Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°87

Archive for 16 dicembre 2022

Decennale Fratelli d’Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

“Non si poteva festeggiare meglio il decennale di Fratelli d’Italia, con una vittoria epocale, quella che ha visto la prima donna italiana e la prima personalità politica di destra alla guida della nazione. Sogno realizzato con tenacia ma, soprattutto, con lungimiranza, coraggio e preparazione culturale. Per questo voglio dedicare la festa di piazza del Popolo alla ‘generazione invisibile’ poi in parte evoluta nella ‘generazione Atreju’, in forza di quella geniale avventura della Festa bipartisan del 1998 a Colle Oppio, primo esordio del nuovo Movimento erede del Fronte della Gioventù, Azione Giovani”. È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia sulla sua pagina Facebook per il decennale di Fratelli d’Italia. “Comunità umana e politica – ha aggiunto – che ha sfidato ogni convenzione, rotto i ponti con il nostalgismo già dal Msi, partito importante nella storia italiana ma destinato a essere strumento prevalente di testimonianza più che di progetto. Perché da lì iniziò a formarsi una generazione che, attraverso l’originalità del suo posizionamento culturale, ha creato il tessuto fondamentale su cui sarebbe nato il nuovo movimento giovanile prima – Azione Giovani fu guidata proprio da Giorgia Meloni dal famoso Congresso di Viterbo del 2004 – e Fratelli d’Italia poi”. “La stessa generazione che ha dato sostanza ad Alleanza nazionale, nata per un’opportunità elettorale spalancatasi in Italia dopo il crollo del pentapartito tramortito da Tangentopoli, ma – ha puntualizzato Rampelli – impreparato a vivere istantaneamente la transizione al largo del post fascismo. All’epoca, confessiamolo, le accuse di doppiopettismo, di mero mascheramento dei pruriti totalitari, di greve e spasmodica ricerca di nascondigli dove posizionare i ninnoli del ventennio avevano un fondamento”.“Mi permetto di dire, senza voler offendere nessuno, che gli unici a stare perfettamente a proprio agio nella cornice della modernizzazione e del futuro erano proprio coloro che avrebbero poi ideato, prima che fondato, FDI. Alle tante persone – ha concluso Rampelli- che hanno servito questa sfida storica e pagato prezzi alti per resistere a certe discriminazioni interne, gran parte dei quali hanno solo accompagnato la nuova creatura ai blocchi di partenza, rinunciando con tanti sacrifici a raccogliere i frutti della propria seminagione va il nostro abbraccio. FDI esiste grazie a loro e noi tutti lo sappiamo”.

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Concerto di Natale di Assisi

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Si terrà sabato 17 dicembre il XXXVII Concerto di Natale di Assisi. L’evento, registrato alle 11.15 nella chiesa superiore della Basilica di San Francesco, verrà trasmesso il 25 dicembre in eurovisione su Rai1 dopo il messaggio Urbi et Orbi del Santo Padre. Il tradizionale concerto natalizio, giunto alla 37a edizione, vedrà la partecipazione del mezzosoprano Katherine Jenkins con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta dal Maestro David Giménez. Presenti tra gli altri il clarinettista Enrico Maria Baroni, il violinista Alessandro Milani, e il Coro Maghini diretto da Claudio Chiavazza.L’evento sarà aperto dal saluto del Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, OFMConv, e verrà trasmesso da Rai Cultura su Rai1 e in Eurovisione domenica 25 dicembre alle 12.25 e in replica alle 21.15 su Rai5.«Il Natale, sulla scia dell’insegnamento di san Francesco, è per eccellenza la festa della cura, dell’incontro e delle relazioni con il Signore e le persone che ci sono vicine e amiamo: Gesù bambino è Dio che viene a cercarci per offrire una carezza. L’arte, la musica, la bellezza – ha dichiarato il Direttore dell’Ufficio Comunicazione del Sacro Convento di Assisi, fra Giulio Cesareo – si muovono nella medesima direzione e ci ricordano, come diceva Antoine De Saint-Exupéry, che “l’essenziale è invisibile agli occhi”. La nostra comunità francescana auspica che il concerto natalizio di Assisi, grazie e insieme ai nostri partner Rai e Intesa Sanpaolo, rinnovi in noi tutti la consapevolezza che non c’è nulla di più prezioso delle persone, di qualunque persona che è accanto a noi. In questo modo il nostro Natale sarà anche condivisione con chi è più svantaggiato: e così la festa sarà ancora più bella». Per maggiori informazioni http://www.sanfrancesco.org.

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“Capital Group: Il reddito fisso finalmente fornisce protezione dalla volatilità”

