Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Archive for 1 ottobre 2022

Strasburgo Parlamento europeo: Anteprima della sessione del 3-6 ottobre 2022

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Ucraina: i deputati discutono l’escalation della guerra da parte della Russia Mercoledì, il Parlamento discuterà con Josep Borrell le minacce nucleari, il reclutamento dei riservisti russi e i referendum farsa nelle zone occupate dell’Ucraina. Energia: i deputati valutano il price cap e le misure di riduzione dei consumi Il Parlamento adotterà una risoluzione per valutare le proposte presentate dalla Commissione per proteggere i consumatori e le imprese dall’aumento dei costi dell’energia. Un caricabatteria unico per i dispositivi elettronici più utilizzati Il Parlamento dovrebbe approvare in via definitiva la nuova legge che prevede una soluzione comune a livello UE per la ricarica di telefoni cellulari, tablet e altri dispositivi elettronici. Mahsa Amini: dibattito sulle proteste per i diritti delle donne in Iran Martedì pomeriggio, i deputati discuteranno con il Capo della politica estera dell’UE Josep Borrell le proteste contro il regime islamico in Iran. Unione della salute: risposta UE più forte alle emergenze di salute pubblica I deputati dovrebbero approvare in via definitiva le misure per rafforzare la capacità UE di controllare le malattie trasmissibili e affrontare le minacce sanitarie transfrontaliere. Stato di diritto: dibattito sulla sospensione dei fondi UE all’Ungheria Martedì, i deputati discuteranno la proposta della Commissione di congelare i fondi destinati all’Ungheria per proteggere il bilancio UE dalle criticità sullo Stato di diritto. 3,5 miliardi di euro aggiuntivi per affrontare le conseguenze della guerra I deputati discuteranno e voteranno norme semplificate sull’uso dei fondi regionali UE per sostenere ei Paesi UE nell’affrontare le conseguenze della guerra russa contro l’Ucraina. Aviazione: voto sulla revisione delle misure di emergenza della pandemia Il Parlamento voterà un ulteriore aggiornamento delle regole sugli slot di decollo e atterraggio delle compagnie aeree e per mantenere alcune eccezioni introdotte durante la pandemia. Stop al commercio illegale di animali selvatici entro il 2025 Per migliorare la protezione globale delle specie a minaccia di estinzione, i deputati chiederanno un maggiore impegno UE nella lotta al traffico di fauna e flora selvatiche.

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Torna all’Institut Francais di Palermo la rassegna Cinémardì

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Palermo. il 4 ottobre alle 21, Cinémardi, torna la rassegna cinematografica organizzata dall’Institut français Palermo, in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, al cinema De Seta all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa in via Paolo Gili 4. Pellicole che contengono tutto il meglio del cinema francese contemporaneo e che esprimono una doppia tendenza: da un lato film che testimoniano una forte volontà di guardare altrove, di esplorare nuovi territori (geografici, cinematografici), dalle altre opere fortemente radicate in un territorio – la Francia – in preda a violente mutazioni. Si comincia martedì 4 ottobre con “À l’abordage” di Guillaume Brac, pellicola del 2021. A Parigi, una sera d’agosto, un ragazzo incontra una ragazza. Non appartengono allo stesso mondo. Félix lavora, Alma va in vacanza il giorno dopo. Ma a Félix non importa e decide di raggiungere Alma dall’altra parte della Francia. Nelle settimane a seguire saranno proiettate le altre pellicole. L’undici di ottobre tocca così a “La traversée” di Florence Miailhe (che sarà proiettato nell’ambito del Festival Animaphix). Il 18 ottobre c’è “Les 2 Alfred” di Bruno Podalydès. Il 25 ottobre spazio a “The Last Hillbilly” di Diane-Sara Bouzgarrou e Thomas Jenkoe. L’8 novembre si proietta “Onoda, 10 000 nuits dans la jungle” di Arthur Harari (nell’ambito del Festival Efebo d’Oro). Si ricomincia il 15 novembre con “Annette” di Leos Carax. Il 22 novembre il film da vedere sarà “Les magnétiques” di Vincent Maël Cardona. Il 29 novembre tocca a “Municipale” di Thomas Paulot. Ultimo film in rassegna il 13 dicembre sarà “Albatros” di Xavier Beauvois Tutti i film sono in lingua originale con i sottotitoli in italiano. L’ingresso è libero. Per ulteriori informazioni si può telefonare allo 091 21 23 89 L’Institut français Palermo è inoltre l’unico centro d’esami autorizzato da France Education International per le province di Palermo, Agrigento e Trapani per l’erogazione dei diplomi Delf/Dalf (la prossima sessione utile per sostenere un esame Delf/Dalf sarà a novembre).

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Napoli: Due progetti espositivi di Michele De Lucchi

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Napoli dal 7 ottobre al 7 novembre 2022 Inaugurazione 7 ottobre ore 11.30 Studio Trisorio Via Carlo Poerio 116 e dal 7 al 9 ottobre 2022 Chiesa di Santa Luciella ai Librai Via Santa Luciella 5 realizzati in collaborazione con la galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura e dedicati alla sua nuova ricerca sul colore. Nello Studio Trisorio l’artista presenta la mostra Colore di base una riflessione che va oltre la professione del progettista, per abbracciare l’arte e la connessione con la mente. La mostra si compone di 50 opere su carta nate nel corso del 2022 da una sperimentazione sull’uso del colore come punto di partenza del processo di ideazione della forma architettonica.Dal 7 al 9 ottobre 2022 invece presso la Chiesa di Santa Luciella ai Librai, l’architetto e designer presenta Le Casette delle Pezzentelle sette piccole architetture in legno colorato che dialogano con l’atmosfera sospesa della cripta dell’antica chiesa, uno spazio che accoglieva il culto popolare delle anime “pezzentelle”, defunti dall’identità sconosciuta che venivano “adottati” da coloro che se ne prendevano cura, materiale e spirituale. L’installazione viene realizzata in occasione di EDIT Napoli 2022, la fiera di design partenopea alla sua quarta edizione, e in particolare nell’ambito di Edit Cult, il programma di installazioni in luoghi speciali della città. Al termine della manifestazione le opere verranno trasferite a Studio Trisorio creando un dialogo con i disegni esposti.

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GAM: Quali conseguenze avrà la crisi energetica per l’Europa?

