Roma La Regione Lazio premia i 93 progetti vincitori del bando per dare energia alle nuove idee degli under35 per il secondo anno consecutivo. Vitamina G, realizzato nell’ambito del programma GenerAzioni Giovani delle Politiche Giovanili della Regione Lazio con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la Gioventù, torna con l’obiettivo di offrire sostegno economico e tecnico alle iniziative dei giovani rispetto a sfide prioritarie per le comunità, promuovendo opportunità e, nello stesso tempo, partecipazione inclusiva alla vita economica, sociale e democratica. Il suo contributo ai progetti vincitori è di oltre 2,3 milioni di euro che equivale ad un sostegno economico ai progetti vincitori pari ad un contributo di 25.000€ ciascuno.I 93 progetti vincitori del bando Vitamina G 2022 spaziano tra diverse aree di interesse, tutte volte a dare nuova vita alla regione degli under35, ciascuno con le proprie caratteristiche e la propria storia. A cominciare dai progetti per la valorizzazione del territorio e del turismo, come il progetto “Suvvia – Sentieri Ripresi”, che valorizza la biodiversità e i siti di pregio naturalistici e artistici della Regione con formati innovativi, o “Wining, il vino in viaggio dal territorio al metaverso” per coniugare l’innovazione con la tradizione della cultura vinicola del territorio. Si guarda con attenzione anche ai progetti di cultura che stimolano la creatività, dalla diffusione di antiche professioni con strumenti innovativi, come nel caso di M.A.STR.I (Mestieri Antichi Strumenti Innovativi), alla realizzazione di futuristi Immersive Hub, come ambienti per l’ascolto della musica, passando per “Latina Innovation Community”, un’attività negli istituti secondari superiori per sensibilizzare e orientare alle competenze imprenditoriali. Vitamina G non finisce qui: nell’arco dei prossimi mesi saranno ulteriormente valorizzate le idee e le energie dei giovani del Lazio attraverso il finanziamento di nuovi progetti ed il lancio di nuove opportunità. VitaminaG è realizzato nell’ambito del programma GenerAzioni Giovani delle Politiche Giovanili della Regione Lazio con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la Gioventù.
Archive for 26 dicembre 2022
Premiati 93 progetti vincitori di Vitamina G
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
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Diritti umani in Palestina
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
Roma Venerdì 13 gennaio 2023, ore 10 Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani Via della Dogana Vecchia, 29. Presentazione.In Italia del primo rapporto della Relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albanese Organizzato da Altreconomia in collaborazione con il senatore Tino Magni (Alleanza Verdi e Sinistra) e Amnesty International Italia. Il 13 gennaio 2023 verrà presentato in Italia il primo Rapporto di Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967.L’appuntamento di venerdì 13 gennaio, alle ore 10, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma (Via della Dogana Vecchia, 29, registrazione qui), è promosso dalla rivista Altreconomia in collaborazione con il senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra e con Amnesty International Italia. “Per oltre 55 anni l’occupazione militare israeliana ha impedito la realizzazione del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese nel territorio che Israele occupa dal 1967, comprendente Cisgiordania, Gerusalemme e Gaza, violando ogni componente di tale diritto e perseguendo intenzionalmente la ‘de-palestinizzazione’ del territorio occupato”, ha dichiarato Albanese nel presentare il suo Rapporto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a fine ottobre 2022. Il documentato Rapporto della Relatrice speciale ha rilevato come l’occupazione israeliana violi la sovranità territoriale palestinese sequestrando, annettendo, frammentando il territorio occupato, e trasferendovi la propria popolazione civile nel territorio occupato e mantenendovi una presenza militare per 55 anni. “L’occupazione mette in pericolo l’esistenza culturale del popolo palestinese cancellando o appropriandosi dei simboli che esprimono l’identità palestinese e viola la capacità dei palestinesi di organizzarsi come popolo, libero dalla dominazione e dal controllo alieno, reprimendo l’attività politica, la difesa e qualsiasi forma di attivismo e dissenso”, si legge nel Rapporto. Alla presentazione del Rapporto interverranno -oltre ad Albanese e al senatore Magni- Alon Confino, storico, direttore dell’Institute for Holocaust, Genocide, and Memory Studies e professore di Storia e studi giudaici presso l’Università del Massachusetts Amherst, Nicola Perugini, antropologo, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Edimburgo, e Tina Marinari, coordinatrice campagne di Amnesty International Italia e curatrice nel nostro Paese della campagna “Individui a rischio”, “No alla pena di morte” e le crisi internazionali, oltre alle tematiche sui diritti delle donne. A moderare i lavori sarà la giornalista Anna Maria Selini, esperta di Palestina e diritti umani. Introduce Duccio Facchini, direttore della rivista Altreconomia. La Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani conta 90 posti. Per partecipare in presenza è necessario registrarsi tramite questo form https://forms.gle/h6jn4ecL5xCE6SdU9 entro e non oltre il 10 gennaio 2023. La Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani conta 90 posti. Per partecipare in presenza è necessario registrarsi tramite questo form https://forms.gle/h6jn4ecL5xCE6SdU9 entro e non oltre il 10 gennaio 2023. I lavori del convegno saranno trasmessi in diretta streaming al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano. Fonte: http://www.altreconomia.it.
