A cura di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. L’inflazione di ottobre negli Stati Uniti ha registrato l’incremento di 7,7%, il quarto calo consecutivo e la rilevazione più bassa degli ultimi dodici mesi, molto al di sotto della rilevazione di settembre (8,2%) e delle attese (8%). Si corrobora il convincimento che ci si allontani dal picco di 9,1% toccato in giugno. Anche il dato dell’inflazione “core” ha sorpreso positivamente, l’aumento dei prezzi, al netto di alimentari ed energia, è aumentato del 6,3% su base annua, sotto le attese di 6,5% e del 6,6% del mese precedente. I mercati hanno reagito immediatamente, l’indice S&P 500 è cresciuto del 5,5%, il Nasdaq Composite ha chiuso a 7,4%, la miglior giornata negli ultimi due anni e mezzo. Stessa storia nelle obbligazioni, il Treasury a due anni è sceso di 25 punti base a 4,3%, il titolo decennale è sceso di 27 punti base a 3,8%, il calo più netto dal marzo 2020.Ha reagito anche il dollaro, subito dopo la pubblicazione del dato è sceso del 2,3% rispetto al paniere delle sei valute (indice DXY: euro, yen, sterlina, dollaro canadese, corona svedese, franco svizzero). L’idea che si fa strada è, ovviamente, che il rallentamento dell’inflazione rallenti anche l’azione restrittiva della Federal Reserve. Da oltre il 5%, il tasso obiettivo della Fed scontato dai mercati è tornato a 4,8% atteso nel primo trimestre del 2023.I mercati sembrano cancellare i rischi dell’inflazione al rialzo ma una rilevazione non basta per annunciare il “liberi tutti”. È altrettanto vero che nei mercati “cova la voglia di ripartenza” e il ritracciamento dell’inflazione è la precondizione per tutto il resto. Ancora poche settimane fa il mercato era nel bel mezzo del sell-off globale, tra marzo e settembre i rendimenti del decennale sono cresciuti del 2,2%, violenta reazione del mercato allo scenario di alti prezzi dell’energia, alta inflazione, tassi in aumento e rallentamento economico.L’esperienza del crollo e del rapido recupero dei listini nelle drammatiche settimane tra febbraio e marzo 2020 dovrebbe aver insegnato che quando si verificano ampi e bruschi movimenti di mercato in periodi di tempo brevi, qualcosa prima o poi si rompe e il paradigma cambia. Il rischio maggiore è quello dell’entusiasmo, di scommettere troppo e troppo presto sull’ipotesi della sostenibilità della svolta, è l’errore commesso a luglio.Se guardiamo al “momentum” dell’inflazione piuttosto che al dato anno su anno, come ha invitato a fare lo stesso Powell, smussiamo volatilità e stagionalità: la metrica del “momentum” mostra che il livello obiettivo del 2% è ancora lontano (nessuna sorpresa ovviamente) ma il rallentamento è fuori dubbio.La decongestione delle catene della fornitura allenta le pressioni sui prezzi, l’Indice Global Supply Chain della Fed di New York sta rientrando dai picchi di metà anno, i rischi non sono finiti ma le rilevazioni vanno nella direzione giusta. Non sappiamo se la svolta sia davvero dietro l’angolo, sappiamo però che diversificazione e orizzonte temporale hanno sempre premiato la pazienza e che sono gli strumenti più efficaci per scansare il rischio della compiacenza, dell’ottimismo negligente.Sull’altro piatto della bilancia, il rischio che l’eccesso di ottimismo induca la banca centrale a procedere lentamente, alimentando così le aspettative di inflazione e rendendo necessari interventi ancora più restrittivi. La Federal Reserve non smetterà di alzare i tassi ma ai mercati importa soprattutto vederne la fine.Vale la pena tornare a guardare al reddito fisso nell’ultima parte di un anno che per l’asset class è stato il peggiore degli ultimi decenni. Nei mesi scorsi il massiccio deflusso dei capitali si è orientato verso il rischio azionario e la liquidità. Le pessime performance delle obbligazioni e la delusione degli investitori sono la parte sgradevole di un anno complesso, ma queste stesse obbligazioni si presentano ora con la promessa dei rendimenti più interessanti degli ultimi anni. Il dollaro è il canarino nella miniera che segnalerà il ritorno del favore anche al debito emergente. La forza del biglietto verde e l’aumento dei tassi sono stati tra i maggiori ostacoli a una classe di attivo che offre rendimenti reali elevati e valutazioni a buon mercato, un luogo dell’investimento in cui varrà la pena posizionarsi.
