Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for marzo 2023

T. Rowe Price – Banche: non è un nuovo 2008

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

A cura di Stephon Jackson, Director of Associate Analyst Programs, T. Rowe Price. La maggior parte dei fallimenti bancari è causata da problemi significativi nel portafoglio prestiti di una banca o da una crisi di liquidità, comunemente nota come “corsa agli sportelli”. L’inasprimento della politica monetaria della Fed ha creato un contesto in cui gli investitori potrebbero ridurre i loro depositi bancari, ma le caratteristiche relativamente uniche di SVB hanno reso più acuta la pressione sui depositi. Infatti, i rapidi aumenti dei tassi e la stretta quantitativa della Fed hanno aumentato i rendimenti disponibili sugli strumenti di investimento a breve termine, come le obbligazioni, incentivando gli investitori a prelevare i depositi bancari. Le start-up tecnologiche dominavano la base clienti di SVB e la riduzione dei finanziamenti da parte delle società di venture capital ha aumentato il fabbisogno di liquidità di questi clienti, inducendoli a ritirare i depositi. Questo ha provocato un crollo dei depositi del 25% in un solo giorno lavorativo e rimane tuttora una preoccupazione per una potenziale fuga dei depositi. La recente pressione sul prezzo delle azioni del colosso bancario europeo Credit Suisse non è direttamente collegata ai fallimenti bancari negli Stati Uniti, ma ha indirettamente contribuito al malessere del sistema bancario globale. La mancanza di fiducia in Credit Suisse è dovuta a carenze nella contabilità finanziaria, che potrebbero innescare problemi di liquidità. Ora, mentre consideriamo quali altre banche regionali statunitensi potrebbero essere vulnerabili a una crisi di liquidità, dovremmo prestare molta attenzione alle basi di deposito delle banche. In particolare, siamo preoccupati per le banche che hanno sia un’alta percentuale di depositi superiori a 250.000 dollari, non assicurati dalla FDIC, sia grandi concentrazioni di depositi da clienti di settori specifici. Se da un lato è probabile che le autorità di regolamentazione applichino regole di liquidità per le banche più piccole, dall’altro esaminiamo i bilanci bancari per determinare quali imprese abbiano la capacità di vendere asset per coprire eventuali gravi perdite di depositi. In questo momento non vediamo alcun fondamentale impatto o contagio dei recenti fallimenti bancari sui fondi comuni del mercato monetario e riteniamo che la Fed controllerà l’inflazione tramite rialzi dei tassi, nonostante i recenti fallimenti bancari.Inoltre, il nuovo programma di finanziamento a termine della Banca Centrale (BTFP), che consente alle banche di prendere in prestito dalla Fed fornendo come garanzia i Treasury o altri titoli di debito pubblico, dovrebbe consentire alle banche di soddisfare il proprio fabbisogno di liquidità nel breve termine.Quando si cercano opportunità nelle banche regionali, bisogna concentrarsi sulle dimensioni e sulla qualità della base di depositi delle banche. Oltre la metà dei prestiti bancari negli Stati Uniti proviene da istituti con un patrimonio inferiore a 250 miliardi di dollari, pertanto il settore bancario regionale è essenziale per l’economia in generale.In questo momento, stiamo lavorando per capire come posizionare in modo più efficace i nostri clienti per massimizzare il loro rischio/rendimento in due o tre anni, trovando banche regionali con bilanci solidi e una buona liquidità, ma le cui valutazioni sono state colpite dalla crisi. (abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Reporting season delle Mid e Small Cap italiane: dove trovare opportunità

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

A cura di Antonio Amendola, Portfolio Manager, AcomeA SGR, La reporting season delle Mid e Small Cap italiane è terminata riportando un’ottima performance nel 2022 con risultati in linea o sopra le attese. Alcuni fattori influenzeranno i prossimi mesi, ma è comunque possibile navigare questo momento volatile e trovare aziende più resilienti che possono trovarsi in occasione di “buy opportunity” qualora scendessero per motivi di mercato e non propri del business. Indipendentemente dai settori di riferimento, la maggior parte delle società considera il 2023 come un anno di transizione. A guidare il fatturato saranno principalmente le componenti di prezzo e mix di offerta, a discapito della crescita dei volumi. Pertanto, nonostante gli ottimi risultati del quarto quarter 2022, nei primi mesi del 2023 molti titoli industriali vedono un calo dei nuovi ordini e della domanda da parte dei clienti anche appartenenti a settori diversi, dalla manifattura ai servizi. I costi di determinate materie prime sono a livelli alti ma stabili, oppure in lieve aumento. Legata ai costi è la componente prezzi: i listini sono già stati aumentati (anche svariate volte) a partire dall’anno passato e il ribaltamento dei costi diventa sempre più difficile, per alcuni business, perché potrebbe iniziare ad intaccare la domanda. Il rialzo dei tassi a cui stiamo assistendo aumenta il costo del finanziamento per l’acquisto e il leasing di macchinari. Verosimilmente verranno ridotti gli investimenti nell’anno per rinviarli al prossimo, contribuendo alla riduzione di domanda a cui stanno assistendo le società industriali e i general contractor, per le cui commesse è spesso necessario il ricorso alla leva. Il mercato, particolarmente nelle Mid e Small Cap, non sta al momento scontando questo rallentamento atteso nel 2023: solo di recente alcuni analisti hanno abbassato le stime. I titoli delle Mid e Small Cap italiane da inizio anno riportano una performance rispettivamente del 9% e dell’8,3%, in calo in queste ultime due settimane dopo le crisi bancarie in US e il caso Credit Suisse (che ha eroso circa 3,8 e 1,8 punti percentuali dall’8 marzo). Nonostante questi eventi, che aggiungono ulteriore incertezza, sono comunque rimaste molto indietro rispetto al movimento delle Large Cap. In questo contesto di rallentamento sul 2023 e di ritardo nella performance delle PMI rispetto alle società Large, diventa ancora più necessario essere selettivi sulle storie idiosincratiche che possiedono quegli elementi distintivi per poter performare anche quest’anno. Tra le caratteristiche che individuiamo vi sono un’efficiente gestione del circolante e delle scorte di magazzino, un’offerta di prodotti distintivi per cui la domanda rimane forte, bassa competizione nel mercato di riferimento; vediamo anche positivamente alcuni operatori a monte della catena del valore e infrastrutturali. (abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Asset Allocation: sovrappesare i mercati emergenti

