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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 15 luglio 2022

Inps: Mura (Pd), lavoro povero è questione nazionale

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

“Per numeri assoluti e per incidenza sociale il lavoro povero è ormai una questione nazionale su cui diventa urgente intervenire, con particolare riguardo alla condizione delle donne. La questione dei salari è strettamente correlata alla tenuta sociale e previdenziale del nostro sistema di welfare e questa emergenza va affrontata con misure progressive e puntuali, come indicato dal ministro Orlando riguardo rinnovi contrattuali, salario minimo, opzione donna e Ape sociale. L’allarme lanciato da Tridico getta luce su una faglia di disuguaglianze presenti e soprattutto future che non accettano di essere liquidate con luoghi comuni o formule sbrigative”. Lo ha affermato oggi a Montecitorio la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), alla Relazione Annuale del presidente dell’Inps Pasquale Tridico.

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PGIM: Gli hedge fund possono aggiungere valore nell’insidioso contesto macro di oggi?

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

A cura di Sushil Wadhwani, Portfolio Manager del fondo PGIM Wadhwani Keynes Systematic Absolute Return.Top Gun è nelle sale cinematografiche di tutto il paese e Kate Bush sta scalando le classifiche, ma non è solo la cultura popolare a vivere un revival degli anni Ottanta. Lo scenario macroeconomico odierno rispecchia anche quello della fine degli anni Settanta e dell’inizio degli anni Ottanta. A seguito delle condizioni di mercato favorevoli degli ultimi trent’anni, potrebbe iniziare una fase alquanto incerta. L’inflazione è stata più elevata e persistente di quanto le banche centrali pensassero ed è stata aggravata dagli eventi geopolitici. È chiaro che le aspettative di inflazione si sono disancorate e che le banche centrali hanno di fronte una strada in salita per ripristinare il controllo. In tale contesto, le banche centrali devono procedere con un inasprimento aggressivo della politica monetaria e alcune di esse stanno mostrando l’intenzione di poter farlo in futuro. È passato parecchio tempo dall’ultima volta che le banche centrali sono rimaste così indietro rispetto alla curva e, a questo punto, è molto improbabile un soft landing: quindi, i rischi di una recessione sono davvero elevati. Le banche centrali hanno poche opzioni politiche perché non possono permettere che le aspettative di inflazione si disancorino in modo permanente. Tale situazione è nettamente diversa dal panorama economico degli ultimi 30 anni, quando l’inflazione era persistentemente bassa. In pratica, ogni volta che le condizioni finanziarie si inasprivano e i mercati azionari crollavano, i banchieri centrali correvano in soccorso dei mercati. Oggi ci troviamo di fronte a una situazione in cui i rendimenti obbligazionari salgono a causa dell’elevata inflazione e delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali, mentre i mercati azionari sono minacciati sia dall’aumento dei tassi di interesse che dalla prospettiva di una recessione. Si tratta di una combinazione dannosa poco rassicurante, il che significa che il portafoglio 60/40 è notevolmente messo in discussione, proprio come accaduto negli anni Settanta.In un contesto di incertezza simile, in cui le azioni e le obbligazioni sono sempre più correlate, la necessità di diversificare è concreta. Gli approcci portable alpha si adattano molto bene al difficile panorama degli investimenti odierni, grazie alle loro basse correlazioni con le azioni e le obbligazioni e grazie alla probabilità che producano un certo rendimento, che potrebbe essere superiore alla liquidità di circa il 4%. Il ruolo di diversificazione che questi approcci possono svolgere nei portafogli è quello di mitigare il rischio azionario. Ad esempio, la sostituzione di un’asset allocation azionaria passiva con i futures azionari libera liquidità che viene poi investita in una strategia di diversificazione. In questo modo si ottiene il rendimento dell’indice azionario più un piccolo alpha extra e, soprattutto, si attenua il rischio azionario. Ciò consente agli investitori di “assicurarsi, ma di farlo senza che ciò comporti un costo effettivo”. La giusta strategia hedge fund può far parte di una soluzione portable alpha.In base alle esperienze passate, i comitati deputati alla decisione dei tassi d’interesse delle banche centrali tendono a dimostrarsi inerti di fronte a cambiamenti di regime. Allo stesso modo, gli investitori dimostrano inerzia perché è difficile capire se si sia effettivamente verificato un cambiamento di regime. Questo è il contesto perfetto per una strategia hedge fund come il trend following. Il trend following dà il meglio di sé quando sfrutta l’inerzia. E se il trend following funziona bene, altrettanto faranno anche le strategie systematic macro e discretionary macro, che sono parenti strette del trend following.La probabilità di una recessione negli Stati Uniti e nel Regno Unito nei prossimi due anni è nettamente superiore alla media e rappresenta una discontinuità significativa nello scenario economico. I trend follower sono molto abili nello sfruttare queste falle. La combinazione di cambio di regime e rischio di recessione dovrebbe rendere interessanti strategie come il trend following, la systematic macro e la discretionary macro.La più grande minaccia al trend-following sarebbe un netto miglioramento del contesto macro. Se i vincoli dell’offerta si allentano, l’inflazione inizia improvvisamente a diminuire e i mercati si stabilizzano. Le posizioni trend following che hanno prosperato quest’anno potrebbero improvvisamente invertirsi. A quel punto, la sfida sarà discernere se quella a cui stiamo assistendo oggi è una correzione del mercato toro o un cambiamento secolare. Questo scenario è vantaggioso per coloro che combinano il trend-following con altri stili d’investimento all’interno di un singolo fondo. Anche nelle soluzioni portable alpha, la diversificazione può essere utile.