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GAM: Inflazione in calo negli USA, siamo di fronte alla svolta sui mercati?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
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“PGIM: Prospettive economiche globali, trovare riparo nella tempesta”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
A cura di Michael Dicks, Chief Economist and Deputy Head of Research di PGIM Wadhwani. Persistono problemi di inflazione. Non c’è da stupirsi se l’inflazione continuerà a sorprendere al rialzo nel 2023. Anche se dovrebbe iniziare a diminuire l’anno prossimo, la difficile combinazione di eccesso di domanda e offerta limitata dovrebbe persistere. Ciò renderebbe difficile che l’inflazione scenda al 3% stimato dal consenso entro la fine dell’anno, il che significa che questa potrebbe rimanere una preoccupazione primaria per tutto il 2023, o anche più a lungo.Dopo aver erroneamente liquidato il rialzo dell’inflazione come “transitorio”, le banche centrali sono ora costrette a muoversi con decisione per recuperare il tempo perduto. È probabile che la maggior parte di esse continuerà ad alzare i tassi per tutta la prima metà del prossimo anno. Anche se i tassi di interesse dovessero raggiungere i livelli massimi (forse il 5% negli Stati Uniti) nei prossimi sei-nove mesi, le banche centrali dovranno probabilmente mantenere tassi più alti e più a lungo per risultare efficaci.Nell’ultimo decennio i titoli obbligazionari hanno assunto un ruolo di bilanciamento rispetto alle azioni in un contesto di volatilità sul mercato azionario, ma i rendimenti sempre più correlati rivelano significativi limiti nella loro efficacia in questo ruolo. La storia mostra che i rendimenti azionari e obbligazionari presentano correlazioni negative o positive per anni e anni, il che significa che le recenti tendenze potrebbero far presagire un periodo prolungato in cui azioni e obbligazioni si comporteranno allo stesso modo. In tal caso, gli investitori devono avere accesso ad altre asset class per diversificare.I timori legati all’inflazione, i problemi della catena di approvvigionamento e i conflitti sul fronte geopolitico sono solo alcuni esempi recenti di fattori che contribuiscono all’aumento della volatilità macro. Lungi dall’essere isolati, essi fanno parte di un flusso costante di eventi a supporto di quello che potrebbe essere un cambiamento strutturale verso una maggiore volatilità. Le strategie global macro hanno tipicamente sovraperformato il mercato durante le fasi recessive e maggiormente volatili grazie alle loro caratteristiche di trading direzionale e alla flessibilità nel valutare azioni, obbligazioni e valute globali per trovare un insieme completo di opportunità di investimento.I fondi alternativi liquidi mirano a fornire fonti di rendimento decorrelate rispetto ai tradizionali approcci azionari e obbligazionari long-only, impiegando strategie di short che capitalizzano il calo dei prezzi ed estendendo il campo di ricerca con il fine di investire in altre asset class. Sebbene i liquid alternative rappresentino generalmente una buona allocazione strategica per gli investitori in qualsiasi contesto, nelle condizioni attuali è particolarmente opportuno aumentare l’esposizione agli alternativi liquidi in chiave tattica. Una recessione economica globale sembra estremamente probabile dopo la partenza lenta delle banche centrali. Quel che è meno certo sono le tempistiche. Potrebbe arrivare presto, ma anche alla fine dell’anno prossimo o all’inizio del 2024, se la Fed decidesse di fare una pausa, per valutare se ha inasprito a sufficienza le condizioni economiche, per poi scoprire che deve riprendere con i rialzi dei tassi – proprio come fece Paul Volcker.