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La Cina rimette in gioco un’ulteriore forma di sostegno all’Europa
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
A cura di Paul Grainger, Head of Global Fixed Income & Currency, e James Bilson, Fixed Income Strategist, Schroders. Nelle ultime settimane gli operatori di mercato sono stati colti di sorpresa dalla rapidità del cambiamento di strategia anti Covid in Cina, dove si notano molti segnali di un allontanamento dallo zero-Covid più rapido di quanto previsto. Inoltre, sono state adottate gradualmente misure di sostegno per il settore immobiliare, un motore cruciale della crescita in ogni economia, ma soprattutto in Cina. Permane tuttavia un elevato grado di incertezza sia sulla velocità sia sulla portata del cambiamento della politica cinese nei confronti della pandemia e del settore immobiliare nella prima metà del 2023. Considerando il sentiment molto negativo e la scarsa performance dell’anno scorso degli asset legati al ciclo economico cinese (come i mercati valutari asiatici), riteniamo che ci sia poco margine per sorprese positive per gli investitori. Siamo più ottimisti sulle commodity e sulle valute asiatiche selettive. Vale la pena notare, tuttavia, che qualsiasi miglioramento delle prospettive della Cina apporterebbe un beneficio significativo anche all’Europa. Infine, continuiamo a temere che la velocità e l’entità delle politiche di inasprimento a livello globale abbiano ripercussioni sulle economie in cui il debito delle famiglie e il rapporto tra prezzi delle case e reddito sono elevati. Ciò potrebbe comportare una minore capacità delle Banche Centrali di queste economie di inasprire le politiche prima che le vulnerabilità dei consumatori e del mercato immobiliare le facciano deragliare.Riteniamo che ciò offra significative opportunità di valore relativo, per essere lunghi su base cross-market sulle obbligazioni dei Paesi più vulnerabili (Svezia, Canada, Regno Unito) rispetto a quelli meno esposti (Stati Uniti ed Europa), o in alternativa per essere corti sulle valute di questi Paesi più vulnerabili. Nel complesso, il 2022 si è rivelato un anno difficile per i mercati dei capitali, ma la sofferenza del mercato ha portato a un aumento dei rendimenti e a un contesto molto interessante per il reddito fisso dal punto di vista delle valutazioni. Come sempre, il tempismo è fondamentale. Una volta che gli operatori di mercato inizieranno a dare meno peso all’inflazione – per le ragioni sopra citate – e a confrontarsi con il deterioramento del contesto di crescita, si realizzerà un ottimo potenziale di rendimento in tutti i mercati globali del reddito fisso. In effetti, i maggiori segnali di disinflazione e la minaccia dell’inflazione che si allontana sono esattamente ciò che gli investitori obbligazionari hanno bisogno di vedere. Inoltre, ci aspettiamo che la volatilità delle obbligazioni si riduca con la maturazione dei cicli di rialzo, il che sarà accolto con favore dagli investitori.