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GAM: Dalla sanità e alla politica estera, gli interrogativi che scuotono la Cina

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

A cura di Jian Shi Cortesi – Investment Director Azionario Cina e Asia di GAM Il governo cinese si trova di fronte a un’alternativa: consentire un aumento dei decessi per Covid o il rallentamento economico. Il segmento più vulnerabile della popolazione in Cina non vuole essere vaccinato. Solamente il 60% dei cinesi dai 60 anni in su ha fatto il richiamo vaccinale, ciò significa che 100 milioni di anziani in Cina non sono vaccinati. Il punto di svolta potrebbe essere rappresentato dall’approvazione del primo vaccino mRNA. Sono almeno sei i vaccini mRNA cinesi che si trovano in questo momento nella fase di sperimentazione clinica. I vaccini mRNA hanno dimostrato di attivare una risposta degli anticorpi più forte rispetto al vaccino Sinovac sviluppato in Cina. È comunque improbabile che l’introduzione di un vaccino mRNA rappresenti un effettivo punto di svolta per la Cina. Tre dosi di Sinovac hanno già dimostrato un’efficacia del 90% per evitare i decessi per Covid. Dunque, il fattore critico in Cina non è il vaccino mRNA, ma l’aumento della percentuale di vaccinati tra i più anziani. Solamente il 60% dei cinesi con più di 60 anni si è sottoposto al richiamo vaccinale, e solamente il 20% degli ultraottantenni. Per incoraggiare i più anziani a vaccinarsi, il governo sta offrendo diversi incentivi economici.Poste queste premesse, è difficile prevedere le tempistiche esatte del momento in cui la Cina cesserà la politica di tolleranza zero contro il Covid, ma crediamo che il momento si stia avvicinando. Per esempio, il Paese ha appena ridotto i giorni di quarantena per i turisti in ingresso da 2 settimane a 1 settimana. In definitiva, riteniamo che la Cina abbandonerà la politica zero-Covid nel momento in cui le città avranno risorse mediche adeguate e una percentuale elevata di vaccinati, soprattutto tra i più anziani e le altre fasce vulnerabili della popolazione.Passando, invece, alla politica estera, la Repubblica popolare cinese, governata dal Partito comunista cinese, comprende nei suoi territori la Cina più Taiwan, che però non è sotto il suo controllo. A Taiwan, la costituzione sostiene che Taiwan fa parte della Repubblica di Cina e definisce il suo territorio come Taiwan più la Cina continentale. Questo è il retaggio di una guerra civile. Il Partito comunista cinese spera che la Cina continentale e Taiwan alla fine vengano riunificati attraverso trattative pacifiche come quelle accadute tra la Germania dell’est e dell’ovest. Negli ultimi anni però alcuni politici di Taiwan hanno promosso una modifica della costituzione per ridefinire Taiwan come un’entità sovrana separata. Per la Cina continentale, ciò equivarrebbe a una dichiarazione d’indipendenza. Qualora Taiwan procedesse in tal senso, il governo cinese interverrebbe militarmente per prendere il controllo del territorio. Secondo noi, però, la guerra in corso in Ucraina è servita da ammonimento e ha ridotto le probabilità di un conflitto a Taiwan.Considerate le sanzioni e le difficoltà economiche per la Russia, è improbabile che la Cina inizi un intervento militare, a meno che Taiwan non dichiari la propria indipendenza. Gli Stati Uniti hanno un’influenza molto forte su Taiwan e cercheranno verosimilmente di impedire il cambiamento della costituzione, a favore del mantenimento della pace. Qualora Taiwan decidesse di cambiare la costituzione metterebbe gli Stati Uniti in una situazione molto difficile poiché il Paese si troverebbe di fronte a un dilemma: combattere contro la Cina oppure non fare nulla, e nessuna delle due opzioni è particolarmente allettante.