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

A cura di Niall Gallagher, Investment Director European Equities di GAM Investments. Attualmente ci troviamo in una fase di massimo ribasso per quanto riguarda i titoli azionari europei, con la crisi energetica in cima all’agenda globale. I prezzi del gas in Europa sono aumentati enormemente; sono scambiati a circa 15 volte la media quinquennale fino al 2021. Inoltre, sono completamente scollegati dai prezzi del gas altrove, in particolare negli Stati Uniti. Considerando una base di energia equivalente, i prezzi del gas sono scambiati a diverse centinaia di dollari per barile di petrolio equivalente e per l’elettricità il rapporto è ancora più alto. Nel breve termine, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha causato una carenza di gas in Europa, che negli ultimi 10 anni è diventata molto più gas-centrica a causa della progressiva eliminazione del nucleare e del carbone e dell’aggiunta di fonti rinnovabili intermittenti. Tuttavia, riteniamo che l’Europa avrebbe dovuto affrontare una crisi energetica durante il processo di transizione energetica anche se non si fosse verificato il conflitto tra Russia e Ucraina. L’Europa ha bisogno di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica nei prossimi 30 anni, ma resta da capire come i legislatori intendano procedere. Ci sono diversi elementi che potrebbero aiutare l’Europa a raggiungere una base più solida per quanto riguarda la transizione energetica. Nel breve termine, una risoluzione con la Russia ci permetterebbe di importare nuovamente il gas russo. Questo, tuttavia, è altamente improbabile, poiché la solidarietà europea nei confronti dell’Ucraina non è destinata a venire meno. Inoltre, il parco nucleare francese è attualmente sottoutilizzato di circa il 50%, con un numero significativo di impianti chiusi per manutenzione; quelli che funzionano a piena capacità sarebbero d’aiuto. Anche un inverno mite con molto vento ridurrebbe la pressione. Ma anche se tutto ciò si verificasse, l’Europa avrebbe comunque bisogno di serie misure dal lato della domanda per ridurre il consumo di gas, in particolare in Germania. A medio termine, l’Europa ha bisogno di una fornitura di gas molto più diversificata e di prendere molto più seriamente la sicurezza energetica. I governi nazionali potrebbero considerare le opportunità di fracking e dello sviluppo di riserve di gas. Allo stato attuale, è difficile che l’UE elimini gradualmente l’uso del gas nei prossimi 20 o 30 anni e quindi i contratti a lungo termine con i produttori degli Stati Uniti e del Qatar garantirebbero una fornitura a lungo termine. È inoltre necessario aumentare gli investimenti nelle fonti rinnovabili, eliminando le strozzature come i problemi delle reti di trasmissione in Germania. Riteniamo inoltre improbabile che la transizione verso l’obiettivo Net Zero avvenga senza investimenti significativi nell’energia nucleare. In gran parte dell’Europa c’è un certo consenso sul fatto che il nucleare sia il futuro. Esistono anche soluzioni a più lungo termine, come i reattori nucleari modulari che possono essere adattati e industrializzati per la produzione di energia elettrica, e crediamo che vedremo investimenti in questo settore. Applicando queste analisi alle azioni europee, riteniamo che sia necessaria una ripresa molto significativa degli investimenti. Ciò avverrà in concomitanza con la transizione verso il Net Zero, poiché ci sono molte aree in cui vediamo la possibilità di effettuare investimenti significativi e l’attuale crisi energetica, a nostro avviso, accelererà l’attenzione su di esse. È necessario investire maggiormente nelle reti energetiche per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, a beneficio delle compagnie petrolifere e del gas, ma anche di alcune realtà industriali che riforniscono queste catene di valore. Una delle misure più importanti che possiamo adottare per ridurre la nostra domanda di energia è investire maggiormente negli edifici. Ad esempio, l’isolamento degli edifici farà un’enorme differenza nella riduzione del consumo energetico.L’ultimo aspetto della crisi attuale è che le aziende del settore petrolifero e del gas stanno beneficiando di prezzi molto più elevati. I prezzi rimarranno elevati per qualche tempo e queste società genereranno flussi di cassa significativi. Ovviamente, per mantenere la loro licenza sociale ad ottenere questo tipo di profitti, dovranno investire pesantemente, in particolare nelle energie rinnovabili, e riteniamo che probabilmente lo faranno in termini di espansione verso più rinnovabili e tecnologie a basse emissioni di carbonio, che saranno parte della soluzione a lungo termine. Nel complesso, l’Europa si trova in una situazione difficile dal punto di vista economico. Tuttavia, riteniamo che questo mercato sia ben compreso e scontato e che, se da un lato è probabile che alcune aree subiscano un forte calo degli utili a causa della necessità di ridurre l’attività o dall’impatto di prezzi molto più elevati, dall’altro vi sono aree che beneficerebbero di livelli molto più elevati di investimenti che saranno necessari per rendere plausibile la transizione energetica.

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Tra inflazione, timori di recessione e transizione energetica: cosa aspettarsi da qui alla fine dell’anno