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

A cura di Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso di Capital Group. Il reddito fisso ha superato il periodo più difficile degli ultimi anni. In un contesto di rallentamento della crescita globale e di aumento dell’inflazione, la resa è ora consistente, ma bisogna considerare e comprendere i rischi. Per mettere le cose in prospettiva, il 2022 non è stato solo un anno negativo per i Treasury statunitensi, ma anche il peggiore dal 1970. Questo perché il mercato del reddito fisso ha dovuto affrontare tre ostacoli. Il primo è stato il drastico aumento dei rendimenti, dal 3 al 6% a seconda dell’asset class. In secondo luogo, ciò è avvenuto in un arco di tempo molto breve, solo pochi mesi. Infine, è importante notare che questo periodo di volatilità è iniziato con rendimenti molto bassi a livello storico. La differenza fondamentale è che stiamo entrando nel 2023 con livelli di rendimento che non si vedevano da decenni. Fondamentalmente questi livelli fungono da protezione contro la volatilità del mercato prevista per il prossimo anno. Questa è la buona notizia per il 2023 e ciò offrirebbe resilienza al mercato obbligazionario.Oggi la Fed è ancora relativamente aggressiva, in quanto l’inflazione rimane la priorità numero uno. Negli Stati Uniti è ancora relativamente alta e il mercato del lavoro è ancora piuttosto solido, il che rende molto difficile per l’istituto centrale arrestare la salita dei tassi. La buona notizia per il mercato è che probabilmente siamo vicini al picco dei tassi. Un tasso terminale dei Fed funds intorno al 5% appare sempre più probabile. Ci sono due rischi principali per questa prospettiva. Il primo è che l’inflazione potrebbe essere strutturalmente più radicata, dato il cambiamento dei mercati del lavoro, il che costringerebbe la Fed ad aumentare maggiormente i tassi. Il secondo è che un aumento dei tassi in un contesto di inflazione più elevata potrebbe avere un impatto sulla stabilità finanziaria. Questo rischio è molto più pronunciato in Europa, dove la BCE è probabilmente più vicina alla fine del ciclo di rialzo. Pensiamo che la BCE smetterà di aumentare i tassi questo dicembre o all’inizio del 2023. Il secondo punto è che l’universo high yield è cambiato negli ultimi anni e si è rafforzato, sempre in relazione alla crisi del Covid. A marzo 2020 si è verificata una grande ondata di fallen angel, con circa 250 miliardi di downgrade dagli investment grade. Oggi più del 52% del mercato ha un rating doppia B e, di solito, quest’area tende ad avere un rischio di default molto basso.È positivo che la rivalutazione nel mercato del reddito fisso oggi sia stata guidata più dai tassi che dallo spread del credito. Questo significa che c’è un repricing per l’intero mercato del reddito fisso. Oggi abbiamo la possibilità di costruire un portafoglio molto più resiliente, diversificato tra le varie classi di credito, e di generare comunque un buon punto di ingresso. È possibile combinare il debito high yield e dei mercati emergenti, per un reddito più elevato, con il debito investment grade e cartolarizzato, per una maggiore resilienza e conservazione del capitale. Nel lungo periodo i rendimenti di partenza sono semplicemente l’approssimazione del rendimento totale futuro. Se si parte da rendimenti del 9-10%, ci si può aspettare rendimenti simili a quelli azionari, con una volatilità più bassa, investendo in asset class a reddito fisso, cosa che non si vedeva da tempo e che è positiva per il 2023. Molti investitori sono rimasti delusi dalla correlazione positiva tra i mercati azionari e quelli del reddito fisso nel 2022, ma probabilmente nel 2023 assisteremo nuovamente a una differenziazione, poiché le obbligazioni, grazie ai loro rendimenti più elevati, offriranno finalmente una protezione contro la volatilità dei mercati azionari. Abstract by http://www.verinieassociati.com

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Robeco: Le opportunità sulla rotta verso il Net Zero

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

A cura di Aliki Rouffiac, Portfolio Manager del team Multi-Asset Solutions di Robeco (Quasi) niente di nuovo sul fronte egiziano. L’annuale conferenza sul clima, tenutasi quest’anno in Egitto, ha prodotto risultati non sempre positivi per il raggiungimento dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi, cioè limitare l’incremento del riscaldamento globale al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali.Ciononostante, ci sono stati alcuni successi degni di nota. In particolare, la creazione di un fondo per risarcire i paesi emergenti per perdite e danni causati dalla crisi climatica. È stata inoltre riconosciuta la necessità di un’accelerazione nell’adozione delle tecnologie rinnovabili al fine di ridurre le emissioni.La recente crisi energetica ha accelerato gli impegni per l’energia e le tecnologie rinnovabili, sempre più competitivi in termini di costi. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), il mercato delle tecnologie pulite dovrebbero arrivare a 870 miliardi di dollari entro il 2030 nello scenario Net Zero.Si prevede che nel prossimo decennio la crescita dell’eolico e del solare supererà in media il 10% annuo e si stima che il mercato delle batterie crescerà a un tasso annualizzato del 33%. Dal punto di vista geografico, questa crescita è trainata da Nord America e Asia-Pacifico, ma i recenti eventi geopolitici in Europa hanno posto attenzione all’importanza di un più rapido sviluppo delle tecnologie green.I fondi con mandati legati al clima sono esplosi in popolarità, raggiungendo i 408 miliardi di dollari alla fine del 2021, secondo Morningstar. Quasi la metà degli asset in gestione si trova in fondi per soluzioni climatiche e per energia/tecnologia pulita. Questi fondi offrono una maggiore esposizione alle società che sviluppano soluzioni per ridurre le emissioni o investono direttamente nel settore delle energie rinnovabili, come l’eolico e il solare, lo stoccaggio di energia (batterie) e le tecnologie per i veicoli elettrici.Il mercato del debito sostenibile offre un’opportunità di investimento estremamente rilevante. Ad esempio, i green bond puntano a progetti ambientali che possono avere un impatto diretto sul territorio.Nonostante la difficile congiuntura, il mercato del debito sostenibile è arrivato a 4.500 miliardi di dollari alla fine del terzo trimestre 2022. Secondo il recente Sustainable Debt Monitor dell’IIF, i mercati emergenti e di frontiera rappresentano 624 miliardi di dollari in questo segmento.I green bond che finanziano progetti a impatto ambientale ammontano a 1.600 miliardi di dollari, pari a circa lo 0,5% dell’intero universo del mercato obbligazionario globale.In definitiva, per affrontare la questione climatica è fondamentale mantenere questo slancio, anche alla luce dell’attuale anticipo sulle previsioni di un aumento delle temperature entro il 2100.La COP27 ha evidenziato come la politica giochi un ruolo chiave per determinare l’equilibrio tra ambizione e attuazione climatica. Sul lungo termine, raggiungere la sicurezza energetica significa investire di più nelle tecnologie pulite e nelle soluzioni climatiche per colmare il divario tra ambizione e attuazione. Costi più competitivi per le energie rinnovabili e un mercato dei green bond in crescita sono opportunità sulla rotta verso Net Zero. Gli investitori cercheranno opportunità che offrono il giusto mix tra integrazione climatica, liquidità e considerazioni di rischio/rendimento. (abstract fonte: http://www.verinieassociati.com)

