Nuovo record storico per l’export agroalimentare Made in Italy che, dopo il traguardo di 52 miliardi raggiunti nel 2021, segna un nuovo formidabile primato, conquistando quota 60 miliardi di euro nel 2022. Nonostante la crisi e l’impennata dei costi per le imprese, vino, pasta, ortofrutta, salumi e formaggi tricolori continuano a macinare risultati super sui mercati stranieri, registrando una crescita del 16,7% nell’anno appena trascorso e confermando il settore uno dei traini dell’Italia nel mondo. Così Cia-Agricoltori Italiani, commentando i dati Istat sul commercio con l’estero diffusi oggi.“E’ un risultato straordinario -dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- che certifica ancora una volta la qualità e il valore indiscusso del cibo italiano a livello globale, che è sempre più apprezzato e ricercato, crescendo in reputazione e fama”. “Le aziende agricole continuano a dimostrare di essere pronte e capaci di affrontare le sfide dei mercati internazionali -continua Fini- sebbene affrontino una fase molto difficile, sfiancate dai rincari e dagli effetti di guerra e cambiamenti climatici. Per questo, la politica deve sostenere davvero il settore primario, in primis sul fronte interno, con interventi che vadano verso semplificazione e meno burocrazia, riequilibrio dei rapporti di filiera e remunerazione dei redditi degli agricoltori, miglioramento della logistica e dei trasporti, messa a punto di strumenti più moderni ed efficienti per gestire crisi di mercato e conseguenze degli eventi estremi. Solo così, si potranno rafforzare i risultati eccezionali sui mercati esteri -conclude il presidente di Cia- e consolidare il valore prioritario e strategico del nostro agroalimentare”.
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Export: Cia, occorre consolidare nuovo record Made in Italy agroalimentare
Posted by fidest press agency su sabato, 18 febbraio 2023
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Export agroalimentare Made in Italy
Posted by fidest press agency su giovedì, 19 gennaio 2023
Dopo lo storico traguardo di 52 miliardi nel 2021, l’export agroalimentare Made in Italy si prepara a centrare un nuovo record annuale, toccando i 60 miliardi di euro. Nonostante la crisi energetica e l’impennata di costi per le imprese del settore, vino, pasta, ortofrutta, salumi e formaggi tricolori continuano a macinare risultati positivi sui mercati stranieri, registrando una crescita tendenziale del 17,3% nei primi undici mesi del 2022. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito ai dati Istat sul commercio con l’estero diffusi oggi. “Si tratta di numeri importanti che dimostrano ancora una volta la qualità e il valore indiscusso del cibo italiano nel mondo, che è sempre più apprezzato e ricercato -dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Tuttavia, pur dimostrando di essere sempre pronte alla sfida dei mercati internazionali, le aziende agricole nazionali faticano a uscire dalla crisi, strette tra i rincari e gli effetti della guerra e dei cambiamenti climatici. Per questo, la politica deve sostenere il settore primario, con risposte che vadano verso la semplificazione e l’alleggerimento della burocrazia, il riequilibrio dei rapporti di filiera e la remunerazione dei redditi degli agricoltori, il miglioramento della logistica e dei trasporti, la messa a punto di strumenti più moderni ed efficienti per gestire le crisi di mercato e le conseguenze degli eventi estremi. Solo così, si possono rafforzare i risultati eccezionali sui mercati esteri e -conclude Fini- consolidare il valore prioritario e strategico del nostro agroalimentare”.
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Corsi di laurea a orientamento professionale in ambito agroalimentare
Posted by fidest press agency su venerdì, 2 dicembre 2022
Parma La collaborazione è stata formalizzata oggi al ParmaUniverCity Info Point con la firma di due convenzioni ad hoc da parte del Rettore Paolo Andrei e del Presidente del Collegio Roberto Orlandi.Intervenuti anche la Prorettrice alla Didattica e Servizi agli studenti Sara Rainieri e i docenti dell’Università di Parma Tommaso Ganino (Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco) e Andrea Summer (Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie), indicati come referenti di Ateneo per le due convenzioni. La normativa relativa ai corsi a orientamento professionale, di recente istituzione e nati per fornire competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro, prevede una stretta interrelazione con l’universo delle professioni degli ambiti di riferimento, a partire proprio dalle realtà associative. Questo nella strutturazione stessa dell’iter accademico, che viene costruito insieme e che prevede un forte coinvolgimento delle aziende. Il primo corso è “Qualità e approvvigionamento di materie prime per l’agro-alimentare” – QuAM, ha debuttato nell’offerta formativa dell’Università di Parma all’inizio di quest’anno accademico (2022-2023) e già si avvale di una convenzione con il Collegio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati. Mira alla formazione di laureati/e in ambito Food con uno spiccato orientamento professionale, esperti/e nelle attività di valutazione, selezione e acquisto delle materie prime per l’industria, la ristorazione e la grande distribuzione organizzata, in grado di guidare le scelte degli attori della filiera alimentare verso prodotti adatti all’utilizzo/trasformazione. Il corso ha sede all’Istituto Tommasini di Salsomaggiore Terme, grazie a un accordo con il Comune di Salsomaggiore, l’Istituto Magnaghi-Solari e la Provincia di Parma. Il secondo corso, per il quale si punta al debutto nel prossimo anno accademico (2023-24), è “Tecnologie e Gestione dell’Impresa Casearia”, e mira alla formazione di tecniche e tecnici laureate/i che possano inserirsi a diversi livelli nella filiera lattiero-casearia sia in contesti aziendali sia come consulenti libero-professionali. Il progetto di questo percorso è attualmente in fase di perfezionamento e finalizzazione, secondo l’iter previsto per le nuove iniziative didattiche.