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Tutti gli uomini del Presidente: investire nella Cina di Xi Jinping
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
A cura di Lan Wang Simond, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management. Dal suo ingresso nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, nel 2001, il Paese ha raddoppiato il suo PIL pro capite ogni otto anni, triplicato la spesa per ricerca e sviluppo ed è diventato leader mondiale nella tecnologia ambientale, 5G e intelligenza artificiale. C’è quindi una concreta possibilità che diventi la principale economia globale entro la fine del decennio. Tutto ciò non sarebbe stato, probabilmente, possibile senza la sua squadra di riformatori, che ha svolto un ruolo di primo piano nella trasformazione del Paese. Gli avvenimenti più recenti, però, suggeriscono che potrebbe essere necessario rivedere le aspettative: la seconda economia più grande al mondo sembra ora avere in mente un percorso diverso. Disinvestire è un’opzione allettante: molti investitori potrebbero giungere alla conclusione che, con una gestione dell’economia sempre più centralizzata e sempre meno trasparente, in futuro la volatilità dei mercati finanziari cinesi sarà ritenuta troppo elevata, indipendentemente dai rendimenti che potrebbero generare. Inoltre, la probabile estensione delle politiche che di recente hanno frenato la crescita (strette normative su grandi società ad alta redditività e controllo inefficace del mercato immobiliare in difficoltà) non è certamente una ricetta per gli investimenti di successo. Resta poi aperta la questione su come e quando Pechino deciderà di archiviare la politica zero-Covid. Ma esiste un’alternativa all’uscita dalla Cina. La strada più sensata per gli investitori potrebbe essere quella di allineare le proprie partecipazioni alle priorità a lungo termine del governo cinese. Questa è la nostra posizione di default, in quanto riteniamo che la Cina sia troppo estesa e troppo profondamente radicata nel sistema economico-finanziario globale per poter essere ignorata. In pratica, si tratterebbe di allocale il capitale nelle società che operano in settori ritenuti strategici da Pechino. In cima alla lista si trova il settore dell’energia pulita, il cui sviluppo è considerato prioritario dal governo. Gli analisti prevedono che, nei prossimi anni, la crescita degli utili tra le aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili supererà di gran lunga quella della maggior parte delle altre aziende. È inoltre significativo il fatto che il presidente Xi abbia utilizzato la platea del Congresso del Partito Comunista per ribadire l’impegno della Cina a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2060. Un altro settore che offre un buon potenziale di investimento è la sanità, nel quale la Cina sta diventando rapidamente competitiva. Dalle università del Paese escono ogni anno circa 4,7 milioni di ingegneri e questo rappresenta senza dubbio un grande vantaggio nello sviluppo di tecnologie complesse, come la biotecnologia, le scienze biologiche e la chirurgia robotica. Inoltre, se il governo riuscisse a spostare il baricentro dell’economia dalle esportazioni ai consumi interni, i tempi potrebbero rivelarsi eccezionalmente fertili per le società cinesi di beni di consumo e del settore finanziario. A complicare ulteriormente le cose si aggiunge la scarsità di dati affidabili. Da quando Xi è al potere, la Cina ha ridotto di circa tre quarti il numero delle statistiche economiche pubblicate, il che rende necessario per gli investitori una comprensione molto più approfondita della politica cinese, impresa estremamente complessa per chi non dispone di risorse sul campo.Ad ogni modo, è altrettanto chiaro che la Cina non può sperare di raggiungere i suoi obiettivi senza capitale estero. Il suo crescente deficit fiscale (attualmente pari a 1.000 miliardi di dollari) e le sue ambizioni industriali sono un forte incentivo a tenere aperta la porta agli investimenti internazionali. Gli investitori esteri, quindi, vedranno ancora emergere nuove opportunità. Ciò significa che la Cina (le sue azioni, le sue obbligazioni e la sua valuta) dovrebbe rimanere una costante di ogni portafoglio di investimento globale. (abstract fonte: http://www.bc-communication.it
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Bando internazionale per la progettazione del nuovo Museo della Scienza di Roma
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Roma il nuovo Museo della Scienza di Roma, negli spazi delle ex Caserme di via Guido Reni, quartiere Flaminio. Saranno illustrate le linee guida che porteranno alla realizzazione del Museo della Scienza di Roma. L’obiettivo del bando è acquisire un progetto con livello di approfondimento pari a quello di un progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il premio per il primo classificato è di 150mila euro.
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Accensione riscaldamento e deroghe
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Roma. l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, in una nota stampa informa che “Dal costante monitoraggio delle temperature che stiamo effettuando si rileva che nelle prossime giornate di lunedì 14 e di martedì 15 novembre è previsto un brusco calo delle temperature, con minime attese in diminuzione e comprese tra i 5 e 7 gradi in città, per poi tornare ad aumentare nei giorni successivi. Per questo, fermo restando quanto previsto dall’ordinanza n. 183 del 4.11.2022 https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/ordinanzariscaldamenti.pdf e delle deroghe e prescrizioni in essa contenute, stiamo predisponendo una nuova ordinanza grazie alla quale ai romani sarà consentita l’accensione dei riscaldamenti per un massimo di 4 ore giornaliere a partire da domani. Continuando a raccomandare ai cittadini un uso consapevole e responsabile del riscaldamento privato, con questo provvedimento di accensione degli impianti intendiamo dare una adeguata risposta alle necessità delle persone più fragili e alle esigenze del settore turistico-alberghiero, e più in generale delle tante imprese e attività produttive che operano nella Capitale”.
