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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘acqua’

L’acqua e l’Agro Pontino

Posted by fidest press agency su martedì, 30 Maggio 2023

Roma 31 maggio alle ore 11:00 presso il Teatro Palladium Università Roma Tre. Il progetto coinvolge complessivamente 70 persone, tra studenti e docenti. Gli studenti dei corsi “Servizi Culturali e dello Spettacolo” e “Sistema Moda” insieme a quelli di “Relazioni Internazionali per il Marketing” e “Amministrazione Finanza e Marketing” dell’IIS Veneto Salvemini, con il supporto della Fondazione Roma3 Teatro Palladium, presenteranno tre elaborati video sul tema dell’importanza dell’acqua nel territorio pontino nei secoli con espliciti riferimenti al Lago di Fogliano, alle Terme di Fogliano e alla Fonte di Lucullo. Partecipa al progetto anche l’IC Paesi Orobici di Sondrio che presenterà un proprio video sulle fonti d’acqua del proprio territorio lombardo. La scelta del tema è stata dettata dalla volontà di valorizzare il legame culturale, storico ed economico tra l’Agro Pontino e la presenza dell’acqua sul territorio, mostrando l’ambiente naturale e i corsi di acqua che negli anni hanno subìto una serie di interventi, con sensibili variazioni delle caratteristiche ambientali locali. Il progetto mira a promuovere, attraverso la sensibilizzazione delle nuove generazioni, la consapevolezza dell’importanza di preservare e gestire queste risorse per garantire un futuro sostenibile per tutta la comunità. Il progetto prevede una serie di lezioni teoriche sul cinema, dal linguaggio audiovisivo all’analisi critica di film, e laboratori pratici di produzione e post-produzione di opere audiovisive. L’elaborato finale consiste nella realizzazione di tre cortometraggi sul tema dell’importanza dell’acqua nel territorio pontino. Referenti di DAMS Università Roma Tre: Prof. Celata Gianni, Prof. Luca Aversano, Prof. Emiliano Aiello. Referenti di IIS Vittorio Veneto Salvemini: Dirigente Prof.ssa Dott.ssa Marina Rossi, Prof.ssa Natasha Del Prete, Prof.ssa Gloria Giorgi, Prof. Michael Cardarelli, Prof.ssa Pisani Manuela, Prof. Andrea Biasini, Prof. Giovanni Scialò.

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Non si può vivere senza amore, come non si può vivere senza l’aria e l’acqua

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 aprile 2023

Sentirsi amati e ricambiare l’amore sono necessità di tutti. Eppure amare non è un istinto, è un’arte che si impara, si sceglie e ci impegna, sebbene si sia tutti convinti, come dice Sant’Agostino, che “amare ed essere amati, null’altro conta nella vita”. Non è così scontato, nella società di oggi, saper amare. Siamo sempre più portati, in nome dell’autonomia e realizzazione personale, a mettere al centro l’io, relegando l’altro in uno spazio residuale e “privo di ossigeno”. Amare è rinunciare a se stessi per amore dell’altro e, quando ciò è reciproco, il premio è una vera, profonda e simbiotica unità. Non si può crescere e durare nell’amore se non si fa spazio e si nutre l’altro.Impariamo da Gesù, vero maestro dell’amare, e dal Vangelo; lontani dalla Sua guida nulla è possibile, neanche una solida e durevole relazione d’amore. Solo insieme a Lui possiamo costruire la casa sulla roccia e affrontare le tempeste della vita. Amare, costruendo e diffondendo amore è quanto ci ha insegnato Rita: per amore si è sposata; per amore ha reso possibile una vita familiare senza violenze; per amore ha generato due figli; per amore ha perdonato gli assassini del marito; per amore ha accettato la morte dei figli; per amore ha riconciliato le belligeranti famiglie casciane; per amore ha chiesto a Gesù di portare sul suo corpo un segno della Sua passione, perché la croce di Cristo sanasse le tante vite vittime dell’odio. By Suor Maria Rosa Bernardinis Madre Priora Monastero Santa Rita da Cascia

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Acqua: Cia, crisi idrica sia priorità globale. Cambio di passo a trazione agricola

Posted by fidest press agency su venerdì, 24 marzo 2023

Ogni giorno, in Italia, consumiamo circa 241 litri di acqua a persona e ne sprechiamo più di 150 litri, mentre nel mondo più di mille bambini, sotto i cinque anni, muoiono a causa di malattie legate ai servizi idrici. Nel frattempo, la siccità sta mettendo in ginocchi tutto il Mediterraneo, trovando gran parte dell’Africa con la maggiore insicurezza idrica e l’Italia in una posizione di rischio forte 3, su scala da 0 a 5, per carenza di acqua piovana e di riserve negli invasi. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua che ricorrerà domani, 22 marzo, e della riunione odierna della Cabina di Regia per la crisi idrica, Cia-Agricoltori Italiani rinnova il suo appello a mettere l’allarme siccità in cima alle priorità dell’agenda politica globale e il Governo italiano a fare presto per risolvere l’emergenza.Per Cia la crisi idrica richiede risposte rapide, organiche ed efficienti. Occorre, quindi, una pianificazione di lungo periodo che metta a sistema azioni strategiche come: sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate; realizzare serbatoi artificiali ad uso multifunzionale, per la capitalizzazione dell’acqua (in eccesso/di riuso/di pioggia); avviare una rete di piccoli laghetti e invasi, “smart” sotto il profilo tecnologico e amministrativo, diffusi su tutto il territorio. Inoltre, serve avviare urgentemente la sperimentazione in pieno campo delle nuove tecniche di miglioramento genetico (New Breeding Techniques – NBT) per colture più resistenti a calamità naturali ed eventi estremi, oltre a dare al Paese una legge nazionale contro il consumo di suolo, visto che le aree perse, dal 2012 a oggi, avrebbero garantito l’infiltrazione di 360 milioni di metri cubi di pioggia.Intanto, la primavera è arrivata, per l’agricoltura si avvicina la stagione dei raccolti e, stime Cia, si prevede già un grande deficit nei campi con crolli produttivi dal 10% fino al 30%, per colture importanti come mais e riso. Pesa il 45% di neve in meno sulle Alpi e il Po a secco, una dispersione idrica arrivata al 40% e invasi che non trattengono più dell’11% di acqua piovana. Senza contare la spesa a carico degli agricoltori per mantenere comunque irrigate le colture.

