occorre invece pensare alla macchina amministrativa pubblica come una struttura che agisce a 360 gradi nella società e incide in modo determinante sullo sviluppo economico e sulla qualità della vita dei cittadini. Mai come oggi la P.A. è un’organizzazione dinamica, dotata di capacità innovativa e di un patrimonio di competenze interne immenso, sebbene impoverito dalle folli politiche neoliberiste perseguite negli ultimi decenni da governi di tutti i colori politici. Proprio leggendo il Rapporto sulla qualità dei servizi pubblici del CNEL si comprende meglio l’insensatezza di trasferire risorse e servizi pubblici ai privati. Uno Stato che disinveste nel lavoro pubblico disinveste nel proprio futuro. Sia dal Rapporto del CNEL sia dagli interventi degli ospiti durante la presentazione sembrerebbe di trovarci di fronte a un’inversione di tendenza. A noi piacerebbe davvero pensarlo. Per questo abbiamo ascoltato con interesse le parole del Ministro Brunetta. Parole che hanno un suono molto diverso da quelle di qualche anno fa. Eppure, qualcosa ancora non torna. E qualcosa non torna perché il capitale umano della P.A. non si fabbrica semplicemente aumentando il numero dei laureati o cambiando le regole dei concorsi. È un patrimonio che va costruito pazientemente e produce effetti in tempi non sempre facili da prevedere, comunque a valle di un percorso di programmazione, selezione e formazione professionale che può durare diversi anni. Diamo atto al Ministro di aver riportato d’attualità il tema del ricambio generazionale nella P.A. e quello della formazione. Ma non riusciamo davvero a comprendere come si possa immaginare il consolidamento e lo sviluppo della macchina pubblica con un’ondata da un milione di posti di lavoro a termine entro il 2026. Evidentemente sono gli occhiali del PNRR a deformare la prospettiva. Siamo chiari: il futuro della P.A. va oltre il PNRR e il precariato non è la strada giusta. La qualità del lavoro, pubblico o privato che sia, non è mai migliorata e non può migliorare grazie ai rapporti a termine, perché i precari sono costretti a lavorare in una condizione psicologica e giuridica che non favorisce il loro inserimento nei cicli produttivi né la loro crescita professionale: non hanno il tempo di acquisire le competenze necessarie per svolgere le funzioni di cui hanno bisogno le strutture in cui operano e quasi sempre vengono esclusi dalla formazione perché le amministrazioni preferiscono investire su chi garantisce la continuità operativa. Per chiudere, mi auguro che nella prossima edizione del Rapporto ci sia spazio anche per un contributo delle organizzazioni sindacali. Sono convinto che nessuno meglio delle lavoratrici e dei lavoratori della P.A. sia in grado di cogliere l’andamento della qualità dei servizi pubblici, visto che conoscono dall’interno le dinamiche di funzionamento e vivono in prima persona le criticità. Sarebbe un modo per arricchire il dibattito. Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione.

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Legge sui servizi digitali: accordo su uno spazio online sicuro e trasparente

