Ben 6 riforme e 11 linee di investimento: questo è il programma di interventi previsti dal PNRR Italia Domani per la parte di competenza del Ministero dell’Istruzione. Altri milioni di euro ripartiti tra scuole con il Decreto 65 del 12/4/2023 “Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università” del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU” e il Decreto 66 del 12/4/2023 “Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU” Sono attribuite attraverso bandi che riguardano precisi obiettivi identificati attraverso target e milestones da raggiungere in tempi rigorosi e attraverso modalità scandite da steps amministrativi e contabili tipici per la gestione dei progetti finanziati. Cosa comporta la gestione di tutte queste risorse per ogni singola istituzione scolastica? Non stiamo forse rischiando di andare in burnout per eccesso di risorse da gestire, investire, monitorare e poi rendicontare? Perché oggi le istituzioni scolastiche si ritrovano notevoli risorse finanziarie senza servizi interni di supporto idonei e risorse professionali corrispondenti ai conseguenti carichi di lavoro. Si costringono il ds, i suoi collaboratori e i “depotenziati” uffici amministrativi ad una mole imponente di lavoro per gestire risorse “imposte” a livello centrale solo in nome di una “sventolata” autonomia! Le scuole si ritrovano obbligate a fare gare per l’acquisto di arredi da fornitori “specializzati” tutte nello stesso periodo con l’unico effetto di avere un incremento dei prezzi di quasi il 40% e l’impossibilità di prevedere una consegna certa visto il boom di richieste a livello nazionale avanzate da migliaia di istituti che hanno dovuto fare ognuno la propria gara/ordine/acquisto/collaudo/pagamento/rendicontazione. I dirigenti scolastici, il DSGA, il personale ATA, le figure di middle management tutti in campo a cercare di realizzare ciò che il Ministero “impone” di fare senza tener conto delle condizioni nelle quali occorre fare cioè in una pseudoautonomia scolastica. La scuola, diventata in pochissimi mesi tanto ricca per le risorse finanziarie europee vincolate nella spesa, resta IMMUTATA nelle sue risorse professionali! Non possiamo non denunciare le seguenti criticità strutturali: l’assenza di un adeguato e competente personale negli uffici amministrativi, di DSGA titolari e in servizio in tutte le autonomie scolastiche, di un riconosciuto middle management scolastico capace di sostenere e coadiuvare il ds e gli uffici preposti nella programmazione, nella gestione, nel monitoraggio, nelle scelte strategiche così come prevedono le finalità del PNRR, di un numero adeguato di collaboratori scolastici, di una revisione di tutte quelle norme che limitano l’autonomia organizzativa oggi frenata nella sua potenzialità, di maggiori risorse dedicate al funzionamento organizzativo e didattico, dell’organico dell’autonomia congruo e rispettoso del PTOF e dell’autonomia didattica. Allora ai collaboratori dei ds e alle figure di sistema di Ancodis impegnati nelle fasi di progettazione, di realizzazione, di monitoraggio e di rendicontazione delle risorse del PNRR compete svelare il grande trucco con un’operazione verità: siamo stanchi di continuare ad essere uno dei pilastri portanti della scuola al quale si chiede di fare il possibile e – spesso al limite dell’impossibile – per poter spendere le risorse del PNRR in una condizione di lavoro IRRISPETTOSA delle professionalità e delle competenze e DISCRIMINATORIA nei confronti di coloro che sono capaci di mettere in campo un indiscusso contributo di esperienza spesso pluriennale per il raggiungimento degli obiettivi. ANCODIS è fatta di uomini e donne che operano giorno per giorno nella scuola, la vivono, la supportano, ne conoscono le criticità e i punti di forza, la vedono travolta da decisioni vessatorie contro il personale scolastico tutto. Lavora e si adopera con le proprie proposte per una autonomia reale e non surrogata che pare oggi essere tornata in auge per sopperire alle inefficienze degli enti locali (province in primis) e a livello centrale e che pare fare comodo a tanti.
