Il Molise fa moda. Almeno a livello sartoriale. Grazie agli oltre mille sarti che sono partiti per lo più da Capracotta (Isernia). E non solo dall’Alto Molise, ma un po’ da tutta la regione. Importanti nomi dell’alta sartoria hanno origini molisane. Un elenco lunghissimo, non pubblicabile soltanto per non scontentare qualcuno “dimenticato”, come spesso succede.Non mancano giovani molisani che ancora oggi mantengono alta questa tradizione, compiendo i passi giusti: formazione di alto livello e pratica. Alcuni sono a Roma, tra gli allievi della scuola dell’Accademia nazionale dei sartori, lo storico sodalizio del settore la cui scuola è diretta dal molisano Sebastiano Di Rienzo. Tra i ragazzi, due capracottesi: Carmine Trotta e Giorgia Del Bianco. Per immergersi nella storia di questo segmento produttivo dell’abilità e della creatività artigianali, c’è un appuntamento importante nei prossimi giorni: l’evento “Le radici della moda”, viaggio sartoriale alla scoperta dei tanti modi di fare moda, tra passato e futuro. L’appuntamento è per i giorni 11 e il 12 luglio 2022 presso la prestigiosa Accademia nazionale dei sartori in via Francesco Crispi 115 a Roma, nel cuore della Capitale, a due passi dalla fermata della metro A “Barberini”. Sarà possibile ripercorrere gli ultimi decenni della storia sartoriale italiana grazie ai magnifici abiti esposti, tra cui alcuni provenienti dal Museo “Di Rienzo” di Capracotta. Saranno infatti visibili alcuni manufatti realizzati dai grandi maestri italiani.Ma la grande sartoria “made in Italy” continua a incantare il mondo grazie ai giovani maestri del futuro. Gli allievi più bravi dell’Accademia, infatti, aspettano il pubblico per esempi di live tailoring, esercitazioni e dimostrazioni per spiegare concretamente il significato dell’espressione “su misura”. Tra loro anche alcuni molisani. Un’esperienza coinvolgente, quindi, da non perdere, per tutti gli amanti dell’eleganza e del fatto a mano. L’Accademia nazionale dei sartori, sodalizio con secoli di vita alle spalle, continua ad essere la più importante associazione di settore, che riunisce oltre 130 sartorie italiane.
Archive for 6 luglio 2022
Moda: il Molise protagonista della mostra a Roma
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
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Tassonomia: sì all’inclusione di attività dei settori del gas e del nucleare
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Il Parlamento europeo non ha respinto l’atto delegato sulla tassonomia della Commissione che prevede l’inclusione di specifiche attività energetiche dei settori del gas e del nucleare nell’elenco di attività economiche eco-sostenibili, comprese nella cosiddetta tassonomia UE.278 deputati hanno votato a favore del veto, 328 contro e 33 si sono astenuti. Per porre il veto alla proposta della Commissione sarebbe stata necessaria una maggioranza assoluta di 353 deputati. Se Parlamento e Consiglio non sollevano obiezioni alla proposta entro l’11 luglio 2022, l’atto delegato sulla tassonomia entrerà in vigore e si applicherà a partire dal 1° gennaio 2023. La Commissione ritiene che gli investimenti privati possano avere un ruolo nelle attività di transizione verde dei settori del gas e del nucleare. Ha proposto pertanto di classificare alcune attività energetiche collegate al gas fossile e all’energia nucleare come attività di transizione che contribuiscono alla mitigazione dei cambiamenti climatici. L’inclusione di alcune di queste attività è limitata nel tempo e dipende da specifiche condizioni e requisiti di trasparenza. Il regolamento sulla tassonomia fa parte del piano d’azione della Commissione sul finanziamento della crescita sostenibile e mira a promuovere gli investimenti verdi ed evitare l’ambientalismo di facciata (il cosiddetto “greenwashing”).
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eFuel Alliance: Climate-neutral aviation only with CO2-neutral fuels
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Brussels/Strasbourg. Ahead of this week’s plenary vote on the ReFuelEU Aviation Regulation, MEPs as well as industry and environmental experts criticised the EU Commission’s plans and called for higher blending mandates of Sustainable Aviation Fuel (SAF) and eFuels at an event organised by the eFuel Alliance. “I strongly believe that eFuels are the future of aviation,” said MEP Ciaran Cuffe. CO2-neutral fuels will also profit from price development and economies of scale, Cuffe stressed: “eFuels may be expensive now, but the greater the supply, the lower the price and that comes from a clear signal to the market by the ReFuelEU Aviation proposal. Look at what has happened with renewables over the last few years. When we are serious about new technologies, prices fall to the point where they are more competitive than less sustainable alternatives, and the same is true for eFuels”. The market for synthetic fuels in aviation will grow and become more attractively priced, Silke Bölts, Aviation Policy Officer at the NGO umbrella organisation Transport & Environment (T&E), also underlined. “We have found in a study that the production capacities for e-kerosene in Europe until 2030 and beyond are significantly higher than the Commission’s estimates.” Of course, this development would depend on the political framework conditions, but the technical possibilities for production could be 1.83 Mt in 2030 – compared to the less than 0.4 Mt projected by the Commission. Bölts: “Finally, companies have to assess the market and the market opportunities. Companies need those blending mandates because the investors need to be sure that the product will also be sold”. Today, less than one per cent of aviation fuel worldwide comes from renewable sources, which provides immense potential, Dr. David Zaziski, Vice President of Infinium, also pointed out. “But this is where the opportunities lie to reduce greenhouse gases and achieve air quality benefits. What is often overlooked is that aviation fuel is actually harder to make given its tighter specifications. As a result, it takes extra processing and extra cost compared to diesel for road transport,” Zaziski said. Initiatives like the EU’s showed that there needed to be specific policy incentives for aviation fuel from renewables, “with clear targets, so that we can rapidly advance the SAF market”. Samuel Maubanc, Head of EU Affairs at Neste, also underlined the need for a clear framework: “We need to have realistic regulatory rules for Power to X for SAF starting now, because it’s a new market”. He also spoke out against cherry-picking preferred options, or even worse, pitching one technology against another, as climate targets should always be kept in mind. “Fossil fuels must be replaced by renewable energies, that is the order of the day”, Maubanc emphasized. “Both HEFA SAF, based on waste and residues, and eFuels will be badly needed to decarbonise aviation, and Neste is investing in all of them”, Maubanc added.The role of biofuels was also discussed, the definition of which was expanded during the vote in the lead committee TRAN. The eFuel Alliance is an interest group working for the political and social acceptance of eFuels and for their approval. We represent more than 170 companies, associations, and consumer organizations along the eFuel production value chain. We stand for fair competition and a level playing field for all relevant emission reduction solutions. We are clearly committed to greater climate protection and want to see the significant contribution of eFuels to sustainability and climate protection more widely recognized. Our goal is to enable the industrial production and widespread use of CO2-neutral fuels from renewable energy sources.
