Roma fino al 26 febbraio 2023 Museo delle Mura, Via di Porta San Sebastiano, 18 A cura di: Tommaso Strinati. Orario: dal martedì alla domenica ore 9.00-14.00 (chiuso il lunedì); Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. Il camminamento del Museo delle Mura segue gli orari e le modalità di accesso del Museo. La mostra, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e da Bottega Tifernate, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, è a cura di Tommaso Strinati. Lungo il Camminamento e nella Torre Ovest dedicata a spazio espositivo Lazzari ha reinterpretato, nel primo caso all’aperto, il rapporto tra le Mura Aureliane e il parco ad esse retrostante, nel secondo caso, all’interno del Museo, la ‘pelle’ stessa del laterizio antico che nelle infinite manomissioni del tempo è diventata essa stessa qualcosa di organico alla stregua della corteccia di un albero secolare. Lo spettatore camminerà sotto ai tondi posizionati nel Camminamento e sosterà dinanzi a un polittico all’interno del Museo, dove quattordici particolari dei laterizi delle mura, ravvicinati e combinati insieme, danno l’idea di una composizione astratta, di un’architettura che si presta a diventare altra come in un gioco scomponibile. Sarà un’occasione unica per poter ammirare sia il museo allestito presso Porta Appia, o di San Sebastiano, nel tratto di Mura Aureliane meglio conservato e più suggestivo di Roma, sia le due serie di dipinti ad esso dedicate, otto tondi e un polittico di quattordici elementi che ripropongono scorci inusuali del museo e del parco che lo lambisce. La visita guidata è gratuita, con prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 25 partecipanti).
Archive for 9 febbraio 2023
Mostra: “Stefano Lazzari. Tra le mura”
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
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Passaggi Festival, la vertigine dei libri
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
Fano (PU) Dal 21 al 25 giugno, nel centro storico e nel lungomare torna l’evento dedicato ai libri e alla saggistica. Cinque giorni di incontri fra lettori e autori, nel centro storico e nel lungomare della città marchigiana, dove gli eventi si susseguiranno dal mattino a mezzanotte, tutti a ingresso gratuito. Il festival – presieduto da Nando dalla Chiesa e Cesare Carnaroli, e diretto da Giovanni Belfiori e Ludovica Zuccarini – è diviso in rassegne: nella piazza centrale di Fano, dalle ore 21 a mezzanotte, andranno i nomi più noti al grande pubblico; nell’ampio spazio del Pincio saranno collocati il “Salotto letterario” (dalle ore 19) e la rassegna, dedicata ai più giovani, di libri “music & social”; nella chiesa di San Francesco a cielo aperto, andranno libri di saggistica nella fascia oraria delle 19 e poi, dalle ore 21 in avanti, due festival nel festival, dedicati a poesia (dal 21 al 23 giugno) e graphic novel (24 e 25). La Mediateca Montanari Memo, che ospiterà la mostra del concorso per graphic novel “Una Lettura fra le nuvole”, sarà sede della masterclass gratuita della Scuola di scrittura Passaggi; inoltre, ogni pomeriggio dalle 17.30 in poi, spazio a libri e a laboratori per bambini e ragazzi, e alle ore 21 appuntamento con la rassegna libraria di economia, curata dal giornalista Lorenzo Salvia.Nel Chiostro delle Benedettine troveranno collocazione le rassegne di filosofia, curata da Armando Massarenti; scienza, curata dal rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari; tecnologie digitali, curata dal guru dell’AI Paolo Dello Vicario; arte, curata dalla storica dell’arte Marta Paraventi.Al Bastione Sangallo, luogo che entra da quest’anno nel circuito di Passaggi Festival, si potranno svolgere, dalle 18.30, attività esperienziali legate ai libri della rassegna su benessere e crescita personale, mentre nella sala da tè L’Uccellin Bel Verde, alla stessa ora, prenderanno il via i “Calici di scienza”, conversazioni con aperitivo in compagnia di scienziati e divulgatori dell’Università di Camerino. Nel lungomare fanese saranno tre le sedi di Passaggi Festival: si partirà al mattino (ore 9.30) in zona Lido (Bon Bon Art Cafè) con la rassegna dei “Libri a colazione”, si proseguirà nel pomeriggio (ore 18.30) a Fossosejore (Bagni Elsa) con incontri librari, aperitivi e musica, e si terminerà la sera (ore 21) a Torrette (Bagni Torrette) con libri di saggistica e varia. Ci sarà anche una mini-rassegna “Aspettando Passaggi”: nella libreria del festival, allestita nel centro storico e curata da Librerie Coop, partner organizzativo del festival, da sabato 17 giugno fino a martedì 20, si alterneranno scrittori, intellettuali, blogger, in collaborazione con il blog letterario Il Cappuccino delle cinque e Scuola Passaggi. Programma e informazioni su http://www.passaggifestival.it
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Lo “Hommage à la peinture” di Fabrizio Vatta
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
Milano Agostino Art Gallery (Via Solari, 72) presenta, dal 23 febbraio al 20 marzo 2023, l'”Hommage à la peinture” di Fabrizio Vatta, artista veneto allievo di Emilio Vedova, la cui ricerca muove al confine tra realismo ed espressionismo, attraverso un gesto vibrante che prima costruisce e poi nega la figura. Curata da Cinzia Lampariello Ranzi, l’esposizione sarà inaugurata giovedì 23 febbraio alle ore 18.00. In mostra, una selezione di opere recenti ad olio su tela e su tavola, alcune delle quali di grandi dimensioni. Fulcro del lavoro di Fabrizio Vatta, è la figura umana, ritratta nell’atto di compiere azioni quotidiane o inserita in situazioni più complesse. Lo spazio rappresentato, tuttavia, non è mai uno spazio fisico, ma mentale, capace di suggerire riflessioni che vanno oltre la superficie della pittura, sfociando nella sfera personale e collettiva. Tra le opere esposte si segnalano, in particolare, “L’isola di Geremy”, una grande tela pervasa dal sentimento di speranza del protagonista, e “L’ombra sott’acqua”, in cui è evidente il senso di smarrimento dell’uomo contemporaneo. Presente in mostra anche una serie di dipinti caratterizzati da una visione dall’alto, come se i soggetti ritratti fossero spiati da un drone. Chiude il progetto, un omaggio ad Andy Warhol, il più grande voyeur della cultura americana, che osserva e registra la messa in scena della pittura. Agostino Art Gallery è aperta al pubblico da martedì a venerdì con orario 11.00-13.00 e 16.00-19.30, sabato ore 16.00-19.30, sabato mattina e domenica su appuntamento. Ingresso libero.