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

A cura della Strategy Unit di Pictet Asset Management. Nel mondo azionario, tutte le strade portano ai mercati emergenti (ME). Secondo i nostri modelli, gli investitori azionari troveranno valore nel mondo emergente, dove si concentrano prospettive di crescita economica più solide e condizioni di liquidità più favorevoli. Prevediamo che quest’anno il divario di crescita del PIL tra economie emergenti e sviluppate (attualmente al 2,5%) raggiungerà il massimo degli ultimi 10 anni. Inoltre, l’inflazione è in calo grazie alla rapida e tempestiva stretta monetaria da parte delle Banche Centrali dei mercati emergenti. Proprio le Banche Centrali emergenti si sono date un freno durante la pandemia; grazie alla loro moderazione, la liquidità in tutte le economie in via di sviluppo continua a sostenere gli attivi rischiosi, a differenza delle condizioni negative o al massimo neutrali di gran parte del mondo sviluppato. La riapertura cinese aumenta inoltre l’attrattiva degli investimenti azionari dei mercati emergenti. I dati di febbraio dell’indice dei direttori degli acquisti (PMI) hanno mostrato che il ritmo di crescita dell’attività manifatturiera cinese è il più sostenuto degli ultimi dieci anni, così come è solida la crescita del settore dei servizi. Anche il dato sulla produzione industriale di febbraio indica una ripresa dell’attività nella regione, sebbene serva ancora un po’ di tempo prima che il rallentamento legato alla fase prolungata di lockdown che ha colpito il Paese possa dirsi del tutto superato. Considerevole è anche il potere d’acquisto dei consumatori cinesi: secondo i nostri economisti, se ipotizziamo che saranno necessari due anni per spendere i risparmi accumulati durante la pandemia, l’aumento dei consumi dovrebbe essere del 6% all’anno. Ciò, a sua volta, si traduce in una maggiore domanda di importazioni e in una crescita del turismo cinese: due fattori che dovrebbero stimolare le prospettive economiche, in particolare quelle asiatiche. Singapore, Vietnam e Thailandia potrebbero esserne i principali beneficiari. Manteniamo pertanto la nostra posizione di sovrappeso per i mercati emergenti e per le azioni cinesi. Considerata la recente correzione, le azioni cinesi paiono particolarmente convenienti. Attualmente sono scambiate con uno sconto del 30% rispetto alle azioni globali, cosa che riteniamo giustificata vista l’unicità dei rischi geopolitici e normativi cinesi. A partire da questi livelli, i rendimenti dovranno essere trainati dagli utili societari e i segnali che giungono da questo fronte sono incoraggianti. Le revisioni degli utili per le società cinesi sono mutate in positivo e intravediamo un potenziale per ulteriori aggiornamenti al rialzo. Tutto ciò, unito al fatto che il posizionamento degli investitori nei confronti dei titoli cinesi è ribassista, sostiene con forza l’investimento in questa asset class. Per contro, restiamo cauti sui titoli azionari statunitensi ed europei, malgrado un certo miglioramento delle prospettive di crescita delle due economie. Le valutazioni sono relativamente più care per quanto riguarda gli Stati Uniti, le prospettive di crescita sono anemiche in tutto il mondo sviluppato e le insicurezze legate alla politica monetaria permangono.

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Cinque motivi per cui è ancora un buon momento per investire

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

A cura di Roberto Rossignoli, Portfolio Manager di Moneyfarm. Milano. Se si guarda alla storia dei mercati finanziari degli ultimi anni non si può negare che il sistema abbia saputo autoregolarsi, evolversi, smussare i propri limiti e garantire agli investitori un percorso di crescita costante, reggendo in maniera solida di fronte a crisi rilevanti come la grande recessione del 2008 o la pandemia da Covid. Negli ultimi tempi abbiamo assistito alla fine della fase espansiva guidata dall’innovazione tecnologica, che ha aumentato la produttività e compresso i costi, alla recrudescenza delle tensioni geopolitiche e al rallentamento della globalizzazione. È necessario osservare da vicino queste tendenze, prestando attenzione a non confondere il breve con il lungo termine ed evitando di compromettere i propri investimenti. Sono almeno cinque i motivi per cui avere ancora fiducia nel sistema economico e finanziario. In periodi di elevata volatilità è facile farsi prendere dallo sconforto e decidere di disinvestire parte del proprio capitale o provare a “battere il mercato”, cioè vendere per anticipare la fase negativa, poi magari rientrare al momento che si ritiene “giusto”. Si tratta di scelte che, pur comprensibili, non si dimostrano vincenti nel lungo periodo perché i tempi di recupero dei mercati sono imprevedibili e molto variabili: a riprendersi dal Covid hanno impiegato poco più di quattro mesi, ma se guardiamo alle ultime quattro crisi finanziarie notiamo che altre riprese hanno richiesto fino a quattro anni. 2. Il premio al rischio resta significativo sia per l’azionario che per l’obbligazionario. Nonostante la liquidità oggi possa sembrare un’alternativa attraente, a nostro avviso l’approccio diversificato è quello vincente. Storicamente, infatti, i portafogli multi-asset impiegano meno di 10 mesi per raggiungere il pareggio dopo un periodo di crisi. È vero che il 2022 è stato il terzo anno peggiore dal 1930 per i portafogli multi-asset, ma gli anni storicamente positivi superano in modo schiacciante quelli negativi. Nei prossimi 10 anni ci aspettiamo rendimenti più alti di quelli che avevamo preventivato negli anni passati 3. Raggiungere obiettivi di medio termine. Ogni risparmiatore ha in mente degli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni: l’educazione dei figli, l’acquisto di un immobile, il matrimonio. Si tratta di spese importanti che richiedono una pianificazione finanziaria di medio-lungo periodo. Storicamente i mercati azionari hanno vissuto molte fasi di ribasso e di rialzo. Un mercato ribassista, per definizione, è identificato da una caduta del 20% o più, mentre in caso di perdite tra il 10% e il 20% si parla di correzioni. Ebbene, la storia insegna che alle correzioni segue sempre un rimbalzo, che solitamente determina una performance più forte entro un anno. 4. L’era della Great Moderation non è finita I mercati hanno più fiducia nella capacità delle banche centrali di controllare l’inflazione di quanto queste abbiano in sé stesse. Noi crediamo che l’inflazione possa essere domata e che la prospettiva di un nuovo periodo di stabilità economica sia concreta. 5. La transizione verde non ha perso slancio. Dopo la forte crescita nel 2020 e nel 2021 sia in termini di asset under management sia di performance, il 2022 è stato un anno particolare per gli investimenti ESG. Il conflitto in Ucraina e l’impennata dell’inflazione hanno rappresentato una sfida per la transizione verde, e i fondi socialmente responsabili che non hanno investito in attività legate alla filiera dei combustibili fossili hanno generalmente sottoperformato gli investimenti tradizionali, poiché non sono stati supportati dall’impennata dei prezzi delle materie prime. Tuttavia noi crediamo che la sfida per salvare il pianeta sarà un catalizzatore sempre più forte di investimenti, nel lungo termine ci sarà un’accelerazione verso l’energia pulita e questa non può che essere una buona notizia per gli investimenti ESG. La crisi energetica ha fatto capire a vari governi l’importanza delle energie rinnovabili e di altre fonti di energia per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili della Russia prima del 2030.

