“Le frontiere uccidono” è uno dei cartelli che si sono visti l’altro giorno a Madrid e a Barcelona. Migliaia di persone hanno manifestato contro la violenza dello Stato spagnolo che, per respingere un assalto disperato di migranti ai suoi confini dell’enclave di Melilla, ne ha ucciso 23 e ferito diversi . Melilla, 380 Km ad ovest dell’altra enclave spagnola sul territorio africano Ceuta (di fronte a Gibilterra), nella loro ridotta dimensione stanno al nostro canale di Sicilia dove i morti dei primi mesi di quest’anno sono già diverse migliaia. Le immagini e le notizie di queste tragedie sono quotidiane e sono quelle di Paesi dell’Unione europea, culla di civiltà, economia, umanità e libertà. Se altrettante manifestazioni come Madrid e Barcelona dovessero esserci per tutti i migranti che rimangono vittime alle frontiere dell’Unione, ogni ora dovremmo avere persone per strada. Ma non accade. Sembra quasi che ci siamo abituati al “morto migrante quotidiano” come, per esempio, sembra che ci stiamo abituando a morti e distruzioni in Ucraina. Ma mentre per quest’ultima l’attenzione è per fortuna ancora alta, non si può dire altrettanto per i migranti.. anche perché le politiche nazionali e dell’Unione in materia sono solo di contenimento e non di soluzione. Il tempo non gioca mai a vantaggio della vita: “per una vita migliaia di ore, per il dolore è abbastanza un minuto”, ma la politica oggi non sa prevenire, cogliere e rimediare a questi minuti che distruggono vite, istituzioni e civiltà. In materia ci sono anche opinioni diverse, ma il problema è come le stesse vengono comunicate che, almeno a parere di chi scrive, non sembrano esaltanti confronti e civiltà dello stesso. La bagarre, per esempio, in corso in Parlamento contro la proposta di legge sullo “ius scholae”, nel suo squallore è significativa.I fatti di Melilla, lo ius scholae, la guerra in Ucraina… hanno tutti un filo conduttore che dovrebbe indicarci come muoverci per non accettare rassegnati un presente imposto dal non-fare e dall’esaltazione dell’io suicida ed omicida. Traducendo in politica, stiamo vivendo dei brutti momenti. Il cambiamento culturale è cominciato con la pandemia covid che ci ha fatto ridimensionare l’onnipotenza di noi stessi, delle nostre istituzioni e dei nostri rapporti civici ed interpersonali. Ora si tratta di non farsi travolgere dagli stessi, magari con indifferenza e remissione. L’alternativa è “confini più confini” (6), siccità combattute con la danza della pioggia, corporazioni che prevalgono sui diritti di tutti, altro come limite alla propria felicità. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
Archive for 8 luglio 2022
Le frontiere uccidono?
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
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Aborto. Il mondo si sta capovolgendo. Forse è meglio equilibrarlo
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Peluche, pieni di pillole abortive, che attraversano il confine tra Messico e Stati Uniti. Appartamenti, a New York o San Francisco, che fungono da depositi. Case che accolgono, da parte messicana, le donne americane che desiderano interrompere la gravidanza. Tanti i mezzi adoperati dai collettivi femministi, che si stanno mobilitando in reti transfrontaliere, per contrastare la recente cancellazione da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti del diritto costituzionale all’aborto.“Le richieste stanno esplodendo, rileva Vanessa Rubalcava, membro dell’organizzazione Necesito Abortar (“Ho bisogno di un aborto”), con sede a Monterrey, nel nord del Messico. Riceviamo più di 100 richieste a settimana dagli Stati Uniti, rispetto a una manciata prima del 24 giugno”.