Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 28 novembre 2022

Corso di formazione “Linee di pastorale migratoria” 2022

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Con un saluto di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes si aprirà, il prossimo 29 novembre, a Roma il Corso di formazione “Linee di pastorale migratoria” 2022. All’incontro partecipano persone provenienti dalle diverse diocesi italiane e dalle Missioni cattoliche Italiane in Europa. Il Corso di formazione si rivolge anzitutto ai nuovi direttori Migrantes regionali e diocesani e ai loro collaboratori, ai cappellani etnici che svolgono il ministero nelle diocesi italiane e ai missionari per gli italiani all’estero, di nuova nomina. La partecipazione è obbligatoria per la validità della nomina stessa e al termine sarà rilasciato un attestato.Tra gli appuntamenti una celebrazione, il 30 novembre, presieduta dal segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi. I lavori si concluderanno il 2 dicembre con gli interventi del presidente della Migrantes, l’arcivescovo mons. Gian Carlo Perego e del direttore generale. Durante il corso diversi interventi e testimonianze sulla pastorale della mobilità umana.

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Venezia: Concerto straordinario

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Venezia. Il prossimo 30 Novembre, alle ore 20, si terrà infatti nella maestosa cornice della Basilica di San Marco, eccezionalmente concessa per l’occasione, un concerto straordinario quale evento speciale della seconda edizione del Vivaldi Festival, tutto dedicato alla grande musica sacra di Antonio Vivaldi, con esecuzione di pagine come il Laetatum sum RV 607 di raro ascolto, il celeberrimo In furore iustissimae irae RV 628, lo Stabat Mater RV 621 e soprattutto il monumentale quanto affascinante Dixit Dominus RV 595, in cui Antonio Vivaldi ha sintetizzato la sua straordinaria inventiva musicale anche nelle tematiche religiose e spirituali.Per l’occasione il Vivaldi Festival ha riunito un cast d’eccezione, con celebrati artisti di fama internazionale come il soprano Gemma Bertagnolli e il contralto Sara Mingardo, coadiuvati dal soprano Monica Meneghello, dal tenore Gabriele Rizzotto e dal basso Alberto Spadarotto, accompagnati dall’Ensemble Vocale Academia Ars Canendi istruito dalla stessa Meneghello e dai Sonatori della Gioiosa Marca, il tutto sotto la direzione di Francesco Fanna, direttore tra i più apprezzati e specializzati nella musica di Antonio Vivaldi, attuale direttore dell’istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Cini, con la regia televisiva di Enrico Castiglione. L’ingresso è ad inviti che possono essere ritirati a partire dal 25 novembre direttamente alla Basilica di San Marco dalle ore 10 alle 13. Lo scorso anno il Vivaldi Festival si è imposto già fin dalla prima edizione come uno dei festival nazionali di maggiore rilievo, promosso dal Ministero della Cultura, con la collaborazione degli enti locali, con la partecipazione delle maggiori istituzioni veneziane (tra cui l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Cini, partner ufficiale della manifestazione) e di celebri artisti internazionali come Cecilia Bartoli e Vivica Geneaux e gruppi musicali tra gli altri come i Solisti Veneti, con concerti ed eventi che hanno coinvolto tutti luoghi più emblematici della città nel rendere finalmente omaggio in maniera organica al Prete Rosso, così come Vivaldi veniva chiamato per via della sua capigliatura rossiccia, proprio a Venezia, città dove Antonio Vivaldi nacque nel 1678. vivaldifestival.org

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Il Natale nel Mondo

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Roma dal 3 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023 Tutti i giorni 10:00 – 20:00. Galoppatoio di Villa Borghese. Dopo il grande successo del 2021 all’Auditorium Parco della Musica, Lux Eventi è lieta di annunciare una notizia straordinaria: Christmas World da quest’anno sarà organizzato nel parco storico più prestigioso di Roma, Villa Borghese. Christmas World – che nella passata edizione ha accolto più di 200.000 persone – è una manifestazione unica nel suo genere che, tra installazioni scenografiche, market, giochi, spettacoli e photo opportunity ambientate in diversi Paesi del mondo, catapulterà lo spettatore come all’interno di un film, in un viaggio straordinario nello spazio e nel tempo.Il pubblico è protagonista a 360°, interagendo in modo diretto e attivo con tutte le attrazioni proposte – dalla pista di pattinaggio alla toy factory e ai tantissimi spettacoli live – vivendo così le città attraverso i personaggi che popolano il villaggio di Natale. L’evento si pone inoltre l’obiettivo di divulgare valori di importanza sociale. La scorsa edizione ha infatti ospitato numerose organizzazioni no profit (tra queste, Airc, Caritas, Telethon, Avis), facilitando le loro attività attraverso raccolte fondi ed organizzando visite gratuite all’interno della manifestazione. Quest’anno, i primi ospiti speciali coinvolti nel progetto saranno proprio i bambini ucraini dell’Onlus Tabor. Workshop ludico-esperienziali permetteranno ai più piccoli di imparare, divertendosi, i valori della filiera del cibo e della sostenibilità ambientale. L’intero evento, infatti, è ideato, pianificato e realizzato in modo da minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente, razionalizzando i prodotti e l’energia investita, valorizzando il territorio che lo ospita e prevedendo un’attività di piantumazione per compensare l’emissione di CO2. Christmas World gode del patrocinio del Comune di Roma. Aperture straordinarie:24 dicembre – dalle 10:00 alle 18:00, 25 dicembre – dalle 14:00 alle 20:00, 31 dicembre – dalle 10:00 alle 18:00

