Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°165

Archive for 8 marzo 2023

Amchor IS – L’inflazione è ormai in fase di moderazione?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

A cura di Alvaro Sanmartin, Chief Economist, Amchor. Se considerassimo esclusivamente i dati sull’attività e sui prezzi negli Stati Uniti per il mese di gennaio e li proiettassimo sui mesi a venire che l’economia statunitense abba iniziato un processo di riaccelerazione che renderà difficile contenere le pressioni inflazionistiche senza un intervento molto aggressivo da parte della Fed. Riteniamo, tuttavia, che ciò che si è visto negli Stati Uniti durante il primo mese dell’anno possa essere di natura transitoria. In primo luogo, perché i cambiamenti nei modelli stagionali sulla scia della pandemia potrebbero aver distorto verso l’alto i dati sull’attività e sui prezzi negli Stati Uniti. In secondo luogo, perché le temperature più alte del normale all’inizio dell’anno possono aver favorito temporaneamente alcuni segmenti del settore dei servizi, come la ristorazione. Terzo, e più importante, perché è possibile che la forza mostrata dall’economia statunitense nelle prime settimane del 2023 sia dovuta anche all’allentamento (ora invertito) delle condizioni finanziarie verificatosi tra i mesi di novembre e gennaio. Cosa dobbiamo aspettarci quindi per gli Stati Uniti nei prossimi mesi? Nel caso dell’Eurozona, ci aspettiamo qualcosa di simile: nella misura in cui le condizioni finanziarie rimangano in un territorio ragionevolmente ristretto (e il rendimento di un bund tedesco a 10 anni sopra il 2,5/2,7% sembra compatibile con questo scenario), crediamo che, forse da marzo/aprile, l’inflazione core inizierà un percorso di progressiva moderazione, con la crescita economica che in tutto il 2023 probabilmente sarà breve, ma positiva.Negli Stati Uniti, da febbraio/marzo si nota una certa moderazione dell’attività economica, data da richieste di mutuo per l’acquisto della casa che, nelle ultime due settimane, starebbero mostrando come il settore immobiliare sia di nuovo teso a livello finanziario. Per questo, continuiamo a pensare che, nella misura in cui la curva dei tassi di interesse si mantenga su livelli simili a quelli di fine febbraio, lo scenario più probabile per l’economia americana sia ancora l’atterraggio soft, con una Fed che alzerà i tassi ancora una o due volte e li manterrà stabili finché l’inflazione di fondo non si muoverà verso l’obiettivo del 2%. Nell’Area Euro, anche per il fatto che la Bce è stata molto più lenta ed esitante rispetto alla Fed nell’inasprire la politica monetaria, non c’è ancora alcun segno di moderazione dei prezzi e dei salari. Ci sono alcuni rischi, tuttavia, cui è necessario prestare particolare attenzione. Da un lato, anche se tutti lo vorremmo, non è possibile sapere con certezza quale sia l’esatto livello dei tassi neutrali e quanto al di sopra di essi (e per quanto tempo) le banche centrali dovranno spingersi per controllare l’inflazione. Stando così le cose, nel caso degli Stati Uniti, siamo tutti in attesa di una moderazione dei dati delle attività per febbraio/marzo rispetto a quelli di gennaio. Se, al contrario, questa moderazione non avrà luogo, dovremo rivedere le nostre stime di quanto ancora la Fed dovrà alzare i tassi per controllare l’inflazione. Allo stesso tempo, nel caso dell’Eurozona e per ragioni analoghe a quanto detto per gli Stati Uniti, dovremmo prestare particolare attenzione affinché i salari non accelerino ben oltre la crescita annua del 4-4,5% che abbiamo come scenario centrale. Questo perché una crescita ben al di sopra di questi tassi genererebbe, molto probabilmente, effetti di ritorno dannosi, che darebbero ancora più persistenza all’inflazione europea e costringerebbe la Bce a far aumentare i tassi più di quanto pensiamo.

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Schroders: ecco perché il 2023 sarà l’anno del credito

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

A cura di Janina Sibelius, Investment Specialist, e Rajeev Shah, Global Credit Strategist, Schroders. Dopo un 2022 difficile, la situazione del credito è in miglioramento. Nuovo anno, nuova vita e nuovo inizio sul fronte degli investimenti – questo è il pensiero che sembra animare chi è tornato a investire nel credito dall’inizio del 2023. Nelle ultime settimane questo rinnovato entusiasmo ha rinvigorito il mercato del credito con il ritorno degli investitori intenzionati alla ricerca di una maggior diversificazione. Ma come evitare le molteplici insidie e dove trovare le opportunità più vantaggiose nel credito nel 2023? In presenza di un’inflazione ancora elevata, che obbliga le banche centrali a mantenere politiche restrittive, ci sono buone e cattive notizie. Le buone notizie sono che l’inasprimento monetario inizia a farsi sentire e che l’inflazione, dopo aver toccato il picco, ha iniziato a scendere. Emergono quindi nuove opportunità per gli investitori intenzionati a trarre vantaggio dalle divergenze nei diversi mercati a livello globale. La crescente instabilità geopolitica preoccupa costantemente le aziende del comparto manifatturiero attive in Paesi dove negli scorsi anni il contesto politico si è deteriorato. Sempre più società intendono operare in aree caratterizzate da condizioni di produzione stabili, pertanto in molti casi hanno deciso di spostare la produzione più vicino al Paese d’origine – un trend conosciuto come nearshoring. Come prevedibile, a beneficiarne sono stati soprattutto Paesi come Thailandia, Malesia e Vietnam, nonché il Messico, alla luce delle migliori relazioni con l’Occidente – in particolare con gli USA – e di un costo del lavoro ancora estremamente basso. Anche in Occidente non mancheranno i vincitori, ma per individuarli occorrerà un’analisi più approfondita. Ecco perché gli investimenti attivi e un’attenta selezione saranno essenziali per investire su scala globale quest’anno. In conclusione, i mercati creditizi dovrebbero offrire agli investitori rendimenti più alti oppure opportunità per incrementare il capitale a fronte di rendimenti più bassi e spread più contenuti, ma a livello geografico non mancano diverse trappole a cui prestare attenzione. Gli investitori più attivi e agili saranno meglio posizionati per trarre vantaggio dalle nuove opportunità.