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

A cura di William Davies, Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle Investments. In termini di inflazione, abbiamo visto i prezzi aumentare a livelli inimmaginabili da inizio anno, trainati in parte dal costo delle materie prime, comprese le quotazioni petrolifere. Sebbene ci sia stato un rallentamento della crescita inflattiva, l’inflazione resta ancora alta: negli Stati Uniti ha toccato l’8,3% ad agosto (battendo le aspettative di 8,1%), mentre in zona Euro si attesta al 9,1%. Tuttavia, dobbiamo riconoscere che il ritmo dell’aumento dei prezzi del petrolio e della benzina – osservato soprattutto nella prima metà del 2022 – difficilmente proseguirà anche nel 2023. Pertanto, anche se i prezzi rimarranno elevati, il ritmo dei rincari sarà inferiore rispetto all’inizio dell’anno. Le banche centrali, per fronteggiare questa straordinaria inflazione, hanno intrapreso una linea dura, con Fed e BCE che hanno alzato entrambe i tassi di 75punti base a settembre. Come effetto di queste politiche restrittive, adottate per smorzare la domanda, dovremmo osservare un calo dell’inflazione verso fine anno e con l’avvento del 2023. Il processo di transizione energetica, verso l’azzeramento delle emissioni nette, risulta piuttosto interessante se consideriamo ciò che è già accaduto con l’aumento dei prezzi delle commodity. Il rincaro delle materie prime, infatti, ha fatto salire notevolmente l’attrattiva relativa degli investimenti alternativi, determinando un incremento degli investimenti in questo segmento in futuro. Tuttavia, riteniamo che occorrerebbe riflettere approfonditamente prima di dare credito a chi sostiene la necessità di interrompere la produzione di combustibili fossili dall’oggi al domani. Occorre evitare una transizione troppo rapida in un momento in cui non sono disponibili alternative. In caso contrario, il prezzo delle commodity aumenterebbe, proprio com’è avvenuto con il petrolio. E quando ciò accade, le implicazioni sociali sono alquanto significative, soprattutto per le persone meno abbienti che tendono a spendere una quota maggiore del loro reddito in energia, riscaldamento e generi alimentari. Sono, infatti, queste fasce della popolazione a risentire maggiormente dei movimenti di prezzo repentini. Per queste ragioni, la transizione verso le energie alternative va certamente sostenuta, ma dobbiamo fare in modo che sia ben gestita e diluita nel tempo in modo tale da minimizzare l’impatto sociale negativo delle variazioni di prezzo. Abbiamo assistito a un aumento dei prezzi delle materie prime alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Dopo l’invasione, il petrolio e i prodotti alimentari hanno evidenziato un ulteriore rincaro. Il prezzo del greggio nel terzo trimestre 2022 scambiava tra circa i 90 e i 110 dollari al barile. Guardando al futuro, via via che gli investitori inizieranno a considerare la potenziale distruzione della domanda causata dal rallentamento economico, riteniamo che il prezzo del petrolio non sarà necessariamente destinato ad aumentare in misura significativa rispetto ai livelli attuali. Tuttavia, teniamo a sottolineare che questo scenario presenta dei rischi, alla luce del fatto che la Russia potrebbe interrompere le forniture di petrolio o di gas naturale questo inverno, generando un nuovo balzo dei prezzi delle materie prime. Il nostro scenario di base prevede quindi una pressione minore sull’aumento dei prezzi. Tuttavia, non possiamo escludere che l’incertezza persistente a un certo punto possa far salire i prezzi.Il conflitto in Ucraina, infatti, è ancora in pieno svolgimento. Con l’arrivo dell’inverno, soprattutto in Europa, sorgeranno timori sulle effettive capacità di approvvigionamento di gas naturale nel continente e, di conseguenza, del mantenimento dei livelli di produzione industriale, garantendo la redditività di alcune aziende europee. Le molteplici ripercussioni, politiche ed economiche, della guerra sembrano pertanto destinate a durare.I titoli azionari hanno assistito a una prima metà dell’anno difficile, seguita poi da un recente rally estivo, ma non prevediamo un recupero delle perdite da parte dei mercati entro la fine dell’anno. Questo, però, può offrire opportunità agli investitori. Riteniamo che le azioni statunitensi abbiano potenziale, poiché l’economia americana è più autosufficiente di quella della maggior parte dei Paesi europei o dei mercati emergenti. Inoltre, le aziende americane sono incentivate non solo a sviluppare prodotti più sostenibili – ad esempio i veicoli elettrici – ma anche a rifornirsi di componenti a livello nazionale, incoraggiando così il re-shoring che sosterrà la crescita economica. Per quanto riguarda il reddito fisso, privilegiamo le obbligazioni di qualità superiore, che ci aspettiamo siano meno influenzate dall’incertezza del mercato.

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La sostenibilità è amare: Lectio magistralis di Anna Heringer

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Parma Sabato 8 ottobre 2022, ore 20.30, Teatro Farnese Evento inaugurale della XVI edizione de Il Rumore del Lutto, “Curami” L’uomo teme la vulnerabilità, perché ha paura della morte. Forza le risorse del pianeta verso la perfezione, ma produce montagne di rifiuti. Invece, quando agiamo per amore e con cura, la sostenibilità accade naturalmente. Nell’ambito della XVI edizione della manifestazione Il Rumore del Lutto, sabato 8 ottobre, alle ore 20.30, presso il Teatro Farnese a Parma, si terrà una lectio magistralis di Anna Heringer, progettista tedesca, attivista, tra i principali esponenti di un’architettura che si fonda sull’uso di materiali, tecniche e manodopera locali.L’evento, aperto a tutti, inaugura la manifestazione ed è organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Parma e da AMA – Accademia Mendrisio Alumni in collaborazione con Il Rumore del Lutto, a cura di Francesco Di Gregorio ed Eleonora Caggiati, con il patrocinio della Federazione Ordini Architetti PPC dell’Emilia-Romagna. Modera la serata Giulia Mura, architetto e giornalista di Artribune.L’incontro sarà trasmesso sul canale YouTube dell’Ordine degli Architetti di Parma dalle ore 20 di domenica 9 ottobre.

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Mostra conclusiva del progetto di residenza tra l’Italia e la Svizzera

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Catania opening 22 ottobre 2022 ore 18.00 Fondazione Brodbeck | Via Gramignani, 93. Tavola rotonda mercoledì 26 ottobre 2022 ore 10.00 – 13.00 Aula Magna – Accademia di Belle Arti di Catania via Raimondo Franchetti, 5. Il progetto ideato da Valeria Caflisch e curato da Valentina Barbagallo e Philippe Clerc, cui seguirà una tavola rotonda, moderata da Valentina Barbagallo, giornalista pubblicista e curatrice d’arte contemporanea, incentrata sul tema delle residenze d’artista e sull’importanza degli scambi culturali che consentono di collegare i centri e le periferie del mondo e dell’arte stessa. Prenderanno parte a questo secondo appuntamento dalle finalità didattiche, il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, prof. Gianni Latino; l’ideatrice del progetto 1698/t-t Valeria Caflisch; il direttore artistico della Fondazione Brodbeck Gianluca Collica; la ricercatrice, curatrice e autrice freelance, docente di teoria dell’arte per l’Università delle Arti di Zurigo, di Costanza e di Berna, Sibylle Omlin; il sociologo e docente di sociologia presso l’università degli studi di Catania, prof. Guido Nicolosi; la progettista grafica del catalogo Sofia Di Grazia. Saranno, inoltre presenti gli artisti cui sarà possibile rivolgere delle domande. Nato come un programma articolato in due moduli residenziali – il primo in Svizzera e il secondo in Italia – rivolto a quattro artisti svizzeri – Isabelle Pilloud, Christiane Hamacher, Ivo Vonlanthen, Primula Bosshard – e a quattro artisti italiani – Francesco Balsamo, Marcella Barone, Gianluca Lombardo, Alessandra Schilirò che hanno lavorato in remoto e in presenza in coppie di nazionalità mista, 1698/t-t è cresciuto organicamente durante questi tre anni di gestazione e di vita come un rizoma, estendendosi dagli individui direttamente coinvolti – gli artisti – alla loro cerchia – collaborazioni con istituzioni esterne – che, come neuriti hanno rinforzato e aumentato la comunicazione, la visibilità donando sempre nuova forma e senso al progetto.

