“In primis, un ringraziamento al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per il viaggio effettuato in Ucraina. Una missione che si rendeva necessaria e che ha sottolineato in modo inequivocabile di chi è la responsabilità di questa guerra. Il popolo ucraino è stato aggredito da Putin con un’invasione militare. Ci troviamo di fronte a una democrazia giovane, perfettibile e a un popolo che vuole restare indipendente, crescere e difendersi da chi vuole sottometterlo”. E’ quanto ha dichiarato a Ominibus su la7 il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia commentando un anno dall’inizio della guerra in Ucraina “Eventuali strade autonome da parte dell’Italia – ha puntualizzato – ci costringerebbero a una marginalizzazione sul piano internazionale. La prospettiva di pace dev’essere perseguita ma non si può costruire sulla pelle di un popolo che è stato invaso. In questo scenario bellico, è da sottolineare un elemento che sfugge ai più: la guerra c’è ma la stanno patendo soltanto gli ucraini perché in Russia è un rumore di fondo. Le afflizioni indotte dalle sanzioni da parte dell’Occidente sono state parzialmente mitigate dal fronte orientale, con la Cina che supplisce alla fornitura di ciò che le sanzioni occidentali hanno sospeso. Infine trovo surreale la critica del Pd: hanno agito per 9 mesi con Draghi presidente nella massima fermezza e sostegno dell’Ucraina inviando armi, noi agiamo da tre mesi e anche quando eravamo all’opposizione abbiamo sostenuto le ragioni dell’Ucraina in perfetta coerenza”. “Fermo restando che tutti siamo contro la guerra. I sondaggi sono fuorvianti, se si chiedesse a me se sono a favore o contro la guerra risponderei di essere assolutamente contrario. Se mi si chiedesse se sono d’accordo a salvare la vita di bambini e popolazione civile le cui case vengono bombardate dai missili russi con l’invio di aiuti anche militari risponderei di si”. “Infine ricordo che la risoluzione dell’Onu che chiede il ritiro delle truppe d’invasione russa – ha concluso Rampelli – è stata approvata con 141 sì e soli 7 no. Mi pare chiaro il giudizio prevalente nel mondo dell’offensiva putiniana”.
Archive for 24 febbraio 2023
Non dimentichiamolo: È Putin che ha provocato la guerra invadendo l’Ucraina
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
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Scomparsa improvvisa di Maurizio Costanzo
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Lascia un grande vuoto nella televisione italiana, con lui se ne va uno dei protagonisti indiscussi della storia televisiva nazionale. Un giornalista e conduttore che fece dell’impegno contro la mafia una delle sue battaglie, ospitando nel suo talk show più volte il giudice Falcone, fino a subire un attentato nel maggio 1993 quando un’auto imbottita di tritolo fu fatta esplodere nelle vicinanze del Teatro Parioli, dove andava in onda il suo celebre programma. A nome di Fratelli d’Italia esprimo il più profondo cordoglio per una perdita davvero incolmabile”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi, componente la commissione Cultura di Palazzo Madama.
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L’ultima notte del Principe di Sansevero
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Napoli 25>26 febbraio 2023 – Il Pozzo e il Pendolo Napoli, Piazza San Domenico 3 Inizio spettacoli ore 21.00 (sabato), ore 18.00 (domenica) L’incredibile e triste storia di Raimondo de Sangro prenderà vita sul palcoscenico del Pozzo e il Pendolo di Napoli nello spettacolo L’ultima notte del Principe di Sansevero, con Marco Palumbo e Andrea De Rosa, nell’ideazione e la messa in scena di Annamaria Russo. Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero morì il 22 marzo 1771, di morte naturale. La leggenda della morte e della risurrezione è citata in diverse versioni dai maggiori scrittori dell’Ottocento. Una delle versioni vuole che il Principe affascinato dall’alchimia, si fosse convinto di aver trovato il modo di diventare immortale grazie ad alcuni elisir dalla ricetta segreta. E’ la notte del 22 marzo 1771, in cui il più grande studioso, filosofo e alchimista di Napoli morrà. Raimondo de Sangro, il Principe di Sansevero, è chino sul suo tavolo da lavoro, ingombro, fra alambicchi, ampolle e un calice.Alle sue spalle, un’ombra, il profilo di Giuseppe Sanmartino, l’uomo che scolpì il Cristo Velato. E’ la notte delle rivelazioni, dei segreti.Il Principe di Sansevero e Giuseppe Sanmartino si conobbero a una festa di corte, alla fine del 1752. Quando il Principe lo incontrò per la prima volta, lo scultore era pressoché sconosciuto. Secondo quanto riporta uno dei suoi maggiori biografi, Elio Catello, il Sanmartino, fino a quel momento, aveva realizzato una sola commessa per la città di Monopoli. L’incontro con Raimondo de Sangro segna dunque una svolta nella vita del giovane.Naturalmente sono ancora oscuri i motivi per i quali il Principe decide di affidare il Cristo Velato a un artista così sconosciuto. All’opera, o meglio al progetto dell’opera, aveva lavorato il Corradini e tutta la “scuola” di scultori che ruotava intorno alla cappella e al Principe. Con un colpo a sorpresa, però, don Raimondo decise di affidare il lavoro proprio a Sanmartino, che nel 1753 aveva solo trentatrè anni. E’ storicamente accertato anche il documento notarile con il quale Sansevero “incastra” Sanmartino. Nulla, invece, si conosce riguardo al motivo per cui lo scultore decise di abbandonare il Principe subito dopo la realizzazione del Cristo Velato. Solo alcune leggende indicano una serie d’incontri misteriosi tra i due uomini. L’allestimento nasce dall’ipotesi di un ultimo incontro segreto tra i due uomini, le cui vite erano legate dal filo indistruttibile dell’arte: una resa dei conti tra due personalità enormi, una spietata partita a scacchi in cui la morte o l’immortalità sono la posta in palio.