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Capital Group: I ME con fondamentali più solidi saranno i beneficiari dei nuovi flussi in entrata

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

A cura di Peter Becker, Investment Director di Capital Group. Nel 2022, il contesto globale ha innescato ampi deflussi dai mercati del debito dei ME. Il rialzo dei tassi di interesse negli USA (e l’aumento dell’inflazione nei ME) e l’incremento del premio al rischio generale hanno ridotto l’attrattiva relativa del debito dei ME per gli investitori globali; i tassi USA più elevati si sono direttamente tradotti in costi di finanziamento più onerosi per gli emittenti di debito in dollari dei ME. Nei primi 11 mesi dell’anno, i deflussi globali netti dai ME hanno totalizzato poco meno di USD 100 miliardi. Di conseguenza, la partecipazione globale nel debito dei ME è oggi al livello più basso in quasi un decennio.Data la base di partenza ridotta, esiste la possibilità di ampi flussi in entrata – quando questi ultimi riprenderanno, ossia probabilmente quando la Fed interromperà i rialzi dei tassi oppure ne ridimensionerà il ritmo. Dopo un anno di rialzi aggressivi dei tassi di interesse, ci aspettiamo ulteriori incrementi in questo 2023 ma riteniamo che i prossimi mesi faranno da sfondo a una situazione politica meno drammatica. I Paesi dei ME che potrebbero beneficiare di questi primi afflussi saranno probabilmente quelli con tassi di riferimento reali interessanti e saldi con l’estero solidi.I tassi di riferimento reali sono in genere più alti nei Paesi dell’America Latina come il Brasile e il Messico perché hanno alzato anticipatamente i tassi di interesse, contribuendo a contenere l’inflazione. L’inflazione nell’America Latina sembra ora vicina al picco, aiutata non solo dall’impatto ritardato dell’inasprimento monetario, ma anche dall’inflazione dell’energia più ridotta, insieme alla crescita più debole. L’inflazione in Asia continua tuttavia a salire, seppur lentamente, sulla scia dei ritardi nella riapertura del mercato insieme all’eliminazione dei sussidi per l’acquisto di carburante in alcune economie. La situazione appare più eterogenea nell’Europa centrale e orientale, nel Medio Oriente e in Africa (CEEMEA): l’inflazione potrebbe aver ormai raggiunto il picco in alcuni Paesi come il Sudafrica (anche se il dato inerziale ha recentemente ricominciato a salire) ma rimane elevata nell’Europa orientale.Le previsioni relative ai saldi con l’estero sono piuttosto eterogenee. La combinazione di aumento dei tassi di interesse USA e del premio al rischio generale ha comportato un netto incremento del costo di finanziamento per gli emittenti di debito in dollari dei ME. Alcuni Paesi sono stati effettivamente esclusi dai mercati primari e le ristrutturazioni del debito sovrano hanno raggiunto livelli record negli ultimi due anni. Questa, in linea generale, è stata la situazione dei mercati di frontiera. La situazione è completamente diversa per alcuni dei Paesi dei ME più sviluppati, molti dei quali sono ora meno dipendenti dai finanziamenti esteri rispetto ai periodi di volatilità precedenti. Questi Paesi hanno esteso la scadenza delle loro emissioni e il possesso estero delle obbligazioni in valuta locale è in generale diminuito, il che dovrebbe ridurre il rischio di un’improvvisa inversione dei flussi di capitale. Molti di questi Paesi hanno bilanci esterni sufficientemente solidi e un accesso ai capitali tale da poter gestire la volatilità e hanno costruito ampie riserve in valuta estera, che rimangono a livelli confortevoli nonostante la pressione di quest’anno. I differenziali dei tassi reali positivi rispetto agli USA offrono un ulteriore elemento di protezione.

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Robeco: Il miglioramento delle politiche di genere aumenta il PIL

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

A cura di Audrey Kaplan, Portfolio Manager della strategia RobecoSAM Global Gender Equality Equities di Robeco. Sebbene le quote nei consigli di amministrazione siano strumenti di elevata visibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica e ridurre i pregiudizi di genere, le aziende che vogliono davvero abbracciare la diversità e tutti i suoi vantaggi devono avere più donne nella C-suite (l’insieme dei dirigenti più importanti di una azienda). Alla fine dello scorso anno il Parlamento europeo ha imposto a tutte le società quotate nelle borse valori dell’UE di avere un minimo del 40% di donne nei loro consigli di amministrazione o almeno un terzo di donne come amministratori entro il 2026 Le società che non si adeguano devono “fare disclosure e spiegare” come il processo di selezione sia effettivamente obiettivo e non discriminatorio. Se le aziende non raggiungessero gli obiettivi e non fornissero sufficienti spiegazioni, potrebbero incorrere in multe e nel rifiuto dei candidati eletti al consiglio di amministrazione. Sebbene in alcuni Stati membri le quote siano già in vigore, la nuova legge rappresenta il primo requisito unificato e vincolante nella storia dell’UE. Il tasso di occupazione delle donne in età lavorativa nell’UE è del 66% e il 60% dei nuovi laureati sono donne. Tuttavia, nonostante le straordinarie credenziali e la presenza nella forza lavoro, la quota di donne nei consigli di amministrazione dell’UE di società quotate in borsa è solo del 31,5%.[3] In alcuni Stati membri questo dato scende a una singola cifra. La legge sottolinea l’impegno dell’UE per il “valore fondamentale” della parità tra uomini e donne. Ma non è solo una questione di valore sociale: è in gioco anche un significativo valore economico. Secondo l’Istituto europeo per le politiche di genere, il miglioramento dell’uguaglianza di genere aggiungerebbe fino al 9,6% al PIL pro capite dell’UE (o 3.000 miliardi di euro) entro il 2050 – contribuendo al PIL pro capite anche più delle riforme del mercato del lavoro e dell’istruzione. I legislatori dell’UE sperano che dare alle donne una voce unitaria ai vertici dovrebbe anche ridurre le disuguaglianze in termini di retribuzione, compensi e avanzamento per le donne al di fuori dei consigli di amministrazione. Ma le ricerche condotte finora rivelano che, sebbene le quote sensibilizzino l’opinione pubblica e migliorino la gestione e l’impegno dei consigli di amministrazione, fanno ben poco per incrementare l’uguaglianza di genere al di fuori dei consigli di amministrazione.[10] In Norvegia, il primo Paese a varare una legislazione nazionale di ampio respiro, la quota femminile nei consigli di amministrazione è balzata quasi oltre il 40%; tuttavia, le percentuali di dirigenti in alti profili e le retribuzioni sono rimasti invariati.

