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Robeco: Uno stormo di cigni neri, 10 sorprese che potrebbero sovvertire le previsioni per il 2023

Posted by fidest press agency su martedì, 17 gennaio 2023

A cura di Colin Graham, Head of Multi-Asset Strategies di Robeco. Il primo scenario è quello di una “rivincita di Riccioli d’Oro”, ossia di una ricetta economica alla giusta temperatura, né troppo calda né troppo fredda. In questo contesto l’inflazione statunitense segna il picco in assenza di una recessione, il dollaro si deprezza e la Federal Reserve può dormire sonni tranquilli, pur rimanendo vigile. L’espansione fiscale post-Covid rallenta, agendo da freno all’eccesso di domanda. Agli occhi degli investitori multi-asset, la riduzione del rischio di default rende molto attraenti le obbligazioni high yield. In alternativa, la Fed potrebbe stancarsi dei bassi tassi di lungo periodo e rivedere il suo obiettivo di inflazione, adducendo una rottura strutturale con il precedente regime che vige sostanzialmente dai tempi della crisi finanziaria globale. Potrebbe sostenere che l’obiettivo del 2% è troppo vicino allo zero, affermando che la prossima recessione rischia di far precipitare l’economia in una vera e propria deflazione. Seguirebbe il panico e, per le obbligazioni denominate in dollari USA, rendimenti negativi per il terzo anno consecutivo. Ancora peggiore è la prospettiva deflazionistica. L’impegno a migliorare il profilo ambientale, sociale e di governance (ESG) delle aziende ha assunto un’importanza enorme. Il problema è che ha portato anche a un aumento dell’ecologismo di facciata, il greenwashing. Un altro problema crescente riguarda l’impact washing o finto impatto positivo, quando cioè le aziende o gli investitori affermano di generare un impatto sul territorio che tuttavia è difficilmente dimostrabile o misurabile. È possibile che le dichiarazioni di sostenibilità divengano soggette a controlli più severi da parte di autorità di regolamentazione, media e investitori. Di conseguenza, le grandi istituzioni finanziarie faranno fatica a dimostrare le proprie caratteristiche di sostenibilità in tutti gli aspetti della loro attività.Una questione meno nota riguarda la propensione al rischio, in cui si chiede agli investitori multi-asset di indicare il livello di rischio che sono disposti ad accettare. Questi fondi vengono in genere suddivisi in tre categorie: “prudenti”, ossia a basso rischio e investiti soprattutto nei titoli di Stato più sicuri; “moderati”, che offrono un mix bilanciato tra azioni ed obbligazioni; oppure “aggressivi”, con un’allocazione azionaria predominante. Il problema è che nel 2022 queste etichette non mostravano grandi differenze. A fine dicembre lo scarto di performance tra questi profili non superava i 20 punti base (in euro. Se ciò dovesse ripetersi nel 2023, avremmo un secondo anno di rendimenti negativi per i fondi bilanciati, analogamente a quanto accaduto allo scoppio della bolla tecnologica del 2001-2002. Ma non ci sono solo cattive notizie. Nella visione consensuale prevale la convinzione che la guerra in Ucraina, che nel 2022 ha causato tanta volatilità sui mercati e ha scatenato una forte inflazione in tutto il mondo, continuerà. Se tuttavia la pace prendesse il sopravvento, ci sarebbe uno stravolgimento più favorevole. Potremmo assistere ad un dividendo di pace: l’Ucraina metterebbe in sicurezza i suoi confini con gli ‘aiuti’ europei e i flussi di grano, petrolio e gas riprenderebbero, ponendo fine alle strozzature. Le economie mondiali, in particolare quelle europee, avrebbero un vantaggio in termini di costi energetici. C’è poi la possibilità di un “cambio di governo shock”, come nel caso del Regno Unito che nel 2022 ha visto avvicendarsi tre primi ministri. Potremmo assistere a un importante cambio di politica al cadere di un governo ‘importante’, come è accaduto a Boris Johnson e un mese dopo a Liz Truss, con conseguenti picchi di volatilità.Infine, l’impegno economico ad azzerare le emissioni nette potrebbe sorprendere in positivo. Non si può fare marcia indietro sul clima: le prove del cambiamento climatico continuano ad aumentare e la COP27 ha evidenziato come la politica giochi un ruolo chiave per determinare l’equilibrio tra ambizione e attuazione climatica. Potremmo assistere alla creazione di un ’super-fondo’ multinazionale per agevolare la transizione verso le emissioni zero, sostenuto da diversi governi.” Nessuno possiede una sfera di cristallo in grado di prevedere perfettamente gli eventi che influenzano i rendimenti di mercato.Siamo pronti ad affrontare un altro anno turbolento con un approccio contrarian, che nel 2022 ha generato valore. (abstract http://www.verinieassociati.com/)

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