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PGIM Fixed Income: Le obbligazioni statunitensi e i crediti europei offrono grande valore

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

A cura di Guillermo Felices, Global Investment Strategist di PGIM Fixed Income. I rischi di recessione sono in aumento e le prospettive d’inflazione sono alquanto sfidanti. Tuttavia, il mercato obbligazionario statunitense e quello del credito europeo offrono già un valore molto interessante. Ci aspettiamo un calo significativo della crescita, soprattutto nell’eurozona e nel Regno Unito. Negli Stati Uniti la crescita nel 2023 sarà probabilmente piatta. La Cina è l’unica nota positiva tra le grandi economie, dove ci aspettiamo che le misure politiche sostengano la crescita. Mentre il nostro scenario base per gli Stati Uniti prevede che crescita e inflazione inizino a diminuire, per l’eurozona si parla di stagflazione, attribuendo una probabilità del 50% a un contesto in cui l’inflazione rimane alta e la crescita si contrae. Perché la situazione è così grave nell’eurozona? In gran parte a causa del conflitto in Ucraina.I prezzi elevati dell’energia hanno portato i tassi di inflazione nell’eurozona a livelli mai visti da decenni. Sono stati proprio l’energia e i generi alimentari a trainare l’inflazione. È interessante notare però che anche i prezzi dei beni e dei servizi di base stanno iniziando ad aumentare, il che significa che questo shock sta iniziando a filtrare anche nei settori dell’economia maggiormente legati a fattori interni. Negli Stati Uniti la situazione è differente. In primo luogo, perché negli Stati Uniti l’inflazione sta iniziando a scendere. Secondo punto importante, un driver che è ancora problematico e che è aumentato molto negli ultimi anni è la componente dei servizi. Ciò rappresenta un segno di surriscaldamento dell’economia. È per questo che la Fed è così aggressiva nell’assicurarsi che l’economia si raffreddi.Anche la BCE sta aumentando i tassi a una velocità mai vista da decenni, il che sta già avendo effetti sull’economia. Per capire come il mercato dei tassi valuti i timori legati all’inasprimento della politica monetaria, analizziamo la curva dei rendimenti, in particolare la differenza tra i rendimenti delle obbligazioni a 10 anni e quelli delle obbligazioni a 2 anni. Negli Stati Uniti, si è verificata un’inversione della curva a partire da luglio, mentre in Europa siamo giunti a livelli negativi sulla curva dei rendimenti solo poche settimane fa, il che significa che gli investitori si aspettano che l’economia ora entri direttamente in recessione.Più che negli Stati Uniti, gli spread creditizi nell’eurozona si sono ampliati in modo significativo e non sono lontani dai massimi toccati durante la pandemia. Riteniamo che il credito investment grade, che è la parte più sicura dello spettro del credito societario, offra ora “un valore molto interessante”. Anche l’high yield europeo inizia a essere interessante. Dato l’ampliamento che abbiamo visto finora, stiamo entrando in una fase in cui emergono opportunità. Se ci sarà un ulteriore ampliamento nel settore dell’high yield lo vedremo sicuramente come un’opportunità per gli investitori a lungo termine. Per quanto riguarda i mercati dei tassi, siamo particolarmente positivi sui titoli di Stato statunitensi a lunga duration. Hanno raggiunto livelli che non si vedevano da tempo. E dato il nostro punto di vista sull’inflazione, pensiamo che l’asimmetria per questi rendimenti obbligazionari sia al ribasso, specialmente quando parliamo dei rendimenti obbligazionari decennali. (abstract by http://www.verinieassociati.com/

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BNP Paribas Asset Management acquisisce la quota di maggioranza in International Woodland Company