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L’inasprimento delle condizioni finanziarie contribuisce al rallentamento della crescita
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
A cura di Paul Grainger, Head of Global Fixed Income & Currency, e James Bilson, Fixed Income Strategist, Schroders. Continuiamo a temere che l’impatto dell’inasprimento delle condizioni finanziarie a cui abbiamo assistito nel corso del 2022 non si sia pienamente riflesso nei principali dati economici. Gli indicatori più lenti, come la spesa per i consumi e in particolare il mercato del lavoro, rimangono ancora molto resistenti nonostante il forte indebolimento degli indicatori anticipatori, come quello delle abitazioni. Prevediamo che nei prossimi mesi vedremo segnali più chiari dell’impatto dell’inasprimento delle condizioni finanziarie sulla crescita, soprattutto negli Stati Uniti. Ciò incoraggerà le Banche Centrali a sospendere ulteriori inasprimenti e a rivalutare la situazione. Questa sarà una notizia positiva per le obbligazioni sovrane globali. Tuttavia, per gli asset ciclici come le obbligazioni societarie il quadro è più contrastato: il vento di coda della riduzione dell’inflazione e della volatilità obbligazionaria si scontra con il vento contrario dell’impatto dell’indebolimento dell’economia sugli utili societari, una ricetta per un futuro incerto. Tuttavia, la situazione non è del tutto negativa. Se da un lato riteniamo che l’impatto ritardato dell’inasprimento delle condizioni finanziarie debba ancora manifestarsi appieno, soprattutto negli Stati Uniti, fattore che diventerà più evidente nel 2023, dall’altro vi sono segnali crescenti che indicano che altri importanti venti contrari all’economia potrebbero ridursi d’intensità. Sebbene non crediamo che la crisi del gas e dell’energia che l’Europa sta affrontando sia finita, abbiamo motivo di essere cautamente ottimisti sul fatto che la fase peggiore potrebbe aver raggiunto il suo apice. Questa fase di stasi, se mantenuta, implicherebbe un calo dell’attività più moderato di quanto si temeva. Per i mercati finanziari che guardano al futuro, questo è un aspetto cruciale. Riteniamo che potrebbe portare a una sottoperformance dei Bund tedeschi su base cross-market rispetto ai Treasury statunitensi.
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Le pressioni inflazionistiche si stanno attenuando
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
A cura di Paul Grainger, Head of Global Fixed Income & Currency, e James Bilson, Fixed Income Strategist, Schroders. L’aumento dell’inflazione ha complicato il quadro obbligazionario nel 2022, ma ci sono segnali incoraggianti in vista del 2023. L’inflazione dei beni è stata l’indicatore principale dell’aumento dell’inflazione negli ultimi 18 mesi, e stiamo iniziando a vedere prove più chiare del fatto che si sta invertendo – il cosiddetto effetto “bullwhip” che ci aspettavamo. Sebbene indicatori come i costi di spedizione globali e le rilevazioni dell’ISM/PMI segnalassero da tempo questa dinamica, ora stiamo finalmente iniziando a vederla riflessa nelle misure ufficiali dell’inflazione, e riteniamo che questa tendenza possa continuare anche in vista del 2023.Anche se il percorso verso l’inflazione target del 2% potrebbe rivelarsi difficile a causa di un’inflazione dei servizi più rigida, i miglioramenti iniziali relativamente rapidi che ci aspettiamo di vedere nella prima metà del 2023 dovrebbero essere accolti molto favorevolmente dai mercati. Questo porterà a un contesto più favorevole per le obbligazioni globali, a una minore volatilità dei titoli e a opportunità in asset come debito selettivo dei mercati emergenti in valuta locale e mercato valutario dei mercati emergenti.Continuiamo a temere che l’impatto dell’inasprimento delle condizioni finanziarie a cui abbiamo assistito nel corso del 2022 non si sia pienamente riflesso nei principali dati economici. Gli indicatori più lenti, come la spesa per i consumi e in particolare il mercato del lavoro, rimangono ancora molto resistenti nonostante il forte indebolimento degli indicatori anticipatori, come quello delle abitazioni. Prevediamo che nei prossimi mesi vedremo segnali più chiari dell’impatto dell’inasprimento delle condizioni finanziarie sulla crescita, soprattutto negli Stati Uniti. Ciò incoraggerà le Banche Centrali a sospendere ulteriori inasprimenti e a rivalutare la situazione. Questa sarà una notizia positiva per le obbligazioni sovrane globali. Tuttavia, per gli asset ciclici come le obbligazioni societarie il quadro è più contrastato: il vento di coda della riduzione dell’inflazione e della volatilità obbligazionaria si scontra con il vento contrario dell’impatto dell’indebolimento dell’economia sugli utili societari, una ricetta per un futuro incerto.