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Capital Group: I 4 scenari contrarian
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
By Robert Lind, Economista di Capital Group.Allo stato attuale i mercati appaiono cristallizzati intorno a un outlook ottimista per il 2023. I prezzi degli asset indicano che l’inflazione inizierà a calare velocemente, la Federal Reserve USA adotterà un approccio meno aggressivo e la crescita globale non sarà tanto più debole del 2022. Ad ogni modo la politica monetaria è fluida, l’incertezza geopolitica è elevata e la solidità dei mercati del lavoro è controbilanciata dalla debolezza del mercato residenziale e di altri settori. Nel complesso, tutto ciò apre un’ampia gamma di esiti possibili.Abbiamo elaborato quattro scenari contrarian secondo cui il consensus di mercato attuale, come si riflette nei prezzi degli asset, potrebbe non essere l’esito più probabile. 1. La Fed manterrà i tassi elevati più a lungo Le attuali dinamiche inflazionistiche continueranno a indurre la Federal Reserve USA ad alzare ulteriormente i tassi, laddove sia realmente intenzionata a non ripetere gli errori commessi negli anni Sessanta e Settanta. Esiste il rischio reale che la Fed aumenti i tassi oltre il 5%. Non prevediamo inoltre una virata da parte della Fed (con un taglio dei tassi al 3% o al 2%) a meno che la recessione non si aggravi o i mercati finanziari mostrino segni di cedimento. La Fed potrebbe interrompere i rialzi dei tassi al 5% (o meno) in risposta a una debolezza economica. Ad ogni modo riteniamo che la decisione di interrompere i rialzi prima del previsto comporterebbe tassi elevati per un periodo ancora più lungo.Riteniamo che questa ripresa potrebbe rivelarsi più solida rispetto alle ultime due recessioni. Gli USA potrebbero essere all’inizio di un solido ciclo di spesa in conto capitale, con il reshoring della produzione e il riallineamento delle filiere nel corso del prossimo decennio. Grazie al mercato del lavoro contratto, i consumatori potrebbero trovarsi in una situazione migliore rispetto a quella in cui solitamente si trovano al termine di una recessione. Di conseguenza, la spesa al consumo potrebbe recuperare più velocemente del solito. 2. Le pressioni inflazionistiche in Europa persisteranno. Secondo il consensus Bloomberg, gli economisti europei prevedono che l’inflazione dei prezzi al consumo rallenterà rispetto al recente 10% su base annua, passando al 3% a fine 2023 e al 2% nel 2024. Dubitiamo tuttavia che l’inflazione tornerà velocemente al target. In secondo luogo, riteniamo che i policymaker tollereranno un’inflazione più elevata mentre l’economia si adatta a un significativo declino nei redditi reali. L’alternativa per i governi e le banche centrali sarebbe quella di trascinare le economie in una recessione ancora più profonda del previsto il prossimo anno.In terzo luogo, riteniamo che lavoratori e aziende siano ora più disposti ad accettare incrementi di prezzi e salari, il che sosterrà le pressioni inflazionistiche. I sindacati si stanno adoperando per incrementare i salari in linea con l’inflazione in un contesto di costante carenza di manodopera. Le aziende sembrano disposte a fare qualche concessione in termini di salari, ma sono intenzionate ad aumentare i prezzi per gestire i salari più elevati e gli altri costi. 3. L’economia cinese non registrerà una ripresa solida Per la Cina prevediamo una crescita del PIL reale compresa tra il 3% e il 4% nel 2023, rispetto alla previsione del 4,4% del Fondo Monetario Internazionale. Ad ogni modo, riteniamo che il freno posto dalla politica zero-COVID verrà allentato, il mercato immobiliare raggiungerà il picco minimo e l’economia cinese verrà moderatamente risollevata dalla spesa in infrastrutture. La virata anticipata della politica zero-COVID di Pechino potrebbe stimolare quantomeno una moderata ripresa della spesa al consumo. La portata di questa ripresa dipenderà tuttavia dal calo della disoccupazione, che prevediamo lento.I redditi delle famiglie, la crescita dei salari e i prestiti sono stati deboli, mentre la fiducia dei consumatori è ancora scarsa e i dati sulla disoccupazione sono alti. Ovviamente le politiche zero-COVID pesano molto sulla fiducia dei consumatori, ma la crescita dei salari è un importante motore per i consumi. 4. Un imminente deprezzamento del dollaro è improbabile A nostro avviso, il mercato obbligazionario rimane giustamente focalizzato su quello che ha trainato i movimenti del dollaro negli ultimi anni: i differenziali dei tassi di interesse. È possibile che i rendimenti reali a 10 anni dei Treasury USA abbiano già raggiunto il picco. In tal caso, potrebbe venire a mancare un importante elemento di supporto al dollaro nella misura in cui una modifica nei rendimenti, piuttosto che nel livello di rendimento assoluto, trainerà le oscillazioni valutarie. Se e quando il dollaro inizierà a perdere parte del suo valore relativo, l’effetto potrebbe essere particolarmente pronunciato rispetto alle valute dei mercati emergenti (ME). Molte banche centrali dei ME hanno iniziato anticipatamente ad alzare i tassi di interesse e sono state più aggressive rispetto alle principali controparti dei mercati sviluppati. Di conseguenza, i tassi di interesse reali dei ME appaiono più interessanti rispetto ai mercati sviluppati. A nostro avviso, comunque, ci vorrà almeno un anno. Abstract by http://www.verinieassociati.com/
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Absolute Return obbligazionario: quali opportunità nel 2023?