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Commedia “I costretti sposi”
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Palermo 10 e l’11 marzo alle 21,15 e il 12 marzo alle 18 – al Lux CineTeatro in via Francesco Paolo Di Blasi 25. C’è la giusta aria di parodia e commedia degli equivoci, dove il teatro italiano è maestro, in “I costretti sposi”, la messinscena che il trio comico siciliano I Respinti porterà per tre giorni. «Ci siamo ispirati all’originale – dicono i Respinti, ovvero Piero Salerno, Rosario Alagna e Dario Terzo – per potere raccontare la storia moderna di due innamorati, cercando di affrontare un tema sociale attuale, ma ancora troppo discriminato come l’omosessualità. Ancora oggi in molti nascondono i propri veri sentimenti a causa della disapprovazione altrui e hanno paura di dichiarare apertamente il proprio orientamento, facendo coming out». Ed ecco così sul palco un turbinio di divertenti personaggi, undici per l’esattezza, interpretati tutti dal trio. Tra questi, anche quelli che li hanno resi popolari tra il pubblico. Così, accanto a i Bravi, Don Abbondio, Don Rodrigo e la Monaca di Monza – di manzoniana memoria – troveremo in scena anche Gianni Lattore e Piero Dance, amalgamati benissimo all’interno del romanzo storico, che cercheranno di aiutare o ostacolare i due protagonisti a coronare il loro sogno d’amore. «La comicità – concludono I Respinti – è il mezzo più efficace per fare passare un messaggio sociale. Così la risata non è fine a sé stessa, ma diventa un’occasione per riflettere». La commedia “I costretti sposi” è stata scritta da I Respinti, con Marco Manera. La regia è di Antonio Pandolfo. Il biglietto di ingresso per assistere allo spettacolo costa 15 euro (ridotto 13) se lo si acquista al botteghino del teatro. Se si volesse comprare il ticket online, il prezzo intero sale a 16,50 euro sul sito di LiveTicket (https://www.liveticket.it/opera.aspx?Id=413788).
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Spettacolo: Volevo fare il ballerino
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Palermo 26 febbraio alle 18 al teatro Convento Cabaret di via Castellana Bandiera 66. Sul palco una divertente carrellata di personaggi interpretati da Emanuele Beltrame, dove nessuno è ballerino ma è come se lo fossero tutti. Ognuno col suo talento: un cantante lirico, un sosia di Raffaella Carrà, un mago mentalista, una spagnola. Il biglietto di ingresso per assistere allo spettacolo costa 10 euro. Per prenotare, telefonare al 345 217 6618 o al 3397166425. Oltre agli spettacoli teatrali, non mancheranno i concerti e i laboratori per aspiranti comici di “Sicilia Cabaret”
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Concerto di Scipione Sangiovanni
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Roma mercoledì 1 marzo 2023 alle 18.00 per la stagione di concerti di Roma Sinfonietta all’Auditorium E. Morricone dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1). Concerto di Scipione Sangiovanni uno dei pianisti della sua generazione ad aver ottenuto il maggior numero di riconoscimenti in ambito internazionale ed è regolarmente invitato a tenere concerti in Italia e all’estero, dalla Carnegie Hall di New York alla Sala Verdi dii Milano, dal Mozarteum di Salisburgo alla Salle Cortot di Parigi e ancora a Berlino, Londra, Barcellona, Atene, Oslo, La Havana, Città del Messico e altre capitali della musica. Sarà uno dei concerti più originali e attesi della stagione. Confermando le sue scelte sempre personali e anticonformiste, Sangiovanni presenta un programma in cui i vari brani sono raggruppati sotto il titolo di suite, un termine usato nel Settecento per indicare una successione di vari brani uniti dalla tonalità e altre somiglianze. La prima suite da lui creata raggruppa quattro compositori, iniziando con una Toccata di GIrolamo Frescobaldi, figura dominante della musica a Roma nel Seicento, proseguendo col nuevo tango di Primavera Porteña di Astor Piazzolla e con Autumn Leaves di Joseph Kozma, che è diventato uno standard del jazz, per finire con una Passacaglia di Georg Friedrich Haendel, il grande contemporaneo di Bach. La seconda suite accosta due brani famosissimi quali In a sentimental mood di Ellington e la Ciaccona per violino di Bach nella splendida e virtuosistica trascrizione per pianoforte di Busoni. Nelle altre suites Scipione Sangiovanni ha accostato Domenico Scarlatti a Duke Ellington, Baldassarre Galuppi a Steve Wonder e ancora Bach a George Gershwin e Herbie Hancock. In tutto eseguirà cinque suites, da lui ideate raggruppando brani antichi e moderni sulla base della medesima tonalità o di una bilanciata alternanza di affinità e contrasti. Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti per personale universitario e over 65; € 5,00 per studenti. I biglietti si possono prenotare telefonicamente (06 3236104) e ritirare il giorno del concerto oppure acquistare direttamente prima del concerto al botteghino dell’auditorium.