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Capital Group: Le azioni non statunitensi possono contrastare la forza del dollaro USA?

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Steve Caruthers, Specialista degli investimenti azionari di Capital Group. Non si può negare che l’inarrestabile rialzo del dollaro USA abbia rappresentato una sfida per gli investitori in azioni non statunitensi. L’effetto della conversione valutaria (ovvero perdite e guadagni derivanti dalla conversione dei rendimenti d’investimento non statunitensi in dollari USA) ha influenzato negativamente i risultati del portafoglio azionario globale. Le oscillazioni valutarie possono interessare gli investitori sotto due aspetti. Oltre agli effetti della conversione a livello di portafoglio, le società all’interno di un portafoglio possono subire impatti commerciali. Tuttavia, un dollaro forte non sempre rappresenta una notizia negativa per le società non statunitensi. Nell’economia globale odierna, è comune per le società multinazionali avere fonti di reddito diverse in termini geografici, nonché centri di produzione e fornitori dislocati in tutto il mondo. Ad esempio, al 14 settembre 2022, le società dell’S&P 500 Index generano circa il 40% dei loro ricavi da Paesi al di fuori degli Stati Uniti. Quando il dollaro è forte, questa dinamica può mettere sotto pressione i profitti di tali società, dato che il denaro proveniente dall’estero non ha lo stesso valore di quando il dollaro è debole.L’inverso può avvenire anche per le società non statunitensi. Diversi settori del MSCI Europe Index, ad esempio, generano ingenti ricavi in dollari USA. Tra i settori che potrebbero di norma beneficiare di un’ampia dispersione tra il dollaro USA e le altre valute figurano quelli automobilistico, dell’elettronica, dei costruttori navali, dei macchinari, aerospaziale e difesa, e dei beni di lusso.Ci sono diversi fattori concorrenti che possono determinare i profitti al di là delle oscillazioni valutarie, e molte società coprono le loro esposizioni valutarie per proteggere i loro bilanci da oscillazioni inaspettate. Tuttavia, ci sono numerosi esempi di società non statunitensi che indicano il dollaro forte come vantaggioso per i loro profitti quest’anno.Una di queste è la società aerospaziale britannica BAE, che realizza circa il 47% dei suoi ricavi in dollari. Durante l’ultima teleconferenza sugli utili di BAE, i dirigenti hanno spiegato che “se l’attuale tasso (di cambio) del dollaro dovesse persistere per tutto l’anno, si registrerà un beneficio significativo per i risultati riportati”. Se la sterlina dovesse indebolirsi di altri 10 centesimi rispetto al dollaro, la società stima che le sue previsioni sugli utili al lordo di interessi e imposte (EBIT) potrebbero essere riviste al rialzo fino al 10%.Il gigante dei beni di consumo discrezionali francese LVMH, che possiede Louis Vuitton, produttore di beni di lusso, fornisce un’altra illustrazione convincente dell’impatto positivo che un dollaro forte può avere sulle società non statunitensi. In una recente presentazione per gli azionisti, LVMH (i cui ricavi sono per il 27% circa in dollari) ha osservato che gli effetti valutari hanno incrementato i suoi profitti di oltre 400 milioni di euro nel primo semestre 2022. L’impatto valutario da solo ha rappresentato circa il 19% del miglioramento del risultato operativo su base annua.Anche il produttore di medicinali francese Sanofi ha beneficiato del dollaro forte. Ha riferito che gli effetti valutari hanno aumentato le sue vendite di quasi 1 miliardo di euro nel primo semestre del 2022 e hanno incrementato i suoi utili per azione di 0,19 euro. Il dollaro è in aumento per una buona ragione e potrebbe non aver ancora raggiunto il suo picco. L’economia statunitense è più forte di quella degli altri principali Paesi e la Federal Reserve statunitense sta attuando una stretta aggressiva per attenuare l’impatto delle pressioni inflazionistiche. Una gestione attiva può aiutare a individuare quali società potrebbero trarre vantaggio da un dollaro forte. Le forti oscillazioni valutarie di quest’anno stanno favorendo alcune società, ma le ripercussioni dell’apprezzamento del dollaro possono essere molto diverse. A nostro avviso, la ricerca è fondamentale per valutare i probabili effetti delle valute sulle prospettive di una determinata impresa e sul potenziale di rendimento dei suoi titoli. (abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Azionariato attivo: crescono del 20% le problematiche ESG analizzate da Pictet AM