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Schroders – Outlook 2023, obbligazioni globali: quattro motivi di ottimismo
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
A cura di Paul Grainger, Head of Global Fixed Income & Currency, e James Bilson, Fixed Income Strategist, Schroders L’inflazione elevata e la risposta aggressiva delle Banche Centrali hanno portato a un 2022 difficile e a performance scarse per molte asset class. Tuttavia, ci sono diversi motivi per cui le obbligazioni stanno diventando sempre più interessanti e ci aspettiamo di vedere una maggiore domanda di reddito fisso da parte degli investitori nel 2023. In primo luogo, vi sono segnali di allentamento delle pressioni inflazionistiche, guidate dalla disinflazione negli Stati Uniti. In secondo luogo, la dinamica della crescita sta rallentando, soprattutto negli USA. In terzo luogo, le Banche Centrali stanno per terminare i loro cicli di rialzo dei tassi, in particolare le economie più sensibili all’aumento dei tassi d’interesse. Infine, le valutazioni delle obbligazioni sono interessanti, con rendimenti molto più elevati rispetto a un anno fa. Non abbiamo dubbi che questi fattori apriranno interessanti opportunità sui mercati globali obbligazionari.
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Il più grande parco solare urbano al mondo si troverà a Roma
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
È quanto svela, attraverso un video, il masterplan di Expo Roma 2030 realizzato dallo studio di progettazione e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati insieme all’architetto Italo Rota e all’urbanista Richard Burdett, per la candidatura della Capitale. Il parco infatti, coprirà un’area di 150.000 metri quadrati e avrà una capacità produttiva di picco di 36 Mega Watt, il che lo renderà il più grande parco solare urbano accessibile al pubblico. Sarà composto da centinaia di “alberi energetici” unici che aprono e chiudono i loro pannelli durante il giorno, raccogliendo energia e offrendo anche ai visitatori molta ombra. Dall’alto, questa infrastruttura conferisce all’intero sito dell’Expo un caratteristico aspetto a mosaico. Questa complessa rete energetica è completata dal padiglione “Eco-system 0.0”, l’edificio più alto dell’Expo, che fornisce il raffreddamento attraverso l’evaporazione. Il masterplan suddivide il sito di Expo Roma 2030 in tre aree principali: la Città, il Boulevard e il Parco, in una disposizione da ovest a est tra il mondo artificiale e il mondo naturale. Il layout è caratterizzato da una graduale transizione da urbano a naturale man mano che ci si sposta da ovest a est. La Città dell’Ovest funge da Expo Village, e dopo l’evento diventerà un’estensione del campus dell’Università di Tor Vergata. Il Boulevard, l’asse pedonale centrale, è un percorso attraverso tutti i padiglioni nazionali. Infine, il Parco a est è ricoperto da una vegetazione lussureggiante e accentuato da padiglioni tematici, tra cui “Pale Blue Dot”, dedicato alla diffusione della conoscenza del mondo naturale. L’impegno di Expo Roma 2030 per la rivitalizzazione del quartiere è esemplificato dalla riqualificazione de Le Vele, un imponente complesso sportivo progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. La struttura diventerà uno dei padiglioni ammiraglia di Expo Roma 2030, ospitando eventi pubblici e mostrando la trasformazione di Tor Vergata. Accanto a Le Vele, l’ingresso principale del sito espositivo funge da punto di accesso principale con una serie di nuovi collegamenti di trasporto e mobilità. Tra questi, un lungo corridoio verde collega Expo 2030 Roma agli adiacenti siti archeologici della via Appia e agli altri edifici e monumenti storici di Roma. Presieduto dal Presidente del Comitato Giampiero Massolo e dal Direttore Generale Giuseppe Scognamiglio, il Comitato Expo Roma 2030 ha presentato il proprio dossier a Parigi il 7 settembre scorso con il tema: “Persone e Territori: Rigenerazione Urbana, Inclusione e Innovazione”. Il volume di 618 pagine contiene il progetto dettagliato per concorrere assieme ad altre 3 città (Busan, Odessa e Riyadh) ed è stato redatto da un team di professori e professionisti internazionali quali Ian Philion, Richard Burdett, Carlo Ratti, Italo Rota, Michele Costabile, Christian Iaione e Alessandro Mancini, solo per citarne alcuni, che hanno collaborato con le Università romane e le Istituzioni locali e nazionali, sotto la guida dell’arch. Matteo Gatto già Chief architect e Direttore della Visitor experience di Expo Milano 2015. Il voto finale per l’aggiudicazione di Expo a cui parteciperanno i 170 Stati membri del BIE, sarà nel novembre 2023. I NUMERI DI EXPO ROMA 2030 50,6 miliardi Il valore complessivo ¾ punti di PIL 30 milioni Presenza stimate 11mila Le nuove aziende che verranno generate a Roma 300mila. I nuovi posti di lavoro 10 miliardi L’effetto economico diretto 18,2 miliardi L’effetto economico indiretto a breve 5,5 miliardi Gli investimenti esteri