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Commento post elezioni e prospettive

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Kaspar Hense, Senior Portfolio Manager, BlueBay Asset Management. “L’esito delle elezioni italiane è stato in linea con le aspettative del mercato. A nostro avviso ci sono rischi legati a una politica economica più nazionalista e meno collaborativa da parte del nuovo governo di destra, ma riteniamo che Meloni abbia dato finora l’impressione di essere una politica molto più ortodossa di Salvini o persino di Berlusconi. Il fatto che la maggioranza del suo partito sia persino più ampia di quella di Forza Italia e della Lega messe insieme ci conforta sul fatto che seguirà le politiche promesse, che sono essenzialmente in netto contrasto con i suoi partner di coalizione: pro-Ucraina/anti-Russia, fiscalmente rigorose e più allineate alle politiche europee anche per quanto riguarda la Belt and Road Initiative cinese. Se nelle prossime settimane i negoziati con l’UE sul bilancio di quest’anno saranno positivi, la necessità di un approccio cooperativo alla sicurezza energetica dell’Unione, che favorirà l’agenda nazionalistica italiana, e di una posizione unitaria nei confronti dell’aggressione russa (più Polonia che Ungheria), a nostro avviso implicherà che gli Spread e i rendimenti dovrebbero restringersi fino alla fine dell’anno con nuove emissioni negative”.

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Robeco: Il superciclo delle materie prime è già finito?

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

A cura di Peter van der Welle, Strategist Multi Asset di Robeco. Negli ultimi due anni le materie prime hanno fatto faville. Di fatto, sono l’unica asset class per la quale abbiamo previsto extra-rendimenti rispetto ai rendimenti stabili dell’ultimo anno. Quello che non avevamo previsto, però, era un’altra fase di rialzo dall’agosto 2021, con l’indice GSCI delle materie prime ora in rialzo del 50% rispetto al picco della recessione nel febbraio 2020. Lo slancio delle materie prime si è raffreddato da metà giugno, quando le crepe nella domanda aggregata globale sono diventate più pronunciate e l’attenzione si è spostata dalle preoccupazioni per l’inflazione al rischio di recessione, mentre i mercati hanno iniziato a scontare un percorso di disinflazione più rapido sulla scia delle aggressive mosse politiche da 75 punti base della Fed. La stabilizzazione delle aspettative di inflazione a medio termine negli Stati Uniti solitamente riduce la domanda di materie prime come copertura dell’inflazione.Finora, i rendimenti realizzati nell’espansione post-pandemia sono già ampiamente alla pari con quelli ottenuti alla fine del superciclo delle materie prime del 2001. Questo implica che il superciclo delle materie prime dei cosiddetti “Roasting Twenties” sia già finito? In prospettiva, nel nostro scenario di base prevediamo per le commodity rendimenti simili a quelli di un titolo di Stato stabile al 4% nei prossimi cinque anni.In primo luogo, osserviamo un’offerta relativamente anelastica nei mercati delle materie prime. Con mercati spot rigidi, la distruzione della domanda attraverso prezzi elevati sarà il principale meccanismo di riequilibrio nei prossimi anni. La distruzione della domanda da parte dei consumatori è già in atto, e questi ultimi stanno attivamente razionando il loro consumo di energia. Questo processo di razionamento raggiunge tipicamente il suo apice quando i prezzi della benzina raggiungono il picco prima di una recessione. Negli Stati Uniti i prezzi della benzina sono aumentati perché i crack spread (la differenza tra un barile di greggio e i prodotti petroliferi da esso raffinati) si sono ampliati a causa delle chiusure e delle interruzioni delle attività nelle raffinerie, facendo lievitare i prezzi per i consumatori.In secondo luogo, sebbene le inversioni della curva dei rendimenti abbiano segnalato il rischio di recessione negli Stati Uniti, le materie prime sono un asset di fine ciclo che in media vede un aumento dei prezzi tra l’inversione della curva dei rendimenti e il picco di recessione. L’aumento della bolletta energetica anticiperà la recessione nell’eurozona, soprattutto se la Russia chiuderà completamente il Nord Stream 1 ai clienti tedeschi. Il risultato sarà una maggiore concorrenza globale per il GNL, mentre l’Europa cerca di affrancarsi dal gas russo e di ottenere l’indipendenza energetica nei prossimi anni.In terzo luogo, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari potrebbe continuare anche dopo la prossima stagione dei raccolti. L’aumento dei prezzi del gas fa lievitare i prezzi dei fertilizzanti, il che fa calare la resa delle colture, non solo quest’anno ma anche nel medio termine, e il suolo si impoverisce ulteriormente. Inoltre, una guerra prolungata in Ucraina potrebbe ostacolare la produzione di cereali, anche se il recente accordo firmato da Ucraina e Russia sulle esportazioni di grano attraverso il Mar Nero dovesse reggere.In quarto luogo, con la nostra proiezione a cinque anni sull’inflazione negli Stati Uniti al 2,6% – modestamente al di sopra dei livelli a cinque anni di inflazione di pareggio – riteniamo che la domanda di materie prime come copertura dell’inflazione persista. Sebbene le recessioni, che ci aspettiamo intorno al 2023, siano tipicamente altamente disinflazionistiche e quindi creino venti contrari per l’asset class, nel nostro scenario di base non prevediamo una vera e propria deflazione, né profondi mercati ribassisti delle materie prime.Nel nostro scenario rialzista, le ragioni per investire in materie prime sono ancora più convincenti perché i mercati sviluppati continuano a crescere al di sopra del loro tasso tendenziale di lungo periodo, con una domanda aggregata in grado di sostenere prezzi più elevati più a lungo. Una minore anelasticità dell’offerta rispetto allo scenario di base (anche perché i costi del capitale per le società minerarie e i produttori di petrolio diminuiscono grazie all’accelerazione della transizione verde) contribuisce a riequilibrare i mercati delle materie prime. Con il contributo sul fronte dell’offerta, dunque, gli aumenti dei prezzi sono meno esplosivi e più sostenibili.Poiché i Paesi che rappresentano circa il 67% del PIL mondiale si sono impegnati a risolvere il problema del cambiamento climatico, ci aspettiamo una spinta politica per accelerare la transizione verso l’energia verde e su questa scia aumenterà la domanda di “metalli verdi” come rame, minerale di ferro e alluminio. L’acciaio è il principale fattore produttivo per i produttori di eolico: circa l’84% del peso di una turbina è costituito da acciaio. Secondo l’AIE, un impianto eolico offshore richiede risorse minerarie nove volte superiori a quelle di un impianto a gas, mentre un’auto elettrica media richiede sei volte i minerali necessari per un’auto tradizionale. L’elettrificazione richiede enormi quantità di rame e alluminio.Nella nostra ipotesi ribassista, le materie prime risentono di un calo della domanda aggregata intorno alla recessione del 2023, nonostante i flussi dei safe haven favoriscano l’oro dopo che la Fed avrà raggiunto il proprio picco di politica monetaria. Poiché l’offerta rimane relativamente anelastica e l’aumento del costo del capitale inibisce l’espansione dell’offerta mineraria, il riequilibrio tra domanda e offerta avviene prevalentemente attraverso la distruzione della domanda. Dopo un po’ di tregua intorno al 2024/2025 per le materie prime, quando la ripresa prenderà piede, un secondo ciclo di inasprimento delle politiche per contenere la ripresa dell’inflazione invertirà la tendenza. Con una fase di distruzione della domanda ancora più profonda nel 2027 rispetto al 2023, le materie prime vedono un rendimento complessivo del -2% in euro nei prossimi cinque anni.