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

A cura di Paolo Paschetta, Country Head di Pictet Asset Management. Gli ultimi due anni sono stati cruciali per l’ambiente, la società e la corporate governance (i criteri ESG) grazie all’entrata in vigore di nuove normative in tema di sostenibilità e alla sensibilizzazione di governi, aziende e persone verso la valorizzazione del capitale naturale e umano. Il periodo successivo alla pandemia da Covid-19 ha evidenziato come l’unico modo per affrontare le conseguenze del cambiamento che viviamo oggi (specie quello climatico) sia passare all’azione: in tal senso, il mondo della finanza può e deve adoperarsi per ottenere risultati concreti. Nel corso del 2021, come Pictet Asset Management, abbiamo preso parte al 98% delle votazioni nelle aziende in cui abbiamo investito e fornito supporto al 54% delle proposte degli azionisti, molte delle quali relative a tematiche ambientali. Proprio sul fronte della sostenibilità ambientale, su cui si gioca una grande partita per il futuro, stiamo ottenendo risultati significativi dalle pratiche di proxy voting (voto per delega) ed engagement (coinvolgimento diretto) che Pictet AM svolge con le aziende. Per far sì che un business diventi davvero sostenibile nel medio lungo termine, è necessaria una forte cultura a livello di governance d’impresa, con una strategia manageriale efficace rispetto ai problemi ambientali e sociali, oltre a un’attività di comunicazione trasparente e standard affidabili.Il team di Pictet AM si è altresì espresso su singole proposte provenienti da azionisti e management. Di 940 risoluzioni provenienti dagli azionisti, ne abbiamo appoggiate il 54%. Al contempo, però, abbiamo approvato l’80% delle mozioni su problemi sociali e il 94% su problematiche ambientali. La diversificazione su scala globale ha permesso un intervento concreto verso un gran numero di settori e realtà. Infatti, Pictet AM ha collaborato nel 2021 con 270 aziende nel mondo. Quattro di queste sono italiane: Atlantia, Enel, Eni e Moncler.I settori in cui il team di gestione si è più impegnato in termini di azionariato attivo sono quello industriale (16,7%), dei materiali (15,9%), finanziario (13,7%) e dei beni di prima necessità (12,3%). A livello geografico, invece, l’area su cui l’attività si è concentra maggiormente è stata l’Europa, con il 35% degli asset. Seguono gli Stati Uniti con il 30%, l’Asia con il 28% e il rimanente 7% tra Africa, Medio Oriente, America Latina e Caraibi.Il mondo ha di fronte importanti sfide dovute al cambiamento climatico, all’esaurimento del capitale naturale, alla salute umana e alla disuguaglianza. Tutti questi elementi richiedono una transizione accelerata verso un’economia globale più resiliente e sostenibile, che fonda sull’impegno diretto di tutti. Per questo, Pictet AM si è posta tre obiettivi da raggiungere entro il 2025: ridurre del 60% l’impatto delle proprie attività sull’ambiente (rispetto ai livelli 2019), integrare l’analisi dei fattori ESG e l’azionariato attivo in tutti i processi d’investimento e confermarsi tra i gestori leader di soluzioni sostenibili. Per questa ragione, al 31 maggio 2022, le strategie basate su principi ESG o capaci di generare un impatto hanno raggiunto il 78% degli asset europei in gestione nell’ambito della normativa SFDR e il 56% degli asset totali. Pictet ha fatto inoltre il suo ingresso, accanto a 700 investitori, all’interno dell’iniziativa Climate Action 100+, una campagna rivolta a 166 aziende globali ritenute fondamentali per il processo di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Nel 2021, CA 100+ ha lanciato il Net zero Company Benchmark per valutare meglio i progressi aziendali sull’azione per il clima e sul percorso verso le zero emissioni nette. Siamo convinti che la sopravvivenza di questo mondo stia nelle mani di chi agisce, collabora e unisce le forze per un obiettivo comune. Ragione per cui instauriamo un dialogo con le aziende in cui investiamo, affinché intraprendano un percorso di lungo periodo finalizzato a influenzare positivamente i comportamenti in chiave ESG. Finalità che si pone il fondo Pictet-Positive Change, nuova strategia azionaria globale con un focus sull’impatto positivo generato dalle aziende in base agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. I gestori selezionano tra aziende già leader di sostenibilità, aziende in fase di miglioramento e aziende intenzionate a fare meglio, che rappresentano le migliori opportunità. Il team di gestione sfrutta un software di intelligenza artificiale proprietario basato su tecniche di Natural Language Processing per classificare le realtà da includere in portafoglio: tale tecnologia permette di analizzare eventuali scostamenti positivi e negativi dei singoli programmi aziendali, evidenziando punti critici ed eventuali aree di miglioramento. Tutto questo, per arrivare a un portafoglio di 35-55 aziende che conosciamo e con le quali parliamo, ci confrontiamo, fissiamo obiettivi e cresciamo assieme attraverso gli strumenti dell’engagement e del proxy voting. (abstract) By http://www.bc-communication.it