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
A cura di Antonella Manganelli, AD e Responsabile Investimenti di Payden & Rygel Italia. Il marcato riprezzamento del reddito fisso nel 2022, sia per quanto riguarda i tassi d’interesse sia per gli spread creditizi, ha creato un ottimo punto d’ingresso per questa asset class nel 2023. Con l’elevata volatilità dei tassi e degli asset di rischio, una strategia multisettoriale globale sul credito può essere una soluzione interessante, soprattutto per quegli investitori che desiderano aumentare il reddito dei propri portafogli.Con la fine del 2022, la maggior parte degli investitori desidera solo lasciarsi alle spalle un anno caratterizzato da eccezionale volatilità sui mercati, che ha visto un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie a causa dell’elevata inflazione, dell’inversione di rotta nelle politiche monetarie delle Banche Centrali e del ridimensionamento delle aspettative per la crescita economica. Questi fattori hanno portato al rovesciamento dei tradizionali meccanismi di correlazione tra le performance delle varie asset class e a rendimenti negativi per azioni e obbligazioni.In particolare, nel reddito fisso, sia i rendimenti dei titoli di Stato sia gli spread creditizi sono aumentati drasticamente: una combinazione davvero rara. Quello che all’inizio del 2022 si profilava come un quadro economico globale piuttosto ottimista, si è trasformato in una previsione, avallata dal consensus, di recessione globale oltre il 2023.Dal punto di vista degli investimenti, dunque, nel 2022 ci siamo prevalentemente concentrati sulla protezione del capitale degli investitori, rimanendo flessibili e cercando opportunità per aggiungere valore in mercati accuratamente selezionati. Riteniamo che il 2023 si svilupperà in maniera diversa, dal momento che le preoccupazioni per la crescita globale andranno a rimpiazzare i timori causati dall’inflazione, mentre verranno prezzate nuove aspettative di mercato. Ciò detto, tuttavia, riteniamo che nel corso del 2023 lo scenario rimarrà altamente volatile: gli investitori dovranno concentrarsi quindi sulla gestione delle potenziali sorprese positive e negative.Nel corso dello scorso anno abbiamo utilizzato i derivati sul credito come strumento efficiente e a basso costo per gestire il beta, preservando al contempo il profilo obbligazionario di cassa preferito del portafoglio. Questo, insieme alla nostra allocazione dinamica tra credito societario e mercati emergenti, ha permesso di ottimizzare l’intercettazione dei ribassi e dei rialzi dei mercati. Nel primo trimestre 2022 abbiamo ridotto attivamente la duration sui tassi d’interesse, mantenendo un profilo basso fino all’inizio del quarto trimestre e mitigando l’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse.Sebbene i rendimenti totali della strategia siano stati negativi, la performance è stata comunque superiore a quella di molti altri settori del mercato obbligazionario.Sebbene ci aspettiamo che molti dei temi di mercato osservati nel 2022 si protraggano nel 2023, crediamo che i risultati nel nuovo anno saranno diversi, soprattutto per via del cambiamento delle aspettative del mercato e del fatto che saranno prezzati scenari impensabili anche solo fino a pochi mesi fa. Questo cambiamento nelle aspettative e nella corrispondente determinazione dei prezzi è osservabile soprattutto nel mercato dei tassi d’interesse. La buona notizia per gli investitori obbligazionari, in particolare sul fronte anteriore dello spettro delle scadenze, è che i mercati dei tassi si sono significativamente riprezzati e che ci siamo probabilmente lasciati alle spalle il picco della politica da “falco”: abbiamo già assistito a forti sofferenze dovute all’aumento dei tassi e le prospettive future di rendimento sono nettamente migliorate. Tuttavia, il premio per il credit risk rimane fragile, soprattutto nelle aree del mercato di natura più ciclica o che non hanno ancora risentito appieno dell’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse e delle condizioni finanziarie più restrittive. Riteniamo che la combinazione di un buon rendimento di partenza e di un’attenta selezione del credito possa premiare che investe in una strategia obbligazionaria globale senza vincoli.
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Schroders – Il ritorno del value: fuoco di paglia o fenomeno destinato a durare?
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
A cura di Ben Arnold, Investment Director, Schroders. Nel 2022 i titoli value hanno battuto con un margine significativo quelli growth: l’indice MSCI World Value ha superato l’indice MSCI World Growth del 23%. Si è trattato del secondo anno solare consecutivo in cui il value ha superato il growth, dopo che in sette degli otto anni precedenti la performance era stata invece inferiore del 128%. La domanda oggi è se la sovraperformance del value sia semplicemente un’esplosione (un po’ prolungata) o se si stia verificando un vero e proprio cambio di regime che porterà a un ritorno al periodo di massimo splendore per i titoli a buon mercato.Indovinare se il prossimo trimestre sarà più performante per i titoli value o growth è impresa ardua. Tuttavia, una guida che rappresenta un indicatore della performance a lungo termine tra i due è rappresentata dalle valutazioni relative.Il motivo? La valutazione relativa tra growth e value tende a invertirsi nel tempo. In altre parole, pochissime società costose continuano a diventare sempre più costose e pochissime società economiche diventano sempre più economiche. Analizzando la valutazione relativa tra growth e value per l’MSCI World, vediamo che lo sconto mediano del value rispetto al growth è stato del 42% dal 1975. Si può notare che, ogni volta che lo sconto si sposta significativamente al di sopra o al di sotto di questo livello, interviene la mean reversion per riportarlo a questa mediana di lungo periodo.Nonostante la recente solida performance, il value è ancora scontato di circa il 60% rispetto al growth e molto al di sotto della mediana di lungo periodo. C’è un solo precedente dell’attuale livello di dispersione delle valutazioni: l’era post-Dotcom. I sostenitori dello stile value sperano quindi che la mean reversion continui a offrire un forte vento favorevole per la performance di questo settore.Alcuni ritengono che il value potrebbe avere difficoltà a mantenere le sue recenti performance positive a causa della probabilità di una recessione. Le recessioni tendono a colpire maggiormente le società cicliche, quelle più sensibili al ciclo economico, e molte di esse sono titoli value, data la volatilità dei loro utili.In altre parole, bisogna essere pronti a comprare prima che il ciclo di downgrade degli utili sia completo. Se si aspetta troppo, il mercato starà già scontando l’altra faccia della recessione. A quel punto la valutazione si sarà già mossa e si sarà persa la maggior parte del rendimento.Per questo motivo è importante avere un orizzonte temporale sufficientemente lungo e scegliere in modo oculato le aziende sensibili dal punto di vista economico. La storia dimostra che cercare di individuare il momento esatto in cui si verificherà la svolta è un compito praticamente impossibile. Agli occhi dell’investitore value quindi è meglio essere in anticipo che in ritardo.È vero che i settori finanziario ed energetico sono stati i principali artefici della forte sovraperformance del comparto value nel 2022. Tuttavia, il loro contributo alla sovraperformance totale del value nel 2022 è forse minore di quanto si possa pensare.A oggi, il mercato azionario globale offre una serie di opportunità interessanti con valutazioni convenienti, al di fuori delle banche e dell’energia. La tecnologia statunitense ha registrato un calo dei prezzi delle azioni, non solo delle mega-cap tecnologiche, ma anche di prodotti e servizi di supporto come quelli nel settore della memoria. La Cina nel suo complesso ha chiaramente registrato un significativo sell-off. Altrove, i servizi di comunicazione rimangono valutati in modo interessante, così come una serie di aziende cicliche europee, come gli industriali tedeschi o i costruttori di case del Regno Unito, che si trovano su multipli depressi. Sebbene l’energia e i titoli finanziari – in particolare le banche europee – continuino a far parte dele set di opportunità value, il value non è una scommessa a senso unico su questi settori e si può ottenere una buona diversificazione settoriale mantenendo una certa disciplina nell’ambito delle valutazioni. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)
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Cosa sta succedendo all’economia statunitense?