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Bruxelles. l negoziatori di Parlamento e del Consiglio UE hanno raggiunto un accordo politico provvisorio in merito alla legge sui servizi digitali (Data Services Act – DSA). Insieme alla legge sui mercati digitali (Digital Marktes Act – DMA).Il DSA stabilirà gli standard per uno spazio online più sicuro e aperto per gli utenti e condizioni di parità per le aziende negli anni a venire. Con le nuove regole, i servizi di intermediari, cioè le piattaforme digitali – come i social media e i mercati online – dovranno adottare delle misure per proteggere gli utenti da contenuti, beni e servizi illegali. – Responsabilità algoritmica: la Commissione europea e i Paesi UE avranno accesso agli algoritmi delle grandi piattaforme digitali; – Rimozione rapida dei contenuti illegali online, compresi prodotti e servizi: procedura di “notifica e azione” più chiara, grazie alla quale gli utenti potranno – segnalare i contenuti illegali e le piattaforme digitali dovranno agire rapidamente; – Protezione dei diritti fondamentali online: garanzie più forti per assicurare che tali notifiche siano utilizzate in modo non arbitrario e non discriminatorio e nel rispetto dei diritti fondamentali, tra cui la libertà di espressione e la protezione dei dati; – Mercati online più responsabili che dovranno assicurare agli utenti l’acquisto di prodotti o servizi sicuri, rafforzando i controlli sull’affidabilità delle informazioni fornite dai commercianti (secondo il principio “Know Your Business Customer”) ed evitando che contenuti illegali appaiano sulle proprie piattaforme, anche attraverso controlli casuali; – Maggiore protezione per le vittime di violenza informatica, soprattutto per quanto riguarda la condivisione non consensuale (revenge porn) soggetta a rimozione immediata; – Sanzioni: le piattaforme digitali e i motori di ricerca potranno essere multati fino al 6% del loro fatturato mondiale. Nel caso di piattaforme digitali di grandi dimensioni (con più di 45 milioni di utenti), la Commissione europea avrà il potere esclusivo di chiedere l’osservanza delle norme; – Meno oneri e più tempo per adattarsi per le PMI: un periodo più esteso per familiarizzare con le nuove regole e promuovere l’innovazione nell’economia digitale. La Commissione seguirà da vicino i potenziali effetti economici dei nuovi obblighi sulle piccole imprese. – I nuovi obblighi di trasparenza per le piattaforme permetteranno agli utenti di essere meglio informati su come vengono raccomandati i contenuti (sistemi di raccomandazione) e di poter scegliere almeno un’opzione non basata sulla profilazione; – Pubblicità online: gli utenti avranno un controllo migliore su come vengono utilizzati i dati personali. La pubblicità mirata sarà vietata quando si tratta di dati sensibili (ad esempio l’orientamento sessuale, la religione, l’etnia); – Protezione dei minori: le piattaforme accessibili ai minori dovranno adottare misure specifiche per proteggerli, anche vietando completamente la pubblicità mirata; – Vietata la manipolazione delle scelte degli utenti attraverso i “dark patterns”: le piattaforme digitali e i mercati online non dovranno indurre le persone a utilizzare i loro servizi – ad esempio, dando maggior risalto a una particolare scelta o sollecitando l’utente a cambiare la propria selezione attraverso pop-up. Inoltre, cancellare l’abbonamento a un servizio dovrà essere facile come sottoscriverlo; – Risarcimenti: gli utenti avranno il diritto di chiedere un risarcimento per qualsiasi danno o perdita subita a causa di violazioni delle norme da parte delle piattaforme.Le piattaforme digitali di grandi dimensioni dovranno rispettare obblighi più severi ai sensi del DSA, proporzionati ai significativi rischi sociali che comportano quando diffondono contenuti illegali e dannosi, compresa la disinformazione. – Le piattaforme digitali di grandi dimensioni dovranno valutare e mitigare i rischi sistemici e sottoporsi a verifiche indipendenti ogni anno. Inoltre, quelle che usano i cosiddetti “sistemi di raccomandazione” (algoritmi che determinano cosa vedono gli utenti) dovranno fornire almeno un’opzione che non sia basata sulla profilazione; – Misure speciali in tempi di crisi: qualora si verificasse una crisi, come una minaccia alla sicurezza pubblica o alla salute, la Commissione potrà richiedere alle piattaforme digitali di grandi dimensioni di limitare qualsiasi rischio imminente nel proprio spazio. Queste azioni specifiche saranno limitate a tre mesi. Il testo dovrà essere finalizzato a livello tecnico e verificato da giuristi-linguisti, prima che il Parlamento e il Consiglio possano dare la loro approvazione formale. Una volta completato la procedura, il Regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE e le regole cominceranno ad essere applicate 15 mesi dopo. Dal 23 al 27 maggio, una delegazione della commissione per il mercato interno del PE visiterà diversi quartieri generali di aziende (Meta, Google, Apple e altri) nella Silicon Valley per discutere del pacchetto Digital Services Act, e altre leggi digitali in cantiere, e sentire la posizione di aziende americane, start-up, università e funzionari governativi.