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Nuovo codice appalti: Le perplessità di Assital

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

“Avevamo chiesto al Governo uno slittamento della entrata in vigore della norma, prevista per il prossimo primo aprile e che diventerà completamente operativa a partire dal primo luglio, al fine di dialogare per migliorare taluni istituti, ma non siamo stati del tutto ascoltati”. Così esordisce Angelo Carlini, Presidente di ASSISTAL, l’Associazione, aderente a Confindustria, che rappresenta le imprese di costruzione e manutenzione di impianti tecnologici, ESCo, servizi di efficienza energetica e facility management, commentando l’approvazione definitiva del testo del nuovo Codice dei Contratti, intervenuta in Consiglio dei Ministri. “Ne prendiamo atto” – prosegue Carlini – “e comprendiamo la deadline dettata dall’Europa per evitare i rischi di perdere i circa 20 miliardi di finanziamento previsti dal PNRR, ma restiamo convinti che alcuni istituti vanno necessariamente rivisti per affermare la garanzia di trasparenza, fattibilità delle opere, sostenibilità del mercato e tutela delle imprese. Ci preoccupano molto le soglie economiche previste per gli affidamenti diretti e per le procedure negoziate senza bando; ad esempio la possibilità di affidare gare di lavori impiantistici fino a circa 5,3 milioni di euro con procedura negoziata senza bando, significa sottrarre al mercato ed alla trasparenza circa il 90% delle gare per le piccole e medie imprese. Per non parlare del subappalto a cascata, concetto che riapre la strada a subappalti che oggettivamente sfuggono al controllo della stazione appaltante, con danni riferibili alla qualità dei lavori e dei servizi, ai lavoratori in termini di sicurezza e retribuzioni, alle imprese “sane” in termini di crollo verticale del principio di concorrenza. Sotto il profilo dei servizi energetici e tecnologici” – continua Carlini – “siamo convinti che si poteva fare meglio e di più per garantire al comparto una regolamentazione maggiormente mirata, volta ad esaltare la qualità delle prestazioni e d’altro canto il ruolo della grande impresa in termini di partenariato pubblico privato, sul quale le norme restano, rispetto al passato, pressoché invariate. “Poiché siamo convinti che i rilievi da noi mossi vanno nel verso giusto” – conclude Carlini – “continueremo a rappresentare con forza, anche unitamente agli altri operatori della filiera delle costruzioni, la necessità di rivedere talune norme, nelle more della piena operatività del nuovo codice, con l’auspicio che Governo e Parlamento dimostrino la giusta sensibilità, necessaria per la crescita del Paese”.

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Neo diplomati: E adesso, cosa faccio?

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

È arrivato il momento dell’anno in cui questa domanda, per centinaia di migliaia di maturandi, non è più eludibile: continuo a studiare oppure no? Per cosa sono davvero portato? Ma soprattutto: mi piace? Mi ci vedo in quel ruolo, è quello il mio futuro? Dubbi che pesano come macigni, specialmente se ci si sente soli ad affrontarli, ma che possono trasformarsi in straordinarie opportunità se si è supportati e seguiti da adulti competenti e motivati. Fare riflettere sul proprio domani, porsi le domande corrette per imboccare da subito la strada giusta è quanto si propone Universitas, il progetto di orientamento universitario che Fondazione Rui (www.fondazionerui.it) offre gratuitamente da aprile a giugno ai ragazzi di IV e V superiore e che verrà lanciato il 4 aprile alle 18.30 nel corso di un evento online a cui parteciperanno Alessandro D’Avenia, insegnante e noto scrittore, e Marco Bersanelli, docente universitario e astrofisico. Iscrizioni aperte su Eventbrite (bit.ly/cosafaredigrande). “Cosa vuoi fare di grande?” è il titolo dell’incontro, perché è giusto che gli adolescenti possano pensare il futuro senza porsi dei limiti. “Attraverso l’affiancamento e il mentoring, il progetto Universitas vuole accompagnare il singolo studente alla scoperta dei propri talenti, desideri e sogni in un momento difficile e travagliato come quello della scelta dell’Università – spiega Giuseppe Ghini, Presidente della Fondazione Rui -. I dati sull’abbandono negli Atenei italiani, infatti, sono particolarmente allarmanti e mettono in evidenza un forte bisogno di orientamento: il 12% degli iscritti lascia dopo il primo anno di studi. Fondazione Rui crede fortemente nella valorizzazione del merito e del talento e la persegue nei suoi 12 collegi universitari, dove i residenti sono sostenuti da un percorso formativo personalizzato che permette loro di studiare in modo efficace (con medie di voti superiori alle facoltà di riferimento), laurearsi in corso e trovare in pochi mesi un’occupazione soddisfacente. Questa stessa attenzione abbiamo deciso di destinarla anche ai ragazzi che concludono il percorso della scuola secondaria, fornendo loro un’occasione di crescita personale”. Nell’edizione dello scorso anno, la terza, all’evento si sono collegati oltre 2.000 studenti da tutta Italia e di questi più di 300 hanno poi intrapreso il programma da aprile a giugno, affiancati da mentor che in più sessioni successive li hanno supportati nella scoperta delle proprie potenzialità e inclinazioni, senza tralasciare lo scenario del mercato del lavoro, così da individuare in maniera consapevole la facoltà universitaria o lo sbocco lavorativo più adeguati. Il mentoring si basa sul rapporto fiduciario e paritario tra una figura senior e una junior e consente al ragazzo di porsi correttamente le domande importanti, conoscersi meglio e formulare i giusti obiettivi. Chi è interessato può poi accedere durante il primo anno di Università al programma JUMP-Job University Matching Project (www.jump.rui.it).

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Scuola: Sostegno disabili, Valditara accoglie l’appello Anief

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Mentre cresce l’attesa per il prossimo ciclo di Tfa sostegno che dovrebbe essere bandito a breve, coscienti che quella “del sostegno resta però una situazione traballante, considerando che ogni anno i posti assegnati a non specializzati sono sempre troppi”, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara accoglie l’appello Anief inserendo nell’Atto di indirizzo – approvato dai vari ministeri del Governo Meloni e firmato dal titolare dell’Istruzione e del Merito – l’impegno di realizzare maggiori immissioni in ruolo di docenti specializzati: le assunzioni si faranno su posti di sostegno, andando anche a fare crescere il numero di docenti iscritti al TFA sostegno attraverso il quale si consegue la specializzazione. “Ora aspettiamo i fatti”, dice Marcello Pacifico presidente nazionale Anief. Con questo provvedimento, a partire dal 2023 e per il triennio 2023/2025, il Ministro annuncia di voler prevedere un numero maggiore di insegnanti di sostegno in ruolo e di docenti specializzati. Anief chiede da tempo di adeguare almeno una parte dei posti in deroga in organico di diritto, per assumere quindi tutti i docenti specializzati anche e soprattutto al Sud e nelle Isole, ma anche di aumentare sensibilmente il numero di accesso a numero programmato al Tfa sostegno (almeno 50 mila unità) dopo le vittorie in Consiglio di Stato. Del resto, è un dato di fatto che quasi la metà delle cattedre di sostegno, quasi 100mila, vanno ogni anno ai precari e questo è uno scandalo. Marcello Pacifico, leader del sindacato autonomo, rammenta che “dal suo insediamento, Anief che insieme ad Eurosofia ha promosso diversi incontri formativa sul tema, ha chiesto specifici interventi al ministro Valditara sul sostegno, incluso la riscrittura del DM 182/2020, a partire dal seminario di Palermo dell’autunno scorso”.

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Scuola. Titoli Estero: Ministero presenta bozza di decreto di modifica OM 112

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

La proposta del Ministero, illustrata dal Capo Dipartimento Carmela Palumbo e dai direttori generali Filippo Serra (Personale scolastico) e Fabrizio Manca (Ordinamenti, valutazione e internazionalizzazione), fa seguito alla pronuncia dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e alle centinaia di ordinanze del TAR Lazio che negli scorsi mesi hanno obbligato l’amministrazione a valutare tempestivamente le richieste – oltre 11mila – di convalida del titolo acquisito all’estero con la nomina di un commissario ad Acta. ANIEF è l’unico sindacato che si è dichiarato favorevole al provvedimento, mentre le altre organizzazioni hanno espresso una posizione contraria. La questione potrebbe essere oggetto di ulteriore confronto nei prossimi giorni in sede politica richiesta da alcuni sindacati. Per ANIEF la modifica proposta sarebbe l’unica in grado di rendere finalmente giustizia a chi in questi anni ha dovuto conseguire titoli abilitanti e di specializzazione in altri paesi dell’Unione Europea a causa del blocco ormai pluriennale dei corsi abilitanti in Italia e al numero di gran lunga inferiore al fabbisogno territoriale dei posti attivati nei corsi di TFA Sostegno presso le università italiane. Per Marcello Pacifico, presidente ANIEF, “si tratta di un atto dovuto per uno Stato membro dell’Unione, stupisce solo sia stato necessario attenderlo così a lungo. Serve invece intervenire rapidamente su questo come anche – mette in guardia Pacifico – su altri provvedimenti per evitare l’ennesima guerra tra precari, che qualcuno sta già fomentando.

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Scuola: Più soldi e valorizzazione del personale, lo scrive il Ministro Valditara nell’Atto di indirizzo