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L’agroalimentare italiano
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 novembre 2022
Le nostre produzioni di eccellenza confermano di essere il punto di forza dell’agroalimentare italiano, facendo registrare risultati eccezionali soprattutto se si considerano i tempi in cui sono maturati – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Il XX Rapporto Ismea-Qualivita 2022 mostra che la cosiddetta Dop economy è stata in grado di superare una delle peggiori crisi degli ultimi decenni, continuando a crescere in netta controtendenza con gli indicatori relativi ad altri settori.Cibo e vino Dop e Igp hanno raggiunto nel 2021 un valore complessivo di 19.1 miliardi di euro, con un incremento del 16, 1 % rispetto all’anno precedente – continua Tiso. Questi dati, insieme a quelli relativi alle esportazioni, cresciute del 12,8 %, hanno permesso ai prodotti a denominazione di origine e a indicazione geografica di generare il 21% del fatturato complessivo del nostro agroalimentare.L’economia reale fornisce sempre le migliori indicazioni sulla strada da percorrere per promuovere uno sviluppo duraturo. I numeri dell’agricoltura italiana non lasciano dubbi: bisogna continuare a premiare la qualità e a proteggere i nostri marchi dalla concorrenza sleale. Per fare il salto di qualità definitivo occorrono però misure coerenti anche in tema di sostenibilità. Le nostre produzioni tipiche sono apprezzate proprio perché riaffermano un’agricoltura tradizionale, capace di rinnovarsi e di crescere nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio. Qualità e sostenibilità non sono un lusso, ma il binomio vincente per una crescita equilibrata del primo settore.
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L’agricoltura è l’agroalimentare
Posted by fidest press agency su sabato, 6 agosto 2022
Deve rappresentare uno dei punti centrali del programma del centrodestra. Mai come adesso si è preso coscienza di quanto sia importante il comparto agricolo. Così come sia fondamentale per la bilancia commerciale il settore agroalimentare e le sue eccellenze. Innovazione, investimenti, ricerca e centralità del settore agricolo devono rappresentare un pilastro fondamentale per l’azione politica del centro destra”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, capogruppo nella Commissione Agricoltura. “Occorre poi affrontare dei dossier specifici in cui occorre una visione e una determinazione che solo il centro destra può garantire: il problema della siccità; la questione dei prezzi dei prodotti agricoli; il sistema del grano, dell’olio, del latte senza scordarci il sistema suinicolo e dell’ allevamento – continua il senatore La Pietra”. “Poi, precisa il senatore di FdI, maggiore determinazione nella difesa dei nostri prodotti contro il Nutri Score e l’italian sounding che penalizza i nostri produttori. E pure l’approvazione di una legge sul florovivaismo sempre più necessario per questo comparto nella fase della transizione ecologica. Non ultimo il problema della fauna selvatica. Invece. Un ragionamento a parte richiede il comparto della pesca e la proposta di Fratelli d’Italia della creazione di un ministero de mare sarà determinante per il settore. Così come sarà importante una revisione del sistema dell’ippica con la creazione di in agenzia specifica”. “Tutte questioni su cui Fratelli d’Italia ha sempre avuto le idee chiare e su cui in questi anni ha fatto decine di proposte. In questi anni di opposizione abbiamo dimostrato come le nostre proposte siano quanto mai concrete e necessarie per il settore agricolo e come il nostro lavoro sia stato sempre apprezzato dalle associazioni di categoria e dal tutto il mondo agricolo. Siamo pronti con le nostre idee e i nostri uomini per rendere l’agricoltura centrale nella prossima agenda politica”, conclude il senatore La Pietra.
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I dati dell’export agroalimentare frutto del “Patto per l’Export”
Posted by fidest press agency su sabato, 6 agosto 2022
“Nonostante la ‘tempesta perfetta’ che si è abbattuta, da inizio anno, sul comparto agricolo nazionale, le esportazioni Made in Italy agroalimentari continuano a crescere, con un aumento del 16,8 per cento anche nei primi mesi del 2022. Nel periodo gennaio-aprile, infatti, le nostre imprese sono riuscite ad esportare cibi e bevande per ben 18,3 miliardi di euro. Un risultato frutto delle sinergie messe in campo con il ‘Patto per l’Export’, con cui si è riusciti a mettere attorno allo stesso tavolo, rendendoli protagonisti, come ha ribadito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, durante l’Assemblea Nazionale Coldiretti”. Lo dichiara la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo di ‘Insieme per il Futuro’ in commissione Agricoltura.“Con tenacia e impegno – aggiunge – le imprese agroalimentari sono riuscite a bissare il record del 2021 quando si è raggiunta la cifra record di 52 miliardi di euro, registrando un +11 per cento sull’anno precedente”. “L’export rappresenta un terzo del PIL italiano e concorre a creare posti di lavoro e redditività – conclude Gagnarli (IpF) – Un elemento imprescindibile, quindi, per il progresso economico del Paese”.
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L’agroalimentare italiano è in grado di crescere
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 giugno 2022
Nonostante una delle congiunture più difficili degli ultimi decenni, dimostrando che la qualità delle nostre produzioni ripaga anche in tempi di crisi – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Le ultime elaborazioni dei dati Istat certificano un aumento del 20% dell’export nel primo trimestre 2022 su base annua, un dato che sancisce un nuovo record assoluto. Sono in particolare Germania, Francia e Stati Uniti a scegliere il cibo italiano, mentre i prodotti più acquistati sono quelli alla base della dieta mediterranea come vino, frutta e verdura fresca. I prodotti della nostra agricoltura possono giocare un ruolo importante nella ripresa economica anche in chiave anticongiunturale, perché risentono meno di altri settori delle oscillazioni del ciclo economico e possono contare su una domanda tendenzialmente rigida – continua Tiso. Proprio per questo è necessario investire per il miglioramento infrastrutturale e per sostenere l’internazionalizzazione delle nostre imprese.Altrettanto essenziale è la tutela dei nostri marchi tipici e la lotta contro forme di concorrenza sleale come l‘Italian Sounding. Condividiamo pertanto l’appello del ministro dell’Agricoltura Patuanelli, che si è detto preoccupato per la possibile esternalizzazione delle competenze della Commissione europea relative ai prodotti a indicazione geografica tipica (Igp) e Dop ad agenzie esterne. Il ruolo della Commissione in una materia così delicata deve restare dominante, se non esclusivo.
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Agroalimentare: Buona la performance del primario
Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 aprile 2022
Si conferma buona la performance economica anche nel IV trimestre 2021, con un aumento del PIL sia nei confronti del trimestre precedente (+0,6%) sia a livello tendenziale (+6,2%), dovuto alla crescita del valore aggiunto di industria (1,1%) e dei servizi (0,4%). Ciò è legato alla domanda interna con la crescita dei consumi finali nazionali (+0,2%) e degli investimenti fissi lordi (+2,8%). È quanto emerge dalla fotografia scattata nel quarto trimestre del 2021 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia. Rispetto allo stesso periodo del 2020, fra ottobre e dicembre 2021, si è verificato un aumento sia dell’indice della produzione che di quello del fatturato: per l’industria alimentare rispettivamente +6,7% (con picco a novembre) e +13% nel complesso (e +18% sui mercati esteri); per l’industria delle bevande rispettivamente +16% (con un picco di 23,5 % a novembre) e +19% nel complesso (e +15% sui mercati esteri).Le esportazioni agroalimentari nel IV trimestre 2021 hanno superato i 13,75 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2020, crescono del +11,2% , confermando l’ottimo andamento rilevato nel trimestre precedente, in particolare verso la Spagna i Paesi Bassi, il Belgio e la Polonia. In aumento anche le importazioni (+24,5% rispetto al medesimo trimestre 2020 e del +14% rispetto al trimestre precedente), con la Francia come principale fornitore. I prodotti maggiormente esportati sono stati i vini, i derivati dei cereali e i prodotti lattiero-caseari. Sul fronte delle importazioni si segnala la crescita di oltre il 30% di cereali e “oli e grassi” e del comparto ittico (+21,6%) e di prodotti non alimentari (+87,5%).Sentiment analysis 2021: sulla base dei dati raccolti su twitter dal 13 dicembre 2021 e il 21 marzo 2022, emerge una lieve flessione (-1%) del clima di fiducia nei confronti del settore, probabilmente legata sia alla vasta diffusione della variante omicron in tutta Europa sia allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina con ripercussioni immediate sulle economie di tutti i paesi. Emerge, in ogni caso, una prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (66%) rispetto ai negativi e molto negativi (32%).Impatto covid nel biennio 2020-2021: l’impatto è stato eterogeneo, con poche oscillazione del valore aggiunto del settore agricolo, mentre l’agroalimentare nell’ultimo trimestre 2021 ancora non è riuscito ad assorbirne l’onda d’urto. L’industria alimentare ha tenuto durante l’intero biennio 2020-21, ad eccezione dei mesi del lockdown. Luci ed ombre per quanto riguarda gli scambi con l’estero con la drastica riduzione di alcuni comparti mentre altri, come pasta e conserve di pomodoro, in netta crescita delle vendite. Più instabile il settore delle bevande, con un andamento negativo nei mesi di chiusura delle attività e la ripresa negli ultimi mesi del 2020 e tutto il 2021.
