Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°87

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Acquisto di 30 nuovi treni per la mobilità della Capitale

Posted by fidest press agency su sabato, 31 dicembre 2022

E’ stato sottoscritto questa mattina l’accordo quadro tra Roma Capitale e Hitachi Rail, nella sua qualità di aggiudicataria della procedura competitiva svolta, per l’acquisto di 30 nuovi treni grazie ad un investimento complessivo di 264 milioni di euro. Il primo contratto applicativo prevede la fornitura di quattordici treni, dodici destinati alla Metro B e due alla Metro A, che inizieranno ad arrivare nel dicembre 2024 e saranno tutti consegnati entro 12 mesi.“L’acquisto di 30 nuovi treni per le Metro A e B, di cui i primi arriveranno entro il Giubileo, è un’ottima notizia’’ ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri. “Finalmente si torna ad investire sul futuro – ha aggiunto – a combattere i ritardi delle procedure, a progettare nuove linee, acquistare nuovi bus ecologici e nuovi treni, a fare tutta quella manutenzione mancata per decenni. Sono tutti obiettivi che non potevano più essere rimandati, per i quali servirà del tempo ma che saranno raggiunti con grande impegno, costanza e determinazione”.

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Busta paga e potere d’acquisto

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 ottobre 2022

Inflazione e caro bollette sono sempre più al centro del dibattito. Se, da un lato, la preoccupazione va alla perdita di potere d’acquisto e agli effetti, anche a medio termine, sugli stipendi fissi, dall’altro, si guarda agli aiuti già messi in campo o a quelli che potrebbero arrivare dal nuovo Governo. Anche tra i farmacisti l’interesse è alto e da parte dei rappresentanti dei non titolari è partito un invito a non perdere le opportunità dei bonus stanziati e a prestare attenzione alla busta paga. Basta scorrere i Social e ci si rende conto di come, sia da parte dei farmacisti titolari, sia dei dipendenti, sia sempre più alta l’attenzione sulle ricadute di inflazione e crisi energetica. Sul fronte dei collaboratori, a tornare sul tema è stato di recente il Sinasfa, Sindacato Nazionale Farmacisti Non Titolari, che, in una nota, ha espresso preoccupazioni per una «gravissima crisi economica in atto» e un «potere d’acquisto destinato a crollare ancora di più». Il tutto a fronte di uno stipendio «rimasto fermo» troppo a lungo e un «rinnovo contrattuale», arrivato un anno fa dopo che era scaduto da oltre otto anni, che non ha visto risolvere il tema della sostenibilità. Diversi, a ogni modo, sono i bonus e gli aiuti messi in campo dal Governo Draghi, che possono, se utilizzati, costituire un sostegno. E non a caso l’invito, diretto a tutta la categoria, è quello di fruirne il più possibile.Una prima segnalazione da parte del Sinasfa riguarda l’esonero contributivo dello 0,8%, introdotto dalla legge di Bilancio 2022, per il primo semestre 2022, e che per il periodo dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, è passato al 2%, come disposto dal Decreto Aiuti Bis. «La circolare INPS per lo sgravio del secondo semestre» scrive il Sinasfa «è stata emanata recentemente, quindi con la busta paga di ottobre saranno calcolati anche gli arretrati». Il bonus va «ai lavoratori dipendenti che hanno uno stipendio annuo lordo inferiore a 35mila».Nel dettaglio, secondo le indicazioni Inps, “a beneficiare dello sgravio contributivo sono i lavoratori dipendenti con retribuzione imponibile mensile non superiore a 2.692 euro, maggiorato del rateo di tredicesima per la competenza di dicembre. La riduzione della quota a carico del lavoratore, nel mese di dicembre 2022, potrà operare, distintamente, sia sulla retribuzione lorda (laddove sia uguale o inferiore al limite di 2.692 euro), sia sui ratei di tredicesima, qualora l’importo degli stessi non sia superiore a 224 euro”. A ogni modo, continua Sinasfa, «lo sconto contributivo sarà riportato in busta paga con apposita voce». L’invito è allora quello di «monitorare i dati». Il «contributo INPS a carico del lavoratore è del 9,19% in riferimento alla retribuzione lorda: per il primo semestre 2022 il contributo scende al’8,39%, mentre per il secondo semestre scende al 7,19%. Questo non significa che verranno versati meno contributi – non ci sarà quindi effetto per il calcolo delle prestazioni pensionistiche future – ma sarà lo Stato a farsi carico della differenza. Si tratta di un provvedimento temporaneo per l’anno 2022 e occorrerà vedere se sarà esteso anche per il 2023».(fonte Farmacista33)

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Istat: potere d’acquisto -0,1% per le famiglie

Posted by fidest press agency su sabato, 8 ottobre 2022

Secondo l’Istat, nel secondo trimestre 2022 il potere d’acquisto delle famiglie è sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.”Dato grave e preoccupante. Anche se per ora la caduta è lieve, in futuro la situazione non può che peggiorare. L’inflazione alle stelle sta progressivamente erodendo potere d’acquisto delle famiglie e dopo averne rallentato la crescita, ora si è arrivati in territorio negativo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.“Urgono interventi che ripristino la capacità di spesa degli italiani, messi a dura prova dal caro bollette e dal carovita, provvedimenti sia di carattere strutturale, come la scala mobile all’inflazione programmata, che chiediamo da anni per adeguare gli stipendi al costo della vita senza innescare la spirale stipendi-inflazione, sia una tantum ed immediati, come la ripetizione del bonus di 200 euro del Governo Draghi per i redditi sotto i 35 mila euro, bonus che va triplicato e portato a 600 euro. Le famiglie, infatti, vanno aiutate subito, altrimenti molte non riusciranno a pagare le stangate della luce e del gas da qui a fine anno” prosegue Dona.“E’ certo meglio aumentare il reddito disponibile delle famiglie meno abbienti, che ridurre l’Iva al 4% sui soli alimentari, provvedimento che non solo teoricamente riguarderebbe tutti, anche i più benestanti, disperdendo così risorse scarse, ma che concretamente andrebbe a vantaggio solo dei commercianti, dato che se ne guarderebbero bene dal cambiare i prezzi per un ritocco così basso del 3,846%” conclude Dona.

