“Ringraziamo il ministro Francesco Lollobrigida per la tempestività del decreto che consentirà alle imprese agricole aventi sede nei Comuni delle province di Campobasso e Isernia, nei quali è stato riconosciuto lo stato di calamità, di poter essere ristorate dei danni subiti”. Lo dichiarano i parlamentari molisani di Fratelli d’Italia, senatore Costanzo Della Porta e l’onorevole Elisabetta Lancellotta. “Sin dall’insediamento del Ministro Lollobrigida ci siamo preoccupati della questione – hanno proseguito Della Porta e Lancellotta – l’intervento del Ministro e della struttura è stato davvero veloce e le imprese agricole dei Comuni in cui è stato riconosciuto lo stato di calamità per la siccità del periodo maggio – agosto 2022 possono oggi tornare a guardare al futuro con maggiore ottimismo. Quattro mesi di siccità sono un periodo lungo in agricoltura e i danni economici sono stati di vasta entità. Il Governo Meloni sta dimostrando di dare risposte in maniera celere e non possiamo che essere soddisfatti per questo decreto, indispensabile per dare serenità alle tante imprese agricole preoccupate per le ingenti perdite del 2022”. Il Decreto ha fatto seguito la proposta della Regione Molise per l’applicazione nei territori danneggiati delle provvidenze del Fondo di solidarietà nazionale. Si tratta dei seguenti Comuni della provincia di Campobasso: Baranello, Bojano, Bonefro, Busso, Campobasso, Campodipietra, Casacalenda, Cercemaggiore, Cercepiccola, Colle d’Anchise, Colletorto, Duronia, Ferrazzano, Gambatesa, Gildone, Jelsi, Macchia Valfortore, Mirabello Sannitico, Molise, Monacilioni, Montagano, Montorio Nei Frentani, Morrone Del Sannio, Pietracatella, Riccia, Ripabottoni, Ripalimosani, Rotello, San Giuliano Di Puglia, Sant’Elia a Pianisi, San Martino i Pensilis, Santa Croce di Magliano, Sepino, Torella del Sannio, Toro, Ururi, Vinchiaturo. E dei seguenti Comuni della provincia di Isernia: Agnone, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Carpinone, Civitanova Del Sannio, Capracotta, Carovilli, Castelverrino, Frosolone, Isernia, Longano, Macchiagodena, Montenero Val Cocchiara, Monteroduni, Pescolanciano, Pescopennataro, Pietrabbondante, Pizzone, Poggio Sannita, Roccamandolfi, Roccasicura, Vastogirardi. Il Decreto Ministeriale ha accertato l’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi e, dunque, in riferimento ai danni causati alle produzioni dei territori agricoli dei sopraelencati Comuni, nei quali trovano applicazione le specifiche misure di intervento previste del Decreto Legislativo 29 marzo 2004, n. 102, ovvero interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole.
Archive for 31 gennaio 2023
Agricoltura: Decreto sostegno alle imprese molisane danneggiate da siccità
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
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Traguardo raggiunto da rompighiaccio italiano
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
“Provo un grande orgoglio ad essere italiano oggi. La nave rompighiaccio “Laura Bassi” dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) ha toccato il punto più a Sud mai raggiunto da un’imbarcazione in Antartide. Un’impresa memorabile per la ricerca della nostra Nazione. Un plauso ai nostri scienziati per il traguardo raggiunto. L’Ogs è un’eccellenza italiana, parte importante del vasto sistema scientifico di Trieste, che proprio sulla ricerca scientifica ha scommesso da decenni”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Roberto Menia.
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Robeco: Cosa aspettarsi dal meeting della BCE
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
A cura di Martin van Vliet, Strategist Global Macro Team di Robeco.Come la Fed, anche la BCE ha deciso di rallentare il ritmo di inasprimento dei tassi di riferimento nella riunione di dicembre, aumentando il tasso di interesse sui depositi di 50 punti base (pb) (invece di 75 pb), portandolo al 2,0. Questo valore si colloca all’estremo superiore delle aspettative della BCE sul tasso nominale “neutrale” a lungo termine, in cui la politica dei tassi d’interesse non è né restrittiva né accomodante. Tuttavia, la banca centrale ha riservato una sorpresa di carattere tutt’altro che accomodante ai mercati finanziari. Dopo la precedente riunione di ottobre, il Presidente Lagarde aveva sottolineato che “sono stati compiuti progressi sostanziali nel ritiro di una politica monetaria accomodante” e aveva lasciato intendere che la BCE si sarebbe semplicemente limitata a definire i principi del quantitative tightening (QT) a dicembre. Lagarde ha invece annunciato l’inizio vero e proprio del QT: a partire dall’inizio di marzo 2023, il portafoglio relativo ai programmi di acquisto di titoli pubblici e privati (APP) si ridurrà in media di 15 miliardi di euro al mese fino alla fine del secondo trimestre.Inoltre, Lagarde ha dichiarato che “sulla base di una sostanziale revisione al rialzo delle prospettive inflazionistiche” – lo Staff prevede che l’inflazione core dell’Eurozona rimanga al di sopra del 2% fino al 2025 – un’ampia maggioranza del Consiglio Direttivo si attende che i tassi di riferimento vengano aumentati “significativamente” e questo comporterebbe probabilmente altri rialzi da 50 pb.In prospettiva, il nostro scenario principale prevede che la BCE aumenti il tasso sui depositi di almeno altri 100 pb con le prossime tre riunioni. Temiamo, tuttavia, che un contesto economico e di mercato peggiore del previsto impedisca alla BCE di andare molto oltre il 3%. Inoltre, siamo scettici sulle aspettative dei mercati secondo cui il tasso di interesse sui depositi si manterrà (ben) al di sopra del 2,5% nei prossimi anni, poiché non riteniamo che tutte le economie dell’Eurozona siano in grado di gestire strutturalmente condizioni di finanziamento più rigide associate a questo scenario di tassi.