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Perché la riapertura cinese potrebbe rivelarsi estremamente positiva per le obbligazioni dei mercati emergenti
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
A cura di Mickael Benhaim, Head of Fixed Income Investment Strategy & Solutions e di Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management. Il ritorno della Cina sul palcoscenico dell’economa globale è un evento di grande importanza. La seconda economia al mondo è fondamentale per i suoi livelli di produzione, il consumo di beni, il settore dei servizi e le risorse naturali, nonché per la liquidità.Pertanto, la ripresa del Paese avrà ricadute sul resto del mondo a livello di scambi commerciali, turismo e materie prime. Ed è significativo che a trarne il beneficio maggiore saranno le altre economie emergenti, più del mondo sviluppato. Prendiamo in considerazione le importazioni. La domanda cinese di beni provenienti da oltreoceano è destinata a crescere, in quanto i consumatori stanno ricominciando a spendere dopo aver acquistato solo generi alimentari e altri beni di prima necessità per quasi tre anni. La portata della domanda repressa è considerevole. La nostra analisi indica che i risparmi in eccesso delle famiglie (reddito disponibile meno consumi) hanno raggiunto i 5.000 miliardi di RMB, più del doppio rispetto al 2014, nonché pari al 4% del PIL. Secondo le nostre ricerche, gran parte di questa spesa si indirizzerà verso altri Paesi emergenti, come Singapore, Thailandia e Cile. Una ripresa del turismo cinese fornirebbe un’ulteriore spinta all’economia del mondo emergente. La Thailandia, ad esempio, prevede 5 milioni di arrivi dalla Cina per quest’anno e una spesa dei consumatori in grado di toccare i massimi degli ultimi tre anni. Gli esportatori di materie prime, soprattutto quelli dell’America Latina, dovrebbero beneficiare anche della maggiore domanda cinese di risorse naturali.Il mondo in via di sviluppo godeva già di un premio di crescita superiore rispetto alle controparti sviluppate. La riapertura in Cina andrà semplicemente ad ampliare ulteriormente questo divario di crescita. Tenendo in considerazione tutto ciò, prevediamo una crescita delle economie emergenti di oltre il 4% per quest’anno, superiore, quindi, alle controparti dei Paesi sviluppati (in aumento solo dello 0,5%). Alcuni investitori temono che la sua ripresa congiunturale possa mettere a dura prova le catene di approvvigionamento globali, già ampiamente stressate, portando a un rincaro delle materie prime e alimentando l’inflazione. Ciò costringerebbe quindi le banche centrali di tutto il mondo a inasprire ulteriormente la politica monetaria, con il rischio di un’impennata dei rendimenti obbligazionari dei mercati sviluppati, replicando quanto avvenuto nel 2022 in occasione dell’uscita dai lockdown delle economie statunitensi ed europee. Uno scenario simile è certamente plausibile. In termini di domanda finale, la Cina ha già superato gli Stati Uniti come maggior consumatore di beni sia energetici che non energetici. In effetti, i prezzi di materie prime come il minerale di ferro e il rame sono aumentati del 20-40% negli ultimi tre mesi.Tuttavia, non crediamo che una ripresa della domanda cinese cambierebbe in maniera consistente le dinamiche dell’inflazione globale. Innanzitutto, gran parte dell’economia mondiale si trova oggi in uno stato di fragilità. Molti Paesi del mondo sviluppato sono al momento pericolosamente vicini a una recessione. Inoltre, è sbagliato presumere che la riapertura della Cina avverrà in maniera simile a quella di Europa e Stati Uniti, quando, agli inizi del 2022, fu il loro turno di rimuovere le restrizioni dovute al COVID. In quell’occasione, l’inflazione salariale si affermò soprattutto a causa della situazione insolitamente tesa del mercato del lavoro. Al momento della riapertura degli Stati Uniti, ad esempio, il rapporto tra posti di lavoro vacanti e disoccupati aveva raggiunto il livello record di 2 a 1. Quello che era iniziato come un rincaro del costo dei servizi si diffuse rapidamente a ogni aspetto dell’economia, innescando una spirale inflazionistica prezzi-salari. L’Europa, a sua volta, riscontrò problemi simili. Il mercato del lavoro cinese, invece, non sembra trovarsi al momento in questa situazione, è anzi è ben lontano dall’essere sotto pressione: il rapporto tra opportunità di lavoro e disoccupati rimane stabile intorno a quota 1,5. Ciò ci suggerisce che è improbabile che le pressioni sui prezzi appartenenti al mercato cinese possano essere trasmesse al resto del mondo. Tutto questo, a sua volta, significa che l’impatto della Cina sull’inflazione globale non è abbastanza forte per alimentare da sé la stretta aggressiva da parte delle principali banche centrali. Al contrario, le principali banche centrali arriveranno presto alla fine delle loro politiche di aumento dei tassi. Prevediamo che la Fed interromperà i suoi rialzi dei tassi intorno a quota 5%.I mercati stanno già iniziando a scontare tagli dei tassi d’interesse statunitensi fino a 171 punti base nei prossimi tre anni: si tratterebbe del ciclo di allentamento più aggressivo mai visto. Per il momento, tuttavia, siamo ancora in una fase di rialzo.Questo dovrebbe essere un sollievo per le obbligazioni dei mercati sviluppati. Non prevediamo vendite massicce (come quelle viste lo scorso anno per questa asset class) e i rendimenti dovrebbero oscillare entro fasce ristrette.È probabile che l’apertura improvvisa della Cina provochi effetti anche rilevanti su tutta l’economia mondiale. Ma i vantaggi del ritorno cinese sul palcoscenico internazionale supereranno i rischi e stimoleranno le prospettive del debito emergente senza destabilizzare i mercati sviluppati del reddito fisso. (abstract by Gruppo Pictet)
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Moneyfarm: prospettive 2023-2033 Perché il 2023 è un buon momento per investire