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Geneva Magnificent Jewels

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

GENEVA – Christie’s Magnificent Jewels sale on 11 May 2022 will offer a superb selection of historic and modern jewellery, alongside two diamonds that are each considered among the most exceptional gemstones to ever appear at auction. Headlining the sale at the Four Seasons Hotel des Bergues is THE ROCK (estimate: CHF19,000,000-30,000,000, please find the dedicated press release here), at 228.31 carats, it is the largest white diamond ever seen throughout auction market history.Returning to Christie’s saleroom for a third time since its mining in 1901 is The Red Cross Diamond (estimate on request, please find the dedicated press release here). This diamond was first sold at Christie’s in 1918, when the intense yellow cushion-shaped diamond weighing 205.07 carats first captivated collectors by being offered as part of the Red Cross Appeal. The Red Cross Diamond lives up to its celebrated history by once again being offered to benefit the International Committee of the Red Cross.“For nearly half a century, our family has had the privilege of safeguarding the Red Cross diamond. Since it was first brought to market in 1918, the legacy of this symbol of humanity has always been the support of communities ravaged by war, famine and other hardships endured by people across the world. At this auspicious moment in history, we honour the call others have made before us. In collaboration with Christie’s, we are pleased to offer The Red Cross Diamond for sale with a share of the proceeds to be donated to the great institution whose name it bears. We further dedicate this sale to the tireless efforts of the volunteers of the International Committee of the Red Cross and are privileged to support their cause”, added the consignor of The Red Cross Diamond.Max Fawcett, Head of Department, Jewellery, Geneva: “We are delighted to present the Geneva Magnificent Jewels auction led by THE ROCK, the largest ever white diamond to be offered at auction and a landmark moment in the market. Alongside this the legendary Red Cross Diamond, which has supported those enduring hardships since it was sold at Christie’s Red Cross Appeal in 1918, is offered with a share of the proceeds to be donated to the International Committee of the Red Cross. With the very best quality gemstones, jewels from noble provenance and iconic designs, the auction represents an exciting opportunity for our international collectors this season.”The sale includes exceptional tiaras from the 19th and 20th centuries, among them the Fürstenberg Tiara (estimate: CHF400,000-600,000, illustrated below, left), a pearl and diamond tiara bearing the mark of the famous Austrian jeweller Gustav Flach. This exemplary piece of jewellery craftsmanship belonged to H.S.H. The Princess of Fürstenberg, née Countess Irma of Schönborn Buchheim (1867-1948), a member of one of the pre-eminent aristocratic families in the Habsburg Empire. A letter in the Fürstenberg archives, headed by jeweller Flach Mediansky & Paltscho, explains the many ways in which the tiara can be transformed, from a complete tiara appropriate for the court balls of Viennese high society to more moderate styling of the pearls, while the diamond motives can be worn as a necklace, brooch or hair pins.

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CWT appoints Patrick Andersen as Chief Executive Officer