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

BNP Paribas Asset Management (“BNPP AM”) annuncia l’acquisizione di una quota di maggioranza in International Woodland Company (“IWC”), società danese leader nel settore degli investimenti nelle risorse naturali. IWC ha sede a Copenaghen e vanta più di 30 anni di esperienza nella fornitura di servizi di gestione e consulenza nell’ambito di investimenti in foreste per la produzione di legname biodinamico, agricoltura e servizi per gli ecosistemi, tra cui crediti di carbonio e progetti di conservazione. Supervisiona 5,5 miliardi di euro di programmi di investimento in foreste sostenibili su scala globale. L’operazione dovrebbe concludersi nel primo semestre del 2023 ed è soggetta all’approvazione normativa da parte dell’Autorità di vigilanza finanziaria danese.L’acquisizione si inquadra nell’espansione dell’offerta di investimenti sostenibili di BNPP AM, nonché nell’ampliamento della sua piattaforma di investimento sui mercati privati, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze degli investitori orientati all’espansione della componente di investimento sostenibile sui mercati privati.La silvicoltura, l’agricoltura e le relative strategie incentrate sul capitale naturale hanno interessanti profili di rischio-rendimento e sono elementi importanti nella mitigazione del cambiamento climatico e nel percorso verso l’azzeramento delle emissioni nette. La silvicoltura, ad esempio, offre rendimenti interessanti e può servire a proteggere dall’inflazione, nonché le opportunità connesse ai progetti di conservazione e di sequestro del carbonio. Quasi tutti gli scenari climatici si affidano alle Tecnologie di Emissione Negativa (Negative Emission Technologies, o “NETS”), che riguardano in particolare le foreste e i cambiamenti nella destinazione d’uso del suolo, per arrivare ad emissioni nette zero e limitare il riscaldamento globale a 1.5-2° C. Lo scopo è quello di compensare le emissioni biogeniche e quelle generate da settori ad alte emissioni strutturali non eliminabili. Oltre a questo, la silvicoltura offre molti benefici, tra cui la conservazione della biodiversità e la gestione del ciclo dell’acqua. Come ha osservato il World Resource Institute nel suo recente rapporto Not Just Carbon[2], il sistema climatico globale non può funzionare senza foreste sane.Il mercato degli investimenti in capitale naturale è ancora relativamente ridotto: si stima che il patrimonio istituzionale sia inferiore a 100 miliardi di dollari, pari a circa lo 0,1% del PIL globale. Ciò si confronta con una spesa pubblica globale stimata di circa 500 miliardi di dollari l’anno per attività che possono essere dannose per la biodiversità[3]. Tuttavia, il mercato del capitale naturale è in rapida evoluzione, incoraggiato da iniziative delle Nazioni Unite e di altre agenzie sovranazionali, e dovrebbe essere accompagnato dal continuo sviluppo degli investimenti ad esso associati e dalla crescente consapevolezza dei clienti in materia. La finanza privata ha chiaramente un ruolo da svolgere nell’affrontare le sfide dell’incremento e della protezione del capitale naturale. Essa può allo stesso tempo rivolgersi agli investitori istituzionali che desiderano diversificare in attivi decorrelati con soluzioni in grado di offrire una copertura dell’inflazione e rendimenti corretti per il rischio interessanti. Queste soluzioni soddisfano inoltre i requisiti di coloro che cercano strategie di investimento sostenibili in grado di generare un impatto ambientale e sociale tangibile e di contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

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Prospettive di investimento sui marchi di lusso: perché possono essere una scelta vincente

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

A cura di Sandy Wolf, Impact & Analytics Manager di Pictet Asset Management. Complessivamente, le vendite delle aziende premium sono aumentate del 24% nel terzo trimestre, superando i limiti della domanda cinese e confermando la resilienza del consumatore di fascia alta e la forte domanda di marchi premium negli Stati Uniti e in Europa.A fronte delle difficoltà generalizzate del 2022, la definizione di premium brands merita d’essere ripresa: il mercato dovrebbe infatti essere cauto nel disegnare il perimetro dei marchi di prestigio (provenienti dai settori lusso, viaggi, cosmetici e alcolici) che rispondono a dinamiche differenti rispetto agli altri prodotti destinati alla vendita al dettaglio. Inoltre, questi brands non devono essere sovrapposti agli articoli sportivi, maggiormente esposti alle difficoltà delle catene di approvvigionamento, ai costi dei beni primari e al consumatore preoccupato della bolletta mensile del gas.Raggiungere il livello di marchio premium implica un forte impegno a preservare la reputazione del nome, un’attività che richiede uno stretto controllo delle catene di approvvigionamento e della produzione rispetto agli standard. Negli ultimi anni, anche i premium brands hanno investito molto nello sviluppo online, incentivati dalla pandemia a differenziare la distribuzione su più canali e a investire in attività di marketing e personal branding. Questo ingresso nel mondo digitale non solo ha aperto le porte a nuovi consumatori lontani dal tradizionale acquisto nelle boutique di punta (dagli acquirenti full digital della Generazione Z, al nuovo ceto medio-alto cinese dislocato nel Paese), ma ha anche aumentato il potenziale del business, mantenendo la promessa di flussi in entrata dalle nuove dimensioni digitali, metaverso in primis. Secondo Bain & Company, entro il 2035, la Gen Z potrebbe rappresentare il 40% degli acquisti globali di beni di lusso, rispetto al solo 4% di oggi. Sul mercato si è inoltre attestato un nuovo modo di attirare clientela, integrando pratiche di digital engagement con clienti potenziali ed esistenti capaci di offrire modalità di acquisto esperienziale. Per interagire con i clienti del futuro, alcuni marchi stanno sperimentando la realtà aumentata per migliorare il passaggio alla vita reale o l’ingresso nel metaverso con avatar digitali e beni virtuali nella forma dei token non fungibili (NFT).Sebbene l’incertezza del mercato guidata da un’overdose di fattori esogeni (dall’aumento dell’inflazione alle sfide della catena di approvvigionamento, alle crisi geopolitiche) continui ad alimentare la volatilità anche in questa fase di chiusura d’anno, non bisogna dimenticare i fondamentali. La domanda di ‘qualità’ appare infatti forte in tutti i segmenti, specie verso quelle attività relative a viaggi, tempo libero, lusso e settore Food&Beverage di prestigio. L’unica eccezione è rappresentata dagli articoli sportivi, per i quali la fase di debolezza continua dietro all’eccesso di scorte che accentua le aspettative di ulteriori pressioni sui margini. Tale discorso non vale per la parte di offerta di attrezzatura sportiva di fascia alta.Il mercato ha già subito alcune importanti correzioni, in particolare per quanto riguarda i titoli esposti ai consumi, che potrebbero aprire a nuove opportunità di ingresso rispetto alle prospettive di crescita. I marchi più noti, desiderati, capaci innovarsi e soddisfare le aspirazioni dei consumatori saranno ancora una volta scelte vincenti. Abstract by BC Communication