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Assegnare ai docenti “un riconoscimento economico legato alla complessità del ruolo” e procedere per la “valorizzazione del personale della scuola”: l’importante impegno è presente nella versione definitiva dell’Atto di indirizzo approvato dai vari ministeri del Governo Meloni e firmato dal titolare dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, con all’interno la recente integrazione dei 300 milioni (da destinare anche al personale Ata) inizialmente destinati a finanziare altro. “Le intenzioni sono ottime – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, solo che se rimaniamo alla mera realtà ad oggi c’è solo l’integrazione dell’atto di indirizzo del CCNL 2019/2022, che prevede la disponibilità di ulteriori 300 milioni di euro circa, stanziati dalla legge di bilancio 2022: certamente, lo spostamento della somma dal Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa all’incremento della componente fissa della retribuzione del personale della scuola, è un fatto positivo. Ma non può bastare. Come non può bastare l’assegnazione di 37,5 milioni al personale Ata, che si ritrovano i livelli professionali bloccati da mezzo secolo. Assegnare ulteriori 20-25 euro lordi a lavoratore, oltre ai 100 di fine 2022, deve essere solo l’inizio. Senza dimenticare che mancano anche i 56 milioni per finanziare le progressioni economiche (rispettivamente 700 e 1.250 euro previsti dal Contratto ma mai stanziate) che si vorrebbero persino abolire. E dove sono le risorse aggiuntive la figura professionale del Dsga che continuerà a essere trattata quale quella del ‘segretario’?”. “La verità – continua Pacifico – è che servono almeno 6 miliardi di euro per pagare l’indennità di vacanza contrattuale piena, che copra fino al 15 per cento di aumento di inflazione che si è venuta a determinare tra il 2022 e il 2023. Coprire l’1,5%, come è stato fatto con l’avvio del 2023, non può bastare. Senza dimenticare il 2013 ‘derubato’ dalla carriera: per questo, Anief ha avviato una campagna nazionale per tutelare le retribuzione durante l’inflazione salita di 12 punti solo nell’ultimo anno per la guerra in Ucraina e il caro energia: la normativa vigente primaria prevede infatti che l’indennità di vacanza contrattuale sia pari a non meno il 50% dell’aumento del costo della vita, quindi attorno al 7 per cento, considerando pure l’anno in corso. In cifre, anziché tra 6 ai 14 euro di aumento servono almeno 80 euro medi: sono quelli – conclude il sindacalista – che andremo a chiedere al giudice”.

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Una vita di lampo di Lucrezia Lombardo

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Portraits de poètes non è una semplice raccolta di saggi dedicati alla poesia contemporanea, ma un affresco che ripercorre la produzione letteraria italiana del XX secolo. Realizzato in collaborazione con la rivista letteraria italo-francese La Bibliothèque Italienne, il libro assume la forma di un viaggio, che si snoda attraverso la storia letteraria recente del nostro paese, con uno stile fresco e appassionato, che intende dare respiro all’esistenza dei singoli protagonisti e al loro modo di “vivere la scrittura”. La poesia si rivela, così, un linguaggio quanto mai attuale e capace di dare voce, come nessun’altra forma espressiva, al sentire dell’uomo moderno. Lucrezia Lombardo è autrice di libri di poesia, saggistica e narrativa, oltre ad aver ricevuto importanti premi e riconoscimenti letterari, ha pubblicato inediti e articoli su riviste letterarie nazionali ed internazionali e alla sua produzione sarà presto dedicata una tesi di laurea, redatta per la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Firenze. Editore: ERETICA Pagine: 86 Formato: 12.5×19.5 Prezzo: 16.00 €

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Esther Kleist: Rombo

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

TRADUZIONE DI: Silvia Albesano PAGINE: 288 PREZZO DI COPERTINA: € 18,00 Editore Iperborea. Il nuovo, acclamato romanzo di una delle più importanti scrittrici tedesche contemporanee, vincitore del Premio Kleist e candidato al Deutscher Buchpreis. «In seguito, tutti parleranno del rumore. Del rombo. Con cui è iniziato.» Il 6 maggio 1976 un violento terremoto colpisce il Friuli, squarciando il paesaggio e l’esistenza di chi lo abita. A rievocare quei giorni sono sette abitanti di una valle nell’estremo nord-est della regione. Uomini e donne all’epoca già adulti o ancora bambini di cui ricostruiamo le vite in un’arcaica comunità montana di origini slave, con la sua peculiare identità linguistica e storica, le sue suggestive tradizioni, il suo retaggio di terra povera e di confine dove si sognava di fuggire o di vedere il mare, dove si emigrava per lavoro e si ritornava con nostalgia. Una terra di leggende in cui il terremoto ha origine dal mostruoso Orcolat o dalla Riba Faronika, la possente sirena a due code. Alle voci umane che raccontano un mondo antico di colpo travolto dalla paura fanno da controcanto le voci della natura attraverso una vivida descrizione del paesaggio carsico, dai fiori agli uccelli – i soli viventi immuni al terremoto – fino alle rocce che nei loro strati e colori conservano traccia dei movimenti millenari della terra. Così la memoria dell’uomo, che tenta di ricostruire con le parole quello che è andato distrutto, che cerca segni premonitori nelle ore precedenti al sisma per non rassegnarsi alla propria impotenza, che va modellandosi nel tempo insieme alle ferite, sembra confrontarsi con la memoria geologica. In un mosaico narrativo che riesce a combinare scienza e poesia, Rombo racconta la precarietà dell’esistenza e il senso profondo del ricordo mettendo a confronto ciò che passa e perisce per sempre e ciò che rimane, sottoposto a incessante mutamento, in natura come nella memoria.

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Sanità: Carta di Bucarest per sostenere i professionisti della sanità nel mondo

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

“L’Associazione medici di origine straniera in Italia (AMSI), l’unione Medica euromediterranea (UMEM) e il Movimento Internazionale Interprofessionale Uniti per Unire, firmano e aderiscono alla Carta di Bucarest condividendo l’analisi, le proposte e le criticità sollevate che coincidono con le nostre osservazioni e proposte denunciate negli ultimi 15 anni, ma purtroppo non fummo ascoltati in tempo anzi, ostacolati”, Cosi dichiara Il Presidente Amsi e UMEM, Prof.Foad Aodi ,nonché membro della Commissione Salute Globale Fnomceo e che illustra le nostre statistiche a riguardo: -In Europa ci sono più di 650 mila medici di origine straniera di cui 150 mila mobili; -Non ci sono procedure omogenee (modalità e tempi )per il riconoscimento dei titoli eseguiti all’estero in tutti i paesi europei ,oltre che ai salari; -Negli ultimi 5 anni più di 10 mila richieste di medici ,infermieri e fisioterapisti all’Amsi ed UMEM dalle strutture pubbliche e private italiane e europee; -In atto ci sono numerosi Deserti_Sanitari_Europei che direttamente ed indirettamente causano #Deserti_Sanitari in Africa ,Paesi Arabi ,Asia ,India ,Pakistan perché a loro volta i medici locali scelgono le offerte migliori in Europa; -Sono aumentate negli ultimi 3 anni del 45% le richieste da parte dei medici e professionisti della sanità italiani per andare a lavorare all’estero; -Sono aumentate negli ultimi 3 anni del 35% le richieste dei medici e professionisti della sanità dall’estero per esercitare in Italia ,grazie al decreto Cura Italia e Decreto medici ucraini e per il reclutamento da parte delle regioni italiane di medici ed infermieri dall’estero.