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Deutsche Bank lancia un innovativo fondo di fondi di Venture Capital

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

Il fondo di fondi unisce le conoscenze e le competenze dei cinque gestori di fondi di VC e mira a fornire un’ampia copertura del mercato per il tramite di società di grande esperienza, puntando allo stesso tempo a ridurre il rischio di concentrazione che potrebbe altrimenti verificarsi in un tipico investimento in VC o in un singolo fondo e a ridurre le barriere all’ingresso in termini di dimensioni minime degli investimenti.Secondo una ricerca pubblicata dal Chief Investment Office di Deutsche Bank nel settembre 2021, nel secondo trimestre dello stesso anno gli investimenti nel Venture Capital in Europa hanno raggiunto i $34 miliardi, guidati in gran parte da imprese mature e unicorn. Nel 2020, il valore complessivo delle transazioni globali di Venture Capital ha raggiunto i $330,2 miliardi. La quota più ampia di mercato era detenuta dalle Americhe (52,8%), seguite da Asia (31,0%) ed Europa (15,7%). Il nuovo fondo a capitale non protetto e illiquido, distribuito in esclusiva dalla Divisione IPB di Deutsche Bank agli investitori in possesso dei requisiti di idoneità, è destinato a dare accesso a un portafoglio diversificato di aziende operanti nel settore tecnologico europeo e internazionale in fase “growth”, iniziale e intermedia, selezionate tramite fondi di investimento gestiti da cinque società di Venture Capital europee: Lake Star, Project A, HV Capital, Earlybird e Headline.

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Scuola: In pensione con 750 euro dopo 30 anni di regolare lavoro, per Anief siamo alla follia

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

In pensione con 750 euro dopo 30 anni di regolare lavoro, per Anief siamo alla follia

Non solo alle soglie dei 70 anni: i dipendenti andranno in pensione anche con importi da fame. A confermarlo è stato oggi l’Inps, nel corso del Rapporto annuale: l’istituto nazionale ha detto che per i lavoratori i nati tra il 1965 e il 1980, con 30 anni di contributi versati e un salario di 9 euro lordi l’ora, un lavoratore potrebbe avere una pensione a 65 anni di circa 750 euro. “Siamo alla follia – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché per mantenere in verde le casse dello Stato si sta deteriorando il sistema dei diritti basilari previsti dalla Costituzione: prima quello che riguarda il lavoro, con tanti dipendenti, ad esempio nella scuola, costretti a rimanere supplenti malgrado avessero tutti i requisiti per essere immessi in ruolo e l’Unione europea chiede altrettanto per non incappare nell’abuso di contratti a termine. Adesso l’Inps ci dice che dopo decenni di lavoro regolarmente retribuito, con tanto di soldi del dipendente confluiti nelle casse della previdenza nazionale, ci si ritroverà con una pensione appena superiore a quella sociale. Noi non ci stiamo e gridiamo tutto il nostro sdegno: occorre cambiare la legge e introdurre delle deroghe, a partire dalla scuola dove si deve lasciare attorno ai 60 anni di età e senza penalizzazioni”. Il sindacalista ha di recente presentato, come segretario organizzativo Confedir, nel corso del 57° congresso Federspev, la soluzione al problema: “Bisogna introdurre assegni allineati all’inflazione e liquidazione immediata TFS/TFS e anticipo di un anno per le mamme. Inoltre, è indispensabile che per professioni logoranti e con un’alta percentuale di burnout, come i lavoratori di Scuola e Sanità, si riconosca lavoro usurate e quindi l’uscita anticipata attorno ai 60 anni di età senza decurtazioni. C’è urgenza di approvare anche delle deroghe, a partire dal 1° gennaio 2023: ne va di mezzo anche la qualità del servizio pubblico”, ha concluso Pacifico.

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Kenya Somalia ed Etiopia: Crisi umanitaria