“Il 24 giugno abbiamo ricevuto più di 70 richieste da donne disperate”, ricorda la graphic designer quarantenne che gestisce l’ONG, creata nel 2016. La maggior parte dei suoi diciassette membri vive a Monterrey (Stato del Nuevo Leon), una città industriale situata a meno di di tre ore di macchina da Laredo e McAllen, Texas. Lo stato americano è stato uno dei primi a vietare, il 24 giugno, l’aborto dal concepimento del feto.Che succede a questo mondo? Si sta capovolgendo? Le culture e le giurisdizioni, come quella Usa, che hanno dato tanto alla libertà degli individui (della donna nel nostro caso) hanno cambiato idea e riescono a non soccombere agganciandosi al traino di quei Paesi che a suo tempo avevano imparato da loro? Certo, la sentenza della Corte Suprema non vieta il diritto d’aborto ma demanda ogni Stato a fare da sé, e alcuni, come New York, per esempio, stanno già rimediando… ma si tratta pur sempre di un cambiamento di rotta a livello federale, mettendo in luce completamente diversa gli Usa come modello. Qualcuno potrebbe leggere queste iniziative di collettivi femministi messicani come l’agognata rivalsa verso lo “yanke eterno oppressore”… ma la di là di questa colorata e antica interpretazione che va a braccetto, per stile, con chi non smette mai di fare lo yankee, il problema è più generale: abbiamo l’impressione che le politiche dei diritti individuali e umani si stiano affievolendo e, come nel caso Usa, regredendo.La domanda da porsi è se, essendo in crisi i modelli che ci hanno fatto diventare più liberi e felici, siamo in grado non solo di difendere le conquiste che già abbiamo, ma di impedire che alcune di esse ci vengano levate.Visto ciò che accade in Messico/Texas, abbiamo imparato a fare da noi e, soprattutto, siamo consapevoli che conquiste come l’aborto non vivono di diritto naturale ma civico, quindi soggette a cambiamenti del regime democratico che abbiamo scelto di usare? Ad un primo sguardo sembra che non ci sia tanto questa consapevolezza, in Usa e in Europa per esempio. Usa: aborto, e pensiamo anche a ciò che accade per le politiche di accoglienza dei migranti. Europa, Italia: la legge sull’aborto che a quarant’anni dall’emanazione è applicata solo in parte; gli artifizi politici e parlamentari che hanno bocciato il ddl Zan sui diritti lgbtqi; altrettanti artifizi, con complicità Ue, per i diritti dei migranti e il penoso confronto per lo ius scholae. Ben vengano le femministe messicane, ché ci siano di lezione ed indirizzo su come- Stati, confini, etnie, lingue, culture, continenti – non sono un limite ai diritti individuali ed umani. Necessitano di un equilibrio e di vigilanza.Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
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Criptovalute e investimenti. Meglio le Bermude della Bce?
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Jason Hayward, ministro dell’Economia delle Bermuda sostiene che il suo Paese può trasformarsi in un centro internazionale dell’industria criptografica, nonostante ora ques’ultima sia un po’ in crisi. La legislazione approvata nel 2018 richiede a tutte le società di criptovalute delle Bermuda di ottenere una licenza dalla Bermuda monetary authority (Bma), il principale watchdog finanziario dell’isola che controlla il settore assicurativo nazionale. Le Bermuda, territorio d’oltremare britannico nel nord Atlantico, oltre al famoso triangolo, sono un Paese che vive essenzialmente di turismo, e vi sono presenti molte società non locali che vi stabiliscono sede per avere meno controlli e perché si avvantaggiano di una fiscalità inesistente. Le criptovalute, bitcoin in testa, sono molto discusse e, di recente, viste anche le loro performance negative dopo periodi di enorme crescita, sono