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Salari e prezzi: peggiora il potere d’acquisto dei consumatori italiani

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 agosto 2022

Il rincaro dei generi alimentari, dell’energia e delle materie prime ha colpito quasi tutti i settori nei paesi dell’Unione Europea e non solo in questi.Le conseguenze sul potere d’acquisto nonché sul tenore di vita dei cittadini e delle famiglie sono evidentemente pesanti, se pensiamo che anche la condizione retributiva per i lavoratori peggiora di pari passo, come mette in luce una ricerca della Fondazione Di Vittorio.In particolare, da questa si evince che il salario medio annuo lordo dei lavoratori italiani a tempo pieno, nel 2021, con 29.400 euro, non solo è inferiore dello 0,6% rispetto al periodo pre-pandemia, ma risulta uno tra i più bassi in Europa, secondo solo a quello dei dipendenti spagnoli, che ammonta a 27.400 euro medi lordi. Francia e Germania mostrano un quadro migliore, rispettivamente con 40.100 e con 44.500 euro. La discrepanza è notevole se si confrontano le condizioni dei lavoratori italiani con quelle dei paesi sopra elencati, in confronto ai quali essi ricevono paghe annuali più basse del 27% rispetto ai francesi e del -34 % rispetto ai tedeschi. Questo è dovuto soprattutto alla minore qualificazione professionale e, soprattutto, alla molto più forte precarietà della forza lavoro occupata nel nostro Paese.La congiuntura attuale si ripercuote sulle scelte di consumo dei cittadini (specialmente di coloro che hanno dei figli a carico), i quali stanno adottando atteggiamenti sempre più improntati al risparmio e alla prudenza, ma non per virtù previdenziali, bensì a causa delle aspettative negative che nutrono sul prossimo futuro. Infatti, è tendenza diffusa il ridimensionamento degli acquisti di beni e servizi non di prima necessità: il 60% della spesa è attualmente destinato a soddisfare bisogni essenziali.Alla luce di tali tendenze l’O.N.F – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha condotto un monitoraggio dei prezzi di un paniere standard di prodotti primari nei supermercati italiani, spagnoli, francesi e tedeschi, per analizzare l’impatto delle dinamiche inflazionistiche sui redditi netti nei diversi paesi. La Germania, in base alla ricerca effettuata, risulta la nazione in cui fare la spesa è più dispendioso (con una media di 131,43 euro), seguita da Francia (104,65 euro), Italia (93,72 euro) e Spagna (88,85 euro).Sebbene queste cifre sembrino seguire un andamento proporzionato a quello dei salari, in realtà è differente l’incidenza percentuale che la spesa-base alimentare, ipoteticamente sostenuta una volta alla settimana per dodici mesi, ha sul totale del salario medio annuo netto dei quattro paesi indicati: secondo gli studi dell’O.N.F., l’impatto più significativo si registra proprio nel nostro Paese. In Italia, infatti, la spesa alimentare incide sul reddito netto annuo per il 20,19%; segue la Spagna, con un impatto del 19,88%, quindi la Germania, con un impatto del 19,51%, e infine la Francia, con un’incidenza del 16,03%. Sono dati che evidenziano come gli incrementi su tali consumi indispensabili abbiano un impatto più marcato sui redditi meno elevati. Questo rende quanto mai necessaria e urgente l’adozione di misure di sostegno dei redditi delle famiglie, specialmente quelle meno abbienti, quali, da un lato, una riforma delle aliquote IVA e delle accise e oneri generali di sistema in bolletta, dall’altro, una riduzione del cuneo fiscale sulle retribuzioni, allo studio del Governo, insieme con il potenziamento degli interventi sociali, dall’ampliamento delle soglie Isee di accesso alle prestazioni fino all’incremento del loro valore economico. “Si tratta di misure indispensabili per contrastare il progressivo aumento dei numeri già preoccupanti della povertà nel nostro Paese, ma anche per scongiurare il rischio, oggi dietro l’angolo, che la crisi delle famiglie e la contrazione dei consumi inneschino una spirale negativa di riduzione delle produzioni e delle attività che porterebbe a conseguenze drammatiche sul fronte dell’occupazione. E per disinnescare tale concreta minaccia è necessario intervenire ora”, afferma Michele Carrus, Presidente di Federconsumatori.