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Italia – Francia. La disfida di Forchetta
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Dopo un vivace dibattito se si doveva dire Franco-Italiano oppure Italo-Francese, con l’auspicio dei Santi del Paradiso fu firmato il Grande Trattato del Quirinale, con il quale tutti i cugini di qua e di là delle Alpi si trovarono d’accordo. I Paladini Draghi e Macron, vestiti d’azzurro e celeste, dissero: «Italia e Francia più vicine». I giornali scrissero sui temi bilaterali cui faceva riferimento il Trattato: dalla politica europea a quella internazionale, difesa, sicurezza, e ancora economia, industria, spazio, transizione ecologica e digitale, cultura, giovani. Ma s’erano dimenticati le salsicce, i salami e i formaggi, saperi e sapori, come si dice, territorio contro terroir, eccellenze sia italiane che francesi. I vini, poi non se li dovevano proprio dimenticare. Contro le bollicine sovraniste dello champagne nelle regioni italiane volavano tappi sospinti dallo spumante italico. Gli Italiani si inventarono anche un vino verde per avere il tricolore con il bianco e il rosso. Alcuni di destra estrema ribattezzarono come vino nero il vino rosso, accusato di simpatie bolsceviche. La rivalità tra cugini riprese piano piano, sotto sotto, prima con sussurri poi inesorabilmente con alte grida ad agitare commensali, i mercatanti a chilometro zero, ristoratori localissimi, che si scoprirono Italici Paladini del vanto culinario e del made in Italy. Fatto in Italia fu scartato dai proibizionisti antidrogati. Tutti invocavano uno scontro in armi (coltelli e forchette) tra Francia e Italia. Si addivenne a un accordo che prevedeva una sfida in pieno campo tra Paladini dell’Eccellenza. Passò alla storia come la famosa Disfida di Forchetta. Chi vinceva avrebbe invaso le tavole avversarie con i propri prodotti sovrani. I Campioni in arme erano pronti alla battaglia. A capo dei Paladini italiani fu resuscitato Ettore Fieramosca, mentre i Francesi riesumarono il capitano Charles de Torgues, lo rimpinzarono di foie gras e lui si riprese subito. Ecco i risultati delle singole tenzoni. Nero da Norcia abbatté subito quel tartufo insipido di Truffe del Périgord con un colpo alla testa. Su una cavalcatura bardata, Puzzone di Moena ammorbò in un attimo il rivale industriale Fourme de Rochefort, che scappò in mare affogando. Moraiolo da Reggello gettò un orcio d’olio novo sotto gli zoccoli del destriero di Beurre de Blois che era grasso come un maiale e fu presto disarcionato senza più poter combattere. Nero De’ Nebrodi e Cinta da Siena s’azzuffarono con Noir de Bigorre e Blanche de l’Ouest. Le zanne erano forti e morirono tutti e quattro i maiali, Italiani e Francesi. La sfida pendeva dalla parte Italiana e Charles de Torgues schierò i prezzolati Moët & Chandon e Mouton Rothschild che misero sotto Moscato d’Asti e Brunello da Montalcino, ma dopo una dura lotta che stava per finire alla pari. Visto che la Disfida di Forchetta sembrava risolversi in un nulla di fatto, da Roma scese un drappello di sovranisti culinari capeggiati da facinorosi armati di cassoeula, salsicce, abbacchi, amatriciane, guanciali, coppe e culatelli. Volarono delle pizze. La zuffa sarebbe continuata a lungo se da Bari e da Napoli non fosse arrivato uno coi Tarallucci e il Vino. I duellanti rimandarono la disfida giurando di rivedersi per tempo il giorno dopo. By Giannino http://www.aduc.it
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L’Europa e le pari opportunità
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Padova Domenica 20 novembre alle ore 11.00 al Teatro Verdi, in via dei Livello 32, il primo incontro è sull’Europa e le pari opportunità. A parlarne sono la statistica Linda Laura Sabbadini, pioniera in Europa nel campo degli studi di genere e direttrice del dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica dell’Istat, e la chirurga oncologa Gaya Spolverato, docente presso il Dipartimento di scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell’Università di Padova, co-fondatrice nel 2015 di Women in Surgery Italia (l’associazione delle chirurghe italiane) e delegata della rettrice alle politiche per le Pari opportunità all’Università di Padova. Lezioni sull’Europa si sviluppa come un ciclo di incontri dedicati organizzato per la cittadinanza in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario Unipd. La rassegna è organizzata in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. La rassegna fa seguito a Lezioni sulla libertà, ciclo di incontri dedicati al tema della libertà organizzato per la cittadinanza in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario dell’Ateneo, lo scorso marzo al Teatro Verdi. Gli appuntamenti di Lezioni sull’Europa sono la domenica mattina al Teatro Verdi di Padova, per condividere riflessioni attraverso differenti prospettive su un tema di grande attualità: il futuro dell’Europa. Tanti gli ospiti che saranno presenti agli incontri quali Linda Laura Sabbadini e Gaya Spolverato, Donato Bendicenti e Bernardo Cortese, Andrea Graziosi e Niccolò Pianciola che di volta in volta affronteranno temi quali l’Europa e le pari opportunità, l’Europa “sfidata” e l’Ucraina e Russia nell’Europa contemporanea.