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GAM: I vincoli normativi rallentano le quotazioni in borsa
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Commento a cura di Christian Munafo, advisor venture capital di GAM Investments.Negli ultimi due decenni negli Stati Uniti il numero di società quotate in borsa si è dimezzato. Ciò significa che anche le opportunità per gli investitori in azioni statunitensi si sono dimezzate. Negli anni ’90, o addirittura negli anni ’80, mediamente una società sostenuta da un venture capital diventava pubblica entro quattro anni dalla sua nascita, con una capitalizzazione media di mercato di circa 0,5 miliardi di dollari. Oggi, società dello stesso tipo rimangono private in media per 12 anni, o in alcuni casi per 15 e 20 anni, e nel frattempo crescono fino a diventare società con una capitalizzazione di mercato molto più grande. Aziende come Microsoft, Oracle, Amazon e Google si sono quotate in borsa molto prima nel corso dello sviluppo delle proprie attività rispetto a quanto tendono a fare oggi. Ciò significa che le aziende late stage e ad alta crescita sostenute da venture capital si stanno evolvendo e trasformando in attività operative molto più grandi nel mercato privato.Questo sviluppo è stato determinato da una serie di fattori. Una delle ragioni per cui le aziende rimangono private più a lungo è quella di evitare le sfide normative. Diventare una public company può essere oneroso e costoso, quindi se le aziende possono evitare questo onere, tendono a scegliere di rimanere private più a lungo. In secondo luogo, le società che rimangono private più a lungo tendono a essere aziende tecnologiche late stage, ad alta crescita ed elevata innovazione. Queste aziende crescono tra il 50% e il 200% all’anno e, data la loro natura innovativa e dirompente, non vogliono necessariamente essere vincolate a rendere conto dei risultati trimestrali. Quando le aziende cercano di sconvolgere un’industria o un settore e si concentrano sull’espansione, essere vincolati alle stime degli utili trimestrali può essere limitante. Per questo motivo, vediamo molte aziende che scelgono di rimanere private più a lungo fino a quando non avranno maturato e ottimizzato vari aspetti dei loro modelli di business, dopodiché potranno concentrarsi sul raggiungimento degli utili trimestrali. L’ultimo e più importante motivo per cui le aziende rimangono private più a lungo è la quantità di capitale nei mercati privati, che è salita alle stelle. L’anno scorso sono stati impegnati più di 300 miliardi di dollari per l’asset class del venture capital, di cui 230 miliardi di dollari sono stati destinati solo a queste aziende in fase avanzata. Solo nell’ultimo decennio abbiamo assistito all’allocazione di oltre 1.000 miliardi di dollari di capitale a queste società.In contesti di mercato incerti come quello attuale, siamo in grado di trarre vantaggio dalle dislocazioni macro e di negoziare interessanti punti di ingresso, il che significa che siamo in grado di acquistare titoli con un notevole sconto. A nostro avviso, si tratta di un ciclo interessante per l’impiego del capitale, che ci consente di assicurarci punti di ingresso interessanti. I mercati privati sono complementari a un portafoglio tradizionale di quotate e possono offrire fonti di rendimento decorrelate.
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Cartografia geologica e geomorfologica
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Palermo. “Frane sismoindotte”, più specificatamente frane che ti attivano in concomitanza o immediatamente dopo terremoti anche di modesta o media entità, è il focus del convegno che si è tenuto oggi a Palermo, presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Del Mare, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, dalla Fondazione Centro Studi del CNG, e dall’Ordine dei Geologi della Sicilia in collaborazione con lo stesso Dip. di Scienze della Terra e del Mare di UNIPA ed il Corso di Laurea in Scienze Geologiche, e con il patrocinio dell’ISPRA, dell’Autorità di Bacino e del Dipartimento Regionale di Protezione Civile. Accademici, professionisti e tecnici delle Istituzioni pubbliche, si sono incontrati per discutere sulle applicazioni geologiche che riguardano la pianificazione territoriale, la gestione dei rischi e lo sfruttamento delle risorse naturali, sulla base di un comune strumento di lavoro: la ‘‘Cartografia Geologica e Geomorfologica’’. A sostegno di tale necessità interviene il Prof. Attilio Sulli, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Del Mare, DiSTeM, secondo il quale ‘‘la carta geologica costituisce il prodotto della conoscenza aggiornata e scientifica di elevata qualità, uniforme su tutto il territorio e basata su tecniche scientifiche e rigorose, accompagnata da livelli informativi che permettono di gestire dati geologici e territoriali di varia natura’’.La cartografia geologica e geomorfologica, pertanto, contribuiscono ad ottenere informazioni cruciali anche e soprattutto in un’ottica di acquisizione di maggiore senso critico su uno o più aspetti legati al territorio, nel quale il ruolo del geologo risulta fondamentale, tant’è che, come giustamente evidenzia Sulli, “la professione del geologo non è assolutamente in crisi, i laureati in geologia trovano lavoro in tempi brevissimi”.Più geologi al territorio è il coro unanime degli autorevoli relatori, ma al tempo stesso più territorio sotto il controllo dei geologi, come sottolinea Salvo Cocina, Dirigente Generale del Dipartimento della Protezione Civile della Sicilia, secondo il quale “occorre rincorrere assolutamente una corretta pianificazione, istituendo presidi idrogeologici del territorio e responsabilizzando i professionisti”, citando anche casi in cui manufatti edificati negli anni 90 sono stati realizzati all’interno di aree esondabili e quindi ad elevato rischio.Si rafforza ancora di più l’attività del Consiglio Nazionale dei Geologi sul territorio italiano, in sinergia con gli Ordini territoriali e in collaborazione col mondo Accademico e della Ricerca: in quest’ottica si inquadra l’attività formativa nella sede del Dipartimento di Scienze della Terra e Mare (DiSTeM) con relatori impegnati da anni e all’avanguardia nelle tematiche affrontate dall’evento. By Domenico Angelone
