Torna l’inflazione. La concorrenza che deve arrivare
Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 giugno 2022
A fine anno, il tasso di inflazione dovrebbe attestarsi intorno al 6%, percentuale sconosciuta da almeno 20 anni. Oltre a cause esterne, ci sono quelle interne, come, ad esempio, quelle che riguardano i prodotti energetici gravati da un pesante carico fiscale o i farmaci soggetti alla vendita limitata al circuito delle farmacie il cui numero è strettamente controllato. Altri settori hanno beneficiato della concorrenza, si veda quello delle telecomunicazioni o delle ferrovie, ma la resistenza alla concorrenza è fortissima: quella dei balneari ha bloccato per settimane la discussione parlamentare sul testo legislativo Concorrenza.Nella capitale d’Italia il settore “rifiuti” continua ad essere operato da una società, l’AMA, il cui capitale è posseduto al 100% dal Comune; nonostante un tasso di assenteismo del 18% su 7000 dipendenti, l’attuale sindaco ne vuole assumere altri 600. Continueremo ad avere un città sporca, come succede da decenni. Facciamo una proposta al sindaco Gualtieri: indica una gara europea per la gestione dei rifiuti romani o, se proprio non se la sente di affrontare i sindacati, lo faccia per un singolo Municipio (a Roma sono 15). Sarebbe interessante conoscere i risultati. L’inflazione si combatte anche con la razionalizzazione di settori pubblici i cui costi gravano sulle tasche del cittadino contribuente. Primo Mastrantoni, http://www.aduc.it
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