Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°87

Archive for 15 dicembre 2022

FLASH BCE: Lagarde dura sul sentiero di rialzo tassi mentre negli Usa rallentano i consumi

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

A cura di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte. L’atteggiamento molto duro della Lagarde può essere sintetizzato da questa sua frase: “We have more ground to cover, we have to go longer, and we are in this long game.” Le parole della Lagarde sono arrivate contestualmente a dati sulle vendite al dettaglio Us di novembre che hanno segnalato un marcato rallentamento con quasi tutte le voci di spesa in calo. La reazione dei mercati è stata evidente: terminal rate portato in area 3,25% e riduzione marcata del differenziale tasso (al minimo dal 2020 sul comparto 10y) che ha contribuito al rafforzamento dell’euro. La partenza del QT a marzo con un importo superiore al minimo ipotizzato dal consenso (15 vs 10 Mld€) ha contribuito a riportare lo spread sopra i 200pb.In prospettiva: la BCE oggi ha dato l’impressione di voler sganciarsi dalla Fed che di fatto ha marcato stretto negli ultimi mesi, la BCE potrebbe implementare manovre restrittive anche dopo lo stop della Fed, ossia presumibilmente dopo febbraio, di fronte ad un’inflazione euro molto più difficile da domare a causa della componente energetica. Tale atteggiamento potrebbe portare a fasi di maggiore turbolenza in area euro tra primo e secondo trimestre rispetto agli Usa, in vista di un potenziale impatto al rialzo sulle commodity che potrebbe arrivare dalle: riaperture cinesi con il nuovo anno lunare ritorno degli acquisti di gas naturale da parte della Ue. Ovviamente il tutto salvo notizie più favorevoli sul fronte forniture di gas russo in termini di quantità e prezzo Successivamente bond ed equity potrebbero registrare un progressivo miglioramento con l’avvicinarsi della recessione Usa nella seconda parte del 2023, che potrebbe portare ad un rallentamento delle politiche restrittive prima da parte della Fed e solo successivamente da parte della BCE. Lo staff della BCE ha aggiornato anche le previsioni per i prossimi tre anni, con la prima volta della comparsa di stime per il 2025 Per la prima volta le previsioni coprono il 2025 con il tasso di inflazione atteso al 2,3%, ossia ancora sopra il target Nel comunicato si fa riferimento al fatto che una possibile recessione potrebbe essere breve e poco profonda. La Lagarde ha sottolineato che le pressioni al rialzo sui salari si stanno intensificando in presenza di un mercato del lavoro forte Sul tema inflazione la Lagarde ha preannunciato un calo a dicembre seguito però da un’accelerazione a gennaio/febbraio, a causa del fatto che ad inizio anno si amplifica la trasmissione a valle del caro energia.

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“BCE: un rialzo più contenuto ma nessun pivot. Tassi oltre il 3% nel 2023?”

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

A cura di Pasquale Diana, Head of Macro Research di AcomeA SGR. La BCE rallenta il passo ma inasprisce il tono. In linea con le attese, la BCE ha alzato di 50bp i tre tassi di riferimento, portando il tasso sui depositi al 2%. Questo è un rialzo più contenuto dei due precedenti (+75bp), ma ciò non deve far pensare a una svolta della BCE verso posizioni più dovish. Al contrario, il comunicato menziona che i tassi devono ancora “aumentare in misura significativa a un ritmo costante”. Inoltre, dovranno rimanere su livelli restrittivi per far diminuire nel corso del tempo i rischi di un aumento delle aspettative d’inflazione. Questo tono appare senz’altro più aggressivo rispetto a quello di ottobre.QT “passivo” inizia a marzo 2023. A partire da marzo 2023, la BCE ridurrà il portafoglio dell’APP di 15 mld al mese reinvestendo solo parte del capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Questo ritmo di 15 mld al mese durerà fino a giugno 2023 e verrà poi rivisto nel tempo. 15 mld rappresenta circa il 50% delle scadenze mensili. Tutto sommato, questo era nelle attese. Le nuove previsioni macro rappresentano la parte più hawkish del messaggio della BCE di oggi. In particolare (vd. tabella) le previsioni sull’inflazione sono state riviste al rialzo in maniera significativa, anche a fronte di una revisione al ribasso della crescita. Colpisce in maniera particolare il fatto che la BCE veda l’inflazione ancora ben oltre il 3% nel 2024, e che non vi sia nessuna convergenza al 2% nel 2025. Addirittura, l’inflazione core rimane al 2,4% in media nel 2025, ovvero nel medio periodo. Inoltre, i rischi rimangono nella direzione di un’inflazione ancora più elevata, secondo la Lagarde. Questo spiega come mai la BCE veda la necessità di un inasprimento delle condizioni monetarie.La Lagarde non è d’accordo con il market pricing. Nel corso della conferenza stampa, la Lagarde ha chiarito e – ove necessario – rafforzato il messaggio del comunicato. In particolare, ha chiaramente detto che ci attende un periodo di rialzi di 50bp e che il mercato al momento non sta prezzando un ciclo di rialzi coerente con quello che la BCE deve fare per portare l’inflazione al 2%. Addirittura, la Lagarde ha aggiunto che la BCE ha più strada da fare rispetto alla Fed sul fronte dei rialzi dei tassi. Infine, ha posto molta enfasi sul fatto che i tassi rimarranno elevati a un livello restrittivo per favorire la discesa dell’inflazione. In altre parole, la BCE pensa che anche dopo aver alzato i tassi più di quanto si attenda il mercato eventuali tagli dovranno attendere.Che sta succedendo all’interno della BCE? Appare ragionevole pensare che la BCE sia meno unita al suo interno che nei mesi scorsi, adesso che il tasso sui depositi è salito dal -0,50% al 2%, un livello già restrittivo e destinato a salire ancora di più. Infatti, la Lagarde ha indicato che la decisione di oggi ha ricevuto ampio supporto ma non è stata unanime. Un rialzo di 50bp (invece che 75bp) ma con un tono chiaramente hawkish è stato probabilmente un compromesso accettabile per il Consiglio.Oltre il 3%? Appare quanto mai probabile che alla luce del messaggio di oggi molti osservatori dovranno rivedere al rialzo le proprie attese sui tassi, in gran parte a causa di una funzione di reazione della BCE chiaramente più hawkish delle attese. Un paio di rialzi di 50bp nei prossimi due meeting ad esempio – totalmente verosimile visto il tono di oggi – porterebbe il tasso sui depositi al 3% già a metà marzo. Non è escluso che la BCE vada anche oltre, a meno che l’inflazione di tipo core non inizi a rallentare chiaramente come sta facendo negli USA.

