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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°165

Scuola: Stipendi di marzo in pagamento per un milione di docenti e Ata

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 marzo 2023

Tra una settimana esatta oltre un milione di dipendenti della scuola riceveranno lo stipendio di marzo e scopriranno che sarà più piccolo di quello di febbraio: così andrà avanti per altri otto mesi, fino a novembre compreso. Purtroppo, infatti, nelle buste paga dei docenti e del personale Ata saranno applicate delle imposte regionali e comunali dalla consistenza non indifferente. “Le addizionali regionali e comunali all’Irpef – spiega l’amministrazione attraverso il portale NoiPA – sono calcolate sul reddito dell’anno precedente e applicate in nove rate da marzo a novembre. Si aggiungono alle somme IRPEF dovute da ciascun amministrato, e sono versate direttamente alla regione e al comune di residenza”. Si tratta, chiarisce Orizzonte Scuola, “dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Si tratta di due imposte che gravano sui contribuenti e che presentano diverse modalità di calcolo di cui spesso gli stessi lavoratori che subiscono le trattenute, non capiscono il funzionamento”. Questo significa che per quasi tutto il 2023, il compenso mensile del personale scolastico sarà ancora più magro, soprattutto in certe regioni.“Al di là di ogni buon proposito – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci ritroviamo a commentare un altro anno di stipendi rivolti a docenti e Ata a dire poco inadeguati. Perché l’applicazione delle addizionali locali si va ad aggiungere al mancato stanziamento di risorse fresche, da parte del Governo, per il triennio 2022-2024. Lo Stato avrebbe dovuto allora introdurre una indennità di vacanza contrattuale; lo ha fatto, ma questa è ci appena l’1,5% in più, pure una tantum per il solo 2023, come indicato nella Legg di bilancio 2023, senza tenere minimamente conto del tasso d’inflazione reale 2022-23, come prevederebbe la legge, che a causa delle spese post-covid, della guerra in Ucraina e del caro-energia va collocata addirittura tra il 10% e il 15%. Ciò significa che anziché tra 6 ai 14 euro, la risposta stipendiale al costo della vita doveva essere di almeno 80 euro mensili medi. Ancora una volta, Anief ha deciso di prendere posizione in difesa dei lavoratori avviando una compagna di recupero del vero tasso indennità di vacanza contrattuale, gratuita e senza impegno, per superare l’inadeguatezza dell’aliquota ridotta prevista dal Governo in chiara violazione della legge”.

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