GAM: Come cambia la politica monetaria della Fed con il fallimento della SV Bank
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 marzo 2023
A cura di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. Nell’Eurozona l’inflazione scende con lentezza mentre sorprende l’inflazione “core”, in febbraio ha accelerato a 5,6%. L’inflazione si fa “appiccicosa” anche da noi e corrobora l’idea di una Banca Centrale Europea che nella prossima riunione aumenterà i tassi nella misura di cinquanta punti base.Negli Stati Uniti le carte sono rimescolate dal dato sul lavoro. Le aspettative erano di un incremento mensile di 225.000, i nuovi occupati non agricoli sono stati oltre 311.000. Aumentano i posti di lavoro, aumentano (meno del previsto) le retribuzioni orarie medie, mancano 3,5 milioni di lavoratori rispetto alle proiezioni pre-Covid19, segnali di un’attività economica lontana dal raffreddamento, l’inflazione è ancora pericolosa.Il mercato del lavoro resta forte ma l’economia americana dà segni di rallentamento, è calato il Pil reale del quarto trimestre del 2022, 2,7% rispetto al 3,2% del trimestre precedente (tasso annuo), il settore manifatturiero ha messo in fila quattro mesi consecutivi dell’indice ISM sotto il valore di 50. Un’altra sfumatura di grigio è la fiducia dei consumatori misurata dall’Università del Michigan: dopo una costante diminuzione nel 2022, ha ripreso a salire nel febbraio 2023, è al livello più alto da oltre un anno ma i valori sono ancora prossimi a quelli del 2008 e 2009.La “carta matta” che potrebbe cambiare il gioco è il crollo della Silicon Valley Bank, le autorità federali ne hanno chiuso l’attività venerdì e nuove decisioni sono attese lunedì mattina. Una banca tra le più attive nella regione e nel settore più avanzati del pianeta è stata travolta dalla più antica delle maledizioni bancarie, la corsa agli sportelli. Al di là dei dettagli, la domanda nella testa di tutti riguarda le possibili conseguenze sistemiche.La banca ha avuto un ruolo centrale nel supporto finanziario alla crescita delle aziende della Silicon Valley, alle giovani start-up come alle blasonate società degli acronimi. Il più grande fallimento bancario americano dal 2008 travolge un istituto presente nella metà delle start-up tecnologiche dell’area, un esperto del settore lancia l’allarme, le start-up della Silicon Valley potrebbero trovarsi di fronte a un “evento di livello estintivo”.Il rischio del contagio sistemico, per quanto si possa presumere con le informazioni disponibili, non sembra probabile. Dal 2008 il sistema di regole, gli standard regolamentari e la robustezza patrimoniale del sistema finanziario sono molto migliori. Lo spread FRA-OIS a tre mesi (Forward Rate Agreement-Overnight Index Swap, affidabile indicatore delle tensioni sui finanziamenti interbancari) si è ampliato venerdì ma non segnala una situazione anomala.La Silicon Valley Bank si è trovata al crocevia di tre diverse alterazioni di stato: le svalutazioni del portafoglio obbligazionario che ha innestato la corsa agli sportelli, le difficoltà delle aziende tecnologiche, le criptovalute. I mercati hanno reagito al dato sul lavoro e alla vicenda della banca californiana con vistosi cali, gli operatori hanno rivalutato l’intensità della stretta monetaria, le difficoltà del sistema bancario potrebbero incrinare la determinazione della Fed, intrappolata tra due obiettivi divergenti, la tutela della stabilità finanziaria e la lotta all’inflazione.Per gli investitori le dinamiche dei tassi restano la bussola delle scelte allocative, se non scenderanno l’attrazione relativa delle attività rischiose resterà indietro rispetto alle obbligazioni.Le carte sul tavolo sono scompaginate, al netto della vicenda SVB restano cruciali l’andamento del mercato del lavoro e dell’inflazione, sulla quale le previsioni sono sempre azzardate. (abstract by http://www.verinieassociati.com)
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