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PIMCO: ECB Reaction

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

By Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO The ECB hiked policy rates by 50 basis points, and indicated there is more to come. The ECB didn’t provide much guidance regarding the potential interest rate destination, but mentioned that interest rates will still have to rise significantly, to levels that are sufficiently restrictive. The ECB communicated that the pre-meeting market pricing of a 3% terminal rate is not judged sufficiently restrictive at this stage, and should be revised higher. Our conviction remains low on pace and scope of ECB rate hikes, given the large uncertainties around inflation dynamics. The market is currently pricing a terminal rate of around 3.25%, which doesn’t seem unreasonable after the hawkish delivery today. The ECB also released broad quantitative tightening (QT) principles, with details to follow at its February meeting. Initial run off of its APP reinvestments will be around 50% of the maturing securities from March onwards. Interest rates will continue to serve as the main policy instrument, the tools for safeguarding the orderly transmission of monetary policy will remain in place, and QT will focus on a gradual and orderly passive reduction of APP reinvestments over time. We believe the institutional Euro area setup suggests limited scope for the ECB to entertain trade-offs between QT and policy rates, arguing for any bond holding reduction exercise to essentially take the shape of a background programme. In our baseline, we expect the passive APP run off to continue at a 50% reinvestment pace beyond Q2 next year. The ECB have judged inflation to remain above target for the entire projection horizon. The new staff macroeconomic projections foresee 2024 inflation at 3.4%, while the inaugural 2025 inflation projections at 2.3% are closer to the ECB’s 2% price stability objective.

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Fed: “Niente cambio di rotta, ma ritmo più lento”

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

By Jon Maier, CIO di Global X. La Fed ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, chiudendo l’anno con sette aumenti consecutivi e portando il tasso dei Fed Funds al 4,25-4,5%. Le dichiarazioni da falco hanno spento l’entusiasmo del mercato, frustrando le speranze di un cambio di rotta. I dot plots dicono che la maggior parte dei funzionari della Fed prevede un aumento dei tassi tra il 5% e il 5,5% l’anno prossimo (rispetto al 4,6% di settembre), mentre la mediana prevede un ulteriore aumento dei tassi di 75 punti nel 2023.L’attuale spread tra i rendimenti dei Treasury a 2 e 10 anni rimane in profonda inversione, un segnale recessivo. L’attuale ciclo di rialzi è il più aggressivo dagli anni ’80, e non è ancora finito. Inoltre, non dimentichiamo che la Fed è arrivata tardi all’appuntamento con l’inflazione, anche se questa settimana abbiamo ricevuto buone notizie su questo fronte, segno che alcune delle azioni della banca centrale stanno avendo effetto. Sebbene non ci aspettiamo un cambio di rotta della Fed nel 2023, prevediamo che i tassi aumenteranno a un ritmo più lento.I rialzi saranno necessari per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% fissato dalla Fed. Il percorso da seguire richiederà un periodo prolungato di crescita inferiore al trend e un mercato del lavoro più equilibrato. Il presidente Powell ha dichiarato che il livello finale dei tassi è più importante del ritmo degli aumenti, in quanto determinerà per quanto tempo la Fed rimarrà restrittiva: “manterremo la rotta fino a quando il lavoro non sarà terminato”, ha dichiarato. Ciò è in linea con le nostre previsioni per l’anno prossimo, che richiamano l’importanza di un approccio bilanciato: orientarsi in senso difensivo visti i rischi di breve termine, concentrandosi sulla qualità, e allo stesso tempo esporsi alle opportunità di crescita tematiche. L’avvicinarsi della fase finale del ciclo di rialzi potrebbe rendere più interessanti esposizioni con maggiore duration, gestite con ingressi graduali.