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. In primo luogo, il mercato del lavoro statunitense è stato molto rigido. Pur osservandolo da diverse angolazioni, il messaggio è sempre lo stesso: c’è una forte domanda di lavoratori e un’offerta insufficiente. Sappiamo bene cosa succeda quando la domanda supera l’offerta: i prezzi (in questo caso i salari) salgono. Ed è esattamente quello che è successo. L’inflazione salariale ha, infatti, subito un’accelerazione per gran parte dello scorso anno. Tuttavia, i dati più recenti hanno registrato un rallentamento. Come possiamo darne una spiegazione? Rispetto al quadro generale, la scorsa settimana abbiamo avuto dati contrastanti e sorprendenti. La maggior parte delle persone, me compreso, riteneva che l’economia statunitense stesse rallentando. La Federal Reserve ha aumentato aggressivamente i tassi di interesse, il mercato immobiliare è in profonda recessione e, sebbene i consumatori dispongano dei cosiddetti “salvadanai di Covid”, quest’ultimi sono stati abbondantemente utilizzati mentre altri beni sono stati erosi dall’inflazione.Guardando innanzitutto ai salari, siamo rimasti sopresi dal rallentamento dell’inflazione salariale. Quest’ultima, infatti, è ancora forte, almeno in termini di liquidità, al 5% e oltre, ma è rallentata rispetto all’inizio del 2022. L’interpretazione più probabile è che si sia verificata un’impennata iniziale al termine del lockdown, quando le aziende hanno cercato disperatamente di assumere alcuni dei 20 milioni di lavoratori licenziati durante il Covid. I ristoranti e gli alberghi, ad esempio, avevano molta domanda, potevano aumentare i prezzi e si sono ritrovati a competere duramente per il personale. Possiamo quindi affermare che il mercato del lavoro è ancora caldo, ma ha smesso di “bollire”. Dinanzi a questo scenario dai segnali contrastanti, riteniamo che i dati della scorsa settimana non riflettano accuratamente l’economia statunitense. Non siamo in presenza di un boom economico, ma chiaramente non siamo nemmeno sull’orlo della recessione. Avendo ridotto il ritmo dei rialzi dei tassi a 25 punti base a riunione, la Fed non è ora in grado di interrompere la propria politica restrittiva, né tanto meno di passare a tassi più bassi. Possiamo quindi aspettarci una ripresa del mercato ribassista delle obbligazioni? Non ne siamo così sicuri. (Abstract by http://www.bc-communication.it)
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I sette trend del 2023
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
A cura di Stephen Freedman, Head of Research and Sustainability, Chair of Thematic Advisory Boards, Pictet Asset Management. Il mondo sta aprendo gli occhi sul fatto che, per la nostra sopravvivenza sulla Terra, proteggere la biodiversità è importante quanto arrestare il riscaldamento globale. Al summit di Montreal UN COP15 di dicembre 2022, i governi dei Paesi partecipanti hanno firmato un accordo rivoluzionario per fermare la perdita di biodiversità entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo, avremo necessità di sfruttare le nuove tecnologie e quelle già esistenti, per incorporare pratiche più sostenibili in settori industriali quali agricoltura, silvicoltura, IT, pesca, materiali, immobiliare, consumi discrezionali e beni di prima necessità, utility e farmaceutica. A seguito della COP15, ci si aspetta dal settore finanziario un contributo crescente a questa transizione. L’OCSE ha stimato che gli investimenti destinati alla salvaguardia della biodiversità ammontano a meno di 100 miliardi di dollari all’anno: una cifra irrisoria, soprattutto se comparata agli investimenti destinati a combattere il cambiamento climatico (632 miliardi di dollari). Ci aspettiamo che nel 2023 questo divario inizi a colmarsi. Le nuove tecnologie portano cambiamenti e opportunità a tutte le industrie e il settore automobilistico non fa eccezione. Le auto elettriche stanno diventando sempre più popolari, anche per via del recente rincaro dei prezzi della benzina. L’arrivo del 5G e i progressi dell’IA hanno inaugurato una nuova era per l’archiviazione dei dati. L’edge computing utilizza la realtà aumentata e il machine learning per analizzare i dati nella sede in cui vengono raccolti, vicino ad essa, o “al margine”. Sfrutta poi i trasferimenti ultraveloci resi possibili dal 5G per inviare i dati al cloud (il processo diventerà ancora più rapido con l’arrivo del 6G). Metalli, combustibili fossili, animali, coltivazioni: stiamo consumando le risorse di un intero anno in appena otto mesi, un ritmo non sostenibile nel lungo termine. La soluzione a questo problema è sfruttare al massimo ciò che già abbiamo, allungandone il più possibile la vita utile. Il concetto di economia circolare prevede idealmente un mondo senza sprechi, basato su un ciclo in cui le risorse vengono utilizzate e riutilizzate il più a lungo possibile. Lo sviluppo di nuovi farmaci è notoriamente lento e costoso, con ridotte possibilità di successo, ma grazie ai progressi nell’informatica questa situazione potrebbe essere sul punto di cambiare. In uno dei più stupefacenti sviluppi recenti dell’industria sanitaria, DeepMind, unità di IA di Alphabet, è riuscita a sviluppare una tecnologia che potrà essere utilizzata per prevedere la forma di ogni proteina del corpo umano. Il tasso di obesità nel mondo è triplicato dal 1975 ad oggi, ed è responsabile di tre milioni di morti all’anno. Il Covid ha accresciuto la consapevolezza su come l’eccesso di peso può rendere le persone maggiormente esposte ad altre patologie. I cambiamenti demografici e tecnologici hanno avuto un impatto profondo sulla società. Come risultato, l’apprendimento non è più il cardine della scuola. Un crescente numero di Paesi sta adottando l’apprendimento permanente come mezzo per rispondere alle sfide legate all’allungamento della vita media delle popolazioni. (abstract by bc-communication.it)
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Robeco: Schiavitù moderna e Transizione Giusta, i temi di engagement più importanti del 2023
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