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Torino e il Piemonte protagonisti del Tour de France 2024
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
Nel Tour de France 2024 Torino e il Piemonte ricopriranno un ruolo da protagonista: il 1° luglio i corridori partiti da Piacenza taglieranno il traguardo nella città della Mole. Per la tappa successiva del 2 luglio, di ritorno in Francia, la partenza da Pinerolo rappresenta una candidatura più che concreta.La presentazione è avvenuta questa mattina nella Sala Grande di Palazzo Madama a Torino, alla presenza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del sindaco di Torino Stefano Lo Russo e del direttore generale del Tour de France Christian Prudhomme. In una sala gremita presenti anche molte autorità e sindaci dei territori interessati, il presidente del del Comitato regionale Piemonte della Federazione ciclistica italiana, Massimo Rosso, il patron della candidatura per la tappa di Pinerolo Elvio Chiatellino, oltre a Faustino Coppi, figlio del grande Fausto Coppi, e i campioni Davide Cassani e Franco Balmamion. Presenti anche il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e gli assessori regionali allo Sport Fabrizio Ricca, al Turismo Vittoria Poggio e all’Agricoltura Marco Protopapa, insieme all’assessore allo Sport, Turismo e Grandi eventi del Comune di Torino Mimmo Carretta. Con loro anche il già presidente della Regione Piemonte ed ex presidente della Lega del Ciclismo Professionistico Enzo Ghigo.È stato così ufficializzato un percorso che vedrà la corsa ciclistica più importante del mondo per la prima volta iniziare dall’Italia, con la tappa piemontese anticipata dalla Firenze-Rimini e dalla Cesenatico-Bologna.Nel dettaglio, la carovana passerà da Tortona, con un Gran Premio della Montagna sulla salita del Castello denominata “Cote de Tortone – Fausto Coppi” nel ricordo del grande campione piemontese, poi Alessandria, Nizza Monferrato, Barbaresco, Alba, Sommariva Perno, Carmagnola, Moncalieri e infine Torino. I velocisti avranno la loro prima possibilità di mettersi in luce lungo un tracciato senza grandi asperità, caratterizzato dalla traversata delle colline di Monferrato Langhe e Roero, con i loro prelibati tartufi e il paesaggio vitivinicolo classificato come patrimonio mondiale dell’Unesco, alcune strade prese in prestito dalla Milano-Sanremo e molto altro ancora. Lo scenario sarà senz’altro superbo, ma le eventuali fughe avranno difficoltà a stare lontane ed evitare uno sprint di gruppo.
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Tumori: Troppo pochi pazienti accedono ai test molecolari con tecnologie avanzate
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
Martedì 10 gennaio alle 11 si svolgerà una conferenza stampa online con gli interventi di Carmine Pinto (Direttore dell’Oncologia Medica, Comprehensive Cancer Centre, AUSL-IRCCS di Reggio Emilia e Presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups, FICOG), Maria Scatolini (Direttore del laboratorio di oncologia molecolare della Fondazione Tempia) e Marius Moscovici (Responsabile Medical Affairs Oncologia di Bayer). l’identificazione dei biomarcatori tramite test molecolari è indispensabile per realizzare l’oncologia di precisione nella pratica clinica. Le linee guida nazionali ed internazionali suggeriscono l’impiego di tecnologie NGS (Next Generation Sequencing) di sequenziamento esteso, che permettono di valutare più bersagli molecolari contemporaneamente, in neoplasie selezionate. In particolare, il test NGS consente di individuare anche le fusioni dei geni NTRK e, quindi, di determinare la scelta della terapia nei tumori che presentano queste alterazioni molecolari. Ma, in Italia, soltanto una netta minoranza di tutti i test per la ricerca dei biomarcatori è eseguita con le tecnologie più avanzate. Per migliorare l’accesso ai test NGS, parte un progetto realizzato dalla Fondazione Tempia, il primo di questo tipo in Italia. La registrazione è obbligatoria e va effettuata prima dell’inizio dell’evento. La Virtual Press Conference sarà trasmessa dal vivo utilizzando la piattaforma Zoom Webinar.