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm. Il 2022 ha proiettato gli investitori in un sistema economico e finanziario di difficile comprensione e verrà ricordato come uno degli anni peggiori per chi investe, in particolar modo in strategie multi-asset bond/equity. Se guardiamo agli ultimi 90 anni, troviamo solo 5 casi in cui sia l’indice azionario, sia l’indice obbligazionario hanno performato così negativamente. Tuttavia, questa performance tanto ribassista può aprire le porte a nuove opportunità nel 2023: statisticamente, infatti, è molto raro che un investitore possa andare incontro a diversi periodi così negativi nel corso della propria vita. E la buona notizia è che ci sono numerosi motivi per poter guardare al futuro con grande ottimismo. Per quanto riguarda la crescita economica, abbiamo assistito a un costante peggioramento degli indicatori del sentiment. Questo pessimismo diffuso non è ancora del tutto giustificato da un deterioramento dei dati effettivi (ad esempio: consumi, statistiche sul mercato del lavoro, scorte, tassi di disoccupazione, immatricolazioni di automobili, affari immobiliari). I numeri in Europa e negli USA delineano uno scenario ancora in chiaroscuro: alcuni indicatori mostrano segnali di debolezza mentre altri, tra cui soprattutto gli utili aziendali, sembrano resistere e superare le attese di consensus. Nel 2023, tutti gli analisti si aspettano che la stretta monetaria cominci a sortire effetti negativi sull’economia. Per questo Bloomberg stima al 65% la probabilità di una recessione in Europa e USA. Tuttavia, riteniamo che la domanda cruciale non sia se la recessione arriverà, ma quanto intensa sarà e, soprattutto, se è già stata prezzata dai mercati. La prima buona notizia è che crediamo che uno scenario recessivo di lieve entità sia stato, in parte, già prezzato: le valutazioni azionarie sono calate significativamente nel corso dell’anno, nonostante le società quotate siano riuscite a mantenere utili stabili. Questo significa che i mercati hanno incluso nelle proprie aspettative di prezzo una riduzione dei profitti. La seconda ottima notizia è che una recessione lieve – o addirittura l’assenza di una recessione – rimane lo scenario più probabile, secondo i grandi istituti economici e la maggior parte degli analisti.L’altro tema cruciale risiede nel legame tra politica monetaria e inflazione. Un rallentamento lieve dell’attività economica ridurrebbe la spinta al rialzo dei prezzi, allentando di conseguenza la pressione sulle banche centrali, le quali nel frattempo si sono impegnate in un esercizio retorico, comunicando al mercato che la loro priorità assoluta, in questo momento, non è solo raffreddare l’inflazione, ma riportarla entro i livelli del 2%. La realtà è che i mercati credono che, al di là di questa retorica, il focus si sposterà gradualmente dall’inflazione al sostegno all’economia. Noi riteniamo che molto dipenderà da come reagirà la dinamica dei prezzi alla stretta monetaria del 2022. La pressione inflattiva legata ai servizi si trova ancora in fase espansiva e potrebbe rendere il raggiungimento del limite del 2% un obiettivo irrealistico, con una netta discrepanza tra le aspettative dei banchieri centrali e i mercati. La valutazione del contesto macroeconomico è un elemento cruciale del processo di asset allocation, in quanto serve a stimare la crescita a lungo termine degli utili, che a loro volta determinano gli scenari azionari e dei tassi di interesse per il reddito fisso.Quest’anno le aspettative a lungo termine per la crescita del Pil del Fondo Monetario Internazionale (FMI) sono meno positive rispetto agli ultimi anni. Le aspettative di crescita dell’economia statunitense a 5 anni sono ancorate all’1,6% rispetto a una mediana storica (dal 1990) del 2,4%. Una simile tendenza si riscontra nella maggior parte delle aree geografiche, con l’eccezione dell’Unione Europea. L’inflazione dovrebbe restare al di sopra dei livelli storici, principalmente nei prossimi 12 mesi, con gli Stati Uniti meno colpiti. Queste due combinazioni influiscono sulla nostra ipotesi di crescita degli utili, andando a penalizzare i, pur alti, rendimenti attesi azionari. Per i mercati emergenti, le stime delle esportazioni sono piatte al 4,2%, totalmente in linea con la loro mediana storica, segnalando un rimbalzo più robusto e sostenibile dai minimi del periodo Covid. Utilizziamo questa statistica, tra gli altri fattori, per stimare i rendimenti attesi a lungo termine per i mercati emergenti.Basandoci sulle previsioni dell’FMI, possiamo quindi concludere che: le stime dell’inflazione sono in linea con le aspettative del mercato per il 2023, a partire dalla fine di ottobre 2022; le stime del Pil non includono una recessione per il 2023 e il 2024, ma restano piuttosto prudenti nel lungo periodo; i nostri rendimenti attesi (che sono ancora positivi e sono cresciuti significativamente rispetto allo scorso anno) tengono conto del fatto che le stime di crescita a lungo termine sono piuttosto prudenti. Ciò potrebbe lasciare spazio a una sorpresa positiva in caso di performance del Pil a lungo termine più solide.
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Tendenze forti, ancora all’inizio del ciclo – veicoli elettrici, pannelli solari
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
A cura di Jack Neele, Portfolio Manager della strategia Robeco Global Consumer Trends Equities di Robeco. Sebbene vi sia spesso un divario tra le preferenze dichiarate dai consumatori e le modalità di spesa, la crescita delle vendite di veicoli elettrici e l’installazione di pannelli solari dimostrano che interessi e azioni possono convergere nelle giuste condizioni. Negli ultimi cinque anni, le vendite di veicoli elettrici a batteria (BEV) sono aumentate a un tasso di crescita annuo composto del 61% rispetto alle vendite di veicoli a benzina, che nello stesso periodo sono diminuite a un CAGR del 5%. In particolare, nel 2022, nonostante l’attuale carenza di semiconduttori, Bloomberg New Energy Finance (BNEF) stima che le vendite di BEV aumenteranno del 66% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 7,6 milioni di unità, pari al 9,4% del mercato globale. Analogamente, con un CAGR del 15,3%, negli ultimi cinque anni la generazione eolica e solare è cresciuta a un ritmo più che decuplicato rispetto alla produzione totale di energia elettrica. Secondo le stime del BNEF, la quota combinata di queste fonti di energia rinnovabile ha raggiunto il 12,7% dell’energia elettrica globale nel 2022 e rappresenterà più di un quarto del mercato entro il 2030.Grazie ai progressi tecnologici, ai nuovi modelli di business e ai rinnovati programmi di incentivazione, i veicoli elettrici e le energie rinnovabili sono sempre più non solo le opzioni più rispettose del clima, ma anche la scelta più economica per i consumatori. Il prezzo medio della produzione di energia solare ed eolica su scala industriale è inferiore del 39% a quello del gas e del 67% a quello del carbone. Allo stesso modo, mentre il prezzo di acquisto iniziale di un BEV è ancora superiore a quello di un analogo veicolo a benzina, i costi di gestione annuali sono inferiori di quasi il 30%, grazie ai minori costi del carburante (elettricità) e ai minori costi di manutenzione (meno parti in movimento).