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Medici a gettone e aumenti ai compensi. Il Governo al lavoro su un decreto omnibus. Ecco le novità

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

«Mettere dei paletti all’uso dei gettonisti. Snellire le liste d’attesa aumentando il compenso dell’orario aggiuntivo dei medici e degli operatori sanitari. Contributi previdenziali ‘più pesanti’». Ci sarà questo e altro ancora nel decreto omnibus sulla sanità che comprenderà misure per la medicina d’urgenza e per chi opera nei pronto soccorso che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, anticipa in un’intervista a ‘La Stampa’. Rispetto al numero chiuso a Medicina «abbatterlo no ma stiamo lavorando con il Miur per aumentare gli accessi alle Facoltà». Sulla possibile proroga dell’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa che scadrà il 30 aprile, il ministro dichiara: «Decideremo sulla base delle evidenze epidemiologiche e scientifiche. Ma gli ospedali devono rimanere aree protette, almeno dove ci sono i fragili». Sul divieto di fumo anche all’aperto in presenza di bambini e donne incinte, il governo andrà avanti «sulle sigarette tradizionali, sulle e-cig servirà invece un approfondimento basato su reali evidenze scientifiche».Alla domanda su dove si troveranno medici e infermieri che dovranno lavorare nelle nuove 1.400 case e negli oltre 400 ospedali di comunità, il ministro risponde: «Tra medici di famiglia, specialisti ambulatoriali, pediatri ed ex guardie mediche abbiamo 82 mila professionisti, che oggi lavorano però troppo isolati, mentre nelle nuove strutture potranno garantire una migliore assistenza lavorando in team. Quelli che mancano veramente sono gli infermieri. Per questo stiamo pensando di autorizzare coloro che lavorano in ospedale a fare ore retribuite extra anche in case e ospedali di comunità». Le Regioni sostengono che con la prospettiva di un finanziamento dell’Ssn al 6% del Pil da qui al 2025 bisognerà dire la verità ai cittadini, ossia che le loro aspettative di assistenza dovranno essere riviste al ribasso. Ma il Ministro spiega che «non è solo una questione di soldi». «Le Regioni – risponde il ministro – devono però adoperarsi per evitare gli sprechi e rendere più efficienti gli ospedali e la sanità territoriale. I posti letto negli ospedali vanno ad esempio aumentati ma bisogna lavorare anche sull’appropriatezza dei ricoveri con la presa in carico dei malati cronici proprio da parte del territorio. Il mondo sta cambiando, abbiamo tecnologie e terapie che consentono quello che fino a ieri era impensabile”. “Le risorse – continua – per l’innovazione devono arrivare dalla prevenzione, che va potenziata. Perché in una popolazione che invecchia prevenire significa non solo far vivere meglio le persone ma anche liberare risorse per curarle poi più efficacemente quando serve. Rispetto alle risorse mi faccia però dire che, nonostante la guerra e la crisi energetica, il governo le ha aumentate quest’anno di oltre 4 miliardi. E nel calcolare le percentuali sul Pil bisogna considerare che durante la pandemia è sceso notevolmente mentre ora è destinato a salire anche oltre i livelli pre-pandemici. Il che significa che in valori assoluti le risorse non diminuiscono ma aumentano».Nello specifico, sul decreto omnibus per la sanità, Schillaci spiega: «Stiamo pensando di snellire le liste d’attesa aumentando il compenso dell’orario aggiuntivo dei medici e degli operatori sanitari – spiega il ministro della Salute – Si sta lavorando per contrastare la violenza nei pronto soccorso anche con il procedimento d’ufficio contro gli aggressori. Vogliamo mettere dei paletti all’uso dei gettonisti. Pensiamo infine per chi lavora nei reparti in prima linea, come l’emergenza e urgenza, di defiscalizzare l’indennità di specificità medica da circa 8 mila euro l’anno e di dare maggior peso ai contributi previdenziali per ogni anno lavorato in questi reparti, dove si potrà fare più punteggio anche ai fini della carriera. Che poi è anche un modo per incentivare i giovani a iscriversi a quelle specialità mediche meno attrattive da un punto di vista economico perché hanno poco mercato privato». Sui medici a gettoni, «stiamo pensando di fissare dei limiti sia alla quota utilizzabile che di età, perché non è possibile far lavorare chi ha anche 70 e più anni – avverte – Ma saranno necessari anche titoli specialistici attinenti al tipo di lavoro che si va a fare in ospedale. Un ortopedico non può finire a cardiologia». I pronto soccorso nel frattempo scoppiano. Come superiamo questa emergenza? «Sicuramente incentivando da un punto di vista sia di carriera che economico chi ci lavora. In questo senso stiamo cercando di anticipare a quest’anno i 200 milioni di incentivi stanziati per il 2024. Ma è indispensabile – osserva – potenziare la sanità del territorio e la telemedicina, perché oggi la gran parte degli accessi al pronto soccorso sono codici verdi che dovrebbero essere trattati fuori dell’ospedale». (Fonte Doctor33)

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Galenica:Per favorirne sviluppo serve più promozione tra i medici prescrittori