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ANCODIS: soldi…soldi…soldi, tanti soldi del PNRR nella scuola in “burnout”
Posted by fidest press agency su lunedì, 22 Maggio 2023
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ANCODIS: docente tutor e orientatore con le scuole in corsa contro il tempo
Posted by fidest press agency su domenica, 9 aprile 2023
E’ partita la corsa contro il tempo per l’individuazione del tutor per l’orientamento e del docente orientatore nelle scuole di secondo grado a partire dal prossimo anno scolastico: con la circolare n. 958 del 5 aprile 2023, il ministero chiede alle scuole di comunicare i nominativi dei docenti destinati ai percorsi formativi utilizzando la piattaforma “FUTURA PNRR” dalle ore 15:00 del 17 aprile 2023 sino alle ore 15:00 del 2 maggio 2023. Si tratta di docenti che saranno impegnati nell’attività di orientamento degli alunni nelle future scelte dei percorsi scolastici e professionali. In particolare – è scritto nella circolare del MIM – nella scuola secondaria di primo e secondo grado, il docente tutor è chiamato a svolgere due attività: – aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-port-folio personale e cioè: – a. il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la personalizzazione; – b. lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale (trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei o, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO)); – c. le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive.; – d. la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”. – costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali e delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento di cui punto 10 delle citate Linee guida, avvalendosi del supporto della figura dell’orientatore, definito al punto 10.2 delle stesse Linee guida come il docente che per ciascuna istituzione scolastica gestisce, raffina e integra i dati della piattaforma con quelli specifici raccolti nei differenti contesti territoriali ed economici e li mette a disposizione delle famiglie, degli studenti e del tutor. Tutto questo lavoro per un riconoscimento economico che varia tra i 1.500 euro lordo Stato e i 2.000 euro lordo Stato per il docente orientatore e tra i 2.850 euro lordo Stato e i 4.750 euro lordo Stato per il docente tutor. Lascio valutare agli esperti di tasse quanto resterà alla fine di un anno scolastico al povero docente! Adesso, vista la ristrettezza dei tempi e i necessari passaggi collegiali, c’è chi esprime preoccupazione proponendo il differimento dei termini. Ancodis – nel silenzio generale delle organizzazioni sindacali – denuncia l’ennesimo tentativo di “sfruttamento professionale legalizzato”, considerato il tempo che dovrà essere dedicato alla FORMAZIONE e, soprattutto, il carico di LAVORO richiesto.Ma ci rendiamo conto che a fronte della QUALITA’ e della QUANTITA’ di lavoro previsto dal ministero per le nuove figure lo Stato ricambia di fatto con un modestissimo riconoscimento economico?Si continua a chiedere di svolgere LAVORO aggiuntivo mal retribuito e soprattutto senza alcun effetto nella carriera professionale del docente! E allora prima di sprecare risorse per il tutor per l’orientamento e per il docente orientatore, fermiamoci un attimo a ricordare il lavoro che svolgono per le loro comunità scolastiche i collaboratori del ds individuati ai sensi del comma 5 art. 25 del D. Lgs 165/2001, i tantissimi responsabili di plesso che consentono alle sedi distaccate di funzionare, le funzioni strumentali individuate ai sensi dell’art.33 del CCNL scuola 2006/2009, i Coordinatori didattici e i coordinatori di dipartimento, gli animatori digitali, i docenti tutor per i neoimmessi, i referenti di sistema (Inclusione, Covid19, PON, ERASMUS, PCTO, Privacy, Intercultura, Bullismo e cyberbullismo, INVALSI, Istruzione parentale, Istruzione ospedaliera, Istruzione carceraria, mobility manager). C’era davvero bisogno di queste due nuove figure di sistema? O bastava semplicemente mettere ordine a quelle già esistenti prevedendo specifiche aree di operatività e offrendo in cambio oltre che un riconoscimento economico dedicato una possibilità di percorso di vera carriera professionale?E se – visto il trattamento delle attuali figure di sistema – alle condizioni date nessuno accettasse l’onere del nuovo incarico? By Rosolino Cicero
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ANCODIS: nella Provincia autonoma di Trento è stata aperta la strada alle figure intermedie
Posted by fidest press agency su sabato, 1 aprile 2023
Ancodis apprende con moderato entusiasmo la notizia secondo la quale nella Provincia Autonoma di Trento è stato presentato dall’assessore provinciale Mirko Bisesti un disegno di legge che prevede – in una nuova articolazione della professione docente – tre diverse figure di sistema: il docente esperto, il docente ricercatore e il docente delegato all’organizzazione. Il disegno di legge – con il consenso del Ministro – pone attenzione a tre ambiti strategici: il funzionamento didattico, la formazione, il funzionamento organizzativo. L’obiettivo della proposta di legge è offrire prospettive di valorizzazione della professione docente anche con l’introduzione di una carriera che corrisponda in pieno all’esigenza della scuola autonoma, divenuta sempre più complessa. E’ riconosciuto, dunque, un innovativo percorso di carriera con conseguente incremento retributivo. Ancodis auspica che anche sul piano nazionale si intraprenda la strada di una vera carriera per rendere la professione docente più dinamica e interessante, più attrattiva e remunerativa, per promuovere un moderno sviluppo professionale con il riconoscimento di competenze diverse ma necessarie a gestire la complessità della scuola autonoma. Finalmente si uscirà dall’equivoco della progressione di carriera per anzianità e si potrà parlare di carriera docente prevedendo la possibilità di scelta per coloro che vogliono assumere incarichi aggiuntivi nella condivisa certezza che produrranno effetti nello sviluppo professionale. La valorizzazione delle competenze e della formazione, il riconoscimento delle forme di lavoro negli ambienti di apprendimento e aggiuntivo e la progressione di carriera non devono più essere un tabù; dobbiamo avere tutti la consapevolezza della necessità di dare identità giuridica e contrattuale a quelle figure di sistema che sviluppano percorsi di formazione, assumono competenze didattiche, organizzative e gestionali a supporto dell’organizzazione scolastica e con responsabilità di fatto sostengono la governance scolastica rendendosi protagonisti di una leadership diffusa. By Rosolino Cicero
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ANCODIS: un’altra figura professionale di sistema nella scuola italiana
Posted by fidest press agency su lunedì, 27 marzo 2023
Siamo in attesa del DM che darà l’identità alla figura del docente tutor e del docente orientatore a partire dall’AS 2023-2024: due nuove figure professionali impegnate rispettivamente a “coordinare e sviluppare le attività didattiche a favore di una personalizzazione dell’istruzione nelle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado, favorendo il recupero per i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà e consentendo a quelli che hanno particolari talenti di potenziarli” e a “favorire le attività di orientamento per consentire ai ragazzi di fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita, nella consapevolezza dei diversi percorsi di studi e/o di lavoro e della varietà di offerte dei territori, del mondo produttivo e universitario”. Si parla a regime di un coinvolgimento di circa 40 mila docenti tutor e di circa 8000 docenti orientatori. Oggi aggiungiamo un’altra attesa e urgente innovazione nel sistema scolastico italiano possiamo dire di inizio legislatura: una nuova figura di sistema che sarà strutturata nell’organigramma scolastico e dovrà essere formata – come dichiara il Ministro – per “tirar fuori i talenti che ogni ragazzo ha dentro di sé, valorizzare le abilità di ciascuno e non permettere che qualcuno rimanga indietro”. Ma ci dimentichiamo i collaboratori del ds individuati ai sensi del comma 5 art. 25 del D. Lgs 165/2001? Ci dimentichiamo i tantissimi responsabili di plesso che consentono alle sedi distaccate di funzionare? Ci dimentichiamo le funzioni strumentali individuate ai sensi dell’art.33 del CCNL scuola 2006/2009? Ci dimentichiamo i Coordinatori didattici e i coordinatori di dipartimento? Ci dimentichiamo gli animatori digitali? Ci dimentichiamo i docenti tutor per i neoimmessi? E, infine, ci dimentichiamo tutti i referenti di sistema? (Inclusione, Covid19, PON, ERASMUS, PCTO, Privacy, Intercultura, Bullismo e cyberbullismo, INVALSI, Istruzione parentale, Istruzione ospedaliera, Istruzione carceraria, mobility manager). Si continua purtroppo ad andare avanti nella strada intrapresa dall’istituzione del profilo dirigenziale e dell’autonomia scolastica: cioè si stabilisce ope legis l’esistenza di figure strategiche senza dare NULLA in cambio a chi si rende disponibile ad accettarne l’incarico se non SPESSO un miserevole riconoscimento economico. Con il consenso delle organizzazioni sindacali ci ritroviamo ancora una volta di fronte alla beffa del lavoro di alta professionalità ma a bassissimo costo e senza alcun riconoscimento giuridico.Siamo ancora una volta di fronte al tentativo di palese indifferenza per le competenze e la professionalità di figure di sistema individuate dal legislatore con il consenso delle parti sindacali, di sfruttamento del lavoro di docenti impegnati in attività aggiuntive davvero strategiche per la scuola ma che la politica fa finta di non conoscere e i sindacati continuano a voler prevedere in una non carriera.Si tratta di innovare un sistema vecchio e superato che vuole una scuola sempre più attenta alle emergenze sociali ed economiche, di un pilastro del sistema paese ma che ritiene di continuare ad affidare formalmente alla solitudine di un numero primo non sostenuto dall’introduzione di un livello intermedio.In considerazione della sempre più evidente complessità che connota la scuola autonoma e il sempre più oneroso lavoro del dirigente scolastico, è necessario procedere alla definizione dell’area del middle management, cui possano accedere – con modalità trasparenti e condivise – docenti con specifiche competenze e adeguata formazione, forti di consolidate esperienze nel governo di una scuola così da riconoscere finalmente quelle professionalità che possano anche concorrere al ruolo della dirigenza scolastica con un bagaglio di esperienza didattica, organizzativa e amministrativa maturato nella nuova area professionale.Oggi sappiamo bene che non è così: occorre avere solo il coraggio di affermarlo e di agire conseguentemente a partire dal rinnovo del prossimo CCNL.(abstract) By Rosolino Cicero
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ANCoDiS: il nuovo dimensionamento della rete delle scuole dell’autonomia e le nuove complessità
Posted by fidest press agency su giovedì, 8 dicembre 2022
Secondo le previsioni del PNRR, la scuola italiana sarà interessata da un nuovo dimensionamento così previsto dall’art. 99 “Misure per la definizione e riorganizzazione del sistema della rete scolastica italiana” della legge di bilancio in discussione alla Camera. Nel PNRR è stabilito, infatti, che il riconoscimento dell’autonomia scolastica deve fondarsi su un parametro omogeneo nazionale fondato sull’andamento demografico. La riforma – conseguente all’approvazione del PNRR – non dovrebbe comportare la chiusura di plessi scolastici ma certamente l’aumento del numero di plessi per diverse (tante?) istituzioni scolastiche. Secondo la proiezione del MIM la riduzione delle autonomie scolastiche sarà di 583, un numero inferiore rispetto alle previsioni avanzate dai sindacati e molte scuole oggi in reggenza con la previsione del dimensionamento perderanno la loro autonomia. Si tratta – per lo Stato e sotto la responsabilità delle Regioni – di raggiungere il triplice obiettivo di ridimensionare il problema certamente oggi insostenibile delle reggenze, di ridurre le scuole autonome sulla base dell’andamento demografico e di risparmiare conseguentemente risorse relative alla dirigenza e al personale amministrativo in genere. Nella definizione del dimensionamento (per alcuni sono solo tagli, per altri scelte di programmazione con conseguente razionalizzazione della rete scolastica) il ruolo fondamentale è assegnato alla Conferenza delle Regioni che è tenuta a trovare un accordo con il Ministero sui numeri delle autonomie scolastiche “lasciate in vita” in ciascuna regione. E – come la spada di Damocle – in caso di mancato accordo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito di intesa con il MEF procedono al dimensionamento. Quindi, a partire dall’AS 2024-2025 avremo meno scuole autonome ma sempre più complesse con almeno 900 alunni, con molti plessi e più personale da gestire, relazioni interne ed esterne certamente più complicate (si pensi agli enti locali, all’associazionismo, ai partner, alle reti di scopo), la necessità di procedere a fusioni di realtà scolastiche probabilmente oggi molto diverse tra loro per utenza e territorialità, la conseguente sintesi con un nuovo PTOF tra le diverse identità scolastiche, la gestione della sicurezza e delle emergenze oggi gravi criticità nelle scuole italiane. Per questa ragione, il tema del middle management scolastico va posto OGGI contestualmente a quella del nuovo dimensionamento poiché mentre per la scuola autonoma si continua ad accrescere la sua complessità non può permanere lo stato di precarizzazione della sua governance. Un nuovo modello più efficiente di scuola autonoma deve fondarsi su una nuova struttura organizzativa nella quale occorre dare “visibilità contrattuale” alla componente intermedia attraverso la riconosciuta distribuzione del lavoro e la condivisione delle responsabilità. “In questa prospettiva – dichiara il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – non si può eludere il tema dell’innovazione della governance scolastica e, a fronte di una sempre maggiore complessità, occorre riconoscere contrattualmente la componente intermedia che collabora con il dirigente scolastico nel funzionamento organizzativo e didattico”. “Nell’auspicio che il programmato dimensionamento della rete scolastica non arrechi danni alle comunità scolastiche e ai territori interessati e sia davvero limitato negli effetti, occorre prevedere – conclude Cicero – nel prossimo CCNL l’area del Middle management scolastico e utilizzare le risorse provenienti dal risparmio del dimensionamento – che nota certamente positiva resteranno nella disponibilità del Ministero – per riconoscere anche il lavoro di queste figure professionali senza le quali la scuola autonoma non potrebbe assolvere in modo efficiente e con efficacia al suo ruolo istituzionale. In questo confidiamo nell’atto politico del Ministro, nella lungimiranza delle forze politiche e nella responsabilità delle organizzazioni sindacali. Ancodis da parte sua è pronta al confronto”.