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Minneapolis, 25 April 2022: CWT, the Business-to-Business-for-Employees (B2B4E) travel management platform, announces that Michelle McKinney Frymire has decided to step down from her roles at the Company. As part of the Company’s long-term succession planning process, the Board of Directors has appointed President and Chief Commercial Officer Patrick Andersen as its next President and Chief Executive Officer, effective 1 May 2022. He will also serve on the Company’s Board of Directors.“Leading CWT through such a critical phase in its evolution has been a great honor,” said McKinney Frymire. “We have made substantial achievements during extraordinary times, and I am grateful to our global team and customers for their trust and supportive partnership. Now, with a strong financial foundation in place, CWT is positioned to accelerate its growth plan and I’m pleased to pass the baton to Patrick.” “We are excited that Patrick will serve as our next CEO, given his outstanding track record as Chief Commercial Officer and 13 years in international leadership roles at CWT. He has deep-rooted relationships with our customers and stakeholders and has demonstrated superb leadership through overseeing our strategic priorities, expanding RoomIt, and launching our ground breaking myCWT China technology platform,” said Jim Abrahamson, Chair of the CWT Board. “On behalf of the Board and our global colleagues, we thank Michelle for her many contributions since she joined the Company in 2019 and wish her well in her next endeavors.”“I’m delighted and honored to lead CWT to its next stage of growth,” said Patrick Andersen. “As travel demand increases, CWT is well positioned to invest in and expand its industry leadership and global relationships. Importantly, I’ll continue our commitment to our core values and look forward to working with our Board and the CWT team to enhance our technology, and further strengthen the travel and events services we provide to our customers around the world.”Prior to his role as President and Chief Commercial Officer, Mr. Andersen served as Chief Strategy Officer and before that President of the Americas. Since joining the Company in 2008, Mr. Andersen has managed and overseen several industry-defining initiatives including the launch of myCWT China, expanding RoomIt by CWT, and developing innovative long-term GDS technology partnership agreements. He has over 30 years’ experience in global travel & logistics, with various international leadership roles at Deutsche Post Worldwide and DHL. Andersen also serves as a Non-Executive Member of the Board at Global Minnesota, and MNSNAP, and is on the Board of Overseers for the Carlson School of Management. He studied management at the London Business School.

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The Soothsayer by Mouna Rebeiz: 59th Venice Biennale

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

The Venice Biennale has finally started, and with it, the exhibition “The Soothsayer” by artist Mouna Rebeiz. Inaugurated last week in the Chiesa Anglicana di St George, it touches on the subject of mysticism and magic, just like the exhibition Surrealism and Magic of the Peggy Guggenheim Collection which is right next to it. When entering the church, the visitors are led to a puzzle wall and encouraged to touch a piece of it. They are then assigned one of the 22 Arcana of the Tarots of Marseille (reinterpreted by the artist) and are given a prophecy, which can be read on the wall of the church. “The Soothsayer” allows a dive into the style of Mouna Rebeiz, fed by many diverse references, but also a reflection on the mysticism and its link with artificial intelligence, and on one’s own path and wishes for the future. The show is on view until November 27, 2022. During the 59th Venice Biennial and under the patronage of the Republic of San Marino, the Lebanese-Canadian artist Mouna Rebeiz is presenting a body of new works that invites the viewer to a symbolic and metaphoric journey in the St. George Anglican Church in Venice. The artist takes an interest in the unlikely meeting point between artificial intelligence and the mystic. Three works dialogue with each other and guide the visitor along the path of his own discovery and that of humanity: a majestic set of the revisited 22 Major Arcana of the Tarot of Marseille, a puzzle of colored pieces and an abstract totemic sculpture. Associated with a production system, they produce of a prophecy through the sense of touch, available to the visitor.

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Three years ago today, I announced my campaign for president of the United States

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

On that day, I said we were in a battle for the soul of this nation. That the core values of this nation, our standing in the world, our very democracy — everything that has made America, America was at stake. And I knew it was worth fighting for.America is an idea — an idea that’s stronger than any army, bigger than any ocean, more powerful than any dictator or tyrant. Now more than ever, I believe in this idea. Since Kamala and I took office, we’ve vaccinated over 200 million people, made historic investments in our nation’s infrastructure, confirmed the first Black woman to the Supreme Court, and so much more.Together, we are building a better America, and it is thanks to the dedication of this grassroots team that stepped up when it mattered most.I am proud of our accomplishments, but there is still more work to be done. We’ve made a lot of progress. But all of it is on the line if we don’t protect our Democratic majorities in Congress this year.You know I hate asking, but your generosity before November’s midterm elections will help ensure our party has what it needs to support Democrats who are running for office nationwide.