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Recessione, crisi energetica e fiducia

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

A cura di James Lindley, gestore tassi globali, team obbligazionario di Columbia Threadneedle Investments. L’Italia rimane un ingranaggio di vitale importanza all’interno del progetto dell’eurozona. Il governo uscente ha consolidato questa posizione, infondendo fiducia ai politici europei e agli operatori di mercato sulla direzione di marcia dell’economia italiana e sull’impegno nei confronti dell’Europa. Questa fiducia ha permesso al governo Draghi di concentrare risorse in settori che sostengono l’economia in questo periodo in cui i prezzi energetici hanno subito un’impennata senza precedenti, generando anche benefici a lungo termine attraverso le riforme. La fiducia è uno dei beni più importanti per i mercati. Il cambio di governo potrebbe mettere a dura prova la fiducia degli operatori di mercato. Attualmente in Italia la coalizione di centro-destra ha cercato di dissipare i timori di un allontanamento dell’Italia dall’Europa, ma rimangono alcune preoccupazioni legate alla possibilità di dare forza alle voci più estremiste all’interno della coalizione di maggioranza, innescando un confitto tra la Commissione europea e il governo italiano.Dalla crisi dell’eurozona del 2010/11, l’Italia ha faticato a riscuotere un significativo appeal tra alcuni dei nostri investitori, molti dei quali provengono da Paesi del Nord Europa: questo ci ha portato in passato ad assumere poche posizioni sull’Italia. Tuttavia, in seguito alla significativa sottoperformance dell’Italia durante le prime fasi della pandemia da COVID-19, abbiamo assunto una posizione più positiva, ritenendo che vi fosse un ampio margine di rialzo grazie agli ingenti acquisti di debito da parte della BCE e, cosa altrettanto importante, al Recovery Fund, che a nostro avviso ha rappresentato un passo significativo verso la mutualizzazione del debito.Queste dinamiche sono ora cambiate. La BCE non sta più acquistando debito italiano su base netta e potrebbe avviare il “quantitative tightening” nei prossimi mesi. Inoltre, la situazione politica italiana è diventata più incerta: siamo in attesa di capire se il nuovo governo opterà per un aumento del deficit fiscale e soprattutto come si relazionerà con la Commissione europea. Sebbene la volontà dell’Europa appaia più forte che mai, temiamo che una recessione combinata con il razionamento del gas naturale possa indebolire tale determinazione e portare a un’ulteriore sottoperformance dell’Italia, data la sua forte dipendenza dal gas russo.Per quanto riguarda la nostra view sui titoli di Stato italiani, nel breve termine, temiamo che la combinazione tra la fine degli acquisti netti di attività da parte della BCE, il possibile “quantitative tightening” e ulteriori rialzi dei tassi, nonché l’ipotesi di un nuovo governo non ancora collaudato, potrebbe avere un impatto negativo sui titoli di Stato. Con la stretta monetaria e la compressione dei proventi, uno scenario recessivo appare sempre più probabile, cosa che verosimilmente metterà sotto pressione i deficit fiscali. Dato l’elevato contesto inflazionistico, non riteniamo che la BCE possa ricominciare a breve gli acquisti e quindi gli acquirenti del debito italiano saranno operatori più sensibili al prezzo e potrebbero richiedere rendimenti più elevati per compensare il rischio aggiuntivo.Nel lungo termine, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (TPI), recentemente introdotto dalla BCE, dovrebbe contribuire a mettere un freno agli spread dei Paesi, ma è improbabile che venga attivato fino a quando non si verificheranno ulteriori tensioni sul mercato. Prevediamo, inoltre, che l’eurozona continuerà a gravitare verso un’ulteriore mutualizzazione che dovrebbe essere di supporto al debito italiano, anche se questo potrebbe cambiare con l’evolversi dello scenario politico.In riferimento al mercato obbligazionario corporate, attualmente, la performance delle obbligazioni societarie italiane è rimasta allineata a quella dei mercati del credito della zona euro. Di conseguenza, fatichiamo a vedere molte opportunità in Italia in questo momento, soprattutto per la significativa esposizione dell’economia italiana al gas russo.

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Federico da Montefeltro ricordato dal Maestro Carlo Iacomucci per i 600 anni dalla nascita

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

By Patrizia Minnozzi (critico d’arte). Quest’ anno ricorrono i 600 anni dalla nascita di uno dei grandi protagonisti del Rinascimento: Federico da Montefeltro (Gubbio 7 giugno 1422). Carismatico condottiero, finissimo stratega e guerriero, nonchè illuminato mecenate, Federico da Montefeltro fu un modello di Principe del tutto nuovo, poichè senza rinunciare all’autorevolezza, riuscì a mostrarsi magnanimo, accessibile, giusto e umano. Grazie alle notevoli doti diplomatiche più che a quelle militari, nel 1474 venne elevato al rango di Duca di Urbino dal papa Sisto IV e, nel corso degli anni, grazie alle ricchezze accumulate esercitando il mestiere della guerra, impiegò gli enormi guadagni, per mantenere una splendida corte, per rafforzare le difese militari dello stato con la costruzione e la ristrutturazione di rocche e castelli e per allestire una delle più celebri biblioteche dell’epoca. Federico costruì in Urbino una corte, la cui fama si propagò in tutta Europa e trasformò il ducato di Urbino in un importantissimo centro artistico e culturale, secondo in Italia solo a quello di Lorenzo il Magnifico, a Firenze. Per questo è ricordato come uno dei principali mecenati del Rinascimento italiano. Per realizzare i suoi progetti Federico chiamò alla sua corte numerosi artisti; fra i quali predilesse gli architetti Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini: quest’ultimo sarà anche artista a tutto tondo e verrà inserito a corte come suo consigliere personale. Numerosi pittori operarono per Federico da Montefeltro, primo tra tutti Piero della Francesca, suo intimo amico, che entusiasmò il signore di Urbino con dipinti dalla luminosità cristallina, dalle geometrie rigorose e dalle armoniche proporzioni. Alla sua morte, avvenuta nel 1482, il ducato di Urbino conobbe un rapido declino; ma Federico ha lasciato in eredità ai posteri una perla d’architettura dal valore inestimabile, che il mondo conosce come Palazzo Ducale di Urbino, costruito in più fasi nella seconda metà del ‘400. Il Palazzo aveva già raggiunto ampie proporzioni, quando intorno al 1464 la direzione dei lavori passò prima all’architetto Luciano Laurana e, successivamente, assunse la direzione del cantiere del Palazzo, Francesco di Giorgio Martini. L’architetto e scultore portò a termine intere zone del palazzo, ne creò di nuove e rifinì la decorazione interna di numerose stanze. Egli progettò, in particolare, gli ambienti e tutto il complesso impianto idraulico dei sotterranei, per il quale il palazzo divenne molto famoso nella sua epoca. Federico da Montefeltro riposa, insieme al figlio Guidobaldo, nella chiesa di San Bernardino, a 2 km da Urbino (Mausoleo dei Duchi). In questo contesto celebrativo, si inserisce di diritto il Maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, sia perché conterraneo del Duca da Montefeltro, in quanto nato ad Urbino, sia perché ha trascorso la sua infanzia e la sua fanciullezza, giocando davanti al sagrato della Chiesa di San Bernardino, luogo di sepoltura del Duca di Urbino. (abstract)