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PIMCO: Prospettive sulla riunione del FOMC
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
A cura di Tiffany Wilding, North American Economist e Allison Boxer, Economist di PIMCO. Settimana importante con il Federal Open Market Committee (FOMC) e la pubblicazione del rapporto sul lavoro degli Stati Uniti. Ci aspettiamo di osservare alcuni fattori transitori a sostegno di un altro solido rapporto sul lavoro, mentre i dati sull’inflazione salariale saranno tenuti sotto stretta osservazione per valutare le prospettive sull’operato della Fed. Nell’ambito della riunione del FOMC di mercoledì ci aspettiamo che la Fed rallenti l’andamento dei rialzi dei tassi a 25 punti base (pb), mentre Powell utilizzerà la conferenza stampa per lasciare intendere che la lotta all’inflazione non è ancora finita. – La Fed rilascerà una nuova dichiarazione del FOMC alle 20:00 di mercoledì. In questa riunione non sono previsti dot plot o proiezioni economiche. Ci aspettiamo che la Fed rallenterà l’andamento dei rialzi dei tassi a 25 punti base, una dichiarazione modestamente accomodante e una conferenza stampa del presidente Powell relativamente aggressiva. – L’Employment Cost Index (ECI), l’indice del costo del lavoro, sarà al centro dell’attenzione in vista del FOMC. Vediamo rischi di ribasso rispetto alle aspettative di consenso (0,9% contro l’1,1% del consenso), il che sarebbe una notizia molto gradita ai funzionari della Fed preoccupati per le pressioni inflazionistiche sottostanti. Riteniamo che la Fed osserverà con attenzione questo rapporto alla ricerca di ulteriori segnali di un possibile picco dell’inflazione salariale. – Ci sono ragioni transitorie a sostegno di un altro solido rapporto sull’occupazione: prevediamo un aumento dei salari di 225.000 unità, leggermente superiore al consenso, in linea con l’andamento del mese scorso. Ci aspettiamo tasso di disoccupazione (3,5%) e salario orario medio (0,3% m/m) entrambi invariati.
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I prodotti italiani sono tra i più contraffatti al mondo
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) hanno pubblicato oggi uno studio sull’impatto della violazione della proprietà intellettuale sulle piccole e medie imprese (PMI). Questo tipo di ricerca, che per la prima volta si concentra sulle piccole imprese, offre nuovi spunti di riflessione sull’impatto della contraffazione e di altri tipi di violazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) sulle PMI.I brevetti sono i diritti di PI che proteggono più direttamente le innovazioni. Gli attacchi ai brevetti sono quindi particolarmente pericolosi per l’economia in generale e per le PMI in particolare.Secondo l’ultimo quadro di valutazione delle PMI, il 15 % delle PMI titolari di un diritto di PI registrato ha subito violazioni dei DPI. Questa percentuale è più elevata tra le PMI che hanno introdotto innovazioni (19,4 % nel caso delle PMI che hanno introdotto innovazioni inedite). La violazione dei DPI è quindi un problema particolare per le piccole imprese che innovano e creano occupazione e crescita. I contraffattori si interessano a tutti i tipi di prodotti realizzati dalle PMI. Quelli più frequentemente presi di mira sono macchinari elettrici ed elettronica (30 % dei sequestri), abbigliamento (18 %), profumeria e cosmetici (10 %) e giocattoli e giochi (anche in questo caso 10 %). Inoltre, molti di questi prodotti contraffatti sono di scarsa qualità e spesso rappresentano una minaccia per la salute e la sicurezza dei consumatori. Secondo l’ultimo quadro di valutazione delle PMI dell’EUIPO, pubblicato nel settembre 2022, le PMI che hanno subito violazioni dei DPI ritengono che ciò abbia avuto un impatto negativo sulla loro attività, con perdita di fatturato, di reputazione, di immagine e di vantaggio competitivo. Tuttavia, il 40 % delle piccole e medie imprese riconosce di non monitorare i propri mercati per individuare eventuali violazioni dei propri diritti di PI o di affidarsi solo a informazioni ricevute occasionalmente sulle violazioni, come i riscontri dei clienti o le informazioni fornite dai partner commerciali.Le PMI costituiscono la maggior parte delle imprese dell’UE (99 %) e rappresentano circa due terzi dei posti di lavoro. Al fine di sostenerle, l’EUIPO, insieme alla Commissione europea e agli uffici di PI nazionali e regionali dell’UE, ha avviato una serie di iniziative nel campo della proprietà intellettuale, tra cui un Fondo per le PMI che fornisce sostegno finanziario alle piccole imprese per la registrazione dei loro diritti di PI. Più di 32 000 PMI nell’UE hanno già beneficiato del Fondo.Queste iniziative fanno parte del più ampio piano d’azione sulla proprietà intellettuale della Commissione europea, che si concentra anche sulla lotta alla contraffazione e sul rafforzamento dell’applicazione dei diritti di PI. In questo settore l’EUIPO sostiene lo sviluppo di un pacchetto di strumenti dell’UE per la lotta alla contraffazione al fine di migliorare la cooperazione e la condivisione dei dati tra i titolari dei diritti, gli intermediari e le autorità pubbliche. Le imprese possono inoltre accedere gratuitamente all’IP Enforcement Portal. Questo strumento dell’EUIPO aiuta le imprese a tutelare i loro diritti di PI nei diversi Stati membri dell’UE, facilitando lo scambio di informazioni protette tra i titolari dei diritti e le autorità di contrasto al fine di sequestrare merci contraffatte. (abstract by EUIPO)