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31ª Giornata Mondiale dell’Acqua delle Nazioni Unite

Posted by fidest press agency su domenica, 19 marzo 2023

Mercoledì 22 marzo – ore 10.00 in occasione della 31ª Giornata Mondiale dell’Acqua, a poche ore dall’apertura della UN 2023 Water Conference di New York, Earth Day Italia in collaborazione con Impatta e il CREA, il più importante ente italiano di ricerca dedicato all’agroalimentare, organizza un digital talk dal titolo “Più cibo con meno acqua”.I cambiamenti climatici sempre più spesso sottopongono l’area mediterranea a una situazione di stress idrico che rischia di diventare sistematica imponendo una riflessione sull’intera filiera agroalimentare, sul risparmio delle risorse idriche, l’uso di tecniche di irrigazione a basso impatto ambientale e l’adozione di buone pratiche per favorire un’agricoltura più resiliente e sostenibile.Sarà Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, a moderare un panel che vedrà partecipare ricercatori del CREA, una imprenditrice agricola di Coldiretti Giovani assieme a relatori e ospiti di grande spessore- Con il digital talk del 22 marzo parte “mese della Terra” che ci accompagnerà fino al prossimo 22 aprile con le celebrazioni della 53ª Giornata Mondiale della Terra, di cui saranno date alcune anticipazioni.

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La rivoluzione silenziosa dell’Acqua

Posted by fidest press agency su giovedì, 9 marzo 2023

Roma 23 marzo p.v. alle ore 8,30 a Roma presso la sede del CNR – Piazzale Aldo Moro 7. A pochi giorni dall’entrata in vigore della Direttiva UE 2020/2184 sulla qualità delle acque potabili, che introduce un approccio olistico preventivo al rischio di contaminazione e prevede una maggiore condivisione e comunicazione a livello di governance, includendo anche l’obbligo di informare periodicamente la popolazione, l’incontro si prefigge di approfondire il tema dell’applicabilità delle nuove norme nell’ordinamento italiano e di affrontare l’oneroso problema del dialogo tra i diversi attori della filiera. L’occasione sarà utile, inoltre, per presentare lo stato dell’arte del progetto WHOW (Water Health Open knoWledge), che sta sviluppando il primo modello europeo di dati interconnessi e condivisibili (grafo della conoscenza) sul consumo e sulla qualità di acque superficiali, sotterranee e marine, con informazioni provenienti da diversi livelli amministrativi allo scopo di individuare le relazioni che intercorrono tra lo sfruttamento delle risorse idriche e la diffusione delle malattie. Partner del convegno: ISPRA, CNR, ARIA Spa, Regione Lombardia. Ente coordinatore del progetto WHOW: Celeris.

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Forum Fao sulla scarsità d’acqua in agricoltura

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 febbraio 2023

Centro di ricerca internazionalmente riconosciuto per gli studi sull’irrigazione in agricoltura, grazie al polo tecnico-scientifico “Acqua Campus” targato ANBI, il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo, uno dei più importanti esempi di pratiche sostenibili in Italia, è stato protagonista al Forum Internazionale sulla Scarsità d’Acqua in Agricoltura (WASAG), organizzato dalla FAO nella sede dell’Università di Capo Verde. Si è trattato di un importante riconoscimento agli oltre 60 anni d’esperienza nella ricerca di soluzioni praticabili verso l’obbiettivo del Forum: “Rendere l’agricoltura resiliente ai cambiamenti climatici”. A portare il contributo dell’ente sono stati la Direttrice Generale del Consorzio C.E.R., Raffaella Zucaro, che ha presentato uno studio sulla progettazione e valutazione economica dei sistemi irrigui in pressione e Francesco Cavazza, agronomo e ricercatore di “Acqua Campus”, che ha illustrato l’esperienza del Canale Emiliano Romagnolo, quale esempio virtuoso per la gestione della siccità in sistemi idrici multifunzionali, evidenziando alcune, efficienti soluzioni per far fronte ai cambiamenti climatici, basate sul monitoraggio delle risorse idriche e su IRRIFRAME, sistema irriguo di precisione voluto dall’ANBI. Il Forum WASAG supporta i Paesi nella ricerca di soluzioni in agricoltura per far fronte ai cambiamenti climatici: con il contributo dei suoi 70 partner, WASAG ha sviluppato una strategia di adattamento e mitigazione da attuare nel triennio 2021-2024 ed è destinato a svolgere un ruolo sempre maggiore nella ricerca di azioni collaborative per rispondere alle crescenti sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla conseguente scarsità d’acqua.“L’esigenza di ottimizzare l’uso dell’acqua accomuna ormai l’intero Pianeta e vede anche ampie zone dell’Italia, minacciate da una persistente siccità – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Il Piano Laghetti, il Piano Invasi ed il Piano di Efficientamento della Rete Idraulica sono tasselli della proposta, che offriamo al Paese per aumentare la resilienza dei territori, trattenendo maggiore acqua al suolo. Ora, però, sono necessarie urgenti scelte della politica.”