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La grave siccità in corso impone un’accelerazione del processo di digitalizzazione della nostra agricoltura
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Con particolare attenzione alle applicazioni che permettono di irrigare in modo più efficiente ottimizzando l’utilizzo delle risorse idriche – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Secondo l’ultima elaborazione di Cai-Consorzi Agrari d’Italia, grazie a un mix di tecnologie che vanno dalle stazioni meteo ai sensori di umidità per arrivare all’intelligenza artificiale, è possibile ridurre fino al 20% i consumi d’acqua per le coltivazioni rispetto agli standard attuali. Con l’evolversi e il diffondersi del digitale, si calcola che in futuro i risparmi potrebbero arrivare addirittura al 50% – continua Tiso. È perciò determinante investire con maggiore decisione sulla digitalizzazione del primo settore per dare una risposta immediata alla crisi in corso. Insieme al rinnovamento della rete idrica ormai obsoleta, la diffusione dell’Agricoltura 4.0 porterebbe benefici a lungo termine di cui potremmo usufruire anche quando l’emergenza sarà terminata. Uno dei principali ostacoli alla digitalizzazione è il coinvolgimento delle piccole e medie aziende, che non sempre dispongono delle risorse da investire in formazione e aggiornamento tecnologico. Affinché si realizzi la rivoluzione digitale deve essere accessibile a tutti, non solo alle grandi imprese agricole. Serve per questo un’azione coordinata di Governo e Regioni per mettere tutti i coltivatori nelle condizioni di rinnovarsi. A questo fine potrebbe rivelarsi opportuna la defiscalizzazione delle spese per la digitalizzazione sostenute dalle aziende agricole.
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“Le piogge delle scorse ore non devono trarre in inganno”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Sono utili a ristorare il territorio, concedono solo qualche giorno di tregua alla grande siccità, che sta colpendo ampie zone del Paese; a rischio c’è anche la produzione agricola della Lombardia, regione leader per valore economico del settore primario”: a ricordarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio (ANBI), che celebrerà la propria annuale Assemblea Nazionale, il 5 e 6 Luglio a Roma.“Non solo – gli fa eco Sandro Folli, Presidente di ANBI Lombardia – senza l’irrigazione nelle campagne sarebbero compromessi gli equilibri ambientali dell’intera pianura, compresa la ricarica delle falde sotterranee. La priorità è salvare il primo raccolto e, pur mantenendo severe scelte di razionamento irriguo, è necessario continuare a disporre almeno delle attuali portate dai fiumi, nonostante siano largamente inferiori alle necessità delle colture.”“Sono ormai inevitabili – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – misure straordinarie come deroghe ai livelli di regolazione dei laghi, ma soprattutto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale con l’attivazione di una cabina di regia sotto il coordinamento anche impositivo della Protezione Civile. Nell’attesa di decisioni, che paiono ineludibili, sottolineiamo l’esempio virtuoso e le raccomandazioni ai territori, lanciate dall’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici presso l’Autorità di Bacino del Fiume Po.”In attesa delle scelte del Governo, continua il quotidiano impegno dei Consorzi di bonifica per contrastare la siccità, grazie anche ad ingegnose soluzioni e tecniche innovative, frutto di un patrimonio di conoscenza a servizio del territorio.E’ il caso del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, che sta “riciclando l’acqua” grazie al lavoro di dieci pompe provvisorie che, associate allo spegnimento di alcuni impianti, reimmettono risorsa idrica nella rete di canali, altrimenti destinata a disperdersi in mare. Il recupero straordinario di quest’acqua permette di mantenere livelli idrici nei canali, compatibili con il servizio irriguo, limitando i disagi per gli agricoltori in gran parte di un territorio da tempo in grave stress idrico.“Questa manovra idraulica – precisa Stefano Calderoni, Presidente dell’ente consortile e Vicepresidente ANBI – è frutto di un difficile equilibrio e si tratta di una situazione limite, che difficilmente potrà essere mantenuta, se i livelli del Po riprenderanno a calare e se non vi sarà la collaborazione di tutti gli utenti.” Al contempo, nel ferrarese sono state assunte misure restrittive, in base agli scenari di rischio, come il divieto di metodi irrigui per sommersione su colture diverse dal riso.Infine, ANBI si fa interprete della richiesta del territorio alla Regione Calabria per sbloccare l’autorizzazione d’uso delle acque, a fini irrigui e idroelettrici, dalla diga di Metramo al Consorzio di bonifica Tirreno Reggino, che attende risposta dal 2015! Si tratta di 30 milioni di metri cubi trattenuti in un invaso in località Castagnara di Galatro, in provincia di Reggio Calabria. L’ente consortile aveva chiesto di poter realizzare le condotte per irrigare 20.000 ettari e, con investimenti privati, una centrale idroelettrica. “I cambiamenti climatici, le cui conseguenze colpiscono anche la Calabria e la sua economia, non permettono ulteriori rinvii nell’utilizzo multifunzionale di questa preziosa risorsa. Servono nuove infrastrutture, ma la prima soluzione ai problemi del Paese è ottimizzare quanto disponibile, aumentando la resilienza dei territori” conclude Francesco Vincenzi.