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M&A: gli investitori e i fondi di investimento puntano sull’Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Mentre a livello globale, nei primi nove mesi del 2022 il settore dell’M&A ha subito un calo significativo (-19% delle operazioni e -35% del valore rispetto stesso periodo del 2021), l’Italia conferma i volumi del 2021: da gennaio fino a inizio ottobre ha raggiunto le 800 operazioni, per un valore di oltre 56 miliardi di euro. Un dato, quest’ultimo, che supererà i 70 miliardi di euro entro la fine dell’anno (-10% sul 2021), grazie all’OPA di Blackstone su Atlantia, e che anche per il 2023 prevederà una pur contenuta crescita (+5%) concentrata soprattutto nel secondo semestre.I grandi fondi di investimento stanno quindi puntando alle aziende italiane, e per loro diventa sempre più importante trovare manager che siano in grado di gestire il processo pre e post acquisizione/ fusione e che rispondano a determinate caratteristiche: esperienza, affidabilità, disponibilità in tempi brevi, pochi vincoli in caso di interruzione anticipata dell’attività, superpartes, abituati a lavorare in contesti internazionali e a progetto / tempo, capaci di imprimere velocità, discontinuità positiva con determinazione nelle aziende acquisite dal Fondo.Proprio per queste caratteristiche particolari, secondo l’analisi di Studio Temporary Manager, presentata in occasione dell’evento “Evoluzione, opportunità e strumenti per il mercato M&A” organizzato insieme a Sella Investment Banking, accanto al tradizionale canale dell’executive search, nei primi nove mesi del 2022 i fondi e gli investitori si stanno orientando sempre più sui manager temporanei (+46% sullo stesso periodo del 2021), con una previsione di crescita nel 2023 di un ulteriore +20%.Tra i settori maggiormente interessati si rilevano il food & beverage, telecomunicazioni ed energia, mentre tra quelli emergenti, soprattutto per il prossimo anno, si segnalano l’high tech e il luxury.Chi sono i temporary manager? Si tratta di figure molto esperte tra i 50 e i 60 anni, disponibili in poco tempo, che dovranno ricoprire ruoli come CEO, CFO o COO con un mandato medio di circa 12-36 mesi, e che avranno come obiettivo quello di agevolare la riuscita del processo di gestione pre e post acquisizione, di integrazione e aggregazione operativa tra diversi business, organizzazioni e sistemi informativi. Vengono coinvolti principalmente nelle attività di riorganizzazioni operations, M&A integration, industrial due diligence, implementazioni IT e controllo di gestione. Per tutte le informazioni: http://www.temporarymanager.info

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PIMCO: verso una politica restrittiva della BCE

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

A cura di Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO. Le pressioni inflazionistiche rimangono elevate e riteniamo che la Banca Centrale Europea (BCE) aumenterà i tassi di interesse di 50 punti base nella riunione di dicembre, indicando che prevede un ulteriore aumento dei tassi. Prevediamo che il Consiglio direttivo chiarisca che un’impostazione neutrale della politica potrebbe non essere appropriata in tutte le condizioni, e ci aspettiamo una transizione verso incrementi di 25 punti base l’anno prossimo, mentre il ciclo di rialzo passa dalla normalizzazione all’inasprimento della politica. Prevediamo che le proiezioni della BCE per l’inflazione core e headline per il 2024 siano cambiate minimamente rispetto a settembre e rimangano quindi leggermente al di sopra dell’obiettivo, mentre le proiezioni sull’inflazione per il 2025 saranno probabilmente molto vicine all’obiettivo di stabilità dei prezzi del 2% della BCE. Rimane una notevole incertezza su quale possa essere il tasso neutrale per l’area euro, ma qualsiasi livello tra l’1,25% e il 2,0% in termini nominali sembra plausibile. L’attuale valutazione di mercato suggerisce una destinazione piuttosto restrittiva per la BCE, con un picco del tasso di riferimento del 2,9% intorno alla metà del prossimo anno. Il tasso terminale prezzato dal mercato appare ragionevole alla luce delle informazioni attuali, della grande incertezza sulle dinamiche dell’inflazione e rispetto ad altre importanti istituzioni centrali dei mercati sviluppati, come il Regno Unito o gli Stati Uniti.Riteniamo che l’anno prossimo la BCE si orienterà verso incrementi più convenzionali di 25 punti base, dato che il ciclo di rialzo si sta spostando dalla normalizzazione della politica all’inasprimento della stessa e le pressioni inflazionistiche dovrebbero gradualmente attenuarsi.L’inflazione complessiva dell’Eurozona dovrebbe raggiungere un picco intorno ai livelli attuali verso la fine di quest’anno o all’inizio del prossimo, per poi diminuire in modo abbastanza consistente nel corso del prossimo anno.Riteniamo che la BCE comunicherà che, pur continuando a considerare l’insieme dei tassi di riferimento come il principale strumento di politica monetaria, è opportuno che la normalizzazione del bilancio avvenga in maniera misurata e prevedibile nel tempo.Per quanto riguarda il programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP), il Consiglio direttivo intende attualmente reinvestire i pagamenti del capitale dei titoli in scadenza almeno fino alla fine del 2024. Ci aspettiamo che la BCE chiarisca che gli strumenti per salvaguardare la trasmissione ordinata della politica monetaria, in particolare i reinvestimenti flessibili nell’ambito del PEPP e del nuovo strumento anti-frammentazione (TPI), rimarranno in vigore e i reinvestimenti del PEPP rimarranno la prima linea di difesa nell’arsenale anti-frammentazione della BCE.Per quanto riguarda le operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO), un deflusso delle TLTRO da 1,82 mila miliardi di euro vedrebbe il bilancio della BCE ridursi di circa il 21% fino alla fine del 2024. Di conseguenza, le scadenze regolari delle TLTRO e i rimborsi anticipati costituiranno la maggior parte della riduzione del bilancio della BCE nei prossimi due anni. Ciononostante, l’eccesso di liquidità rimarrà probabilmente elevato nel medio termine, per cui riteniamo che il tasso sui depositi continuerà ad essere il principale tasso di riferimento nel prossimo futuro. Nelle proiezioni economiche della BCE, il percorso di crescita a breve termine prevede potenzialmente una lieve e breve recessione a partire dal quarto trimestre di quest’anno, con due trimestri consecutivi di crescita negativa nel quarto trimestre del 2022 e nel primo trimestre del 2023, seguita da una ripresa che si consolida durante l’estate e fino alla fine del 2023.