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PIMCO: Prospettive del mercato asiatico 2023, resilienza regionale tra le tensioni dei mercati globali

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

By Stephen Chang, Portfolio Manager Asia, Carol Liao, China Economist e Subhash Ganga, Portfolio Manager Asia Emerging Markets di PIMCO.Nonostante alcuni venti contrari nella congiuntura economica globale, tra cui una probabile recessione nei mercati sviluppati, riteniamo che la crescita economica di molti mercati asiatici rimarrà resiliente nel 2023, grazie al proseguimento della ripresa post COVID-19.Riteniamo che la riapertura della Cina, più rapida del previsto, possa dare impulso all’economia globale e a quelle locali, in particolare alla Thailandia, dipendente dal turismo, e alla Malesia, dipendente dalla crescita cinese. Il nostro scenario base per il 2023 prevede una crescita annuale del PIL cinese superiore al 5%, che ci aspettiamo essere trainata dalla domanda dei consumatori, in aumento rispetto al 3% del 2022. La nostra previsione sulla crescita cinese nel 2023 tiene conto dei modesti valori del 2022 e del forte rimbalzo dei consumi, soprattutto nel settore dei servizi, e di una riduzione delle esportazioni nette di -0,6 punti percentuali (ppt). I dati relativi a viaggi e mobilità, come il traffico all’interno delle città e i viaggi in metropolitana, che tendono ad essere strettamente legati alle vendite al dettaglio, sono rimbalzati fortemente in tutto il Paese nel gennaio 2023, suggerendo una solida ripresa dei consumi.Prospettive dell’Asia emergente esclusa la Cina: Continua la divergenza rispetto al resto del mondo, ma con un’inversione di tendenza rispetto all’anno scorso. Dopo la pandemia, l’Asia emergente ha avuto una ripresa più lenta rispetto al resto del mondo e non ha sperimentato grandi pressioni inflazionistiche dovute alla domanda. Nel 2023 prevediamo che questa divergenza nelle dinamiche tra crescita e inflazione continuerà, ma all’inverso.Mentre il resto del mondo è alle prese con un rallentamento della crescita e dell’inflazione, riteniamo che l’Asia emergente possa registrare una solida crescita e un aumento delle pressioni generate dall’inflazione core, mentre la ripresa post COVID prosegue grazie a politiche monetarie e fiscali accomodanti. La riapertura della Cina probabilmente sosterrà in misura crescente l’intera regione asiatica, in particolare la Thailandia e la Malesia.Prevediamo che alcuni Paesi, come la Thailandia e la Malesia, continueranno a normalizzare le loro politiche monetarie, visti i rischi derivanti da crescita e inflazione che dovranno affrontare nel 2023 e la politica monetaria relativamente accomodante. Ad eccezione dell’Indonesia, la maggior parte dei Paesi della regione non ha mostrato alcun segno di consolidamento fiscale. Gli spread tra i rendimenti delle obbligazioni a lungo termine e quelli dei Treasury si stanno notevolmente restringendo, consentendo alle banche centrali della regione un maggiore margine di manovra per continuare a normalizzare i tassi di interesse, data la dinamica tra crescita e inflazione.Nel complesso, vediamo notevoli opportunità nel credito asiatico per gli investitori che adottano un approccio d’investimento attivo e selettivo. Dal punto di vista tematico, riteniamo che vi sia l’opportunità di capitalizzare la ripresa ciclica derivante dalle riaperture post COVID, ad esempio investendo in società selezionate del settore dei trasporti della regione. Il settore della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni (TMT) è un’area in cui è possibile effettuare operazioni progressive nel comparto credito per gli investitori che si aspettano che le attuali misure correttive a livello normativo possano essere in gran parte completate, consentendo una ripresa della crescita. Il settore del gaming è un altro comparto che viene coinvolto nel tema della ripresa dei viaggi e dei consumi, anche se dobbiamo avvertire che le valutazioni sembrano ora prezzare gran parte della normalizzazione, con un notevole ritracciamento dell’allargamento dello spread registrato lo scorso anno.Considerando il contesto di venti contrari nell’economia globale e una probabile recessione nei mercati sviluppati, siamo cauti nelle aree economicamente più sensibili dei mercati finanziari, ma rimaniamo relativamente costruttivi sul quadro macroeconomico dell’Asia. La riapertura della Cina e il suo orientamento alla crescita hanno contribuito a migliorare le prospettive della regione, soprattutto per i Paesi che hanno legami economici più forti con la Cina. Tuttavia, una rigorosa gestione del rischio e un’attenta selezione dei titoli saranno fondamentali per gli investitori in questa regione. Riteniamo che si possa ottenere alfa con un’allocazione selettiva dei Paesi e una rotazione del credito, tenendo d’occhio le mosse delle banche centrali dei mercati industrializzati, gli sviluppi geopolitici e l’evoluzione delle politiche monetarie nel corso di quest’anno.

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Weekly market outlook

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. L’Europa Alla luce dell’attuale contesto macroeconomico, riteniamo che le prospettive per il 2023 siano migliori per le azioni europee rispetto alle loro controparti statunitensi. La stagione dei bilanci del quarto trimestre 2022 per le società europee è ben avviata, mentre è quasi terminata per le società dell’S&P 500 negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti non hanno subito l’enorme aumento delle bollette energetiche registrato in Europa l’anno scorso, ma, nonostante ciò, le società statunitensi hanno sottoperformato le loro controparti europee sotto quasi tutti i punti di vista. In particolare, la compressione dei margini di profitto è particolarmente forte per le società dell’S&P 500, molto meno per quelle europee e britanniche. Anche i risultati europei hanno battuto le aspettative, mentre quelli statunitensi sono stati deludenti.La grande novità in Europa è il calo dei prezzi dell’energia, rispetto ai livelli straordinari registrati lo scorso autunno. I prezzi alti dell’energia hanno spinto l’inflazione a due cifre in Europa e nel Regno Unito, distruggendo la fiducia dei consumatori. Quest’ultimi, infatti, in quanto preoccupati hanno aumentato i loro risparmi, nonostante avessero un bel gruzzolo già accumulato nel periodo della pandemia – il cosiddetto “salvadanaio da covid”. Il contrasto con gli Stati Uniti è stato forte: i consumatori americani, più fiduciosi, hanno infatti attinto ai loro salvadanai. Dato lo scenario attuale, ci aspettiamo che i consumatori europei riacquistino fiducia e inizino a spendere i loro risparmi, permettendo così alle aziende di beneficiare di un aumento della domanda, oltre che di minori costi energetici.Con i prezzi dell’energia che sono diminuiti e le azioni europee che hanno sovraperformato, qualcuno potrebbe chiedersi se tutte queste buone notizie siano già nei prezzi azionari. Non lo crediamo. I sondaggi sulla fiducia degli investitori in Europa rimangono infatti cupi e l’indice Sentix, pubblicato recentemente, è risultato più debole del previsto e ben al di sotto della media pre-Covid. Il potenziale di rialzo è dunque ampio, i previsori economici hanno appena iniziato a rivedere al rialzo le loro previsioni di crescita e gli analisti probabilmente risponderanno con stime di utili più elevate. Un altro fattore da considerare è la maggiore esposizione dell’Europa alla Cina. Questo fattore ha posto l’Europa in una posizione di svantaggio (rispetto agli Stati Uniti) durante la disastrosa politica cinese di zero covid, ma adesso si rivela un vantaggio con la riapertura dell’economia in Cina.Naturalmente non ci sono solo buone notizie: i recenti dati sull’inflazione sono stati deludenti e la Banca Centrale europea probabilmente reagirà con un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Ma le pressioni inflazionistiche sono aumentate anche negli Stati Uniti, dove l’economia sembra più vicina alla recessione a causa dell’inasprimento degli standard di credito e dell’aumento degli arretrati dei consumatori (morosità), anche se da livelli bassi.Nei prossimi giorni assisteremo probabilmente a un miglioramento delle previsioni economiche per l’Europa e, in particolare, per il Regno Unito, dove la Banca d’Inghilterra e l’Office for Budget Responsibility dovrebbero aumentare le previsioni di crescita e ridurre quelle relative all’inflazione. Senza dubbio non mancheranno “avvertimenti” rispetto a possibili problemi nel medio termine, ma il cupo pessimismo che ha caratterizzato l’ultima serie di proiezioni dovrebbe essere sostituito da un maggior grado di ottimismo, e questo potrebbe favorire le azioni. Fonte Diana Avendaño Grassini BC Communication