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Banche Centrali e mercato obbligazionario: i tassi non hanno ancora raggiunto il picco
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
A cura di Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel. Nelle ultime settimane, i tassi d’interesse globali sono saliti, ma il picco potrebbe rivelarsi ancora una volta prematuro. Storicamente, i tassi – sia che si parli di buoni del Tesoro a 3 mesi, di Treasury a 2 anni o di Treasury a 10 anni – raggiungono il picco quando la Federal Reserve raggiunge il suo tasso terminale. La nostra view è che, a causa di un’inflazione “appiccicosa”, la Fed continuerà ad aumentare il tasso sui Fed Funds fino al secondo trimestre 2023, portandolo al 5,5%.A ragione di ciò, il picco dei tassi potrebbe verificarsi verso il secondo trimestre. Tuttavia, se ci saranno indizi da parte dei policymakers della Fed che un una pausa del ciclo di rialzo sia più imminente di quanto anticipato, allora potremmo cambiare il nostro scenario di base.È opinione diffusa che il tasso dei fondi federali non tenda a rimanere al picco del ciclo per lungo tempo. La realtà, però, è che la Fed ha iniziato a pubblicare il target solo nel 1994. Nei quattro cicli di rialzo susseguitisi da allora, la Banca Centrale americana ha atteso in media 9 mesi tra il raggiungimento del tasso finale e il suo primo taglio dei tassi. Tuttavia, durante il ciclo di metà anni Duemila, la Fed si è fermata per 14 mesi.Ancora più importante è il fatto che i cicli precedenti rappresentano gli scenari che la Fed sta espressamente cercando di evitare. La Banca Centrale americana, infatti, ha dichiarato vittoria contro l’inflazione troppo prematuramente nel 1980 tagliando i tassi, per poi riprendere i rialzi nel 1981 a causa di una risalita della pressione inflattiva. Inoltre, nessuno dei cicli successivi al 1994 è stato caratterizzato da alta inflazione: questo elemento potrebbe infatti ritardare il taglio dei tassi da parte della Fed. Non scommetteremmo sulla narrazione popolare per cui “i tagli dei tassi seguiranno presto il picco della Fed”, a meno che l’inflazione non crolli velocemente. Infine, l’inflazione non è stata più un problema a partire dagli anni ’80. Nei cicli passati, la Fed poteva tagliare rapidamente perché il PCE core si aggirava intorno al 2%. Con l’inflazione core PCE ben tre volte superiore al target Fed, il rischio è che i tagli dei tassi siano più lenti anche in una recessione, semmai si verificheranno. Anche in questo caso, monitoriamo attentamente un elemento chiave che potrebbe cambiare il nostro scenario di base: se il PCE core tornasse rapidamente al 2% in tempi brevi, la Banca Centrale americana, allora, potrebbe allentare la politica monetaria.
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Banche Centrali: questa settimana grandi riunioni, cosa aspettarci? – l’analisi LGIM
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
Commento a cura di Hetal Mehta, Senior European Economist di LGIM. Quella che ci apprestiamo ad affrontare sarà una settimana molto importante per i principali istituti di credito centrali, con la Banca del Canada che ha annunciato l’interruzione dei rialzi dei tassi d’interesse – muovendosi verosimilmente verso dei tagli – e la Reserve Bank of Australia sembra essere in procinto di prendere provvedimenti molto simili. La Banca Centrale Europea, invece, si è legata le mani da sola quando, poco prima di Natale, ha indicato ai mercati – anche in modo abbastanza esplicito – che ad inizio 2023 si sarebbero dovuti attendere ulteriori rialzi per almeno 100 punti base. Sebbene in passato le direttive della Bce sia state spesso soggette a bruschi capovolgimenti, riteniamo che l’inflazione elevata e la forte pressione salariale faranno sì che si realizzi quanto è stato annunciato. Inoltre, se l’inflazione core dovesse mantenersi su livelli ritenuti insostenibili, i rialzi potrebbero perdurare per tutto l’anno e anche oltre.La Bank of England, infine, si ritrova ad affrontare lo scenario peggiore, in quanto alla bassa crescita economica si affiancano un’inflazione e una pressione salariale ancora più alte di quelle osservate sul continente. In un contesto del genere, non sorprende riscontrare un disaccordo molto elevato all’interno della Monetary Policy Committee, dove recentemente si sono venute a creare tre diverse spaccature; un evento a cui verosimilmente assisteremo di nuovo in futuro. Sebbene non ci troviamo in disaccordo con il mercato che sta prezzando il percorso che dovrebbero seguire i tassi d’interesse, bisogna tenere in considerazione l’offerta totale di Gilt, influenzata dal quantitative tightening della stessa BoE. Infatti, la nostra posizione verso i Gilt è ottimistica, in quanto rappresentano una questione ormai ben nota e il Debt management Office dovrebbe essere flessibile su come rispettare le scadenze.