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Sostegno economico per l’acquisto dei libri di testo

Posted by fidest press agency su martedì, 12 aprile 2022

L’Associazione Italiana Editori (AIE) esprime soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge delega “Family Act”, che introduce nell’ordinamento italiano una riforma organica delle politiche per la famiglia.L’insieme degli articoli prevede, fra l’altro, un sostegno economico per le famiglie meno abbienti da destinare alle spese per l’acquisto dei libri di testo dei propri figli, per la scuola secondaria di primo e di secondo grado.“L’istruzione e in particolare la centralità dei libri di testo nei processi di apprendimento – ha commentato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi – vengono riconosciute come strumenti imprescindibili per formare i cittadini e concorrere alla crescita sociale ed economica del Paese”. “A questo primo passo concreto – aggiunge Paolo Tartaglino, vicepresidente dell’Associazione e presidente del Gruppo Educativo –, AIE auspica seguano rapidamente i decreti attuativi, necessari affinché le famiglie destinatarie degli aiuti possano avere accesso in modo unitario e integrato alle misure statali e a quelle regionali per il diritto allo studio nel modo più rapido e diretto possibile”.

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Acquisto ‘prima casa’. Esenzione imposte per under 36

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 giugno 2021

Il decreto Sostegni bis definitivamente approvato il 20 maggio 2021 (art. 64 Dl 73/2021) ha confermato – con alcune sostanziali modifiche – il beneficio dell’esenzione delle imposte per gli acquisti “prima casa” da parte dei soggetti che nell’anno di stipula del rogito non abbiano ancora compiuto 36 anni e che abbiano un Isee inferiore ai 40.000 euro. Il beneficio troverà applicazione ai rogiti stipulati dalla data di entrata in vigore del decreto e sino al 30 giugno 2022.È prevista l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali a favore dei giovani che acquistino a titolo oneroso immobili da adibire a “prima casa di abitazione”, ad eccezione di quelli cd. di lusso compresi nelle categorie catastali A1, A8 e A9, come definiti dalla nota II-bis all’articolo 1, della tariffa, parte prima, D.P.R. 131/1986 (c.d. Tur – Testo unico imposta di registro). L’agevolazione si applica anche agli atti traslativi o costitutivi della nuda proprietà, dell’usufrutto, dell’uso e dell’abitazione che abbiano ad oggetto immobili da adibire a “prima casa di abitazione”. La medesima disposizione prevede altresì l’esenzione dall’imposta sostitutiva delle imposte di registro, di bollo, ipotecarie e catastali e delle tasse sulle concessioni governative – attualmente pari allo 0,25% (art. 18 DPR 601/1973) – prevista sui finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo per i quali ricorrono le condizioni e i requisiti di cui alla norma in commento, sempreché’ la sussistenza degli stessi risulti da dichiarazione della parte richiedente il mutuo nell’atto di finanziamento o allegata allo stesso. Nel caso in cui la cessione sia soggetta ad Iva (ovvero nei casi in cui, ad esempio, il venditore sia un’impresa) agli acquirenti che non hanno ancora compiuto 36 anni nell’anno in cui l’atto è stipulato è attribuito un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta in relazione all’acquisto. Il credito d’imposta potrà essere portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito, ovvero potrà essere utilizzato in diminuzione dell’Irpef dovuta in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell’acquisto. Il credito d’imposta, infine, potrà essere utilizzato in compensazione ai sensi del D.Lgs. 241/1997, ma in ogni caso non potrà essere richiesto a rimborso.In caso di insussistenza delle condizioni e dei requisiti per beneficiare delle agevolazioni o di decadenza da dette agevolazioni, il fisco procederà con il recupero delle imposte dovute nella misura ordinaria (imposta di registro 9%, ipo-catastali pari ad € 50 ciascuna), nonché una sovrattassa pari al 30% delle stesse imposte, oltre agli interessi di mora. L’imposta sostitutiva sul finanziamento sarà applicata nella misura del 2%.Fin dalle prime battute, sono emersi alcuni dubbi applicativi di cui si attendono chiarimenti ufficiali, ad esempio cosa succede in caso di insussistenza dei requisiti previsti dal Decreto Sostegni bis laddove comunque sussistano i requisiti per l’acquisto della prima casa in regime agevolato in base alle norme già a regime da tempo (in questo caso, vi è chi sostiene che l’acquirente possa essere comunque ammesso al versamento delle imposte nella misura agevolata prevista dalla nota II bis all’articolo 1, della tariffa, parte prima, allegata al Tur; la tesi contraria sostiene invece che in tal caso debba applicarsi la disciplina di cui alla già citata nota II-bis all’articolo 1, della tariffa, parte prima, TUR in base alla quale le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono dovute nella misura ordinaria, con gli interessi di mora ed una sanzione pari al 30 %). Infine, si segnala che il testo definitivamente approvato ha eliminato la previsione del dimezzamento degli onorari notarili connessi alla stipula dell’atto di acquisto della prima casa e dell’eventuale contratto di mutuo. Vilma Biancotto, legale, consulente Aduc

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Istat: giù consumi, potere d’acquisto e reddito

Posted by fidest press agency su domenica, 11 aprile 2021

Secondo i dati Istat resi noti oggi, nel 2020 la spesa per consumi finali è scesa del 10,9%, il potere d’acquisto del 2,6%, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici del 2,8%.”Peggio di così non si può! Dati disastrosi!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ma il dramma è che, purtroppo, nei primi mesi del 2021 la situazione non è certo migliorata. Fino a che se si va avanti con il lockdown, la condizione economia degli italiani non potrà migliorare. O le vaccinazioni ci consentiranno di riaprire tutto, senza alcuna restrizione, almeno a partire da giugno, rilanciando anche il turismo, strategico per molte famiglie, oppure per molti ci saranno guai irreversibili” prosegue Dona. “Sostegni e ristori possono tamponare la crisi nel breve periodo, ma dopo un po’ diventano un palliativo” conclude Dona.