nel mirino di alcune istituzioni finanziarie che, al pari di alcuni privati , stanno finalmente mettendo in evidenza il vuoto in cui si muovono: la Usa Federal Trade Commission parla di un milione di dollari truffati nell’ultimo anno; per la presidente della Bce (banca centrale europea), Christine Lagarde: “le criptovalute non valgono nulla, non si basano su nulla, non hanno alcun asset sottostante che serva da ancoraggio di sicurezza”; la Commissione Ue ha preannunciato pesanti interventi regolatori in questa “terra di nessuno”. In ultimo c’è da considerare che tra i grandi utenti di questa valuta spiccano Niger, Filippine e Vietnam, non proprio il fior fiore della finanza mondiale.In questa fase di caduta del valore, memori delle recenti fortune, ci potrebbero essere risparmiatori tentati dall’avvicinamento a questi investimenti anche grazie al fatto che – fuori dai momenti più critici della pandemia covid e ancora ai margini dei riflessi finanziari della guerra in Ucraina – qualcuno avrebbe un gruzzoletto da voler far fruttare. Nel rispetto del male che ognuno possa e voglia fare a se stesso e al proprio portafoglio, ci domandiamo perché dovrebbe essere degna di fiducia la prospettiva finanziaria del ministro dell’Economia di un paradiso fiscale come le Bermuda che non, per esempio, la Banca Centrale europea, ricordando che quest’ultima non è un coacervo di poteri finanziari che vessano i risparmiatori, ma un’istituzione senza la quale la finanza del nostro Paese e di tutti gli altri paesi Ue non esisterebbe. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
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Saldi… dice che vanno bene. Auspicio e realtà
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
A differenza di alcune associazioni di categoria che già ieri cominciavano a sfornare percentuali positive per le prime ore di apertura dei negozi in presenza con le vendite a saldo, nutriamo dubbi su questo grande slancio che gli italiani hanno per questi acquisti. Non abbiamo numeri e percentuali da contrapporre. Siamo interessati a sapere come si sono formate queste percentuali (metodi, campioni e committenti) in una mezza mattinata di sabato 2 luglio: termometro già oltre 35, larga parte di consumatori in vacanza o con la tipica “papagna” del sabato mattina; imbestialiti perché le bollette energetiche e tutti gli altri prezzi (compresi i beni di prima necessità) sono saliti smodatamente; “a far di conto” che per andare qualche giorno in vacanza, dopo le reclusioni covid, venderebbero anche l’anima al diavolo;… e considerando anche la enorme concorrenza dell’online… siamo interessati. Non ci basta che ce lo dica Confartigianato o qualche altra associazione di consumatori sempre pronta a sciorinare percentuali in linea con quello che i media si aspettano e auspicano. Ci interessano riscontri, anche perché siamo consapevoli, nel marketing, del cosiddetto “effetto traino”: “oh, guarda, quanti stanno andando a comprare, vuol dire che c’è roba buona e si fa bene anche se tutt’intorno siamo sotto scariche di negatività…”. Auspichiamo tutto il bene possibile a venditori e consumatori. Ma siccome anche dalla nostra (venditori, consumatori, istituzioni, economisti, etc) osservazione dipendono le politiche private e pubbliche per farci stare meglio, preferiamo andare sul reale piuttosto che l’auspicato. Al momento, quindi, ci sono due metodi a confronto: – le percentuali diffuse su un popolo di consumatori mattiniero che sembra fosse già in fila prima delle 9 di sabato 2 luglio davanti a negozi. – l’opinione da osservazione costante di chi è impegnato per il bene e l’armonia pubblica. Facciamo chiarezza o ognuno si vende a modo proprio, inclusi i media?