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

L’insicurezza alimentare ha raggiunto livelli drammatici in tutto il Corno d’Africa (Etiopia, Kenya e Somalia): 20 milioni di persone potrebbero trovarsi ad affrontare alti livelli di insicurezza alimentare acuta entro settembre a causa di una siccità eccezionalmente persistente. La siccità ha avuto un impatto sui mezzi di sussistenza di agricoltori e pastori, che ha portato a una riduzione della produzione alimentare e alla morte di milioni di capi di bestiame. Oltre a Somalia ed Etiopia, allarmante anche la situazione in Kenya dove si stima siano 4,1 milioni le persone in condizione di grave insicurezza alimentare: il 27% della popolazione soffre fame e sete e oltre 1,5 milioni di capi di bestiame sono morti. In una situazione già molto critica – determinata da conflitti armati tra clan, conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia ed effetti del cambiamento climatico – si inserisce anche l’impatto della guerra in Ucraina che aggrava le previsioni stimate. Il Paese, infatti, come il resto del Corno d’Africa, sta sperimentando una delle peggiori siccità degli ultimi decenni dopo quattro stagioni consecutive di piogge mancate, che potrebbero non verificarsi neanche a ottobre-dicembre. La siccità ha decimato i raccolti e provocato una forte moria di capi di bestiame, principale fonte di sostentamento delle famiglie, inasprendo anche conflitti tra villaggi. «Dallo scorso anno, abbiamo avuto pochissime piogge.La mancanza di cibo e acqua spesso colpisce i bambini addirittura prima della nascita e nei primi mesi di vita: 134mila donne in gravidanza o in allattamento sono gravemente malnutrite[4]. A peggiorare la situazione, già aggravata anche dalla perdita di mezzi di sussistenza delle famiglie a causa della pandemia di COVID-19, si aggiunge la guerra in Ucraina: l’interruzione delle importazioni causata dal conflitto sta creando carenze di cibo per i prezzi elevati delle materie prime essenziali, tra cui grano (terzo prodotto alimentare più consumato e importato per l’86% del consumo totale), mais, utile per l’alimentazione animale (importato al 100%), oli alimentari e carburante. Il conflitto sta producendo un aumento dei prezzi in tutto il Corno d’Africa: il costo del paniere alimentare è già aumentato del 66% in Etiopia e del 36% in Somalia, lasciando le famiglie impossibilitate a soddisfare i bisogni primari e costringendole a vendere le loro proprietà ed averi duramente guadagnati in cambio di cibo e altri beni salvavita[5]. In Etiopia 4,4 milioni di persone vivono in situazioni di insicurezza alimentare e 4,7 bambini sotto ai 5 anni sono a rischio di malnutrizione grave. Molto critica la situazione anche in Somalia, dove si stanno venendo a creare i presupposti per una vera e propria carestia: 7,1 milioni di persone sono in condizione di grave insicurezza alimentare e oltre 805mila sono sfollate dall’ottobre.

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Castagna, l’Irpinia ospita l’evento europeo

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

MONTELLA (AVELLINO) – La produzione castanicola di tutto il mondo sarà celebrata a settembre nel corso delle Giornate Europee della Castagna (European Chestnut Days) – Eurocastanea, in programma a Montella (Avellino) nei giorni 12, 13 e 14 settembre. La 12esima edizione degli European Chestnut Days è promossa dal Distretto Castagne e Marroni della Campania e dal network europeo del castagno che riunisce le organizzazioni di produttori di castagne di 6 Paesi europei (Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Austria) si terrà dunque in Irpinia e vedrà a capo dell’organizzazione il Distretto Castagne e Marroni della Campania in collaborazione con Francia (Interprofessional Union of Chestnut in South-West France-SNPC), National Union of Chestnut Producers, Interco Aquitaine, AREFLH, Portogallo (Refcast), Spagna (Red Estatal del Castaño), Austria (ARGE Zukunft Edelkastanie), Italia (CSDC, Centro di Studio e Documentazione sul Castagno, Centro Regionale di Castanicoltura del Piemonte). L’evento coinvolgerà imprenditori, rappresentanti istituzionali, università italiane ed estere, Ministero dell’Agricoltura, FAO, DG AGRI, Future Food Institute, Coldiretti e altri rappresentanti della castanicoltura nazionale e internazionale.Tra le sessioni più importanti degli European Chestnut Days, le previsioni di produzione 2022 in Europa, con sessioni dedicate a “Industria e GDO: panoramica di mercato”, “Resilienza e sostenibilità in castanicoltura” e tanti momenti dedicati ad approfondimenti e visite sui territori. Focus del Meeting sarà la produzione di castagne in Europa e nel mondo, ma anche i dati commerciali su importazioni ed esportazioni, tendenze di mercato, consumi e previsioni della raccolta nei principali Paesi produttori in Europa, con uno spazio importante dedicato alla ricerca e alle innovazioni del settore. Protagonisti saranno anche i produttori, che incontreranno i partecipanti durante le visite tecniche ai castagneti e alle realtà di produzione più importanti di Montella e della Campania in generale. La rete europea oggi rappresenta una voce importante e autorevole del settore in Europa e nel mondo e gli European Chestnut Days di Eurocastanea rappresentano un fondamentale momento di scambio tra professionisti internazionali e tra quanti (stakeholder, trasformatori, produttori, commercianti) che lavorano su castagno in Europa. Sono invitati a partecipare anche il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli e il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini. Durante Eurocastanea saranno previste anche visite alle realtà industriali locali, castagneti, centri di ricerca, ecc. L’evento è inserito nella settimana della castagna, e sarà infatti seguito dal Congresso Nazionale del Castagno in programma all’Università di Portici il 14 e 15 settembre. La data ultima per prenotare la partecipazione al meeting è 15 agosto 2022. Fonte http://www.eurocastaneaitalia2022.com