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Capital Group: I mercati emergenti con fondamentali più solidi saranno i beneficiari dei nuovi flussi in entrata

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

A cura di Peter Becker, Investment Director di Capital Group.Nel 2022, il contesto globale ha innescato ampi deflussi dai mercati del debito dei ME. Il rialzo dei tassi di interesse negli USA (e l’aumento dell’inflazione nei ME) e l’incremento del premio al rischio generale hanno ridotto l’attrattiva relativa del debito dei ME per gli investitori globali; i tassi USA più elevati si sono direttamente tradotti in costi di finanziamento più onerosi per gli emittenti di debito in dollari dei ME. Nei primi 11 mesi dell’anno, i deflussi globali netti dai ME hanno totalizzato poco meno di USD 100 miliardi. Di conseguenza, la partecipazione globale nel debito dei ME è oggi al livello più basso in quasi un decennio. Data la base di partenza ridotta, esiste la possibilità di ampi flussi in entrata – quando questi ultimi riprenderanno, ossia probabilmente quando la Fed interromperà i rialzi dei tassi oppure ne ridimensionerà il ritmo. Dopo un anno di rialzi aggressivi dei tassi di interesse, ci aspettiamo ulteriori incrementi in questo 2023 ma riteniamo che i prossimi mesi faranno da sfondo a una situazione politica meno drammatica. I Paesi dei ME che potrebbero beneficiare di questi primi afflussi saranno probabilmente quelli con tassi di riferimento reali interessanti e saldi con l’estero solidi. I tassi di riferimento reali sono in genere più alti nei Paesi dell’America Latina come il Brasile e il Messico perché hanno alzato anticipatamente i tassi di interesse, contribuendo a contenere l’inflazione. L’inflazione nell’America Latina sembra ora vicina al picco, aiutata non solo dall’impatto ritardato dell’inasprimento monetario, ma anche dall’inflazione dell’energia più ridotta, insieme alla crescita più debole. L’inflazione in Asia continua tuttavia a salire, seppur lentamente, sulla scia dei ritardi nella riapertura del mercato insieme all’eliminazione dei sussidi per l’acquisto di carburante in alcune economie. La situazione appare più eterogenea nell’Europa centrale e orientale, nel Medio Oriente e in Africa (CEEMEA): l’inflazione potrebbe aver ormai raggiunto il picco in alcuni Paesi come il Sudafrica (anche se il dato inerziale ha recentemente ricominciato a salire) ma rimane elevata nell’Europa orientale. Le previsioni relative ai saldi con l’estero sono piuttosto eterogenee. La combinazione di aumento dei tassi di interesse USA e del premio al rischio generale ha comportato un netto incremento del costo di finanziamento per gli emittenti di debito in dollari dei ME. Alcuni Paesi sono stati effettivamente esclusi dai mercati primari e le ristrutturazioni del debito sovrano hanno raggiunto livelli record negli ultimi due anni. Questa, in linea generale, è stata la situazione dei mercati di frontiera.La situazione è completamente diversa per alcuni dei Paesi dei ME più sviluppati, molti dei quali sono ora meno dipendenti dai finanziamenti esteri rispetto ai periodi di volatilità precedenti. Questi Paesi hanno esteso la scadenza delle loro emissioni e il possesso estero delle obbligazioni in valuta locale è in generale diminuito, il che dovrebbe ridurre il rischio di un’improvvisa inversione dei flussi di capitale. Molti di questi Paesi hanno bilanci esterni sufficientemente solidi e un accesso ai capitali tale da poter gestire la volatilità e hanno costruito ampie riserve in valuta estera, che rimangono a livelli confortevoli nonostante la pressione di quest’anno. I differenziali dei tassi reali positivi rispetto agli USA offrono un ulteriore elemento di protezione.

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Blackwater Night a La Feltrinelli

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Lunedì 27 marzo, dalle ore 23.00, in contemporanea nelle Librerie Feltrinelli di Milano Buenos Aires, Roma Appia, Genova Ceccardi, Bologna Ravegnana, Firenze RED e Bari via Melo. Una serata speciale per gli amanti del genere southern gothic-horror, alla vigilia dell’uscita di Pioggia, l’ultimo libro della saga in sei volumi scritta da Michael McDowell. Al termine della lettura sarà possibile acquistare, in anteprima, il sesto volume della saga con uno speciale timbro in ricordo della serata e ricevere in regalo un’illustrazione inedita e da collezione realizzata su cartoncino A3 dall’artista spagnolo Pedro Oyarbide, creatore di tutte le copertine dei libri della saga.

