Asset Allocation: le valutazioni favoriscono gli investimenti nelle obbligazioni dei Mercati Emergenti
Posted by fidest press agency su giovedì, 23 marzo 2023
A cura di Kristin Ceva, responsabile strategie paesi emergenti di Payden & Rygel. Milano. Dopo un 2022 difficile, gli investitori possono ora trarre vantaggio dal debito dei mercati emergenti (EM), una classe d’investimento sottoutilizzata ma che offre diversificazione e rendimenti interessanti. L’allocazione delle obbligazioni EM nei portafogli istituzionali è, secondo la nostra esperienza, ancora limitata: rappresenta, infatti, circa il 4-6%. Eppure, l’universo del debito dei mercati emergenti è molto ampio: secondo quanto stimato da JP Morgan, l’intero stock si attesterebbe attorno ai 27 mila miliardi di dollari. E non si parla di un mercato sottosviluppato, come ritengono molti investitori. Gran parte del debito emergente, infatti, è costituito da emittenti Investment Grade, diversificato geograficamente in più di 90 paesi. Se consideriamo l’indice sovrano denominato in dollari JP Morgan EMBI Global, quasi il 59% dell’indice è infatti IG, con una percentuale addirittura più elevata per le società EM (66%) e gli EM locali (76%).
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