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Robeco: Le tendenze dei consumatori nel 2023, salute e consumo sostenibile
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
A cura di Jack Neele, Portfolio Manager della strategia Robeco Global Consumer Trends Equities di Robeco. In primo luogo, i farmaci efficaci per la perdita di peso approvati di recente hanno suscitato l’interesse dei consumatori, dei medici e degli operatori sanitari. In secondo luogo, cinque miliardi di persone, in aumento, vivono con una vista scarsa o con occhiali, offrendo notevoli opportunità alle aziende che si occupano di correzione della vista. In terzo luogo, i dermocosmetici stanno guadagnando popolarità grazie alla loro efficacia e al marketing intelligente delle aziende di bellezza. In generale, i consumatori post-Covid stanno adottando un approccio più proattivo nei confronti della salute e del benessere. Queste tendenze sono sostenute anche dai venti di coda demografici: secondo McKinsey, negli Stati Uniti i Millennial e la Gen Z spendono in prodotti e servizi per il benessere a un tasso superiore di sei-sette punti percentuali rispetto alla media dei consumatori. Attualmente, solo il 2% circa delle persone obese viene trattato con farmaci. Anche l’interesse dei consumatori sui social media e nelle ricerche su Google per i farmaci dimagranti è in aumento. È interessante notare che, in attesa dell’approvazione normativa e di una maggiore offerta di farmaci per l’obesità, i farmaci per il diabete di tipo 2 Mounjaro e Ozempic, che contribuiscono entrambi alla perdita di peso, hanno registrato un crescente interesse da parte dei consumatori. Le aziende che si occupano di ipovisione hanno notevoli opportunità di crescita grazie all’enorme quantità di persone che necessitano di una correzione della vista. Circa 2,7 miliardi di persone vivono con problemi di vista non corretti e altri 2 miliardi con problemi di vista corretti e necessitano regolarmente di nuovi occhiali o lenti a contatto quando la loro vista cambia, i prodotti si usurano, o cambiano le tecnologie, i gusti e le mode. Una piccola percentuale di questi 4,7 miliardi di persone sarà sottoposta a interventi di chirurgia oculistica, per i quali le attrezzature sono fornite da un piccolo numero di aziende altamente specializzate. La crescita futura del numero di persone che necessitano di una correzione della vista è determinata dall’evoluzione del comportamento dei consumatori, tra cui l’aumento del tempo trascorso davanti allo schermo, l’intensificazione del lavoro da vicino e le tendenze demografiche, come l’invecchiamento della popolazione e la crescita demografica in Asia (dove la miopia è più diffusa). Le vendite di prodotti dermocosmetici crescono di circa il 10% all’anno, il doppio rispetto al mercato complessivo della bellezza, grazie anche agli influencer. La crescita è dovuta principalmente al fatto che questi prodotti sono sviluppati da farmacisti e dermatologi e offrono soluzioni a problemi specifici della pelle, come pelle sensibile, eczema o acne. Poiché questi prodotti spesso trattano “imperfezioni” della pelle del viso chiaramente visibili, sono anche strettamente legati al senso di bellezza dei consumatori. Oltre alla propria salute, sempre più consumatori vogliono che le loro scelte siano sostenibili anche per il pianeta. Negli ultimi anni, il sentiment pubblico, il progresso tecnologico e le motivazioni economiche hanno raggiunto un punto di svolta a favore di beni e servizi prodotti in modo sostenibile. Vediamo un’opportunità pluriennale in un’ampia gamma di segmenti, tra cui automobili, abbigliamento, alimenti ed energia, per le aziende innovative di fornire ai consumatori soluzioni non solo sostenibili, ma anche competitive sul mercato.
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RBC BlueBay: Azionario globale, i tre cambiamenti che alimentano l’ottimismo
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
A cura di Jeremy Richardson, Equities Portfolio Manager, RBC BlueBay Asset Management. Ci stiamo avviando verso una fase di “nuova normalità”? A febbraio i prezzi del gas naturale in Europa sono rimasti bassi, la Cina ha revocato le sue politiche Zero-Covid e i prezzi dei beni statunitensi si sono stabilizzati. Nonostante l’incertezza residua a breve termine e la volatilità del mercato, rimaniamo ottimisti in merito a una prospettiva economica meno cupa. Sembra che le pressioni inflazionistiche siano ormai alle nostre spalle, che il picco dell’inflazione statunitense sia passato, e che da qui in avanti ci si possa piuttosto preoccupare delle prospettive dell’economia in generale. E su questo punto sembra esserci un vero e proprio dibattito. Se torniamo indietro di qualche mese, riteniamo che il consensus del mercato fosse che ci sarebbe stato il rischio concreto di una recessione significativa in caso di prolungamento del rialzo dei tassi di interesse. In effetti, abbiamo parlato di una sorta di recessione in stile 1981 in Europa e in stile 2001 negli Stati Uniti.Da allora, sembra che il consensus si sia spostato verso una prospettiva molto più favorevole. E credo che il catalizzatore di questo fenomeno sia stato il cambiamento di tre elementi. Il primo: è stato un inverno molto mite in Europa, le temperature non sono scese ai livelli degli anni precedenti e, di conseguenza, i prezzi del gas naturale sono oggi più bassi rispetto a prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il secondo: l’inaspettata ritrattazione delle politiche Zero-Covid da parte della Cina. In molti si aspettavano che, qualora fosse stata presa tale decisione, sarebbe stato meglio attuarla in primavera-estate, quando circolano meno malattie respiratorie. Il governo ha invece scelto di anticipare i tempi. E quindi nei prossimi mesi la Cina potrà forse tornare a essere una locomotiva di crescita per l’economia globale. Il terzo: i prezzi dei beni, in particolare negli Stati Uniti, si sono stabilizzati e in alcuni casi sono diminuiti. I prezzi delle auto usate, ad esempio, sono ora più bassi rispetto a qualche mese fa. Questo è significativo perché il mercato del lavoro statunitense è ancora piuttosto rigido, il che significa che la sicurezza occupazionale è buona e i salari sono in aumento. Se a questo si aggiunge il calo dei prezzi dei beni, le prospettive per i consumi delle famiglie non sono poi così negative.Nel complesso quindi le prospettive si sono spostate: ora non si parla più di un atterraggio duro, ma di un atterraggio morbido e, in alcuni casi, anche di un atterraggio nullo, il che consentire alle grandi economie di evitare del tutto la recessione. Nessuno può dire con precisione cosa accadrà, ma in realtà, rispetto alla posizione difensiva in cui sono finiti i mercati azionari alla fine del 2022, queste prospettive più favorevoli sono state di sollievo. Crediamo dunque che ciò spieghi in qualche modo la forte ripresa dei mercati azionari globali a cui abbiamo assistito dall’inizio dell’anno solare. Stiamo iniziando a entrare nel vivo della stagione degli utili. Le nostre aspettative erano di vedere risultati misti, in modo non dissimile da quello che abbiamo visto nel terzo trimestre, poiché non sembrava che la traiettoria degli utili si fosse spostata di molto. E finora i primi risultati sembrano confermarlo. Circa due terzi delle società stanno battendo le aspettative, un dato leggermente inferiore a quello che ci aspetteremmo normalmente, ovvero circa tre quarti.Non mi sorprenderebbe se vedessimo alcune revisioni delle stime sugli utili e credo che l’andamento del mercato dipenderà in larga misura dalla volatilità che ci aspettiamo di ottenere a seguito di queste stime nel breve termine. In generale notiamo un certo entusiasmo da parte degli investitori per i titoli non statunitensi, in particolare europei, aiutati dal calo dei prezzi del gas e dell’energia in Europa, che di fatto rappresenta un taglio delle tasse per i consumatori e l’industria.Guardando al medio-lungo termine, rispetto al punto in cui eravamo, in cui si temeva che l’inflazione potesse sfuggire di mano, che i tassi di interesse sarebbero rimasti più alti più a lungo, ora il dibattito sulle prospettive economiche è molto più ponderato e questo può essere considerato un progresso.Riteniamo che molte persone si aspettano che forse non torneremo a un’inflazione dello 0% e a un debito a rendimento negativo. Forse la situazione attuale assomiglia un po’ di più agli anni ’90, con un’inflazione e tassi d’interesse a una cifra medio-bassa – un contesto con cui nel medio-lungo termine gli investitori potrebbero convivere. In conclusione, ci sembra di poter confermare che, al momento, ci troviamo in una situazione piuttosto costruttiva in cui il mercato sta iniziando a muoversi in direzione di una “nuova normalità”.