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Commento post-BCE: Francoforte ha molta più strada da fare della Fed

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

A cura di Roberto Rossignoli, Portfolio Manager di Moneyfarm. Dopo la Federal Reserve, oggi tocca alla BCE. Il governatore Jerome Powell non ha dato segno di voler mollare la presa sull’inflazione, diminuendo sì l’entità del rialzo dei tassi d’interesse (50 punti base, contro i 75 dei precedenti 3 meeting), ma comunque senza lasciare aperta la porta a una politica monetaria più accomodante nel 2023, alla luce di aspettative sull’inflazione riviste al rialzo. Di nuovo, quindi, la governatrice Christine Lagarde si è trovata a inseguire le politiche d’oltreoceano, senza poter prendere fiato dopo gli ultimi rialzi.Ricordiamo il percorso finora. Da luglio a oggi la BCE ha alzato i tassi in 3 occasioni diverse, portandoli da -0.50% a 1.50%, a causa di un’inflazione a doppia cifra, che si attesta sopra il 10% in molti paesi europei, e della politica monetaria restrittiva adottata pressoché in ogni parte del mondo. Come per gli Stati Uniti, anche per la BCE le aspettative di ulteriori rialzi sembrano essersi ridimensionate negli ultimi mesi, ed è lecito pensare di essere vicini alla fine della stretta monetaria. Tuttavia, agli investitori non è sfuggito che l’inflazione in Europa rimane molto più alta che altrove e, infatti, da qualche settimana a questa parte, lo scenario base è che l’istituto di Francoforte abbia molta più strada da fare della FED. È in questo contesto che va letto il rialzo di 50 punti base annunciato oggi. Nonostante fosse ampiamente atteso dagli operatori finanziari, la retorica non poteva che essere restrittiva: il governatore della BCE ha annunciato che ci saranno ulteriori “significativi” rialzi nei prossimi mesi e che la stretta quantitativa (riduzione del portafoglio titoli accumulati in anni di quantitative easing) comincerà a marzo 2023, pur procedendo per gradi. Combattere l’inflazione rimane il focus principale e ai governi spetterà il compito di alleggerirne l’impatto sull’economia reale con le loro politiche fiscali. I mercati hanno reagito in maniera molto nervosa. Se nelle prime ore dopo la conferenza di Powell avevano retto a una retorica meno accomodante del previsto, dalle dichiarazioni della Lagarde hanno ricevuto una conferma definitiva dell’indebolimento della narrativa dominante degli ultimi mesi, ossia che la stretta monetaria avesse finalmente raggiunto il picco. Per questo, sostanzialmente, stiamo assistendo all’impennata dei tassi governativi europei e alla perdita di terreno dell’azionario con quello europeo, in particolare, che ha già perso più del 2%.

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Commento post FED: Powell cerca di fare da traghettatore a fine anno

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

By Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte. La Fed appare ancora impegnata nel tentativo di portare avanti le manovre restrittive cercando di non spaventare i mercati soprattutto nel delicato momento della chiusura d’anno, memore anche della cattiva esperienza di fine 2018. L’ipotesi è che il tasso di riferimento Fed possa raggiungere un picco in area 5%, cui farebbe seguito una pausa che interesserebbe almeno il secondo trimestre, in attesa di vera conferma di inflazione in ridimensionamento. Nel frattempo, il Cpi Core (oggi al 6%) ed il PCE core (oggi al 5%) potrebbero posizionarsi su livelli pari o al di sotto del livello di inflazione, dando luogo pertanto a livelli reali di tassi Fed Funds positivi, il che nel gergo della Fed potrebbe significare aver raggiunto un livello sufficientemente restrittivo Nel frattempo, i salari saranno probabilmente la variabile chiave per decidere per quanto tempo tenere i tassi fermi in prossimità dell’ipotizzato picco. La palla passa ora alla BCE che ha come scenario di consenso un rialzo di 50 pb accompagnato da dettagli su tempistica e modalità di attuazione del QT. Un’ipotesi minoritaria ma non trascurabile potrebbe essere quella di 75 pb con rinvio al secondo trimestre della partenza del QT che avrebbe le seguenti argomentazioni: Accontentare i falchi con un rialzo più marcato prima che si entri nel vivo della fase recessiva. Allo stesso tempo supportare l’euro, il che in parte limiterebbe l’inflazione importata, anche in vista dei corposi acquisti di gas liquido da fine inverno in poi, che saranno prevalentemente in dollari e non più in euro come nel caso del gas russo Per le colombe potrebbe andare bene il rinvio del QT (sulla sola operazione APP) per avere qualche mese in più di BCE supportiva con i reinvestimenti in vista delle corpose emissioni del 2023 finalizzate a finanziare il caro bollette. Ivi inclusa la Germania, che ieri ha annunciato per il 2023 emissioni record di 539 Mld€, in rialzo di circa 100 Mld€ rispetto al 2022 A rendere meno urgente la partenza del QT anche il fatto che, nel frattempo, i rimborsi anticipati delle TLTRO hanno registrato un’accelerazione, attestandosi a circa 740Mld€ nelle prime due finestre di novembre/dicembre. Se a questo si aggiungono 50Mld€ in scadenza naturale a fine dicembre, ne consegue che per fine anno il bilancio BCE scenderà già di 800 Mld€ collocandosi complessivamente sotto gli 8000Mld€ In sintesi, la riduzione del bilancio si sta già materializzando tramite rimborsi anticipati delle TLTRO, il che renderebbe meno impellente la partenza del QT.