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Nuove abitudini di acquisto post pandemia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

I giganti dell’e-commerce hanno registrato un boom di vendite senza precedenti durante la crisi pandemica. Solo in Italia il 21% dei consumatori ha ordinato dai 3 ai 4 prodotti in più rispetto alla normalità. Eppure, sembra che gli acquirenti europei simpatizzino principalmente per i negozi online locali. Secondo il report di Sendcloud, la piattaforma di spedizioni e-commerce, in Italia, il 59% degli acquirenti si è dichiarato preoccupato che la pandemia possa danneggiare in modo irreversibile le realtà locali.Il 31% degli italiani ha dichiarato di aver effettuato ordini da negozi locali piuttosto che da negozi e marketplace internazionali a seguito dell’epidemia di Covid-19 e il 43% ha iniziato a ordinare di più da negozi locali durante il lockdown. Lo stesso trend si è verificato in tutta Europa, dove quasi la metà dei consumatori europei (49%) ha preferito acquistare da negozi online nazionali.

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Acquisto casa: l’Italia è il paese con le minori spese di acquisto

Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 ottobre 2020

L’Italia è tra i paesi d’Europa dove si spende meno per le spese d’acquisto della prima casa. A registrarlo uno studio realizzato in questi giorni dall’agenzia immobiliare online Vorrei.it. Lo studio è stato realizzato tramite lo sviluppo di uno strumento di calcolo che consente ai futuri proprietari di calcolare preventivamente le spese di acquisto di una prima o seconda casa.Ne emerge che per acquistare una casa usata del valore di €300.000 in una città come Milano tra costi di mediazione immobiliare, imposte sulla prima casa e onorario notarile, si spende poco meno di €19.000 pari al 6% del valore immobiliare. Confrontato con la Germania, la Francia e anche paesi dell’Est, l’Italia risulta essere il paese più economico per le spese di acquisto.Per acquistare un appartamento da €300.000 a Parigi si dovrà sborsare fino al 13% tra costi di mediazione immobiliare, imposte sulla prima casa e onorario notarile, a Berlino l’11% mentre nella capitale ungherese Budapest fino ad un 7%, pari a €22.000.Le cose cambiano se si acquista una seconda casa, per la quale in Italia sarà necessario mettere a budget il 10% sul prezzo di acquisto per le spese correlate alla casa del mare o della montagna.Lo strumento di valutazione di Vorrei.it, utilizzato già da decine di utenti ogni giorno, consente di avere un’idea più precisa sulle spese in caso di acquisto dell’immobile in funzione della rendita catastale, del prezzo dell’immobile, del tipo di acquisto e dell’età del fabbricato. Il sistema restituisce così, in tempo reale, il calcolo delle imposte, dell’indicativo onorario notarile e i costi di intermediazione dell’agenzia.Il sistema di calcolo non esclude, in ogni caso, la richiesta di un conteggio più preciso al proprio notaio di fiducia, ma consente al compratore di valutare i costi spesso nascosti che si dovranno sostenere al momento dell’acquisto dell’immobile.Altro fattore che infine emerge dallo studio è il fatto che le commissioni dell’agenzia immobiliari in Italia per l’acquirente sono tra le più basse d’Europa, perché a differenza degli altri paesi vengono ripartite tra il compratore e il proprietario che intende vendere casa.Per provare lo strumento online di calcolo spese notarili visitare la pagina http://www.vorrei.it/spese-notarili-acquisto-prima-casa.html.

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Unc: deflazione preserva potere d’acquisto delle famiglie

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 agosto 2020

Secondo i dati provvisori di luglio resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione registra un ribasso annuo dello 0,3%, mentre il carrello scende da +2,1% di giugno a +1,5%.”Una buona notizia. Anche se la ragione della deflazione è il crollo del Pil senza precedenti e la crisi drammatica che stiamo attraversando, non bisogna confondere le cause con gli effetti. Il rallentamento del carrello della spesa e la flessione dei prezzi consente di preservare il potere d’acquisto delle famiglie, contenendo la sua caduta dovuta alla riduzione del reddito disponibile. Una buona notizia per la casalinga di Voghera che va tutti i giorni a fare la spesa al mercato” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, la deflazione consente una riduzione della spesa di 115 euro, anche se il carrello della spesa a +1,5% incide ancora sugli acquisti di tutti i giorni, che segnano in rialzo di 133 euro, nettamente inferiore, però, a maggio quando la maggior spesa era pari a 192 euro su base annua. Per una coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, il risparmio è di 113 euro, anche se il rialzo per le compere quotidiane è di 120 euro (era 174 a maggio), per una famiglia media la deflazione a 0,3% permette un ribasso del costo della vita di 96 euro, anche se 99 euro in più vanno spesi per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona. Nel mese precedente, comunque, erano 144 euro in più” conclude Dona.