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Il futuro dell’acqua e il suo impatto sulle economie mondiali

Posted by fidest press agency su mercoledì, 21 dicembre 2022

A cura di Veronique Erb, Portfolio Manager, RBC Global Asset Management.La riduzione delle riserve d’acqua sta emergendo come la prossima questione ambientale oggetto di ampie discussioni. L’opinione pubblica è sempre più preoccupata che le grandi imprese industriali, che utilizzano fino al 30% dell’acqua dolce del pianeta, debbano essere più attente ai loro consumi. L’aumento della domanda, i cambiamenti climatici e l’inquinamento stanno mettendo sotto pressione le risorse idriche globali. Ciò solleva tre importanti questioni: quali problemi idrici dobbiamo affrontare? Quali sono le industrie più colpite? E quali domande sull’utilizzo dell’acqua dovremmo porre alle aziende in cui investiamo? Si parla di “stress idrico” in un Paese o in una regione quando le riserve idriche annuali scendono al di sotto dei 1.700 metri cubi per persona all’anno. A livelli compresi tra 1.700 e 1.000 metri cubi per persona all’anno, si possono prevedere restrizioni idriche periodiche o limitate. I Paesi che si trovano ad affrontare uno stress idrico estremamente elevato utilizzano fino all’80% delle riserve idriche superficiali e sotterranee disponibili in un anno medio. Secondo il World Resources Institute, anche piccoli shock di siccità, destinati ad aumentare a causa dei cambiamenti climatici, possono avere effetti gravi. L’industria della moda è considerata uno dei più gravi inquinatori d’acqua al mondo e continua ad avere un grave impatto sull’ambiente. La tintura dei tessuti è la seconda causa di inquinamento delle acque. Le famiglie e le industrie di molti Paesi OCSE pagano sempre più spesso un importo che riflette il costo reale dell’acqua che consumano. Prendendo in considerazione l’accessibilità economica in 108 città e 20 Paesi, e ricordando che la soglia raccomandata per la bolletta dell’acqua è pari al 4% del reddito familiare medio, si può notare come in molti Paesi la bolletta dell’acqua sia superiore a questa soglia. I bacini d’acqua contribuiscono a formare i confini naturali dei Paesi e spesso diverse nazioni condividono l’accesso a fiumi o laghi. Data la propensione ai conflitti dell’umanità, è sorprendente che non ci siano state più guerre di natura “idro-politica”. I tre settori più colpiti oggi sono agricoltura e allevamento, attività estrattive e semiconduttori. L’agricoltura è la principale causa di inquinamento delle acque a livello globale. (Abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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“Senza acqua non c’è agricoltura, né cibo”

Posted by fidest press agency su lunedì, 7 novembre 2022

“Per questo, di fronte alla crisi climatica, è quantomai urgente dotare il territorio italiano di infrastrutture, capaci di incrementare la capacità di stoccare le acque di pioggia, da anni ferma all’11%, mentre Spagna e Portogallo ne trattengono oltre il 35%. Il Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti, risponde a questa esigenza in sintonia con l’ambiente”: a ribadirlo è Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto al Forum Acqua di Legambiente.“Un esempio evidente – prosegue il DG di ANBI – arriva dalla Sardegna dove, ad esempio, nell’estate più calda da quando sono iniziate le rilevazioni meteo, l’invaso del Liscia ha salvaguardato l’economia agricola della Gallura.” “Ciò ha significato che l’estate siccitosa ha pesato prevalentemente su quei territori penalizzati dall’assenza di una rete di distribuzione consortile, mentre nei territori serviti, la risorsa idrica è sempre stata disponibile” precisa Marco Marrone, Presidente del Consorzio di bonifica della Gallura.“Questa è un’evidenza importante – sottolinea il Presidente di ANBI, Francesco Vincenzi – perché, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, l’insufficiente presenza di bacini di accumulo ha negato la garanzia di approvvigionamento idrico ad interi territori agricoli, creando complessivamente 6 miliardi di danni, mentre in Sardegna si è dimostrato che gli investimenti sui serbatoi sono serviti a contrastare la siccità.” “Per questo – aggiunge Giosuè Brundu, Direttore dell’ente consortile della Gallura – all’orizzonte ci sono altri importanti progetti: dalla realizzazione di un nuovo invaso al rifacimento di 28 chilometri del canale adduttore dalla diga del Liscia, dove dovrebbe essere installata anche una centrale idroelettrica in una logica di sostenibilità, che prevede pure l’interconnessione fra reti per l’utilizzo delle acque reflue, nel rispetto delle indicazioni comunitarie.”

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Acqua minerale. Salubrità, costi, qualità. E’ ora di rendere migliore il mercato

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 settembre 2022

Al bar o al ristorante, quando si chiede acqua, quasi sempre ci viene offerta quella minerale, in bottiglia o in bicchiere, di un tipo scelto dall’esercente. Per il consumo immediato sono molto rari gli esercizi commerciali con una “carta delle acque”, o anche solo la scelta tra due/tre marche. Così come sono rari i ristoranti che ti portano una bottiglia di acqua cosiddetta pubblica, magari refrigerata e in bella bottiglia, facendoti pagare solo il servizio e talvolta neanche quello. Quasi tutti i bar e ristoranti, inoltre, usano l’acqua in bottiglie di plastica che, i meno raffinati, ti portano anche su una tavola imbandita con stoffa. Ci sono poi (ristoranti) che, facendotela pagare un occhio della testa, ti portano l’acqua in bottiglie eleganti che sembrano vetro e, raramente, vetro stesso. Questo accade nonostante tutti i gestori presumibilmente sanno che l’acqua (e anche le bevande) si conservino meglio nel vetro per gasatura e sapidità. Motivi economici e ignoranza. L’acqua e la bevanda in vetro, quando sono disponibili, costano molto di più. Il gestore a cui nel caso dovessi chiedere un prodotto in vetro (soprattutto se acqua) ti guarda come marziano “… ma è acqua…”. Nei ristoranti, dove quasi tutti hanno carte di vini e bevande, se si chiede altrettanta carta dell’acqua, con un sorrisetto di commiserazione da parte dei più gentili, si riceve un rifiuto. Eppure la presenza di varie acque e, soprattutto, in vetro, non potrebbero che ingentilire l’offerta. Ma siamo alla cosiddetta età della pietra.Oltre alla qualità dell’acqua, migliore se in vetro, senza quel saporino di sottofondo di plastica che tutte le acque in altrettante confezioni hanno, oggi registriamo un “allarme” sanitario grazie ad una ricerca francese che ha individuato la presenza di microplastiche nel 78% del campione. Non solo gusto, quindi, ma anche salute.Non siamo a livelli di allarme e, comunque, come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sugli effetti sulla salute delle microplastiche (contenute anche nell’aria che respiriamo) non ci sono ancora dati certi.Qualcuno, giustamente, potrebbe far notare che se dovessimo anche pagare di più (talvolta anche più del doppio) l’acqua minerale, non si finirebbe più di svuotare il portafoglio. E’ vero. Ma nel nostro caso sarebbe bene considerare due aspetti: – qualità e salubrità, anche e soprattutto nelle cose meno costose, non hanno prezzo; – nell’odierno prevalente mercato, l’offerta fa la domanda. Ma il mercato è anche, viceversa, domanda che fa offerta. Se il consumatore domanda e non trova, consuma e fa esaurire le poche offerte a disposizione (anche e soprattutto nei supermercati), ne parla con gli esercenti così come in bar e ristoranti si parla di caffè e qualità del cibo… potrebbe farsi largo l’idea, il business e il trend che l’acqua non sia solo sciacquarsi la bocca e la gola ma – al pari di altre bevande – gusto, qualità, salubrità, curiosità e cultura gastronomica. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Acqua non solo siccità