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Caro traghetti: per viaggiare verso Sardegna e Sicilia

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

Tra budget limitati e preoccupazioni determinate dalla pandemia, anche quest’anno la maggior parte dei vacanzieri italiani – circa l’87% – ha deciso di trascorrere le ferie estive del 2022 entro i confini nazionali, con una spiccata preferenza per le località di mare delle isole nostrane, Sardegna, Sicilia e isole minori.Qualsiasi isola si scelga, i costi dei traghetti sono lievitati notevolmente rispetto al 2021: dal monitoraggio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, emerge che la tariffa per due adulti ed un bambino, andata e ritorno, con auto berlina a seguito, aumenta del 49-50% rispetto allo scorso anno. Il periodo preso analizzato è tra fine luglio e metà agosto ed i costi prendono in considerazione sia la poltrona che la cabina.Lo scorso anno i costi dei traghetti avevano già registrato un aumento del 13% rispetto al 2019, ma quest’anno assistiamo ad una vera e propria impennata straordinaria dei prezzi su molte tratte, complice anche il caro-carburanti. In particolare, i collegamenti più costosi risultano essere quelli di Civitavecchia-Olbia e Genova-Olbia.È curioso notare come, a costare di più sono, in proporzione, le tratte più brevi, per di più con destinazione Olbia, un porto che conta oltre 3 milioni di passeggeri ogni anno e che, in base alle più elementari leggi di mercato, dovrebbe avere costi minori. È evidente, quindi, che la determinazione dei costi è soggetta a forti spinte speculative che denunceremo all’Antitrust.Prendendo in esame il costo per miglia marine percorse la tratta più cara risulta, infatti, quella tra Civitavecchia e Olbia, con un costo di quasi 10,00 Euro per miglia percorsa. Se invece si decide di navigare da Civitavecchia ad Arbatax, con un percorso minore, il costo è di appena 3,50 Euro a miglia. Le tratte Napoli-Palermo e Palermo-Cagliari, pure se presentano costi meno esosi, sono in costante incremento rispetto agli anni precedenti.

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Vacanze: Le dritte dei consulenti di viaggio