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New MERICS and Rhodium Group report on Chinese FDI in Europe

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Berlin. The times when China invested vast amounts of capital in Europe are over for now, but Chinese investors are focusing their interest on promising start-ups in high-tech sectors. This is a trend that policymakers and business leaders in Europe should keep an eye on, as the authors of the new study “Chinese FDI in Europe – 2021 Update” by Rhodium Group and the Mercator Institute for China Studies (MERICS) note. (Please note: Embargoed until: Wednesday, April 27, 2022, 6:00 am CEST) Chinese outbound investment to the rest of the world stalled in 2021, increasing by just 3 percent to USD 114 billion (EUR 96 billion). China’s global outbound M&A activity even slipped to a 14-year low, with completed transactions totaling just EUR 20 billion. China’s FDI in Europe (EU-27 and the UK) rose but remained on a multi-year downward trajectory. Last year, completed Chinese FDI in Europe increased 33 percent to EUR 10.6 billion, bouncing back after a sharp decline caused by the Corona pandemic in 2020. Still, 2021 was the second lowest year (above only 2020) for China’s investment in Europe since 2013. The takeover of Philips’ domestic appliances business by Hong Kong based Hillhouse Capital made the Netherlands the biggest destination for Chinese investment in 2021, followed by Germany, France and the UK. Consumer products, automotive (NEV batteries), health, pharma and biotech, ICT, and energy were the top sectors.Overall, the nature of Chinese investment in Europe is changing. The share of Chinese state-owned investors fell to a 20-year low, concentrating on energy and infrastructure projects in southern Europe. After years of being dominated by M&A, Chinese investment in Europe has become more focused on greenfield projects, which reached a record value of EUR 3.3 billion in 2021.Chinese venture capital (VC) investors are pouring into European tech startups. In 2021, Chinese VC investment in Europe more than doubled to a record EUR 1.2 billion. This investment was concentrated in the UK and Germany, and focused on a handful sectors including e-commerce, fintech, gaming, AI and robotics.Two authors of the study commented on their findings:Agatha Kratz, Director at Rhodium Group: “The nature of Chinese investment in Europe has fundamentally changed in recent years. The days of multi-billion-euro acquisitions in strategic sectors may well be behind us. In their place, we are seeing Chinese companies setting up their own plants in Europe, particularly in areas where they enjoy a competitive advantage, like electric batteries. Chinese firms are also increasingly active investors in European start-ups. These are not necessarily alarming trends as such investments can contribute positively to European economic activity. But they should be closely monitored by European policymakers as they reassess the risks of economic engagement with China.” Max J. Zenglein, Chief Economist at MERICS: “Compared to the peaks around 2016, Chinese investments in Europe remain stuck at low levels. However, the fact that Chinese M&A activity in Europe increased again in 2021 while China’s global M&A fell, shows that Europe remains an attractive investment destination. But at these reduced levels any movement is vulnerable to a single large deal that can push investment up or down. In the current difficult economic and regulatory environment Chinese in Europe are unlikely to pick up significantly anytime soon.” By Claudia Wessling, Director Communications and Publications MERICS

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Macron’s decisive re-election gives France five more years with a decent leader