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Per Walter Marrocco, “la galenica è fondamentale nella personalizzazione delle cure, in modo particolare nella gestione del paziente cronico. L’assistito diventa attore, insieme al medico, allo specialista, al farmacista, della propria cura. Con il prodotto galenico, di fatto, il coinvolgimento del paziente è maggiore e tale responsabilizzazione nella terapia è un elemento che migliora l’aderenza. Ci vuole, però, un salto di qualità nell’impegno verso la promozione e lo sviluppo della galenica. A oggi le competenze dei medici prescrittori possono essere ulteriormente ampliate e su questo occorre lavorare perché ci sia una maggiore diffusione delle conoscenze”. Per favorire lo sviluppo della galenica, per Marco Cossolo, presidente di Federfarma, “sarebbe anche utile differenziare i servizi che le farmacie possono offrire in questo ambito. La galenica non va identificata esclusivamente con il livello più evoluto: c’è un gradiente più basilare a cui tutte le farmacie bene o male afferiscono. Credo che serva un modello, un sistema codificato che differenzi le complessità di servizio, in modo da far capire alle farmacie quanto già oggi possono fare. Questo sarebbe certamente utile per arrivare a una maggiore diffusione della galenica”. D’altra parte, ha aggiunto Andrea Mandelli, presidente di Fofi “quando si è palesata l’esigenza i farmacisti si sono attivati immediatamente per rispondere ai bisogni della popolazione. Questo è stato vero tanto per i vaccini, quanto per le carenze. La rete delle farmacie è un valore per il Ssn e i cittadini. Per questo, il nostro impegno è diretto a fare in modo che la filiera della galenica sia sempre più tempestiva e vicina alle esigenze del paziente”. By Francesca Giani Fonte Farmacista33.

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Convegno su medicina di genere nella scienza della fisioterapia

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

L’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, con la collaborazione dell’Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI), ha ospitato l’evento scientifico ‘Genders medicine in Physiotherapy Science – Medicina di genere nella scienza della fisioterapia’. Obiettivo dell’incontro è stato quello di informare sulla crescente consapevolezza delle necessità di salute determinate e associate al genere, condividere e programmare strategie di educazione, formazione, presa in carico e, infine, discuterne l’impatto sulla scienza della fisioterapia. L’evento ha coinvolto numerosi ricercatori ed esperti del tema in diversi campi della medicina, come la riabilitazione, la bioingegneria e la farmacologia. Dopo la presentazione del progetto a cura della dottoressa Martina Putzolu, vincitrice del bando ‘Women in Physiotherapy Science’, ha preso la parola la dottoressa Franca Di Nuovo, referente per la medicina di genere della regione Lombardia, componente dell’Osservatorio nazionale per la medicina di genere dell’Istituto superiore di sanità, che si è soffermata sulla medicina di genere in Italia e in regione Lombardia, dalla legge alla sua declinazione. Molto significativa anche la presenza dei Presidenti neoeletti dei quattro Ordini dei Fisioterapisti OFI della Lombardia, a sottolineare l’importanza del cammino comune tra rappresentanza della professione e società scientifica.”A cornice di questo evento- è intervenuta la dottoressa Greta Castellini, membro del consiglio direttivo nazionale di AIFI, Responsabile della promozione e sviluppo della ricerca in Fisioterapia- si è concluso l’evento con la cerimonia di consegna della pergamena alla vincitrice del bando ‘Women in Physiotherapy Science’ da parte dell’Avvocato Patrizia Polliotto, rappresentante di ‘Donne Leader in Sanità (LEADS)’ che ha patrocinato l’evento. Inoltre, a tutte le candidate partecipanti al bando è stato regalato un libro sulla medicina di genere quale augurio per una promettente carriera”.”Ci auguriamo che questo evento possa essere il primo di molti altri- ha poi affermato Gianola- perché abbiamo bisogno di prendere coscienza delle differenze associate al genere. Continueremo a promuovere iniziative come ‘Women in Physiotherapy Science’ per le giovani colleghe, affinché attraverso le opportunità, le informazioni e la conoscenza si possano appassionare alla scienza e, soprattutto, trovino occasione per fare network”. “Più siamo- ha concluso Gianola- più conseguiremo ottimi risultati, l’unico modo per garantire non l’uguaglianza ma l’equità di genere”.

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Galenica risolutiva in carenze ma ci sono criticità da affrontare

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Soprattutto durante la pandemia e nella gestione dei momenti di carenze di farmaci che si sono verificati in questo ultimo periodo, “è emersa in modo particolare l’importanza della galenica” è stato l’intervento di Minghetti. Dall’allestimento dei vaccini, alla preparazione del gel talco “per il quale, già dal 20 febbraio 2020, abbiamo diffuso le istruzioni operative per l’allestimento in farmacia», sino alle più recenti situazioni legate alla «difficoltà di reperimento di alcuni farmaci pediatrici, l’apporto della galenica è stato risolutivo”. Oggi, “tra le criticità più urgenti da affrontare c’è il tema della rimborsabilità: allo stato attuale ci troviamo ad avere a che fare con situazioni differenti a seconda del territorio, con lo stesso farmaco che in alcune regioni è rimborsato dal Ssn e dispensato nelle farmacie di comunità, mentre in altre è disponibile solo attraverso la rete ospedaliera. Si tratta di disomogeneità che andrebbero superate e credo che questa rappresenti una battaglia che i farmacisti, insieme ai medici di medicina generale e ai pazienti, dovrebbero portare avanti insieme”. Non solo: “come farmacisti, viviamo situazioni su cui la galenica potrebbe rivelarsi utile. Penso per esempio a quando al paziente, a casa, è richiesto di dividere la compressa in quattro parti. Da alcune analisi che ho condotto personalmente in università c’è il rischio di una perdita di principio attivo pari a circa al 10-20%. Penso allora che anche questo sia un ulteriore ambito in cui farmacisti e medici dovrebbero collaborare, per spingere nella direzione di un ampliamento dell’uso della galenica”. (fonte Farmacia33)

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Galenica: rimborsabilità, disomogeneità, personalizzazione dosi

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Rimborsabilità, disomogeneità regionali, personalizzazione delle dosi. Sono queste alcune delle criticità relative alla galenica su cui “è necessario un intervento e che potrebbero essere portate avanti come battaglia comune, insieme al mondo medico”. A lanciare l’appello è Paola Minghetti, presidente Sifap, durante il Congresso per festeggiare i 30 anni della società scientifica che si è svolto a Roma sabato 25 marzo. Ma la necessità di sviluppare ulteriormente la galenica, soprattutto per la “gestione personalizzata dei pazienti” è invocata anche da Walter Marrocco, Responsabile scientifico della Fimmg, principale sindacato della medicina generale, che sottolinea l’esigenza di diffondere ulteriormente le conoscenze tra i medici prescrittori. Fonte Farmacista33.

