Malattia renale cronica
Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 gennaio 2023
In Italia si stima che circa il 10% della popolazione (circa 6 milioni)1 sia affetta dalla malattia renale cronica, una condizione grave e progressiva che, nonostante l’elevata prevalenza, rimane significativamente sotto-diagnosticata soprattutto nei suoi stadi iniziali, anche in pazienti che presentano fattori di rischio noti come diabete, obesità, ipertensione o problemi cardiovascolari. Troppo spesso, però, la sua natura di patologia silente e la conseguente assenza di sintomi ne ritardano fortemente la diagnosi, fondamentale per evitare il progressivo declino della funzionalità renale e la progressione al suo stadio terminale che può portare i pazienti a dialisi o morte prematura. AIFA ha appena approvato la rimborsabilità di dapagliflozin per il trattamento della malattia renale cronica nei pazienti adulti indipendentemente dalla presenza di diabete di tipo 2 (DT2) e di scompenso cardiaco con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale attesa in questi giorni. L’approvazione posiziona dapagliflozin come il primo trattamento ad avere un’indicazione specifica per la malattia renale cronica e l’unica opzione terapeutica, insieme alla diagnosi precoce, che consente di rallentare la progressione della malattia e l’entrata in dialisi.La malattia renale cronica può essere una condizione grave e progressiva definita dalla diminuzione della funzione renale (diagnosticata attraverso una riduzione del filtrato glomerulare stimato (eGFR) o dall’aumenta presenza di albumina nelle urine, o entrambi, per almeno tre mesi). Le cause più comuni della MRC sono il diabete, l’ipertensione e le glomerulonefriti. La malattia renale cronica è associata a significative comorbidità e a un aumentato rischio di eventi cardiovascolari, come scompenso cardiaco e morte prematura. Nella sua forma più grave, nota come malattia renale allo stadio terminale, il danno renale e il deterioramento della sua funzione rendono necessari la dialisi o il trapianto di reni. La maggior parte dei pazienti affetti da MRC muore per cause CV prima di raggiungere la forma di ESKD
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