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

La voglia di viaggiare degli italiani è tornata ai massimi livelli. Lo sa bene chi sta cercando con difficoltà di prenotare ora le vacanze e lo confermano gli operatori turistici, spesso costretti a rispondere che le mete più richieste sono sold out. Ecco quindi tre viaggi interamente personalizzabili da CartOrange e ancora prenotabili per le vacanze estive di quest’anno.Sardegna da Nord a Sud – Una meta che unisce il turismo balneare alla possibilità di scoprire paesaggi stupendi e testimonianze storiche e culturali uniche. L’itinerario in auto di 6-9 giorni parte da Cagliari e si dipana in direzione del Sulcis, con la visita alla miniera di Porto Flavia, una delle più incredibili e affascinanti d’Italia con il suo affaccio diretto sul mare, e al Museo del Carbone di Serbariu. Il viaggio prosegue toccando il sito nuragico di Barumini, l’altopiano di Gesturi con i suoi cavallini allo stato brado, il Parco Aymerich a Laconi con le sue rare specie botaniche e la località termale di Fordongianus. E ancora Nuoro, l’Atene della Sardegna, e poi la Barbagia, da scoprire anche attraverso esperienze culinarie come il pranzo con i pastori, la preparazione dei paneddas e il laboratorio di panificazione a Lollove. Infine si arriva al Golfo di Orosei, dove rilassarsi nelle calette oppure dedicarsi al trekking, e all’arcipelago de La Maddalena, da visitare con un’escursione in barca. Valle d’Itria e Matera – Un itinerario self-drive di 6-9 giorni che combina mare, natura e cultura. La prima parte della vacanza ha la sua base in un resort nei pressi di Polignano a Mare, celebre per le sue case arroccate sulle bianche scogliere tipiche della zona, e che conserva tracce bizantine, arabe, normanne e spagnole. Qui si possono unire mare e relax a escursioni private in barca, visite guidate della città, visite nelle cantine della Valle d’Itria insieme a un enologo con degustazione di vini e prodotti, escursione ad Alberobello con cena in un trullo. Ci si sposta poi verso Monopoli e infine Matera, città patrimonio dell’Unesco, da visitare con un moderno calessino ecosostenibile, e dove gustare i piatti tipici in tradizionali osterie o affascinanti ristoranti scavati nella pietra. Ultima tappa è Altamura, dove una cooking class permetterà di scoprire i segreti del pane e della focaccia tradizionali. Portogallo on the road – Un itinerario da percorrere in auto in 10-12 giorni per toccare le località più belle del Paese: Lisbona e Porto con i loro vicoli carichi di storia, cultura e tradizioni gastronomiche; la costa atlantica dove “finisce il mondo”; e poi i gioielli barocchi di Coimbra e Braga, il fascino mistico del castello dei Templari a Tomar e le bellezze dell’Alentejo, con i suoi paesaggi punteggiati di ulivi e i suoi borghi dalla storia millenaria, come Evora. E se si desidera evitare l’aereo, anche raggiungere il Portogallo in auto può diventare un’esperienza interessante: i Consulenti CartOrange personalizzeranno la proposta consigliando i luoghi migliori dove fare tappa. Israele e Giordania: un mosaico di meraviglie – Un viaggio affascinante tra luoghi sacri, edifici storici millenari e paesaggi di straordinaria bellezza, della durata di 10-12 giorni. Prima tappa è Amman, capitale della Giordania che combina antico e moderno, circondata da siti archeologici imperdibili come la città romana di Jerash, la fortezza di Ajiloun e la decapoli di Gadara, oggi Umm Quays. La seconda tappa è dedicata al Mar Morto, con bagni e trattamenti spa. Ci si sposta poi a Madaba, la “città dei mosaici”, al Monte Nebo e al castello di Shobak, e si arriva a Petra, l’antica città dei Nabatei scavata in una gola dalle altissime rupi. Il giorno successivo si visita un’altra città nabatea, Beida, e si prosegue per il deserto Wadi Rum, o Valle della Luna, dove si pernotterà in un campo tendato. Dopo un altro giorno ad Amman in autonomia, si parte con trasferimento organizzato per Israele, dove il tour comprende Gerusalemme e Tel Aviv. I Consulenti CartOrange sono pronti a organizzare ogni tipo di esperienza e itinerario personalizzato. Fonte: CartOrange – Viaggi su misura (www.cartorange.com)

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Massimo Giraldi, Enrico Lancia, Fabio Melelli nel cinema d’oriente

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

Il doppiaggio nel cinema d’Oriente Prefazione di Enrico Magrelli / Postfazione di Anton Giulio MancinoIn questo quarto volume che l’editore Bulzoni dedica al doppiaggio, gli autori prendono in esame i film prodotti nel continente asiatico dall’inizio del sonoro ad oggi, restituiti nelle loro edizioni italiane, con minuziose schede che riportano gli interpreti e i loro doppiatori. A questi si aggiungono i film, soprattutto ameri-cani, che hanno utilizzato l’Asia come location, magari ricostruita negli studios hollywoodiani. Un ricco apparato fotografico permette al lettore di richiamare alla memoria film e personaggi con iconica immediatezza. Il libro vuole essere un vademecum filmografico da tenere a portata di mano, strutturato in modo da essere facilmente consultabile e fruibile in ogni occasione, grazie a dettagliati indici analitici. Massimo Giraldi Giornalista e critico cinematografico, membro della giuria del Festival “Voci nell’ombra”, scrive su “Avvenire – Roma Sette”. È autore di diver-se pubblicazioni: Con viva gioia, Vivi Gioi, 1994, I film di Luc Besson, 2004, I film di Steno, 2007, Marcello Baldi – Cinema, cattolici e cultura in Italia, 2011, Gabriele Ferzetti, 2016. Con Enrico Lancia e Fabio Melelli ha pubblicato per Gremese Editore 100 caratteristi del Cinema Italiano, 2006 quindi 100 caratteri-sti del Cinema americano, 2010, e The Best of Hollywood – Le stelle dei sogni, 2005. Enrico Lancia Presidente onorario (per l’amicizia fraterna che lo legava a Clau-dio G. Fava) del Festival ligure “Voci nell’ombra” ha pubblicato da solo e con altri colleghi numerosi titoli per l’editore Gremese tra cui Amedeo Nazzari, 1983 Roberto Rossellini, 1987 – Peppino De Filippo, 1992 – Stelle d’Italia vol. I e II, 1989 e 1994 –Sophia Loren, 2001 – I premi del cinema, rivisto ed aggiornato al 2014 ed altri. Con Fabio Melelli ha pubblicato Le straniere del nostro cinema, 2005 – Attori stranieri del nostro cinema, 2006 – Claudia Cardinale, 2009 – I film di Aldo Fabrizi, 2015. È autore inoltre del Dizionario del Cinema Italiano vol. I (19301944), vol. VI (19902000) e vol. VII (20012010), insieme a due di-zionari dedicati ad attrici (1999) e attori (2003) del cinema italiano, tutti editi da Gremese. Con Massimo Giraldi e Fabio Melelli ha pubblicato inoltre tre volumi dedicati al doppiaggio: Il doppiaggio nel cinema italiano, 2010 – Il doppiaggio nel cinema di Hollywood, 2014 – Il doppiaggio nel cinema europeo, 2018, tutti editi da Bulzoni. Fabio Melelli Giornalista, critico cinematografico, docente di Storia del cinema italiano nei corsi di Lingua e Cultura italiana dell’Università per Stranieri di Pe-rugia, membro della giuria del Festival “Voci nell’ombra”, è autore di numerosi volumi, tra cui: Eroi a CinecittàStuntmen e maestri d’armi del cinema italiano, 1998, La nostra AfricaSguardi del cinema italiano sull’Africa, 1998, Storie del ci-nema italiano, 2002, Altre storie del cinema italiano, 2002, Sequenze di pubblica amministrazione nel cinema italiano, 2003, Orchidea De Santis, 2003, L’Umbria nel cinemaTra demonio e santità, 2005, Il cinema a pezzi, 2007, Sergio Leone e il western all’italianaTra mito e storia, 2010, Kiss kiss… Bang bangIl cinema di Duccio Tessari, 2013, L’Umbria sullo schermoDal cinema muto a Don Matteo, 2016, La TV prima e dopo Carosello, 2017, La pista dei sogniFederico Fellini tra cinema e circo, 2019.PP: 312 PREZZO: 17,40€ Bulzoni Editore