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Lo storico laboratorio Biochimico di Milano entra nel Gruppo Cerba HealthCare
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
Il laboratorio Biochimico, storico laboratorio analisi milanese che vanta 60 anni di storia, entra a far parte del Gruppo Cerba HealthCare. «È stata una scelta di qualità, di tradizione e di progetto scientifico». Lo comunicano congiuntamente Stefano Massaro, amministratore delegato del Gruppo Cerba HealthCare in Italia, che conta su una rete capillare di 400 strutture su tutto il territorio nazionale e Bruno Pertici, amministratore dello storico laboratorio milanese.Bruno Pertici ha condotto la crescita di Biochimico negli ultimi anni, dopo aver raccolto il testimone della direttrice e fondatrice di Biochimico, dottoressa Lidia Lamesta, che per decenni ne ha condotto ogni aspetto scientifico ed è divenuta famosa nella metropoli lombarda per aver formato negli anni moltissimi tecnici di laboratorio e biologi specialisti.Ha seguito l’operazione per Cerba HealthCare lo studio Orrick con il team del managing partner Attilio Mazzilli, guidato dall’of counsel Livia Maria Pedroni, con il supporto dell’associate Angelo Timpanaro e della dottoressa Camilla Larcher, mentre i venditori sono stati assistiti dall’avvocato Lorenzo Cionti dello studio Le-Ar LegeArtis.Le attività di due diligence finanziaria e fiscale sono state rispettivamente effettuate da EY con il team della partner Daniela Gianni, e dallo studio Marioli Menotti e Associati guidato dal socio fondatore dottor Luca Marioli.
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New investigations by INGV on first and most important dinosaur discovered in Italy
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
The Microtomography Laboratory of the Vesuvius Observatory of the National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) has made available to paleontologists an innovative technology used in the study of volcanic rocks.The aim of the activities of the INGV researchers is to collect high-resolution virtual sections of the fossil Scipionyx samniticus (commonly called ‘Ciro’) found about 40 years ago in Pietraroja in Campania, and to study its skeleton and tissues in detail with 3D technology. In this way, paleontologists will be able to further investigate the anatomy and biology of the fossil and compare it with those of modern reptiles and birds.This, in fact, is the purpose of the new analyzes authorized by the Superintendency of Caserta and Benevento and sponsored by the Campania Region, currently underway in the Naples laboratory of the Vesuvius Observatory. The INGV volcanologists will produce the three-dimensional digitization of the fossil through very high resolution computed tomographic scans (microCT scanning). The Scipionyx samniticus fossil is unique in the world in that it preserves soft tissues such as muscles and internal organs, including the intestines. It therefore represents a unique opportunity to understand the anatomy of soft tissues and internal organs in dinosaurs, which have been extinct for 65 million years, and to further investigate how the transition occurred from reptiles to birds, actually considered ‘modern dinosaurs’. The ultimate goal of the scientific study is to better understand the anatomy and biology of “Ciro”, comparing them with those of modern reptiles and birds. The distribution of internal organs, in fact, differs considerably between birds and crocodiles (modern crocodiles are the closest reptilian cousins to modern birds from an evolutionary point of view) and these differences are reflected both in the digestive system and in the respiratory system. (by Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV
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Nuove indagini dell’INGV sul primo e più importante dinosauro scoperto in Italia
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
Il Laboratorio di microtomografia dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha messo a disposizione dei paleontologi una tecnologia innovativa impiegata nello studio delle rocce vulcaniche. Scopo delle attività dei ricercatori dell’INGV è raccogliere sezioni virtuali ad alta risoluzione del fossile Scipionyx samniticus (comunemente chiamato ‘Ciro’) rinvenuto circa 40 anni fa a Pietraroja in Campania, e studiare dettagliatamente il suo scheletro e i tessuti con tecnologia 3D. In tal modo, i paleontologi potranno indagare più a fondo l’anatomia e la biologia del fossile e compararla con quelle dei rettili e degli uccelli moderni. Questo, infatti, è lo scopo delle nuove analisi effettuate in collaborazione con l’Università del Sannio