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Procedimenti istruttori a carico di 7 società di energia

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Federconsumatori esprime grande soddisfazione per i sette provvedimenti dell’Autorità Antitrust adottati nei confronti di Eni, Enel, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, disponendo la sospensione delle variazioni unilaterali dei contratti in essere che avrebbero comportato aumenti pesantissimi sulle bollette di milioni di utenti.I provvedimenti, che si aggiungono ai quattro già precedentemente emanati a ottobre nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti Energia, evidenziano i comportamenti scorretti delle aziende di energia, in entrambi i casi segnalati da Federconsumatori.Fin dalle prime denunce ricevute dagli utenti, la nostra associazione ha presentato diversi esposti a AGCM attraverso alcune sue strutture regionali, chiedendo l’applicazione autentica del Decreto Aiuti bis il quale vieta tutte le variazioni contrattuali fino al 30 aprile 2023. In questa sede abbiamo richiesto severi provvedimenti nei confronti delle aziende che hanno deliberatamente ignorato il dispositivo di legge, in una fase così difficile per i cittadini.Alla luce dei procedimenti odierni ci aspettiamo, ora, che tutte le aziende rispettino il Decreto: Federconsumatori proseguirà la sua azione inibitoria nei confronti di tutte le aziende che continueranno a comportarsi in maniera scorretta e ad applicare aggravi illegittimi a carico dei cittadini.

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Qatar gate: L’Europa è come noi….

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Il Qatar gate ci insegna che tutto il mondo è paese e che l’Europa ci assomiglia. L’elemento comune è l’essere umano, quello che è in grado di ammazzare per godere e che, frontiere o non frontiere, non è dissimile da parte a parte. Certo, per il Qatar gate siamo un po’ più attoniti perché non eravamo abituati a vedere sacchi di soldi in casa di autorevoli esponenti europei.. ci si immaginavano transazioni, dark web, paradisi fiscali. Invece no, come un banale politico dello Stato messicano di Michoacan e, anche se la colonna sonora è Mozart invece delle nenie dei narco, il risultato sembra essere lo stesso. Italiano, francese, lituano, tedesco, spagnolo, croato, greco, portoghese, polacco…. in genere la tradizione delinquenziale ha sempre affiancato un qualche aggettivo losco ad ognuno dei Paesi,,, noi italiani siano non solo “mangiaspaghetti” ma notoriamente mafiosi. Bene: ora questo aggettivo ce l’abbiamo anche per la parola europeo… che ne so: visti i sacchi con soldi… banda bassotti o simile.Dovendo doverosamente attendere i risultati delle indagini in corso e delle sentenze prima di leccarsi le ferite vere, per ora sarebbe opportuno far fronte ai media che imperversano, soprattutto quelli che sembrano avere già i verdetti nel piombo dei loro cannoni.L’Europa ci è quindi ostile? Non sembra. Ci sta solo dicendo che, se qualcuno pensava fosse al di sopra di tutto, non lo è. Ognuno di noi, senza Europa, è un signor nessuno. Teniamocela stretta. Dai diritti dei consumatori e dei cittadini, alle politiche agricole e industriali; dalle libertà individuali ai Pnrr; dalle politiche energetiche alle culture e arti; etc. L’Europa siamo noi. Per l’appunto: nel bene e nel male.Vincenzo Donvito Maxia: http://www.aduc.it

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Mase: prezzi carburanti in su

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service oltrepassa 1,7 euro, attestandosi a 1,702 euro al litro, il gasolio sale a 1,770 euro al litro.”La riduzione dello sconto delle accise deciso dal Governo Meloni per fortuna ha prodotto solo in parte i suoi effetti. Nella prima settimana utile di rilevazione, i prezzi salgono rispetto agli ultimi dati di novembre di 4,2 cent per la benzina e di 2,2 cent per il gasolio, molto meno dei 12,2 cent teorici previsti per via del taglio delle accise di 10 cent. Questo grazie al fatto che i prezzi dei carburanti stavano precipitando per fattori internazionali, come le misure anti-Covid della Cina e la paura dei mercati per la crescita economica di quel paese. Ora, però, si rischiano preoccupanti aumenti, sia per la fine della politica zero-Covid della Cina sia per l’entrata in vigore delle misure contro il petrolio russo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Da quando è iniziata la guerra, nonostante lo sconto tuttora vigente, pari a 18,3 cent contro i 30,5 precedenti, un litro di benzina costa ora quasi 15 cent in meno, con una flessione dell’8%, pari a un risparmio di 7 euro e 42 per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio resta addirittura a livelli superiori a quelli pre-conflitto del 21 febbraio 2022, quasi 5 cent al litro, +2,8%, pari a 2 euro e 39 cent a rifornimento” prosegue Dona. “Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è scesa di un tenue 1%, pari a 90 cent per un pieno, il gasolio invece è persino maggiore dell’11,7%, oltre 18 cent al litro, 9 euro e 24 cent a rifornimento” conclude Dona.