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“La questione energetica rimane la priorità per il nostro Paese”

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

“E’ un problema che tocca direttamente famiglie e aziende, mettendo a serio rischio la tenuta sociale ed economica, e che sta spingendo molti imprenditori a fare un passo indietro. L’Italia però non può permettersi una deindustrializzazione. Occorre accelerare il piano di transizione energetica, perché il tema, ormai è evidente, non è più se attuarlo ma in quali modalità”. A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda. “Più produttori energetici non hanno dato certezze sulle forniture e i contratti del prossimo anno pongono le aziende, soprattutto al Sud, davanti a troppe incertezze. Il Servizio di Salvaguardia sul fronte energetico delle aziende non si sta rivelando sufficiente e anzi le imprese che non hanno un contratto di somministrazione energetica per il 2023 rischiano di rimanere scoperte o di pagare cifre molto più alte – prosegue Giachetti -. Non possiamo quindi che valutare positivamente il decreto sulle Comunità energetiche emanato dal ministro della Transizione Ecologica e in particolare l’avvio della pubblica consultazione online. Un passo fondamentale e molto atteso”. “Al tempo stesso va sottolineato un punto che riteniamo sia importante modificare: la richiesta di realizzare gli impianti energetici destinati allo scambio nelle comunità energetiche solo dopo l’entrata in vigore del provvedimento rappresenta un ulteriore elemento di ritardo, avendo in molti negli ultimi due anni già iniziato a lavorare per l’installazione. Con questa previsione tutti gli impianti ora in costruzione sarebbero esclusi dalla possibilità di venire utilizzati per gli scambi dentro le comunità, e questo sarebbe un problema. Si tratta – conclude la presidente di Aidda – di un aspetto su cui intervenire per non rallentare ulteriormente una transizione ormai urgente”.

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Jägerstätter e il primato della coscienza (Emi, 2021)

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

«Vorrei invitarvi – aveva scritto Francesco nel suo messaggio – a conoscere una figura straordinaria di giovane obiettore, un giovane europeo dagli “occhi grandi”, che si è battuto contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale, Franz Jägerstätter, proclamato Beato dal Papa Benedetto XVI. Franz era un giovane contadino austriaco che, a motivo della sua fede cattolica, fece obiezione di coscienza di fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler e di andare in guerra. Franz era un ragazzo allegro, simpatico, spensierato, che crescendo, grazie anche alla moglie Francesca, con la quale ebbe tre figli, cambiò la sua vita e maturò convinzioni profonde. Quando venne chiamato alle armi si rifiutò, perché riteneva ingiusto uccidere vite innocenti. Questa sua decisione scatenò reazioni dure nei suoi confronti da parte della sua comunità, del sindaco, anche di familiari. Un sacerdote tentò di dissuaderlo per il bene della sua famiglia. Tutti erano contro di lui, tranne sua moglie Francesca, la quale, pur conoscendo i tremendi pericoli, stette sempre dalla parte del marito e lo sostenne fino alla fine. Nonostante le lusinghe e le torture, Franz preferì farsi uccidere che uccidere. Riteneva la guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i suoi piani diabolici. Il male per vincere ha bisogno di complici». All’udienza generale nella sala nervi di mercoledì, Francesco Comina, autore del libro sulla vicenda di Franz Jägerstätter, Solo contro Hitler. Franz

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UE, accordo raggiunto su regolamento sulle batterie

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Nel trilogo di ieri è stato raggiunto l’accordo politico sul nuovo Regolamento sulle Batterie tra Parlamento, Commissione e Consiglio. L’obiettivo del nuovo regolamento è la creazione di un mercato sostenibile delle batterie a livello europeo, con una gestione “olistica” del ciclo di vita della batteria, dalla progettazione al riciclo. Si stima che il totale delle batterie industriali (che includono le batterie destinate all’accumulo) possa passare dalle attuali 0.7 milioni di tonnellate a quasi 4,4 milioni di tonnellate nel 2035. Tra queste il ruolo preponderante sarà ricoperto dalle batterie per veicoli elettrici, i quali dovrebbero rappresentare circa l’87% delle quote di mercato. Lo scorso 18 Maggio la Commissione ha presentato il proprio piano Repower EU, con lo scopo di ridurre la dipendenza dei combustibili fossili. Nel piano la Commissione riconosce come l’accumulo di energia, ed il ruolo delle batterie, rappresenta una tecnologia fondamentale per la sicurezza nell’approvvigionamento e per favorire l’integrazione delle energie rinnovabili. In questa logica, garantire una produzione europea di batterie significa anche assicurare una autonomia strategica, correggendo errori storici fatti ad esempio sul fotovoltaico: di cui fu incentivata la commercializzazione senza favorire la creazione di un corrispondente settore industriale europeo.