e autorizzate dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento e patrocinate dalla Regione Campania, attualmente in corso nel laboratorio di Napoli dell’Osservatorio Vesuviano. I vulcanologi dell’INGV produrranno la digitalizzazione in tre dimensioni del fossile tramite scansioni tomografiche computerizzate ad altissima risoluzione (microCT scanning). Il fossile di Scipionyx samniticus è unico al mondo in quanto preserva tessuti molli come muscoli e organi interni, incluso l’intestino. Rappresenta quindi un’opportunità unica per comprendere l’anatomia di tessuti molli e organi interni nei dinosauri, estinti da 65 milioni di anni e per investigare ancora più a fondo come si sia verificato il passaggio dai rettili agli uccelli, considerati in realtà ‘dinosauri moderni’.Il fine ultimo dello studio scientifico è quello di comprendere più a fondo l’anatomia e la biologia di “Ciro”, comparandole con quelle di rettili ed uccelli moderni. La distribuzione degli organi interni, infatti, differisce notevolmente tra uccelli e coccodrilli (i coccodrilli moderni sono i cugini rettiliani più vicini agli uccelli attuali da un punto di vista evolutivo) e tali differenze si rispecchiano sia nel sistema digerente, che nel sistema respiratorio. (by Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV
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Istruzione: Sessant’anni fa veniva approvata la scuola media unica con il latino facoltativo
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
60 anni fa veniva approvata la legge 1859 che istituiva la “scuola media unica”: una norma considerata molto importante per l’evoluzione del nostro sistema scolastico. Il provvedimento venne votato in via definitiva dalla Camera il 21 dicembre del 1962, mentre la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale avvenne proprio l’ultimo giorno dell’anno. In quella riforma, di cui si era iniziato a parlare subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, già dall’anno prima ci fu un punto di contrasto: quello dell’insegnamento del latino.Per i cattolici, riporta la stampa specializzata, il latino doveva rimanere nei programmi, mentre per il fronte laico sarebbe stato opportuno cancellarlo per evitare che diventasse strumento di selezione nei confronti dei ragazzi delle classi sociali più modeste. Alla fine vinse la linea del dialogo di Aldo Moro e la legge viene approvata pochi giorni prima di Natale con i voti della DC e dei socialisti ma con quelli contrari della opposizione di sinistra (Partito Comunista) e di destra (Movimento sociale e Partito di unità monarchica): il latino rimase, ma solo come materia facoltativa in modo da consentire a chi voglia poi iscriversi ad un liceo di possedere almeno i rudimenti della lingua di Cesare e Cicerone. “Chi ha studiato il latino – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e studioso di storia medievale – sa quanto questa disciplina sia fondamentale per la comprensione della lingua italiana e di come fosse lingua abituale di cultura prima dell’inglese fino a due secoli fa. La verità è che bisognerebbe reintrodurre lo studio utile del latino a scuola non soltanto per chi vuole continuare nei licei la sua formazione, ma soprattutto per comprendere meglio la civiltà da cui deriviamo e in cui viviamo”.
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Identificazione dei biomarcatori tramite test molecolari
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
Per illustrare i contenuti del progetto, martedì 10 gennaio alle 11 si svolgerà una conferenza stampa online con gli interventi di Carmine Pinto (Direttore dell’Oncologia Medica, Comprehensive Cancer Centre, AUSL-IRCCS di Reggio Emilia e Presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups, FICOG), Maria Scatolini (Direttore del laboratorio di oncologia molecolare della Fondazione Tempia) e Marius Moscovici (Responsabile Medical Affairs Oncologia di Bayer). E’ indispensabile per realizzare l’oncologia di precisione nella pratica clinica. Le linee guida nazionali ed internazionali suggeriscono l’impiego di tecnologie NGS (Next Generation Sequencing) di sequenziamento esteso, che permettono di valutare più bersagli molecolari contemporaneamente, in neoplasie selezionate. In particolare, il test NGS consente di individuare anche le fusioni dei geni NTRK e, quindi, di determinare la scelta della terapia nei tumori che presentano queste alterazioni molecolari. Ma, in Italia, soltanto una netta minoranza di tutti i test per la ricerca dei biomarcatori è eseguita con le tecnologie più avanzate. Per migliorare l’accesso ai test NGS, parte un progetto realizzato dalla Fondazione Tempia, il primo di questo tipo in Italia.