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Unc: una calamità! Luce +514 euro, gas +394 euro
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Secondo i dati provvisori di giugno resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione sale su base annua dal +6,8% di maggio all”8%. “Una calamità! Un disastro! I prezzi proseguono oramai indisturbati la loro corsa e le speculazioni non trovano più alcun ostacolo o freno. Bisogna tornare ai prezzi amministrati almeno per quei prodotti come il gasolio, che incidendo sui costi di distribuzione ha effetti moltiplicativi sulla merce trasportata, e come i beni energetici che oramai hanno contagiato tutti gli altri comparti merceologici” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Senza i rincari dei beni energetici l’inflazione oggi sarebbe pari al 4,2%. Anche se per il mercato tutelato Arera ha annunciato ieri che da luglio a settembre i prezzi di luce e gas restano stabili, non è una gran bella notizia per le famiglie che non ce la fanno più a pagare le bollette, visto che avere gli stessi prezzi di prima equivale a livelli da primato e a fatture da infarto. Secondo i dati Istat di oggi, l’energia elettrica, considerando sia il mercato tutelato che quello libero, sale rispetto a giugno 2021 dell’81,4%, il che equivale per una famiglia media ad un rialzo annuo pari a 514 euro. Per il gas l’incremento è del 63,2%, che corrisponde ad una stangata di 394 euro” prosegue Dona.”L’inflazione a +8% significa, per una coppia con due figli, una batosta complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2667 euro su base annua, 1057 per Abitazione, acqua ed elettricità, 600 euro per i Trasporti, 700 per prodotti alimentari e bevande, 722 per il carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la mazzata totale è pari a 2476 euro, 995 per l’abitazione, 562 per i trasporti, 632 euro per cibo e bevande. In media per una famiglia il rialzo annuo è di 2087 euro, 960 per l’abitazione, 396 per i trasporti, 513 euro per mangiare e bere. Ma il record spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una scoppola pari a 2988 euro, 836 solo per il cibo” conclude Dona.
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Ad Atene l’AD Luigi Ferraris e il Ministro Franco per il lancio del nuovo brand
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Si chiama Hellenic Train ed è la nuova società di trasporto ferroviario greca per passeggeri e merci controllata da Trenitalia del Gruppo FS. Un nuovo brand, svelato in occasione della visita ad Atene del Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, accompagnato dall’ Ad del Gruppo FS Luigi Ferraris. Una giornata, raccontata sul sito fsnews.it per presentare le novità, non solo nel marchio, che attendono la società acquisita nel 2016 dal Gruppo FS e nota sino ad oggi come TrainOSE. E per farlo la nuova società punterà sulla tratta Atene-Salonicco, dove già dallo scorso 15 maggio circolano gli ETR470, elettrotreni utilizzati anche in Italia e in Svizzera. Un passo verso lo shift modale dall’aereo e dall’autobus – oggi utilizzati fra le due principali città greche – al treno. Questi convogli, infatti, offrono un servizio diverso con più comfort e, a seguito di interventi all’infrastruttura, potranno ridurre i tempi di viaggio.“Il settore trasporti è un ingrediente chiave per sviluppo economico di un paese e per migliorare la qualità della vita cittadini e in questo particolare rilevanza è rivestita dalla ferrovia”, ha sottolineato nel suo discorso il Ministro dell’Economia Daniele Franco secondo cui “Hellenic Train con la sua ambizione di costruire un modello di mobilità intermodale, connessa, digitale e sostenibile contribuirà notevolmente a migliorare il sistema dei trasporti greco” per un impegno del Gruppo FS in Grecia che “rappresenta un passo importante anche per le relazioni tra i due paesi che possono condurre ad ulteriori risultati positivi”.L’evento di presentazione di Hellenic Train, in cui è intervento da remoto anche il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, è stata inoltre l’occasione per la firma di un protocollo d’intesa tra il Gruppo FS con il «Centre for Research and Technology Hellas» e in particolare l’Hellenic Institute of Transport, per collaborare e agire sinergicamente sullo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza, l’intermodalità e la mobilità sostenibile. L’obiettivo del Gruppo FS è dunque quello di esportare con Hellenic Train anche in Grecia, le conoscenze e l’esperienza maturata in Italia, coerentemente con il suo nuovo Piano Industriale 2022-2031 in cui risultano sempre più centrali le attività internazionali e in particolari quelle in Europa. In Grecia già nel 2021 sono stati investiti dal Gruppo FS 45,2 milioni di euro ed entro il 2027 si prevede di investire ulteriormente nell’acquisto di 10 nuovi treni idrogeno e 10 nuovi treni elettrici.
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Mercati globalizzati. Vantaggi. I nuovi accordi Ue/Nuova Zelanda
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Unione Europea e Nuova Zelanda hanno concluso i negoziati per un accordo commerciale. Secondo le stime, gli scambi commerciali aumenteranno fino al 30%: le esportazioni annuali Ue potrebbero crescere fino a 4,5 miliardi di euro. L’accordo promette di tagliare circa 140 milioni di euro all’anno di dazi per le società europee. Questo è uno dei vantaggi di ragionare avendo a disposizione un mercato di circa 450 milioni di consumatori, ed uno dei motivi per cui, oltre ai noti aspetti di sicurezza e ricchezza, c’è la fila tra chi vuole far parte dell’Ue. Nello specifico, oltre l’immaginario popolare che collega la Nuova Zelanda essenzialmente ai kiwi, si tratta solo marginalmente di questi agrumi. Da questo paese importiamo pellami, lana, carni e frutta; mentre vi esportiamo automobili, trattori, ricambi vari, idraulica, elettrodomestici, farmaci, alimenti e calzature.I vantaggi per consumatori e produttori sono innegabili, visto che le quantità hanno forte incidenza sui prezzi e, infatti, già oggi, al supermercato non ci sono differenze di prezzo se acquistiamo kiwi, per esempio, calabresi o neozelandesi.Tutto questo indica che l’economia globale che abbiamo messo in movimento nei decenni passati, continua e si rafforza. Economia che ci consente di avere prezzi e prodotti altrimenti irraggiungibili o riservati solo a nicchie di mercato e di non dover soffrire per temporanee o croniche problematiche territoriali. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
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Inflazione all’8%. Cosa è importante non fare: bloccare liberalizzazioni e globalizzazione
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