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Istat: I trim 2020, potere d’acquisto -1,7%

Posted by fidest press agency su martedì, 30 giugno 2020

Secondo i dati Istat resi noti oggi, nel primo trimestre del 2020 il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito, rispetto al trimestre precedente, dell’1,7% ed i consumi del 6,4%.”Le misure di sostegno dei redditi adottate a partire dal Cura Italia sono servite e hanno certo consentito di contenere la caduta del reddito disponibile e del potere d’acquisto, ma non abbastanza se sono scesi, rispettivamente, dell’1,6% e dell’1,7%, specie se si considera che si tratta di dati trimestrali e che l’Italia diventa zona rossa solo a partire dal 10 marzo e le attività produttive sospese dal 25″ afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Quanto al crollo dei consumi, precipitati del 6,4%, la speranza è che dipenda solo dalla chiusura dei negozi, avvenuta a partire dal 12 marzo, perché se invece già dipendesse, in parte, dal minore potere d’acquisto delle famiglie, allora è chiaro che con la riapertura delle attività non ci sarebbe quel rimbalzo dei consumi tanto atteso e sperato da tutti” conclude Dona.

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Gruppi di Acquisto Condominiali

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 aprile 2020

Roma, In questi tempi di emergenza si moltiplicano le iniziative di solidarietà promosse da attivisti e gruppi e associazioni di volontariato – anche in collaborazione con i servizi sociali dei Municipi – nei confronti delle persone e delle famiglie più in difficoltà per consegnare cibo e medicine ad anziani soli o fragili o a persone in crescenti difficoltà economiche, avvalendosi della Grande Distribuzione Organizzata.Contemporaneamente, però, molti piccoli produttori locali e cooperative sociali, a causa della chiusura dei mercati contadini e di molti mercati rionali, non hanno più sbocchi commerciali e spesso vedono distrutta la propria produzione, biologica e di qualità.Per rispondere a questo problema e – allo stesso tempo – a quello delle persone costrette a fare lunghissime file davanti ai supermercati, la Rete Romana di Economia Sociale e Solidale (Ress) lancia una campagna per attivare “Gruppi d’Acquisto Condominiali!”. L’idea è semplice: sostenere le economie virtuose dei piccoli produttori biologici a filiera corta disponibili a fare consegne a domicilio collegandoli a gruppi di famiglie di un condominio o vicini di casa o di quartiere che si autorganizzano per ordinare insieme la spesa settimanale che arriverà loro, secondo le norme di distanziamento sociale, con cassette o pacchi distinti
Tramite questa iniziativa – dicono dalla Ress – vogliamo raggiungere tre semplici obbiettivi: aiutare le persone che, responsabilmente, hanno risposto all’appello #io resto a casa; garantire a tutti il diritto al buon cibo a filiera corta e biologico; sostenere i piccoli produttori aggregando le zone di consegna.

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Acquistare libri senza impatto sulla circolazione delle persone

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 aprile 2020

Una rete di case editrici e librerie indipendenti per bambini e ragazzi che, in conseguenza e in ottemperanza del Dpcm del 11 marzo 2020, hanno deciso di accogliere le disposizioni del Governo e la richiesta di chiudere le attività commerciali per limitare e fermare la diffusione incontrollata del contagio da COVID-19 (rinunciando, pertanto, alle consegne a domicilio e alle consegne tramite corriere) nata dall’intento comune di dare una risposta concreta e responsabile.Abbiamo recuperato l’idea del “#librosospeso” e, più ci ragionavamo, più ci sembrava una delle possibili risposte da attuare. In essa troviamo coerenza con le direttive del Governo e una visione nell’ottica di condivisione e di sostegno reciproco. Ci sembra una modalità costruttiva che tutela, inoltre, il lavoro di tutti i protagonisti della filiera del libro.Sulla pagina dedicata http://www.facebook.com/librosospeso2020, saranno promossi i titoli degli editori aderenti, tra cui anche le novità in uscita alla riapertura delle librerie, che i lettori potranno acquistare e/o prenotare come #librosospeso in una delle librerie aderenti (l’elenco è pubblicato sulla stessa pagina e costantemente aggiornato). I lettori avranno, pertanto, modo di chiacchierare con i propri librai di fiducia e di avere uno sguardo d’insieme e ragionato sui cataloghi e sulle novità degli editori aderenti all’iniziativa. Questo, nella nostra ottica, ci permetterà di prendere le distanze da un presente che è buio, proiettandoci in avanti, utilizzandolo per costruire, perché le nostre attività possano continuare ad essere parte viva e fondamentale della società, creando inoltre una rete di collaborazione che supporterà ulteriormente la ripresa delle attività dopo che questa emergenza sarà finita.Il progetto #librosospeso è stato, finora, proposto a casa editrici e librerie indipendenti che abbracciano il nostro sentire. L’adesione è aperta a altri editori e altre librerie indipendenti che condividono la nostra stessa visione.

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Cresce ancora la domanda di acquisto di immobili italiani da parte degli stranieri e si attesta a +4,1%