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Ucraina e Moldavia: agevolazioni sul trasporto stradale di merci
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
I deputati europei hanno approvato in via definitiva gli accordi dell’UE per facilitare il trasporto stradale di merci con l’Ucraina e la Moldavia.I due accordi sono parte della risposta dell’UE alle problematiche nel settore dei trasporti in Ucraina e Moldavia causate dall’invasione della Russia in Ucraina. Lo spazio aereo ucraino è stato chiuso al traffico civile e l’esportazione marittima è stata fortemente limitata. L’Ucraina deve trovare percorsi alternativi su strada per esportare le proprie scorte di grano, carburante, prodotti alimentari e altre merci importanti, mentre anche la Moldavia ha bisogno dell’UE per trovare vie di transito alternative e per far transitare le merci ucraine sul proprio territorio. I testi legislativi sono stati approvati con 586 voti favorevoli, un voto contrario e 7 astensioni (Ucraina) e con 596 voti favorevoli, 2 contrari e 7 astensioni (Moldavia). I due accordi faciliteranno temporaneamente il trasporto di merci su strada, e consentiranno agli autotrasportatori ucraini, moldavi e dell’UE di transitare e operare tra i rispettivi territori senza la necessità di ottenere autorizzazioni.Inoltre, l’accordo con l’Ucraina consentirà agli autisti ucraini di continuare a utilizzare le loro patenti di guida nazionali e i certificati di idoneità professionale per guidare nell’UE, senza il bisogno di un permesso di guida internazionale.
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Con rivalutazioni pensioni anziani avranno in un anno quasi una mensilità in più!
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Plauso della federazione delle associazioni della terza età Senior Italia FederAnziani al Governo, in particolar modo al Ministro Giorgetti, per aver firmato in tempi brevissimi il decreto che permetterà a tutti i pensionati di avere una boccata di ossigeno dal 1 gennaio del 2023. Infatti, le rivalutazioni delle pensioni a partire dal 2023 aumenteranno del 7,3% medio, una percentuale importante, che rispetto alle esigue pensioni rappresenterà nel totale dell’anno quasi una mensilità in più.La Federazione delle associazioni della terza età, analizzando il decreto, ha riscontrato anche che tali rivalutazioni saranno effettuate a seconda della pensione percepita netta, ad esempio; Le pensioni di € 525 passeranno a € 563, con un incremento mensile di 38 euro nel 2023 per un totale di 494 € in più Le pensioni di € 722, passeranno a € 761, con un incremento mensile di 39 euro nel 2023 per un totale di 507 € in più Le pensioni di € 898, passeranno a € 950, con un incremento mensile di 52 euro nel 2023 per un totale di 607 € in più Le pensioni di € 1.073, passeranno a € 1.136, con un incremento mensile di 63 euro nel 2023 per un totale di 819 € in più Le pensioni di € 1.244 passeranno a € 1.319 con un incremento mensile di 75 euro nel 2023 per un totale di 975 € in più Le pensioni di € 1.415 passeranno a € 1.503 con un incremento mensile di 88 euro nel 2023 per un totale di 1144 € in più. “Oltre che essere un buon inizio” dichiara Roberto Messina Presidente di Senior Italia FederAnziani, “è la dimostrazione che quando un Governo ci mette seriamente la testa oltre l’impegno, riesce in poco tempo a prendersi cura anche degli over 65. La parte della nostra popolazione più fragile che ha fatto grande questa Nazione” conclude Messina.