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Al via il restauro dell’antico abbeveratoio borbonico di Ficuzza e la riqualificazione dell’area circostante

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Consegnati i lavori all’Impresa Amato Costruzioni Srl di Alcamo che se li è aggiudicati con un ribasso a base d’asta del 28,688%. L’abbeveratoio di Ficuzza risale all’Ottocento ma attualmente è in stato di degrado. Gli interventi (per una somma complessiva di 199.987,86 euro) consistono nel recupero e risanamento conservativo dell’abbeveratoio borbonico e dell’area circostante facendoli diventare parte integrante dell’offerta turistica di Ficuzza, creando dei nuovi percorsi rappresentativi del periodo di massimo splendore della borgata. Inoltre, sarà rimosso l’asfalto e sostituito con acciottolato caratterizzato da disegni geometrici e verrà realizzato un nuovo impianto di illuminazione in modo che risalti le bellezze del manufatto. Il Comune di Corleone ha partecipato al bando pubblico misura 19.2, sottomisura 7.6, del PSR Sicilia 2014-2020 Gal Terre Normanne, finalizzato a sostenere la manutenzione e il restauro del patrimonio culturale e naturale dei villaggi, del paesaggio rurale e dei siti ad alto valore naturalistico, ottenendo il finanziamento dell’opera. Inoltre, tale misura ha come obiettivi quello di innalzare l’attrattività delle aree rurali, intervenendo su una maggiore e migliore fruibilità dei vari elementi del patrimonio rurale, attraverso la loro tutela e riqualificazione.

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Rinnovabili, Rampelli (VpC-Fdi): corsia accelerata a fotovoltaico ed eolico

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

“Accelerazione sullo sfruttamento dell’energia- dal sole e dal vento- con un assenso incondizionato ai pannelli senza nulla osta, ma solo nelle aree degradate, in quelle industriali o sulle reti stradali, autostradali e ferroviarie in corrispondenza delle zone urbanizzate così come per le pale eoliche ma nelle aree marine a 10 miglia dalla costa. Una norma che deve accompagnarsi al totale divieto di consumare aree ancora inviolate, zone agricole e paesaggio compreso quello a ridosso della costa, in quanto rientrante immediatamente nelle prescrizioni costituzionali che, all’articolo 9, ne prevedono la salvaguardia. Ma non ci sono solo l’identità e la bellezza da difendere: nell’attuale condizione di emergenza occorre tutelare la produzione alimentare perché l’Italia non è autosufficiente e non può permettersi di sacrificare decine di migliaia di ettari come sta accadendo in diverse regioni, Puglia e Lazio in testa. Anche il paesaggio per noi è ricchezza. Come non potremmo cibarci del silicio degli impianti solari, non potremmo sfruttare con il turismo le bellezze naturalistiche compromesse da distese di pannelli e pale. E non è certo un mistero che questo business compulsivo e senza regole interessi molto un certo circuito criminale che ha investito e investe su queste tecnologie come su altri traffici illeciti.Plaudo quindi ancora una volta all’intenzione del sottosegretario Sgarbi di costituire un gruppo di lavoro interministeriale tra Agricoltura, Cultura e Ambiente, per rinnovellare i criteri selettivi con cui si giudica l’idoneità dei luoghi per le installazioni.Desta invece sconcerto la quasi unanime, a tratti imbarazzante, adesione delle associazioni ambientaliste che dovrebbero essere in prima linea in questa battaglia. Vuoi vedere che più di qualcuna è sovvenzionata da grandi imprese interessate? Per fortuna in questo ‘panorama’ desolante e surreale spicca la voce solitaria di Italia Nostra”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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Gli infiltrati

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Il complotto per distruggere la Chiesa dall’interno. Prefazione di S.E. mons. Athanasius Schneider Ci sono voluti quasi duemila anni prima che i nemici della Chiesa cattolica si rendessero conto che non potevano attaccare con successo la Chiesa dall’esterno. Finalmente, alla metà del XIX secolo, le società clandestine di modernisti, massoni e marxisti hanno escogitato un piano per sovvertire la Chiesa dall’interno. Il loro obiettivo: cambiare la dottrina, la liturgia e la missione in nome del sogno massonico di una nuova Chiesa universale fondata sul naturalismo, il razionalismo e la fratellanza. Intrecciando con abilità documenti papali, apparizioni mariane e ricerca storica, questo libro illustra come i nemici di Cristo si sono infiltrati strategicamente nei seminari, nel clero, nell’episcopato e addirittura nel Conclave, il tutto con l’obiettivo di eleggere papa uno di loro. In questa stessa direzione vanno anche l’occultamento del Terzo Segreto di Fatima, il Concilio Vaticano II e la formazione della misteriosa Mafia di San Gallo. Gondolin Edizioni.