Posted by fidest press agency su sabato, 16 luglio 2022

Il ministro per la Transizione ecologica Cingolani ha riconosciuto che la scarsità d’acqua non è legata solo al clima di questa torrida estate, ma anche alla mancata manutenzione della rete idrica e a un sistema di gestione troppo complicato – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Mentre l’attenzione generale si concentra sulle scarse precipitazioni, è bene non perdere di vista gli errori dei decenni passati e gli interventi che permetterebbero di portare sollievo immediato al Paese e alla sua agricoltura.Una voce del Governo ha finalmente affermato che serve un intervento molto forte a livello sia emergenziale che infrastrutturale – continua Tiso. Oltre alle perdite record di acqua, un altro grande problema è il numero eccessivo di enti competenti in materia di risorse idriche. Per rinnovare in tempi rapidi le nostre infrastrutture e assicurare la loro manutenzione è indispensabile un sistema di gestione più snello ed efficiente, che consenta di prendere decisioni giuste in tempi adeguati.Il piano annunciato da Cingolani si sviluppa su diversi livelli: non ci sono solo i fondi del Pnrr per un ammontare complessivo di 4,4 miliardi di euro, ma anche un sistema di monitoraggio della rete idrica, nuove regole per l’utilizzo delle acque reflue depurate e la realizzazione di nuove opere. L’acqua è una risorsa di cui siamo storicamente ricchi e per la cui gestione siamo stati in passato maestri. Sarà necessario assicurare la massima trasparenza e un controllo efficace dei nuovi investimenti per far sì che torni a scorrere abbondante e a beneficio di tutti.

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In Italia si disperde 42% acqua

Posted by fidest press agency su giovedì, 23 giugno 2022

Salvatore Di Sarno (sindaco Somma Vesuviana): “Fondi del PNRR vengano utilizzati anche per la riduzione della dispersione idrica. Non possiamo continuare a permetterci di perdere, in Italia, ben il 42% di acqua ogni anno!”. “Dobbiamo affrontare in modo costante il tema della qualità delle condutture idriche. I guasti sono abbastanza frequenti anche nel nostro paese ed inoltre bisognerebbe limitare, almeno limitare, la dispersione idrica. In Italia, ogni anno si disperdono in rete, ben 156 litri al giorno per ogni singolo abitante. Il volume annuale di acqua che si perde perché c’è una rete idrica vecchia, è pari alle esigenze di ben 44 milioni di cittadini. Noi dovremmo ripartire da questo. L’acqua è una risorsa preziosa e lo è per i prodotti della terra, per la qualità della vita di tutti e per i nostri valori sociali e culturali. Una rete idrica colabrodo che perde circa il 42% dell’acqua. Nella provincia napoletana la dispersione oscilla tra il 30-34% e dunque sotto la media nazionale ma dobbiamo porci il tema acqua e cercare di prevenire fenomeni di eventuale siccità. Speriamo che fenomeni di siccità non si verifichino anche da noi e che non ci sia carenza d’acqua anche da noi, ma penso che sia importante la strada della prevenzione. Ad esempio gli esperti ci dicono che alcuni sistemi consentono il trattenimento delle acque piovane. Dunque credo che in ottica PNRR si debba mettere in campo un progetto, una pianificazione che almeno inizi a realizzare metro dopo metro un nuovo sistema idrico”. Lo ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano.

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Acqua, Meleo (M5s): “Riduzione sprechi grazie a nostra gestione, Virginia Raggi motore del cambiamento”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 giugno 2022

Roma. “Una diminuzione delle perdite d’acqua dal 43,2 per cento del 2017 al 28,6 per cento del 2021 raggiunta durante il mandato di Virginia Raggi su suo preciso imput. Un risultato prezioso tanto più alla luce della crisi idrica attuale. Ci spiace constatare che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ammette genericamente i lavori fatti sulla rete – non potrebbe fare altrimenti vista l’utilità del miglioramento per affrontare la difficile situazione della siccità – ma, ancora una volta, omette di riconoscere il merito all’ex sindaca della Capitale. Per il bene dei cittadini, ci auguriamo che, sotto la nuova Amministrazione dem, l’efficientamento del sistema distributivo continui, e che Acea possa proseguire il percorso fatto nella passata consiliatura. Non guasterebbe anche maggiore lealtà istituzionale e generosità nell’attribuire all’ex sindaca obiettivi allora impensabili, vista l’eredità disastrosa ricevuta. Quando abbiamo preso in mano la città di Roma abbiamo dovuto fare i conti con tubature colabrodo. Abbiamo dovuto prendere atto che chi ci aveva preceduto non aveva preso a cuore il problema, e siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo. Questo è stato possibile anche grazie al lavoro dei dipendenti dell’azienda, di cui il Comune è socio di maggioranza. Abbiamo così avviato e realizzato un programma di investimenti senza precedenti nella manutenzione e innovazione tecnologica delle infrastrutture. Il risparmio di 100 milioni di metri cubi di acqua, cui oggi Zingaretti accenna e si avvantaggia, ha un nome, Virginia, che l’ha perseguito”. Così in una nota Linda Meleo, capogruppo capitolino M5s.