A cura di Peter van der Werf, Senior Manager Engagement di Robeco.Il tema della schiavitù moderna fa seguito al lavoro svolto in passato per cercare di aumentare i salari di sussistenza in settori notoriamente poco remunerativi, dove la trappola della povertà costringe concretamente le persone a lavorare in condizioni talvolta pericolose. Anche il tema della schiavitù moderna si inserisce tra i temi di engagement volti a migliorare le pratiche lavorative in un mondo post-Covid ed a individuare le violazioni dei diritti umani nelle catene di approvvigionamento delle zone di guerra. Il tema si concentrerà sui settori in cui il lavoro forzato ha rappresentato un problema, tra cui le aziende operanti nel settore dei beni di consumo discrezionali, dei beni di prima necessità, tecnologico e dell’assistenza sanitaria, prevalentemente nell’area Asia-Pacifico. La morte di circa 6.500 lavoratori migranti addetti alla costruzione degli stadi per la Coppa del Mondo in Qatar ha evidenziato come i lavoratori possano essere vulnerabili a condizioni di lavoro gravose, alla perdita di libertà che impedisce loro di lasciare il lavoro e alla mancanza di assistenza sanitaria.Il tema della Transizione Giusta mira a mitigare i costi sociali del passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, in particolare per quanto riguarda la graduale eliminazione dei combustibili fossili. L’espressione è stata originariamente coniata dall’UE per garantire che alcuni lavoratori, come i minatori di carbone, non uscissero definitivamente dal mondo del lavoro a causa del passaggio alle energie rinnovabili. L’obiettivo è quello di rendere l’economia più verde in un modo che sia il più equo e inclusivo possibile per tutti coloro che ne subiscono l’impatto.Sebbene il concetto di Transizione Giusta sia ancora in fase di sviluppo, l’engagement si concentrerà inizialmente sui settori direttamente coinvolti dal raggiungimento degli obiettivi climatici Net Zero, come i settori dell’energia, delle utilities, dell’industria mineraria, manifatturiero e delle costruzioni. I problemi della transizione sono più rilevanti nei mercati emergenti come l’Africa e l’Asia, con un benessere crescente e una rapida urbanizzazione che si affiancano alle urgenti necessità di alleviare la povertà. Il settore privato – investitori compresi – ha un ruolo centrale da svolgere per realizzare una transizione giusta. Sostenere la transizione nei mercati emergenti comporta considerazioni diverse per natura, portata e complessità rispetto ai mercati sviluppati: è per questo che abbiamo scelto di concentrare il nostro engagement sui mercati emergenti.Il terzo tema è rappresentato dal tentativo di migliorare la trasparenza delle aziende sul loro status fiscale e su quanto effettivamente paghino ai governi dei Paesi in cui operano. Molte aziende sono state criticate per aver pagato poche tasse sui ricavi, sfruttando varie scappatoie per evaderle in giurisdizioni estere rispetto alla sede centrale. La chiave di questo tema è l’analisi della rendicontazione fiscale paese per paese. Gli sviluppi normativi, tra cui il regolamento europeo sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (SFDR), rendono necessaria una maggiore trasparenza fiscale sia per le aziende sia per gli investitori. Il fatto che le aziende debbano affrontare verifiche molto più severe sulla divulgazione degli impatti che generano sulla società nel complesso, in parte grazie ad una maggiore regolamentazione, rende questo argomento particolarmente attuale. Spesso la fiscalità viene trascurata come argomento ESG perché viene considerata come un tema legato all’analisi finanziaria. Tuttavia, gli investitori che cercano di creare un impatto sulla società nel suo complesso dovrebbero anche rendersi conto dell’impatto negativo delle aziende che sottraggono gettito ai governi che cercano di investire in istruzione, assistenza sanitaria e infrastrutture migliori. (abstract by http://www.verinieassociati.com/,)
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PIMCO: La BCE non ha ancora finito
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
A cura di Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO. Nella riunione di febbraio la Banca centrale europea (BCE) ha aumentato il tasso sui depositi di altri 50 punti base (pb), raggiungendo il 2,5%, portando così il tasso di riferimento in territorio restrittivo. La BCE ha chiarito che continuerà a prevedere un aumento significativo dei tassi di interesse, con l’obiettivo di garantire il tempestivo ritorno dell’inflazione al suo obiettivo di medio termine, pari al 2%. L’inflazione headline dell’area dell’euro per il mese di gennaio dovrebbe attestarsi intorno all’8,5% e l’inflazione di fondo al 5,2% quando saranno resi noti i dati definitivi alla fine del mese (le stime preliminari indicavano sia l’8,5% che il 5,2%). Un picco del tasso di riferimento intorno al 3,25%-3,5% previsto dal mercato non sembra irragionevole, data l’incertezza ancora grande sulle dinamiche dell’inflazione. La BCE ha ribadito che c’è ancora molto da fare per quanto riguarda i tassi di interesse. La tendenza degli accordi salariali continua a favorire i lavoratori. La banca centrale prevede che la crescita della retribuzione per occupato sarà del 3,9% su base annua nel 2025, ben al di sopra della media di lungo periodo del 2,1%. Inoltre, la politica fiscale è considerata in gran parte non abbastanza mirata e le condizioni finanziarie basate sul mercato sono probabilmente ancora troppo allentate per gli obiettivi della BCE – il mercato prevede tagli dei tassi già nella seconda metà dell’anno. Affinché l’inflazione si normalizzi completamente per tornare all’obiettivo del 2% della BCE, è probabile che sia necessario un certo raffreddamento dell’economia e del mercato del lavoro. La recente resilienza economica sottostante dell’area euro non è quindi una notizia totalmente positiva per la BCE. Rimaniamo cauti sulla duration europea a breve termine.Il Presidente della BCE Christine Lagarde ha sottolineato che non esiste una forward guidance sui tassi di interesse e che la BCE rimane saldamente in modalità “riunione per riunione”, con le dinamiche dell’inflazione a guidare il futuro percorso dei tassi di riferimento. Tuttavia, ha anche annunciato l’intenzione di aumentare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria di marzo, in cui valuterà il successivo percorso di policy alla luce delle nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti della BCE. Ma Lagarde ha lasciato intendere che probabilmente ci saranno altri rialzi dei tassi oltre la prossima riunione.Le nostre convinzioni rimangono poche per quanto riguarda l’andamento e la portata di ulteriori rialzi, date