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Credit Outlook 2023: inflazione, tassi e mercato energetico
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Inflazione, andamento dei tassi e prezzi dell’energia impattano negativamente sull’evoluzione del profilo di rischio delle imprese non finanziarie italiane, in continuità con quanto osservato dall’inizio del conflitto in Ucraina e in controtendenza rispetto ai segnali di ripresa visti nella seconda parte del 2021. L’instabilità della situazione macroeconomica e geopolitica, infatti, si riflette anche sullo scenario predittivo base, o ottimistico, che al momento è dato come più verosimile: la probabilità di default delle aziende italiane passa dal 5,68% di dicembre 2022 al 5,80% di dicembre 2023 (+2%), rimanendo significativamente al di sopra del 4,45% di fine 2019. A dirlo è Cerved Rating Agency, l’agenzia di rating italiana specializzata nella valutazione del merito di credito di imprese e nella misurazione delle performance ESG, che nel suo recente Credit Outlook 2023 ha aggiornato le stime analizzando, come di consueto, un portafoglio di oltre 18.000 aziende rappresentativo dell’economia italiana. In uno scenario avverso, con un sensibile peggioramento della congiuntura economica e un nuovo rialzo dei prezzi energetici (che invece al momento sono in calo, così come l’inflazione) e dei tassi di interesse, la probabilità di default salirebbe addirittura al 7,23%, ma attualmente questa ipotesi non è la più quotata. Nel complesso, però, il sistema economico è sano. Il Credit Outlook individua, infatti, una quota di 1.087 imprese con struttura economica finanziaria abbastanza solida da poter emettere nel 2023 ben 13,1 miliardi di euro di minibond, di cui più della metà “green”: 6,7 miliardi, grazie a 537 possibili emittenti nei settori maggiormente esposti alla transizione ecologica ed energetica. “I dati non correggono ancora l’incremento di rischio che si è verificato durante e dopo il Covid – conferma Fabrizio Negri, Amministratore Delegato di Cerved Rating Agency – anche se la situazione va migliorando rispetto a qualche mese fa: la previsione attuale di 5,8% di rischio percepito (PD) a dicembre 2023 è infatti inferiore al 5,91% a giugno 2023 calcolato a metà dello scorso anno. In termini di dimensione aziendale, le probabilità di default più elevate riguardano le PMI, con stime che arriverebbero al 6,03%, ma a differenza degli anni precedenti l’aumento del rischio interesserebbe anche le grandi aziende, che passerebbero dal 2,9% di fine 2022 al 3,25% di fine 2023. Quanto alla distribuzione sul territorio, il rischio percepito varia molto per area geografica, con previsioni più confortanti al Nord: il dato medio di PD per i prossimi 12 mesi nel Nord-Ovest si ferma al 5,5%, addirittura al 4,8% nel Nord-Est, mentre al Centro arriva fino al 7,08%, al Sud al 7,03% e nelle Isole al 7,6%.Sempre all’interno del Credit Outlook 2023, Cerved Rating Agency ha stimato per il 2023 un mercato potenziale di minibond pari a 13,1 miliardi di euro, per oltre 1000 (1087) possibili imprese emittenti. Miliardi che potrebbero scendere a 11,7 in caso di scenario negativo (indebolimento della congiuntura economica e persistenza di pressioni inflattive trainate dai prezzi energetici e da una politica monetaria sempre più restrittiva), ma che in ogni caso dimostrano la buona solidità della struttura economica finanziaria delle imprese target. Un posto di tutto riguardo occupano poi i mini green bond, che raggiungerebbero i 6,7 miliardi di euro con 537 potenziali imprese emittenti, appartenenti a settori maggiormente esposti alla transizione ecologica ed energetica: costruzioni, automotive, attività manifatturiere, fornitura di energia elettrica, gas e acqua, gestione dei rifiuti, trasporto e magazzinaggio, servizi di informazione e comunicazione, attività immobiliari, agricoltura, siderurgia, chimica, plastica e gomma, produzione di macchinari.