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Anbi: Emergenza acqua in Italia

Posted by fidest press agency su domenica, 19 giugno 2022

Se al Nord compaiono le prima autobotti per la distribuzione potabile, l’emergenza acqua sta rapidamente estendendosi al Centro Italia: è questo l’ulteriore dato di preoccupazione, che emerge dal report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche nella prima stagione, in cui si evidenziano in maniera massiva le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla Penisola. Esemplare è la situazione di quello, che “era” il secondo fiume della Toscana (il primo, l’Arno, ha flussi dimezzati rispetto alla media mensile e, in particolare, quasi 50.000 litri al secondo in meno rispetto al Giugno 2020) ridotto ormai ad uno stato torrentizio dopo mesi di sofferenza idrica: l’Ombrone registra attualmente una portata di 890 litri al secondo, quando il minimo per garantire la vita in alveo è indicato in l/s 2000! Nelle Marche, il fiume Sentino tocca già il minimo storico (-37 centimetri), registrato nell’Agosto 2021, anno considerato idricamente critico per la regione; anche Esino e Nera sono ai livelli più bassi del recente quinquennio, mentre gli invasi ancora trattengono volumi idrici superiori a quelli di 12 mesi fa.In Umbria, le scarse precipitazioni di Maggio trascinano livelli bassi nei corpi idrici della regione (gli invasi del lago Trasimeno e della diga Maroggia sono praticamente dimezzati rispetto agli anni scorsi), ma non solo: il fiume Tevere, nel suo tratto iniziale, registra il livello più basso (cm. 35) dal 1996.L’andamento deficitario del corso d’acqua tiberino prosegue nel Lazio, dove più grave, però, è la situazione dell’Aniene, ridotto ad una portata di circa 3.000 litri al secondo contro una media di oltre l/s 8.000; crolla anche la portata del Sacco, così come in calo sono i livelli dei laghi romani (Nemi scende a cm. 47 contro m.1,66 del Giugno 2021 e Bracciano ha un livello inferiore di 25 centimetri all’anno scorso).Al Nord “capitola” il delta del Po, “conquistato” ormai per 30 chilometri dalla risalita del cuneo salino, registrata a Goro con l’alta marea mentre, lungo tutta l’asta, il più importante fiume italiano è al di sotto dei minimi storici, registrando una “magra” epocale. In rapida decrescita sono anche i grandi laghi del Nord Italia (ad eccezione del Benaco), il cui bilancio idrico è deficitario: in una settimana, il Maggiore si è abbassato di 20 centimetri, il Lario di oltre 30 e l’Iseo di cm. 7; il lago Maggiore trattiene il 23,2% di acqua e con cm. -7,5 segna il record minimo dal 1946, mentre la portata erogata dal lago di Como nel fiume Adda ha toccato punte doppie rispetto agli afflussi da monte ed il riempimento del bacino è sceso in una settimana dal 54,7% al 30,6%. Restando in Lombardia, sono ormai completamente esaurite, con 2 mesi d’anticipo, le riserve di neve: quest’anno, per altro, la quantità nivale, normalmente presente in quota agli inizi di Giugno (738 milioni di metri cubi), non è mai stata raggiunta, toccando un picco massimo di soli 640 milioni di metri cubi. E’ questa la grande differenza con l’estate 2021 che, pur avendo presentato lunghi periodi con assenza di precipitazioni, poteva contare su una riserva di neve, che ad inizio Giugno era doppia rispetto alla media. Anche gli invasi idroelettrici sono ai minimi storici.In Valle d’Aosta, dove sono in leggero rialzo le portate della Dora Baltea e del torrente Lys, uno studio della Società Meteorologica ha certificato la grave condizione, in cui versano i ghiacciai del Grand Etrét (Valsavarenche) e Ciardoney (Val Soana): nel primo, l’accumulo di neve medio è di 127 centimetri, vale a dire il livello più basso finora registrato ed inferiore di circa il 62% rispetto alla media del periodo 2000-2021 (cm. 331) e dell’11% per quanto riguarda la normale densità; anche sul ghiacciaio Ciardoney, le misure di accumulo confermano la situazione di scarsità estrema con spessori di neve, che vanno da cm. 165 nel punto più elevato ad appena 25 centimetri nel settore mediano, cioè il 25% dei livelli generalmente rilevati, segnandoo il record negativo in tempi recenti.Stessa situazione (niente più neve sui monti e falde a secco) si registra in Veneto, dove il fiume Adige si mantiene su livelli minimi rispetto al passato così come gli altri corsi d’acqua della regione.Scendendo a Sud, a fare da cuscinetto con la grave situazione idrica, che si registra nell’Italia centro-settentrionale, è la Campania, dove permane il rischio di siccità nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno, ma salgono i livelli idrometrici dei principali fiumi, anche se si segnalano in deciso calo i volumi dei bacini del Cilento.In Puglia, i bacini trattengono volumi d’acqua in linea con quelli del positivo 2021.Si differenzia altresì la vicina Basilicata, il cui volume di risorsa stoccata cala di oltre 16 milioni di metri cubi in 12 giorni, confermando la tendenza a consumare maggiori quantità d’acqua rispetto al 2021 (+ 5 milioni di metri cubi) a causa delle alte temperature.Infine, in questa annata idricamente straordinaria, la Sicilia è sorprendentemente al riparo dai rischi di un’estate “assetata”, grazie ai buoni livelli registrati nei bacini nel mese di maggio (+20% rispetto all’anno scorso).