L’inflazione corre. Le stime Istat per il mese di giugno, danno all’8 la percentuale annuale. Numeri di altre dimensioni ed ere economiche che sembravano superate, gennaio 1986. Responsabili i prodotti energetici e, a cascata, tutti gli altri, in primis alimentari, servizi ricreativi e trasporti, dove per questi ultimi due ci sono da considerare anche i “tradizionali” aumenti della stagione estiva. Importante il fatto che ai trasporti si aggiunge la crisi che si sta registrando nel settore aereo, in panne per mancanza di personale in grado di far fronte al rialzo della domanda dopo i confinamenti covid. Noi crediamo che questo 8% sia anche basso: non considera l’impronta carbone che, crisi energetica e crisi bellica ucraina, non ci sembra molto in linea con gli impegni nazionali, comunitari ed internazionali per affievolirla e favorire la transizione. E quando si parla di ambiente, a parte i disastri che gli stolti continuano a considerare inaspettati o per cause sovrannaturali, gli effetti si vedono sul lungo periodo.In questo contesto è più importante valutare cosa non fare piuttosto che il contrario, sì da non aggravare una situazione che, pur nella sua gravità nazionale, non fa altro che rispecchiare quanto accade in Unione europea e nel mondo. E’ in crisi un modello e una prassi economica (globalizzazione) che, nei suoi benefici innegabili, non aveva preso in giusta considerazione i partner con cui realizzarla: il Pianeta ci vede tutti protagonisti, ma tra questi c’è chi rema per il bene comune diffuso e chi confonde il proprio orto per quello comune, giocando per imporlo a tutti, Russia in primis e – anche se al momento le evidenze sono soffuse – Cina a seguire.Siamo in fase di dimensionamento della globalizzazione con chi la sposa con le libertà individuali, sociali ed umane. Per ora abbiamo il nervo scoperto della Russia e siamo all’8%, domani c’è solo da stare attenti e non fare gli stessi errori che abbiamo fatto con il regime di Vladimir Putin e, soprattutto, non cedere ad esso e alle sue sirene di oppressione. La globalizzazione con questa Russia non è stato un incidente di percorso, ma un grosso errore alla radice della globalizzazione: il denaro e il business non sono senza odore, ma se puzzano vanno cercati e fatti in modo diverso. E la Cina è a seguire.Per farvi fronte il compito delle nostre istituzioni nazionali e comunitarie non è scimmiottare regimi di economie nazionaliste e sovraniste come quello putiniano: prezzi controllati, imposizioni di Stato sono IL CONTRARIO DI QUELLO CHE DOBBIAMO FARE: concentrarci sulla continuità di una globalizzazione che abbia al primo posto le libertà individuali ed economiche, la riduzione dell’impronta carbone e la costruzione di modelli di vita e comportamentali che non sfruttIno SOLO l’esistente ma investAno sulla continuità del Pianeta: il benessere che ne ricaviamo non potrebbe essere generato altrimenti. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
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Ancodis: nella scuola dell’inclusione c’è il ministero “dell’esclusione”!
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
E’ di questi giorni la comunicazione che il ministero ha trasmesso alle scuole in merito alla ripartizione dei fondi del PNRR destinati al contrasto della dispersione scolastica. Gli analisti e gli operatori della scuola hanno registrato una distribuzione con “pioggia selettiva” che appare davvero iniqua e schizofrenica se si considerano le oltre 3000 scuole incluse e le tante “dimenticate”. In questa calda estate, sono improvvisamente arrivati come inaspettate “precipitazioni temporalesche estive” finanziamenti che hanno lasciato all’asciutto territori purtroppo già “aridi” per loro natura. Dagli elenchi delle scuole “individuate” – con discutibili criteri logici! – sono rimaste escluse comunità scolastiche che da anni sono impegnate a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica in quartieri e aree geografiche dove portare e tenere gli alunni a scuola è stata ed è una quotidiana impresa! Gli attenti analisti ministeriali che hanno stabilito le modalità di ripartizione dei fondi hanno probabilmente una conoscenza molto limitata della scuola sul campo se – da quello che leggiamo – diverse scuole che operano nei quartieri più critici delle aree metropolitane o dei territori più deboli sono state ignorate. “Si tratta di scuole – afferma il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – che operano in territori che conosciamo bene per le tante criticità sociali e economiche e nelle quali il personale scolastico prova in tutti i modi e con le modeste risorse disponibili a dare opportunità agli alunni facendo loro vedere l’orizzonte di un riscatto sociale e culturale con un possibile diverso destino. In questa quotidiana opera di contenimento del disagio non si è mai voluto tenere conto dell’immenso lavoro che il personale a diverso titolo svolge anno dopo anno nel contrasto alle emarginazioni, alla povertà educativa, alla dispersione. E il ministero grato e riconoscente che fa? Le esclude!” “Non possiamo che prenderne tristemente atto – conclude Cicero – e consolarci con il noto Proverbio che ben si addice a chi si è occupato di tale ripartizione: “Predica bene e razzola male. Siete ancora in tempo per cancellare l’iniqua ripartizione. Grazie Signor Ministro!” By Rosolino Cicero Presidente ANCoDiS
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Da oggi la scuola deve fare a meno di oltre 150 mila docenti precari
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Più alcune decine di migliaia di Ata. Almeno altri 80mila, circa, avevano terminato l’incarico con la fine delle lezioni, come i lavoratori cosiddetti Covid. In tutto, si tratta di non meno di 250 mila supplenti che lo Stato ha deciso di licenziare, anche se nella maggior parte di casi si tratta di lavoratori che hanno sottoscritto contratti su cattedre e posti senza titolare, quindi del tutto liberi. Il loro “benservito” non è casuale, ma funzionale al risparmio dei soldi pubblici e a discapito del servizio scolastico: privandosi del loro apporto, l’amministrazione scolastica ha benefici non indifferenti.Il sindacato Anief continua a ritenere tutto questo inaccettabile: “Il risparmio dello Stato non può essere realizzato sulle spalle dei lavoratori della scuola – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -. Se si lavora su un posto libero, va assolutamente inserito nell’organico di diritto e non in quello di fatto. Quindi, le mensilità di luglio e agosto non possono essere sottratte dal periodo di supplenza. Anche perché la scuola non chiude di certo nei periodi estivi e le professionalità vanno mantenute per i rendiconti di fine anno scolastico e la progettazione del nuovo. Le ferie, inoltre, non possono essere sottratte, ma vanno monetizzate. Come il Trattamento di fine rapporto, l’accantonamento retributivo con funzione previdenziale liquidato dall’INPS al personale a tempo determinato, va liquidato per le vie brevi”.Pacifico sostiene che “ha anche dell’incredibile la decisione di non assegnare a nessuno di questi lavoratori il bonus da 200 euro, il contributo una tantum previsto dal Decreto Aiuti (DL 50/2022) per far fronte all’aumento dell’inflazione, che ad oggi, invece, viene incredibilmente negato tutti coloro che non hanno uno stipendio a luglio: chi, però, più di un precario della scuola, che percepisce già gli stipendi più bassi della PA, ha diritto a questo indennizzo introdotto dal Governo Draghi? In attesa di ricevere risposte dal legislatore – conclude Pacifico – la via del ricorso è l’unica percorribile”.