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Scuola: Contratto, entro il 26 novembre i sindacati di nuovo convocati per la firma definitiva
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
“Gli aumenti da dare a dicembre agli inseganti e al personale Ata erano necessari, perché purtroppo l’inflazione è forte, è arrivata al 12%, e con gli attuali stipendi del 2018 non si arriva neanche a fine mese. Li avevamo chiesti già a maggio, con un contratto ponte, che adesso è arrivato”. Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il sindacalista, intervistato dalla Tecnica della Scuola, si dice soddisfatto per l’esito del confronto con il ministro Giuseppe Valditara, che in due soli incontri ha creato le condizioni per sottoscrivere il Ccnl 2019-2021, che ora andrà sotto esame degli organismi di controllo. “Quelli approvati venerdì all’Aran – spiega Pacifico – sono incrementi del 4,22%, una percentuale più alta del contratto precedente, del 3,48%. Sono tra i 100 e i 110 euro lordi per i docenti, mentre per il personale ATA si tratta di 60-70 euro, dipende dal profilo professionale. Gli arretrati dovrebbero quantificarsi attorno ai 2.000 euro: qualche lavoratore avrà 2.500 euro, altri 1.500. Tutti avranno una tassazione più favorevole, perché sono stati assegnati per un periodo già trascorso. Sono sempre pochi e insufficienti”. Il sindacalista autonomo ricorda che “oltre alle risorse delle ultime tre leggi di bilancio, il rinnovo” del contratto di Istruzione, Università e Ricerca porterà ulteriori 100 milioni a partire dal 2022. Queste risorse aggiuntive andranno sul salario accessorio: sulla retribuzione professionale docenti per i docenti e contributo individuale accessorio per gli Ata. Gli unici esclusi saranno i supplenti brevi e saltuari, per colpa del vecchio contratto, il quale dice che purtroppo chi stipula questo genere di supplenze non può avere in busta paga la voce del salario accessorio. Ma va anche ricordato che la Cassazione ha detto che tutti hanno diritto ad accedervi e quindi basterà fare ricorso per recuperarli”.
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Scuola: Stipendi docenti e Ata sotto l’inflazione ancora dell’11,4%
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
L’accordo sul contratto collettivo nazione della scuola è stato raggiunto all’Aran da poche ore: insegnanti e personale Ata avranno un aumento del 4,22% con l’impegno di integrare le risorse già nei prossimi mesi. Anief guarda però avanti e si proietta al CCNL 2022/2024, già oggi: l’Ufficio Studi del giovane sindacato rappresentativo, sulla base del tasso di inflazione programmata passato e futuro calcolato dal ministero dell’Economia, ha calcolato che per allineare gli stipendi della scuola al costo della vita servirà aumentarli non meno del 20%. “È una cifra che sfiora i 30 miliardi di euro – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e se vogliamo adeguare le buste paga di docenti e Ata all’Ue il Governo dovrà trovare le risorse. Altrimenti parliamo sempre di programmi e mai di fatti”.“Nell’immediato – dice Pacifico – servono 8 miliardi in legge di bilancio per pagare l’indennità di vacanza contrattuale per quest’anno e il prossimo, visto che l’ipotesi di contratto sottoscritta venerdì scorso all’Aran riguarda il triennio precedente, 2019/202, ed è già scaduto il nuovo contratto, 2022/2024, da più di dieci mesi. È bene anche ricordare, sempre in base alle tabelle del Mef, che l’inflazione tra gli anni 2008/2018 è aumentata dell’11,5%: nella scuola abbiamo avuto il rinnovo del periodo 2016-2018 che ha portato il 3,48% e noi ancora non eravamo rappresentativi”.“Questo significa che in quel frangente temporale gli stipendi di docenti e Ata si sono ridotti dell’8,1%. Tra il 2019 e il 2021, il costo della vita è sopravanzato di un ulteriore 1,7%; per quel periodo, però, noi ora abbiamo provveduto ad incrementare gli stipendi del 4,22%, con un recupero stipendiale di circa il 2,5%. Solo che c’è la zavorra passata da ammortizzare, quella del decennio precedente che lascia indietro i compensi di chi lavora nella scuola, nell’università e anche nella ricerca di ben l’11,4%. Ecco perché – conclude Pacifico – servono quasi 30 miliardi”.
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Ma il cielo è sempre più rock. Impronte di Dio nella musica degli adolescenti
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Libro di Andrea Montesano € 17,10-5% Editore:San Paolo Edizioni Pagine:240. L’attitudine che ognuno di noi possiede all’ascolto della musica, l’interesse che ci muove ad ascoltare un artista piuttosto che un altro, la disponibilità ad ascoltare quella canzone e non quell’altra, può essere considerato, con ottime ragioni, come l’espressione manifesta di un proprio tratto di personalità, in altre parole il modo singolare con cui si compie un’azione nel tempo, in modo del tutto indipendente dai contesti e dalle situazioni della propria vita. In questo senso ascoltare musica accompagna il processo o meglio i processi che, step by step, contribuiscono alla formazione del nostro mondo interno. Scegliere di ascoltare musica in un luogo pubblico o da soli, in compagnia di alcuni amici per lungo tempo oppure per un lasso di tempo breve, scegliere un determinato genere musicale da approfondire, mette di solito in evidenza come la nostra mente, il nostro corpo e il nostro vissuto diventino insieme una specie di «cassa di risonanza» più o meno ricca di significati. Gli autori, in un percorso che tocca psicologia, fede e canzoni che hanno segnato la storia, hanno immaginato la musica come un esercizio spirituale, per scendere in profondità laddove sembra inimmaginabile, per consentirci di immergerci all’interno di un nucleo intimo e prezioso che prende il nome di inconscio. “Il tentativo di questo testo è fornire uno sguardo diverso facendolo diventare uno sguardo benedicente, cioè capace di saper coglierne il bene. Sono certo che molti faranno tesoro di quanto qui è contenuto e spero vivamente che si lascino contagiare dal metodo e dalla passione che ne traspare” (Don Luigi Maria Epicoco).