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Fondo Italiano d’Investimento SGR annuncia il proprio ingresso nel capitale di HNH Hospitality
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Fondo Italiano d’Investimento SGR ed Eulero Capital hanno sottoscritto un accordo vincolante per l’ingresso nel capitale di HNH Hospitality, acquisendo una partecipazione azionaria dai fondi Siparex.HNH Hospitality, nato nel 1999 su iniziativa della famiglia Boccato, è uno dei principali operatori alberghieri indipendenti in Italia nel segmento degli hotel e resort 4 e 5 stelle. La Società gestisce 16 strutture, di cui 13 nelle principali città italiane, in franchising con le maggiori catene alberghiere internazionali (Hilton, IHG, Accor e Best Western) e, negli anni, con importanti player istituzionali attivi nel settore del Real Estate italiano (Allianz, Generali, Castello, Reale Immobili, Gruppo Borletti) oltre a 3 resort turistici di grande successo in Veneto, Sicilia e Sardegna, gestiti con il marchio proprietario Almar. HNH Hospitality ha chiuso l’esercizio fiscale 2022 con un fatturato pari a 71,4 Milioni di euro e stima per l’esercizio in corso, anche grazie alla recente acquisizione dell’Almar Timi Ama di Villasimius, di superare quota 100 milioni di euro.L’operazione, che per Fondo Italiano ed Eulero Capital rappresenta l’ingresso in un settore particolarmente strategico per il Paese come quello del turismo, ha l’obiettivo di accelerare ulteriormente il percorso di crescita già intrapreso dalla Società. HNH Hospitality rappresenta la piattaforma ideale per implementare un ambizioso progetto di consolidamento e valorizzazione nel business della gestione alberghiera in Italia, oggi caratterizzato da un’elevata frammentazione di mercato e da interessanti prospettive di crescita, che potrà progredire nella transizione verso modelli industriali sempre più allineati al contesto internazionale. Con questa acquisizione, realizzata attraverso il Fondo Italiano Consolidamento e Crescita – FICC, Fondo Italiano conferma la volontà di intensificare i percorsi di partnership con altri attori del private capital italiano, a sostegno della Piccola e Media Impresa nazionale. Con Eulero Capital, operatore con un primario network finanziario-imprenditoriale e focalizzato sui progetti di sviluppo e di aggregazione, supporterà la famiglia Boccato, azionista di maggioranza di HNH Hospitality, l’Amministratore Delegato Luca Boccato e il management team nell’ulteriore sviluppo del Gruppo, dando così continuità a una storia di successo. Fondo Italiano ed Eulero Capital con questa operazione subentrano ai fondi Siparex, che avevano investito nella società principalmente attraverso un aumento di capitale nel 2017. HNH Hospitality negli ultimi anni ha dimostrato un’eccellente capacità di affrontare e superare le contingenze negative dovute alla pandemia Covid-19, acquisendo negli ultimi 4 anni la gestione di 9 nuove importanti strutture alberghiere, di cui una, il Timi Ama di Villasimius, proprio a inizio 2023. Il tutto accompagnato da una significativa attenzione alle tematiche ESG che rivestono un ruolo centrale nelle scelte strategiche di HNH.
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Inflazione: Unc, la top ten delle città più care d’Italia
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
L’Istat ha resi noti oggi i dati dell’inflazione di gennaio dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la top ten delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.In testa alla top ten delle città più care d’Italia, Bolzano dove l’inflazione pari a +10,4%, pur essendo “solo” la decima più alta d’Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva, equivalente, in media, a 2764 euro su base annua, ma che sale a 3647 euro per una famiglia di 3 persone. Al secondo posto Milano, dove il rialzo dei prezzi del 10,8%, la settima inflazione più elevata, determina un incremento di spesa annuo pari a 2932 euro per una famiglia tipo, +3505 euro per una famiglia di 3 componenti. Sul gradino più basso del podio Genova che con +11,8%, la seconda maggiore inflazione, ha una spesa supplementare pari a 2572 euro annui per una famiglia media da 2,3 componenti, ma che arriva a 3320 euro per una da tre.Al quarto posto Modena (+10,9%, +3319 euro), poi Trento (+10%, +3317 euro), Ravenna (+10,8%, +3289 euro), al settimo posto Catania, la città d’Italia con inflazione più alta, +12,6%, con una stangata da 3152 euro, in media +2501 euro. Seguono Bologna (+9,8%, +3061 euro) e Perugia (+10,9%, pari a 3051 euro). Chiude la top ten Brescia (+9,6%, +3041 euro). La città più virtuosa è Potenza, con un’inflazione del 7,5% e una spesa aggiuntiva per una famiglia media da 2,3 componenti pari a “solo” 1481 euro, che arriva a 1613 euro per una di 3 persone.
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A gennaio il tasso di inflazione si attesta al +10% su base annua
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Una lenta attenuazione della crescita dei prezzi, che però non deve far cedere a facili ottimismi che produrrebbero gravi sottovalutazioni. Con l’inflazione a questo livello, le ricadute calcolate dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori per ogni famiglia sono di 2.980 euro annui.Il costo maggiore di tali aumenti pesa in misura più forte sulle spalle delle famiglie meno abbienti, aumentando così le disuguaglianze nel nostro Paese. A tal proposito sarebbe necessaria ed urgente, da parte del Governo, l’adozione di serie politiche di contrasto.Secondo le rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori crescono di giorno in giorno le difficoltà delle famiglie, che si traducono in rinunce: prosegue la riduzione del consumo di carne e pesce, pari al -16,9% (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); la riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 12,9% dei cittadini); oltre che la ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 47% dei cittadini), acquisti presso discount. A tali dati si aggiunge la progressiva rinuncia all’utilizzo dei mezzi propri, per ricorrere all’utilizzo di mezzi pubblici +8,9% (fattore che determina ricadute negative un servizio, in molte realtà, è ancora estremamente carente).Alla luce di questa situazione si rende sempre più indispensabile un intervento del Governo per l’attuazione di politiche di sostegno ai redditi e al potere di acquisto delle famiglie, soprattutto quelle con minore capacità di spesa. Provvedimenti che si devono concentrare soprattutto sul contrasto al caro-energia: a partire dalla sospensione dei distacchi per morosità, dalla previsione di una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, dalla costituzione di un Fondo contro la povertà energetica e dal contenimento del costo dei carburanti che incidono fortemente sulla determinazione dei prezzi di beni e servizi. Le risorse per tali operazioni possono essere reperite attraverso il potenziamento della lotta ai fenomeni speculativi, all’evasione e all’elusione fiscale, prevedendo al contempo un aumento della tassazione su extraprofitti (non solo in campo energetico) e rendite finanziarie.
