Istruzione: Economia differenziata
Posted by fidest press agency su venerdì, 3 febbraio 2023
Pacifico (Anief): “Riteniamo che la scuola e la libertà d’insegnamento debbano rimanere sempre di competenza dello stato” Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto nel corso della trasmissione dell’agenzia Italia stampa per parlare di Economia differenziata, il disegno di legge entrato in Consiglio dei ministri. Il leader del giovane sindacato rappresentativo ha detto che “chiediamo che sia esclusa la parte sulla scuola, abbiamo già una scuola autonoma, non possiamo avere 20 sistemi diversi d’istruzione. Riteniamo che la scuola e la libertà d’insegnamento – in quanto organi costituzionali – debbano essere garantiti e rimanere sempre di competenza dello stato anche rispetto alle proposte che verranno dalle regioni non autonome a oggi”. Anief si dice d’accordo con la posizione del ministro Giuseppe Valditara: “Quanto detto alla Camera oggi – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è esattamente quello che il nostro sindacato ripete da tempo: tutti gli stipendi di docenti e Ata vanno elevati alla media europea: se mancano 300 euro netti al mese a lavoratore non si può attuare alcuna differenziazione. Come non si può pensare di omettere l’indennità di vacanza contrattuale. Semmai, si può pensare di introdurre un’indennità di trasferta, da dare a che è in servizio lontano dal proprio domicilio, come avviene con i metalmeccanici. La vera priorità, anche alla luce delle poco rassicuranti proiezioni del il Fondo monetario internazionale per i prossimi due anni, durante i quali l’inflazione si ridurrà rimanendo però sempre di segno ampiamente positivo (a fine 2023 si perderà un altro 6%), deve essere quella di recuperare il potere di acquisto degli stipendi. E poiché quelli di chi lavora a scuola sono tra i più bassi, l’azione del Governo deve puntare a risollevare prima di tutto proprio quei compensi. Ora però – conclude Pacifico – si passi ai fatti, ancora di più perché sulla teoria siamo tutti d’accordo, ministro compreso”.
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