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Due giorni di convegno sulla Marcia su Roma all’Università di Padova

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Padova.Giovedì 29 ottobre dalle ore 9.00 in Sala delle Edicole di piazza Capitaniato con entrata da Arco Vallaresso a Padova, dopo i saluti di Filippo Focardi, Gianluigi Baldo, direttore del Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’Antichità, e Elena Pariotti, direttrice Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, verrà aperta prima delle due giornate di lavori che si occuperà di dopoguerra e fascismo e dei riflessi sull’Europa e nel mondo della marcia su Roma. Interverranno, tra gli altri, John Horne, Trinity College Dublin, Marco Mondini, Giulia Albanese e Matteo Millan, Università di Padova, Blasco Sciarrino, Central European University, Budapest/Vienna, Derek Hastings, Oakland University, Stefan Laffin, Leibniz University Hannover, e Sven Reichardt, University of Konstanz. Il convegno prosegue nella giornata di venerdì 30 ottobre dalle ore 9.30 nella stessa sede. Il movimento politico dei Fasci italiani di combattimento fu fondato il 23 marzo del 1919 e il 9 novembre 1921 si trasformò nel Partito Nazionale Fascista. Tuttavia è un’altra data che viene iconicamente citata nella storiografia: il 28 ottobre 1922, data della Marcia su Roma. Tutto inizia a Perugia, il 26 ottobre, dove i quadrumviri fascisti – il generale De Bono, Italo Balbo, Cesare De Vecchi e Michele Bianchi – istallarono il loro quartiere generale. Il 27 ottobre circa ventimila camicie nere partono da Santa Marinella, Tivoli, Monterotondo e dal Volturno, requisendo convogli ferroviari, per dirigersi verso la capitale. Roma è difesa in quel momento da oltre 28.000 soldati ben armati. Luigi Facta, capo del Governo in carica, dichiara alle 6 del mattino del 28 ottobre lo stato di assedio, alle 8.30 il re Vittorio Emanuele III si rifiuta di controfirmarlo. Le camicie nere entrano in città, non contrastate da nessuno, minacciando di occupare i ministeri. Il Governo si dimette. Vittorio Emanuele III, sempre il 28 ottobre, convoca Mussolini nella capitale. Aspetterà due giorni: il duce arriverà solo il 30 ottobre, in treno da Milano. Lo stesso giorno il re gli conferirà ufficialmente l’incarico di formare un nuovo governo. Il 28 ottobre diventa centrale nella narrazione del Ventennio: è l’ab Urbe condita del ventennio fascista.

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Su gas e delibera Arera prossimo aggiornamento

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Arera ha modificato la delibera n. 374 sul prossimo aggiornamento del mercato tutelato, previsto per giovedì, accogliendo parte delle proposte che l’Unione Nazionale Consumatori ha presentato. “Ora. “Ora, grazie a noi, sarà possibile avere anche nel mercato tutelato del gas fatture mensili, invece che bimestrali. Un passo avanti molto importante per evitare bollette insostenibili per le famiglie o possibili conguagli esagerati” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, l’unica associazione di consumatori ad aver presentato delle osservazioni scritte alla delibera n. 374.”Non recepita, invece, la proposta che il prezzo del gas sia stimato ex ante mensilmente da Arera. Questo vuol dire che giovedì, in occasione dell’aggiornamento dei prezzi del mercato tutelato ci sarà solo il nuovo prezzo della luce, ma non quello del gas che, per il mese di ottobre, sarà reso noto da Arera solo ex post, entro il secondo giorno lavorativo del mese di novembre” prosegue Vignola. “A differenza di altre associazioni, l’Unc condivide la nuova metodologia di definizione del prezzo di Arera, perché in tal modo si potrà evitare di far pagare ai consumatori il prezzo folle del gas avuto nel mese di agosto che avrebbe mandato definitivamente in tilt i bilanci delle famiglie, e si potrà beneficiare di un immediato trasferimento degli effetti di eventuali iniziative nazionali ed europee. La nuova stima, infatti, sarà fatta sui prezzi del mese di fatturazione, ossia fattura di ottobre e prezzo Psv di ottobre” aggiunge Vignola.”Speravamo, però, di attenuare il problema di non poter far sapere con certezza alle famiglie, all’inizio del mese, prima di consumarlo, quanto costerà loro effettivamente il gas, con il rischio di avere poi conguagli insostenibili. Un pericolo per fortuna mitigato grazie al fatto che ora i venditori potranno fare fatture mensili, ma non del tutto eliminato” conclude Vignola.