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Medici over70 in corsia oltre i limiti di età previsti

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Cooperative che impiegano medici con età anagrafica superiore a quella stabilita dai contratti o forniscono agli ospedali personale privo di formazione ad hoc, come medici generici in ginecologia o specialisti “non equipollenti” nei pronto soccorso. È ormai la regola nelle aziende sanitarie pubbliche e private delle regioni, con turni estemporanei di 12 ore pagati al singolo medico fino a 1200 euro senza regole né controlli. Ma evidentemente c’erano altre pecche, in qualche caso delle gestioni un po’ sopra le righe. Tanto si può desumere dopo la discesa in campo del Ministero della Salute. A seguito di una serie di servizi mediatici (sulla carta stampata, in particolare, il Corriere della Sera) da metà novembre i Carabinieri dei Nas hanno monitorato 1.934 strutture sanitarie, con verifiche su 637 cooperative e 11.600 tra medici e infermieri. Sono finite nel mirino in 637 tra le imprese fornitrici ed è stata passata al setaccio l’idoneità di oltre 11.600 tra medici (13% del totale degli operatori verificati), infermieri (25%) ed altri professionisti sanitari (62%). Oltre 200 sanitari sono stati segnalati per irregolarità, tra cui titolari di cooperative e strutture pubbliche e private. Tra i capi d’accusa per le strutture, ci sono quelli relativi a frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture. Mentre specificamente tra gli infermieri sarebbero emersi 43 casi di esercizio abusivo della professione con titoli assenti o esteri non equipollenti, in ogni caso tutto materiale che sia la coop sia il committente dell’appalto avrebbero dovuto verificare preventivamente. Sono state contestate anche violazioni per carenze autorizzative che hanno determinato, nei casi più gravi, la chiusura di cinque strutture sociosanitarie. Pronte le reazioni del mondo medico e specialmente dei sindacati, che alla logica del turno estemporaneo da tempo chiedono di sostituire pianificazione ed assunzioni, o tutt’al più ore straordinarie di attività istituzionale retribuite correttamente. Il sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed denuncia un «quadro allarmante che evidenzia le criticità del sistema degli appalti alle cooperative». (Fonte Doctor33)

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Diagnosi del carcinoma midollare della tiroide

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Il carcinoma midollare della tiroide (CMT) è una rara neoplasia tiroidea originata dalle cellule para-follicolari o cellule C, che si manifesta in forma familiare in un caso su cinque. Il timing della diagnosi ha un importante impatto sull’outcome del paziente: il ritardo diagnostico e terapeutico è correlato a una prognosi peggiore (Trimboli P, et al. Head Neck 2014). Di recente è stata pubblicata una metanalisi sull’argomento. «Le banche dati utilizzate sono state PubMed/MEDLINE e Scopus. Gli studi ideali da includere erano quelli in cui veniva eseguita la diagnosi citologica e la FNA-CT sulla stessa serie di noduli in esame o linfonodi del collo, per permettere un vero e proprio confronto testa a testa tra le due metodologie diagnostiche» spiega Delle Cese. «Dopo lo “screening” delle banche dati online, i principali criteri di esclusione erano: a) articoli che non rientravano nel campo di interesse dello studio; b) revisioni, editoriali, lettere, commenti; c) articoli che non fornivano chiare caratteristiche dello studio; c) studi che includevano meno di 10 casi di CMT». Due ricercatori – riporta – hanno esaminato in modo indipendente quanto raccolto e dopo aver applicato i criteri di esclusione, nella metanalisi sono stati inclusi 6 articoli, con 278 pazienti, con un totale di 399 lesioni sottoposte sia a FNA-citologia che a FNA-CT. «Il numero totale delle lesioni con diagnosi definitiva di CMT era 173» prosegue Delle Cese. «La sensibilità dell’analisi citologica registrata nei sei studi variava dal 20% all’86%. La sensibilità aggregata della procedura, ottenuta dalla meta-analisi, era del 54% (IC 95% 35-73%) con significativa eterogeneità dei risultati. La sensibilità della FNA-CT era superiore al 95% in tutti gli studi tranne uno (che riportava sensibilità dell’88%). La sensibilità aggregata della FNA-CT era del 98% (IC 95% 96-100%), in assenza di eterogeneità. Poiché i due IC al 95% della FNA-citologia e della FNA-CT non erano sovrapponibili, la sensibilità della FNA-CT può essere valutata come significativamente superiore a quella osservata per la FNA-citologia». (abstract) fonte Doctor33

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Scuola: Presidi Andis, un piano Marshall per contrastare la dispersione scolastica