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Salario minimo, USB: Tec o Tem, così preparano la convergenza al ribasso

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Trattamento economico complessivo (Tec) e Trattamento economico minimo (Tem): attorno a questi due acronimi conosciuti solo dagli esperti si gioca la partita della nuova convergenza Pd-Cgil- M5S sul salario minimo per legge. A dare una spinta in questa direzione c’era stata, qualche mese fa, la direttiva europea che invitava tutti gli stati ad approvare una legge, lasciando però liberi di scegliere tra il fissare una soglia minima al di sotto della quale non sarebbe più legale scendere oppure riferirsi ai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni più rappresentative. Questa ambiguità autorizzava Cgil, Cisl e Uil a dormire sonni tranquilli, giacché non veniva messo in discussione il loro monopolio sulla rappresentatività. Infatti, in Italia, con un dispositivo di questo tipo, si sarebbe arrivati prima o poi a sancire per legge che i minimi salariali sarebbero stati quelli dei CCNL firmati da Cgil, Cisl e Uil. Unica controindicazione, la necessità di arrivare ad approvare una legge sulla rappresentanza, questione tutt’altro che semplice e sempre rinviata da diversi decenni, senza la quale non sarebbe possibile stabilire questa primazia dei CCNL siglati dalle organizzazioni più grandi.Questa via di uscita, però, è talmente finta e inconsistente che nella stessa Cgil si sono moltiplicate nel tempo le prese di posizione a favore di una legge che fissi una soglia minima oraria a prescindere dai contratti. E qui entra in campo il tema del quantum, cioè del Tec e del Tem.Finora gli unici ad aver fissato una soglia erano stati i cinquestelle che, all’epoca in cui Nunzia Catalfo era Ministro del Lavoro, indicavano in 9 euro la cifra minima oraria. Ma quei 9 euro, eravamo allora nel 2019 e senza i pesanti incrementi dei prezzi degli ultimi anni, erano riferiti ai minimi tabellari contenuti in ogni CCNL, erano cioè il Tem, secondo la più recente terminologia confindustriale. Ora, invece, in un recente disegno di legge presentato al Senato sempre dai cinquestelle, i 9 euro vengono considerati lordi e quindi Tec, cambiando completamente di significato. Tanto per fare alcuni esempi, nei trasporti il Tem è di 1.476 euro e il Tec è di 1.874 euro; nel terziario, il contratto di Confcommercio prevede un Tem di 1.283 euro contro un Tec di 1.600 euro; nell’industria il Tem medio è di 1.350 euro netti mensili, mentre il Tec arriva a 1.850 euro. La differenza non solo è molto consistente ma cambia completamente il senso dell’intervento. Mentre intervenire sui minimi tabellari produrrebbe una spinta verso l’alto sul salario di alcuni milioni di lavoratori inquadrati al minimo (nel 2019 erano poco meno di 3 milioni secondo l’INPS) e, a cascata, un effetto benefico anche sui livelli superiori, una legge che fissasse a 9 euro il Tec dei minimi salariali darebbe una spinta verso l’alto ad un numero molto più basso di lavoratori, lasciando inalterata la situazione della stragrande maggioranza dei CCNL.Perché se venisse approvata una legge che fissa nuovi livelli minimi salariali, poi di conseguenza tutti i CCNL dovrebbero adeguarsi alla nuova norma. Ma se i minimi fissati fossero addirittura al di sotto dei Tec previsti dai CCNL, la legge perderebbe di senso. Sarebbe ancora una volta un modo per far finta di intervenire, lasciando inalterata la situazione. Su queste basi la nuova convergenza, che si prepara all’orizzonte, spinge tutti sempre più in basso!

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Rassegna di incontri Corpi Contesi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Parma venerdì 10 marzo alle 16.30, nell’Aula dei Filosofi della Sede Centrale dell’Università di Parma, il secondo appuntamento con la rassegna di incontri CORPI CONTESI. Dialoghi interdisciplinari su diritti, autodeterminazione e libertà femminili nell’Italia contemporanea, promossi e finanziati dal CUG dell’Ateneo con il patrocinio di Università, Comune, UCB (Centro Universitario di Bioetica) e About Gender (Rivista internazionale di Studi di Genere). Il seminario, curato e moderato da Giulia Selmi e Veronica Valenti (docenti del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali), si intitola Interruzione volontaria di gravidanza e libertà riproduttive: una questione ancora irrisolta. Al centro dell’incontro, opportunità di confronto e riflessione sulla libertà delle donne, i profili critici riscontrati nell’applicazione della legge 194 del 1978 e dell’obiezione di coscienza, oltre che le conseguenze della recente decisione della Corte Suprema USA sul caso Dobbs. Interverranno le docenti Rossella Ghigi (Università di Bologna), Valeria Quaglia (Università di Macerata) e Lucia Busatta (Università di Trento). La rassegna tornerà il 4 aprile, il 20 aprile e il 4 maggio. Sarà possibile seguire il seminario anche su Teams (link https://bit.ly/3mv0Bh5)

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Scuola: Precariato da record se non si modifica il decreto PNRR, l’altolà dell’Anief

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

“Il decreto legge 13/2023 di attuazione del PNRR va modificato, perché così come è stato licenziato dal Governo non permette di portare a termine i progetti concordati con l’Unione europea per la fase di ripresa e resilienze e nemmeno permette alla scuola italiana di risollevarsi: una delle questioni da affrontare con urgenza è quella della gestione transitoria del reclutamento del personale docente e Ata, perché senza provvedimenti si va verso un ulteriore record di posti liberi e supplenze annuali”: a dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani della presentazione del “pacchetto” di richieste del giovane sindacato, con la delegazione Cisal, durante un’audizione tenuta in quinta Commissione Bilancio del Senato. Sulle selezioni e assunzioni da produrre entro il 2024, termine ultimo concordato con l’Unione europea per immettere in ruolo 70 mila docenti, Anief ha le idee molto chiare e le ha espresse ai senatori: le norme da approvare – all’interno degli articoli 23, 24 e 25 specifici sulla Missione 4, capitolato 1, sempre in attesa dell’esito delle interlocuzioni vigenti tra il ministero dell’Istruzione e del Merito e la Commissione europea – riguardano il ruolo dal doppio canale con scorrimento da Gps; la proroga e messa ad esaurimento delle graduatorie di merito del concorso ordinario; l’integrazione delle graduatorie del concorso straordinario; la conferma dei ruoli per i contratti assegnati con riserva e il reintegro dei licenziati; la stipula dei contratti per i docenti con titoli accademici ottenuti all’estero in attesa di riconoscimento in Italia; la semplificazione per l’anno di prova dei neo-assunti; la deroga ai vincoli sulla mobilità fino al 2025.Il presidente del giovane sindacato ha infine fatto riferimento all’orientamento e alla dispersione scolastica: “Si cambiano – ha detto – se noi riportiamo l’insegnamento modulare nelle nostre scuole elementari, come quando eravamo al quinto posto nel mondo nei rapporti internazionali. Dunque, cambiamo le regole sull’obbligo scolastico: in questo modo, oltre che con il docente-tutor, potremmo lottare veramente contro la dispersione e permettere la continuità didattica, che si ottiene assumendo e non bloccando le persone. “Trasformiamo i posti su sostegno in deroga, che ogni anno vedono un insegnante cambiare, facendoli diventare posti in organico di diritto”, ha concluso il sindacalista autonomo.