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Appalti: Cgil-Cisl-Uil, no interventi su servizi pubblici igiene ambientale
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
“No alla reintroduzione per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità dell’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica”. Così in una nota Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in merito al parere non vincolante espresso dalla 8° commissione del Senato sullo schema di decreto legislativo recante Codice dei contratti pubblici.“Evidentemente – proseguono – la sentenza della Corte Costituzionale e la durissima mobilitazione sindacale nell’estate di due anni fa contro chi cercava di affermare per legge, con l’articolo 177 del Codice degli Appalti, un modello di gestione dei servizi pubblici basato solamente sulla riduzione del costo, delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi offerti ai cittadini, non è bastato a chi subdolamente cerca di attivare nuovamente pratiche poco utile ai cittadini e ai lavoratori di settori estremamente importanti per le comunità locali”.Secondo Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, alla luce della proposta di reintrodurre, anche per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità, l’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica, “è certo che il tentativo di frammentare i servizi pubblici locali in migliaia di minuscoli appalti per favorire i ‘soliti noti’ non è mai cessato nell’azione quotidiana di alcune lobby presenti anche in Parlamento”. I sindacati ribadiscono quindi “la necessità di modelli gestionali industriali anche per i servizi pubblici locali, dove le imprese pubbliche e private concorrono per le loro capacità d’investire e d’innovare, in un contesto dove la crescita dimensionale delle stesse deve essere perimetrata in ambiti territoriali ottimali anche aggregati tra loro”.Per i sindacati, infine, “la scelta folle del libero mercato senza regole e senza dimensioni ottimali significa sacrificare le imprese industriali e di qualità capaci, anche durante la pandemia, di garantire servizi essenziali con l’apporto fondamentale di migliaia di lavoratori e lavoratrici. La salvaguardia di questi servizi fondamentali e dell’occupazione del settore non può e non deve essere messa in discussione in nessuno modo da nessuna legge, ricordiamo che la Corte costituzionale è stata chiara. Continueremo a vigilare e a contrastare ogni tentativo di smantellamento del settore dell’igiene ambientale, continueremo a chiedere alla politica di impegnarsi per favorire la crescita dimensionale e industriale delle imprese contrastando con il massimo decisone le dottrine ultra liberiste e ideologie pseudo-ambientaliste. Le nostre ragioni andranno avanti forti del grande sostegno che le lavoratrici e i lavoratori ci hanno dato”, concludono Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
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“IoBio Trapani-Erice – Io mangio bene, e tu?”: gli studenti a lavoro per la realizzazione degli elaborati artistici
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
L’importanza del mangiare sano con cibo proveniente da agricoltura biologica è al centro di una serie di incontri e laboratori del progetto “IoBio Trapani-Erice – Io mangio bene, e tu?”. Il progetto, che vede l’emittente televisiva Telesud come soggetto promotore, si pone l’obiettivo di sensibilizzare, informare, comunicare l’agricoltura biologica, all’interno degli Istituti Comprensivi “Bassi – Catalano”, ” G. Pagoto”, “E. Pertini”. Il progetto è realizzato seguendo le linee guida dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, che ha puntato fortemente sulla conoscenza della cultura biologica sull’isola, anche fra i minori. Ed infatti, in queste settimane, oltre 100 bambini si sono cimentati nella realizzazione di elaborati legati al tema dell’agricoltura biologica. I bambini possiedono la capacità di assorbire e di restituire messaggi in modo molto intenso; la troupe di Telesud nei giorni scorsi ha effettuato le riprese nelle classi coinvolte nel progetto. Disegni, cartelloni, fumetti, orti 3D, ricette, tovagliette artistiche per la colazione, corone di ortaggi e frutti ed ancora forza espressiva, vitalità, queste le caratteristiche degli elaborati prodotti. I bambini hanno sperimentato la fantasia, la creatività con entusiasmo e impegno. I lavori continueranno sino al 3 di marzo, quando si svolgeranno le consegne ufficiali degli elaborati presso gli Istituti coinvolti. Fonte Telesud 3 S.r.l. Via Isolella 13, Trapani
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Per gli italiani alla ricerca di casa l’efficienza energetica è fondamentale
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Pur vivendo in una casa di proprietà (in Italia la percentuale sfiora l’80%), oltre la metà delle persone (55%) non conosce la classe energetica del proprio immobile. Eppure, gli italiani stanno prendendo sempre più coscienza dell’importanza di questo dato: infatti nell’ottica di un futuro trasferimento in una nuova abitazione, la classe energetica viene indicata come molto importante o fondamentale dall’80% degli intervistati. È una delle principali evidenze emerse dall’ultimo sondaggio sull’efficienza energetica degli immobili italiani di Immobiliare.it, portale leader immobiliare in Italia, che ha coinvolto un campione di 3.000 utenti, in seguito al via libera del Parlamento Europeo alla direttiva che punta al passaggio di tutte le abitazioni alla classe energetica E entro il 2030 ed alla D entro il 2033. Oggi la sensibilità ai temi energetici è sicuramente aumentata. La maggior parte degli intervistati si è messo all’opera per migliorare l’efficienza energetica di quella in cui vive, con quasi il 49% che afferma di aver effettuato dei lavori di recente mentre il 13% che dichiara di averli programmati nel breve.
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Risoluzione parlamentare per riconoscere genocidio
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
La commissione Esteri della Camera ha votato all’unanimità la risoluzione (a prima firma Giulio Tremonti) sul riconoscimento dell’Holodomor come genocidio perpetrato dall’Unione Sovietica verso il popolo ucraino all’inizio degli anni Trenta. È doveroso da parte dell’Italia riconoscere ufficialmente questa terribile pagina di storia che ha colpito il popolo ucraino lo scorso secolo. A maggior ragione è giusto farlo alla vigilia della ricorrenza dell invasione russa. Ringrazio le opposizioni per aver sostenuto il provvedimento con spirito collaborativo”. Lo dichiara il Capogruppo di FdI in Commissione Affari Esteri, Giangiacomo Calovini che ha illustrato la risoluzione.
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