le incognite sull’evoluzione dell’inflazione. A meno che le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti della BCE non impongano diversamente, un altro rialzo di 50 punti percentuali a marzo sembra certamente cosa fatta, mentre la visibilità oltre il brevissimo termine rimane scarsa. Pertanto, non siamo in disaccordo con il terminal rate attualmente previsto dal mercato, ma continuiamo a essere piuttosto scettici sui tagli dei tassi previsti per la seconda metà dell’anno e vediamo il rischio che la BCE mantenga un orientamento restrittivo più a lungo di quanto il mercato attualmente si aspetti.Sebbene l’impatto dell’inasprimento quantitativo sulle dimensioni del bilancio della BCE, pari a 7.900 miliardi di euro, e sulla liquidità in eccesso sarà modesto nel breve termine, l’impatto principale sarà un aumento considerevole delle emissioni obbligazionarie sul mercato e prevediamo che l’offerta netta di titoli di Stato europei sarà più che raddoppiata quest’anno. La riduzione delle partecipazioni APP sarà proporzionale ai quattro portafogli APP, ma all’interno del portafoglio di obbligazioni societarie i reinvestimenti saranno orientati verso emittenti con una migliore performance in termini di ricadute sul clima. Infine, potremmo assistere a ulteriori sforzi per rendere più “verde” lo stock di titoli del settore pubblico e privato nel corso del tempo, in linea con le recenti riflessioni del membro del Comitato esecutivo della BCE Isabel Schnabel. Questi sforzi potrebbero includere il passaggio da un approccio basato sui flussi a un approccio basato sugli strumenti per i portafogli obbligazionari del settore privato, l’aumento della quota di obbligazioni emesse da istituzioni e agenzie sovranazionali e una certa rimodulazione del portafoglio di obbligazioni sovrane verso i green bond. (abstract by http://www.verinieassociati.com/
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La forte crescita dell’inflazione è stata sicuramente una delle grandi protagoniste del 2022
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
A dicembre 2022, in Italia, i prezzi sono cresciuti dell’11,6% rispetto al dicembre dell’anno precedente, un valore a cui non si assisteva dalla prima metà degli anni Ottanta. La realtà, però, è che per molti risparmiatori l’inflazione è salita fino al 18,3% e i costi, in termini assoluti, fino a 363 euro in più al mese: 4 mila euro in più in un anno. È quanto calcola Moneyfarm, società di gestione del risparmio con approccio digitale, che ha utilizzato l’indicatore di “inflazione effettiva” per affrontare la questione più urgente, oggi, per le finanze personali delle famiglie italiane.Partendo dagli ultimi dati ISTAT sull’inflazione nel 2022 ed incrociandoli con la fotografia 2021 dei consumi di 52 diversi profili di famiglie e di consumatori, Moneyfarm ha stimato con il supporto di Smileconomy, società indipendente specializzata in educazione finanziaria, l’inflazione effettiva: un indicatore che misura i diversi impatti dell’inflazione sulle tasche dei risparmiatori, a seconda del loro stile di vita e del loro mix di consumi.A dicembre 2022 l’inflazione misurata da ISTAT segna +11,6% rispetto al dicembre 2021, ma per i 52 profili tracciati l’inflazione effettiva va dall’11,5% al 18,3%, poiché i consumi effettivi delle famiglie esaminate “battono” l’inflazione media del paniere ISTAT. Ragionando in termini assoluti, dai calcoli di Moneyfarm emerge che l’inflazione costa alle famiglie da 188€ a 363€ in più al mese, che, su base annua, significa tra i 2.000 e i 4.000 euro in più.Alla luce di ciò, per poter continuare a mantenere il proprio stile di vita e neutralizzare gli effetti di un’inflazione eccezionalmente alta, una famiglia italiana dovrebbe risparmiare tra il 10% e il 15% delle sue entrate (“tasso di risparmio antidoto”). Pertanto le famiglie che, prima del 2022, risparmiavano meno hanno dovuto rinunciare ad alcuni consumi o attingere ai propri risparmi per mantenere inalterati i propri consumi. Attualmente, però, gli italiani risparmiano mediamente il 7% del loro reddito, quindi non sarebbero in grado di affrontare una nuova ondata di inflazione nel 2023. L’inflazione effettiva è un indicatore utile a mostrare quello che si nasconde dietro il dato medio dell’inflazione perché, nella realtà, ogni famiglia ha le sue abitudini di consumo, il suo stile di vita e quindi la sua inflazione. In base agli andamenti dei prezzi riportati qui sotto si può facilmente intuire che le famiglie che concentrano la maggior parte delle proprie spese sui beni e sui servizi più irrinunciabili come l’energia e i prodotti alimentari subiscono inevitabilmente un’inflazione più alta delle famiglie che possono permettersi di diversificare maggiormente le proprie abitudini di spesa. Tra le 52 tipologie di consumatori analizzate, sono i disoccupati ad avere l’inflazione effettiva più elevata, al 18,3%. Quando il capofamiglia è disoccupato l’inflazione agisce come una tassa occulta di 241€ al mese su una spesa media mensile che alla fine del 2021 era di 1.319€ al mese. Una tassa che, in assenza di aiuti e di bonus, significa probabilmente dover tagliare ulteriormente i consumi per la famiglia. Quando il capofamiglia è un lavoratore dipendente, invece, l’inflazione effettiva è del 13,1% e la spesa mensile aggiuntiva ammonta a 308€. Se si guarda ai nuclei familiari, sono i single ad avere la peggio, con un’inflazione effettiva del 16,8% e una spesa aggiuntiva mensile di 208€, ma per gli anziani soli la situazione è purtroppo ancora peggiore: 17,6% l’inflazione effettiva e 188€ la spesa aggiuntiva mensile. All’estremo opposto si collocano le coppie con due figli, con un’inflazione effettiva del 13%. Oltre a categorie occupazionali e nuclei familiari, Moneyfarm ha preso in esame anche la dimensione territoriale in cui vivono le famiglie, da cui è emerso che l’inflazione effettiva è più alta nelle aree metropolitane, dove raggiunge il 16,2% e comporta una spesa aggiuntiva di 309€ al mese. Mentre le famiglie che vivono in piccoli comuni (sotto i 50.000 abitanti), hanno un’inflazione effettiva al 13,9%. A livello regionale, la Liguria (13,9%) è in cima alla classifica delle regioni con inflazione effettiva più alta, con un incremento mensile di spesa di 277€. In fondo alla classifica troviamo invece la Provincia Autonoma di Trento, dove il dato è più basso di oltre due punti percentuali (11,5%).