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Allarme acqua in Italia: Rischio razionamento

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2022

Mentre in Lombardia si va verso lo stato di crisi idrica regionale, l’incubo del razionamento dell’acqua potabile torna ad aleggiare sul Lazio, dove la quasi assenza di precipitazioni sta diventando allarmante: calano significativamente i livelli dei fiumi Tevere e Liri, ma anche dei laghi di Bracciano e di Nemi. A segnalarlo è l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. Una delle zone maggiormente interessate dalla scarsità d’acqua sono i Colli Albani dove, per evitare interruzioni di fornitura idrica, il gestore Acea Ato2 si è rivolto alla Regione per chiedere un incremento del prelievo dalla sorgente del Pertuso, una delle fonti del fiume Aniene, la cui condizione già critica (-60% sulla media 1953-1974) non potrà che ulteriormente aggravarsi. Grave è anche la situazione dei fiumi toscani, dove l’ormai “torrente Arno” ha una portata pari al 27% della media e l’Ombrone è in grande sofferenza, trasportando solo 1,56 metri cubi al secondo. Piove troppo poco anche in Abruzzo dove, nei mesi scorsi si sono toccati deficit superiori al 90% (Penne: -93,3%).Nonostante le piogge, cadute però con intensità diversa da zona a zona, i fiumi delle Marche stanno tornando ai livelli del 2021 con improvvisa discesa anche dei volumi idrici trattenuti nei bacini ed ora superiori solo a quelli, scarsi, dello scorso anno.In Campania, il fiume Garigliano rimane sui livelli più bassi in anni recenti, così come si segnalano in calo i volumi dei bacini del Cilento e del lago di Conza: pertanto, il rischio siccità resta presente.Gli invasi di Basilicata e Puglia, complici le alte temperature, registrano una vistosa decrescita nei volumi trattenuti, calati rispettivamente di oltre 7 milioni e di quasi 8 milioni di metri cubi.Preoccupanti anche i dati praticamente dimezzati nell’invaso alla diga S. Anna di Isola Capo Rizzuto, in Calabria: oggi trattiene 5,98 milioni di metri cubi contro una media pari a Mmc. 11,23 negli scorsi 6 anni.In Sardegna, dove sono previste temperature fino a 40 gradi, nei giorni scorsi è piovuto abbondantemente solo nell’estremo Sud (una cinquantina di millimetri), mentre al Centro-Nord dell’Isola sta aggravandosi la scarsità di risorsa idrica.In calo è il livello dei grandi bacini del Nord (solo il Lario è stabile) con il lago Maggiore, che è prossimo a sfiorare nuovamente il minimo storico dal 1946.Diminuiscono le portate dei fiumi valdostani e del Po, che a Cremona è in condizioni di criticità rossa ed a Pontelagoscuro registra livelli pari a quelli dei giorni più difficili della siccitosissima estate 2017.I fiumi piemontesi decrescono visibilmente ad eccezione di Pesio e Sesia; nelle dighe della Baraggia (Ravasanella, Ostola, Ingagna) mancano circa 4 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla media, contenendo oggi il 63,24% del volume invasabile.In Lombardia, nonostante le piogge cadute soprattutto sul Nord della regione (registrati fino a 70 millimetri), le riserve idriche restano largamente deficitarie (-51,4% sulla media e -60% sul 2021), così come quelle nivali (-77% sulla media); il fiume Adda, pur in leggera ripresa, si conferma ai livelli più bassi del recente decennio.Situazione analoga si registra in Emilia Romagna, dove piogge disomogenee hanno portato leggero ristoro agli esangui corsi d’acqua, ma non hanno impedito che il bilancio idroclimatico di alcune zone scendesse al di sotto dei minimi storici: nei bacini montani dal Parma al Trebbia, dove anche le precipitazioni sono inferiori al record negativo; nei bacini di pianura dal Parma al Tidone; nei bacini di pianura a Nord della foce del fiume Reno, dove la pioggia caduta a Maggio è stata la metà di quella di un già difficile 2021 (mm.36 contro i 70 millimetri di 12 mesi fa). Largamente deficitaria è anche la situazione alle dighe piacentine (Molato e Mignano), i cui bacini, con poco più di 10 milioni di metri cubi complessivamente invasati, registrano la peggiore performance del quinquennio (oltre 7 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso).In Veneto, infine, come tutti grandi fiumi del Nord continua a calare il livello dell’Adige, confermandosi ai minimi del recente decennio; in calo anche il Piave, mentre migliorano leggermente la condizioni idriche di Livenza, Bacchiglione e Brenta. (n.r. Da anni abbiamo segnalato il rischio che le forniture d’acqua per usi domestici e agricoli possano assottigliarsi rendendo critica la situazione in gran parte del territorio nazionale e sostenuto la necessità di aumentare gli invasi e riutilizzare le acque reflue depuralizzandole. Possibile che dobbiamo attendere il peggio per cercare di correre ai ripari?)

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L’acqua è l’elemento fondamentale per favorire la regolare funzione intestinale

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2022

E aiutare a prevenire la sensazione di pesantezza, gonfiore, bruciore e fitte allo stomaco o difficoltà di digestione, sintomi molto comuni che tutti noi abbiamo provato almeno una volta nella vita. I livelli di stress, il ritmo di vita frenetico e la disattenzione alimentare portano spesso ad avere problemi legati alla digestione che possono comunque essere facilmente curati o mitigati con una corretta idratazione.È confermato da molti studi che l’acqua è fondamentale per l’assorbimento dei nutrienti e per l’eliminazione di scorie indigeribili, ed è altresì necessaria per attivare i meccanismi metabolici che ci aiutano nella regolazione del peso corporeo. È dunque l’elemento essenziale anche e soprattutto per i normali processi fisiologici della digestione e un utile mezzo di prevenzione e cura di molte patologie dell’apparato digerente.Tra le acque minerali ne esistono alcune che hanno caratteristiche organolettiche in grado di favorire la digestione. Sono particolarmente indicate quelle ricche di bicarbonato, che contrastano l’acidità di stomaco e determinano tempi di permanenza del cibo nello stomaco più ridotti, e quelle ricche di solfato, in grado di stimolare la secrezione di enzimi digestivi da parte di fegato e pancreas.

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La cultura dell’acqua in Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 23 Maggio 2022

“Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non c’è un ecoschema dedicato alle risorse idriche: è questa la palese testimonianza di quanto la cultura dell’acqua sia ancora marginale in un Paese come l’Italia, il cui futuro non può che essere legato ad un modello di sviluppo con il territorio al centro ”: ad evidenziarlo è Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, intervenuto ad un simposio sul tema dei “Nuovi spazi per l’acqua”, svoltosi a Padova in collaborazione con ANBI Veneto ed Università. I corsi d’acqua, ad esempio, non vanno più visti in una sola dimensione. “Ad obbiettivi fondamentali come la riduzione del rischio idraulico e la fornitura d’acqua per l’agricoltura si aggiungono nuovi criteri gestionali, improntati alla tutela della biodiversità ed alla fornitura di servizi ecosistemici, in una parola alla multifunzionalità” spiega Alberto Barausse, docente dell’Università degli Studi di Padova. Una visione d’insieme, che ispira anche la proposta del Consorzio di bonifica Bacchiglione per la realizzazione di bacini d’invaso nel bacino dei Colli Euganei: dalla sicurezza idraulica del territorio all’accumulo delle acque per l’irrigazione, dalla funzione turistico-ricreativa al valore ecologico-naturalistico, fino alla riserva idrica antincendio.A fargli eco da Bologna è Valentina Borghi, Presidente del Consorzio di bonifica Renana: “Occorre che le Istituzioni rispondano positivamente all’esigenza di riqualificare le infrastrutture idrauliche ed irrigue per un futuro sicuro, vivibile e sostenibile.” “A 100 anni dal Congresso, che a San Donà di Piave disegnò la moderna Bonifica, non solo i cambiamenti climatici, ma anche le sfide della transizione energetica rappresentano per le nostre realtà un’altra boa da superare” aggiunge Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, intervenuto all’inaugurazione delle Officine Nord del centro idrovoro consorziale di Saiarino, nodo idraulico ferrarese, in cui convergono tutte le acque di superficie del bacino del fiume Reno.Al proposito, una concreta esperienza d’innovazione arriva anche dalla Toscana, dove la transizione ecologica del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, che ha sede a Viareggio, coinvolge anche il lavoro quotidiano degli operai, che da alcuni giorni hanno a disposizione nuovi decespugliatori, soffiatori e motoseghe, alimentati con batterie, che si ricaricano, grazie all’energia verde di pannelli fotovoltaici; così, non si usano più carburanti fossili e quindi non si espellono gas di scarico. In questo modo, l’inquinamento è azzerato ed il lavoro è più salubre e piacevole: i nuovi macchinari, tutti in regola con le normative per la sicurezza, sono infatti anche più leggeri, maneggevoli e silenziosi. Questa scelta rispettosa dell’ambiente è stata avanzata da dipendenti dell’ente consortile, che con questa proposta hanno vinto un concorso di idee, in cui erano stati invitati a suggerire all’amministrazione attività innovative e migliorative da applicare al lavoro. Le batterie degli strumenti, alimentate con energia ricavata da pannelli solari, sono indossabili con un semplice zainetto e hanno un’autonomia paragonabile a quella degli attrezzi a motore a scoppio. I nuovi mezzi sono ora in prova alle squadre operative, che stanno prendendo confidenza con la tecnologia “verde”.

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Acqua per un corretto funzionamento delle articolazioni

Posted by fidest press agency su domenica, 1 Maggio 2022

Con l’avvicinarsi della bella stagione, caratterizzata da temperature più calde e piacevoli, aumenta in tutti noi la voglia di passeggiate all’aperto e di fare più attività fisica. In questo periodo di cambiamento, l’assunzione di una giusta quantità di acqua può essere di aiuto alle nostre articolazioni che potrebbero essere soggette a pressioni e dolori dovuti all’incremento dell’attività motoria. Quando il corpo è disidratato anche le articolazioni ne possono risentire in forma grave perché sono il punto di congiunzione di due ossa e devono essere adeguatamente idratate per mantenere la propria funzionalità. “Assumere la giusta quantità di acqua aiuta l’organismo a produrre il liquido sinoviale, un sottile strato fluido che ammortizza la frizione tra le ossa e fornisce nutrimento alle articolazioni. Quando il livello di liquidi nel corpo è basso si potrebbero presentare delle difficoltà nel produrre questa sostanza, causando più attrito e dolore nello sfregamento tra le articolazioni e le ossa, soprattutto con l’avanzare dell’età. La disidratazione, inoltre, contribuisce alla degenerazione articolare perché provoca la perdita di volume del sangue, innescando una reazione a catena di declino della funzione”, spiega la Dottoressa Elisabetta Bernardi, biologa specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino.Bere adeguatamente, non solo può contribuire a stimolare la produzione di liquido sinoviale, ma può anche aiutare la rigenerazione della cartilagine e la sua lubrificazione, riducendo l’infiammazione articolare. La cartilagine è un tessuto forte e flessibile che copre le estremità delle ossa e consente loro di scivolare l’una sull’altra con poco attrito, aiutando la persona a muoversi più liberamente e senza avvertire dolore. Inoltre, consente di ammortizzare gli urti e i colpi quando si cammina, corre o si salta. Poiché la cartilagine è composta per lo più da acqua, è essenziale mantenersi correttamente idratati per stimolare il suo corretto funzionamento, evitando possibili seri danni all’organismo.“Si consiglia di optare per acque ad alto contenuto di calcio e magnesio, e di aumentare la frequenza di assunzione evitando, quindi, di bere solamente quando si avverte la sensazione di sete, un classico e chiaro segnale che si sta già incorrendo in uno stato di leggera disidratazione.” Conclude la Dottoressa Bernardi.