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E’ nato il Polo Logistico dell’Agroalimentare Italiano
Posted by fidest press agency su martedì, 12 aprile 2022
Assologistica è uno dei partner del neo-costituito Polo Logistico dell’Agroalimentare Italiano, assieme a Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, Cai RE e Confetra. Si tratta di un polo logistico con diverse infrastrutture su tutto il territorio nazionale per garantire un approvvigionamento più sicuro e sostenibile delle eccellenze dell’agroalimentare italiano.“Efficienza e sostenibilità sono gli obiettivi su cui si gioca la competitività del servizio logistico. Questo progetto nasce esattamente declinando queste finalità mettendo a sistema più soggetti della catena del valore, ciascuno con il proprio capitale di competenze e opportunità. Il possibile recupero di aree all’interno delle città per un impiego che incrementi l’efficacia del servizio distributivo è già di per sé un importante sviluppo che viene messo a disposizione di un comparto strategico del nostro Paese come quello rappresentato dalle nostre eccellenze agroalimentari”, commenta il Presidente di Assologistica Umberto Ruggerone.
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Ue: attivare ‘corridoi verdi’ per le esportazioni dell’agroalimentare ucraino
Posted by fidest press agency su giovedì, 31 marzo 2022
Non solo aiuti militari alla resistenza ucraina conto l’invasore russo ma, anche, la istituzione di “corridoi verdi” per aiutare le esportazione dei prodotti agroalimentari ucraini. Ricordiamo che l’Ucraina produce ed esporta notevoli quantità di grano, mais, orzo e semi di girasole. La via commerciale prioritaria è stata attraverso i porti del Mar Nero, attualmente inutilizzabili a causa del blocco russo. La Commissione europea si è detta pronta a organizzare i “corridoi verdi” per i prodotti ucraini, passando dalla Polonia per raggiungere i porti del mar Baltico. Questa iniziativa aiuterebbe l’economia ucraina e contribuirebbe alle importazioni di cereali dei Paesi africani, dipendenti dalle forniture europee per il proprio sostentamento. Tutto questo non sarà possibile se i russi decideranno di bombardare le linee di comunicazione con la Polonia. Alla crisi economica ucraina si aggiungerà quella alimentare dei Paesi africani. Altro possibile risultato di Putin, al quale i pavidi nostrani dovrebbero chiedere di smettere di aggredire invece di sollecitare la resa dell’aggredito. Comunque, tutto si metterà in conto quando Putin sarà trascinato davanti alla Corte penale internazionale per crimini di guerra. Primo Mastrantoni, Aduc
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Emergenza produttiva agroalimentare
Posted by fidest press agency su martedì, 22 marzo 2022
“L’intera filiera agroalimentare nazionale ha garantito cibo di qualità a prezzi ragionevoli agli italiani durante tutta la pandemia, nonostante i leciti timori e le difficoltà. Dinanzi a un’emergenza che riguarda i rincari energetici e dei carburanti, le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, come fertilizzanti e mangimi, dobbiamo necessariamente mettere in campo una serie di misure che abbiano impatto nell’immediato sulla pesca e agricoltura del nostro Paese. Ciò nel solco di quella transizione ecologica che il comparto primario sta già interpretando da protagonista e che deve essere reinterpretata nell’obiettivo di una maggiore autonomia produttiva nazionale”. Lo dichiarano i deputati Luciano Cillis e Gianpaolo Cassese, esponenti M5S in commissione Agricoltura, a margine del question time tenutosi oggi nell’Aula di Montecitorio.“Ringraziamo il ministro Patuanelli – proseguono – per la lucidità con cui sta affrontando questa fase drammatica per il comparto primario. Innanzitutto facendo una fotografia realtà delle nostre necessità produttive, agendo a livello diplomatico per diversificare i Paesi per l’approvvigionamento delle materie prime, convincendo l’Ungheria ad abbandonare il blocco ipotizzato sull’export sino alla revisione di alcuni regolamenti comunitari che sarà oggetto di discussione durante l’Agrifish della prossima settimana”.“A ciò si affiancano – aggiungono i deputati 5 Stelle – le tante misure che il Governo può mettere in campo autonomamente. Ci riferiamo alla rinegoziazione dei debiti con garanzie gratuite, alla moratoria dei mutui, al digestato equiparato, un contributo sui fertilizzanti, alla decontribuzione per dare maggiore liquidità alle imprese. Invitiamo, pertanto, il ministro Patuanelli e il Governo a lavorare su un decreto ad hoc, a cui saremo ben lieti di dare il nostro contributo per superare questa fase emergenziale drammatica che vive il comparto primario e per pianificare azioni strutturali per aumentare la produzione agroalimentare interna”