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Italiani attenti al risparmio ma l’inflazione li ostacola

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

A cura di Gimme5. Se in passato il denaro era visto come un argomento da affrontare soltanto tra le mura di casa, oggi non è più così e la maggior parte degli italiani (64,6%) si trova a suo agio a parlare di spese e risparmi anche con amici e parenti: è quanto emerge da una recente ricerca condotta da Gimme5 – soluzione digitale che permette di accantonare piccole somme attraverso smartphone e investirle in fondi comuni – su un campione rappresentativo della propria base clienti.La nuova indagine conferma ancora una volta come gli italiani siano un popolo lungimirante: il 40,4% degli intervistati ritiene, infatti, che risparmiare sia un’azione fondamentale per il futuro della famiglia, mentre il 24,8% ritiene che sia addirittura necessario. A risparmiare sono soprattutto gli uomini, seguiti a poca distanza dalle donne (81% vs 76%) e i più parsimoniosi si rivelano i ragazzi tra i 25 e i 34 anni (84% del totale). Tra i motivi per cui si risparmia ci sono soprattutto “grandi progetti” come casa, matrimonio o attività in proprio (27,1%).Se, dunque, la maggioranza del campione concorda sull’importanza del risparmio e afferma di aver concretamente messo da parte del denaro negli ultimi 12 mesi (79%), tutt’altra questione è l’aver risparmiato in modo efficiente, poiché spesso (27,4%) le cifre risparmiate sono parcheggiate sullo stesso conto utilizzato per le spese correnti, con il rischio di perdere il controllo di entrate e uscite.Sui temi di finanza personale vi è quindi ancora scarsa chiarezza e le decisioni finanziarie di ogni giorno sono rese ancora più complicate dall’attuale congiuntura internazionale e dagli elevati livelli di inflazione, tanto che chi afferma di non riuscire a risparmiare indica tra le cause principali l’impennata dei prezzi (70,7%) e l’aumento delle spese di prima necessità (35,9%).Per sentirsi in pace con la propria situazione finanziaria, la maggior parte degli intervistati afferma che sia sufficiente avere la possibilità di coprire gli imprevisti (56%) e, in secondo luogo, avere abbastanza conoscenze finanziarie per gestire consapevolmente il denaro (43,6%). Possedere una grande somma di denaro non è invece visto come un fattore necessario (9%). Per questo, l’educazione finanziaria (59,1%) e le competenze digitali (37,2%) sono i fattori su cui puntare per avvicinare i risparmiatori al mondo della finanza e degli investimenti. Le persone si affidano più volentieri a strumenti che li possano guidare nelle scelte di investimento (72,9%) e che consentano loro di automatizzare gli accantonamenti (39,3%), mentre il fattore costo è meno rilevante nella scelta del servizio (18,3%).Il 69,1% del campione afferma di investire il proprio denaro, una percentuale che cresce all’aumentare dell’età dei rispondenti (78% della fascia 45-54 anni, contro 55% della fascia 18-24 anni) e gli uomini risultano essere più propensi al rischio di investimento rispetto alle donne (74% vs 54%). La maggioranza degli intervistati comincia, però, a investire dopo anni dal primo stipendio (35,2%), presumibilmente per essere certi di aver accumulato un capitale sufficiente a far fronte agli imprevisti. I fondi comuni sono gli strumenti di investimento preferiti (64,4%), seguiti da titoli azionari (31,4%) e cripto, NFT ed ETF (30,1%).L’educazione finanziaria viene percepita come una conoscenza fondamentale per la gestione del denaro (81%) e la sua mancanza causa incertezza nelle scelte d’investimento nel 31,2% dei casi. Sono gli enti pubblici ad essere considerati più affidabili per la divulgazione di queste conoscenze, soprattutto scuola (48,5%) e istituzioni (25,5%), più che le famiglie (7,9%). Il digitale è quindi il vero fattore che può fare la differenza nell’apprendimento delle conoscenze finanziarie, ma non è solo social: il 52,6% degli intervistati preferisce contenuti video, il 48,5% spiegazioni sul sito o sull’app del servizio finanziario prescelto, mentre solo il 3,6% preferisce i social network.

