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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Miotenofasciotomia: il trattamento chirurgico mini-invasivo che libera i muscoli

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 giugno 2022

“La tecnica che ho presentato è progettata per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da paralisi cerebrale. Il trattamento è più efficace se effettuato precocemente, soprattutto nel caso di bambini a partire dai tre anni di età. L’obiettivo è liberare i muscoli dalle fibre miofasciali accorciate, migliorando la loro traiettoria di crescita in modo che vivano al massimo delle loro possibilità”. Così, il professor Igor Nazarov, accolto ieri a Milazzo (ME) per una conferenza organizzata da Movilife Progetto Salute. Il chirurgo, specializzato in miotenofasciotomia, ha spiegato ai presenti il trattamento chirurgico mini-invasivo che permette ai muscoli di essere liberati dalle retrazioni miofasciali dissezionando con elevata precisione le fibre accorciate. “Invito i professionisti del settore a tenere conto dell’esistenza di queste retrazioni miofasciali nei pazienti e, soprattutto, a risolverle attraverso la miotenofasciotomia. – ha aggiunto Nazarov – Io e il mio team siamo pronti per questo. L’obiettivo è migliorare la mobilità, la biomeccanica, la crescita e lo sviluppo del paziente, ottimizzando e inducendo la neuroplasticità di ciascuno di essi. Operiamo a Barcellona in Spagna e collaboriamo direttamente con i migliori team di riabilitazione in tutto il mondo”. L’evento, organizzato da Movilife Progetto Salute, si è svolto a “Gigliopoli, la Città dei bambini spensierati” che nasce e si sviluppa sui fondi della Fondazione Barone G. Lucifero in Capo Milazzo (ME). A voler fortemente questo incontro sono stati Rosario Pizzurro e Lydia Oliva, fondatori di Movilife, al fine di diffondere le informazioni a riguardo e fare chiarezza sul punto. La particolarità della procedura è il modo in cui viene eseguita: tramite un bisturi sottile, con un piccolo accesso percutaneo, si interviene sulle parti interessate e si evitano successive suture ed eventuali cicatrici, nel pieno rispetto dei tessuti sani e dei loro strati e senza necessità di immobilizzazione. “Abbiamo scelto di sposare la causa del professor Nazarov, perché è opportuno informare che esiste la miotenofasciotomia, una tecnica innovativa che riduce i tempi di degenza e facilita i processi di riabilitazione successiva e il recupero dei gesti motori e delle abilità della persona. – hanno affermato Rosario Pizzurro e Lydia Oliva – In base alla valutazione effettuata dal nostro team e dai professionisti del campo, abbiamo capito che c’era una carenza importante, non esisteva ancora una rete che potesse unificare e rendere semplice il percorso di riabilitazione per questo tipo di pazienti. Così, ci siamo attivati e siamo a disposizione per coloro che ne hanno la necessità. L’obiettivo è riuscire a facilitare le famiglie, così che rivolgendosi ad un’unica realtà possano trovare risposta a tutte le esigenze di cui hanno bisogno. Il nostro progetto vuole tenere in considerazione che il corpo è fatto di più ‘sistemi’ che devono interagire ed essere in equilibrio per poter funzionare. Noi e il nostro team cerchiamo solo di rispondere ad esigenze evidenti, cercando di rintracciare i punti di salute della persona. Il paziente non è la sua malattia e questo è un modo in più per ribadire che il fattore più importante è la persona che deve stare al centro”.

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