Prezzo dei farmaci e criticità della filiera
Posted by fidest press agency su martedì, 14 marzo 2023
Carenze di farmaci, medicinali rimborsati dal Ssn con un prezzo al pubblico – in molti casi al di sotto dei 5 euro – che non è più in grado di compensare la corsa dell’inflazione su materie prime e energia, modelli distributivi al cittadino che variano a seconda del territorio. Sono questi alcuni dei nodi che, per la filiera, mettono a rischio la sostenibilità del comparto e che sono emersi dall’evento “C’è carenza di farmaci in Europa? Strategia per il fabbisogno delle materie prime”, organizzato ieri a Roma dal Centro Studi Americani, in collaborazione con Edra. Nodi, come ricordato da Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, che sono già all’attenzione del Tavolo al Ministero e del Governo. Al centro della riflessione c’è il fenomeno dei farmaci mancanti, che ha interessato, «sia pure in misura diversa, tutta Europa» ha spiegato Roberto Tobia, segretario di Federfarma e past president Pgeu. Anche la comunicazione è elemento determinante: «c’è stato, in alcuni momenti» ha detto Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, «un eccessivo allarmismo dalla stampa e un effetto di risonanza da parte dei social, con la conseguenza che il problema si è ulteriormente accentuato», anche a causa delle cosiddette carenze di ritorno. Tra i temi affrontati c’è, non a caso, la questione della sostenibilità e del prezzo al pubblico dei farmaci: «l’Italia» ha detto Marcello Cattani, presidente di Farmindustria «ha il più basso valore dei prezzi e tra il 2020 e il 2022 ha visto un’ulteriore riduzione dell’1% del valore. Si tratta però di una strada che ci espone, in termini di comparto e di Paese». Oggi, «lo scenario che viviamo è influenzato dalla guerra in corso. Il costo delle materie prime – non solo per questa ragione – è aumentato esponenzialmente, così come quello del denaro. La tenuta del comparto produttivo è messa a dura prova e ormai è arrivato il momento di vedere la sanità come un investimento e non più come un costo». A questo è collegato il trend di delocalizzazione della produzione «che è stato avviato dalla fine degli anni 90, anche come misure di taglio dei costi e che ha interessato man mano tutte le fasi». La riflessione che va avviata deve vedere al centro anche l’obiettivo di «accorciare le filiere – dalla ricerca, alla produzione alla distribuzione -, per conferire al Paese maggiore autonomia e valorizzare un comparto che è già punto di riferimento globale» ha concluso Gemmato. (By Francesca Giani Fonte Farmacista33 abstract)
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