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Le esigenze di prestito degli italiani nel 2022
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
In cima alla lista delle motivazioni che spingono gli italiani a chiedere un prestito in questo periodo di incertezza globale vi è la necessità di liquidità, indicata come motivazione per oltre il 45% dei prestiti, seguita dall’esigenza di sostenere spese per lavori di ristrutturazione (12%) e, in percentuale pressoché identica, dalla necessità di far fronte a dei debiti contratti e di acquistare un’auto usata (11%).I prestiti erogati per poter disporre di liquidità, in particolare, sono aumentati del 41% rispetto al 2021, quelli per le spese di ristrutturazione del 48% e quelli per i debiti di oltre il 60%.Aumentano anche i finanziamenti per sostenere le spese mediche, che crescono del 45%, e per affrontare la nascita di un figlio (+36%), momento di grande gioia che va però di pari passo con un incremento dei costi familiari. Crescono considerevolmente anche quelli per acquistare un’auto nuova (+30%). Dopo due anni di restrizioni legate all’emergenza sanitaria gli italiani sono inoltre tornati a viaggiare e a celebrare le occasioni importanti: i prestiti erogati per le vacanze sono aumentati del 95% e quelli per i matrimoni del 61%.
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Colombi (Uilpa). Il sindacato non permetterà l’ulteriore impoverimento dei lavoratori
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
In Italia l’allegra brigata capitanata dai sacerdoti dell’economia col suo seguito di politici e giornalisti racconta ai cittadini che per bloccare l’inflazione bisogna calmierare gli stipendi e impedire o ritardare al massimo i rinnovi contrattuali. Intanto i Paesi europei vanno in direzione opposta. In Spagna gli incrementi nel settore pubblico sono pari al 9% in tre anni. Nella frugale Olanda i lavoratori dell’industria ricevono un aumento del 9% più un bonus una tantum di oltre 1.000 euro. In Slovenia la sanità registra aumenti contrattuali dell’8,5% a regime nel 2023. In Portogallo i pubblici dipendenti ricevono un aumento del 5,1%. In Francia i rinnovi contrattuali di molte importanti aziende si attestano oltre il 5%, in Germania le trattative per il settore pubblico iniziano con una richiesta di aumento di oltre il 10%. Solo in Italia si continuano a trattare i lavoratori come biomassa utilizzabile in funzione della produttività e della redditività delle imprese e dello Stato fino a completa spremitura. Solo in Italia si applica la ricetta economica (inventata da chi?) per cui l’inflazione si doma aumentando la povertà di chi lavora. Solo in Italia c’è un’inflazione che viaggia sopra l’11% e quasi due terzi dei CCNL sono scaduti in tutti i settori, con i salari di 15 milioni di lavoratori lasciati senza difesa. Come si spiega l’incongruenza italiana? Gli altri Paesi europei non capiscono nulla e noi siamo più intelligenti? È molto difficile da dimostrare. A differenza di altri Paesi europei la nostra economia presenta indicatori che richiedono ricette lacrime e sangue? Difficilissimo fare comparazioni di questo tipo se non nei talk show e nelle interviste in ginocchio di pseudogiornalisti a presunti esperti. Resta una terza domanda: la classe dirigente italiana, o una parte di essa, sta scientificamente impoverendo il lavoro dipendente per ridurre ancor più i diritti? Quest’ultima domanda esige una seria risposta. Come sostiene l’economista Joseph Stiglitz è tempo di invertire la rotta e uscire al più presto dalla folle ideologia neoliberista. Il Paese è in crisi perpetua e i lavoratori sono allo stremo. Stia certa la classe dirigente italiana che il sindacato non starà a guardare l’ulteriore impoverimento dei lavoratori. By Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione
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La fuga dai Pronto Soccorso è un tema annoso che campeggia in continuazione sui media
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
Parole date in pasto all’opinione pubblica per screditare sempre di più il ruolo degli operatori sanitari, facendone la causa primaria del disastroso funzionamento del soccorso sanitario di emergenza. Le condizioni lavorative nella maggior parte dei Pronto Soccorso di tutto il territorio nazionale sono davvero disastrose, perché gli operatori combattono quotidianamente con carichi di lavoro pesantissimi, da imputare in primo luogo alla grave carenza di personale, la causa primaria delle ormai quotidiane violenze e aggressioni. Un tema così importante da sensibilizzare lo scorso anno la nostra politica, tanto da impegnarsi a intervenire sulla Legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 293, L. 234/2021) per strutturare un riconoscimento economico finalizzato ad impedire a questi operatori di lasciare i pronto soccorso. Un intervento che però si è rivelato offensivo della dignità e della professionalità di questi operatori: infatti nell’ultimo rinnovo del CCNL (2.11.2022), l’art 107 comma 4, nel recepire la Legge di Bilancio 2021, stabilisce che agli operatori del Pronto Soccorso compete una indennità mensile lorda che varia dai 40 ai 100 euro al mese, in base agli accordi regionali. Quindi, a conti fatti, si tratterebbe di portare nelle tasche degli ex eroi circa 47 centesimi netti l’ora. Questo concretamente è il valore che governo e sindacati firmatari attribuiscono ai dipendenti che lavorano nei servizi di emergenza/urgenza. Diventa davvero umiliante pensare che un lavoratore non lasci un servizio perché si faccia ingolosire da 47 centesimi l’ora di retribuzione in più.Ma se il contratto è imputabile alle precedenti politiche governative, il nuovo Esecutivo ha fatto anche di peggio: infatti nella Legge di Bilancio 2023 era prevista un’integrazione economica (si tratta sempre di spiccioli, attenzione!) sull’indennità dei Pronto Soccorso, che però è stata fatta volutamente slittare al primo gennaio 2024. Crediamo che la sanità pubblica abbia bisogno di interventi seri e strutturali, come assunzioni stabili, aumenti veri dei salari in linea con gli altri paesi europei, nonché maggiori interventi in termini di sicurezza sul lavoro.