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Scuola: Valditara, istruzione tecnico-professionale deve essere percorso di serie A

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

“Serve che l’istruzione tecnico-professionale sia un percorso formativo di serie A e non di serie B come è stato spesso considerato”. Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenuto a “Italia Direzione Nord – A True Event” in corso al Palazzo delle Stelline. “Il 45% delle richieste lavorative delle imprese è disatteso perché mancano le qualifiche adeguate che corrispondono a un milione e 200 mila posti di lavoro: la sfida è che quei posti vengano occupati”.

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Scuola: Il Governo vuole pagare il “merito” cancellando scuole e personale

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Anief dissente: domani arriva alla Camera la Legge di Bilancio che non dà soldi all’Istruzione e vuole valorizzare docenti e Ata tagliando le spese. Neanche un euro per il rinnovo del contratto 2022-24 del comparto Scuola, in compenso dal 2024 torna la politica dei tagli, iniziata nel 2008 dall’ultimo Governo Berlusconi, che cancella centinaia di scuole autonome, presidenze e direzioni dei servizi generali e amministrativi. “È una manovra deludente – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla vigilia dell’arrivo del testo a Montecitorio dove è atteso da un’approvazione con ritmi serrati – che faremo del tutto per far modificare, pur consapevoli che gli spazi sono ridotti sia per il poco tempo a disposizione che per la necessità di convogliare le risorse pubbliche sul caro energia. È però anche vero che il ministro dell’Istruzione ha preso con noi degli impegni precisi, che prevedono risorse aggiuntive per il nuovo contratto, invece assenti, come pure per la valorizzazione del personale. Diciamo subito a Valditara che non può essere di certo ‘il gioco delle tre carte’ a finanziare il ‘merito’ che il Governo vuole introdurre: le forme di carriera e i profili professionali chiesti anche da Anief prevedono l’impiego di risorse ad hoc, non di certo il loro finanziamento attraverso la cancellazione di altri sedi scolastiche e la riduzione del personale. Se le cose stanno così, se dobbiamo assistere ad un nuovo dimensionamento, sotto traccia, noi non possiamo che dissentire”, conclude Pacifico.

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Politica trasformismo e interessi individuali

