Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°84

Degenerazione maculare legata all’età

Posted by fidest press agency su venerdì, 20 gennaio 2023

La miglior presa in carico di un singolo paziente con degenerazione maculare legata all’età (AMD) porterebbe a un risparmio di risorse di quasi 24.000€ su una stima lifetime pro capite. È questo il risultato dell’indagine condotta dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari – Facoltà di Economia nel campus di Roma dell’Università Cattolica (ALTEMS) con il supporto non condizionato di Roche Italia.Lo studio condotto dall’ALTEMS ha permesso di quantificare l’impatto economico della gestione del paziente affetto da degenerazione maculare senile sul Sistema Sanitario Nazionale e sull’intera società, ma anche di identificare i punti sui quali far leva per garantire una miglior presa in carico di questi pazienti.La degenerazione maculare legata all’età è tra le prime cinque cause di cecità nei paesi industrializzati per i soggetti di età superiore ai 65 anni1 e comporta una significativa diminuzione della capacità visiva. Per questo motivo ha un impatto importante sulla qualità di vita di questi pazienti, che non sono più in grado di svolgere azioni quotidiane essenziali e secondarie. In Italia, la forma avanzata, cosiddetta “neovascolare” (nAMD), colpisce prevalentemente fasce d’età (65-69 anni e over 85) in cui le persone sono già fragili, perché presentano un elevato tasso di comorbidità tra cui ipertensione, dislipidemie e diabete.2. La nAMD si caratterizza per una perdita della vista rapida, i cui danni non regrediscono. L’unica soluzione al momento disponibile è rappresentata dalle iniezioni intravitreali con trattamenti antagonisti del fattore di crescita endoteliale vascolare (anti-VEGF) che permettono di ottenere un forte rallentamento della progressione della malattia. Tuttavia, questi trattamenti sono efficaci solo se somministrati in maniera stabile e continuativa nel tempo. Ad oggi però, secondo le stime, molti pazienti non si presentano ai follow up, soprattutto per paura delle iniezioni e a causa delle frequenti visite3. La mancata aderenza alle terapie ha un peso economico ma anche sociale, per il paziente e per l’intero sistema. Secondo l’indagine condotta da Altems, nell’attuale pratica clinica italiana il peso economico per ogni singolo paziente affetto da nAMD, su un orizzonte life-time, è pari a €60.017,94. Il maggior dispendio di risorse è associato ai costi sociali, che rappresentano il 67,83% della spesa e, in parte anche, al trattamento farmacologico (il 16,58% del totale). Oltre al costo, l’indagine tiene conto anche del tempo impiegato dal paziente e dal caregiver per ogni singolo episodio terapeutico: almeno 5 ore per singola iniezione. L’indagine identifica anche quattro importanti punti sui quali far leva per garantire una presa in carico integrata e basata sul valore, utili per definire le strategie future. Partendo dalla consapevolezza di quale sia l’attuale stato della presa in carico dei pazienti con maculopatia ed il relativo impatto economico e sociale, è necessario costruire una presa in carico integrata, riducendo le disuguaglianze e favorendo le condizioni di massima appropriatezza. Infine, bisognerà misurare l’impatto degli investimenti sanitari in base al valore generato all’interno del percorso di presa in carico per valutarne l’efficacia.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: