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Infrastrutture, FAST-Confsal: “Inaccettabile il definanziamento delle opere nel Mezzogiorno”

Posted by fidest press agency su domenica, 26 marzo 2023

“Inaccettabile il definanziamento delle opere ferroviarie nel Mezzogiorno. Servono risposte concrete e pentuali”. Questo il commento del segretario generale FAST-Confsal, Pietro Serbassi, in seguito all’audizione presso la IX Commissione trasporti della Camera dell’amministratrice delegata di RFI, Vera Fiorani, nell’ambito dell’esame dei contratti di programma stipulati dal Ministero delle Infrastrutture con la società Rete Ferroviaria Italiana.”Nel corso dell’audizione, ha spiegato Serbassi, molti parlamentari, avvalendosi della documentazione consegnata in Commissione dalla FAST-Confsal, hanno denunciato il mancato rispetto della quota di investimenti nelle opere pubbliche del 34% che dovrebbe essere destinata al Mezzogiorno. Dal nostro monitoraggio risulta infatti che la quota di investimenti regionali non supera il 30%, quella per la mobilità delle città metropolitane si attesta al 28% e quella per l’accessibilità su ferro degli aeroporti è addirittura al 13%. Numeri ai quali la Fiorani ha replicato in maniera generica sostenendo che la ‘la quota percentuale va considerata sul complesso non sui singoli filoni di investimento’ e che ‘la potenza di fuoco sul sud è incredibile’. Spiegazioni che non possono assolutamente lasciarci soddisfatti”. “Risulta”.”Risulta evidentemente non positiva – prosegue il segretario FAST-Confsal – la variazione procedurale introdotta dall’art. 5 del D.Lgs, 152/2021 che prevede l’espressione di un parere della Commissione postuma alla sottoscrizione del Contratto tra RFI e MIT. L’amministratrice delegata, su richiesta del vice presidente ON Tosi, si è riservata di dare dettagliate spiegazioni di merito. Come FAST-Confsal riteniamo però sia alquanto arduo dare spiegazioni sostenibili in merito al definanziamento e ai rallentamenti fino ad ora riscontrati nella realizzazione delle infrastrutture del sud Italia e nelle isole maggiori. A tal riguardo è esplicativa il focus dell’Istat pubblicato lo scorso 25 gennaio nel quale emerge che in 25 anni il gap per l’elettrificazione delle linee ferroviarie tra mezzogiorno e centro nord è passato dal 20 al 21% incrementandosi ulteriormente, anziché ridursi come da linee guida del PNRR”.

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