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Sigh with relief. Emmanuel Macron is back for a second, five-year, term as France’s president. He should be welcomed for two reasons. He has been an unusually good leader for France, so far. And, for the second time, he has prevented the noxious far-right candidate, Marine Le Pen, from taking office. The fact that she won’t be leading one of Europe’s most important powers (at least not yet) is something to celebrate. What is worrying, however, is how close she came, reaching the run-off again and this time narrowing the gap. Would anyone dare to bet that she, or perhaps her niece, won’t be back in five years’ time?As for what Mr Macron does next, his first electoral task is to win the parliamentary elections in June, so his party can form the next government and legislate. This task will probably be harder to achieve than it was five years ago. Then he must get on with more economic reforms at home, foster a stronger foreign policy (especially in pushing Germany to be tougher against Russian aggression) and find ways to bolster the middle ground of French politics, for example by placating grumpy rural voters.Russia’s senseless war in Ukraine continues into its third month, reportedly with the deaths this past weekend of two more Russian generals in the battlefield. Should we take seriously the Russian general who talked in recent days of extending the conflict to Moldova? The war could escalate. But the likeliest danger, it seems to me, is that the fighting becomes a dreadfully protracted affair, inflicting a much greater human and economic toll. Boris Johnson, Britain’s prime minister, has speculated it could continue long into next year. The fighting in the Donbas region, after all, has already lasted some eight years.A puzzle that we have reported on this weekend is the use of “flechettes” by Russian forces when they occupied Bucha, near to Kyiv. You can read our explanation of what these primitive and indiscriminate weapons are—think of a swarm of tiny, near-silent, flying daggers—and our effort to understand why the Russians would have used them. One question that many readers of this newsletter have raised in recent weeks concerns the United Nations. What’s the point of having the global institution if it does not play a strong part in addressing conflicts like the one under way in Ukraine? It has not been totally absent. See, for example, the work of the refugees agency, UNHCR. This week the UN will come into closer focus. In the next few days the Secretary General, António Guterres, will at last meet Vladimir Putin in Moscow, before heading to see Volodymyr Zelensky in Kyiv.Any shuttle diplomacy is to be praised, but keep your expectations low. National leaders who met Mr Putin before the war (and Austria’s leader who saw him in mid April) came away with little beyond confirmation that Mr Putin is ruthless, deceptive and prone to risky miscalculations. Meanwhile the UN is hamstrung, as ever, because its clout is only what it can borrow from its most powerful member states. Russia’s position as a permanent, veto-wielding member of the Security Council, means the UN at best can mediate or cajole—it can compel no outcome. Otherwise in the coming week we’ll be watching some strong business and economics stories. More light is being shed on the finances of Silicon Valley’s biggest firms. Look out, too, for the new American GDP figures on Thursday. These may make it appear that the economy is slowing sharply, with growth expected to fall from an annual pace of 7% in the final quarter of 2021 to just 1% in the first quarter of this year. Don’t be too alarmed by that slump: the oddities of growth data will explain much of it (inventory accumulation added to GDP late last year and depletion detracted from it this year). The bigger story is that inflation is running at a four-decade high and the Federal Reserve is under intense pressure to bring it under control—even if that means the economy truly does suffer a severe slowdown. Last, we’ll be watching for the latest twist in Elon Musk’s somewhat odd battle to take over Twitter. Midweek the social-media company delivers its latest results and its board should set out plans for fending off Mr Musk’s unwelcome advances. The tycoon has said he wants control of the firm not for the sake of making yet more money, but to promote the spread of unregulated free speech. Reportedly he now has the means to buy (with a loan, raised against his other assets), but it’s far from clear that he will succeed in doing so. This week I’m highlighting three creative ideas related to the UN. Aviva Adda wrote to argue for UN forces to form a buffer zone along Russia’s borders, including along the frontiers of the Baltic states, and for Russia’s seizure of Crimea to be reversed. From Milan, Ugo Capolino Perlingieri asked if the UN could be reformed, with the likes of Russia (or any country found to have violated international law) losing its place on the Security Council. And Christopher Williams suggests a related reform: that a permanent member of the council, if it becomes an aggressor in a conflict, should lose its veto power. These suggestions are all worth debating, in my view, but sadly Russia (and China) can ensure that there’ll be precisely no reforms any time soon.

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Covid’s economic fallout shows no signs of abating

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022

Welcome to our weekly newsletter highlighting the best of The Economist’s coverage of the pandemic and its effects. Covid-19’s economic fallout shows no signs of abating. Our cover story looks at America’s Federal Reserve, which has failed to tackle the inflation fuelled by the country’s pandemic stimulus. Across the Atlantic, European economies are adjusting to the end of the ECB’s pandemic bond-buying scheme.The focus is once again on China, where cases continue to rise, reflecting low vaccination rates among the elderly and an ineffective local vaccine. Attempts to quash the virus are wreaking havoc on the economy, while elitist rules expose ancient geographic inequalities. Officials are baselessly blaming foreign imports for outbreaks.It is not all bad, though. The pandemic appears to have sparked a trend towards more entrepreneurship. Bartleby, our columnist on management and work, is evidently inspired: he offers a range of startup ideas for the new hybrid workplace. Zanny Minton Beddoes Editor-in-chief The Economist

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