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L’inflazione ha portato via uno stipendio alla famiglia tipo italiana
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Nell’ultimo semestre l’inflazione a livelli massimi ha “mangiato” uno stipendio dei lavoratori italiani: ad una famiglia tipo con due figli piccoli sono stati sottratti almeno 1.200 euro di potere d’acquisto. Come già ravvisato dall’Anief, oggi la stampa nazionale rileva che “mentre i salari restano fermi infatti, in Italia non crescono da 30 anni, il caro-prezzi ha raggiunto a giugno livelli che non si vedevano dal 1986, quando ancora esisteva la scala mobile. E così in appena sei mesi, da gennaio a oggi, una coppia con uno o due figli minorenni a carico ha perso, a parità di stipendio, 1.240,8 euro di potere d’acquisto”. E gli interventi del Governo non hanno di certo risposto in modo adeguato: l’indennità di 200 euro (che però al momento è una tantum e non viene assegnata ad oltre 200 mila docenti e Ata della scuola, anche Covid, perché licenziati a giugno) e i contributi per sgonfiare le bollette, hanno permesso di recupere al massimo 700 euro: quindi, oltre 500 euro si sono volatilizzati.“Sono soldi che pesano tantissimo nell’economia quotidiana dei lavoratori con stipendi medio-bassi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e che dobbiamo assolutamente fare avere il prima possibile. Nella scuola abbiamo questa opportunità: firmando subito il contratto ponte faremmo avere in media oltre 100 euro lordi di aumento, pari a 65-70 netti, più 2-3mila euro di arretrati. Solo l’incremento mensile, anche se non eccelso, andrebbe comunque a coprire una parte di quei soldi che l’inflazione ormai sopra l’8%, da sommare a quella degli ultimi anni, sta impoverendo come non mai un milione e mezzo di docenti e Ata della scuola”.“Tra l’altro – continua il sindacalista -, si andrebbe a dare loro una percentuale di aumento superiore al 3,48% del contratto collettivo nazionale 2018 che allora più di qualcuno ha giudicato positivo, anche se arrivato dopo ben dieci anni di blocco. Perché a distanza di quattro anni non si può fare la stessa cosa, peraltro – conclude Pacifico – per chiudere un contratto già scaduto, con dei finanziamenti già stanziati con più leggi di bilancio e con la prospettiva, ben delineata in queste ore dall’economista Pier Carlo Padoan, che servirà molto tempo per tornare alla normalità?”
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Tra le novità, FFP2 raccomandate ma tenere alta l’attenzione ai fragili
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Ma quali sono le novità? Un primo aspetto, come già era stato anticipato, riguarda “l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti FFP2”: anche se “attualmente resta obbligatorio solo in alcuni settori, rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative. A tal fine, il datore di lavoro assicura la disponibilità di FFP2, al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo. Inoltre, il datore di lavoro, su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili”. Quanto alla misurazione della temperatura, “il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo. Se tale temperatura risulterà superiore a 37,5°C, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherina FFP2 ove non ne fossero già dotate” e “dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante. La persona sintomatica deve essere subito dotata di mascherina FFP2”. Un altro punto riguarda poi “la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago, che va garantita dal datore di lavoro. Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei medesimi, secondo le disposizioni ministeriali nonché alla loro ventilazione”.Infine, “sono costituiti nelle aziende i Comitati per l’applicazione e la verifica delle regole contenute nel Protocollo di regolamentazione, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS”. Il protocollo resterà in vigore fino al 31 se il quadro epidemiologico non richiederà di doverlo aggiornare prima. Per il ministero del Lavoro, si tratta di una “semplificazione importante del quadro di regole ma non è un “liberi tutti”, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni. Quanto alle “indicazioni delle Funzione Pubblica, non sono cambiate”, restano in vigore quelle già stabilite. Soddisfatti per la sottoscrizione del Protocollo anche i sindacati. “Il protocollo” è il commento della segretaria confederale della Cgil Francesca Re David “è stato confermato nel suo impianto e semplificato rispetto alle nuove norme. Centrale resta il ruolo dei comitati aziendali per l’applicazione e la verifica delle regole prevenzione”. (abstract) By Francesca Giani – fonte Farmacista33
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Protocollo sicurezza luoghi di lavoro
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Le mascherine FFP2 restano un punto di riferimento fondamentale e il datore di lavoro dovrà assicurarne la disponibilità. Sarà poi suo compito individuare particolari gruppi di lavoratori ai quali fornirli, con riguardo ai soggetti fragili, sulla base di valutazioni del medico competente. Resta possibile il controllo della temperatura e vanno garantite ancora le misure di sanificazione dei locali. Sono questi alcuni dei contenuti del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, che rinnova le indicazioni alla luce del nuovo contesto post-emergenziale, uscito ieri sera dal confronto tra i Ministeri del lavoro e della salute e Parti sociali.Il documento, si legge nel testo diffuso, “tiene conto delle misure di contrasto e di contenimento della diffusione del covid-19 negli ambienti di lavoro, già contenute nei Protocolli condivisi sottoscritti successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza” e aggiorna le linee guida “in considerazione dell’attuale situazione epidemiologica e della necessitaÌ di conservare misure efficaci per prevenire il rischio di contagio”. In particolare, da sfondo c’è “la circolazione di varianti ad alta trasmissibilità” riscontrata nelle ultime settimane. In questo senso, va “favorito ancora il confronto preventivo con le rappresentanze sindacali presenti nei luoghi di lavoro, e, per le piccole imprese, con le rappresentanze territoriali, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà produttiva e delle situazioni territoriali”.