Posted by fidest press agency su lunedì, 3 febbraio 2020

Ciò nonostante la frenata registrata a luglio e agosto, per via del cambio di governo, che conferma come i possibili acquirenti esteri siano sensibili all’instabilità politica del paese in cui intendono investire ma anche di quello di origine. A riprova di questo, le richieste della Gran Bretagna scendono del -15,55%, condizionate, con tutta probabilità, dalla Brexit.Questo emerge dal Report 2019 di Gate-away.com, che ha monitorato richieste provenienti da oltre 150 paesi, nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2019, paragonando i risultati con l’anno precedente.Prima in classifica, tra le regioni con più istanze, è come sempre la Toscana, nonostante abbia registrato un -5,24%, rispetto al 2018. Seguono la Puglia (-9,66%), che supera la Lombardia, anch’essa in calo del -9,52%. La Liguria si conferma in quarta posizione (-0,12%). Al quinto posto troviamo la Sicilia dei record, in crescita del 37,05%, così come l’Abruzzo,con un +28.14% nel 2019. A seguire Umbria (+29,02%), Piemonte (+1,97%), al nono posto la Sardegna (-17,82%) e Calabria che continua a salire (+9,32%.), dopo l’exploit del 2018.“Questo è il segno che le richieste, da sempre incentrate maggiormente su alcune regioni, si stanno spalmando su tutta la penisola. Gli stranieri cominciano a conoscere l’Italia. Ciò avviene grazie alla promozione territoriale, in cui si concentra gran parte delle attività di Gate-away.com, e al lavoro delle agenzie che, in alcuni territori, hanno creato una rete che permette una maggiore cassa di risonanza dei borghi sconosciuti anche alla maggioranza degli italiani”, commenta Simone Rossi, General Manager di Gate-away.com.Il valore medio dell’immobile richiesto dagli stranieri è di 364.280 euro. La cifra è in leggero aumento rispetto al 2018. Maggiori sono state infatti le richieste per la fascia di prezzo che va dai 250 mila a 500 mila euro (+6,43%) e da 500 mila a 1 milione (+10.97%).Fra le nazione da cui provengono più istanze si confermano gli Stati Uniti (al primo posto con +15,84%), segue la Germania che perde terreno rispetto al 2018 di -3,81%, così come il Regno Unito, che conferma il 3 posto nonostante il -15,55%. Crescono dell’11,51% gli stranieri che fanno richieste di un immobile quando si trovano in Italia. I francesi, rispetto al 2018, guadagnano un +26,9%. Seguono Belgio, Olanda e Svezia, Canada, Svizzera, Austria.Il compratore tipo ha un’età compresa tra i 56 e i 65 anni, un elevato titolo di studio (23% laureato e il 20,3% con master) e dei figli (73%); a livello lavorativo, il 36,1% percepisce un salario come impiegato, mentre il 29,5% è un lavoratore autonomo. Questo emerge da un sondaggio che abbiamo effettuato sui 50 mila stranieri iscritti alla nostra newsletter.Chi sceglie l’Italia, sempre in base al sondaggio, l’ha già visitata almeno due volte nel 2019 (42,7%) per una vacanza (49%) o per una vacanza in cui ha approfittato per visitare degli immobili (34%).Gate-away.com ha interrogato gli stranieri anche sulla loro intenzione di comprare una casa in Italia: il 51,5% ha risposto che il Belpaese è l’unica scelta; mentre il 32,9% la considera come una delle opzioni. Il 28,7% degli intervistati ha risposto che passerebbe 6 mesi all’anno in Italia, mentre il 24,1% si trasferirebbe per tutto l’anno.
“Nel formulare le domande da inviare ai nostri utenti– commenta Annalisa Angellotti, Direttore del reparto Marketing e Comunicazione di Gate-away.com – ci siamo chiesti cosa spingesse uno straniero a scegliere l’Italia. Abbiamo verificato che il 57,5% cerca una qualità della vita, il 48,7% arte, cultura e tradizioni, il 48,1% natura e clima, il made in Italy al 33,6%, il 28,2% ha origini italiane, mentre il 15% per raggiungere degli amici che si sono già trasferiti”.

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Acquisto delle azioni da parte di SHOWA DENKO K.K.

Posted by fidest press agency su sabato, 25 gennaio 2020

Hitachi Chemical Co., Ltd (detentore del 51% della quota di capitale di Fiamm Energy Technology), conferma la decisione intrapresa nell’incontro del 18 dicembre u.s., dove il Consiglio di Amministrazione di Hitachi Chemical ha deliberato l’avvio della partnership con SHOWA DENKO K.K. Lo stesso CdA ha espresso parere favorevole sull’offerta di acquisto, da parte della stessa SHOWA DENKO K.K., per le quote di Hitachi Chemical, suggerendo ai suoi azionisti di mettere a disposizione le loro quote nell’offerta di acquisto.
La finalizzazione dell’offerta di acquisto di SHOWA DENKO K.K. è prevista nel mese di Febbraio 2020, l’operazione avverrà nel rispetto completo di tutte le leggi e i regolamenti vigenti. Conseguentemente, l’impresa avvia un percorso per diventare una sussidiaria di SHOWA DENKO K.K.La stessa SHOWA DENKO K.K. procederà con atti formali volti a seguire la procedura di acquisto, nel rispetto completo di leggi e di regolamentazioni che tengono in considerazione anche la competizione nazionale e internazionale, nonché tutte le normative in materia. Tenuto conto che la procedura dipende dai sistemi di autorizzazione vigenti in ogni Paese, ad oggi non è possibile determinare ed indicare esattamente la data precisa di quando l’offerta di acquisto avrà inizio. Va sottolineato che questa operatività porterà la nostra impresa a far fronte alle procedure nel modo più agile possibile in modo da non creare nessuna problematica alle attività in corso.Sebbene la compagine azionaria sarà soggetta a cambi, Hitachi Chemical e tutte le sue aziende affiliate (come ad esempio FIAMM Energy Technology), conferma la stabilità sia dell’operatività e delle transazioni con gli attuali business partner con l’obiettivo di una futura e reciproca crescita.Hitachi Chemical e Fiamm Energy Technology comunicheranno prontamente ogni eventuale cambiamento nel processo di transizione futura e assicureranno supporto laddove eventualmente necessario.