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Antitrust versus gestori energia. Occorre andare pesanti per farli smettere

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Antitrust ha deciso di avviare istruttoria contro alcuni gestori per la violazione della norma (decreto Aiuti) che blocca le modifiche unilaterali dei contratti energetici fino al 30 aprile 2023 e su cui era anche intervenuta, con Arera, per specificare diritti e doveri. Si tratta di una ulteriore istruttoria oltre quella già predisposta in precedenza per altri gestori. Sono mesi, da quando c’è questa sospensione delle modifiche unilaterali, che quasi tutti i gestori continuano a imporle, giocando sulla poca informazione degli utenti e sul fatto che l’impazzimento dei prezzi del mercato energetico ha spesso fatto perdere cognizione di causa ed effetti ai loro utenti. Le segnalazioni che ci sono giunte sono molteplici e in diversi casi, per far tornare alla ragione della norma i gestori, siamo stati costretti anche a ricorrere alla specifica Autorità Arera.Come sempre questi gestori giocano sul fatto che, a fronte delle enormi quantità di utenti a cui hanno cercato di imporre questo cambio, a rendersi conto e fare opposizione sono una parte molto limitata. Per questo i gestori sono consapevoli che val la pena, quand’anche e quando saranno sanzionati, di violare le norme: i ricavati delle violazioni sono stratosfericamente superiori alle sanzioni. Ed è per questo che, oltre a comminare sanzioni che siano proporzionali al business illecito che è stato generato, sarebbero opportuni anche provvedimenti di blocco della loro attività.Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Caro energia, Fossi (Pd): “Sostenere i Comuni utilizzando le risorse accantonate”

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

“Il caro energia ha aggravato una crisi che stanno pagando imprese, lavoratori, famiglie, Terzo settore. Come promesso in campagna elettorale, ho presentato un emendamento alla manovra economica per concedere agli enti locali la possibilità di utilizzare parte di quanto accantonato nel Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (Fcde), per poter finanziare contributi a beneficio di quei soggetti maggiormente in difficoltà”. Ad annunciarlo è il deputato del Pd Emiliano Fossi. “I rincari energetici stanno mettendo in ginocchio Terzo settore, famiglie e imprese: rischiamo di veder scomparire parte delle associazioni di volontariato e con loro un fondamentale pezzo di welfare su cui si poggia la Toscana, come gran parte dell’Italia. Se il mio emendamento venisse approvato – dice Fossi – i Comuni potrebbero svincolare una percentuale del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità, destinando quelle risorse alle categorie più bisognose. Per recuperare i fondi, si può pensare anche a introdurre strumenti ancora più efficaci per il contrasto all’evasione fiscale”.Una mossa che in Toscana, ad esempio, permetterebbe di sbloccare qualche centinaio di milioni di euro, dato che tutti i Comuni sono obbligati per legge ad accantonare soldi per coprire i vuoti di bilancio per le multe e le tasse non riscosse. “Gli enti locali – spiega Fossi illustrando l’emendamento – potrebbero determinare con propria delibera entro il 31 marzo 2023 la definizione agevolata dei crediti in essere al 31 dicembre 2021, relativi alle proprie entrate tributarie e patrimoniali, consentendo il pagamento senza applicazione di sanzioni ed interessi. Potrebbero consentire la rateizzazione del pagamento entro un massimo di 60 mesi con cadenze trimestrali con importi non inferiori a 5 mila euro, da garanzia fideiussoria o ipoteca cautelare. In caso di pagamento in unica soluzione il debito verrebbe ridotto del 20%. Gli enti locali che adottano il provvedimento potrebbero ridurre il valore del fondo crediti di dubbia esigibilità, oggetto di accantonamento nel bilancio di previsione e nel rendiconto di gestione dal 2023 al 2027, di un importo pari all’80% del valore stimato”.

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Janssen Italia lancia la piattaforma “Janssen con Te”

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Il 58% degli italiani utilizza con assiduità internet per recuperare informazioni in ambito salute, ma un italiano su due è scettico riguardo l’affidabilità delle notizie trovate. Con l’obiettivo di risolvere i dubbi generati dalle fake news nel web ed essere sempre più vicini a pazienti e caregiver, Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, lancia Janssen Con Te, una piattaforma digitale a carattere divulgativo su alcune patologie che più impattano sulla salute delle persone. Secondo un’inchiesta realizzata da Doxa Pharma, infatti, meno di un individuo su dieci crede nell’affidabilità delle informazioni on line riguardanti la salute e comunque il 53% degli intervistati esprime scetticismo. Con l’obiettivo di mettere a disposizione uno strumento che dia informazioni scientifiche corrette e supporti pazienti e caregiver, Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, ha lanciato Janssen Con Te (https://www.janssenconte.it/it-it/), una piattaforma digitale a carattere divulgativo su alcune delle patologie più impattanti sulla salute delle persone.Pensato per una navigazione multi-device, da mobile, tablet e desktop, la piattaforma risulta facile da navigare e permette un accesso diretto a un ambiente digitale contenente otto siti web di patologia, con contenuti aggiornati su base mensile e con servizi utili come “L’esperto risponde”, ovvero la possibilità di avere a disposizione un team di medici specializzati pronti a rispondere ad ogni dubbio.La crisi pandemica ha senza dubbio accelerato il processo di digitalizzazione anche nel mondo della salute, ma non sempre nella direzione corretta. Rimane, infatti, generalmente limitata la percezione di affidabilità dei dati disponibili online, anche se chi è più abituato a ricercare informazioni (37%), sembra essere anche più consapevole nell’utilizzo corretto di Internet e restituisce livelli più elevati di affidabilità percepita.Nel 36% dei casi, le informazioni recuperate online portano la persona a richiedere un consulto con il medico per avere delle conferme.Le ricerche che vengono svolte maggiormente online riguardano specifici sintomi (39%) su determinate patologie (30%), mentre solo il 15% ricerca nomi di medici o di ospedali.Dal questionario risulta che, grazie alla ricerca effettuata in Internet, il 21% degli intervistati afferma che la ricerca online “ha migliorato il mio stato d’animo nei confronti di una diagnosi o malattia” e il 16% ha messo in atto comportamenti virtuosi a favore della propria salute, come ad esempio smettere di fumare.