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Tim Winton: Il nido
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Collana: Le stradeNumero collana:307 Pagine:442 Prezzo cartaceo:€ 19,50 Prezzo eBook:€ 9.99. Traduzione di Stefano Tummolini. Tom Keely, ex ambientalista impegnato molto noto, ha perso tutto. La sua reputazione è distrutta, la sua carriera è a pezzi, il suo matrimonio è fallito, e lui si è rintanato in un appartamento in cima a un cupo grattacielo di Fremantle, da dove osserva il mondo di cui si è disamorato, stordendosi con alcol, antidolorifici e psicofarmaci di ogni sorta. Si è tagliato fuori, e fuori ha intenzione di restare, nonostante la madre e la sorella cerchino in ogni modo di riportarlo a una vita attiva. Finché un giorno s’imbatte nei vicini di casa: una donna che appartiene al suo passato e un bambino introverso. L’incontro lo sconvolge in maniera incomprensibile e, quasi controvoglia, permette che i due entrino nella sua vita. Ma anche loro nascondono una storia difficile, e Keely presto si immerge in un mondo che minaccia di distruggere tutto ciò che ha imparato ad amare, in cui il senso di fallimento è accentuato dal confronto continuo con la figura del padre, Nev, un gigante buono impossibile da eguagliare. In questo romanzo coraggioso e inquietante, Tim Winton si chiede se, in un mondo compromesso in maniera irreversibile, possiamo ancora sperare di fare la cosa giusta. Scritto con una prosa trascinante che rivela punte di umorismo nero e spietato, Il nido è il toccante racconto dell’incontro tra due solitudini che trovano l’una nell’altra un barlume di speranza. Una storia di miseria e fallimenti, dipendenze e marginalità, sullo sfondo di un’Australia ricca di contrasti, in cui la bellezza struggente dei paesaggi fa a pugni con la periferia urbana, straniante e ostile, dell’estremo lembo del mondo.
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Tim Winton: Dirt Music
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Collana:Le stradeNumero collana: 92Pagine: 410 Prezzo cartaceo:€ 16,50. Data pubblicazione:28-04-2005 Traduzione di Maurizio Bartocci Fazi Editore. Confinata ai margini dell’Australia, Georgie Jutland, moglie del pescatore Jim Buckridge e matrigna dei suoi due figli Josh e Brad, trascorre le giornate in compagnia dei suoi quarant’anni e delle sue speranze disattese. Tra vodka e Internet, l’ex infermiera, compagna senza passione di un uomo dal passato turbolento, s’innamora di Luther Fox, uomo dal futuro improbabile, musicista sfortunato, pescatore di frodo, che pare avere poco da offrirle. Ma Fox incarna il cambiamento e, nonostante tutto, avendo per sfondo una natura dalla bellezza magica e gli sconfinati paesaggi australiani, Georgie seguirà la fuga di quest’uomo fino ai confini dell’universo, là dove incontrerà aborigeni dalle radici spirituali ancora vive. Un viaggio affascinante, dai molteplici sviluppi, che offre la visione di un continente dalla storia complessa, dai territori vergini dove ancora vale la pena inoltrarsi. Georgie, Jim e Fox formano un triangolo perfetto. Tutti e tre sono tormentati dalla propria storia personale, intrecciata però a quella degli altri: Georgie giunge a una crisi risolutiva alla morte della madre, quando si troverà di nuovo ad affrontare le sorelle fanatiche dello shopping e il padre adultero; Jim, ancora tormentato dalla morte della sua prima moglie Debbie, cerca ossessivamente di fare ammenda, cosa che lo porterà inevitabilmente a sconfinare anche nel passato di Fox.