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Una sola ricetta per la Sanità in crisi: assunzioni e stabilizzazioni
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Ha avuto successo la mobilitazione nazionale di USB nell’ultima settimana di giugno per denunciare lo stato di profonda crisi della sanità e per chiedere con forza assunzioni, scorrimento delle graduatorie e stabilizzazione del personale precario.In attesa dell’ultima manifestazione, a Milano il 5 luglio, i presidi tenuti davanti alle sedi istituzionali regionali hanno visto la partecipazione di tante lavoratrici e di tanti lavoratori della sanità oltre a riscuotere una notevole attenzione mediatica, dalla Calabria alla Campania, dal Lazio alla Sardegna, in Toscana e nelle Marche così come in Liguria, Friuli Venezia Giulia e in Puglia, dove l’azione si è caratterizzata con l’occupazione della sede della ASL di Taranto per ottenere l’assunzione delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati durante l’emergenza Covid e poi messi da parte.Sono state tante le interlocuzioni istituzionali ottenute ed in tutte le sedi è stato ribadito che senza assunzioni e senza investimenti la sanità pubblica è destinata a morire. Abbiamo evidenziato quanto questo stato di cose abbia conseguenze pesantissime sul personale in termini di stress lavoro correlato, quanto le aggressioni siano diretta conseguenza delle carenze di organico, quanto sia immorale mantenere il tetto di spesa sul personale e quanto abbiano subito una incredibile accelerazione i processi di privatizzazione, che producono solo sfruttamento.Le risposte purtroppo non sono state incoraggianti ed abbiamo assistito al solito scaricabarile sulle politiche sanitarie nazionali ed a una totale mancanza di assunzione di responsabilità da parte delle governance sanitarie regionali.È indispensabile quindi continuare con la protesta e con le iniziative perché non abbiamo nessuna intenzione di permettere lo smantellamento della sanità pubblica e di consentire che le risorse vengano destinate magari alle armi e alla guerra.Per questo il settore Sanità sarà parte attiva della mobilitazione che USB ha lanciato per l’autunno con l’obiettivo della cacciata di Draghi e del suo governo, che nulla sta facendo per migliorare le nostre condizioni di vita e anzi, con le folli scelte intraprese sul piano internazionale, contribuisce in maniera determinante all’aumento dell’inflazione e della conseguente erosione del potere di acquisto dei salari, che sta mettendo sempre più in difficoltà ampi strati di popolazione. By Unione Sindacale di Base – Sanità
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Mario Serpa: Morte di un ergastolano perbene
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Ieri mi è arrivata la triste notizia che nel cimitero degli elefanti del carcere di Parma, dove vanno a morire molti ergastolani stanchi e malati, è mancato Mario Serpa, dopo 40 anni di carcere. In galera nascono le amicizie più vere e fra gli ergastolani quelle più profonde. Mario era un mio amico, un brav’uomo, perché si può commettere gravi reati ed essere una bella persona, ma non sempre purtroppo è vero il contrario. Non sempre chi non commette reati è una brava persona e non lo sono certo quelle persone delle istituzioni che hanno lasciato morire Mario chiuso in una cella, soprattutto perché lui da tempo non era più l’uomo del reato. Certo la legge e le istituzioni non possono avere cuore, ma credo che chi li rappresentano lo dovrebbero avere, ma capisco anche che spesso queste persone non lo possono avere perché la società chiede giustizia, ma in realtà vuole solo becera vendetta, anche quando non è più necessaria. Per questo sono convinto che prima di pensare ad educare i detenuti bisognerebbe pensare ad educare la società al perdono sociale, perché una pena che fa male poi fa male soprattutto alla società. Chi era Mario? Un figlio del sud che lavorava la terra. Ancora giovanissimo, gli uccisero il padre per una vendetta trasversale, nel 1979. Nelle carte processuali era scritto che si era fatto giustizia da solo. Qualche persona “perbene” potrebbe pensare che “se l’è cercata”, perché ci ha messo del suo a diventare colpevole. Probabilmente è vero, ma Mario da anni non era più la persona del reato, quindi perché farlo morire in carcere? Si era sposato giovane e aveva avuto tre figli, di cui due nati con gravi disabilità. La moglie era morta di cancro durante i primi anni di carcere. Ho conosciuto Mario negli anni ’90, nel carcere di Nuoro. Quando lo conobbi ebbi subito una buona impressione. Mi sembrò subito uno che nella vita ne aveva viste tante. I nostri occhi si capirono senza parlarsi. E diventammo subito amici. Mi accorsi presto che sorrideva poco e che la tristezza lo accompagnava come un’ombra. La sua unica ragione di vita erano i suoi figli e soffriva di non poter accudire almeno quelli disabili. Viveva distaccato ed estraniato da tutti gli altri prigionieri, nel suo mondo di solitudine e ombre e pensava spesso alla morte della moglie A volte ci facevamo coraggio a vicenda e ci dicevamo: “La lotta