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Scuola: Obbligo da 3 a 18 anni, organico e aggiuntivo e insegnamento modulare alla primaria

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

“I temi dell’orientamento scolastico e della lotta alla dispersione sono fondamentali”: torna a ricordarlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacalista autonomo sostiene che per centrare due degli obiettivi del Pnrr occorre realizzare “la riforma dei cicli, ma soprattutto una revisione del sistema di formazione obbligatoria degli studenti, in particolar modo dell’obbligo scolastico. Parliamo quindi di una riforma che, secondo noi, deve partire dal terzo anno di vita del bambino fino al diciottesimo anno. È soltanto rivedendo l’obbligo scolastico che si può combattere la dispersione” degli studenti che non arrivano al diploma. Intervistato dall’agenzia Teleborsa, a commento dell’audizione svolta con la delegazione Cisal, in quinta Commissione Bilancio del Senato per migliorare il decreto Pnrr 13/2023, il leader dell’Anief ha aggiunto che “certamente sono collegati a questi obiettivi il tema dell’organico aggiuntivo, che è in particolar modo funzionale alla lotta contro la dispersione, e ancora il tema della rivisitazione e del ripristino dell’insegnamento modulare nella scuola elementare”, con docenti in compresenza e specializzati. “È così che andiamo a migliorare gli apprendimenti dei nostri studenti” che – ha concluso Pacifico – ancora in numero massiccio, circa il 13% con punte del 30-40%, abbandonano gli studi precocemente.

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Uomini in fuga dalla scuola

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Secondo le ultime rilevazioni registrate sul Portale dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, su 700mila docenti di ruolo in cattedra, 580mila sono donne. E’ stata così raggiunta l’anno scorso, nell’A.S. 2021/22, la percentuale complessiva più elevata di insegnanti donne nelle scuole statali: ben 83 su 100. Nel 2001, 22 anni fa, le donne tra le insegnanti di ruolo erano solo il 78%, ben 4 punti in percentuale in meno. In 14 anni il trend è cresciuto velocemente per poi rallentare: nel 2015 le docenti donne erano l’82%, solo un punto in percentuale in meno rispetto a oggi, a distanza di sette anni. Certo, la crescente presenza di donne nella scuola italiana, soprattutto nel primo ciclo, non è una sorpresa: da anni all’Infanzia e alla Primaria le percentuali di insegnanti donne si sono stabilizzate quasi al massimo, sopra il 99% nelle prime e oltre il 96% nelle seconde. Quello che colpisce è invece l’abbandono della scuola da parte delle quote blu anche lì dove c’è sempre stato equilibro tra uomini e donne: il secondo ciclo. La presenza delle prof donne alle medie ha infatti superato il 78% (contro il 75% di venti anni fa) e quella delle colleghe degli istituti superiori è arrivata al 67%, pari a 2 donne su 3 in cattedra (contro il 59% del 2001). A livello territoriale, la Regione che ha il più alto tasso di femminilizzazione è il Lazio con l’85% di docenti donne, seguita dalla Liguria con l’84,6% e dalla Lombardia con l’84,2%. Al contrario, il Molise ha il 79,7% di presenza femminile in cattedra, preceduto dalla Basilicata con l’80% e dalla Sardegna con l’80,3%. Nel complesso sono le regioni del Centro Italia ad avere il più elevato tasso di femminilizzazione con l’84,2%, mentre le Isole registrano il tasso più basso con l’80%. In occasione della Giornata Internazionale della donna di domani, 8 marzo, Tuttoscuola ha messo a confronto i dati di vent’anni fa con quelli più recenti, in modo da capire come la scuola italiana sia andata, nel corso degli anni, colorandosi sempre più di rosa. La scuola statale dell’infanzia ha sempre avuto una presenza massiccia di insegnanti donne, tanto che nella sua prima istituzione nel 1968, oltre ad essere denominata “materna” in riferimento alle madri, la legge 444 aveva disposto che tutto il personale fosse femminile, prima che la Corte costituzionale ne decretasse l’illegittimità. Nonostante la liberalizzazione di genere, la presenza maschile non ha mai raggiunto l’1% (salvo qualche caso locale), e anche nel corso degli ultimi vent’anni la percentuale di donne è sempre stata sopra il 99%. Rispetto al 2000/2001, è stata registrata l’anno scorso un’impercettibile flessione (-0,4 punti in percentuale), generalizzata in tutte le aree con la sola eccezione minima delle Isole. La scuola primaria è andata gradualmente femminilizzandosi, soprattutto nelle aree del Mezzogiorno dove ancora nel 2000/2001 era un po’ più marcata la presenza maschile. La situazione di genere si è poi gradualmente livellata intorno al 96%, attestandosi attualmente al 96,3% di media nazionale di presenza femminile, con le regioni del Sud che sono cresciute di quasi 3 punti in percentuale.Nel corso degli ultimi vent’anni la presenza femminile tra i docenti della scuola secondaria di I grado è andata sensibilmente aumentando, facendo registrare un incremento medio nazionale di oltre 4 punti in percentuale, con punte superiori nelle regioni del Nord Est e del Sud.Attualmente la presenza femminile supera mediamente il 78%, ma registra ancora un certo divario tra le regioni centro-settentrionali e quelle meridionali; in queste ultime, in ragione forse di particolari situazioni sociali e culturali, la presenza maschile resiste più che altrove. Oggi, relativamente ai docenti di ruolo delle scuole statali, sono complessivamente circa 580mila le insegnanti donne su un totale di circa 700mila, pari all’83%. L’approfondimento completo su tuttoscuola.com.