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

di Vincenzo Olita. Il trasformismo come significato politico lo si incontra nello scontro tra Montagnardi e Girondini nell’Assemblea parlamentare scaturita dalla Rivoluzione francese. In Italia trova cittadinanza nel gergo politico a partire dal 1882 quando il governo di Agostino Depretis si adoperò per allargare la maggioranza parlamentare con l’ingresso di rappresentanti della Destra. Il 24 marzo del 1900 Gabriele D’Annunzio attraversava l’emiciclo di Montecitorio abbandonando i banchi della Destra Storica, nelle cui liste era stato eletto nel 1887, al gridodi là i morti vado verso la vita, per poi sedere tra quelli dell’Estrema Sinistra. Trasformismo? No! Un moto di ribellione, verso la politica parlamentare della Destra, di un uomo che sarà interventista, futurista, legionario a capo dell’impresa di Fiume, promulgatore della Carta del Carnaro, fascista e poi no. Insomma, se il Vate costruisce la sua vita, secondo la sua ben precisa visione del mondo, il trasformismo di Depretis e il Connubio di Cavour trovano invece spessore e finalità politiche nella necessità di modernizzare il Paese. Possiamo trarre equivalenti considerazioni dal prosieguo storico? Certamente No! Il giolittismo si mosse tra arditi tatticismi e diffuse clientele, tralasciando il ventennio fascista e le prime undici legislature repubblicane, dal 1994, cioè dall’inizio di quella che maldestramente viene definita seconda repubblica, si è avuto un incremento esponenziale della migrazione parlamentare; nell’appena conclusa XVIII legislatura sono stati 306 i cambi di casacca, quasi 1/3 dell’intero corpo assembleare ( a fronte dei 39e 40, solo alla Camera, nella X e XI legislatura divenuti subito 124 nella XII 1994-96). Il trasformismo parlamentare si era trasformato da ragionamenti politici, quasi sempre di gruppo, utili a raggiungere obiettivi, disegni e strategie politiche, a scelte men che meno strategiche funzionali per obiettivi e disegni privati. Il potere per il potere? Ancora una volta NO! Siamo solo al particolare per il particolare. Quanta lontananza con il trasformismo storico, quanta distanza da Cavour, Giolitti e D’Annunzio. Altro che la nobiltà della politica, siamo alla salvaguardia del tornaconto, siamo al gattopardismo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”; altro che interesse nazionale: per non compromettere i vecchi privilegi occorre mostrarsi come nuovi e immacolati. Ecco il trasformismo contemporaneo, quello dell’illusoria seconda repubblica, praticato e consumato in tutti gli schieramenti senza tema di sconfessione o vergogna, di perdita di dignità ed onore. Da manuale, l’operazione apolitica in fine legislatura condotta dal fu on. Di Maio, da manuale per furbizia, apolitica per contenuti e finalità. All’apparenza e momentaneamente più riuscita lamigrazione delle due ex ministre di Forza Italia che, ancora una volta, dimostra l’incapacità berlusconiana nella selezione della propria dirigenza, più volte sottolineata da Società Libera in questi anni. Da manuale di politologia, per come si costruisce e si alimenta una presenza politica senza essere politica, di un incolore ma attento e navigato personaggio del jet set milanese. Parliamo della signora Letizia Brichetto detta Moratti, un trentennale fallimento politico, inteso come contenuto nobile del termine, dovuto ancora una volta all’inadeguatezza berlusconiana nella composizione di una classe politica. Dall’insipienza come presidente Rai dal 1994 al 96, la si ricorda solo per alcune lottizzazioni, a Ministro dell’Istruzione per 5 anni dove ha ingolfato la scuola di burocrazia e oscurato lo studio della geografia. Dal 2006 al 2011 Sindaco di Milano, nel 2009 scelse Giuseppe Sala come direttore generale del Comune, il futuro sindaco compagno, trasformismo? NO! Appetenza. Una sindacatura punteggiata da inchieste giudiziarie, tra l’altro, condannata dalla Corte dei Conti a risarcire lo stesso Comune. Del tutto sbiadito il suo quinquennio che non ebbe seguito perché sconfitta da Giuliano Pisapia, circostanza in cui non fu supportata neppure da frange liberali. Superfluo continuare, utile solo a rafforzare l’apolitica immagine, secondi i nostri canoni, di un personaggio che per tre decenni, tanto ha avuto dalla sua parte politica, ricambiandola con contenuti del tutto inesplorati. Super valutata dal duo Gianni e Pinotto che l’accolgono nella loro formazione, dall’ensemble meneghino, un altro miracolato dalla politica Mario Monti ha dichiarato che dovunque andata la Moratti si è distinta(sic). Altro che società civile, sarà proprio la saggezza del Popolo Minuto checontribuirà altramonto del sogno, il buon senso, l’idem sentire che lontano dal politichese, ha compreso che non si barattano tre decenni di appartenenza con il diniego di una poltrona. Non siamo sul terreno della politica e neppure su quello del trasformismo, siamo alla capitalizzazione di una rendita e, purtroppo, ad un ulteriore quinquennio di sonnolenza dell’istituzione regionale. Intanto la transumanza morattiana attraversando il cortile di palazzo Lombardia avrà sussurrato: di là gli ingrati, vado verso il mio futur ancor radioso. (abstract) Vincenzo Olita Direttore http://www.societalibera.org

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Antibiotico resistenza

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Negli ultimi anni, il fenomeno dell’antibiotico resistenza (AMR) si è notevolmente aggravato, diventando una delle maggiori minacce mondiali. In ambito neonatale, c’è una crescente evidenza di infezioni dovute a patogeni resistenti agli antibiotici. Globalmente si stima che 214.000 decessi ogni anno tra i neonati sono da attribuire a microrganismi resistenti agli antibiotici. L’allarme viene dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) nel corso della Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici (World Antimicrobial Awareness Week – WAAW).

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Nasce InfoCert Care

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

InfoCert (Tinexta Group), la più grande Autorità di Certificazione europea, lancia InfoCert Care, un pacchetto di servizi per proteggere l’identità digitale SPID dalle minacce del mondo digitale.InfoCert Care è un pacchetto di servizi per proteggere l’Identità SPID dei cittadini e per prevenire e mitigare i rischi connessi all’eventuale furto di credenziali e al loro uso fraudolento da parte di criminali informatici, ad esempio per l’utilizzo illecito di servizi erogati dalle PA, la sottrazione di denaro mediante il cambio dell’IBAN associato alla riscossione di prestazioni sociali o il furto della firma digitale creata con SPID.InfoCert Care può essere immediatamente attivato a tutela sia dell’identità digitale personale che dell’identità uso professionale e, a brevissimo, anche dell’identità SPID per i minori, lo SPID dedicato a una fascia della popolazione tra le più esposte ai rischi del mondo cyber. I sottoscrittori di InfoCert Care possono accedere dalla propria area riservata a contenuti info-educativi sui rischi associati al furto d’identità digitale e su come prevenirli, tra cui una serie di video-tutorial tematici e un vademecum sulla sicurezza digitale. InfoCert Care, infine, prevede anche un servizio di assistenza in caso di malfunzionamento del dispositivo mobile su cui è istallata MyInfoCert per SPID, fruibile contattando la Centrale Operativa dedicata per ottenere, a seconda dei casi, un supporto da remoto, l’intervento a domicilio di un tecnico specializzato o il trasferimento del prodotto presso un centro di assistenza specializzato.

