Asset allocation: il reddito fisso torna interessante, rimane outlook neutrale su azioni globali
Posted by fidest press agency su giovedì, 23 marzo 2023
A cura della Strategy Unit di Pictet Asset Management. Il rally di inizio anno ha improvvisamente esaurito le forze a febbraio. Gli investitori si erano convinti che la grande stretta monetaria del 2022 sarebbe sfociata in una fase goldilocks, che l’inflazione sarebbe scesa rapidamente, mentre l’economia sarebbe rimasta resiliente. Ora qualcosa è cambiato. Un’inflazione persistente ha risvegliato i timori su quanto in alto si spingeranno i tassi di interesse ufficiali e sino a quando ci resteranno.Monitoriamo con cautela gli sviluppi del mercato degli ultimi mesi. Da tempo riteniamo che i tassi ufficiali sarebbero rimasti alti per un periodo significativamente più lungo di quello stimato dal mercato. E sebbene l’economia sia più resiliente di quanto previsto in precedenza, riteniamo che la solidità dei dati industriali e occupazionali si leghi a fattori stagionali e a condizioni climatiche più temperate del previsto. Inoltre, anche se i dati sull’inflazione sono stati deludenti, continuiamo a ritenere che i fondamentali terranno a freno le pressioni sui prezzi nei prossimi trimestri. L’enorme stimolo monetario concesso al mercato si sta riducendo in misura significativa e le strozzature lungo le catene di approvvigionamento si stanno risolvendo.Continuiamo pertanto a sottopesare le azioni, a sovrappesare le obbligazioni e restiamo neutrali sulla liquidità. Pur riconoscendo l’attrattiva della liquidità data dai rendimenti insolitamente elevati, riteniamo ancora interessante assumersi un rischio di duration e continuiamo pertanto a sovrappesare le obbligazioni. I nostri indicatori di liquidità mostrano un livello positivo negli ultimi due mesi, grazie, per lo più, alla Bank of Japan. Nel tentativo di mantenere la sua politica di rigido contenimento dei rendimenti in un contesto di aumento generalizzato dei tassi, la BoJ è stata costretta ad acquistare obbligazioni in modo aggressivo e, quindi, a introdurre una quantità notevole di liquidità nel sistema finanziario. Anche la Cina ha incrementato fortemente la liquidità per sostenere la ripresa innescata dall’eliminazione delle restrizioni dovute al COVID. L’allentamento monetario in Cina e Giappone ha compensato la politica sempre più restrittiva della Banca Centrale Europea. Nel frattempo, la stretta monetaria della Federal Reserve statunitense è stata parzialmente neutralizzata dalle iniezioni di liquidità nel sistema per 400 miliardi di dollari da parte del Dipartimento del Tesoro USA. Data la possibilità di una crisi del tetto del debito in estate, il governo è costretto a ripiegare sul proprio contro presso la banca centrale. Siamo dell’idea che alcuni di questi fattori temporanei si invertiranno durante la prima metà dell’anno, anche se resta più difficile definire la politica della BoJ. Tuttavia, il sistema finanziario globale dovrebbe assistere a un drenaggio generalizzato della liquidità nel corso del 2023. I nostri indicatori di valutazione mostrano che i rendimenti obbligazionari sono tornati ai massimi del ciclo, rendendo nuovamente interessante il reddito fisso, mentre le azioni globali sono neutrali, con le azioni statunitensi che sono tornate ad essere di nuovo un po’ costose. In effetti, i rendimenti di azioni, liquidità e obbligazioni societarie statunitensi sono stati convergenti I titoli ciclici continuano a essere scambiati a prezzi significativamente più alti rispetto alle controparti difensive, suggerendo che il mercato azionario sta scontando un brusco movimento per l’economia. Tuttavia, continuiamo a prevedere che quest’anno gli utili societari globali resteranno per lo più invariati rispetto al 2022 e che quelli europei presentino un rischio a ribasso. I multipli degli utili azionari non lasciano molto margine agli investitori, anche se sono scesi leggermente nell’ultimo mese per via di una rivalutazione delle previsioni sui tassi ufficiali: il rapporto prezzo/utili a termine a 12 mesi per le azioni dell’MSCI World è al momento pari a 15,4. I nostri indicatori tecnici rimangono ampiamente neutrali; fanno eccezione ad esempio le azioni giapponesi, che risultano ipercomprate. (abstract by Pictet AM: Asset allocation
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