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

“Il perdurare della pandemia ha fatto esplodere tutte le contraddizioni del nostro modello di sviluppo ed ha maggiormente evidenziato le disuguaglianze e i divari infrastrutturali, sociali e di genere esistenti nel Paese, squilibri che si ripercuotono in modo drammatico sui risultati dell’azione educativa. L’ultima rilevazione disponibile (AGIA, M.I. 2021) riporta che sono circa 110mila gli alunni che abbandonano annualmente la scuola italiana e un elemento rilevante in questa analisi è che il ritardo scolastico, per bocciature o altre cause, molto spesso si rivela come un fattore che precede l’abbandono. Per la scuola superiore il fenomeno si differenzia tra i vari percorsi di studi: il tasso di dispersione scolastica più alto si registra negli istituti professionali (7,2%) e nei tecnici (3,8%), è contenuto nei licei”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (Andis).“Quello che preoccupa – spiega la presidente Andis, Paola Bortoletto – è anche la dispersione implicita, che riguarda quegli studenti che ottengono un titolo di studio ma non hanno le competenze minime necessarie per esercitare la cittadinanza attiva, proseguire gli studi o intraprendere un percorso professionale”. Secondo i dati forniti dall’Invalsi, si stima che il 14,5% degli allievi esca dalla terza media con livelli di competenza inadeguata in matematica, italiano e inglese. In sintesi, si ritiene che il numero totale di studenti dispersi – espliciti ed impliciti in Italia sia superiore al 20%, un problema che riguarda quindi uno studente su cinque.Per contrastare questo fenomeno “serve mettere in campo un Piano Marshall che rafforzi l’attività sia in continuità educativa, attraverso il coinvolgimento dei due cicli di istruzione a partire dalla scuola dell’infanzia (verticalizzazione del curricolo) e attraverso l’interdisciplinarità (curricolo orizzontale), sia in continuità temporale, evitando l’estemporaneità o la ripetitività con cui spesso alcuni progetti sono presentati e vissuti nell’ambito scolastico”. “Chiediamo al Ministro di potenziare i percorsi formativi offrendo agli studenti la possibilità di scegliere una parte del curricolo scolastico in quantità sempre più consistente con il passare degli anni; maggiori risorse per favorire partenariati, interventi regionali e locali; una formazione congiunta scuola e famiglia per innescare un vero e proprio cambiamento culturale. Da questo punto di vista un piano di formazione per i docenti è l’elemento centrale affinché la dispersione vada affrontata con un progetto che tocchi la vita dello studente, non con una misurazione di apprendimenti effettuata su base docimologica, in cui i termini “valutazione”, “misurazione”, “certificazione” sono considerati sinonimi, dentro una confusione che produce anziché ridurre la dispersione scolastica”.

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“Un capitano di quindici anni”: l’adattamento a fumetti del romanzo di Jules Verne

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Febbraio 1873: dopo una fortunata stagione di caccia alla balena, la nave Pilgrim, comandata dall’esperto capitano Hull, lascia la Nuova Zelanda per dirigersi verso la California. A bordo, oltre all’equipaggio: la signora Weldon – moglie del proprietario del brigantino – insieme a suo figlio Jack, il marinaio quindicenne Dick, l’entomologo Benedetto e il misterioso cuoco Negoro. Quello che doveva essere un tranquillo viaggio di ritorno, si rivelerà ben presto una vera odissea: tra oceani, foreste, naufragi e rapimenti, si susseguiranno incredibili avventure e colpi di scena. Dal romanzo Un capitano di quindici anni di Jules Verne, l’adattamento a fumetti a cura di due grandi autori della Nona Arte: Franco Caprioli e Claudio Nizzi.Claudio Nizzi, autore di Tex per oltre trent’anni (considerato difatti l’erede di Gianluigi Bonelli), ha trasposto questa affascinante opera del padre della moderna fantascienza, strutturando la sceneggiatura in modo che mettesse in evidenza le naturali propensioni di Franco Caprioli. Le vicende e l’ambientazione hanno permesso, infatti, al fumettista di Mompeo di dare libero sfogo ai propri temi e stili preferiti: il mare e la natura, ritratti attraverso la sua innovativa tecnica del puntinismo e quella più tradizionale del tratteggio. Scene, costumi, abbigliamenti offrono una fotografia dell’epoca, grazie al grande lavoro di precisione e di studio operato dal disegnatore. «Un capitano di quindici anni» è la terza uscita della collana dedicata a Franco Caprioli, pubblicata da Edizioni NPE. In libreria dal 9 dicembre.