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ANCoDiS: sottoscritto l’accordo economico adesso attendiamo il CCNL
Posted by fidest press agency su lunedì, 14 novembre 2022
Si è raggiunto – a dir vero inaspettatamente – l’accordo economico del contratto della scuola con l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal precedente governo Draghi e che – forse avevamo compreso erroneamente nei mesi scorsi! – erano ritenute insufficienti dai sindacati di categoria. Improvvisamente dopo mesi di trattative con il Ministro Bianchi e con l’Aran, le risorse economiche sono risultate congrue previo un impegno formale del Ministro Valditara di trovare nuove risorse nella prossima legge di bilancio per lasciare “liberi” i 340 milioni di euro destinati alla valorizzazione professionale dei docenti dalla precedente legge di bilancio.Tutti cantano vittoria; tutti o quasi parlano di “giornata storica”! A dicembre vedremo un “ricco” cedolino che in realtà poteva esserlo già nei precedenti mesi considerato che di fatto le risorse disponibili sono aumentate soltanto di 100 milioni di euro una tantum. E’ “tantum”? E’ poco? Lo faremo valutare ai lavoratori della scuola che ancora una volta vedranno un incremento stipendiale modesto poiché, se guardiamo ai 15 anni trascorsi, hanno visto crescere lo stipendio di qualche decina di euro all’anno. Ottimo incremento stipendiale coerente con quanto accade nel resto dell’Europa! Allora che dire? Accontentiamoci del poco che è meglio del niente ma, per cortesia, non si parli di sottoscrizione storica per un accordo a dir poco “SCONTATO”! Adesso ci attende il CCNL nella sua parte normativa. E qui vedremo quale visione segnerà i protagonisti che siederanno al tavolo. Prevarrà ancora la visione conservatrice dei precedenti CCNL? “Auspichiamo, dichiara il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero, un contratto innovativo che guardi oltre che ai diritti e ai doveri dei lavoratori anche al LAVORO prevedendo una nuova articolazione della funzione docente”. Ancodis chiede un contratto che ponga attenzione alla QUANTITA’ e alla QUALITA’ del lavoro espletato sia nell’azione didattica che in quella altrettanto importante dedicata al funzionamento organizzativo e didattico di una scuola, che non lasci ai margini le figure di sistema che da anni si sono formate con professionalità, con energie e risorse economiche anche proprie: i Collaboratori del DS, i Responsabili di plesso distaccato, gli Animatori digitali, le FF.SS., i Referenti per l’Inclusione, i Coordinatori didattici, i Coordinatori di dipartimenti, i referenti di sistema (PON, ERASMUS, PCTO, Privacy, Intercultura, Bullismo e cyberbullismo, INVALSI, ecc.). “Senza questi docenti di fatto “esperti” e senza queste forme di lavoro anche complementari una scuola non potrebbe funzionare né portare avanti il suo progetto educativo. Considerata la complessità della scuola moderna – conclude Cicero – occorre aprire la strada ad un moderno contratto nel quale il personale docente deve poter contare su un’opportunità di carriera strutturata su tre IMPEGNI professionali: impegno nella didattica, impegno nel funzionamento organizzativo e didattico, impegno nella formazione. In caso contrario, resteremo colpevolmente fermi al 900 con buona pace di quanti hanno creduto e continuano a credere che un cambiamento contrattuale è più che mai necessario”.
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ANCODIS: Solidarietà alle comunità scolastiche offese da atti vandalici e tentativi di furti
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 ottobre 2022
L’Associazione Nazionale Collaboratori dei Dirigenti Scolastici – nell’apprendere le reiterate aggressioni subite dagli IC Falcone e Giuliana Saladino di Palermo, con gravi atti vandalici, tentativi di intimidazione e furti – esprime solidarietà e vicinanza ai DS Daniela Lo Verde e Giusto Catania, al personale e, soprattutto, agli alunni che sono VITTIME innocenti di questi gravi e vergognosi oltraggi. Si tratta di attacchi perpetrati da delinquenti – spesso anche minori – privi di ogni sensibilità ed attenzione che purtroppo si ripetono nel tempo e mettono ancora più in ginocchio le scuole che operano in territori difficili nei quali la scuola rappresenta l’unico agente di socializzazione, culturale e, per molti alunni, educativo. In tante provincie italiane – da nord a sud – avvengono queste azioni delinquenziali che recano un grave danno alle comunità scolastiche condizionando soprattutto le opportunità formative progettate e messe faticosamente in campo. Nella nostra Associazione siamo molti, anzi moltissimi, i collaboratori dei ds che possono raccontare di un’aggressione subita dalla loro I.S.! Non possiamo non urlare da tutta Italia la nostra indignazione: togliere un computer, uno strumento didattico ad una scuola, violare gli ambienti didattici significa negare una prospettiva di crescita umana e culturale alle nostre giovani generazioni soprattutto ma non solo in quei territori più sfortunati dove – occorre riconoscere – operano con grande spirito di servizio e senso del dovere donne e uomini che si spendono per dare un futuro diverso ai loro alunni e per essere un punto di riferimento per le famiglie e il territorio. Occorre presidiare culturalmente tutte le scuole ponendo la massima attenzione alla loro tutela e al tempestivo ritorno alla normalità dopo un evento delittuoso. Lo Stato e le Istituzioni locali non devono abbandonare queste cellule vitali senza le quali quartieri e territori rischiano di restare nella luce della temporanea, apparente e ipocrita attenzione o, cosa ancor più grave, cadere nel buio dell’indifferenza.ANCODIS ripropone ancora una volta di istituire nel calendario scolastico nazionale la GIORNATA A DIFESA DELLA SCUOLA contro ogni attacco violento subito nelle diverse forme ad opera di criminali privi di ogni scrupolo etico e morale. Per ANCODIS Rosolino Cicero
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ANCODIS: ingenti risorse alle scuole dal PNRR con uffici amministrativi in “sofferenza”
Posted by fidest press agency su lunedì, 29 agosto 2022
La scuola – che non si è mai fermata – è pronta a ripartire nelle prossime settimane? E’ una domanda non scontata se per scuola si intende anche la gestione dei servizi connessi al funzionamento gestionale e amministrativo ordinario e, a volte o spesso, straordinario. Assistiamo ad un dibattito che pone in risalto le ingenti risorse del PNRR, gli stipendi inadeguati del personale della scuola, il tema del personale docente e non docente in servizio dal primo di settembre, la formazione in servizio, il docente esperto, la gestione dell’emergenza pandemica, ecc. Tutti i leader politici fanno a gara a lanciare proposte ritenute innovative, a dare i numeri sui molto ipotetici incrementi stipendiali, sulle modalità per la tutela del diritto allo studio, sul sostegno alle famiglie con figli in età scolare, sul come ripartire a settembre. Ma nessuno pone attenzione a COLORO i quali devono fare funzionare questa complessa macchina organizzativa e amministrativa chiamata scuola. “Siamo al paradosso – denuncia il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – che alle scuole arrivino importanti risorse ma le stesse sono in seria difficoltà per quanto riguarda la gestione amministrativo-contabile. Se da parte degli organi interni preposti alla progettazione, alla valutazione e all’approvazione delle azioni didattiche ed extradidattiche (staff del dirigente, dipartimenti, commissioni, collegio dei docenti, consiglio di istituto) si mettono in campo idee innovative e strategiche in favore della comunità scolastica, purtroppo per quanto riguarda il lavoro degli uffici ci ritroviamo in una costante e ormai insostenibile criticità dovuta alla significativa riduzione di personale che ha destabilizzato pesantemente il funzionamento amministrativo la scuola negli ultimi 15 anni”. “I collaboratori dei dirigenti scolastici di Ancodis che ben conoscono il funzionamento della macchina amministrativa delle loro scuole – continua Rosolino Cicero – lanciano un allarme alle Istituzioni e alle OO.SS. riconoscendo che l’incremento del carico di lavoro per gli uffici e la riduzione di personale amministrativo (oltre che spesso da formare quello in servizio!) possono mandare in corto circuito il funzionamento amministrativo e gestionale della scuola con il rischio – molto concreto – di non poter utilizzare al meglio e nei tempi previsti i fondi del PNRR”. “Le comunità scolastiche – conclude Cicero – ringraziano per queste importanti risorse finanziarie, sono pronti con idee e progetti da mettere in campo, sono sostenute da professionalità interne capaci di gestire con competenza piattaforme ormai consolidate per il lavoro organizzativo e gestionale ma non possono permettersi di non spendere le risorse assegnate per assenza di sufficiente personale amministrativo capace di coadiuvare e sostenere le scelte progettuali della scuola. Occorre trovare tempestive soluzioni capaci di corrispondere a questa URGENZA se non vogliamo rischiare di fare un danno ai nostri alunni e alle nostre alunne.”
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ANCODIS: il CCNL del personale docente negli Enti locali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 agosto 2022
Ancodis evidenzia un’importante novità per il personale della scuola dell’infanzia comunale. Si tratta dell’introduzione – nella funzione docente – del coordinatore pedagogico che assume un ruolo strategico nell’azione didattica della scuola. Si infrange così il tabù dell’unicità della funzione docente e si prevede una differenziazione stipendiale che riconosce competenze, ruolo e funzioni specifiche.Ancodis allora propone di seguire le orme anche nel rinnovo del prossimo CCNL scuola evidenziando la necessità che anche nella scuola pubblica statale si proceda all’individuazione di una nuova area professionale aperta ai collaboratori del dirigente scolastico e alle figure di sistema – oggi strutturate in ciascuna scuola – impegnate nel funzionamento organizzativo e didattico.