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La ripresa economica in Italia e in Lombardia è evidente
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
Ed è confermata dai numeri registrati nell’anno appena passato. La crescita del 2023, complice l’aumento dell’inflazione e la crisi energetica degli ultimi mesi, si prospetta invece meno evidente e più lenta: le previsioni indicano come il PIL lombardo dovrebbe crescere dello 0,8%, i consumi dell’1,8% e gli investimenti del 3,3%. Sono questi alcuni dei dati presentati questa mattina in conferenza stampa da CNA Lombardia nel Primo Focus sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi. Il Focus ha puntato l’attenzione sul monitoraggio dei territori fotografando la situazione della stessa nel 2022 e realizzando previsioni relative all’anno attualmente in corso.Dalla ricerca emerge come il PIL della Lombardia nel 2022 dovrebbe attestarsi al +4,4%, con un sensibile rallentamento rispetto all’anno precedente: tuttavia, la regione nello stesso anno fa registrare una crescita del PIL del +3,9% rispetto al 2019, superando ampiamente il livello precovid. Anche sul fronte consumi nel 2022 la Lombardia è stata protagonista di un’importante progressione (+5,1%), comunque non sufficiente per recuperare quanto perso durante la fase acuta della pandemia (-0,5% rispetto al 2019). Si tratta, tuttavia, di un dato migliore della tendenza nazionale (-1,5%). Da segnalare anche la positiva evoluzione degli investimenti, che si è consolidata nel corso del 2022: infatti, il valore reale degli investimenti è aumentato del +10,8% rispetto al 2021, mentre dal confronto con il 2019 si evince un incremento di quasi 19 punti percentuali. Crescita, ma anche qualche segnale di preoccupazione relativo alle imprese attive in Lombardia, in particolare quelle artigiane. Sul fronte occupazione, nel terzo trimestre 2022 l’occupazione in Lombardia fa segnare una leggera contrazione rispetto al trimestre precedente: tuttavia, considerando il valore medio nei primi nove mesi del 2022, si riscontra una crescita del numero di occupati del +2,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, trend positivo che però non riguarda l’agricoltura. Per quanto riguarda l’export, la Lombardia si conferma eccellenza italiana pur facendo registrare nel terzo trimestre del 2022 una lieve flessione rispetto al periodo precedente: tuttavia, considerando i primi nove mesi del 2022, il valore delle esportazioni ammonta a 120 miliardi di euro, con una variazione del +21% rispetto allo stesso periodo del 2021. (abstract by http://www.encanto.biz/)
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Nasce la Scuola di Formazione “Città dell’Olio Master Camp”
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
Roma Venerdì 10 febbraio partone le lezioni online sulla valorizzazione e gestione dei sistemi locali. Sono 33 gli amministratori delle Città dell’Olio che parteciperanno al primo corso a cura dell’Università degli Studi di Roma – Unitelma Sapienza. Un programma permanente di formazione rivolto agli amministratori delle Città dell’Olio che per questo anno prevede 3 corsualità realizzate in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma – Unitelma Sapienza, Fondazione Evoo School e Center for Generative Communication dell’Università degli studi di Firenze. L’obiettivo del corso è quello di trasmettere conoscenze e competenze per la valorizzazione e la gestione dei sistemi locali. Gli amministratori delle Città dell’Olio che parteciperanno al percorso dedicato ai seguenti temi: strumenti e procedure dell’amministrazione pubblica; modelli e meccanismi di marketing territoriale; modelli di valorizzazione dei patrimoni culturali agro-alimentari e modelli di gestione dell’economia circolare, bioeconomia e finanza ambientale, che prevede 4 lezioni online per un totale di 12 ore e 18 ore di studio individuale.Nei prossimi mesi, sarà attiva anche la seconda corsualità in programma nel 2023 realizzata grazie al Protocollo d’Intesa firmato con UNAPROL che prevede un percorso di formazione per assaggiatori in modalità mista on-line e in presenza a Roma dove si terranno le prove selettive. Entro la fine dell’anno si terrà infine il corso a cura del Center for Generative Communication – Università degli studi di Firenze dedicato al tema dell’agricoltura sociale. In questa terza corsualità sono previste una serie di attività di ricerca e di comunicazione applicate alla sperimentazione di progetti di agricoltura sociale sulle olivete delle Città dell’Olio. Questo corso, realizzato in collaborazione con produttori e gestori di aziende agrituristiche, associazioni che si occupano del reinserimento di soggetti fragili, amministrazioni ed enti locali, rientra nel progetto Marchio Città dell’Olio ed è uno strumento per la costruzione e/o il rafforzamento delle Comunità dell’olio e per la comunicazione dei valori dell’olio alla cittadinanza.
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Scuola: Mobilità con vincoli per 20 mila docenti
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
L’Anief non ci sta: la bocciatura dell’emendamento sul vincolo per la mobilità del personale scolastico al decreto Milleproroghe – presentato da Fratelli d’Italia e appoggiato dalla Lega – rappresenta una sconfitta per tutti coloro che gravitano nel mondo della scuola. La prima conseguenza (un caso?) è che il ministero dell’Istruzione ha comunicato ai sindacati la volontà di stipulare un contratto che regola gli spostamenti di sede del personale, con probabile pubblicazione dell’Ordinanza la prossima settimana, senza alcuna deroga ai vincoli: per Anief si tratta di una decisione sbagliata, perché si sta ledendo il diritto al ricongiungimento con la famiglia e c’è ancora da comprendere cosa ne pensa l’Unione europea. Il giovane sindacato ha espresso tutto il suo dissenso alla proposta dell’amministrazione di procedere comunque per i 100 mila che si presume presenteranno domanda di mobilità, salvo integrare il contratto per i 20 mila che sarebbe esclusi in questa prima fase. “Abbiamo detto al Ministero – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che prima di prendere delle decisioni affrettate c’è da capire cosa dice l’Unione europea a proposito dell’allineamento del nuovo sistema dei vincoli introdotto dal PNRR al fine di garantire la continuità didattica al nuovo sistema di reclutamento. Come Anief abbiamo inviato il ministero dell’Istruzione e del Merito a contrattare in Europa modifiche a regime perché la continuità didattica non si garantisce con vincoli ai trasferimenti, ma assorbendo il precariato e ristorando delle spese i lavoratori collocato fuori sede. Durante la prossima settimana potrebbero sbloccarsi le trattative per prorogare deroghe ai vincoli nella gestione della fase transitoria. Nel frattempo partirà un tavolo tecnico sulla nuova mobilità”.
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Scuola: Organico aggiuntivo negato, per Anief senza almeno 30 mila docenti e Ata in più il Piano Pnrr 4.0 non andrà in porto
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
Per attuare il PNRR serve un organico aggiuntivo: Anief lo sostiene da quasi un anno. E chiede di poterlo fare, anche se l’anno scolastico è già a metà strada e dal decreto Milleproroghe non arrivano notizie positive. “Senza almeno 30 mila docenti e Ata – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – la lotta alla dispersione e il rilancio dell’orientamento rischiano fortemente di fallire in partenza. Quindi, anche stanziare 150 milioni per gli istituti secondari, cui aggiungerne 80 mila in media per scuola per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano 4.0, potrebbe non portare alcun beneficio. Non si tiene conto che l’attuale personale è oberato dallo svolgimento delle attuali mansioni e sottodimensionato”.“La conferma degli attuali organici – continua Pacifico – se non comporterà nuovi tagli nel prossimo anno, ad ogni modo non risponde alle esigenze quotidiane delle scuole, figuriamoci per la progettazione di ulteriori attività. Per questo, lo ripetiamo ancora, serve un organico aggiuntivo che rimanga in servizio per l’intera durata del progetto: servono almeno 30 mila lavoratori, che corrispondono a non meno di due unità di personale docente e amministrativo per scuola autonoma per il prossimo quadriennio”.