per la libertà è una strada lunga. Fatta di sacrificio. Dolore. Fallimento. Spesso per gli ergastolani una via senza nessuna uscita. Ma pur sempre una via che vale la pena di percorrere.” Grazie ai miei studi giuridici, gli feci io la prima istanza per superare l’ergastolo ostativo: mentre a me l’avevano rifiutata, a lui l’avevano accolta e ne fui tanto felice. Lo rincontrai anni dopo nel carcere di Padova: lo avevano chiuso dalla semilibertà, poi ho saputo che era stato assolto a formula piena, ma ciò nonostante non lo hanno fatto più uscire. Qualche lettore si potrà indispettire per il titolo di questa mia testimonianza, “morte di un ergastolano perbene”, perché molti pensano che non ce ne possano essere, ma io ne ho incontrati molti, anche di più di coloro che rispettano la legge o che vanno in giro con il rosario. Ciao Mario: in un modo o nell’altro ce l’hai fatta ad uscire, anche se meritavi molto di meglio. By Carmelo Musumeci
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Zecchino d’Oro 2022: scelti i 17 piccoli interpreti per le nuove canzoni in gara
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Sono 17 i piccoli interpreti provenienti da 11 diverse regioni d’Italia che parteciperanno allo Zecchino d’Oro 2022 dando voce alle 14 canzoni in gara in questa 65ª edizione, in onda su Rai1 a novembre con la direzione artistica di Carlo Conti.I brani selezionati, scelti tra 550 proposte arrivate in Antoniano a seguito del bando autori, strizzano l’occhio a diverse tematiche sempre più comuni tra i bambini. Così il desiderio di diventare grandi in fretta si contrappone a quello di giocare e godersi i momenti insieme al proprio papà e tematiche sociali e attuali, come la bellezza della diversità e la preoccupazione ambientale, diventano ancor più reali se ad esserne portavoce sono i più piccoli. A prestare la loro arte per scrivere le canzoni che i 17 interpreti porteranno sul palco di Rai1 – accanto agli autori storici di Zecchino ed esperti di canzoni per bambini – Checco Zalone, Enrico Ruggeri, Deborah Iurato, Virginio, Cesareo di Elio e le storie tese con Filippo Pax Pascuzzi, Margherita Vicario ed Eugenio Cesaro degli Eugenio in Via di Gioia.Di seguito i 14 brani in gara alla 65ª edizione, con i rispettivi autori, e i nomi degli interpreti provenienti da diverse regioni d’Italia e persino dalla Polonia, che le interpreteranno insieme al Piccolo Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni: “MAMBO RIMAMBO” (Testo e Musica di Gianfranco Grottoli, Andrea Vaschetti e Andrea Casamento) cantata da Frida Ruggeri, 8 anni, di Moncalieri (TO); “CI VUOLE PAZIENZA” (Testo di Carmine Spera e Flavio Careddu – Musica di Valerio Baggio) cantata da Beatrice Marcello, 4 anni, di San Fermo della Battaglia (CO) ed Elia Pedrini, 9 anni, di Parma (PR) “COME KING KONG” (Testo e Musica di Gianluca Giuseppe Servetti e Margherita Vicario) cantata da Giulia Baccaro, 10 anni, di Gravina di Catania (CT); “L’ORSO COL GHIACCIOLO” (Testo di Mario Gardini – Musica di Giuseppe De Rosa) cantata da Benedetta Morzetta, 8 anni, di Cerreto Guidi (FI); L’ACCIUGA RAFFREDDATA” (Testo e Musica di Gianfranco Fasano e Antonio Buldini) cantata da Eleonora Busacca, 6 anni, di Ragusa (RG): “IL MONDO ALLA ROVESCIA” (Testo di Maurizio Festuccia – Musica di Francesco Stillitano) cantata da Susanna Marchetti, 10 anni, di Gignano (AQ); “ZANZARA” (Testo di Luca Angelosanti – Musica di Francesco Morettini) cantata da Francesco Berretti, 5 anni, di Genova (GE), Diana Giorcelli, 6 anni, di Monza e Olga Gorgone, 6 anni, di Paola (CS) “IL PANDA CON LE ALI” (Testo e Musica di Virginio e Daniele Coro) cantata da Mariapaola Chiummo, 7 anni, di Scicli (RG); “METTIAMO SU LA BAND” (Testo di Davide Capotorto e Roberto Palmitesta – Musica di Alessandro Augusto Fusaro e Giuseppe Carlo Biasi) cantata da Ferdinando Catapano, 9 anni, di San Giuseppe Vesuviano (NA); “MILLE FRAGOLE” (Testo di Massimo Zanotti e Deborah Iurato – Musica di Massimo Zanotti) cantata da Maryam Pagliarone, 9 anni, di Roma (RM); “LA CANZONE DELLA SETTIMANA” (Testo e Musica di Eugenio Cesaro) cantata da Chiara Paumgardhen, 9 anni, di Sant’Angelo d’Alife (CE); “IL MAGLIONE” (Testo di Filippo Pascuzzi – Musica di Filippo Pascuzzi e Davide Civaschi in arte Cesareo) cantata da Massimiliano Peralta, 7 anni, di origine sarda da Varsavia (PL); “GIOCA CON ME PAPÀ” (Testo e Musica di Enrico Ruggeri) cantata da Gioele Frione, 8 anni, di Finale Ligure (SV); “GIOVANISSIMO PAPÀ” (Testo e Musica di Antonio Iammarino e Luca Medici) cantata da Giorgia Nocentini, 8 anni, di Reggello (FI). Le canzoni selezionate sono state scelte da una giuria composta, oltre che dai rappresentanti di Antoniano, anche da alcuni volti noti dello spettacolo, come Cristina D’Avena, Albi de Lo Stato Sociale, Andrea Mariano dei Negramaro, ed esponenti della stampa musicale, insegnanti, musicoterapeuti e neuropsichiatri infantili. I brani saranno raccolti in una compilation firmata Sony Music Entertainment, con la direzione musicale di Lucio Fabbri, e verranno distribuiti nel corso dei prossimi mesi anche sulle piattaforme digitali.
