guerra è una cosa bruttissima, basta la parola” (Anselma, 88 anni), “Ricordo le notti nei rifugi perché ci bombardavano continuamente, era un vero terrore”, (Maria Felice 93 anni). “Sono stato prigioniero, i Paesi in guerra appena potevano si facevano il male reciproco” (Antonio, 105 anni). Sono le parole di chi la guerra l’ha vissuta, i nostri anziani, quelli che si ricordando l’orrore, la paura, la vita continuamente in sospeso. E’ una guerra di molti anni fa, ma la sua tragedia è la stessa di quella di oggi in Ucraina. C’è una memoria della guerra che non finisce mai, sicuramente finché c’è chi la racconta. Senior Italia FederAnziani ha raccolto le testimonianze di questi libri parlanti, di questi anziani patrimonio insostituibile in una serie di video (“Guerra di ieri e di oggi. La memoria dei senior italiani”) per raccontarlo a chi l’ha letta solo sui libri di storia. Le video testimonianze sono diffuse in questi giorni sui canali social della federazione, raggiungono i ragazzi, gli studenti, tutti, invocando un messaggio che non potrebbe essere più esplicito nella sua brutalità: bisogna porre fine alla guerra, aiutare chi ne ha bisogno. “Le loro parole ci scuotono dal distacco a cui troppo spesso ci sentiamo autorizzati di fronte a una guerra, sì in Europa, ma che forse distrattamente riteniamo abbastanza lontana. E non è vero: la guerra è qui, nella memoria dei nostri anziani, ed è qui nel volto delle migliaia di profughi che stanno arrivando nel nostro paese”, dichiara la Presidente Senior Italia FederAnziani Eleonora Selvi, “Donne, bambini, e anziani, malati in molti casi, portatori di malattie croniche, proprio come tanti anziani del nostro Paese. I profughi della guerra non sono solo profughi, ma sono anche persone come le altre, coi loro bisogni e la loro condizione di salute che pre-esiste alla guerra. E il nostro Paese è chiamato a rispondere al bisogno di accoglienza e di salute: il che significa non solo emergenza Covid, con cui ancora bisogna fare i conti, ma anche appunto cronicità, come malattie respiratorie, oncologiche, cardiocircolatorie, diabete, con un impatto sul nostro sistema sanitario che dobbiamo saper affrontare. Ed è anche questo il messaggio dei video: nei volti e nella voce dei nostri anziani si riflettono i bisogni di tanti, anziani come loro, e anche loro libri parlanti, patrimonio inestimabile, e allo stesso tempo fragili tra i fragili”.
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Senior Italia FederAnziani: no alla guerra e sì all’accoglienza
Posted by fidest press agency su giovedì, 17 marzo 2022
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Le monache di Santa Rita accolgono a Cascia 10 profughi dall’Ucraina
Posted by fidest press agency su martedì, 15 marzo 2022
“Sono arrivati a Cascia 10 profughi dall’Ucraina, per lo più donne e bambini, che la nostra comunità ha voluto fortemente accogliere, rispondendo all’appello della Caritas della Diocesi di Spoleto-Norcia. Sono vittime in fuga dall’orrore della guerra, che gli ha portato via tutto e hanno bisogno di ritrovare serenità e speranza. Con questa consapevolezza abbiamo aperto le porte del nostro monastero, decise a dar loro una casa sicura dalla quale ripartire. Essere al loro fianco per la rinascita è un dono e una responsabilità: per entrambi ringraziamo il Signore e chiediamo a lui di darci la forza per lasciare nei loro cuori il seme dell’amore e della pace che Santa Rita ci chiama a diffondere”. Annuncia così Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, l’arrivo dei 10 profughi dall’Ucraina che saranno ospitati in una struttura vicina al monastero di clausura delle agostiniane. http://www.santaritadacascia.org/fondazione
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Nuovo centro di prima accoglienza a Lampedusa?
Posted by fidest press agency su lunedì, 19 ottobre 2020
“Abbiamo appreso della possibilità che a Pantelleria venga aperto un centro di prima accoglienza, utilizzando una struttura alberghiera. Sarebbe una sciagura per l’isola, che assieme a Lampedusa, è già fortemente provata dalla tratta degli esseri umani. I fatti delle ultime settimane, con l’aumento improvviso degli sbarchi in concomitanza con l’abrogazione dei decreti legge sulla sicurezza, dimostrano tutta la vulnerabilità delle nostre isole e delle nostre coste meridionali verso le quali l’Ue non fa niente e sulle quali il Governo Conte avrebbe deciso la ‘vocazione’ all’accoglienza non turistica ma pseudo umanitaria. Il tutto contro la volontà dei cittadini assolutamente contrari a questa che sembra molto più di un’ipotesi. Ci auguriamo che la ministra Lamorgese risponda all’interrogazione che abbiamo depositato smentendo queste notizie che arrivano da fonti della stessa maggioranza”.È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che ha inviato un’interrogazione alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
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Rifugiati: un’accoglienza che rispetti i diritti umani
Posted by fidest press agency su lunedì, 14 settembre 2020
Papa Francesco lo ha ripetuto ieri, con forza, all’Angelus: occorre assicurare “un’accoglienza umana e dignitosa a chi cerca asilo”. Sostenendo il messaggio del Papa, la Comunità di Sant’Egidio, il Jesuit Refugee Service e le Suore missionarie di San Carlo Borromeo (Scalabriniane) lanciano un appello: Dopo l’incendio che ha distrutto il campo e creato enormi difficoltà a chi viveva già un inferno, nulla sia come prima. L’Unione Europea, in collaborazione con il governo greco, intervenga con immediatezza nel segno dell’accoglienza e dell’integrazione di un numero di persone che certamente è alla sua portata. Con estrema urgenza nelle prossime ore devono essere prese importanti decisioni per salvare le persone più vulnerabili, a partire da malati, donne e bambini. Solo privilegiando la strada del dialogo e delle relazioni pacifiche, sarà possibile arrivare a una soluzione nell’interesse di tutti. Ma ritardare o, peggio, far finta di niente in attesa che si crei una nuova precarietà permanente a danno di famiglie che risiedono da mesi nell’isola, alcune da anni, sarà gravemente colpevole per un continente che è simbolo di rispetto dei diritti umani, una vergogna di fronte alla storia. Le tre realtà che promuovono questo appello – da tempo vicine, con diversi interventi, ai profughi che risiedono a Lesbo e in tutta la Grecia – chiedono in particolare di:
- alloggiare, il prima possibile, gli sfollati dell’incendio di Moria in strutture di piccole dimensioni, forniti di servizi.
- garantire il libero accesso alle associazioni umanitarie per soccorrere i migranti nelle loro necessità più immediate, in particolare nei confronti di malati, donne e bambini, anziani;
- decidere contemporaneamente, a livello dell’Unione o dei singoli paesi europei che si offrono, il necessario ricollocamento di non solo dei minori non accompagnati ma anche delle famiglie e degli individui vulnerabili presenti nell’isola;
- cambiare il modello di accoglienza nell’isola di Lesbo per i nuovi arrivi dalla Turchia prevedendo strutture di accoglienza su base transitoria, gestibili e rispettose della dignità umana, salvaguardando il diritto di ciascun profugo, di qualsiasi provenienza, a chiedere asilo.Le tre realtà promotrici di questo appello ricordano inoltre che, dal febbraio 2016, è nata l’esperienza dei corridoi umanitari, avviata anche a Lesbo dallo stesso Francesco quando, il 16 aprile 2016, portò con sé in aereo le prime tre famiglie per un totale di 67 profughi con l’intervento dell’Elemosineria Apostolica e della Comunità di Sant’Egidio. Si tratta di una via che occorre continuare a percorrere per salvare altri profughi facendo rete con tante associazioni, parrocchie, cittadini comuni che si sono offerti di accogliere con grande generosità. “Le esperienze già avviate in alcuni paesi – hanno ricordato i cardinali Krajewski, Hollerich e Czerny nella loro lettera agli episcopati europei del 28 gennaio scorso – dimostrano che le possibilità della buona accoglienza sono superiori a quanto si sperasse”. Per questo auspichiamo anche che le conferenze episcopali europee sollecitino i loro rispettivi governi a elaborare nuovi progetti di accoglienza e di integrazione, due pratiche che fanno bene non solo ai migranti, ma molto, in termini di valori e di futuro, a tutti i cittadini europei.
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Campidoglio: ampliata accoglienza H24 per persone senza fissa dimora
Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 marzo 2020
Roma. Nell’ambito delle misure di contrasto alla diffusione del nuovo Coronavirus Covid-19, l’Amministrazione Capitolina ha ampliato l’accoglienza H24 per persone senza fissa dimora nelle strutture del Piano Freddo.I centri attualmente in regime di H15 passeranno infatti al regime completo di H24, permettendo così a 240 ospiti di rimanere all’interno delle strutture per l’intero arco della giornata e contenere gli spostamenti. I nuovi inserimenti saranno preceduti da uno screening specifico per la verifica dello stato di salute dei singoli ospiti.È stato parallelamente rafforzato il servizio di distribuzione dei pasti a domicilio, che passeranno da 600 a 800 al giorno. Alle mense sociali, che servono circa 40 mila pasti al mese, è stata data disposizione di prendere tutti gli accorgimenti necessari affinché sia rispettata la distanza minima di sicurezza tra le persone, insieme alle altre misure di prevenzione raccomandate, anche trasformando una parte consistente dei pasti in pranzi e cene ‘al sacco’.L’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Veronica Mammì sta passando al vaglio insieme agli uffici capitolini tutte le possibilità in campo per ampliare ulteriormente l’accoglienza ed efficientare i servizi. Per le nuove misure da attivare in questa fase l’assessora ha previsto di destinare ulteriori risorse economiche che si andranno ad aggiungere ai 15 milioni di euro già investiti annualmente nel servizio di accoglienza per adulti e madri con bambini, mense sociali, pasti a domicilio, emergenze climatiche con il Piano Freddo e il Piano Caldo, barbonismo domestico e Sala Operativa Sociale capitolina.L’Amministrazione sta verificando la disponibilità degli enti gestori per ampliare ulteriormente i posti del Piano Freddo, così come per utilizzare per l’accoglienza le strutture dei servizi del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati oggi dismessi. A tutti i Municipi che hanno ricevuto i fondi capitolini per aprire strutture per il Piano Freddo sul territorio è stata inviata la richiesta di ampliare anche i propri posti H15 fino al regime completo di H24.La situazione è costantemente monitorata dal Centro Operativo Comunale che riunisce i vertici di Protezione Civile, Ragioneria, Risorse Umane, Polizia Locale, Politiche Sociali, Simu, Sviluppo Economico e Attività Produttive, Mobilità e Trasporti, Servizi Educativi e Scolastici, Ambiente, Atac, Ama e Acea.“Ringrazio i dipendenti capitolini e tutti gli operatori e i volontari che in questo momento delicato stanno contribuendo all’accoglienza e alla distribuzione dei pasti per i più fragili mettendo in campo tutte le misure di prevenzione raccomandate. Roma ne è orgogliosa”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.“Stiamo vagliando con gli uffici ogni possibile soluzione per sostenere con ancora maggiore forza le persone più fragili sul nostro territorio, aumentando i posti dell’accoglienza e contenendo il più possibile gli spostamenti. Ringrazio profondamente i dipendenti di questa Amministrazione, che in questa fase confermano un impegno importante al servizio dei cittadini, insieme a tutti gli enti gestori, gli operatori e i volontari dei servizi di accoglienza e distribuzione pasti finanziati da Roma Capitale. Dobbiamo lavorare uniti per superare questo momento delicato”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.
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Alleviare le sofferenze nei centri di accoglienza delle isole greche
Posted by fidest press agency su lunedì, 24 febbraio 2020
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ieri ha lanciato un appello affinché si risponda con urgenza per porre fine alle condizioni sempre più disperate in cui vivono rifugiati e migranti nei centri di accoglienza delle isole Egee.Le condizioni all’interno delle strutture sulle isole di Lesbo, Chio, Samo, Cos e Lero sono assolutamente inadeguate e hanno continuato a deteriorarsi, dall’ultima visita di Filippo Grandi avvenuta a novembre 2019. Dalla crisi del 2015, il numero di arrivi in Europa lungo le rotte del Mediterraneo è crollato, ma, nell’ultimo anno, quello degli arrivi in Grecia è aumentato rendendo ancora peggiore il livello di sovraffollamento cronico che affligge le strutture delle isole.Anche il clima invernale sta ora contribuendo ad aggravare le sofferenze sulle isole. Molte persone non hanno a disposizione né fonti di energia né, addirittura, di acqua, e vivono circondate da sporcizia e immondizia. La capacità dei servizi sanitari è inadeguata. I rischi a cui sono esposte le persone più vulnerabili, quali donne incinte, neo-madri, anziani e bambini sono tra i più gravi mai registrati nel contesto di crisi di rifugiati su scala mondiale. Inoltre, è necessario agire per rispondere alle comprensibili preoccupazioni delle comunità locali che accolgono rifugiati e migranti, al fine di evitare che le tensioni sociali si inaspriscano ancora di più.Per rispondere alla situazione critica che affligge le isole, l’UNHCR chiede al Governo greco, alle istituzioni dell’UE e agli Stati europei di:
• Ridurre immediatamente le condizioni di affollamento e i rischi connessi assicurando ulteriore disponibilità di posti all’interno di strutture di accoglienza sulla terraferma per almeno 20.000 persone, facendosi carico del trasferimento di queste ultime nel più breve tempo possibile.
• Migliorare le condizioni di vita delle persone che restano sulle isole, assicurando priorità all’erogazione di acqua, servizi igienico-sanitari e assistenza medica.
• Assistere i minori non accompagnati con programmi di ricollocamento verso altri Paesi europei consentendo loro, inoltre, di ricongiungersi ai propri familiari.
• Assicurarsi che le procedure di asilo non siano soltanto più rapide, ma anche eque ed efficienti.
• Includere tutele legali nell’ambito dell’imminente revisione delle normative in materia di asilo e della loro applicazione.
• Investire in soluzioni a lungo termine a beneficio delle persone alle quali è riconosciuto lo status di rifugiato, garantendo loro l’opportunità di divenire autosufficienti. L’UNHCR è pronta a sostenere la Grecia nella ricerca di soluzioni a questa situazione complessa.
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Grande accoglienza è stata riservata al Governatore della Regione Siciliana e alla sua delegazione
Posted by fidest press agency su giovedì, 30 gennaio 2020
Lo è stata durante l’evento che si è svolto Domenica 26 Gennaio presso il Venetian Catering di Garfield (NJ).Su invito del Console Generale d’Italia a New York, Min. Plen. Francesco Genuardi, la neo eletta Presidente, Cav. Sarah Salamone, e il Chairman, Gr. Uff. Marco Cangialosi, della Federazione Siciliana del New Jersey, hanno organizzato un confronto fra alcune rappresentanze della comunità di siciliani degli Stati Uniti, autorità del New Jersey e il Presidente On. Nello Musumeci.A dare il benvenuto e a moderare è stata la presidente Salamone la quale, dopo aver fatto intonare gli inni nazionali, chiama il Senatore dello Stato, Paul Sarlo, ad introdurre il governatore del New Jersey, Phil Murphy, che per l’occasione indossa una cravatta rossa ed una pochette gialla per omaggiare i colori della bandiera siciliana.Il presidente Musumeci viene presentato dal Console Generale, che si dice pronto a sostenerlo nell’applicazione delle politiche che faranno perno sulla comunità che lui rappresenta.
“La volontà di voler ricostruire quel ponte tra le Istituzioni Regionali e le rappresentanze estere affinché ci si senta tutti parte della stessa comunità”, dice Musumeci, “è il motivo principale di questa visita ufficiale. In Sicilia oggi c’è tutto il necessario per poter effettuare scambi culturali ed economici: facciamo investire nuovi imprenditori, e noi, come governo, li incoraggeremo e li accompagneremo”
Una richiesta di sostegno ai Siciliani all’estero quindi, per far ritornare la Sicilia protagonista forte anche di questo momento che vede prestigiose testate come Forbes e New York Times, suggerire ai propri lettori di visitare la nostra meravigliosa isola.
A seguire gli interventi degli ospiti: i Congressman Bill Pascrell e Josh Gottheimer, il Bergen County Executive, James Tedesco, lo Sceriffo, Frank Schillari, i Sindaci Richard Rigoglioso, Scott Luna e James Anzaldi, la Deputata On Fucsia Nissoli Fitzgerald e la Vice Segretario CGIE, Dott.ssa Silvana Mangione.Un vicendevole e costruttivo scambio di idee e di doni tra il Presidente Musumeci e i relatori, alcuni dei quali mettendo in risalto tutto ciò che li legava alla Sicilia, non hanno nascosto l’emozione nel ricordare le proprie origini.Numerose le rappresentanze presenti nella sala a cui il presidente ha dedicato del tempo, sia per ascoltare le loro istanze che semplicemente per un saluto ed una fotografia.
Erano presenti: Sicilian Citizens Club of Bayonne, Societa San Ciro, Ieri Oggi Domani, Società Unita, Ribera Italian Cultural Center, S.Giuseppe/S.Croce Camerina Society, Scoglitti Society, Italian American Forum of Lodi, San Giuseppe Society Lodi, NJ Association of Cavalieri OMRI, Italian Cultural Association NY, Società di Polizzi Generosa Middle Village NY, NJ Italian American Police Association, Comites NY, NJ and CT, CSNA Confederazione Siciliana Nord America, Console Onorario Designato del Connecticut.
Fra i presenti anche il Cav. Tony Di Piazza, fulgido esempio di italo-americano che ha creduto nella Sicilia, investendo per l’acquisizione della squadra di calcio della città di Palermo di cui adesso ricopre la carica di vicepresidente.
Il Cav. Tony Di Piazza assieme al Cav. Dino Clemente, saranno onorati dalla Federazione Siciliana del New Jersey durante l’annuale cena di gala che si terrà giorno 7 Marzo.
A chiusura dei lavori, la presidente Sarah Salamone chiama sul palco l’amministrazione e i rappresentanti del direttivo della Federazione per consegnare al governatore Musumeci un ricordo della giornata ed un messaggio, affinché con il suo governo si possano riattivare quelle misure che nel passato hanno tenuto vitali i legami tra le comunità.
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La Cina pronta ad accogliere l’Italia
Posted by fidest press agency su martedì, 15 ottobre 2019
Nelle città di Pechino e Jinan dal 25 al 29 novembre 2019 Settimana Cina Italia dell’Innovazione. Sono già più di 300 le organizzazioni cinesi e italiane iscritte. Seminari tematici, tavoli di networking, incontri one to one e un’intensa azione di promozione istituzionale scandiranno, sotto l’egida dei rispettivi Governi, cinque giorni di lavoro nel segno della scienza e della tecnologia sino-italiana. Giunta al suo 10° anniversario, la Settimana dell’Innovazione vedrà la partecipazione dei ministri della Ricerca Lorenzo Fioramonti e del suo omologo cinese Wang Zhigang e avrà una particolare rilevanza in considerazione della recente adesione dell’Italia alla Belt and Road Initiative nonché in vista del prossimo 50° anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali che cadrà nel 2020.Nel corso degli ultimi anni la Settimana dell’Innovazione ha coinvolto più di 8000 esperti in occasioni di visite reciproche, ha prodotto circa 5000 azioni di trasferimento tecnologico e più di 600 accordi di cooperazione scientifica e tecnologica.
Il programma della Settimana prevede il China-Italy Innovation Forum; il Sino-Italian Exchange Event promosso con la Regione Campania; la Best Startup Showcase-Entrepreneurship Competition. Oltre alle azioni di networking e ai seminari sono previste numerose le visite, sia a Pechino sia a Jinan, presso incubatori, parchi scientifici e centri di ricerca in modo da favorire opportunità di partnership tra realtà innovative cinesi e imprese italiane. La Settimana Cina-Italia punterà a moltiplicare le potenzialità di cooperazione in numerosi settori strategici, tra cui intelligenza artificiale, smart cities, biomedicina, aerospazio, energie e tecnologie verdi, mobilità sostenibile, tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale.Sarà la Città della Scienza di Napoli insieme ai suoi partner cinesi a coordinare tutte le attività in programma, dai seminari tematici alle azioni di match-making.
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L’UNHCR esorta la Grecia a far fronte al sovraffollamento nei centri di accoglienza sulle isole dell’Egeo
Posted by fidest press agency su martedì, 4 settembre 2018
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esorta il governo greco a risolvere la situazione nei Centri di accoglienza e identificazione (RIC) del Mar Egeo, comunemente noti come ‘hotspot’. I centri sono seriamente sovraffollati. Ciò significa che migliaia di richiedenti asilo e migranti, tra cui molti bambini, vivono in condizioni misere, inadeguate e in rapido deterioramento. Alcuni sono in questi centri da più di sei mesi.
L’UNHCR invita le autorità ad accelerare quanto più possibile le procedure di trasferimento delle persone idonee sulla terraferma; ad incrementare la capacità ricettiva per ospitarle; a migliorare rapidamente le condizioni nei centri di accoglienza e a offrire sistemazioni alternative ai più vulnerabili.La situazione sta raggiungendo un punto critico al RIC di Moria, sull’isola di Lesbo, dove più di 7.000 richiedenti asilo e migranti sono stipati in rifugi pensati per 2.000 persone soltanto. Un quarto di questi sono bambini.Si stima che 2.700 persone, principalmente famiglie siriane e irachene, risiedano nel centro di Vathy, a Samos, originariamente progettato per accoglierne meno di 700. Questo costringe molti a sistemarsi in tende inconsistenti e ripari di fortuna. Se la situazione non viene affrontata prima dell’arrivo dell’inverno rischia di diventare davvero preoccupante. Le persone che hanno bisogno di cure mediche sono costrette a fare la fila per ore prima di essere visitate.Nei centri di accoglienza sulle isole di Chios e Kos le persone ospitate sono ormai quasi il doppio rispetto alla capacità di accoglienza delle strutture.Simili livelli di sovraffollamento non si verificavano dal mese di marzo 2016, quando gli arrivi erano molto più numerosi. Tutti i RIC hanno un accesso limitato ai servizi. L’UNHCR è particolarmente preoccupato per le strutture sanitarie del tutto inadeguate, per il verificarsi di scontri tra le comunità frustrate, per l’aumento delle molestie sessuali e delle aggressioni e per la crescente necessità di cure mediche e psicosociali. Esprime tuttavia soddisfazione per l’ospitalità dimostrata dalle comunità locali ed è consapevole dell’impatto che questa situazione ha su di loro.I minori, compresi centinaia di bambini e bambine non accompagnati, sono particolarmente a rischio, così come decine di donne incinte, neonati, vittime di violenze sessuali e altre persone estremamente vulnerabili.
Più di 3.000 richiedenti asilo sulle isole hanno ricevuto l’autorizzazione a trasferirsi sulla terraferma, ma le operazioni sono state rallentate a causa della mancanza di sufficienti alloggi e strutture ricettive. Circa 800 richiedenti asilo sono stati trasferiti nel mese di agosto, tuttavia questo non riesce ad alleviare la pressione in quanto altre persone continuano ad arrivare sulle isole. Si calcola che nel mese di agosto la media degli arrivi giornalieri fosse di 114 persone, rispetto alle 83 di luglio. Più del 70% sono famiglie provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan.Nonostante abbia ricevuto finanziamenti europei, il governo ha dovuto affrontare una serie di difficoltà nel rispettare l’impegno concordato di decongestionare i centri di accoglienza sulle isole. L’UNHCR esorta le autorità a intensificare gli sforzi per superare i ritardi amministrativi e logistici. Nel frattempo, occorre prendere in considerazione misure straordinarie, tra cui alloggi di emergenza o strutture alternative, e incoraggiare le autorità a lavorare a stretto contatto con la società civile e le organizzazioni non governative in settori specifici come l’assistenza sanitaria.L’UNHCR rimane pronto a sostenere le autorità greche nel consolidare le capacità e nel rafforzare la risposta operativa, così come nel trasferire le persone idonee sulla terraferma. Su richiesta del governo, l’UNHCR ha concordato in via eccezionale di continuare a sostenere il trasporto dei richiedenti asilo sulla terraferma nel mese di settembre, al fine di evitare ulteriori ritardi.
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Alpenhof Murnau si rinnova diventando un gioiello d’accoglienza
Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018
Alpenhof Murnau, magnifico cinque stelle nel cuore della Baviera, a soli 30 minuti d’auto da Monaco, in una regione dalla natura spettacolare – sia prealpina sia lacustre – e preferita dai segmenti alti del turismo leisure, ha rinnovato parte delle proprie camere, ne ha inaugurate 11 completamente nuove e si appresta a un radicale refurbishment dell’area Mice, così facendone un gioiello d’accoglienza in se stesso e creando un nuovo concept capace di “incastonare” gli eventi nella cultura e nelle tradizioni del luogo.
Alpenhof Murnau ha portato il totale della propria capacità ricettiva a 104 camere, di cui 13 del tutto ristrutturate e 11 nuove, frutto di un ampliamento dell’albergo, cui è stata aggiunta una nuova ala. Altra aggiunta importante: un nuovo ristorante panoramico da 80 posti, che fa salire a tre i ristoranti, portandone a 220 la capacità totale di posti a sedere.
Questa non è annotazione marginale: ha un’immediata e importante ricaduta nel Mice. Con le nuove camere e il nuovo ristorante, infatti, Alpenhof Murnau può sistemare nelle stanze tante persone quante ne può mettere a tavola e ne può accogliere nelle otto sale meeting (che hanno una capienza complessiva da 200 posti).
Dal 6 al 22 agosto è previsto il rinnovo delle tre maggiori sale meeting (che, coi loro 450 metri quadri, assemblano i due terzi dell’intero spazio Mice). Esse saranno adeguate al resto degli arredi dell’albergo, secondo colori, toni e materiali tradizionali bavaresi. I legni, le sedie, le decorazioni e le pietre saranno identiche a quelli utilizzati per camere e parti comuni.
In sostanza, la Baviera, che con la sua natura lussureggiante abbraccia l’hotel e ne ha fatto uno dei suoi più ambiti punti ricettivi, diventa una sorta di sfondo anche per gli eventi aziendali che l’albergo ospiterà da fine estate in poi. Alpenhof Murnau è perfetto per riunioni, conferenze e convegni di piccole o medie dimensioni, ma anche per incentive individuali o per piccoli gruppi, lontano com’è dallo stress delle grandi città e capace com’è di offrire natura incontaminata, tramonti da urlo, paesaggi da cartolina e, a pochi minuti d’auto, alcuni dei più bei laghi d’Europa.
Questi ambienti e queste atmosfere caratterizzeranno da ora anche i tradizionali eventi indoor, per un unicum “made in Bavaria” davvero accattivante.
MICE-in-the-bag is a unique B2B company that brings together buyers and suppliers from the Meetings, Incentives, Conference and Exhibitions (MICE) industries. It is targeted at reducing the prospective marketing spend for MICE suppliers and providing more effective service for buyers. According to the World Travel and Tourism Council, MICE industries currently make up US$650 billion of the US$5.7 trillion global tourism industry.
Its USP is the brainchild of its two founders, Rosy Burnie and Ayse Sabbatini, both of whom have extensive experience and networks within the four industries. The concept involves the creation of pop-up, one-stop meeting environments for sellers and buyers of MICE. Pre-selected suppliers are matched with budget-ready buyers in specific conference and event locations. This offers a significant saving in prospecting costs to the suppliers, putting them in a position to pass on savings to the buyers in more attractively priced packages. In addition, MICE in the bag Ltd offers continual support to the suppliers ensuring that they are providing the right packages to the market.
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Immigrazione: il cavallo di battaglia della Lega
Posted by fidest press agency su martedì, 19 giugno 2018
La domanda parte sulla base del rapporto statistico dei consensi popolari alla Lega per la sua politica di negazione all’accoglienza. Un interrogativo che in certi ambienti si cerca d’esorcizzare attaccandosi alla parola “magica” del populismo. In realtà il discorso ci porta più lontano. Da almeno quattro anni, a questa parte, i nostri governanti, in tema di accoglienza, hanno scelto un percorso oltremodo accidentato dovuto soprattutto a metodi che hanno mostrato d’essere incapaci d’avere una visione in prospettiva del problema. Alla fine tutti i nodi sono arrivati al pettine e hanno mostrato l’insostenibilità del sistema adottato. E l’inversione di rotta è oggi, senza dubbio, traumatica per tutte le parti in causa. Non dimentichiamo l’entità di questa “tragedia”: in quattro anni sono sbarcati sulle coste italiane oltre mezzo milioni di “fuggitivi”, disperati e ansiosi di trovare uno sbocco che permettesse loro di condurre una vita meno precaria. Li abbiamo soccorsi con umanità e solidarietà, al di là dell’immaginabile, perché sono stati soprattutto i poveri italiani a spezzare il loro frugale cibo con il forestiero e a mostrargli il senso della nostra ospitalità. Ma questo primo passo, legato all’emergenza, non ha avuto un adeguato supporto dalle istituzioni e le loro “distrazioni” hanno in pratica vanificato il tema dell’accoglienza per poi puntare su quello finale dell’integrazione. L’obiettivo era quello, anche se non esplicitamente dichiarato, di volerli dirottarli al più presto altrove, di là dei nostri confini. La mossa non ci è riuscita perché se noi vogliamo fare i furbi gli altri non sono stupidi. E così ci ritroviamo con una massa di diseredati che non riusciamo più a gestire e con l’aggravante di renderli nuovamente schiavi di chi senza scrupoli li sfrutta e riproduce le stesse miserie che hanno lasciato nei loro paesi d’origine. E ancora lo stato ha colpevolmente lasciato fare acuendo lo stesso rapporto tra immigrati e autoctoni. Ora ci chiediamo ci voleva proprio la Lega di Salvini per capire l’impiccio in cui ci siamo cacciati? E ancora possiamo definirli dei buoni o degli ingenui o peggio ancora i governi che hanno preceduto l’attuale nel voler ospitare tanti senza voler offrire loro un possibile sbocco di accoglienza ma anche lavorativo? Dicono che è colpa dell’Europa e si mettono l’animo in pace. E’ forse questo il modo di governare? Diciamo pure che chi è causa del suo mal pianga se stesso se non si trattasse di gente arida e che i loro dotti lacrimali si sono atrofizzati. (Riccardo Alfonso)
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Immigrati: soccorso, accoglienza, integrazione
Posted by fidest press agency su martedì, 19 giugno 2018
Sulla questione immigrazione abbiamo giocato una partita sporca che nel giro di pochi anni ci è costata arrivi incontrollati per centinaia di migliaia di persone e decine di miliardi praticamente buttati al vento. Se ci trovassimo in un paese ligio alle regole dovremmo aprire un inchiesta parlamentare per accertare le responsabilità e individuare i colpevoli perseguendoli severamente civilmente, penalmente e patrimonialmente. I disastri che siamo costretti ad assistere sono davvero tanti e poco ci è mancato nel trasformare l’Italia nel più grande campo profughi d’Europa con l’indifferenza delle autorità comunitarie se non la loro connivenza. Ma l’aspetto più grave è ancora un altro e qui davvero parliamo di cinismo di quella parte della classe politica che si è imbarcata in questa avventura non avendo predisposto a tempo debito adeguati strumenti di accoglienza e di integrazione. E allo scorno oggi si aggiunge la beffa. Gli stessi autori di questo sfacelo si permettono di scandalizzarsi se chiudiamo i porti come se non sapessero che la responsabilità deriva dall’aver messo il paese allo sbando creando delle strutture d’accoglienza fatiscenti lontani anni luce da un minimo di accoglienza e favorendo lo sfruttamento di una manodopera con lavori in nero e obbligandoli a vivere nelle bidonville senza assistenza e privandoli di ogni diritto. Alla fine sono loro a stracciarsi le vesti e ad accusare gli attuali governanti di razzismo. Ma loro dov’erano allorché a migliaia gli immigrati sbarcavano lungo le coste italiane, soprattutto in Sicilia, e lasciavano che questi poveracci venissero ghettizzati e sfruttati in maniera indecente? (Riccardo Alfonso)
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Immigrazione: Soccorso, accoglienza e integrazione
Posted by fidest press agency su giovedì, 14 giugno 2018
Sono i tre nodi che costituiscono la rete che il lavoro pubblico garantisce, attraverso l’impegno di tutti gli operatori in campo, nella gestione dei fenomeni migratori. Un fenomeno strutturale che deve e può rappresentare non solo un’opportunità ma soprattutto una risorsa per il nostro paese, a partire dal valorizzare il contributo, di pratiche e di idee, di chi lavora in questo complesso segmento che attraversa l’intero mondo dei servizi pubblici, ma servono risorse e programmazione”. Ad affermarlo è la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino. Ed è per questo, aggiunge, “che quanto è accaduto e sta accadendo in queste ore, a partire dalla vicenda della nave Aquarius, richiede un impegno straordinario per chi ha a cuore la dignità e il rispetto delle persone, perché nessun essere umano può essere ritenuto illegale in ragione del colore della pelle o dalla terra di nascita. Da subito abbiamo, infatti, offerto un sostegno concreto a chi, dai sindaci alle varie autorità, si è reso disponibile ad offrire un aiuto, promuovendo azioni di iniziative umanitarie e di accoglienza. Siamo con loro perché è in questi valori che ci riconosciamo e che quotidianamente pratichiamo”.Per queste ragioni infatti, fa sapere Sorrentino, “saremo domani a Melilla, l’enclave spagnola sulla costa orientale del Marocco, per un progetto condotto dal sindacato europeo Epsu, insieme alla Funzione Pubblica Cgil e al sindacato spagnolo Fsc-Ccoo, che ha come obiettivo quello di costruire una rete coordinata di solidarietà e di intervento che risponda anche alle politiche sbagliate che l’Unione Europea sta facendo sui migranti. La via maestra è dare qualità alla contrattazione e ai rapporti di lavoro di chi opera all’interno di questa vasta rete”.
Quanto alle nostre vicende, precisa la dirigente sindacale, “al Ministro dell’Interno va rimarcato il fatto che al nostro paese manchi un piano che integri accoglienza e integrazione. Il problema non sono gli sbarchi ma i lager in cui sono costretti temporaneamente i migranti, così come la tendenza a limitare il riconoscimento del diritto d’asilo insieme alle previsioni della legge Bossi-Fini. Le leggi internazionali proteggono chi migra, che sia il nostro paese a decidere di chiudere i porti è contro le radici della nostra cultura e della nostra storia, oltre ad essere una pratica disumana. In queste ore magari se il titolare del Viminale facesse un giro nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) e nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) comprenderebbe che, al di là della propaganda, ha un dovere istituzionale in quanto ministro della repubblica: riconoscere dignità a chi arriva nel nostro paese”, conclude Sorrentino.
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Convegno finale del Progetto VeSTA
Posted by fidest press agency su domenica, 25 marzo 2018
Torino lunedì 26 marzo a partire dalle ore 9.00 presso il Centro Congressi dell’ATC di corso Dante 14 a Torino il convegno finale del Progetto VeSTA (Verso Servizi Territoriali Accoglienti), un percorso progettuale che rientra tra le attività finanziate attravero il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 e cofinanziato da Unione europea, Ministero dell’Interno e Regione Piemonte.Il progetto è finalizzato a migliorare la capacità dei servizi e di strutturare risposte adeguate ai bisogni dei cittadini e delle cittadine di Paesi terzi attraverso percorsi di formazione e aggiornamento che hanno coinvolto 800 operatori dei servizi pubblici e del privato sociale, assistenti sociali ed educatori professionali; coinvolgere migranti nei percorsi specifici per assistenti sociali ed educatori come esperti della loro esperienza con i servizi sociali; creare una rete regionale dei servizi pubblici e del privato sociale a supporto dei cittadini e delle cittadine di Paesi terzi attraverso la costituzione di una comunità di pratiche virtuale tra operatori basata sullo scambio alla pari e la consulenza di esperti e istituzioni. È stato prodotto anche un video documentario per sensibilizzare le comunità locali sui temi dell’integrazione e dell’accoglienza.Il convegno è realizzato da Regione Piemonte in collaborazione con l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) , IRES Piemonte e Università del Piemonte Orientale.
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“Premio Italia a Tavola Bergamo capitale dell’accoglienza”
Posted by fidest press agency su venerdì, 23 marzo 2018
Bergamo, 7-8 aprile 2018 Il cibo al giorno d’oggi viene spesso ridotto alla dimensione di convivialità o edonismo, senza dare la giusta importanza a tutto ciò che c’è dietro: dai produttori agricoli, artigianali o industriali, fino a chi si occupa di ristorazione, accoglienza e servizi. I media negli ultimi anni hanno dato visibilità a cuochi e pasticceri che sono diventati delle vere e proprie star, osannati dal pubblico e presi a modello da molti giovani che hanno deciso di intraprendere quella strada, ma senza considerare tutti gli step che una carriera di successo comporta. Quello che serve al comparto è, invece, la valorizzazione di tutte le figure che lavorano nella filiera come un’unica grande squadra di professionisti, dal produttore di materie prime fino al cameriere che serve in tavola un piatto, senza dimenticare chi il cibo lo racconta, cioè i giornalisti e i critici gastronomici.È proprio questo l’obiettivo del “Premio Italia a Tavola”, da ormai 10 anni: dare il giusto valore a tutte le realtà che permettono a questo settore di andare avanti e di rappresentare uno dei motori trainanti del turismo, della cultura e dell’economia italiana. Basti pensare che circa un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza Italia è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.L’iniziativa – sponsorizzata quest’anno da Grana Padano, Trentodoc, Consorzio Mozzarella di Bufala Dop e Pentole Agnelli – ha preso il via lo scorso dicembre con il sondaggio online “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza” (durato 8 settimane), che quest’anno ha polverizzato ogni record precedente registrando la partecipazione di ben 313.300 votanti, confermando ancora una volta come negli ultimi anni sia cresciuto costantemente l’interesse verso il settore. Nessuna classifica di merito ma solo un modo giocoso per sentirsi tutti più vicini e premiare chi nel proprio ambito professionale si è distinto maggiormente agli occhi del pubblico. Sette le categorie del sondaggio: per i “Cuochi” il più votato è stato Rocco Pozzulo, per i “Pizzaioli” Giuseppe Vitiello, per i “Pasticceri” Iginio Massari, per i “Maitre, Sommelier e Manager d’hotel” Luca Vissani, per i “Barman” Marina Milan, per gli “Opinion leader” Patrizio Roversi e infine per la categoria speciale dei “Campioni” (istituita in occasione di questa 10ª edizione per rimettere in gioco tutti i vincitori delle passate edizioni del sondaggio) ha trionfato Ernst Knam.
Come da tradizione, le premiazioni dei vincitori del sondaggio si svolgeranno nel corso del “Premio Italia a Tavola”, l’evento più atteso dell’anno per l’intero settore. Dopo sette edizioni ospitate dalla città di Firenze, culla di cultura e tradizioni gastronomiche, Italia a Tavola ha scelto di celebrare il decennale dell’iniziativa a Bergamo, città in cui ha sede la redazione della testata e che negli ultimi mesi si è distinta per aver ospitato iniziative legate a East Lombardy e al G7 dell’Agricoltura. L’appuntamento è per il 7-8 aprile 2018: una due giorni di convegni, iniziative legate alla cultura e all’arte, nonché eventi enogastronomici.
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Seminario FICT: “Migranti tra accoglienza e integrazione”
Posted by fidest press agency su martedì, 16 gennaio 2018
Roma, 19 Gennaio 2018, presso il Centro Congressi Cavour, Via Cavour 50/a In questo particolare momento storico la Federazione Italiana Comunità Terapeutiche* sente il bisogno di confrontarsi sul tema dei migranti e dei minori stranieri non accompagnati, organizzando il Seminario “”Migranti tra integrazione e accoglienza” a Roma.
“La Federazione da anni – spiega Luciano Squillaci, Presidente FICT – tramite i suoi Centri accoglie persone arrivate nella nostra nazione attraverso la migrazione perché ricevano una ospitalità dignitosa e attenta. Il seminario sarà un momento di riflessione su una emergenza umana a livello nazionale in cui si presenterà il modello di accoglienza FICT, le best practices, i modelli efficaci di lavoro di rete sul territorio.”Ci sarà un intervento di Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio Immigrazione Caritas Italiana ed, inoltre, si ragionerà sui punti di criticità presenti nel sistema di accoglienza migranti adulti e su quello dei minori in Italia con Domenico Manzione, sottosegretario del Ministero dell’Interno con delega all’immigrazione. Durante il Seminario saranno presentati i dati sulla accoglienza dei Centri FICT dell’ultimo anno dai due coordinatori delle Reti tematiche FICT migranti e minori stranieri non accompagnati: Giovanni Lizzio e Giovanni Mengoli.
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La scuola dell’inclusione e dell’accoglienza
Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 Maggio 2017
Roma. L’Università Europea di Roma ha tra le sue caratteristiche una forte attenzione ai temi dell’accoglienza e dell’inclusione.In questo solco si inserisce il suo nuovo Corso di specializzazione abilitante per le attività di sostegno agli alunni con disabilità.
Sarà un percorso formativo, di 60 CFU, per l’acquisizione delle competenze didattiche atte a favorire l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, secondo quanto disciplinato dal DM 30 settembre 2011 e successive modifiche e integrazioni.
Al corso possono iscriversi, qualora in possesso dei requisiti richiesti e previo superamento del concorso, i docenti abilitati all’insegnamento nelle scuole, secondo quanto previsto dal bando e anche i dottorandi e gli assegnisti di ricerca.A conclusione del corso, il candidato che supererà l’esame finale conseguirà il diploma di specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, che lo abiliterà all’iscrizione negli elenchi per il sostegno ai fini delle assunzioni a tempo indeterminato e a tempo determinato nei relativi posti disponibili.Il docente specializzato per il sostegno opera in classi dove sono presenti uno o più alunni con disabilità, al fine di favorirne e promuoverne il processo di integrazione. Offre la sua professionalità e competenza per apportare all’interno della classe un significativo contributo a supporto della collegiale azione educativo-didattica, secondo i principi di responsabilità e di collegialità.
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Migranti: Raggi e Baldassarre ricevono in Campidoglio delegato Unhcr Jaquemet
Posted by fidest press agency su martedì, 17 gennaio 2017
Roma. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha ricevuto ieri in Campidoglio Stéphane Jaquemet, Delegato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per il Sud Europa. Presente all’incontro l’Assessora alla Persona, alla Scuola e alla Comunità Solidale di Roma Capitale, Laura Baldassarre.Al centro del colloquio la situazione dei migranti transitanti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati a Roma e la volontà dell’amministrazione di trovare una soluzione di sistema al di là delle emergenze, tramite un approccio coordinato e sostanziale. La prima cittadina ha ricordato come si stia lavorando su più livelli: dall’info point alla creazione di posti permanenti per l’accoglienza dei transitanti; da una mappatura sull’accoglienza al piano sociale cittadino. Ognuno deve fare la sua parte, ha spiegato la sindaca sottolineando come sia necessaria la collaborazione di tutte le istituzioni riguardo a questo tema. L’Assessora ha infine ricordato come tra i temi all’attenzione del Campidoglio vi sia quello dei minori non accompagnati e la proposta di impegnare i richiedenti asilo in attività di volontariato, un modo per qualificare l’accoglienza. (foto: campidoglio incontro)
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Immigrazione: visita al centro d’accoglienza di Cona
Posted by fidest press agency su domenica, 15 gennaio 2017
“Nella visita ispettiva effettuata per la seconda volta oggi nel centro d’accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, con collega Walter Rizzetto abbiamo constatato il deciso peggioramento delle condizioni di permanenza dovuto all’aumento del numero degli immigrati (a settembre 920, oggi 1250), la chiara sensazione di un prolungarsi della permanenza, l’assoluta certezza a monte che nessuno degli ospiti stia scappando da una guerra, l’esasperazione della pacifica popolazione italiana dei Comuni di Agna, Bagnoli e Cona, la strumentalizzazione degli immigrati da parte dei centri sociali, oggi artefici di un corteo in zona… Insomma, tutti i parametri dimostrano che il modello Alfano è stato catastrofico ed è utile solo per ingrassare le tasche delle cooperative sociali. Per questo chiediamo ai sindaci e ai cittadini italiani di tenere duro, al governo nazionale di attrezzarsi per rispondere in una sola settimana alle domande di asilo politico per ospitare conseguentemente chi fugge da guerre (con precedenza a bambini e donne) e rispedire a casa chi cerca solo migliori condizioni economiche”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
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