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Agroalimentare di qualità per vincere le sfide del mercato
Posted by fidest press agency su domenica, 20 febbraio 2022
“Il sistema di identificazione geografica nazionale, con le sue 841 tra Dop-Igp e Sgt in grado di generare 16,6 miliardi di euro e di imporsi sui mercati esteri, deve essere il fulcro del futuro dell’agroalimentare italiano. Il lavoro di analisi dei dati, di cui mi congratulo con gli autori, ci dà chiaramente l’idea di come il made in Italy agroalimentare di qualità coinvolga l’intero territorio nazionale, creando valore aggiunto. Lo dimostra la crescita delle IG minori che conquistano un 4 per cento sul valore totale della produzione”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, a margine del XIX Rapporto Qualivita-Ismea presentato oggi al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.“Con la sua organizzazione avanzata che non ha eguali in Ue e un sistema di controlli efficace – prosegue -, l’IG agroalimentare deve essere un modello da replicare, in grado di cogliere i nuovi bisogni dei consumatori in un’ottica di filiera corta. La sfida che ci attende è proprio quella della sostenibilità e delle 27 riforme da attuare previste dalla ‘Farm to Fork’”.“Dobbiamo essere capaci di ammodernare velocemente i disciplinari per recepire al loro interno i nuovi criteri di sostenibilità su cui già il 54 per cento dei Consorzi sta lavorando concretamente. All’Italia dell’agroalimentare di qualità vanno i miei più sentiti auguri per lasciarsi alle spalle finalmente una pandemia che non è riuscita a intaccarne la portata ma ne ha anzi aumentato il valore per le singole filiere” conclude Gallinella.
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Agroalimentare: Investimenti in crescita
Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022
Si conferma buona la performance economica nel III trimestre 2021, con un aumento del PIL nei confronti sia del trimestre precedente (+2,6%) sia del medesimo periodo dell’anno precedente (+3,9%), dovuto alla ripresa del settore dei servizi e dell’industria. Ciò è legato alla domanda estera e a quella interna con la crescita dei consumi finali nazionali (+2,2%, di cui lo 0,9% per beni durevoli) e degli investimenti fissi lordi (+1,6%). È quanto emerge dalla fotografia scattata nel terzo trimestre del 2021 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia. Rispetto allo stesso periodo del 2020, fra luglio e settembre 2021, si è verificato un aumento sia dell’indice della produzione che di quello del fatturato: per l’industria alimentare rispettivamente +5,8% (con picco a settembre) e +8% nel complesso (e +13% sui mercati esteri); per l’industria delle bevande rispettivamente +8,3% (con un picco di 11 % ad agosto) e +12% nel complesso (e +21% sui mercati esteri).Le esportazioni agroalimentari nel III trimestre 2021 hanno superato i 12,5 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2020, crescono del +11,7% , confermando l’ottimo andamento rilevato nel trimestre precedente, in particolare verso la Spagna (+26%) e la Polonia (oltre 20%). In aumento anche le importazioni (+13,9%), con Brasile e Grecia che si confermano come principali fornitori (oltre il 30%). I prodotti maggiormente esportati sono stati vini e gli altri alcolici, carni preparate, prodotti dolciari e i lattiero-caseari. Sul fronte delle importazioni si segnala la ripresa del comparto ittico (+16%), fortemente colpito dalla pandemia nel 2020. Sentiment analysis 2021: sulla base dei dati raccolti su twitter dal 13 settembre 2021 e il 12 dicembre 2021, emerge un consolidato clima favorevole nei confronti del settore con percentuali piuttosto stabili rispetto al trimestre precedente. Si registra, infatti, un lieve aumento (+1%) del sentimento di fiducia, con prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (68%) rispetto ai negativi e molto negativi (30%).