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Istat: III trim 2019, sale potere d’acquisto, +0,3%

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 gennaio 2020

Secondo i dati Istat resi noti oggi, nel terzo trimestre del 2019 il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,3%. “Bene. Anche se la salvaguardia del potere d’acquisto dipende dal raffreddamento dei prezzi, si tratta di un’ottima notizia, che si accompagna a quella positiva di un rialzo del reddito disponibile delle famiglie, che, su base annua, passa dal +1,3% del primo trimestre, al +1,4% del secondo, al +1,7% del terzo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Purtroppo, per quanto riguarda invece la spesa delle famiglie per i consumi finali, siamo ancora al palo, fermi al +1,1% su base annua già registrato nel primo trimestre e nel secondo trimestre, in calo rispetto al 2018, quando ad esempio nel terzo trimestre il rialzo era stato dell’1,8%” conclude Dona.

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Auto: acquisto o noleggio?

Posted by fidest press agency su lunedì, 16 dicembre 2019

Noleggio a lungo termine o acquisto? Per alcune categorie, invece che comprare un’auto nuova e poi rivenderla dopo qualche anno, può essere vantaggioso affittarne una per un lasso di tempo? Altroconsumo ha analizzato – nel numero di InTasca di gennaio 2020 – le principali offerte presenti sul mercato confrontando i costi del noleggio a lungo termine (da 36 a 60 mesi) con quelli di acquisto relative a city car e auto di grossa cilindrata (con o senza rate).Grazie alle agevolazioni fiscali, il noleggio a lungo termine è particolarmente adatto a imprese e professionisti ma sta riscuotendo un grande successo anche tra i privati. Si tratta infatti di un trend in aumento nel nostro Paese: nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 20% delle auto immatricolate per il noleggio, con 33.353 immatricolazioni di auto per il noleggio a maggio 2019, a conferma dell’interesse di sempre più persone alla formula dell’affitto tutto compreso (assicurazioni e manutenzione).
I risultati dell’analisi: poca convenienza sulle city car, più interessante sulle auto di grossa cilindrataAltroconsumo ha contattato le principali società presenti sul mercato – Arval, ALD automotive, Lease Plan e Leasys – per analizzare le condizioni contrattuali ed assicurative e per calcolare se convenga o meno il noleggio rispetto all’acquisto, paragonando i costi da dover affrontare, nello stesso periodo di tempo, sia per comprare un’auto che per noleggiarla. Dalle analisi effettuate è stato evidenziato che il noleggio a lungo termine conviene quasi sempre per le auto di grossa cilindrata vista la loro velocità nell’essere deprezzate, mentre non è così per le citycar, capaci di mantenere il proprio valore economico per periodi più lunghi.Se è vero che il costo del noleggio comprende bollo, l’assicurazione RC Auto, quella contro furto e incendio e i danni dell’auto, e la manutenzione ordinaria e straordinaria, nel valutare la convenienza del noleggio a lungo termine bisogna tenere però presente che il locatario è responsabile di tutto ciò che accade al veicolo, perché la proprietà dell’auto resta della società che si occupa del noleggio e il locatario deve mantenere l’auto in buone condizioni che saranno valutate al momento della riconsegna alla fine del noleggio.
Come funziona il noleggio a lungo termine?
La prassi per iniziare il rapporto con le società che si occupano di noleggio a lungo termine è pressoché uguale per tutte: al potenziale cliente viene fatto compilare online un preventivo generico per poi essere ricontattato telefonicamente per mettere a punto un preventivo personalizzato. Il tutto quindi avviene online e via telefono, senza poter parlare di persona con un venditore.Attenzione a richiedere e leggere con attenzione il contratto, Altroconsumo su 24 prove pratiche svolte a Roma, Milano e Napoli solo una volta ha ricevuto informazioni complete ed esaustive.In ogni caso, se il contratto è stato concluso a distanza, il cliente ha diritto a recedere entro 14 giorni dalla conclusione.Da tenere sotto controllo, poi, ci sono le varie voci dei costi del noleggio: oltre al canone mensile da versare, bisogna tenere presente che quasi sempre sarà richiesto un anticipo, di 10 o il 20% del prezzo di listino dell’auto, da non confondere con il deposito cauzionale, invece richiesto al cliente per ripagare eventuali canoni non versati o danni al veicolo. La cifra dell’anticipo è una componente economica che insieme al canone definisce il prezzo del noleggio; l’anticipo è in parte restituito se il cliente recede dal contratto prima del termine del contratto. Nel prezzo del noleggio sono comprese tutte le forme di manutenzione dell’auto, sia ordinaria che straordinaria, e le coperture assicurative, che cambiano a seconda delle condizioni stipulate; Altroconsumo consiglia di valutare bene penali e franchigie delle assicurazioni.