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La genesi di «Sarò breve» di Francesco Muzzopappa
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Ho scritto un testamento. Non il mio, visto che grazie al cielo sono ancora in salute, ma di Ennio Rovere, un uomo del quale ho immaginato l’intera vita per poi raccontarla attraverso i lasciti, le beghe famigliari e un’inconsueta e prolissa divisione dei beni.“Ma perché proprio un testamento?”, vi chiederete, forse. Be’, amiche. Perché vi vedo: secondo me siete soprattutto amiche. Perché un testamento è la resa dei conti, è forse l’atto più liberatorio dell’intera vita, forse il momento in cui possiamo permetterci di essere noi stessi al 100% senza temere vendette, ritorsioni e ripicche. E soprattutto, le ultime volontà non prevedono un contraddittorio. Quando si immagina e poi si scrive un testamento non si ha più nulla da perdere, e la possibilità di regolare i conti è totale, definitiva e irreversibile. Ed è per questo che ho immaginato di scriverne uno in cui il protagonista, Ennio Rovere, ricco mobiliere venuto dal nulla e dalla povertà più nera, decide di raccontare la sua vita e nel frattempo dividere ciò che ha faticosamente accumulato con mogli, figli, nipoti, collaboratori e insospettabili protagonisti della sua vita che emergono, a sorpresa, nell’intreccio della storia.Nel mio romanzo Sarò breve, l’intreccio della storia coincide con l’intreccio famigliare.Ma doveva essere una commedia, il testo doveva far ridere, pur presentando dei momenti, inevitabilmente, emotivamente intensi. Il mio sforzo è stato quello di far convivere risate a scena aperta con passaggi più commoventi.Il sarcasmo, il tono caustico, la mancanza di argini e la mole esagerata di ricordi aggrappati saldamente alla mente di Ennio, contribuiscono a creare un testo che è una via di mezzo tra una saga famigliare e una lunga lettera d’addio, con quelle stilettate di humour nero che adoro in Mel Brooks, quei colpi in punta di fioretto che sottolineo in Patrick Dennis, quelle falciate a colpi di machete che amo in Fran Lebowitz.Se vi state chiedendo cosa possa esserci di tanto sorprendente in un testamento, ho un po’ di esempi da farvi. La storia della letteratura è zeppa, ad esempio, di scrittrici e scrittori che hanno deciso di lasciare ai loro posteri un testamento ricco di parole e colpi di scena.Si intendeva di drammaturgia e frasi a effetto William Shakespeare, che alla sua morte decise di regalare un ultimo coupe de théâtre alla consorte Anne Hathaway: dopo più di trenta anni di matrimonio, infatti, le lasciò il suo secondo miglior letto e pochi mobili.Alle figlie predilette, invece, quasi mezzo milione di euro a testa. Charles Dickens chiese in maniera inequivocabile che alla sua morte non gli fosse dedicato nessun monumento o memoriale. Al momento si contano diverse migliaia, tra statue, vie e piazze, dedicate allo scrittore inglese.Per quel che riguarda il memoriale, il Charles Dickens World (un nome discreto e poco altisonante) è stato chiuso nel 2016.Nel testamento dispose che non ci fossero funerali pubblici. Per lui ci furono esequie di Stato e l’intero Paese si fermò per commemorarlo.Che le volontà dei deceduti non sempre vengano rispettate è una consuetudine che ha permesso alla storia della letteratura mondiale di accedere a capolavori che diversamente sarebbero stati distrutti o gettati nella differenziata.L’Eneide di Virgilio per esempio, stando alle volontà del poeta, era destinata alle fiamme.Le opere di Kafka dovevano essere distrutte.George Bernard Shaw, uomo di ingegno, scrittore, drammaturgo, critico musicale nonché premio Nobel per la letteratura, dispose che parte del suo patrimonio andasse a finanziare l’invenzione di un nuovo alfabeto, con tutte le disgrazie che il mondo quotidianamente deve affrontare.Come i miei libri, ad esempio.Che forse non sono degli specchi veri e propri in cui rivedersi, ma lenti deformanti che attraverso l’ironia riescono a rendere le frustrazioni, le ingiustizie, la tristezza e la mancanza di prospettive più sopportabili del normale. By Francesco Muzzopappa.