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Gore Vidal: Burr

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Titolo originale:Burr Collana. Numero collana:528Pagine:604 Prezzo cartaceo:€ 20 Prezzo eBook:€ 9.99 Data pubblicazione:09-12-2022 Traduzione di Pier Francesco Paolini Burr è il primo romanzo del ciclo Narratives of Empire: sette libri che, tra feroci polemiche e grandi consensi, hanno accompagnato Gore Vidal per oltre trent’anni. Una vera e propria controstoria dell’America, dalla costituzione degli Stati Uniti fino al secondo dopoguerra, in cui s’intrecciano magistralmente episodi e personaggi reali e d’invenzione. New York, 1833. Il colonnello Aaron Burr, settantasette anni, si è appena sposato. È ormai un anziano politico considerato da molti un mostro, ma è determinato a raccontare la sua storia. Sceglie di confidarsi con un giovane giornalista, Charles Schermerhorn Schuyler. Insieme, esplorano il suo passato. Nel 1804, da vicepresidente, Aaron Burr sfida in un duello la sua nemesi politica, Alexander Hamilton. Lo uccide. Nel 1807 viene arrestato, processato e infine assolto dall’accusa di tradimento. La cronaca che emerge è la parabola travagliata di un uomo, statista di successo spesso temuto, sullo sfondo del continuo dramma civile di una giovane nazione. E laddove l’antieroe protagonista è un affascinante gentiluomo, i suoi avversari altro non sono che comuni mortali: George Washington è un ufficiale militare incompetente che ha perso la maggior parte delle sue battaglie; Thomas Jefferson è un ipocrita che ha ordito un complotto contro di lui; Alexander Hamilton è un opportunista di nascita bastarda troppo ambizioso. Finalista al National Book Award nel 1974, Burr è lo straordinario ritratto di una delle figure più complesse e incomprese tra i Padri Fondatori degli Stati Uniti tratteggiato dall’acuminata penna di Gore Vidal.

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Richard Texier: Codex

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Hors série Littérature, Gallimard Noir d’ivoire Violet cardinal Indigo. Richard Texier livre ici sa gamme de couleurs, matrice imbibée de vie et d’imaginaire d’où a jailli sa pratique picturale. En sept récits, la couleur délivre peu à peu la vérité de la mémoire intime du peintre. Cet art poétique fonde sa vision du monde et en retrace la genèse. En dressant un répertoire de couleurs identitaires, il raconte la naissance de l’œuvre à travers la matière et nous offre la possibilité d’entrer, avec une joie communicative, dans une compréhension charnelle du geste pictural. 248 pages, ill., 185 x 235 mm

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Les Monts Analogues de René Daumal

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Édition publiée sous la direction de Boris Bergmann. Préface de Patti Smith. Hors série Littérature, Gallimard Parution : 14-10-2021 Roman inachevé, publié en 1952, six ans après la mort de son auteur René Daumal, Le Mont Analogue est un livre phare. Adopté par la contre-culture américaine des sixties, ce récit d’une expédition déraisonnable est une quête initiatique vers un sommet intérieur et infini. Au-delà du texte intégral, Le Mont Analogue, proposé ici dans une version recomposée, Les Monts Analogues de René Daumal présente documents originaux, photographies inédites, lectures intimes d’artistes et essais inspirés. Et tente de répondre à l’ultime question de Daumal : Et vous, que cherchez vous? 232 pages, ill., sous couverture illustrée, 190 x 240 mm Achevé d’imprimer : 01-09-2021

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Alban Cerisier: Céline. Les manuscrits retrouvés

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Catalogue de l’exposition de la Galerie Gallimard Hors série Littérature, Gallimard. Le 17 juin 1944, se sentant menacé à l’approche de la Libération pour ses écrits antisémites et collaborationnistes, Céline fuit la France en compagnie de son épouse Lucette. L’écrivain laisse dans son appartement parisien plusieurs liasses de manuscrits, dont il déplorera après-guerre qu’elles lui ont été dérobées. Récemment retrouvés, ces manuscrits exceptionnels, pour la première fois exposés à la Galerie Gallimard (Paris VIIe), mettent en lumière le projet littéraire qui anima Céline après la parution de Voyage au bout de la nuit en 1932 : un grand triptyque, se rattachant à des périodes de sa vie pas ou peu développées dans son premier roman – l’enfance, la guerre et Londres. Des milliers de feuillets inédits témoignent de cette entreprise, dont seul le premier volet sera mené à terme avec Mort à crédit en 1936. Mais Céline, là est la grande révélation, avait avancé sur les autres romans, en particulier celui évoquant l’épisode central de sa vie : l’expérience du front et sa blessure de guerre en octobre 1914. Un traumatisme qui allait décider de la vie d’un homme comme de l’œuvre littéraire à venir, celle-ci ayant seule le pouvoir de révéler ce qui se joue vraiment dans l’expérience vécue.Cet ouvrage, richement illustré de reproductions de manuscrits, de photographies originales et de documents d’époque, est le livret de l’exposition présentée à la Galerie Gallimard (mai-juillet 2022) à l’occasion de la parution de Guerre, roman inédit de Louis-Ferdinand Céline d’après les manuscrits retrouvés. Il présente le manuscrit de Guerre, mais aussi ceux, bientôt publiés, de Londres, de La Volonté du roi Krogold et de Casse-pipe (édition augmentée de scènes de la vie militaire). 56 pages, sous couverture illustrée, 160 x 225 mm, agrafé.

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