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Studio SLA nuovo potenziale approccio terapeutico
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022
Uno studio coordinato dalla professoressa Cecilia Bucci di UniSalento individua un nuovo potenziale approccio terapeutico. Lo studio, “Allele-specific silencing as therapy for familial amyotrophic lateral sclerosis caused by the p.G376D TARDBP mutation” (https://academic.oup.com/braincomms/article/4/6/fcac315/6916867) è stato condotto in collaborazione con il gruppo del professor Mario Sabatelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e con quello del professor Vincenzo La Bella dell’Università di Palermo, e ha portato all’individuazione di un RNA terapeutico di piccole dimensioni in grado di silenziare in maniera specifica l’allele mutato del gene per la proteina TDP-43, tra le principali cause genetiche della malattia. La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce le cellule nervose motorie, anche chiamate motoneuroni, e che porta progressivamente alla perdita della capacità di muoversi, parlare, mangiare e anche respirare; attualmente non esiste una cura per questa patologia, che conduce generalmente nell’arco di pochi anni alla morte. Spiega la professoressa Cecilia Bucci: «La tecnica che abbiamo utilizzato si basa sul concetto che un piccolo RNA, appaiandosi in una zona complementare a un RNA messaggero, formi un doppio filamento che blocca la produzione della proteina corrispondente, causandone una riduzione dell’abbondanza nella cellula. In questo caso abbiamo disegnato un piccolo RNA (chiamato siRNA) che causa la riduzione della proteina mutata, lasciando invece invariata la proteina normale che deve continuare a svolgere le sue funzioni all’interno delle cellule per consentirne la sopravvivenza». Gli studi, iniziati dalla ricercatrice Maria De Luca e continuati grazie al lavoro sperimentale delle ricercatrici Roberta Romano e Victoria Stefania Del Fiore, sono stati condotti su cellule prelevate da individui sani e da pazienti affetti da SLA a causa di una mutazione di TDP-43. Queste cellule sono state ottenute grazie alla collaborazione e al contributo, anche economico, dell’Associazione 2HE – IO POSSO, che da tempo si propone di orientare le attività di studio e di ricerca scientifica su vari temi con particolare attenzione alle malattie rare, sostenendo in particolare la ricerca scientifica sulla SLA. «Questa scoperta è per noi un importante passo verso una terapia genica, frutto di un lavoro che la nostra associazione porta avanti dal 2015», commenta la Presidente di 2HE – IO POSSO Giorgia Rollo, «Oltre ad aver sostenuto economicamente le attività di ricerca, attraverso le professionalità dei nostri volontari abbiamo sensibilizzato la popolazione e organizzato i prelievi biologici utili alla ricerca. L’associazione ha anche svolto un importante ruolo di coordinamento tra i gruppi di ricerca, che con entusiasmo e impegno portano avanti il progetto. Crediamo fortemente nel lavoro di rete come chiave di successo di tutti i progetti e siamo fiduciosi che il coinvolgimento delle istituzioni e il finanziamento economico delle attività contribuiranno a trovare finalmente una terapia genica per questa terribile malattia». Lo studio ha anche ottenuto un finanziamento della Regione Puglia dedicato alle malattie rare. La proteina TDP-43 mutata determina la formazione di aggregati proteici all’interno delle cellule interferendo con una serie di processi cellulari: «Grazie all’utilizzo di questo RNA, siamo stati in grado di ridurre la presenza di aggregati proteici all’interno delle cellule, causando un aumento della sopravvivenza cellulare e una riduzione dello stress ossidativo», aggiunge la ricercatrice dell’Università del Salento Roberta Romano, «Questi parametri indicano come il trattamento sia stato benefico per le cellule».Questo approccio sperimentale dovrà essere testato su altri modelli cellulari, in particolare su cellule nervose motorie, e cioè sulle cellule interessate direttamente dalla patologia, prima di poter essere utilizzato sulle persone, ma questi risultati pongono le basi per una possibile terapia genica per la cura della SLA causata da questa mutazione di TDP-43.
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