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Boom export agroalimentare
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 dicembre 2021
“L’agroalimentare italiano, trainato dagli acquisti natalizi, segna il record storico nelle esportazioni che fanno registrare un balzo dell’11%, rispetto al 2020, per un valore che raggiungerà la cifra record di 52 miliardi: il massimo di sempre. A trainare l’export sono spumanti, panettoni, formaggi, salumi ma anche tortellini e caviale con mercati privilegiati come Germania, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, in merito all’export italiano che ha raggiunto il valore assoluto di 423 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2021, superando anche i dati pre-pandemia.“Si tratta di un risultato importante – prosegue -, frutto del lavoro portato avanti da Luigi Di Maio al Ministero degli Affari Esteri con il ‘Patto per l’export’ nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown mondiale che ha colpito la ristorazione e la cucina italiana. Un segno evidente di come la pandemia abbia cambiato le abitudini alimentari a livello globale e a beneficiarne sia stata la Dieta Mediterranea, sinonimo di benessere. Tirando le somme, questi dati ci confermano una volta di più di come il made in Italy rappresenti un vero e proprio pilastro nella nostra economia, concorrendo a quasi un quarto del Prodotto Interno Lordo e occupando quattro milioni di lavoratori in tutto il Paese”.“Per mantenere l’Italia tra i Paesi leader, abbiamo destinato in Legge di Bilancio 1,5 miliardi di euro per i prossimi cinque anni per il rifinanziare il Fondo dedicato e ulteriori 150 milioni per il Fondo per la promozione integrata. L’obiettivo futuro sarà quello di diventare sempre più sostenibili e vogliamo comunicarlo come Paese in maniera univoca, anche attraverso loghi come il ‘Made Green in Italy’” conclude.
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Italia agroalimentare: Produzioni di qualità
Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021
A Riccardo Deserti, neo presidente di oriGIn, l’organizzazione mondiale che rappresenta oltre 575 Indicazioni Geografiche di 40 Paesi, va il più sentito augurio di buon lavoro. È la prima volta che l’Italia ottiene questa nomina che rappresenta, a suo modo, il coronamento delle eccellenti politiche imprenditoriali messe in campo dalle nostre produzioni di qualità”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, in merito alla nomina del direttore generale del Consorzio Parmigiano Reggiano, e vicepresidente di oriGIn Italia, che guiderà oriGIn per il prossimo biennio.A Deserti rinnovo il totale supporto della commissione Agricoltura della Camera per sostenere e incentivare il lavoro di rilancio post pandemia. L’Italia riesce sempre più a imporsi sui mercati internazionali come dimostrano i dati dell’export, in continua crescita. Il nostro sistema deve saper cogliere le opportunità delle politiche della sostenibilità, senza perdere in qualità. Il Parlamento farà la sua parte a sostegno delle filiere agroalimentari nazionali” conclude.
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Italia: Agroalimentare e procedura d’infrazione
Posted by fidest press agency su sabato, 31 luglio 2021
La procedura di infrazione avviata dalla Commissione contro dodici Stati membri, tra cui l’Italia, solleva interrogativi ai quali il Governo è chiamato a dare una risposta motivata – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. La Commissione si è attivata per la mancata ricezione delle norme Ue che vietano le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare.Chiediamo pertanto al ministro delle politiche Agricole Patuanelli di esporre nelle sedi deputate le ragioni del ritardo dell’Italia, indicando anche una strada per recuperare il terreno perduto e rimettersi in regola con la direttiva europea. Quest’ultima risale al 17 aprile 2019 e ha lo scopo di garantire tutti i produttori europei e i fornitori contro 16 pratiche commerciali scorrette esercitate dagli acquirenti della filiera alimentare. Se era inevitabile che la grave crisi sanitaria comportasse ritardi su tutti i fronti, è altrettanto vero che il settore agroalimentare italiano è ai primi posto in Europa per quantità e qualità delle produzioni e non può essere lasciato indietro. Non si possono infine ignorare le sanzioni che le procedure di infrazione aperte da Bruxelles comportano e il conseguente costo per l’erario – conclude Tiso.