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Clemens Setz: I bambini Indaco

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Collana Oceani, trad. Francesca Gabelli, pp. 512, 24 euro. Thomas Pynchon incontra Stephen King: un romanzo psicologico che dà dipendenza, un raro esempio di opera letteraria che crea le proprie regole e non è determinata da nulla al di là del proprio universo. Nel Nord della Stiria si trova l’Helianau, un collegio per bambini che soffrono di un misterioso disturbo, la “sindrome indaco”. Chiunque si avvicini a loro viene assalito dalla nausea, dalle vertigini e da violenti mal di testa. Il giovane professore di matematica Clemens Setz insegna in questa scuola e nota degli strani episodi: molti bambini con dei bizzarri travestimenti vengono portati via in un’auto e condotti in un luogo sconosciuto. Setz vuole scoprire la verità, ma proprio per questo viene licenziato e allontanato dalla scuola. Circa quattordici anni dopo i giornali riportano la notizia di un clamoroso processo: un ex professore di matematica è stato assolto dall’accusa di aver ucciso brutalmente un uomo che torturava gli animali. Il professore è Clemens Setz e il suo ex allievo Robert Tatzel, uno dei bambini di Helianau, che nutre ancora del risentimento nei suoi confronti dai tempi del collegio, non crede alla sua innocenza e decide di indagare per scoprire cos’è veramente successo. C’è un collegamento tra quel caso e quello che aveva vissuto nel suo passato a Helianau? Ambientato in Austria nel 2007, in un mondo che è stranamente familiare e tuttavia sinistro, I bambini indaco conferma la straordinaria qualità letteraria di Clemens J. Setz, uno degli autori più interessanti del panorama europeo.

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Ross Raisin: Fame

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Collana Oceani, trad. Andrea Silvestri, pp. 464, 22 euro. Un romanzo sull’amore e sull’abnegazione, su come la malattia e lo spirito di sacrifico irrompano a un certo punto nel nostro quotidiano. Così, con profonda empatia e insieme levità, l’autore inglese ci racconta cosa significa prendersi cura di qualcuno e cosa dobbiamo ai nostri cari e a noi stessi. Anita è un’affermata sous chef in un prestigioso ristorante di Londra, ha più di cinquant’anni e da molto tempo sogna di aprire un suo locale. Purtroppo, però, quello non è il suo unico lavoro. Quando torna a casa deve prendersi cura di Patrick, con cui è sposata da trent’anni, che soffre di demenza da quando ha subito una serie di ictus. La salute del marito degenera lentamente ma inesorabilmente e Anita si trova a fare i conti con se stessa, divisa tra la cucina, in cui si respira un’atmosfera eccitante e in cui è lei ad avere il controllo, e l’estenuante ruolo di badante che la assorbe durante tutto il resto della giornata. Anita è chiamata a prendere una decisione sul loro futuro: deve liberare entrambi, come sembra chiederle Patrick nei rari momenti di lucidità, o invece è giusto che rimanga fedele all’uomo che è stato, e alla loro storia? Una decisione complicata dall’ambizione e dal senso di colpa per il proprio passato e dall’intensificarsi dell’amicizia con un altro uomo, Peter, che porta con sé la tentazione di una nuova vita.