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Peccato che io non sappia volare. Franco Battiato e io
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Libro di Massimo Granieri € 17,10-5% Editore:San Paolo Edizioni Pagine:192 La figura di Franco Battiato ha rappresentato un unicum. Non esiste un precedente simile nella storia dello spettacolo contemporaneo in Occidente. Il cantautore siciliano possedeva e trasmetteva agli ascoltatori “la percezione del divino e della sua eterna assenza”. In queste pagine Massimo Granieri vuol ricordare l’amico e soprattutto il maestro di parole e musica. Un artista, Battiato, proiettato alla continua ricerca dell’infinito. La canzone Centro di gravità permanente ad esempio è forse una delle esperienze più profonde che il maestro ci ha consegnato, una preghiera laica da ascoltare restando accovacciati nel silenzio della sera. Attraverso la rilettura delle canzoni più famose, i ricordi della loro amicizia e il racconto di come la musica di Battiato abbia influenzato la sua vita, così come quella di milioni di italiani, Granieri traccia un ritratto a tutto tondo del grande artista. Il volume è arricchito da interviste ad artisti e giornalisti che hanno intrattenuto un rapporto speciale con Battiato e la sua musica. Prefazione di padre Antonio Spadaro Sj. Postfazione di Cristiano Massimo Parisi. Con un saggio di Gianluca Veltri.
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La scuola difficile. Disagio educativo e sfide pedagogiche
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Libro di Valeria Rossini € 18,00 € 17,10-5% Editore:San Paolo Edizioni Collana:Attualità e storia Pagine:224. Sulla scuola è stato detto e scritto davvero di tutto, trattandosi di un’istituzione da secoli centrale per il progresso delle società, per l’alfabetizzazione dei popoli e per la formazione degli individui. Indicare prospettive di miglioramento, o anche solo di cambiamento, è praticamente impossibile relativamente a un contesto così complesso quale quello scolastico. Consapevole della parzialità di qualsiasi posizione e della fragilità di qualsiasi tentativo esplicativo, Valeria Rossini ha provato a guardare la scuola senza retorica, con il giusto distanziamento che solo consente di dare fiducia alla sua insostituibile funzione di istruzione, educazione e socializzazione delle nuove generazioni, di riconoscere la fatica e la dedizione di chi in essa lavora in qualità di dirigente, docente, collaboratore, esperto. Il volume si propone di tratteggiare un possibile profilo identitario della scuola del terzo millennio, sempre più protagonista del dibattito politico e della vita pubblica, ma spesso vittima di investimenti economici insufficienti e di scarsa credibilità sociale.
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Cara scuola ti scrivo di Marco Pappalardo
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Pagine 256 euro 12,35 San Paolo Edizioni. Libro di Marco Pappalardo.Collana:Attualità e storia Pagine:256. Sono passati più di cinquant’anni dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa, ma nessuno ha mai risposto agli studenti che l’hanno scritta a Barbiana. A parte importanti e significativi articoli e saggi, non esiste una lettera di risposta ufficiale e completa. Così Marco Pappalardo ha provato a rispondere in queste pagine: quasi fosse un testo a fronte, dopo ogni paragrafo della lettera originale si trovano le sue riflessioni. Certo, l’autore è figlio di un altro tipo di scuola, ma crede che gli studenti di Barbiana e le loro parole, con gli insegnamenti di don Milani, abbiano moltissimo da dire oggi. Questo lavoro nasce dall’esperienza di ascolto che da anni Pappalardo vive a scuola con gli alunni, dalle loro mille e varie domande, dai tanti temi scritti e letti, dai dialoghi in aula, nei corridoi, sui social. Non sempre si hanno le risposte, sicuramente non quelle pronte o per l’occasione, però si cerca di ascoltare, di dedicare tutto il tempo necessario, di dare a ciascuno lo spazio richiesto, di “essere- scuola tra passione per lo studio e per la vita.