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Sue Miller: Monogamia
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Titolo originale: Monogamy Collana: Le stradeNumero collana:511Pagine:382Codice ISBN:9791259670533Prezzo cartaceo:€ 18,50Codice ISBN ePub:9791259673015Prezzo eBook:€ 9.99Data pubblicazione:28-06-2022Traduzione di Martina Testa. Dall’autrice bestseller Sue Miller, un accattivante romanzo sulla vita di coppia in cui sono protagonisti la bugia, i segreti e il tradimento.Graham e Annie sono sposati da quasi trent’anni. Nella loro cerchia di amici e conoscenti, sono considerati una coppia d’oro. Graham è un libraio, un uomo molto socievole con grandi appetiti: curioso, desideroso di compiacere, amante della vita e del cibo, conviviale organizzatore di feste vivaci. Annie, più riservata e introspettiva, è una fotografa. Sta per inaugurare la sua prima mostra in galleria dopo una lunga pausa ed è preoccupata che i migliori anni della sua carriera possano essere ormai passati. Hanno due figli adulti: Sarah, che vive a San Francisco, e Lucas, il figlio che Graham ha avuto dalla sua prima moglie Frieda. Sebbene Frieda, discreta e amorevole, sia una presenza costante nella loro vita, Annie è consapevole di essere il più grande amore del marito. Quando Graham muore improvvisamente, Annie è perduta. Che senso ha andare avanti, si chiede, senza di lui?Poi, mentre è ancora in lutto, scopre un segreto rovinoso, che la farà precipitare nell’oscurità e la costringerà a chiedersi se ha mai conosciuto veramente l’uomo che ha amato: Graham la tradiva, e con una donna che lei conosce. Tra i migliori libri dell’anno per molte testate statunitensi, Monogamia, seducente romanzo avvolto da un velo di mistero, è un’intelligente fotografia delle relazioni amorose di lunga data e dei segreti che spesso vi si nascondono
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Alba de Céspedes: Elles
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
[Dalla parte di lei] Trad. par Juliette Bertrand et révisé par Marc Lesage Collection Du monde entier, Gallimard Alessandra passe le début de son enfance à Rome, dans une famille modeste. Sa mère, pianiste de talent, a renoncé à son ambition de concertiste pour donner des leçons. Éprise d’un autre homme, elle veut quitter un mari vulgaire mais celui-ci l’en empêche. La jeune fille, envoyée par son père dans un village des Abruzzes dans l’espoir qu’elle se glisse dans le moule imposé par la tradition, grandit en refusant farouchement d’adhérer à ce modèle. Au début de la Seconde Guerre mondiale, elle rentre dans la capitale, déterminée à étudier et à exprimer sa personnalité. Elle y rencontre Francesco, un professeur antifasciste. Pensant trouver un homme capable de voir en elle une égale, elle l’épouse. L’espoir d’Alessandra est immense, et sa déception sera à la mesure de ses attentes. Avec en toile de fond la montée du fascisme, la guerre et la lutte résistante, Alba de Céspedes compose une grande fresque intime et puissante. À travers une plongée dans la psyché féminine d’une…624 pages, 140 x 205 mm
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Jeff Lindsay: Riley tente l’impossible
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
Trad. de l’anglais (États-Unis) par Julie Sibony Collection Série Noire, Gallimard Nom : Riley Wolfe. Profession : voleur. Le meilleur du monde. Caractère : psychopathe moins sanguinaire que son collègue Dexter, séduisant, impertinent et cynique, n’aime que les défis impossibles. Traits distinctifs : tel Robin des bois, ne vole qu’aux (très) riches. Se grime et se déguise avec panache, comme Arsène Lupin. Adepte du parkour, voltige de toit en toit avec l’aisance de Fantômas. Amateur d’art et meurtrier s’il le faut, mais sans plaisir particulier. Ennemi : Frank Delgado, agent spécial du FBI, qui le traque inlassablement. Complice: Monique, géniale faussaire. Failles. un secret d’enfance, et sa vieille maman… son point très faible. Objectif: dérober le Daria-e nour, diamant mythique et fleuron des joyaux de la Couronne iranienne, que le musée privé des Eberhardt à Manhattan s’apprête à accueillir dans ses murs inviolables. C’est tout bonnement irréalisable. 480 pages, sous couverture illustrée, 140 x 205 mm
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Toronto. Halo Collective Inc.