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Commercio con l’estero: l’agroalimentare italiano tiene
Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 luglio 2021
Anche in un anno segnato dalla pandemia da Covid-19 e dalla conseguente crisi economica, l’agroalimentare italiano, rispetto ad altri settori, tiene sui mercati esteri. Nel 2020, da un lato le importazioni agroalimentari (42,3 miliardi di euro) segnano un calo del 4,7%, nettamente più contenuto rispetto a quello dell’import totale (-12,8%); dall’altro le esportazioni agroalimentari registrano addirittura un incremento dell’1,3% (per la prima volta vicine ai 45 miliardi di euro), sebbene con andamenti molto differenziati a livello merceologico. Dopo il pareggio raggiunto nel 2019, quindi, la bilancia agroalimentare diventa positiva (+2,6 miliardi di euro): il cambio di segno è un risultato di assoluto rilievo, considerando che cinque anni fa il deficit della bilancia raggiungeva i 5 miliardi. La riduzione delle importazioni potrebbe essere un campanello di allarme per l’approvvigionamento di materie prime per la nostra industria di trasformazione, ma per fortuna il segno negativo è complessivamente modesto. Di contro, il risultato positivo delle nostre esportazioni in un anno così difficile per l’economia globale è un dato decisamente incoraggiante per il sistema nel suo complesso. Il Made in Italy gioca un ruolo fondamentale, trainando la crescita dell’export agroalimentare, grazie all’ottima performance di prodotti come la pasta, le conserve di pomodoro e l’olio di oliva. Diminuiscono, invece, le vendite di altri importanti prodotti, come quelli dolciari e i vini DOP. Nel complesso il comparto dei vini subisce, nel 2020, un calo dell’export di circa il 2,4%, un risultato nettamente migliore rispetto a quello di altri importanti competitors stranieri, primo fra tutti la Francia, che ha visto le proprie esportazioni di vino contrarsi in valore di oltre il 10%.L’UE si conferma l’area di riferimento per le esportazioni agroalimentari dell’Italia, con una quota di oltre il 65%; seguono Nord America (13,1%) e Asia (7,6%). Nonostante la crisi pandemica, complessivamente si riscontrano incrementi delle vendite in valore verso molti dei principali clienti, tra cui Germania (+7,1%), Stati Uniti (+5,3%), Regno Unito (+3,1%) e Svizzera (+8,3%). Dal lato dell’import agroalimentare, Francia, Germania e Spagna restano i principali fornitori dell’Italia, con un peso superiore al 35%. Gli acquisti dalla Francia rimangono in linea con il 2019, mentre sono in netto calo quelli dalla Germania (-7,9%) e dalla Spagna (-11,7%). Focus impatto Covid-19 sugli scambi regionali. Gli effetti derivanti dalla pandemia da Covid-19 risultano fortemente differenziati a livello territoriale, legati alla specializzazione produttiva e ai mercati di riferimento delle regioni italiane. A fronte di un incremento complessivo dell’export agroalimentare dell’Italia, metà delle regioni registra nel 2020 un calo delle vendite all’estero. La contrazione, soprattutto nel secondo trimestre, dell’export di prodotti come vini, lattiero-caseari, carni preparate, caffè e prodotti dolciari, ha inciso sul risultato negativo di alcune regioni del Centro-Nord Italia, più specializzate in tali produzioni. Di contro, ben cinque regioni del Sud Italia hanno mostrato un andamento positivo anche nei mesi più colpiti dalle misure restrittive, grazie soprattutto alle maggiori vendite all’estero di pasta, conserve di pomodoro e olio di oliva. Nonostante queste specifiche perfomance settoriali, nel complesso, a partire dalla seconda metà del 2020, si osserva un miglioramento delle esportazioni agroalimentari in molte regioni italiane.