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Oltre 90% pensionati ha perso potere d’acquisto

Posted by fidest press agency su martedì, 12 novembre 2019

Secondo i dati Spi-Cgil, oltre il 90% dei pensionati ritiene di aver perso parte del proprio potere d’acquisto ed il 41% ritiene urgente il miglioramento del sistema di rivalutazione delle pensioni.”Vero! E’ la pura verità. Tutti i pensionati hanno perso potere d’acquisto, anche quelli che percepiscono una pensione inferiore a 3 volte il trattamento minimo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”In questi anni, infatti, i pensionati hanno avuto un’inflazione sempre superiore rispetto a quella ufficiale, talvolta anche doppia, visto che per loro pesano molto di più i prezzi del carrello della spesa e di voci come alimentazione e abitazione, rispetto ad altre divisioni di spesa come le comunicazioni, sempre in deflazione. Insomma, i pensionati, specie quelli al minimo, hanno un’inflazione diversa rispetto ad un operaio o alla media degli italiani e serve un indice ad hoc per misurarla, altrimenti avranno sempre una perdita del potere d’acquisto” prosegue Dona. “Quanto al blocco delle rivalutazioni, in manovra si porta al 100% la rivalutazione delle pensioni da 3 a 4 volte il minimo, ossia da 1.539,03 a 2.052,04 euro. Un provvedimento che va nella giusta direzione. Peccato che si traduca in meno di 3 euro all’anno, visto che avevano già la rivalutazione al 97% e l’inflazione è bassa. Inoltre bisognerebbe tornare ad un sistema di rivalutazione delle pensioni per scaglioni, ossia per fasce di importo, anche se magari riviste rispetto allo schema della legge 388/2000, invece di rivalutarle come ora sull’importo complessivo” conclude Dona.

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Campidoglio, al via gara acquisto treni metro A-B

Posted by fidest press agency su sabato, 2 novembre 2019

Il dipartimento Mobilità e trasporti ha pubblicato la procedura di gara per la fornitura di 20 treni delle metropolitane A-B e B1 di Roma. Il primo contratto applicativo prevede l’acquisto dei primi 14 convogli di cui 12 andranno a servizio della linea B e 2 a potenziamento della linea A, per una cifra pari a 134,4 milioni.A gennaio 2019 è stata sottoscritta la Convenzione tra il ministero delle Infrastrutture e Roma Capitale per il finanziamento degli interventi e lo sviluppo infrastrutturale per un totale di 425,52 mln.“Nuovi treni per un servizio più puntuale ed efficiente a beneficio della nostra città. Investimenti importanti che consentiranno di aumentare la qualità del servizio, la sua frequenza e il comfort degli utenti. Risorse che si aggiungono a quanto già destinato per la manutenzione delle infrastrutture”, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi.“Abbiamo definito – spiega l’assessore alla Città in Movimento Pietro Calabrese – un programma puntuale e realizzato interventi sugli armamenti e scambi dei binari. Ora queste risorse vanno a rinnovare una flotta di treni che sconta un gap infrastrutturale decennale”.

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Americani, tedeschi e inglesi, sono i primi a voler comprare casa in Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 23 luglio 2019

Ai primi posti sempre la Toscana e la Puglia, ma si è registrato un boom di richieste per la Sicilia. Questo è il risultato del report semestrale che la Gate-away.com – il portale immobiliare italiano esclusivamente dedicato agli stranieri che vogliono comprare case italiane – presenta ogni anno a luglio. Dopo aver analizzato i dati dei primi 6 mesi del 2019 e averli messi a confronto con quelli dello stesso periodo del 2018, anche questa volta si può parlare di una crescita dell’interesse per l’Italia, da parte degli stranieri, che si attesta all’1,3%.“Ricordo che il mese di gennaio del 2018 lasciava presagire un anno record – commenta Simone Rossi, General Manager di Gate-away.com – registrammo un +44,89% rispetto a gennaio 2017. Ma poi, con l’instabilità di Governo e, soprattutto, il rischio Italexit, nel mese di maggio 2018 arrivammo a -7,31% (sempre rispetto al 2017). Il panorama di questo inizio 2019, invece, riequilibra di fatto l’andamento di crescita. Se nei primi mesi (gennaio, febbraio e marzo) abbiamo registrato un leggero segno meno rispetto alle cifre record di inizio 2018, da aprile a giugno le domande hanno ripreso a crescere, raggiungendo anche +28.9% a maggio”.Una prima novità di questi primi sei mesi del 2019 è la crescita di domande per regioni come la Sicilia (+43,96%), l’Abruzzo (+18,36%), l’Umbria (+31,46%) e la Calabria (+40,03%) che si posizionano rispettivamente al quinto, sesto, settimo e nono posto nella classifica delle 10 regioni più ambite, in cui da anni, spicca al primo posto la Toscana, che subisce una lieve flessione del 10,15%. Seguono Puglia, Lombardia (a cui fa da traino la zona del Lago di Como, che resta la più richiesta a livello italiano), Liguria, all’ottavo posto il Piemonte e al decimo la Sardegna.
Le nazioni da cui provengono più richieste sono gli Usa (17,97% sul totale); la Germania (13,04%), Regno Unito (12,42%), l’Italia, ovvero acquirenti esteri che inviano richieste dal territorio italiano, (8,22%) e Francia (6,83%).Anche se le case indipendenti sono preferite ad appartamenti, la richiesta di questi ultimi è cresciuta dell’11,06% rispetto allo scorso anno, offrendo più opportunità a coloro che hanno appartamenti da vendere. Oltre il 66% delle richieste riguarda abitazioni completamente ristrutturate o già abitabili, mentre sono il 13,63% quelle per case da ristrutturare. Il nuovo rappresenta il 8,67% delle richieste in arrivo su Gate-away.com.Nel primo semestre del 2019 crescono le richieste per immobili con un prezzo inferiore ai 100 mila euro e quelle sopra i 500 mila euro (settore lusso). Il valore medio degli immobili richiesti rispetto al totale delle istanze è pari a 353,885 euro mila euro.

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