Schroders: Perché affrontare la disuguaglianza di genere è fondamentale per una reale inclusione finanziaria
Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023
A cura di Valerie Harrington, Fund Manager, BlueOrchard (Gruppo Schroders) L’inclusione finanziaria – l’accesso a servizi finanziari adeguati, economici e ben regolamentati – è un pilastro fondamentale dello sviluppo economico e sociale. È uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, ma è anche un fattore abilitante per molti altri obiettivi di sviluppo, tra cui l’eliminazione della povertà e l’uguaglianza di genere. Nonostante ciò, 1,4 miliardi di adulti sono completamente privi di servizi bancari. La maggior parte sono donne, adulti poveri e meno istruiti, secondo il Global Findex della Banca Mondiale (2021). Secondo il World Economic Forum, durante la pandemia il numero di donne che ha perso il lavoro a livello globale è raddoppiato (64 milioni). Le Nazioni Unite hanno stimato che nel 2021, per ogni 100 uomini di età compresa tra i 25 e i 34 anni in estrema povertà, ci sono 118 donne. Si prevede che altri 435 milioni di donne e ragazze vivranno in condizioni di estrema povertà, un divario destinato ad aumentare. Al ritmo attuale, il World Economic Forum Global Gender Gap ha stimato che ci vorranno 132 anni per raggiungere la piena parità di genere. Le ragioni di questa situazione potrebbero non essere immediatamente evidenti, ma come ha affermato l’UNDP, le donne sono più “strutturalmente vulnerabili” a causa di “poteri, ruoli e responsabilità diversi per genere”. L’OCSE stima che se le donne partecipassero all’economia in modo identico agli uomini, nel 2025 aggiungerebbero 28.000 miliardi di dollari, ovvero il 26%, al PIL mondiale annuale. Il potenziale non sfruttato è, ancora una volta, maggiore nei Paesi in via di sviluppo. L’uguaglianza di genere sarebbe un catalizzatore per la creazione di economie più resilienti, sostenibili e inclusive. L’inclusione finanziaria è un potente strumento di emancipazione economica. La microfinanza, in particolare, ha svolto un ruolo fondamentale nel fornire alle donne l’accesso ai servizi finanziari nei mercati emergenti. Uno studio della Banca Interamericana di Sviluppo in America Latina ha rilevato che per richieste identiche le donne avevano quasi il 18% in meno di probabilità di veder approvata la loro domanda di prestito. Circa l’8% del potenziale reddito finanziario generato da questi portafogli è stato “lasciato sul tavolo”, il che implica milioni di profitti mancati. Esiste un piccolo ma crescente numero di fondi che sono specializzati negli investimenti di genere. Anche se tale obiettivo può assumere forme diverse, in generale questi fondi prendono in considerazione i fattori di genere lungo l’intero processo di investimento e cercano di far progredire l’uguaglianza di genere attraverso le attività della strategia, tra cui il soddisfacimento delle diverse esigenze di finanziamento delle donne imprenditrici, la responsabilizzazione delle donne come consumatrici e il rafforzamento dei settori che impiegano prevalentemente donne. Si tratta generalmente di fondi con un approccio di finanza mista (blended finance). La finanza mista mira a rafforzare il concetto di partnership tra il settore pubblico e quello privato, massimizzando le sinergie e fissando chiari obiettivi di impatto sullo sviluppo sostenibile.
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