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Gestione della migrazione e la lotta alla criminalità organizzata
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
“E’ molto importante la Convenzione di Palermo sul crimine organizzato, il cui Protocollo addizionale fissa regole molto precise per la lotta contro il traffico degli esseri umani in mare. L’impegno deve essere ancora più risoluto che in passato, dato che i numeri in aumento dimostrano che in queste migrazioni continuative le organizzazioni criminali stanno ignobilmente sfruttando a loro vantaggio il dramma che queste persone vivono. Ribadiamo la necessità di spezzare questa catena di sfruttamento, con accordi di cooperazione mirati con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e di gestione ordinata dei flussi regolari di manodopera qualificata, è fondamentale sviluppare forme di partenariato economico con i Paesi africani che mettano questi nelle condizioni di sviluppo tali da evitare fenomeni migratori di massa come quelli cui stiamo assistendo in questi anni. Il vero diritto da difendere è quello di avere la possibilità di rimanere e crescere nella propria terra, senza sottomettersi o essere costretti a scappare”. I regolamenti europei n. 2016/399 e n. 2016/1624, nel testo attuale, contengono molteplici riferimenti alle «frontiere marittime» come «frontiere esterne» dell’Ue, alla «gestione europea integrata delle frontiere, fondamentale per migliorare la gestione della migrazione». Occorre quindi che l’Unione europea abbia uno scatto di orgoglio per arrivare ad un accordo sul Patto per la migrazione ed asilo. La presidenza svedese ha preso un punto di impegno e dobbiamo lavorare tutti per raggiungere il risultato. Abbiamo avuto un grande aumento degli arrivi irregolari di migranti l’anno scorso, siamo sulle 300.000 mila unità, e abbiamo avuto ben 924 mila domande di asilo”. Lo ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi di Sant’Agata intervenendo nella riunione COSAC, la Conferenza delle commissioni parlamentari per gli affari dell’Unione, organizzata dalla Presidenza svedese dell’UE nel parlamento svedese a Stoccolma.
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Nuovo anno, nuova carriera
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
Ci sta pensando il 28% degli italiani, con percentuali che arrivano al 42% nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni. È quanto emerge dall’indagine realizzata da Indeed, portale numero 1 al mondo per chi cerca e offre lavoro, su 1.000 lavoratori italiani a inizio gennaio. Per gli italiani, il lavoro gioca un ruolo fondamentale per la propria realizzazione personale (58%). Guadagnare di più (58%) e poter beneficiare di un pacchetto di benefit migliore (20%) continuano a rimanere in cima alla lista delle motivazioni per cambiare occupazione, ma non sono le sole. Aspetti legati all’organizzazione del lavoro e alla cultura aziendale giocano un peso rilevante. Poter lavorare da remoto o in modalità ibrida (15%) pesa tanto quanto il poter fare un passo avanti nella carriera (16%). Una miglior cultura aziendale (14%) conta più di un outlook di business positivo per l’azienda per cui si andrà a lavorare (9%). Lavorare per un manager capace di apprezzare il lavoro del suo team (11%), in un ambiente divertente (10%) e inclusivo (8%) completano la lista dei desideri. Contare su una maggiore flessibilità lavorativa è stato possibile nell’anno appena conclusosi per 1 lavoratore su 4. Nel 2023, decidere “dove lavorare” (se dalla sede aziendale o da remoto) sarà la norma per circa il 30% degli intervistati, con il 10% che lavorerà solo da remoto. Solo 1 lavoratore su 2 lavorerà full time dai locali aziendali. Tra questi, il 35% lo farà semplicemente perché il datore di lavoro non permette altrimenti.
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Big Tech, Fossi (Pd): “Licenziamenti a raffica, quali conseguenze in Italia?”
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
“Vogliamo che il Governo ci aggiorni sulla situazione dei lavoratori dei colossi del web in Italia. Leggiamo di licenziamenti a raffica nel mondo, quali sono o potranno essere le conseguenze nel nostro Paese?”. A chiederlo è il deputato del Partito Democratico Emiliano Fossi che ha presentato un’interrogazione al ministero del Lavoro. “Durante gli anni della pandemia, fatturati e assunzioni delle Big Tech sono aumentati notevolmente, nel 2021 il giro d’affari complessivo mondiale ha toccato quota 1.584 miliardi di euro, con una forza lavoro di quasi quattro milioni di persone -sottolinea Fossi-. La crisi energetica e l’inflazione hanno generato una crisi del settore che ha creato perdite per oltre 3mila miliardi di dollari, difficoltà che si stanno ripercuotendo anche sui livelli occupazionali. Microsoft e Google hanno confermato che avrebbero tagliato rispettivamente 10.000 e 12.000 posti di lavoro. Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha annunciato lo scorso novembre la perdita di 11mila posti. All’inizio di gennaio Amazon ha comunicato un taglio di poco più di 18.000 posti di lavoro. Gli effetti di tali tagli non escludono aziende europee, come dimostra il caso della società svedese Spotify che ha annunciato la riduzione del 6% dei suoi 9.800 dipendenti. Ad oggi non è ancora chiaro quali saranno le ripercussioni negative occupazionali in Italia: un comparto che occupa circa 23mila lavoratori”.“Per questo motivo – conclude il deputato Pd – chiediamo al Governo quali iniziative intenda assumere per salvaguardare i livelli occupazionali dei colossi del web nel nostro Paese. E se non ritenga opportuno promuovere iniziative specifiche che prevedano apposite misure di reinserimento per i lavoratori, anche promuovendo un tavolo istituzionale volto a monitorare i livelli occupazionali diretti e indiretti” sottolinea Fossi. By Marco Mannucci Galli Torrini Srl – Agenzia di comunicazione.