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Siciliani giovani: Uno sguardo al futuro

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

L’Italia ha dato al mondo il fascismo e la mafia, ma anche l’antimafia e la resistenza: Mussolini e Andreotti, ma anche Pertini e Borsellino. Non rimuoviamo la vergogna e non dimentichiamo l’onore.Noi non abbiamo sogni, non lamentele, non critiche da fare – ora – ai politici che ci hanno portato qui: ci sarà tempo per parlarne. Ora bisogna semplicemente guardarci in faccia, decidere – ciascuno – cosa vogliamo fare e agire di conseguenza. Qua ai “Siciliani” la cosa è semplice: noi lotteremo contro il potere mafioso che ha, riammazzando Falcone, riconquistato Palermo.Ai nostri amici antichi, ai vecchi compagni di strada, diciamo che noi siamo sempre qui, e saremmo più forti se ci fossero anche loro. Ai nostri giovani amici, che amano le belle idee ma non hanno tempo per lavorarci, diciamo che oggi è il momento in cui, col rischio e la fatica, possono diventare davvero uomini e donne. Il popolo siciliano, coi suoi acclamati mafiosi e i suoi buffoni, attraversa oggi uno dei momenti più bassi della sua storia. L’Italia, cent’anni dopo, ritrova la sua povera tana nella paura degli altri e nell’egoismo. “Eppure – diranno gli storici – non eravate soli. Fascisti voi, ma fascisti pure paesi civilissimi come gli svedesi”. I russi e i fratelli ucraini, che morirono in massa per fermare il nazismo, hanno svastiche e rune nelle loro file. L’America che combattè per liberare i neri e stroncare Hitler ha molti che rimpiangono la schiavitù e il razzismo. L’ignoranza del povero e l’egoismo del ricco si sposano, a nord a sud, per infelicitare la vita. A questo buio che si allarga per coprire il cielo, opponiamo i nostri semplici corpi e la nostra vita. Vogliamo vivere, studiare, crescere, lavorare, viaggiare, amare, essere amati, fidarci dei nostri padri, sorridere ai nostri figli: tutto qua. E siamo decisi a muoverci per non dover rinunciare a tutto questo.Sicilia buco del mondo, Sicilia dei morti di mafia, Sicilia dei ragazzi di Fava e di Borsellino. Sicilia feroce e povera, Sicilia di dignità e di bandiere. Sicilia con la valigia di cartone, Sicilia con la lupara e le bombe. In questo piccolo mondo, nella disgrazia di oggi e nell’amore di ieri, si concentra tutto. E non servono più parole.

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Elezioni in Brasile: 182 indigeni si presentano come candidati

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

(2 ottobre): Quest’anno sono 182 i candidati di 45 popoli indigeni che si presenteranno alle elezioni brasiliane del 2 ottobre. Provengono da un totale di 24 Stati della regione amazzonica, del nordest e del sudest, dell’ovest e del sud del Brasile. Oltre al presidente, la popolazione brasiliana elegge i nuovi governatori e i membri del Senato e del Congresso. Si vota anche per i parlamenti statali di tutti i 26 Stati federali. Qui, 30 indigeni sono in corsa, altri 21 sono in corsa per la Camera dei Deputati a Brasilia, tre sono in corsa per i governatorati, uno per il Senato. Un’altra donna indigena è in corsa per la vicepresidenza insieme alla candidata presidenziale socialista Vera Lucia. Quattro anni di politica anti-indigena sotto Jair Bolsonaro hanno politicizzato ancora di più il movimento indigeno in Brasile. I rappresentanti indigeni vogliono essere presenti attivamente a tutti i livelli politici e rappresentare direttamente i loro diritti. Da quando Bolsonaro si è insediato, le popolazioni indigene brasiliane hanno subito un enorme regresso e non poche violazioni dei diritti umani e spesso attacchi mortali alle loro comunità. L’invasione dei territori indigeni, l’accaparramento delle terre e gli omicidi difficilmente vengono puniti. Soprattutto durante la pandemia di Coronavirus, la violenza e le invasioni sono aumentate. Senza il sostegno delle autorità competenti, le popolazioni indigene brasiliane hanno dovuto fare affidamento su organizzazioni partner nazionali e internazionali per rendere pubblici gli attacchi e le violazioni dei diritti umani. È tempo che il Brasile elegga un presidente migliore e più umano. Allo stesso tempo, per l’Associazione per i popoli minacciati (APM) è importante che venga eletto il maggior numero possibile di candidati indigeni, affinché possano difendere i loro diritti e contrastare gli interessi delle grandi aziende. Nessuno può rappresentare politicamente gli interessi indigeni meglio di loro stessi. La rappresentante mbya guarani Kerexu, candidata come deputato a Brasilia, spiega: “Se Joenia Wapichana da sola [eletta deputata nel 2018] è riuscita a mobilitare parte del parlamento per difendere i diritti indigeni e l’ambiente, immaginatevi due, tre, quattro donne indigene in parlamento!”. È riuscita a lavorare come lavora un rappresentante indigeno, collettivamente”. Sônia Guajajara, candidata al Parlamento di Brasília, afferma: “Le nostre candidature non sono una ricerca del potere per avere il potere. Siamo le voci che devono essere ascoltate. Ma la nostra lotta non è solo a livello politico, è una lotta permanente per la sopravvivenza”.

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Medicina estetica, cresce l’interesse e l’uso della tossina botulinica

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Si è chiuso l’evento di due giorni dedicato ai primi 10 anni di Aiteb, l’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino. Medici e professionisti della salute da tutto il mondo si sono riuniti al Palacongressi di Rimini per il V congresso nazionale: tavole rotonde, approfondimenti e laboratori dedicati a “Il futuro della Tossina Botulinica”. Presente, tra gli altri, all’evento a Rimini anche Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica. “Dopo questi due giorni si conferma l’interesse dei medici verso questo tipo di terapia, unica nel suo genere: quello che porta la tossina botulinica in medicina estetica non lo fa nessun altro farmaco. Non si tratta di una terapia per le rughe, ma per migliorare l’espressione. Ogni giorno troviamo indicazioni diverse per questo farmaco, anche cliniche, ed ha un margine di sicurezza elevatissimo. Ho fatto parte – aggiunge Bartoletti – del comitato promotore nella fondazione di Aiteb e sono contento dei rapporti scientifici tra la mia società e l’Associazione. Stanno crescendo insieme e la speranza è di continuare su questa strada. Aiteb è sempre di più un riferimento nazionale per la neuromodulazione, esplosa da quando è iniziato l’uso della tossina botulinica, e che continua ad affermarsi con basi scientifiche”.