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Dal 21 luglio torna il Ragusa Foto Festival
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Ragusa E’ la manifestazione internazionale dedicata ai linguaggi della fotografia contemporanea e alla valorizzazione di giovani talenti provenienti da tutto il mondo. Sono 29 i progetti esposti negli antichi Palazzi La Rocca e Palazzo Cosentini, l’Auditorium (chiesa sconsacrata) San Vincenzo Ferreri e il Giardino Ibleo. Saranno in mostra: Artic Zero di Paolo Verzone, The ancien regime di Tim Carpenter, In the middle di Alfredo Corrao, A chijana da spiranza di Carlo Bevilacqua, Double Portrait di Cemre Yeşil Gönenli, Romanzo Meticcio di Davide Degano vincitore Premio New Photography indetto da Mia Fair, The Day the Birds Stopped Singing di Rick van der Klooster; la mostra collettiva ‘Armonia, una reciproca comprensione’ curata da Urbanautica, piattaforma internazionale di cultura visiva, con 19 progetti di 16 autori provenienti da diversi paesi del mondo tra cui Ciro Battiloro, Marion Belanger, Iole Carollo, Panos Charalampidis & Mary Chairetaki, Matteo Di Giovanni, Anna Laura Festa, Daniel Fleitas García, Gary Green, Tatiana Grigorenko, Hanne Lamon, Tommaso Rada, Georges Salameh, Maria Siorba, Tim Smith, Rob Stephenson, Luke Swenson & Jack Dash, Alys Tomlinson. Hell end in hell di Nanni Licitra è il progetto vincitore del Premio Miglior Portfolio 2021 e This was tomorrow di Andrea Iran e Barbara Cucinotta e Tre mesi di Greta Valente sono le menzioni 2021. Durante le giornate inaugurali, da giovedì 21 a domenica 24 luglio, oltre all’apertura delle mostre alla presenza di alcuni dei fotografi selezionati per questa edizione, mette in campo tante iniziative che attraverso la fotografia e la sua immediatezza, possono aiutare a riflettere sulle possibilità di conciliazione con le molteplici sfide del contemporaneo, favorendo occasioni di dialogo, conoscenza, approfondimento e condivisione. Tra gli ospiti presenti alle giornate inaugurali Paolo Verzone fotografo, Tim Carpenter fotografo, scrittore, editore, Carlo Bevilacqua fotografo e videomaker, Giuseppe Leone fotografo, Gianluigi Colin artista e capo covereditor ‘La Lettura’, Alfredo Corrao fotografo e docente, artista, Antonio Biasucci fotografo e docente, Rick van der Klooster fotografo, Alba Zari fotografa, Donata Pizzi fotografa e collezionista, Pietro Motisi fotografo, prof. Mario Morcellini direttore Unitelma Sapienza, Nello Scavo inviato Avvenire, Velasco Vitali pittore e scultore. Prosegue il racconto dei Presidi di Caritas Italiana sulla quotidianità dei lavoratori immigrati che con le loro storie, le loro speranze, le loro paure e la loro voglia di riscatto non sono semplicemente un universo sintetizzabile in luoghi comuni. In programma i seguenti workshop: “Dall’editing al foto libro” diretto da Jenia Fridlyand e Tim Carpenter e “Il vaso di Pandora”, diretto da Alba Zari.
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“Viola. Il destino di un amore” di Lucio Gatto
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
Una donna dolcemente complicata al centro di una vicenda ricca di colpi di scena e suspense. Sono questi gli ingredienti principali del nuovo romanzo di Lucio Gatto, “Viola. Il destino di un amore” appena pubblicato da Youcanprint. Lucio Gatto (pseudonimo di Luciano Giovannetti) è nato a Lucca nel 1951 dove vive. Laureato in Lettere Moderne all’Università di Pisa, dopo aver viaggiato a lungo e in largo per l’Europa, è tornato nella sua città natia dove ha insegnato materie letterarie negli istituti superiori per trentacinque anni. Dopo l’esordio con “Omicidi nella città delle Mura” (2005), ha pubblicato “L’enigma del Volto Santo” (2012), “L’alba del giorno dopo” (2019) e, di recente, “La pergamena scomparsa” e “Il mistero della Cattedrale” (2021). Ora torna in libreria con un giallo avvincente e appassionante che tiene il lettore incollato al libro per oltre 150 pagine. Il merito di ciò è da ravvisarsi in almeno tre elementi. In primo luogo, nella costruzione dei personaggi. Dove si riflette la fine capacità di osservazione e di penetrazione psicologica dell’autore. In secondo luogo, nell’articolata e intricata trama che si snoda lungo un arco cronologico di oltre vent’anni, spaziando tra Milano, La Spezia, Barcellona, Trieste e la California. La trama mescola sapientemente gli elementi tipici del thriller (alcuni attentati scambiati all’inizio per una catena di incidenti, le indagini degli inquirenti e la cattura del colpevole che non chiarisce, però, alcuni aspetti della vicenda) con gli ingredienti propri del romanzo sentimentale (l’innamoramento di Viola, il tradimento, la vendetta del marito tradito che le porta via la figlia, la vita di lei accanto al nuovo compagno, il riconoscimento o agnizione finale) e di formazione (la maturazione e l’evoluzione dei personaggi principali verso una nuova consapevolezza di sé e della vita). Terzo, nella sapiente tecnica narrativa adottata dall’autore. Lo scrittore lucchese comincia dalla fine, con una scena che precede di poco l’aristotelica “catastrofe”, cioè la fase risolutiva del dramma, per poi tornare indietro al passato e lasciare che premesse e antefatti, trame principali e (in apparenza) secondarie, domande e interrogativi si accumulino insoluti e si sedimentino nella mente del lettore. Nello scioglimento finale, anche l’ultima tessera del puzzle sarà collocata al suo posto, rivelando così il sorprendente disegno complessivo del romanzo. L’autore si distingue anche per uno stile descrittivo, chiaro e preciso, con cui riesce a ricreare l’atmosfera di un determinato ambiente e a restituire in maniera incisiva dialoghi, interazioni, soliloqui, stati d’animo ed emozioni dei vari personaggi. Tra le pieghe della vicenda, inoltre, si insinuano interessanti e inquietanti spunti di riflessione sul valore della genitorialità, sulle relazioni con gli altri, sulla forza del destino e sui fantasmi di un passato che ritorna e con cui prima o poi bisognerà fare i conti.
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