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Presentazione rapporto annuale Migrantes all’Università di Parma
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
Parma. Giovedì 2 febbraio all’Università di Parma. Alle 9.30, nell’Aula B della Sede centrale, CIAC Onuls presenterà “Il diritto d’asilo – Report 2022. Costruire il futuro con i migranti” nell’ambito dell’insegnamento di Sociologia della Globalizzazione del Corso di Laurea in Relazioni Internazionali ed Europee.Nel corso dell’incontro verranno presentate le indagini e le riflessioni sull’andamento e sui flussi migratori condotte lo scorso anno da Fondazione Migrantes.Interverranno le curatrici Maria Cristina Molfetta, di Fondazione Migrantes, e Chiara Marchetti, di CIAC. Maria Cristina Molfetta relazionerà su quanto fenomeni quali la pandemia, i conflitti e le crisi climatiche abbiano inciso sull’aumento del numero delle persone in fuga dai paesi d’origine. Chiara Marchetti punterà lo sguardo sul territorio italiano e sull’importanza dei legami per generare integrazione. Infine, Michele Rossi di Ciac, autore del rapporto, analizzerà come è cambiato il sistema di accoglienza negli ultimi vent’anni. La presentazione sarà introdotta e moderata da Vincenza Pellegrino, docente del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali.
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Ultimo libro di Alberto Pellai “Ragazzo mio. Lettera agli uomini veri di domani”
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
Parma. Martedì 7 febbraio alle 17, nell’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Ateneo di Parma (strada dell’Università 12), Alberto Pellai, saggista, medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore dell’Università di Milano, presenterà in anteprima nazionale il suo ultimo libro Ragazzo mio. Lettera agli uomini veri di domani (De Agostini, 2023).L’incontro è promosso dal Comitato Unico di Garanzia – CUG dell’Università di Parma e dal Circolo Culturale il Borgo; partecipano anche la Pastorale Universitaria e l’Associazione Famiglia Più di Parma. Introduce e modera Fausto Pagnotta, docente a contratto in materie storico-politiche e sociologiche e assegnista di ricerca dell’Università di Parma, che ha curato l’organizzazione per l’Ateneo.I saluti istituzionali saranno portati per l’Ateneo da Paolo Martelli, Prorettore Vicario, Francesca Nori, Presidente del CUG, e Paola Corsano, docente di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione. Interverranno le Assessore del Comune di Parma Beatrice Aimi (Comunità Giovanile e Politiche giovanili) e Caterina Bonetti (Servizi Educativi, Diritti e pari opportunità) e la Presidente del Centro Antiviolenza di Parma Samuela Frigeri.Alberto Pellai terrà l’intervento La consapevolezza emotiva al maschile nelle relazioni di genere, per approfondire temi come l’emergenza educativa in merito alla gestione delle emozioni e alle modalità di vivere con rispetto e serenità la sessualità e l’incontro emozionale con l’altro da parte di adolescenti e preadolescenti, toccando anche le responsabilità del mondo adulto. Il filo rosso dell’intervento sarà la prevenzione della violenza di genere tra i più giovani.L’iniziativa è aperta alla cittadinanza e si rivolge a giovani, genitori, insegnanti e tutti coloro che hanno compiti educativi e formativi.