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I numeri dell’agroalimentare
Posted by fidest press agency su lunedì, 5 luglio 2021
Lieve ripresa economica nel I trimestre 2021, dopo la frenata, registrata in tutti i comparti produttivi, del trimestre precedente. Crescono, infatti, il prodotto interno lordo (+0,1%), il valore aggiunto dell’agricoltura (+3,9%) e dell’industria (+1,8%) e gli investimenti fissi lordi (+3,7%). È quanto emerge dalla fotografia scattata nei primi tre mesi del 2021 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia. Rispetto allo stesso periodo del 2020, fra gennaio e marzo 2021, si è verificato un aumento dell’1,6% dell’indice della produzione dell’industria alimentare (picco a marzo), mentre è stata riscontrata una contrazione del 3% di quello della produzione delle bevande (con un picco a gennaio di -9,7%). Tiene, invece, la produzione di vini, grazie ai buoni risultati relativi al mese di marzo. In diminuzione gli indici del fatturato dell’industria alimentare (-0,7%) e delle bevande (-1,2%), ad eccezione di quello estero dell’industria alimentare (+1,5%).Le esportazioni agroalimentari nel I trimestre 2021 hanno superato gli 11,5 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2020, crescono dell’1,8% , con un aumento dei flussi verso Paesi Bassi e Svizzera (in calo verso Regno Unito e USA), mentre le importazioni continuano a calare (Stati Uniti -15,8% ). I prodotti maggiormente esportati sono stati vino e derivati dei cereali, oli e grassi e frutta fresca. Sul fronte delle importazioni ancora in forte calo gli acquisti di carni fresche e congelate (-18%) e di caffè greggio (-17%), mentre ritornano a crescere le importazioni di prodotti ittici (+4,4%).Sentiment analysis 2021: sulla base dei dati raccolti su twitter dal 16 marzo – 5 giugno 2021, emerge un forte aumento del clima di fiducia nei confronti del settore primario e delle sue politiche, con prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (69%) rispetto ai negativi e molto negativi (29%) e sostanzialmente in linea con il periodo precedente.
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Necessario rilancio sistema agroalimentare
Posted by fidest press agency su domenica, 16 Maggio 2021
La crisi economica dovuta per la pandemia ha mandato in fumo 24 miliardi di euro nel sistema agroalimentare italiano, ma i fondi previsti nel Pnrr rappresentano un “budget portentoso se si contano oltre ai 5,7 miliardi di euro destinati alle azioni squisitamente di settore anche i 23,78 miliardi dell’energia rinnovabile, i 15,22 dell’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici e i 15 miliardi della tutela del territorio e della risorsa idrica, fondi che provvederanno alla salvaguardia dei territori deturpati dallo stato di abbandono e dalla cementificazione fuori legge”. A fornire una fotografia dello stato di salute dell’agricoltura del nostro Paese è il senatore Gianpaolo Vallardi, Presidente della Commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, in un’intervista al quotidiano online labparlamento.it.
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Velvet Media rafforza la sua presenza nel mondo dell’agroalimentare
Posted by fidest press agency su venerdì, 23 aprile 2021
Lo fa grazie alla partnership con NewsFood.com.Il portale di informazione enogastronomica è nato nel 2005 e oggi è tra le più autorevoli testate giornalistiche online dedicate al food and beverage. Il direttore editoriale è Giuseppe Danielli, che ha fondato uno dei primi giornali dedicati all’enogastronomia, con il fiore all’occhiello dell’informazione rivolta alle aziende, la Gazzetta Normativa Alimentare Web. Oggi Newsfood.com pubblica 3.500 news al mese, c’è un archivio di oltre 170.000 notizie che costituisce lo storico degli argomenti trattati nel corso degli anni.Grazie a questa partnership le aziende del settore agroalimentare potranno aumentare ulteriormente la loro capacità di promuovere i prodotti e le loro unicità attraverso i diversi servizi offerti da Velvet Media, agenzia di marketing e vendita online.Il ceo di Velvet Media, Bassel Bakdounes: “Siamo orgogliosi di sviluppare la galassia editoriale di Velvet Media con questo nuovo progetto”, dichiara. “Dopo le brillanti esperienze di Storie di Eccellenza, StyleOn e The Green Army, con l’entrata di NewsFood nella nostra famiglia potremo ampliare i settori di interesse andando ad abbracciare il mondo dell’enogastronomia al quale siamo particolarmente affezionati, anche a causa della nostra vicinanza territoriale con le colline del Prosecco”. Il direttore Giuseppe Danielli: “Siamo contenti dell’accordo raggiunto”, dichiara. “Siamo sicuri che la comunicazione aziendale nel mondo dell’agroalimentare e dei settori collaterali sarà sempre più importante nei prossimi anni per questo Newsfood è anche “nutriMENTE … siamo quello che mangiamo ma anche ciò che nutre tutti i nostri sensi”, dice. “Newsfood.com ha trovato in Velvet la squadra corse ideale per aiutare le aziende italiane ad affrontare nel miglior modo le sfide che ci attendono oggi, in piena pandemia, e soprattutto per essere pronti a salire sul treno del nuovo Rinascimento digitale dell’economia Made in Italy. Gli obiettivi si potranno raggiungere solo ed esclusivamente utilizzando le nuove strategie di comunicazione sfruttando le più moderne tecnologie, dove Velvet Media è sicuramente maestra”.
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