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E-mobility Day 2022

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Fondata nel 2008 e guidata da un gruppo di soci fondatori composto da ex-manager e dirigenti dalla lunga esperienza in multinazionali nei settori della progettazione infrastrutturale, dei processi industriali e della finanza d’impresa, EnergRed (www.energred.com) da 2 anni ha introdotto e validato a mercato una nuova metodologia operativa proprietaria che consente alle aziende italiane di dotarsi rapidamente, e senza oneri finanziari o operativi, di impianti per la generazione e l’auto-consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili, prevalentemente solare.Il metodo —denominato Care&Share®, letteralmente «prendersi cura e condividere»— oltre a garantire la condivisione del beneficio economico diretto derivante dalla realizzazione di impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili è finalizzato ad aumentare la responsabilità sociale delle aziende, a partire dalla stessa EnergRed, con uno sguardo rivolto sia all’Italia che ai Paesi che oggi pagano il maggior costo del cambiamento climatico e delle pratiche insostenibili legate al consumo intensivo di risorse naturali.Ad ottobre EnergRed avvierà infatti un programma di sostegno alla «riforestazione ad impatto sociale» della startup ZeroCO2, andando a finanziare la piantumazione di alberi in Italia, Guatemala e Tanzania, con lo scopo di proteggere la biodiversità, favorire progetti socioterapeutici, riabilitativi, di reinserimento sociale e lavorativo.Il numero di alberi è stato calcolato per bilanciare totalmente le emissioni legate alle proprie attività di sviluppo: un’importante attività di monitoraggio interno ha permesso di fare trasparenza sugli impatti di questa parte della catena del valore, calcolando che per installare ogni kWp di potenza, l’organizzazione aziendale emette circa 9kgCO2 legati agli spostamenti necessari.L’attività di monitoraggio e trasparenza verrà ampliata nel tempo a tutte le società collegate al gruppo EnergRed che oggi coinvolge circa 25 persone, di cui 13 direttamente impiegate nell’organizzazione e 12 come rappresentanza commerciale sui territori interessati dalle principali azioni di sviluppo del business sostenibile. Nel contesto energetico italiano ed europeo, i 1.436GWh/a che saranno prodotti dagli impianti finanziati e gestiti da EnergRed, permetteranno di generare circa 591 milioni di euro di benefici per imprese e territori, dando alle rinnovabili un valore condivisibile specifico di circa 5.100 euro per ogni kilowatt di potenza installata. Questi numeri sono la dimostrazione di come la transizione energetica sostenibile, in particolare modo quella promossa attraverso approcci e metodologie imprenditoriali innovativi, possa rappresentare anziché un costo, un elemento di supporto del progresso del tessuto industriale e sociale, nel pieno rispetto della dimensione ambientale in cui sono inseriti.

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Classifica aziende top in Italia

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Per il secondo anno consecutivo la Vivenda Spa, azienda del Gruppo La Cascina Cooperativa leader nei settori della ristorazione collettiva e del global service, ottiene un importante riconoscimento dall’Istituto Tedesco Qualità Finanza (Itqf) e dal media partner La Repubblica Affari&Finanza. Se nel 2021 era stata premiata, nel nostro Paese, fra i migliori 200 datori di lavoro per una donna, con l’indagine “Italy’ s best employers for women” (l’85% della forza lavoro è donna), questa volta la Vivenda Spa è stata inserita fra le 400 aziende top attive in Italia.A determinare il premio “Top Job – Italy’s Best Employers 2022/2023” hanno concorso ben 27 parametri come prospettive di crescita, sostenibilità, sviluppo professionale, clima di lavoro e valori aziendali.Basandosi sul social listening, che analizza dettagliatamente i commenti online di dipendenti e clienti, l’istituto ha notato come l’azienda fosse da tutti percepita come luogo di lavoro ideale. Su un campione di 2.000 realtà imprenditoriali italiane, soltanto una su cinque ha quindi ricevuto l’attestato di “best employers”.I risultati sono stati ottenuti dall’ Itqf, ente indipendente leader in Europa nelle indagini di qualità, ascoltando il web, oggi fondamentale nella valutazione di aziende perché dipendenti e consumatori utilizzano sempre di più le piattaforme social per esprimersi.“Questo secondo riconoscimento da parte dell’Istituto Tedesco Qualità Finanza conferma la bontà del nostro operato e delle scelte messe in campo prima per fronteggiare le difficoltà derivate da due anni di pandemia, poi per consolidare la nostra presenza sul territorio accrecendo il numero degli occupati e dando garanzia di stabilità ai nostri lavoratori”, è il commento di Fabrizio Di Maggio, direttore delle Risorse Umane per la Vivenda Spa. È stato possibile grazie a una precisa visione d’insieme, allo spirito di sacrificio e alla professionalità dei nostri lavoratori, per la maggior parte donne. È grazie a loro se oggi possiamo ricevere questo importante premio, frutto del social listening e, quindi, del giudizio e della percezione che hanno della Vivenda sia i clienti sia i lavoratori”.

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The Best of Making Sense

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

Last week, protests erupted in the streets of Iran after 22-year-old Mahsa Amini died while in the custody of Tehran’s “morality police.” She had been accused of violating the strict Islamic dress codes imposed on women, which include the requirement of covering one’s hair with a hijab. No one is more familiar with the perils of being a woman under conservative Islamic values than Yasmine Mohammed, who tells her story of escaping Islamic extremism in Unveiled: How Western Liberals Empower Radical Islam.Today’s release on The Best of Making Sense feed is #175 “Leaving the Faith.” Sam speaks with Yasmine Mohammed about her family background and indoctrination into conservative Islam, the double standard that Western liberals use when thinking about women in the Muslim community, the effects of Islamic dress codes on women, and many other topics. Yasmine Mohammed is a human rights activist and writer. She advocates for the rights of women living within Islamic majority countries, as well as those who struggle under religious fundamentalism. She is the founder of Free Hearts Free Minds, an organization that provides psychological support for ex-Muslims living within Muslim majority countries.

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Christie’s Presents ‘The Fortune Pink’

Posted by fidest press agency su sabato, 1 ottobre 2022

GENEVA – Christie’s announces The Fortune Pink (estimate: US$ 25,000,000-35,000,000), an 18.18 carat pear-shaped fancy vivid pink diamond which will lead the Geneva Magnificent Jewels sale on 8 November 2022, as part of Christie’s Luxury Week. This exceptionally rare gemstone is the largest pear-shaped fancy vivid pink diamond ever to be offered for sale at auction. Weighing an auspicious 18.18 carats, the diamond’s weight literally translates to definite prosperity in Asia and is sure to garner interest from collectors across the globe.To-date the largest vivid pink diamond sold at Christie’s was the 18.96 carat Winston Pink Legacy, which achieved CHF 50,375,000 and set a world record price per carat for a pink diamond sold at auction. Rahul Kadakia, Christie’s International Head of Jewellery: “After The Rock, a 228 carat diamond sold this May in Geneva, Christie’s is proud to present The Fortune Pink, the largest pear-shaped fancy vivid pink diamond offered for sale at auction. With its auspicious weight of 18.18 carats this exceptional pink diamond of phenomenal colour will certainly bring good fortune to its new owner.”The Fortune Pink will be revealed at Christie’s New York the week of 3 October, before touring to Shanghai, Taiwan and Singapore. This rare diamond will then be on display to the public during Christie’s Luxury Week at the Four Seasons Hotel des Bergues Geneva from 2 to 8 November. Please click here to view The Fortune Pink video.

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