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Il territorio di Varese si apre alle scuole
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
Dal 15 febbraio al 10 marzo, sono tre gli appuntamenti – suddivisi su sei date – dedicati agli studenti e due gli incontri formativi riservati ai docenti e agli operatori didattici che permettono alle scuole di conoscere direttamente sul territorio i luoghi e i siti che testimoniano la storia della provincia, dalle epoche più antiche fino all’età contemporanea. I percorsi per gli alunni prevedono visite all’interno di musei ma anche e soprattutto camminate guidate e interessano due siti Unesco quali il Monte San Giorgio (7 e 8 marzo) e il Sacro Monte di Varese (9 e 10 marzo), e la Linea Cadorna nel territorio di Cassano Valcuvia (28 febbraio e 1° marzo). I webinar per i docenti riguardano invece “L’evoluzione geologica dell’area del Piambello, cosa dire e come dirlo! Consigli e trucchetti per raccontare la geologia del nostro territorio” (15 febbraio) e “Varese UNESCO – i siti del territorio, gli aggiornamenti scientifici, la ricerca in atto” (22 febbraio).I webinar per insegnanti sono proposti in partenariato con Proteus, associazione per la didattica ambientale e la divulgazione scientifica. La partecipazione a tutte le iniziative è gratuita, sono richiesti i biglietti di ingresso a musei e centri documentali.Il programma per le scuole prevede il 28 febbraio e il 1° marzo l’escursione nei luoghi che conservano trincee e gallerie della Linea Cadorna, dal ridotto di San Giuseppe ai piedi del Monte San Martino, con ingresso al Centro Documentale di Cassano Valcuvia. Iniziativa dedicata alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Visita guidata gratuita, biglietto Centro Documentale: 1 euro a persona.Il 7 e l’8 marzo: visita guidata al Museo dei Fossili di Besano dove sono conservati i reperti ritrovati sul Monte San Giorgio e passeggiata verso il Rio Ponticelli, uno dei luoghi interessati dalle ricerche paleontologiche. Iniziativa dedicata alle scuole primarie. Visita guidata gratuita, biglietto di ingresso al Museo dei fossili 3 euro.Il 9 e 10 marzo: obiettivo Sacro Monte di Varese. Partendo da Velate, si ripercorrono le antiche vie di pellegrinaggio e di accesso a Santa Maria del Monte prima della costruzione del Viale delle Cappelle fino al borgo, con visita alla Cripta del Santuario. Iniziativa dedicata alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Visita guidata gratuita, biglietto di ingresso alla cripta: 3 euro. Prenotazioni su: bit.ly/PICvisitescuole
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The campaign to “de-Russify” Ukraine
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
How gung-ho do you feel about the economy? As the Federal Reserve meets this week, an optimist may point to reasons for hoping the American economy can manage a soft landing—in which price growth is slowed and recession is avoided. Other economies also have something to cheer. China’s re-opening, with covid restrictions eased, should (mostly) be an economic boon. A mild winter has helped Europe. No wonder markets all over the place have been in high spirits in January. Yet, as we set out in our recent editorial on the world economy, gloomsters’ warnings should also be heeded. Have a read of the whole piece. And while you’re at it, take a look at our analysis of the drooping fortunes of Goldman Sags—sorry, Goldman Sachs—a once-dominant bank that is badly stuttering. Meanwhile, it turns out that some leopards do change their spots. Olaf Scholz (mea culpa for garbling his name last week) has at last agreed to send some Leopard 2 tanks to Ukraine, and will let others do so too. Joe Biden, in turn, will send Abrams tanks. We’ve praised them both. The Leopards matter more—and not only because they’ll arrive first and in greater numbers. (This Explainer sets out why.) What next in Ukraine? We’ve just run a series of By Invitation essays in which outside commentators set out their cases for and against exploring peace negotiations with Russia. In the latest two, published today, Christopher Chivvis, a former intelligence officer, argues that the West should encourage Ukraine to talk, while Ben Hodges, a retired general, says Ukraine, properly supported, can retake Crimea. You won’t be surprised to hear that I’m against talks—trying to plead with a bully is only a recipe for failure. But it’s well worth airing the arguments.Have a read, too, of our new story on recently liberated parts of Ukraine, where locals are busy “de-Russifying”. One unsurprising effect of Russia’s invasion and attacks on civilians is that ordinary Ukrainians are ever more hostile towards their neighbour.One anniversary I’m keen to observe takes place on February 4th. That day brings up a year since Vladimir Putin and Xi Jinping had a cosy meeting in Beijing to declare the “no limits” friendship between Russia and China. Perhaps the alliance of autocracies seemed a brilliant idea at the time. Less so now. We’re also looking at China’s relations with America. Lately there has been a lull in Sino-American rancour, but the creation of a new, Republican-led, congressional committee could change that.In the coming days, finally, I’ll be gripped by a colourful tale of a corporate titan’s teetering fortunes. No, this isn’t about Elon Musk losing his many billions. Watch instead to see how Gautam Adani—who had been crowned as Asia’s richest man—copes with a sharp sell-off of shares in his various firms, after the publication of a scathing report by Hindenburg Research, a New York investment firm. (The indignant Adani Group has called the report “maliciously mischievous” and is reportedly considering legal action.) The wisdom of this particular crowd? Overwhelmingly you remain optimistic—more than I am, at least—about China’s ability to manage this change. Wolfgang Röhr, in Germany, who had lived and worked in China for decades, is typical in saying he is “convinced that its economy will come roaring back”. Colin Childs, in Hawaii, sees China’s built-in advantages—such as its control of much of the world’s supply of precious metals—delivering for the long term. And Luc Lalongé , in Canada, even sees China’s demographic decline as an advantage “for the Communist Party, always afraid of losing power” because “a shrinking and greying citizenry” is less prone to revolts. By Adam Roberts Digital editor The Economist
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TradeMark Africa Launches in West Africa
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