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 luglio 2022
(“Halo” or the “Company”) (NEO: HALO, OTCQX: HCANF, Germany: A9KN) promoted Katharyn (“Katie”) Field, Halo’s President, to the position of Chief Executive Officer. Ms. Field, a proven cannabis industry professional with significant management expertise, succeeds Kiran Sidhu, who resigned as Chief Executive Officer and as a director on the Company’s Board of Directors (the “Board”), with immediate effect. Halo has also appointed experienced cannabis professional Cassidy McCord as a director on the Board. Ms. Field takes the helm at Halo with nearly a decade of direct cannabis experience spanning all facets of the business, including strategy, retail, corporate development, business development, HR & organization, legal & regulatory, and investor relations. She has been a key member of the Halo executive team since joining the company in April 2019, serving initially as Chief Strategy Officer, President since February 2020, and Board member since July 2021. She first entered the cannabis industry in 2014 at Costa Farms, where she led the procurement, build-out, and sale of one of five original vertically integrated companies in Florida; and subsequently operated a strategy consulting practice focused on cannabis and also worked at MariMed as EVP of Corporate Development. Ms. Field’s resume includes positions at The Brookings Institution and Bain & Company. She holds an MBA from Columbia Business School and a BA with honors from Stanford University.“Halo is very well-positioned in the US West Coast cannabis space with a strong consumer brand portfolio and a loyal customer base. In particular, we have developed a valuable portfolio of California assets including wholesale and white label manufacturing as well as retail assets in Los Angeles,” added Ms. Field. “My initial focus will be on streamlining the organization to establish a rationalized, focused business comprised of assets that create the most value and hold the most promise. While sales are down in California year over year, our business is up. Furthermore, our manufacturing business is profitable, and the Budega stores are trending well. I’m confident that by prioritizing near-term profitability and bolstering our growing retail presence, Halo will be able to scale from a position of strength, which is the best path to generate shareholder value.”Mr. Sidhu’s departure was the result of a mutual agreement between the Board of Halo and Mr. Sidhu, reflecting the Board’s view that the Company and Akanda (NASDAQ: AKAN), of which Halo owns approximately 40%, needs to prioritize near-term profitability.Cassidy McCord has been appointed to the Board as a non-executive director. Ms. McCord is a seasoned capital markets professional and businesswoman who has amassed a multitude of operational and capital markets experience throughout her career. Ms. McCord has extensive experience and a valuable network, primarily in the cannabis sector. She has invaluable experience in working for a Canadian licensed cannabis producer in addition to operational and management experience at a Canadian cannabis clinic. She has been instrumental in developing and succeeding various start-up companies and restructuring pre-existing operational companies, with specialties including corporation reorganization, business development, retail, and sales. She most recently managed and held C-level positions for several public entities that are leaders in the plant-based industry. Ms. McCord has held progressively senior roles throughout her career and has held multiple board positions for public companies in the cannabis, food, and mining sectors. Mr. Sidhu will provide consulting services to the Company for six months to facilitate a smooth leadership transition.
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