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Cronache della coscienza positiva

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

Giuseppe Zagarrio a cento anni dalla nascita A cura di Vito Zagarrio Questo volume celebra il centenario della nascita di Giuseppe Zagarrio, raccogliendo una serie di saggi in suo onore, in parte editi, in parte scritti appositamente per questa occasione. Si tratta di nomi celebri, come Luzi, Macrì, Manacorda, Guccione, Bufalino, scrittori, poeti, critici, artisti che negli anni hanno reso omaggio alla figura di questo intellettuale siculofiorentino; ma anche di critici di generazioni più giovani che hanno indagato sul suo lavoro. E poi amici, colleghi, ex allievi, testimonianze di affetto e di stima. Scritti di: Sebastiano Addamo, Carmelo Arezzo, Ubaldo Bardi, Gesualdo Bufalino, Fulvio Castellani, Tina Causarano, Silvana Cirillo, Pietro Civitareale, Carmelo Conti, Andrea Cortellessa, Claudio Di Benedetto, Francesco Di Natali, Giuseppe Favati, Gian Carlo Ferretti, Gino Gerola, Piero Guccione, Stefano Lanuzza, Giorgio Luti, Mario Luzi, Oreste Macrì, Marco Marchi, Andrea Mazzoni, Giuliano Manacorda, Franco Manescalchi, Giuseppe Nifosì, Giovanni Occhipinti, Raffaello Pecchioli, Lamberto Pignotti, Carmelo Pirrera, Silvio Ramat, Renzo Ricchi, Annalisa Ristori, Luca Rosi, Emanuele Schembari, Pietro Terminelli, Luisa Trenta Musso, Gianni Toti, Valdo Spini, Vito Zagarrio.PP: 270 PREZZO: 22,00€ Bulzoni Editore

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Lucrezia Ottoboni: Danza Odissì

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

Storia, memoria e presente. Il volume ricostruisce le tappe principali del percorso che ha portato l’antica danza dell’Orissa (oriyā nāca) all’attuale danza Odissī e si concentra sulla figura femminile nella mitologia e nell’arte coreica indiana. Dal tempio al teatro, dalla danza rituale delle devadāsī alla danza sul palcoscenico: il libro ripercorre la storia dell’Odissī esaminandone i protagonisti principali, l’influenza esercitata dalle scelte politiche nazionali dell’India dopo l’indipendenza; si analizzano le modalità di trasmissione delle tecniche del corpo danzante, il processo creativo coreografico, la dimensione contemporanea e globalizzata dell’Odissī odierna. Da un alto vi sono i guru, la tradizione, la devozione popolare, la ritualità e l’originaria dimensione sacrale della danza, dall’altro le nuove istanze del femminismo, della transculturalità e della cultura di massa. Nell’Odissī è presente una tensione tra polarità apparentemente opposte e contradditorie che convivono sullo stesso suolo e negli stessi esponenti di quella danza, oggi al centro del dibattito internazionale e degli studi post-coloniali.PP: 272 PREZZO: 20,00€ Bulzoni Editore

