Scuola: Il Ministero pensa a nuovi concorsi per diventare docente
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 gennaio 2023
Il ministero dell’Istruzione intende introdurre nuovi concorsi per diventare insegnanti intervenendo sulla fase transitoria prima dell’attuazione a regime della nuova formula del reclutamento prevista dal PNRR: l’intenzione, scrive oggi la stampa specializzata, è organizzare “concorsi regolari con cadenza annuale e una salvaguardia nei confronti dei precari storici, cioè quelli con almeno tre anni di servizio alle spalle. Per i docenti con almeno 3 anni di servizio e in possesso dei 24 CFU si prevede un concorso riservato, tra marzo e aprile, con le modalità di accesso da definire successivamente. Non sarebbe, però, una procedura concorsuale una tantum: né sarebbe prevista un’altra anche per il prossimo anno scolastico (dunque nel 2024). In questo caso – si legge ancora – potranno partecipare quelli che abbiano conseguito almeno 30 CFU dei 60 previsti con il nuovo percorso così come previsto dal PNRR e dalla riforma del reclutamento, la Legge 79 del 2022, portata avanti dall’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi”. Anief, sebbene rispetti l’intenzione di introdurre procedure riservate ai docenti precari storici, ritiene che questo tipo di nuove selezioni concorsuali non sarebbero risolutive, tanto che in passato si sono dimostrati inutili. “Si ritorni piuttosto al doppio canale di reclutamento, con l’utilizzo delle GPS per le immissioni in ruolo anche per le cattedre comuni e non solo per il sostegno”, ha replicato in modo secco Marcello Pacifico, presidente nazionale Aneif, durante il confronto sul reclutamento degli insegnanti tenuto l’altro ieri al ministero dell’Istruzione. Secondo il sindacalista il precariato scolastico si supera soltanto con ruoli a supplenti chiamati su posti vacanti da GAE prima e GPS a seguire. È il doppio canale di reclutamento, unico ristoro all’abuso dei contratti”. “Dal 2015 ad oggi – ricorda Pacifico – ci sono state ben cinque procedure concorsuali straordinarie e riservate e il numero dei precari è raddoppiato. Per questo abbiamo detto no come Anief a nuovi concorsi per i precari. Bisogna ritornare alla logica del vecchio doppio canale di reclutamento, con l’utilizzo, laddove le GAE risultino esaurite, delle GPS di Prima e Seconda fascia. Soltanto così si può rispondere all’esigenza di avere tutti gli insegnanti in cattedra e coprire le 70 mila immissioni in ruolo promesse a Bruxelles”. “Stiamo lavorando – continua il sindacalista autonomo – con l’Ufficio legislativo Anief a una proposta che risponda ai rilievi di European Union sulla necessità di orientare le risorse del PNRR a una specifica formazione iniziale per diventare insegnante, alla procedura di infrazione attivata dallo stesso organismo e alla denuncia di Anief accolta dalle istituzioni europee (Comitato europeo dei diritti sociali e Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa) sull’abuso dei contratti a termine da parte dello Stato italiano nei confronti del personale docente italiano”, conclude Pacifico.
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