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Ancodis: il rapporto Eurydice 2022 e la retribuzione dei docenti in Europa
Posted by fidest press agency su mercoledì, 20 luglio 2022
L’annuale rapporto Eurydice 2022 che sarà pubblicato nel prossimo mese di ottobre – tra i tanti temi – mette a confronto le retribuzioni dei docenti nei paesi della rete Eurydice. Il rapporto prende in esame gli stipendi di base degli insegnanti a “inizio carriera” e le loro prospettive di progressione retributiva annuale. Vengono, inoltre, analizzate le differenze di stipendio a seconda dei diversi livelli di istruzione e tra docenti e dirigenti. Incominciamo allora a fare chiarezza anche nella comunicazione ufficiale e, dunque, diciamo che: nella scuola italiana NON esiste la progressione di carriera professionale di un docente ma la lenta e arcaica progressione stipendiale per anzianità. Anzi, la carriera per il personale docente è un ossimoro oltre che sembrare un tabù per gran parte delle forze politiche e organizzazioni sindacali; nel sistema scolastico italiano NON c’è la retribuzione economica proporzionale alla quantità e qualità di lavoro didattico e organizzativo svolto dentro e fuori gli ambienti di apprendimento; nella scuola dell’autonomia le attività aggiuntive necessarie per il funzionamento organizzativo e didattico NON sono retribuite come meriterebbero ma in modo forfettario (qualcuno dice che poiché la coperta è corta le ore sono determinate in contrattazione di istituto al ribasso rispetto al reale impegno dedicato) a 17.50 euro/h lordo dipendente che si riduce a poco più di 10 euro/h nel cedolino (agosto/settembre/ottobre?);in Italia per avanzare nella fascia stipendiale NON bisogna essere bravi e competenti e lavorare di più e bene ma occorre aspettare l’inesorabile lento invecchiamento che blocca l’entusiasmo e il dinamismo delle giovani risorse e lascia i docenti “più anziani” (le cui retribuzioni non si discostano dalla media europea) sostanzialmente meno insoddisfatti; nella scuola il lavoro nelle diverse forme di un docente NON produce effetti tangibili e permanenti nella sua professione; le risorse umane e professionali non hanno alcuna forma di valorizzazione. Allora tanto vale fare il minimo contrattuale e cercarsi un doppio/triplo lavoro magari in ….grigio. A tal proposito, possiamo conoscere il numero di docenti e non docenti autorizzati a svolgere un secondo lavoro? “Tutto questo –precisa il Presidente Cicero – è noto ai nostri rappresentati politici e sindacali protempore che continuano a sorprendersi dei dati del rapporto senza però mettere al centro della loro azione l’Art. 36 della Costituzione Italiana – la cui applicazione farebbe giustizia alle centinaia di migliaia di donne e uomini che hanno deciso di costruirsi un futuro nella scuola e, soprattutto, di vivere la scuola – la valorizzazione professionale e la vera progressione di carriera.” “Siamo di fronte ad un ARCAICO status professionale della funzione docente – conclude Cicero – per la quale Ministero ed OO.SS. devono trovare soluzione. Se vogliamo davvero dare un nuovo impulso alla scuola italiana allora occorre ripartire dalle risorse umane incominciando nel prossimo CCNL a riconoscere a Cesare quel che è di Cesare!”
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Ancodis: nella scuola dell’inclusione c’è il ministero “dell’esclusione”!