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Gerardo Guerrieri: Cronache e teatri 1939-1950

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

A cura di Stefano Geraci, Emanuela Bauco, Rocco Brancati Prefazione di Stefano Geraci Il volume raccoglie una ampia selezione di articoli, cronache e racconti scritti tra il 1939 e il 1950 da Gerardo Guerrieri (1920-1986), dall’esordio su «Roma fascista» fino alla assidua collaborazione con «L’Unità». Regista, critico teatrale, saggista, traduttore e storico del teatro, Guerrieri, ventenne, esponeva i difficili crocevia che incontravano alcuni giovani appassionati in cerca di un teatro, nel dopoguerra, quando il rinnovamento del teatro italiano era ancora aperto ad esiti diversi, affidava alla sua vena di narratore il compito di indicare il mutare incerto dei paesaggi teatrali, ora cogliendo sintomi inediti, ora denunciando l’inerzia delle abitudini. Allo stesso tempo, si dedicava saltuariamente alla cronaca giudiziaria, d’arte, di cinema, di costume e ai racconti della sua terra, la Lucania. Non ci è apparso opportuno separare i primi dai secondi: anche quando è solo intento a compilare la sua rubrica teatrale, Guerrieri non ha mai l’aria di dimenticare ciò che ha d’intorno, come se le scosse di un lontano terremoto trasmettessero alla sapienza della sua penna-sismografo il grafico sotterraneo della realtà. PP: 414 PREZZO: 29,00€ Bulzoni Editore

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Aleksandra Jovićević: Orson Welles e il teatro

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

Il libro, Orson Welles e il teatro, Shakespeare e oltre, esamina la carriera teatrale di Orson Welles (1915-1985) dal 1946 al 1960, dopo il grande successo del Mercury Repertory Theatre e del film Quarto potere (Citizen Kane) e prima che lui abbandonasse il teatro per sempre, con uno speciale sguardo alle sue opere shakespeariane. Sebbene non sia possibile recuperare alla nostra esperienza il teatro di Orson Welles, e sebbene la sua reputazione sia destinata a restare per sempre basata, almeno fino a un certo punto, su frammenti e tracce, sono rimasti tuttavia tanti ricordi vivi e appassionati di Welles attore e regista teatrale. È indubbio che, per capire meglio l’intera carriera di Welles, è importante cogliere l’originalità anche della sua poetica teatrale. Quando Welles sarà meglio conosciuto come attore e regista teatrale, un aspetto importante della sua arte emergerà: dal principio alla fine Welles è stato un vero uomo di teatro.PP: 328 PREZZO: 25,00€ Bulzoni Editore

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Carceri: Serracchiani, sono scatola che si vuol tenere chiusa

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2022

“Sovraffollamento, mancanza di spazi, carenza di organico nella polizia penitenziaria e nel personale di sostegno come educatori e psicologi, sono mali che affliggono il sistema carcerario italiano e Trieste non è immune, nonostante il lavoro incredibile di tessitura sociale in cui tutti qui s’impegnano. Purtroppo ancora oggi il carcere è una scatola che si vuole tenere chiusa per evitare di guardare cosa c’è dentro”. Lo ha detto la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, oggi al termine della visita alla casa circondariale di Trieste “E. Mari”, in occasione della consegna dei diplomi e delle certificazioni linguistiche conseguite dagli studenti detenuti che hanno frequentato e concluso positivamente i percorsi d’istruzione offerti dal CPIA (centro provinciale istruzione adulti). “Ho aperto immediatamente una linea di dialogo con il ministro Bianchi – ha riferito la parlamentare – sul tema del riconoscimento della specificità dell’istruzione carceraria, da trattare di concerto con la ministra Cartabia. I percorsi scolastici e la formazione, anche quella linguistica per gli stranieri, hanno funzione di prevenzione e di integrazione successiva alla detenzione, e per questo – ha sottolineato – serve personale dedicato”. Serracchiani, che ha incontrato il direttore dell’istituto Graziano Pujia, ha trattato anche temi relativi alla riforma della giustizia, alle problematiche connesse alla tossicodipendenza, ai soggetti di difficile trattamento in carcere e all’attuazione delle Rems. “Il carcere non può essere la risposta a tanti tipi di disagio bensì – ha concluso – ha l’extrema ratio”. (n.r. Resta il problema, da anni dibattuto, sul sovraffollamento delle carceri e della carenza di personale. Perchè non si interviene? La credibilità per le istituzioni e la politica sono fatti soprattutto di impegni che vanno mantenuti e non solo di promesse.)

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