GAM: Default SVB, quali rischi e ripercussioni su politica monetaria e mercati?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 marzo 2023
A cura di David Dowsett, Global Head of Investments di GAM Investments. È impressionante realizzare che Silicon Valley Bank (SVB) abbia subito le conseguenze di trovarsi al centro delle tre più grandi bolle scoppiate nel 2022: 1. Obbligazioni – le svalutazioni del portafoglio obbligazionario di SVB hanno causato il ritiro dei depositi. 2. Azioni tecnologiche – nel 2022 i prezzi delle azioni del settore tecnologico hanno subito un forte ribasso l’anno scorso e, poiché il settore è stato sottoposto a una pressione crescente, i suoi requisiti di liquidità sono aumentati, esercitando una maggiore pressione su SVB. 3. Crypto – molte stable coin detenevano depositi presso SVB. Qual è il rischio di contagio in ciascuno di questi settori? Obbligazioni La questione chiave è: quali istituti hanno correttamente valutato a mercato le loro obbligazioni e quali detengono obbligazioni che potrebbero accusare ulteriori perdite nel caso in cui si dovessero registrare deflussi di depositi a causa dell’incertezza su SVB? Le banche regionali statunitensi, più che quelle tradizionali, saranno probabilmente il segmento maggiormente sotto pressione.Tecnologia Il fabbisogno di liquidità che SVB ha fornito al settore tecnologico era molto elevato ed è per questo che abbiamo assistito ad azioni come l’acquisto da parte di HSBC dell’entità britannica di SVB. Si dice che Roku abbia 500 milioni di dollari di depositi non assicurati presso SVB. Per molte aziende tecnologiche, la difficoltà a pagare gli stipendi a breve termine è reale e non è ancora chiaro come si evolverà la situazione. Cripto Probabilmente il settore è già imploso e quindi non dovrebbe esserci un eccessivo rischio di contagio. Detto questo, Signature Bank, che ha dovuto chiudere nel fine settimana, era esposta alle criptovalute. Questi sono i tre aspetti del potenziale contagio che dobbiamo tenere sotto controllo e che mi aspetto si faranno sentire nel settore delle banche regionali negli Stati Uniti, piuttosto che diventare un problema sistemico. Mi aspetto che si tratti di un evento in gran parte idiosincratico, dato che SVB era esposta a ciascuno dei settori sopra citati praticamente come nessun’altra banca. Ma le crisi bancarie hanno l’abitudine di iniziare da una banca e di estendersi ad altre. Alcuni hanno fatto il parallelo con Continental Illinois, fallita negli anni Ottanta. Si trattava del fallimento di una grande banca statunitense innescato da una banca molto più piccola. Bisogna quindi fare molta attenzione. Per quanto riguarda le misure introdotte dalle autorità statunitensi, ritengo che siano ragionevoli nel breve termine. Hanno garantito che i correntisti riavranno i loro soldi da SVB, il che è importante per evitare il ritiro dei depositi anche da altri istituti. C’è però il rischio che si crei un precedente se la crisi si diffonde e, legalmente, le autorità non possono garantire tutti i depositi. Anche il Bank Term Funding Program (BTFP), introdotto domenica dalla Federal Reserve (Fed) per consentire alle banche di concedere o ottenere prestiti dalla Fed nei termini di una discount window e di ottenere il rimborso delle garanzie fino a un anno, è una buona mossa a breve termine per evitare che le banche debbano subire perdite mark-to-market sulle obbligazioni, fornendo al contempo una certa garanzia di liquidità. In sintesi, non credo che il crollo di SVB sia sistemico. All’inizio dell’anno abbiamo parlato di un quadro di generale stabilizzazione, in cui potrebbero verificarsi ulteriori eventi episodici e di breve durata. Credo che questo sia uno di questi, piuttosto che un evento che fa deragliare le prospettive di mercato per l’anno in corso e che ci costringe a riconsiderare tutto. Detto questo, è chiaro che i prossimi giorni saranno cruciali. Abstract fonte: http://www.verinieassociati.com/
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