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I voltagabbana sull’invio delle armi al popolo ucraino

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

“C’è chi, in questo Parlamento, per ben cinque volte nella legislatura precedente, ha deciso decreti per l’invio di armi al popolo ucraino, e che oggi si gira dall’altra parte. Costoro invocano la pace, ma essere pacifisti non significa andare soltanto in piazza con le bandiere, questo significa piuttosto essere dei ‘pacifinti’, oppure significa sacrificare l’interesse nazionale dell’Italia per guadagnare in modo contingente ed effimero qualche punto nei sondaggi: un’altra rendita di cittadinanza, posta stavolta sulle spalle della democrazia in Europa”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli, la quale aggiunge: “In un conflitto armato non c’è spazio per i distinguo. Dobbiamo difendere l’integrità di una nazione sovrana. Nessuna pace è vera pace senza giustizia. Oggi fare la cosa giusta è sostenere l’Ucraina insieme alla Nato e ai nostri partner internazionali”. La Mieli dunque conclude: “Grazie al ministro della Difesa, Guido Crosetto, per aver ribadito questa posizione da parte del Governo, con la consapevolezza che nulla ci fermerà, perché come ha ieri dichiarato giustamente il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: ‘a fermarci possono essere solo gli italiani e il loro consenso in libere e democratiche elezioni’”.

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“Qualità della vita. Roma ancora in calo”

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Perde 18 posizioni rispetto al 2021 e si attesta al 31esimo posto nella classifica stilata da Il Sole 24Ore. Un anno di giunta Gualtieri non ha apportato miglioramenti su nessun fronte. Anzi la Capitale è peggiorata come qualità dell’aria, benessere e sicurezza. L’indice di litigiosità dimostra un malessere generale. Non solo, sono aumentati gli incidenti stradali mortali tra i giovani e casi di estorsione. La fotografia che esce dal 33esimo dimostra una Roma sempre più in balia di varie criticità. Purtroppo criminalità e degrado la fanno da padroni. La ripresa post Covid non c’è stata almeno per la Città Eterna che nel 2022 scende ancora come qualità della vita. Il sindaco Gualtieri farebbe bene a studiare cosa dicono gli indicatori e mettere a punto un piano di ripresa tenendo conto delle criticità che emergono dal Rapporto. I romani meritano una città migliore, più vivibile, più sicura e più inclusiva.” È quanto dichiara il deputato e coordinatore di FdI Roma Massimo Milani

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Fusione: Rojc (Pd), è obiettivo importantissimo

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

“Una notizia di cui occorre valutare bene le dimensioni e la portata ma che comunque indica un obiettivo importantissimo per tutta l’Europa e per il nostro Paese. Senza smettere di implementare tutte le rinnovabili, la mobilitazione per la ricerca nel campo della fusione nucleare farà la differenza. Questo orizzonte di ricerca può permettere di lasciarci definitivamente alle spalle le vecchie fonti di energia fossili e nucleari, rischiose e inquinanti”. Lo dichiara la senatrice Tatjana Rojc (Pd), commentando la notizia che gli scienziati sono stati in grado, per la prima volta nella storia, di produrre una reazione di fusione nucleare, nel laboratorio americano di Lawrence Livermore National Laboratory.

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Nucleare da fusione: Questo è il futuro

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

“La notizia secondo la quale il dipartimento statunitense dell’Energia annuncerebbe domani in una conferenza stampa notizie eccezionali sulla produzione di energia dalla fusione nucleare- avendo registrato negli esperimenti una reazione di fusione che ha generato più energia di quella usata per innescarla- è strabiliante e apre all’intera umanità una prospettiva di futuro fatto di fonti pulite e climaticamente non alteranti. Lo scopo della ricerca sulla fusione è replicare la reazione nucleare attraverso la quale si crea l’energia sul Sole. Pare manchi ancora almeno un decennio all’uso commerciale di tale scoperta, ma la svolta è simile a quella della sfericità della terra. Una rivoluzione che dimostra comunque che sarebbe stato imprudente riavventurarsi sulla strada del nucleare da fissione in Italia, dopo decenni di inattività legata all’esito del referendum del 1987. Sarebbe significato essere la retroguardia della fissione quando invece si può essere l’avanguardia della fusione. La ricerca italiana approfitti di questa notizia e il ministro dell’ambiente la affianchi e sostenga perché il futuro è più vicino di quanto si prevedesse”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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FDI: ci siamo da subito schierati per la causa Ucraina

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

La strumentalizzazione della questione ucraina porta con sé implicazioni non solo etiche ma anche politiche e internazionali che mettono a rischio l’Ucraina e le possibilità concrete di aprire un negoziato di pace, oltre che la stessa postura dell’Italia di fronte al mondo”. Lo dichiara Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia, nell’Aula della Camera a seguito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre. “Nel cuore dell’Europa – sottolinea Kelany – si è fatto scempio delle più basilari norme di diritto internazionale. Per noi non vale la legge del più forte ma la legge del diritto, del rispetto dei confini, dell’autodeterminazione dei popoli e della democrazia. L’Italia col suo governo non si metterà ai margini, non sarà più vista come l’anello debole della catena e non creerà una crepa incolmabile nel fronte occidentale”.

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