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L’acqua è un elemento essenziale per la vita

Posted by fidest press agency su domenica, 6 marzo 2022

Ed è fondamentale per tutte le funzioni del corpo umano, composto per la maggior parte proprio da liquidi. È necessario quindi imparare a mantenersi adeguatamente idratati durante la crescita per favorire il corretto sviluppo delle capacità fisiche e mentali evitando di incorrere in uno stato di disidratazione. Questa condizione, specialmente negli adolescenti, è in grado di compromettere le normali funzioni vitali e il loro processo di crescita. Sappiamo che il fabbisogno di liquidi che garantisce un’idratazione adeguata varia a seconda dell’età delle persone, ma è soprattutto durante la crescita che una giusta assunzione di acqua può facilitare lo sviluppo dei processi fisici e neurologici dell’individuo. I livelli di assunzione quotidiana di liquidi raccomandati dall’EFSA sono di 1.900 ml al giorno per le ragazze e 2.100 ml al giorno per i ragazzi di età compresa tra 9 e 13 anni. Tuttavia, secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, solo il 15% dei giovani in questa fascia d’età consuma il corretto quantitativo di acqua ogni giorno. Questo dato è stato confermato anche da studi condotti in Europa.Numerosi studi dimostrano che la disidratazione può compromettere le capacità fisiche e mentali degli adolescenti. Un deficit di acqua pari all’1-2% può causare un calo nelle prestazioni sportive. Inoltre, è dimostrato che bere adeguatamente, può portare a un miglioramento significativo delle capacità di resistenza nell’esercizio fisico non solo durante la giovinezza ma, se si mantengono queste buone abitudini, anche in età adulta.Per favorire un livello di idratazione corporea equilibrato non basta solo bere tanto, ma è necessario anche seguire una corretta alimentazione. Cibi ad alto contenuto di acqua come frutta e ortaggi possono ottimizzare l’idratazione corporea. Bere sufficienti quantità di acqua e assumere questo tipo di alimenti con costanza può aiutare ad evitare il presentarsi di problematiche legate alla disidratazione, ad esempio, alla salute renale e metabolica, o al verificarsi di disturbi cognitivi e dell’umore, sia nel presente che nel futuro. Giovani che non bevono abbastanza diventano adulti che non bevono abbastanza: è quindi fondamentale il contributo educativo da parte di persone che appartengono non solo al contesto familiare ma anche a quello scolastico, dove l’acqua può aiutare nelle attività di apprendimento, e in quello sportivo, ambito in cui questo elemento è di primaria importanza.

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L’acqua rappresenta una vera e propria alleata delle persone nella vita di tutti i giorni

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 dicembre 2021

non solo da un punto di vista fisico ma anche psicologico. È stata, infatti, dimostrata la correlazione fra una corretta idratazione e lo stato del proprio umore, dovuta, in primis, al fatto che il nostro tessuto cerebrale è costituito per circa l’85% da acqua. Sono numerose le analisi, condotte a livello internazionale, che hanno contribuito ad avvalorare questa tesi. Ad esempio, è stato realizzato uno studio, pubblicato nel 2015 sulla rivista internazionale Appetite, in cui sono state coinvolte 120 donne in buone condizioni di salute, per valutare l’effetto dell’assunzione giornaliera di acqua sullo stato d’animo. Dopo un periodo di indagine di 5 giorni, è risultato che coloro le quali bevevano più acqua mostravano un atteggiamento e un umore più positivi rispetto alle partecipanti allo studio che ne assumevano di meno.for Water, l’acqua può influenzare il livello di scambi elettrolitici nelle varie aree del cervello, compresa quella che influenza l’umore.” Secondo il professor Solimene, le acque che contribuiscono ad un miglioramento dello stato psico-emotivo sono quelle che contengono un maggior quantitativo di magnesio. Una corretta idratazione aiuta a migliorare il proprio approccio verso le piccole sfide che si presentano ogni giorno. Questo meccanismo di causa-effetto si dimostra particolarmente efficace in ambito sportivo: uno studio dell’Università di Bath ha preso in esame una tipica sessione di esercizi ricreativi in adulti sani (52) per verificare il modo in cui i soggetti affrontavano questi sforzi in base al livello di idratazione. Durante l’analisi sono stati in primis analizzati i campioni di urina dei partecipanti – per verificarne il livello di densità, andando quindi a rilevare i livelli iniziali di idratazione individuale – e sono state effettuate delle valutazioni psicologiche iniziali. Il 37% dei soggetti ha mostrato una densità urinaria superiore a 900mOsmol/kg (-1), quindi un livello di idratazione basso, che ha portato ad affrontare gli esercizi proposti con un approccio più pessimista e negativo, rispetto a coloro che si sono presentati con livelli di idratazione più alti.

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L’Italia ha bisogno d’acqua

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 dicembre 2021

“Per rispondere all’ormai conclamata emergenza climatica, che aumenta il bisogno di regolari apporti idrici per un’agricoltura compressa fra bombe d’acqua e siccità, bisogna innanzitutto provvedere alla manutenzione ed al completamento dei bacini esistenti, nonché contestualmente avviare un Piano Nazionale Invasi multifunzionali medio-piccoli, perché il sentiment delle comunità locali tuttora non accetta dighe, nonostante la internazionalmente riconosciuta capacità ingegneristica degli italiani”: a ribadirlo è Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) , intervenuto ad un convegno organizzato su questi temi da ITCOLD.Il Piano ANBI di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese (il 70% delle infrastrutture ha più di 30 anni) prevede la pulizia straordinaria di 90 invasi, la cui capacità complessiva è ridotta di circa il 10% a causa del progressivo interrimento, dovuto al depositarsi di sedime sul fondale; si prevede di asportare oltre 72 milioni di metri cubi di materiale per un costo di 290 milioni di euro, capaci però di attivare più di 1450 posti di lavoro. Oltre a ciò, si propone di completare 16 bacini tuttora non in esercizio e di realizzarne altri 23, aumentando la capacità complessiva italiana di circa 360 milioni di metri cubi, concorrendo così ad incrementare la percentuale di acque meteoriche, trattenuta al suolo ed oggi ferma all’11%. A ciò si affianca il “Progetto laghetti”, presentato con Coldiretti: 6.000 invasi aziendali e 4.000 consortili da realizzare entro il 2030. “In gioco – conclude il DG di ANBI – c’è il futuro di un settore che, nel 2020, ha rappresentato 56 miliardi di euro del Prodotto Interno Lordo.”

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