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Non è solo fatica, è amore
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Libro di Valerio A. Cassetta, Dario Edoardo Viganò. Euro 13,30 pagine 160 attualità e storia San Paolo Edizioni. Campioni dello sport di diverse discipline: donne e uomini dai quali ci aspettiamo il massimo e successi che ci fanno gioire e sentire orgogliosi. Ma non stiamo parlando di macchine, né di “funzionari dello spettacolo e del successo-: sono esseri umani che esplorano i limiti della capacità di dedizione, speranza e fiducia che è in ciascuno di noi. In questo libro, opportunamente interrogati anche sulla loro persona, sulla loro storia e sui loro valori, ci parlano di sé e dei successi più intimi, più decisivi: la solidarietà, la lealtà, la riconoscenza, il perdono, la generosità, la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta. Un incontro a cuore aperto e a mente lucida, nel desiderio di condividere non solo i frutti della propria fatica, ma la bellezza della propria capacità di amare. Con interviste a: Giorgio Chiellini, Alessandro Bastoni, Ciro Immobile, Luca Mazzitelli, Antonella Palmisano, Vanessa Ferrari, Francesco Moser, Oney Tapia, Valentina Rodini, Enrico Berrè. “La fatica fa parte del gioco, è una componente fondamentale, è un peso che ti spezza, ti logora e destabilizza, ma a quella fatica, che assume molteplici forme, va trovato un significato. Un senso. E allora il suo giogo si farà più lieve. L’atleta che, nella fatica, vede oltre, è come il santo che non accusa il peso e guarda lì dove gli altri non vedono… (Dalla Prefazione di Papa Francesco)
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Il pezzo: Il primo libro di Carmen Cos edito da Bookabook
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
In tutte le librerie e in formato Ebook il romanzo d’esordio di Carmen Cos dal titolo: IL PEZZO. Il libro edito da Bookabook è composto da nove racconti semi-indipendenti. Diversi stili di scrittura ma un tema comune: alla soglia dei loro quarant’anni, i protagonisti si trovano a un bivio tra i ricordi della gioventù e la sensazione di pace e realizzazione dell’età adulta.Nel romanzo i personaggi affrontano la vita stupendosi della loro stessa maturità e lucidità, che non esistevano in quel mondo di ventenni a cui cercano di restare irragionevolmente abbarbicati. È una storia divertente, raccontata con ironia, in cui la musica fa da sfondo a tutti i racconti e un filo conduttore sembra legarli e confonderli: le paure di giovani intrappolati in un corpo da adulti e la scoperta che anche passati i 40 anni tutto può ancora succedere. Basta scegliere la giusta colonna sonora. Casa Editrice: Bookabook Pagine: 120 Prezzo: 12,00 € (cartaceo); 6,99 € (eBook)
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Congresso Arcigay, Natascia Maesi è la prima donna eletta
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
Natascia Maesi, giornalista 45enne, espressione del Comitato territoriale di Siena, è la prima donna eletta nel ruolo di presidente di Arcigay. Questo è uno degli esiti del XVII Congresso nazionale dell’associazione, conclusosi oggi a Latina. Confermato Gabriele Piazzoni, 38 anni di Crema, come segretario generale. L’assemblea dei delegati ha inoltre approvato la mozione “Orgoglio in movimento” (disponibile sul sito http://www.arcigay.it) e ribadito con voto unanime l’identità antifascista e pacifista dell’associazione. La nuova segreteria nazionale, l’organo esecutivo dell’organizzazione, è composta da Anna Claudia Petrillo (delega ai rapporti territoriali), Christian Leonardo Cristalli (diritti persone trans), Claudio Tosi (cultura, storia e memoria), Ilenia Pennini (salute), Luciano Lopopolo (formazione), Manuela Macario (lavoro), Marco Arlati (sport), Marta Rohani (scuola), Matteo Cavalieri (tesoriere), Michela Calabrò (politiche di genere), Roberto Muzzetta (esteri), Shamar Droghetti (politiche giovanili), Daniela Lourdes Falanga (carceri legalità lotta alle mafie). “Arcigay esce da questo appuntamento come un’associazione forte e volitiva, compatta, coesa e battagliera”, dichiara Gabriele Piazzoni. “Attraversiamo un tempo complicato -prosegue -, per molti versi ostile. Ma ci sentiamo pronti e pronte ad attraversare questo tempo senza paura. Già da domani siamo al lavoro per garantire alle persone il sostegno e rappresentanza, per rilanciare le battaglie per la piena uguaglianza di tutte e tutti, per una politica che rimuova gli ostacoli e che colmi il vuoto che questo Paese sconta in termini di diritti umani, civili, sociali.”. (abstract) By Vincenzo Branà
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