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Giornata Internazionale della Donna 2023: una donazione per i diritti delle donne afghane

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

“Questo è il modo in cui, a nome di tutti i devoti, voglio esprimere la concreta carità cristiana incarnata da Santa Rita a sostegno dei diritti negati delle donne afghane, in rappresentanza dei loro diritti in ogni parte del mondo: dall’Iran, dove si stanno verificando sospetti avvelenamenti delle studentesse, all’Ucraina in guerra, fino alle donne migranti e a tutte quelle vittime di violenza”. Così Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero agostiniano di Santa Rita da Cascia, commenta la donazione, e quindi il sostegno concreto da parte della sua comunità, al progetto di scolarizzazione in favore delle bambine e delle ragazze afghane, promosso dal quotidiano Avvenire, in collaborazione con la Caritas, all’interno di una campagna per accendere i riflettori sul regime di oppressione che le donne stanno vivendo in quel Paese dopo il ritorno al potere dei talebani, in occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo 2023. Madre Fasce è stata la badessa del monastero di Cascia per 27 anni (1920-1947), diventando la “Madre” per antonomasia e diffondendo il culto di Santa Rita nel mondo, oltre a trasformare il volto del borgo umbro, fino ad allora un paese sconosciuto. Una donna, proveniente da una famiglia borghese ligure, innamorata di Rita e della vita contemplativa, eppure estremamente concreta, determinata e lungimirante, che per tutto il tempo del suo operato, difese con forza i suoi diritti e quelli delle monache, con uomini di varia estrazione. E che il 2 giugno 1946, quando si svolsero le elezioni per l’Assemblea Costituente e referendum istituzionale tra monarchia e repubblica e le donne italiane andarono per la prima volta al voto, dopo 40 anni di clausura, uscì dal monastero per esercitare il suo diritto. “Il coraggio di Santa Rita non rappresenta altro che la messa in pratica della parola di Dio e così è anche per quello della Beata Fasce – conclude Suor Maria Rosa – Nella Genesi si legge infatti ‘Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina’. Ciò significa che uomo e donna hanno pari dignità. Senza dimenticare che Maria dice sì ad un Angelo, decidendo di disporre del proprio corpo, senza chiedere il permesso a suo marito, come avveniva all’epoca. Così come le donne vengono scelte da Dio come prime messaggere della Risurrezione. Impariamo, quindi, da Dio la strada del rispetto e della parità. E impegniamoci, concretamente, per la libertà e i diritti delle donne in ogni parte del mondo, a partire dal sostegno al progetto di Avvenire”. E sono sempre le donne che, nel nome della Santa agiscono nella loro quotidianità, le protagoniste del “Riconoscimento Internazionale Santa Rita”, dal 1988 conferito a donne, di ogni età, condizione, nazione e religione, che incarnano i valori ritiani, facendosi guidare dall’amore anche nel dolore. I nomi delle donne premiate nel 2023 verranno resi noti a breve. By https://fondazione.santaritadacascia.org/sostienici/5xmille/

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Nuovo centro studi Agricolis della Confeuro

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Sarà presentato nella giornata di giovedì 9 marzo il nuovo centro studi Agricolis della Confeuro, uno strumento utile a colmare quel vuoto culturale, statistico e assistenziale che istituti come la UE e strumenti come la PAC hanno trascurato. Gli amanti della terra non censiti sono oltre 1 milione, molti dei quali vendono in mercati rionali, parte della loro produzione ortofrutticola. Il progetto Agricolis sarà presentato durante l’evento annuale della Confeuro intitolato “Qualità, Costanza e Resilienza” che si terrà presso l’Hotel Holiday Inn Parco dei Medici a Roma. Agricolis vuole dare visibilità e voce alla categoria di “agricoltori per passione” che in modo autonomo, curano e lavorano piccoli appezzamenti di terreno, persone che lavorano la terra senza fare uso di pesticidi, anticrittogamici, concimi chimici, stimolanti e maturandi e per questi motivi sono indispensabili “sentinelle dell’ambiente”. Agricolis si doterà di strumenti atti a produrre documenti, indagini, studi mirati su questa categoria e procederà al loro censimento all’interno di un Albo, sviluppando inoltre una serie di attività culturali (eventi, seminari, corsi) per la divulgazione di questo fenomeno.

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Terapie avanzate, dall’eccellenza clinica alla sfida dell’accesso

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Si è tenuto al Centro Studi Americani “Unlocking Innovation: Come preparare il sistema salute alla sfida delle Terapie Avanzate”, incontro organizzato dall’Ambasciata Americana (US Commercial Service) e da Vertex Pharmaceuticals. L’evento è stato un’occasione per clinici, farmacoeconomisti e rappresentanti delle istituzioni per riflettere sul valore delle terapie avanzate e sulle sfide per il Sistema Sanitario Nazionale, con un focus su come pubblico e privato possano collaborare al fine di preparare il “sentiero” per garantire l’accesso a queste innovazioni per i pazienti italiani.Ad oggi i prodotti medicinali di terapia avanzata (ATMPs) approvati in Europa sono 25, di cui 18 attivi; 10 hanno ricevuto la rimborsabilità da parte dell’AIFA. Si stima che entro il 2030 potrebbero essere lanciate fino a 60 nuove terapie cellulari e geniche, che potrebbero trattare circa 350.000 pazienti. “Le terapie avanzate rappresentano un’opportunità importante di sviluppo per la ricerca italiana e di cura per i pazienti affetti da malattie rare o senza alternative terapeutiche. L’Italia ha già dimostrato di essere all’avanguardia nello sviluppo clinico di queste terapie: nei laboratori italiani sono nate diverse terapie avanzate, sono stati condotti e si conducono studi clinici per la stragrande maggioranza dei farmaci allo studio – ha dichiarato il Professor Franco Locatelli, Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Per poter accogliere queste opportunità, però, è essenziale organizzare in maniera adeguata il Sistema Sanitario”. Per costruire un sentiero che porti il Servizio Sanitario Nazionale a garantire appropriatezza e accesso sostenibile alle ATMP in tempi rapidi è nato il progetto #VITA: Valore e Innovazione delle Terapie Avanzate, supportato anche da Vertex Pharmaceuticals: un gruppo di lavoro composto da clinici, pazienti, farmacoeconomisti, legali impegnati a promuovere il valore delle ATMPS. “Vertex ha l’innovazione nel suo DNA: siamo impegnati a portare soluzioni terapeutiche innovative per malattie gravi e senza alternative terapeutiche. È fondamentale però che l’accesso a queste opportunità sia tempestivo e anche su questo Vertex vuole fare la sua parte – ha dichiarato Federico Viganò, Country Manager per l’Italia e la Grecia di Vertex – Speriamo che l’evento di oggi rappresenti l’inizio di un percorso che porterà imprese e istituzioni a dialogare per trovare delle soluzioni che rispondano alla necessità dei pazienti di accedere alle terapie avanzate”.