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Eolico/ Sgarbi: “Nel trapanese continua la distruzione del Paesaggio”

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Con parole durissime il Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi denuncia la ripresa delle installazioni di pale eoliche in provincia di Trapani, dove il Paesaggio è già devastato da centinaia di torri, dal “Cretto di Burri” fino a Marsala. “Nonostante l’arresto di Matteo Messina Denaro che nell’eolico aveva il cuore dei suoi milionari affari, la mafia, che ha cacciato me da sindaco di Salemi nel momento in cui è cominciata la mia battaglia contro l’installazione degli impianti, continua, imperterrita, la sua violenza contro il Parsaggio in luoghi mirabili della memoria garibaldina, com’è nel caso di Contrada Rampingallo, tra Salemi e Marsala. Dopo il “Parco eolico Elimi”, ecco la multinazionale “Engie”, che aveva il monopolio quando era latitante Messina Denaro. Continua, dunque, la vera trattativa Stato-mafia , con il sostegno di Terna, per distruggere il Paesaggio italiano nella indifferenza della pubblica amministrazione. La povera Salemi continua a essere stuprata senza potersi difendere. L’azione criminale è per terra e per mare: a Mazara del Vallo, infatti, sono previste 42 pale eoliche offshore. Bisogna fermare questo continuo sfregio al Paesaggio! Di “pulito” nelle cosiddette “energie rinnovabili” c’è poco; ci sono invece gli affari sporchi della mafia, come le inchieste di questi anni hanno dimostrato”

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Un milione di euro per lo scalo aeroportuale civile di Viterbo

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

“Nel cda di venerdì scorso l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha deliberato un investimento di 1.000.000 di euro per lo scalo aeroportuale civile di Viterbo. Si tratta di un’ottima notizia per la città e l’intera Provincia di Viterbo. Già a settembre 2021, l’Enac aveva previsto uno primo stanziamento per la sistemazione di alcune infrastrutture e la viabilità interna. Nel corso dei mesi, grazie anche ad una serie di interlocuzioni che hanno visto il coinvolgimento di diverse istituzioni a tutti i livelli, gli investimenti previsti sono aumentati fino ad arrivare ad 1.000.000 di euro necessari a estendere l’utilizzo dello scalo agli usi civili e all’implementazione di una rete aerea di supporto a favore delle esigenze dello sviluppo turistico/economico del territorio”. Lo dichiara Mauro Rotelli, deputato viterbese di Fratelli d’Italia e presiedente della Commissione Ambiente a Montecitorio. “L’Enac, infatti, intende avviare su Viterbo un importante progetto sperimentale di delocalizzazione turistica, tra cui la realizzazione di un network di aviazione generale con altre realtà, al fine di connettere le città e collegare anche la nostra Nazione attraverso l’intermodalità ‘aria–aria’. Questo importante risultato è frutto del lavoro di tanti che stanno accompagnando passo dopo passo lo sviluppo di questo progetto con costanza e determinazione. Desidero ringraziare Enac, nella figura del Presidente Di Palma, per l’attenzione posta al progetto dello scalo viterbese”, conclude.

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Cardiology: Atrial fibrillation

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Sophia Antipolis. Patients with atrial fibrillation (AF) benefit from early rhythm control therapy. It reduces cardiovascular deaths, strokes, and other adverse outcomes by 20% compared to usual care. The beneficial effects of early rhythm control were shown by the pan-European EAST – AFNET 4 trial and confirmed by other large health studies. However, what is the price of the new treatment strategy? A cost-effectiveness analysis revealed: the health benefits of early rhythm control come at reasonable additional costs. The analysis was published today in EP Europace, a journal of the European Society of Cardiology (ESC). Atrial fibrillation is a rising epidemic. The number of AF patients in the European Union is projected to increase to approximately 18 million by 2060. Affected persons are at higher risk for stroke and other adverse events associated with high costs for treatment and long-term care. This leads to an increasing economic burden. The EAST – AFNET 4 (Early Treatment of Atrial Fibrillation for Stroke Prevention) trial investigated whether rhythm control therapy – with antiarrhythmic drugs or atrial fibrillation ablation – delivered within one year after AF diagnosis improves outcomes. The main study result, published in 20202, demonstrated that early rhythm control therapy improves outcomes in patients with AF and comorbidities: early rhythm control with antiarrhythmic drugs and/or AF ablation reduced the primary outcome, a composite of cardiovascular death, stroke, and hospitalisation for worsening heart failure or acute coronary syndrome, in 2,789 patients with early AF and cardiovascular risk factors compared to usual care over a 5-year follow-up. Incremental cost-effectiveness ratios (ICERs) were calculated for each effect measure. The ICER value describes the additional costs needed for an additional year free of primary outcome events or an additional life year, respectively. The analysis showed: early rhythm control was associated with higher costs to the amount of €1,924, resulting in ICERs of €10,638 per additional year without a primary outcome, and €22,536 per life year gained. Since the publication of the main study result in 2020, different subgroup analyses of the EAST – AFNET 4 study data have been performed. One described the different, variable treatment patterns of antiarrhythmic drugs and AF ablation used in the trial, applied within guideline recommendations. Other subgroup analyses demonstrated the prognostic benefit of early rhythm control in patients with AF and heart failure4, in patients with asymptomatic AF5, in patients with different AF patterns6, in patients with high comorbidity burden7 and in patients with prior stroke8. A mediator analysis identified sinus rhythm as a key factor for the effectiveness of early rhythm control. (abstract http://www.af-net.eu)

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