Accra, Ghana, January 30, 2023: TradeMark East Africa, one of the world’s leading Aid for Trade organisation, has today rebranded to TradeMark Africa (TMA) (www.TradeMarkAfrica.com) and simultaneously officially launched its West Africa operations. Founded in 2010 in Kenya, today marks TradeMark Africa expansion from its previous core operational area of East Africa and the Horn, to also support countries in West and Southern Africa. TradeMark Africa now has a presence in fourteen countries in sub-Saharan Africa (SSA): Kenya, Uganda, Tanzania, Rwanda, Burundi, the Democratic Republic of Congo (DRC), South Sudan, Ethiopia, Somaliland, Djibouti, Malawi, Zambia, Mozambique, and Ghana.TradeMark Africa has to date made cumulative investments of over $1.3 billion in East Africa and the Horn, to reduce the time and costs of trading across borders, and to improve export competitiveness of African businesses. These have among other results slashed the time for traders to cross borders – by 70% on average; and for businesses to receive certification – often from many days to a number of hours. Its programmes have contributed to a 16.5% reduction in the total time it takes to transport a container on the Northern Corridor from Kenya’s Mombasa Port to Bujumbura, Burundi. As part of the pivot to West Africa, TradeMark Africa will support the Secretariat of the African Continental Free Trade Area (AfCFTA), based in Accra, Ghana, to realise its vision of integrating the $3.4 trillion African market. TradeMark Africa will also work with regional economic communities (RECs) such as the Economic Community of West African States (ECOWAS), to boost regional economic integration and accelerate trade. Further, it will work with Member States to ensure Governments and businesses benefit practically from the opportunities presented by these shifts – in particular along the Lagos-Abidjan corridor. The successful implementation of the AfCFTA is predicted to boost incomes in Africa by $450 billion by 2030.At the same time, TradeMark Africa announced that its new strategy will build on and scale up on its core strengths, to focus on facilitating development of digital and green trade corridors, to position Africa as a partner of choice for global off takers; as well as promoting inclusive trade that drives down poverty levels and ensures that vulnerable groups are more integrated in trading systems. Some of TradeMark Africa successes in the last 12 years include the construction and operationalisation of 15 One Stop Border Posts (OSBPs) across East Africa, which have reduced the time taken to cross select borders by up to 89% in some cases. Moreover, TradeMark Africa has supported the implementation of 60 Single Window Information for Trade (SWIFT) Systems in multiple Government agencies, thus reducing the time and cost of acquiring trade documents, designed the Regional Electronic Cargo Tracking System (RECTS) on the Northern Corridor in East Africa, which ensures safety of cargo, and operationalised programmes like Standards, Sanitary and Phytosanitary (SPS), and reduction of Non-Tariff Barrier (NTBs). It has also supported over 200,000 women cross-border traders and small and medium enterprises. TradeMark Africa est une organisation d’aide au commerce créée en 2010, dans le but d’accroître la prospérité grâce au développement des échanges commerciaux. Organisme à but non lucratif, TMA est financée par les agences de développement des pays suivants : Belgique, Canada, Danemark, États-Unis d’Amérique, Finlande, France, Irlande, Norvège, Pays-Bas, Royaume-Uni et Union européenne.
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In den USA hat die Nachfrage nach Northvolt Anteilen hohe Wellen geschlagen
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
Die Nortvolt AB konnte in den Vereinigten Staaten bereits eine Vielzahl an Interessenten für die Ausgabe konzerneigener Wertpapiere gewinnen. Das komplette vorbörsliche Aktien-Angebot für den US-Markt war nach kurzer Zeit so stark überfragt, dass es mittlerweile zweifach überzeichnet ist. Damit erhält nur ein Teil der Interessenten die begehrten Wertpapiere, die nun erneut in den Fokus der Öffentlichkeit getreten sind: Wie das schwedische Unternehmen mitteilt, beschäftigt sich ein US Großunternehmen mit der Übernahme der Northvolt AB. Erste Sondierungsgespräche in den Staaten sollen vielversprechend gelaufen sein. Peter Mikael Carlsson, CEO der Northvolt AB, kommentiert auf Nachfrage: Die Amerikaner haben bereits früh erkannt, welches Potential in unserem Unternehmen steckt und möchten gerne Kompetenz, Finanzkraft und Marktpotentiale innerhalb eines gemeinsamen Unternehmens bündeln. Die überraschende Anfrage aus den USA , das schwedischen Unternehmen Nortvolt AB in eine große angelsächsische Firmengruppe zu integrieren und mit der Übernahme einen strategisch wichtigen, europäischen Wirtschaftsstandort zu besetzen, stößt auf große Begeisterung, bei Aktionären als auch bei den Verantwortlichen des Multi-Konzerns. Denn bekanntlich beflügeln solche Nachrichten die Kurse und das Interesse der Zeichner. Mit der Greenshoe-Option, die die Northvolt AB nutzen will, um ihr Kontingent an vorbörslichen Aktien deutlich zu erhöhen, hatte man bereits im Vomonat begonnenm auf die hohe Nachfrage der Anteilsscheine zu reagieren und für entsprechende Zusatzmengen zu sorgen. Bereits da hatte sich angedeutet, dass der geplante Börsengang ein Schritt in die richtige Richtung ist, aber auch eine Fusion mit einem internationalen Unternehmen eine interessante Alternative darstellt. Peter Mikael Carlsson dazu: Eine strategische Partnerschaft mit einem US-Konzern dieser Größenordnung eröffnet uns zusätzliche globale Möglichkeiten bei unserer Expansion. Andererseits sind wir stark genug aufgestellt, um auch in Eigenregie unsere operativen Ziele planmäßig zu erreichen. Die nächten Wochen werden zeigen, wo der Weg uns hinführt.Wer sich rechtzeitig mit Aktien des schwedischen Batteriezellenherstellers eingedeckt hat, kann gelassen abwarten, wie das Übernahmeangebot des US-Konzernriesen aussieht. Den Wert der vorbörslichen Aktien muss das Angebot jedenfalls deutlich übertreffen, um den Aktionären den Anreiz für eine Übernahme zu bieten. Mit einer signifikanten Wertsteigerung der Wertpapiere ist in jedem Fall zu rechnen, da ein Erstnotierungskurs erfahrungsgemäß weit über dem vorbörslichen Zeichnungspreis liegen wird. Die Schweizer Aktiengesellschaft Promouve AG zeichnet sich exklusiv für den Vertrieb der Wertpapiere verantwortlich, relevante Hintergrundinformationen dazu finden Interessenten unter: http://www.promouveag.com
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