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Security Summit riparte da Milano
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
Milano il 14, 15 e 16 marzo le tre giornate di Security Summit tradizionalmente dedicate all’approfondimento, alla formazione (con crediti CPE) e al networking in ambito cybersecurity con gli esperti di Clusit e il contributo di specialisti a livello nazionale, di istituzioni, imprese, università e centri di ricerca. Il Convegno si svolgerà presso Unahotels Expo Fiera Milano; in apertura, è prevista la presentazione della diciannovesima edizione del Rapporto Clusit, che delinea la situazione globale dei crimini informatici. A partire dai dati del Rapporto, che saranno illustrati dal presidente di Clusit, Gabriele Faggioli, con alcuni degli autori, si articoleranno nelle tre giornate 63 appuntamenti, tra sessioni plenarie, tavole rotonde, sessioni formative e atelier tecnologici, secondo i tre percorsi “tecnico”, “gestione della sicurezza” e “legale”. È prevista la partecipazione di oltre un centinaio di relatori.
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Cure denti e Servizio Sanitario Nazionale. Un disastro
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
Il Rapporto su Senior e Odontoiatria redatto da Senior Italia FederAnziani sottolinea che: solo un anziano su 5 può permettersi una protesi dentale fissa; l’82% si rivolge a uno studio privato, mentre meno di uno su dieci si reca per le cure in una struttura pubblica; per le cure odontoiatriche vengono spesi circa 19 miliardi di euro l’anno, cifra che impatta quasi esclusivamente sulle tasche degli utenti, poiché il 95% delle cure non è coperto dal sistema sanitario nazionale. Uno spaccato che conferma quanto tutti già sanno: che al dentista ci si va solo se si hanno i soldi, solo in casi estremi e che non esiste di fatto nessuna possibilità di un servizio da parte della Sanità pubblica. Ogni tanto si legge che qualche Asl o regione cerca di mettersi un fiore all’occhiello con qualche apertura di servizi di eccellenza… ma al di là di servizi minimi, che più minimi e difficili da contattare non ci sono, la situazione è quella delineata da questo rapporto.C’è qualcuno nel governo che voglia farsi carico di questa tragedia che grava sulla salute degli anziani e non solo? Al momento, a parte le solite baruffe e qualche scoop mediatico che denuncia code e servizi erogati col contagocce per tutto quello che riguarda il servizio pubblico (contagocce che sparisce quando nelle stesse strutture si decide di accedere a pagamento, “intramoenia”), non si percepisce nulla.Da notare che il servizio odontoiatrico è punta di un iceberg che coinvolge anche le “famose” regioni che vantano servizi efficienti (Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, per esempio). Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
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Il libro delle misure di Christopher Joseph
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
Il libro delle misure è una guida di riferimento completa e dettagliata sui sistemi di misurazione relativi ai vari campi del sapere, dalla meteorologia alla geologia, dall’elettricità alla notazione musicale, dalla fotografia fino all’illuminazione… Un ampio ventaglio di diagrammi, simboli e illustrazioni consente di approfondire le varie misure e di scoprirne le innumerevoli applicazioni. L’autore, Christopher Joseph, dopo un percorso di studi scientifici al Trinity College di Oxford è diventato membro dell’IOM3 (Institute of Materials, Minerals and Mining) e lavora attualmente come scrittore e giornalista nell’ambito tecnologico. Editore L’Ippocampo
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Two masterpieces by Georg Baselitz will highlight Christie’s 20th / 21st Century
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
London – Two masterpieces by Georg Baselitz will highlight Christie’s 20th / 21st Century: London Evening Sale on 28 February 2023. Elke I (1975, estimate: £2,500,000-3,500,000) and Frau Paganismus (1994, estimate: £4,000,000-6,000,000) are being offered at auction for the first time from the prestigious Hess Art Collection, who acquired them shortly after they were created by the artist. Unveiled in New York, they will be exhibited in London from 22 to 28 February. Elke I is also on view in Hong Kong until 10 February. This moment precedes a number of prestigious exhibitions which will take place internationally celebrating the artist’s career in this milestone year for Georg Baselitz.Tessa Lord, Acting Head of Department, Post-War and Contemporary Art London, and Edmond Francey, International Director, Post-War and Contemporary Art: “Coinciding with the artist’s 85th birthday, we are thrilled to offer two extraordinary masterpieces by Georg Baselitz from the distinguished Hess Art Collection. Recognised internationally as a leading German artist, his sculptures and paintings have been a radical influence on contemporary art practice since the 1950s. Elke I depicts the artist’s wife, who has been one of Baselitz’s most enduring subjects since he first painted her in 1969. It is presented alongside Frau Paganismus, a monumental sculpture born from a single colossal piece of wood which challenges sculptural convention with the same energy Baselitz brings to painting. Both reimagining the female form, the two works will offer viewers insight into distinct elements of the artist’s oeuvre and we look forward to exhibiting them in our international salerooms ahead of the auction on 28 February.” Frau Paganismus represents a crucial strand of Georg Baselitz’s practice: monumental sculpture. Towering over two metres high, a female torso looms like an ancient idol. Carved using a chainsaw, axe and chisel from a single colossal piece of wood, the surface is hacked into rough planes and lacerated fissures.
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CWT announces its 2023 product investment focus and issues $90m of equity
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 febbraio 2023
MINNEAPOLIS. CWT today announces its 2023 product investment focus and a capital raise that will help to accelerate growth, expand its competitive advantage, and broaden value for its customers. CWT recently issued $90m of equity in a private fundraising amongst its shareholders, the net proceeds of which are designed to increase the company’s flexibility to underpin strategic opportunities that will help to accelerate growth, expand its competitive advantage, and broaden value for its customers. Investment to help underpin user-experience, data & reporting, sustainability and myCWT platform enhancements This year, CWT will continue expanding the features and functionality of its myCWT platform and increase automation to create an even better user experience. Platform investments will concentrate on enhancements that simplify and provide a more tailored experience for travelers and travel arrangers and harness the value of data through insight solutions for travel managers. Investments will also be channelled towards customer business priorities like sustainability, traveler well-being, and inclusivity, enabling a more values-based approach to travel program management. Related capabilities introduced in 2022 include real-time carbon footprint indicators, non-binary profile fields, on-trip connectivity, and traveler tracking systems. Streamlining interactions in the myCWT messaging channel through further application of smart technologies like chat bots and artificial intelligence (AI) for seamless connection of self-service and human connection remains key, along with delivering new savings opportunities via price optimization and broadening access to global new distribution capability (NDC) content.
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