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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

T. Rowe Price – Recessione, tetto del debito: come investire in una fase incerta?

Posted by fidest press agency su sabato, 27 Maggio 2023

A cura di Nikolaj Schmidt, Chief International Economist, T. Rowe Price. Ci sono sempre più segnali che indicano che siamo vicini ad una recessione. La fase che precede la recessione comporta solitamente un rallentamento nel mercato del lavoro. Inizialmente avviene in maniera graduale, ma improvvisamente accelera a tal punto che le banche centrali intervengono allentando la politica monetaria. Molti segnali indicano che ci stiamo dirigendo verso una recessione media, il che non è una buona notizia. Sarà una sorpresa per i mercati finanziari, perché una recessione media è molto più grave di una recessione lieve, attualmente scontata dai mercati. Tuttavia, non mancano gli aspetti positivi. La Fed potrebbe tagliare i tassi di interesse prima del previsto come scorciatoia per uscire da una potenziale recessione. È quindi molto positivo che Jerome Powell abbia iniziato a suggerire che i rialzi dei tassi potrebbero essere finiti per il momento. Tuttavia, non dovremmo gioire troppo presto. Il calo dei prezzi dell’energia, l’allentamento dei vincoli sul fronte dell’offerta e la nuova politica di gestione del Covid in Cina hanno dato di recente nuovo slancio alla crescita globale. Questi fattori hanno allontanato la crescita dai livelli di recessione. Sfortunatamente, l’effetto sembra essere di breve durata, dato che la crescita non sembra prendere piede e ci sono molti segnali che indicano che ci stiamo nuovamente dirigendo verso una recessione. Dal mio punto di vista e da quello dei mercati finanziari, la domanda è se la crescita rallenterà a tal punto da innescare una dinamica recessiva.Una recessione è più grave di un rallentamento della crescita, dato che ha una forza intrinseca di auto-rinforzo: in primo luogo, la crescita si indebolisce, il che si ripercuote sul mercato del lavoro, che a sua volta indebolisce ulteriormente la crescita, creando una spirale recessiva che si auto-rinforza. Per porre fine alla spirale è necessario uno shock esterno, spesso sotto forma di allentamento della politica monetaria, che stimoli la crescita e l’occupazione. Pertanto, il mercato del lavoro è il fattore chiave che dobbiamo monitorare attentamente. Nel più grande Paese del mondo, gli Stati Uniti, il mercato del lavoro sembra ancora solido in superficie. Sebbene vi siano segni di crepe nelle fondamenta dell’occupazione, non abbiamo ancora assistito al suo sgretolamento. E finché il mercato del lavoro non cederà, la Fed continuerà a perseguire una politica monetaria restrittiva. Tuttavia, non sono né le banche regionali né il mercato del lavoro degli Stati Uniti a rappresentare la sfida più grande nel breve periodo. Piuttosto, è il tetto del debito statunitense che potrebbe infliggere gravi danni non solo all’economia americana, ma anche a quella globale. Cosa potrebbe fare un investitore prudente? Storicamente, la fase finale della stretta monetaria è un buon momento sia per le azioni che per le obbligazioni. Tuttavia, se guardiamo alla performance dei due asset finora, le obbligazioni sono state in linea con le aspettative, mentre le azioni le hanno deluse. A mio avviso, ciò riflette gli sviluppi del mercato del lavoro statunitense e la questione del tetto del debito USA. La domanda che dobbiamo porci è quindi: cosa potrebbe fare un investitore prudente di fronte alla prospettiva di una recessione e di una resa dei conti sul tetto del debito? Come punto di partenza, un investitore saggio dovrebbe – a mio avviso – continuare a perseguire una strategia di investimento conservativa fino a quando la questione del tetto del debito non sarà chiarita. Ma credo che sia ancora più saggio rimanere prudenti fino a quando non sarà chiaro se gli Stati Uniti e l’economia globale si stanno dirigendo verso una recessione. Pertanto, a mio avviso, un portafoglio ragionevole dovrebbe favorire i segmenti del mercato obbligazionario che tipicamente registrano buone performance quando la crescita rallenta, piuttosto che il mercato azionario. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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