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Vesciche, ulcere, è allarme nel Regno Unito per una rara malattia trasmessa dai gatti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Per la prima volta in Gran Bretagna diverse persone hanno contratto una rara malattia della pelle trasmessa dai gatti. Si dice che una donna di 63 anni, sua figlia di 30 anni e un veterinario abbiano contratto il fungo dopo essere state graffiate da un gatto originario del Brasile. Lo riporta il britannico “Daily Mail”. Vesciche e ulcere dolorose si sono formate sulle mani e sulla parte superiore delle braccia delle persone infette. Secondo gli scienziati, è l’agente patogeno Sporothrix brasiliensis. Secondo il rapporto, è la prima volta che la malattia della pelle compare al di fuori del Sud America. I sintomi inizierebbero vicino alla parte del corpo infetta dal fungo e, in rari casi, potrebbero diffondersi agli occhi, ai polmoni, alle ossa e alle articolazioni. I tre contagiati nel Regno Unito sono ora completamente guariti. I ricercatori hanno riportato per la prima volta i casi sulla rivista Medical Mycology Case Reports.Secondo questo, il gatto, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,probabilmente responsabile delle infezioni, è stato salvato dalla famiglia nel sud-est del Brasile e successivamente portato in Gran Bretagna.

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Ipertensione Arteriosa Polmonare

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Ipertensione Arteriosa Polmonare (PAH), una condizione che “toglie il respiro”: rara, progressiva, poco conosciuta e dai sintomi “non specifici”. In Europa sono circa 30.000 le persone colpite, di cui circa 3.500 in Italia. È importante accrescere la conoscenza e la consapevolezza su questa patologia, gravata ancora da una elevata mortalità e che riduce drasticamente la qualità della vita delle Persone colpite, la cui diagnosi può arrivare fino a quasi 3 anni di distanza dall’insorgenza dei primi sintomi. Una diagnosi tempestiva e una strategia terapeutica innovativa che agisca su tutti i meccanismi fisiopatologici sono fondamentali per migliorare la prognosi e la qualità della vita dei Pazienti. Nonostante i passi in avanti compiuti dalla ricerca che ha reso disponibili negli ultimi dieci anni farmaci sempre più efficaci, permane un grande bisogno di nuove prospettive terapeutiche per i Pazienti. Dati estremamente promettenti arrivano da una nuova e innovativa molecola, sotatercept. I dati dello studio di fase III STELLAR, che ha valutato sotatercept negli adulti con Ipertensione Arteriosa Polmonare, presentati ieri a New Orleans al Congresso annuale dell’American College of Cardiology (ACC), mostrano risultati molto incoraggianti riguardo l’efficacia del farmaco con una riduzione del rischio di morte e del peggioramento clinico.

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C’est la passion du Moyen-âge qui réunit Charles Ratton et Guy Ladrière

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

De leur complicité intellectuelle naitra une amitié indéfectible durant laquelle les deux hommes exerceront et partageront leurs savoirs ; Charles Ratton initiant Guy Ladrière à la dimension esthétique des œuvres tandis que ce dernier insufflera un nouvel élan dans la quête de l’objet. En 1984, ils créeront rive droite la galerie Charles Ratton – Guy Ladrière, puis, au décès de Charles, la galerie s’installera rive gauche, Quai Voltaire. Face au Louvre, amateurs, collectionneurs et conservateurs découvrent l’intérêt de Guy Ladrière pour la sculpture, de l’Antiquité au XVIIIe siècle. À cette adresse, marbres, terres cuites, bois polychromes et bronzes côtoient également les dessins et tableaux de Fragonard, Boucher, Tiepolo, Ridolfi, Le Nain et Greuze. Sa réputation internationale de raffinement et de qualité permet à la galerie Ratton-Ladrière de compter parmi ses clients de nombreux musées tels que le Louvre, Cluny, Versailles, Rouen, Dijon, Besançon, Limoges, Beauvais, Lyon, Montpellier, Nantes, Toulouse et, à l’étranger, le Getty Museum de Los Angeles, la National Gallery de Washington, le Metropolitan Museum de New York, la Galerie Nationale du Canada à Ottawa, les Offices de Florence, la Galleria Estense de Modène, le musée de Copenhague, la Galerie Tretyakov de Moscou ou le Musée d’art occidental de Tokyo, ainsi que de nombreux collectionneurs. La galerie a exposé à la Biennale des Antiquaires, au Salon du Collectionneur à Paris, aux Hospices de Beaune en Bourgogne, à la BRAFA, aux Grands Antiquaires & Libraires, au Château de la Hulpe à Bruxelles, à la Biennale de Florence, à la Fine Arts Fair New-York, à la Salzburg World Fine Art Fair, à la Sculpture European Fair à Berlin, à la Moscow World Fine Art Fair. Après sept années dans sa galerie, rue de l’Université, Sandrine Ladrière, sa fille, décide de rejoindre Guy Ladrière en 2001. Entourée et intéressée, depuis l’enfance, par les découvertes de son père, elle développe un goût pour la sculpture européenne du XVIIIe et XIXe siècles.Sandrine Ladrière et Guy Ladrière organisent régulièrement des expositions de sculptures et de dessins anciens : Le Monde Médiéval  12 mars au 12 avril 1991

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Exposition Œuvres Choisies

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

Revient à l’Hôtel Drouot pour son édition printanière du 11 au 17 mars 2023. Un rendez-vous incontournable pour admirer, en avant-première, une sélection des plus belles pièces présentées dans le florilège des ventes de mars à mai. Des œuvres aussi rares qu’inédites et des noms comme Pieter Brueghel le Jeune ou Giorgio De Chirico qui feront rêver les collectionneurs de tableaux anciens et modernes. Une édition également sous le signe des dessins et œuvres sur papier en amont du Salon du Dessin. Les collections seront à l’honneur: Talabardon & Gautier, la Collection de dessins de Monsieur et Madame B. présentant notamment de belles feuilles du XVIIIe siècle, la Collection Christine Poirot-Delpech et ses vingt-cinq toiles de Bernard Buffet, ou encore celle de Robert et Isabelle de Strycker, collectionneurs passionnés d’art japonais et chinois. L’art vietnamien, toujours aussi populaire sera également bien représenté, tout comme la céramique classique avec des pièces historiques comme ce service à dessert en porcelaine de Sèvres, à décor d’animaux. Les Œuvres Choisies seront exposées du 11 au 17 mars 2023 en salle 9 de l’Hôtel Drouot.

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