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Smail Kadare: Il Dossier O

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Collana Oceani, trad. Francesco Bruno, pp. 224, 19 euro. Tradotto per la prima volta in italiano, un romanzo imprescindibile di uno dei maggiori scrittori viventi. Un ritratto sottile e implacabile delle derive del potere, che scava nel nostro passato ma dice molto anche del presente. A metà degli anni trenta, la vita di N., piccolo e sonnolento paese nel nord dell’Albania, è sconvolta dall’arrivo di due stranieri. Max Roth e Willy Norton, due studiosi irlandesi, sono arrivati da Harvard per approfondire l’antica tradizione dei rapsodi albanesi. Armati di magnetofono, da poco inventato, cercano conferma alla loro teoria, secondo la quale nell’epopea albanese si possono rintracciare le origini dei racconti omerici. È veramente Omero l’autore dell’Iliade e dell’Odissea, oppure ha riunito e trascritto leggende orali più antiche? Le ricerche, però, non sono facili. Max e Willy sono giunti in Albania preceduti da un telegramma dell’ambasciatore negli Stati Uniti. La nota terminava con questa osservazione: “Non si può escludere che i due visitatori stranieri siano delle spie.” Tanto era bastato alle paranoiche autorità locali per incaricare il viceprefetto di N. di smascherarli. Per farlo, l’uomo sguinzaglierà sulle loro tracce il suo migliore agente. I due studiosi, inoltre, si trovano a dover fare i conti con la sete di novità della buona società locale, con una certa diffidenza nei loro confronti e con tensioni etniche che covano sotto la cenere. Tra avventura, suspence e ironia, Kadare ci consegna un romanzo storico affascinante che porta il lettore nel cuore dell’Albania di inizio Novecento, con le sue speranze e le sue contraddizioni. Una storia avvincente che indaga la nascita e il futuro dei grandi poemi epici, l’effimero nell’arte e l’insolubile enigma della creazione artistica.

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How the world is leaving Europe behind

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Vladimir Putin, Russia’s president, is using energy as a weapon. Our data journalists set themselves a difficult question: how many people is this weapon likely to kill outside Ukraine? The answer they came up with was alarming. Although heatwaves get more press, cold temperatures are usually deadlier than hot ones. To estimate the relationship between energy costs and deaths, we built a statistical model that predicts how many people die per winter week in each of 226 European regions. This model found that a 10% rise in electricity prices is associated with a 0.6% increase in deaths, concentrated among the elderly and infirm. If the historical relationships between mortality, weather and energy costs continue to apply—which they may not, given how high current prices are—the death toll from the energy weapon could exceed the number of soldiers who have died so far in direct combat from bullets, shells, missiles and drones. It is one more reason why Ukraine’s fight against Russia is Europe’s, too. Our data team’s work sets the scene for our cover this week. Europe faces a crisis of energy and geopolitics that will weaken it—and could threaten its global position. If you ask Europe’s friends around the world what they think of the old continent’s prospects they often respond with two emotions. One is admiration. In the struggle to help Ukraine and resist Russian aggression, Europe has displayed unity, grit and a principled willingness to bear enormous costs. But the second is alarm. A brutal economic squeeze will pose a test of Europe’s resilience in 2023 and beyond. There is a growing fear that the recasting of the global energy system, American economic populism and geopolitical rifts threaten the long-run competitiveness of all European countries, Britain included. The worry is not just about the continent’s prosperity; the health of the transatlantic alliance is at risk, too. Zanny Minton Beddoes Editor-in-chief The Economist

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Samsung Galaxy Top Android Phone Globally with a 7.4% Market Share in November

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022

Last year, more than one billion Android smartphones were shipped across the globe. Today, the world’s most popular mobile operating system has over 2.8 billion active users, and most prefer Samsung devices.According to data presented by SportsLens.com, Samsung Galaxy is the most popular Android phone globally, with a 7.4% market share in November.Samsung Holds 34.6% of the Android Market. Samsung has held the lead in market share from the early days of Android and has continued to perform well ever since. Chinese manufacturers overrun HTC, LG, and others in the mid-2010s and are now responsible for over 50% of global Android device sales.According to AppBrain data, Samsung hit a 34.6% market share in November, way up from the second-ranked Xiaomi. Statistics show the Chinese manufacturer has a 14.3% market share as of this month. Oppo smartphones ranked third with a 10.3% share in November, while Vivo and Huawei followed, with a 9.8% and 6.7% share, respectively.The AppBrain data also showed Samsung Galaxy A12 was the most popular Samsung smartphone among Android users, with a 2.1% market share as of November 15, or 5% less than last month. Samsung Galaxy A21s ranked as the second most-popular Samsung device with a 1% market share in November, the same as the third-ranked Samsung Galaxy A10s.Android Global Market Share at 71.3% in November.The StatCounter data showed Android maintained its position as the leading mobile operating system worldwide, controlling the mobile OS market with a 71.3% share in November, a slight increase from 71.1% in the same month a year ago. In some countries, like Brazil, India, Indonesia, Turkey, and Vietnam, Android holds over 85% of the market. Statistics show iOS accounts for around 28% of the mobile operating system market, the same as in November last year. In the past five years, Android lost 1.8% of the global mobile OS market share, while iOS market share rose by nearly 8%. The full story and statistics can be found here: https://sportslens.com/news/samsung-galaxy-top-android-phone-globally-with-a-7-4-market-share-in-november/

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