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 luglio 2022
E’ di questi giorni la comunicazione che il ministero ha trasmesso alle scuole in merito alla ripartizione dei fondi del PNRR destinati al contrasto della dispersione scolastica. Gli analisti e gli operatori della scuola hanno registrato una distribuzione con “pioggia selettiva” che appare davvero iniqua e schizofrenica se si considerano le oltre 3000 scuole incluse e le tante “dimenticate”. In questa calda estate, sono improvvisamente arrivati come inaspettate “precipitazioni temporalesche estive” finanziamenti che hanno lasciato all’asciutto territori purtroppo già “aridi” per loro natura. Dagli elenchi delle scuole “individuate” – con discutibili criteri logici! – sono rimaste escluse comunità scolastiche che da anni sono impegnate a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica in quartieri e aree geografiche dove portare e tenere gli alunni a scuola è stata ed è una quotidiana impresa! Gli attenti analisti ministeriali che hanno stabilito le modalità di ripartizione dei fondi hanno probabilmente una conoscenza molto limitata della scuola sul campo se – da quello che leggiamo – diverse scuole che operano nei quartieri più critici delle aree metropolitane o dei territori più deboli sono state ignorate. “Si tratta di scuole – afferma il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – che operano in territori che conosciamo bene per le tante criticità sociali e economiche e nelle quali il personale scolastico prova in tutti i modi e con le modeste risorse disponibili a dare opportunità agli alunni facendo loro vedere l’orizzonte di un riscatto sociale e culturale con un possibile diverso destino. In questa quotidiana opera di contenimento del disagio non si è mai voluto tenere conto dell’immenso lavoro che il personale a diverso titolo svolge anno dopo anno nel contrasto alle emarginazioni, alla povertà educativa, alla dispersione. E il ministero grato e riconoscente che fa? Le esclude!” “Non possiamo che prenderne tristemente atto – conclude Cicero – e consolarci con il noto Proverbio che ben si addice a chi si è occupato di tale ripartizione: “Predica bene e razzola male. Siete ancora in tempo per cancellare l’iniqua ripartizione. Grazie Signor Ministro!” By Rosolino Cicero Presidente ANCoDiS
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Ancodis: PNRR scuola, siamo al capolinea!
Posted by fidest press agency su lunedì, 20 giugno 2022
In queste settimane il tema del PNRR con il DL 36/2022 ha tenuto banco nel confronto politico, sindacale e culturale facendo emergere la visione del Paese dei prossimi decenni. Alcuni articoli del DL 36 pongono, in particolare, l’attenzione alla scuola italiana relativamente ai temi del reclutamento, della formazione del personale e …… STOP! Si, proprio stop: sembra che il tema della riforma della vera carriera e della governance della scuola non sia stato ritenuto dal legislatore né urgente né rilevante. Si continua a preferire lo status quo dell’appiattimento all’anzianità al dinamismo professionale oggi più che mai necessario per la gestione delle nuove complessità che la scuola autonoma presenta. Il dibattito comunque c’è e appare finalmente coinvolgere esperti che a tutti i livelli si occupano e si preoccupano del futuro della scuola italiana. Ancodis ritiene che è arrivato il momento per far emergere reticenze o parziali verità sul tema della professionalità dei docenti che non può più esaurirsi nell’ambito strettamente didattico. Non si può più negare che la complessità dell’organizzazione della scuola autonoma necessità di docenti impegnati quotidianamente e per un intero anno scolastico a portare avanti sul piano organizzativo e didattico – in sinergia al dirigente scolastico – l’offerta formativa caratterizzante ciascuna istituzione scolastica. La professionalità del docente nella scuola moderna non può non contemplare cinque fattori: l’anzianità (oggi è l’unico!), le forme di servizio reso, la qualità, il tempo dedicato e la valutazione.Oggi più che mai si rende evidente il vulnus giuridico e contrattuale che per fortuna del Ministero e dei dirigenti scolastici è colmato dalla disponibilità e dalla professionalità di migliaia di donne e uomini che si mettono al servizio delle loro comunità scolastiche con il tacito assenso delle organizzazioni sindacali che dovrebbero – per loro natura costituzionale – riconoscere e difendere il lavoro di TUTTI i lavoratori! Prevale ancora la negazione (in molti è culturale!) dell’esistenza di importanti risorse professionali, prive di possibilità di sviluppo professionale, con importanti e consolidate esperienze in incarichi dedicati al funzionamento organizzativo e didattico, con indiscussi e dimostrabili percorsi di formazione specifica. Allora come ritornare a dare prestigio alla funzione docente? Per Ancodis rompendo l’attuale schema giuridico e contrattuale che non attrae alla professione (se non addirittura allontana o lascia ai margini delle possibili scelte), che non è rispettoso del lavoro sul campo (che NON è soltanto l’ambiente di apprendimento ma anche quelli “intermedi”), che non prevede una carriera docente nella quale a fronte di crescenti compiti/impegni organizzativi e didattici in favore della comunità scolastica non corrisponde un riconoscimento giuridico e contrattuale adeguato. Siamo a conoscenza di emendamenti presentati da diverse forze politiche che provano a dare attenzione – in una visione lungimirante – al tema della governance scolastica. Purtroppo giungono notizie che nella versione definitiva del DL 36 permane la miopia di chi invece dovrebbe sostenere convintamente tale innovazione di sistema.Invitiamo allora rappresentanti politici e istituzionali a entrare nella scuola VERA per rendersi conto cosa voglia dire dover garantire il diritto allo studio e i servizi alla comunità nonostante le mille criticità organizzative quotidiane (assenze personale, emergenze improvvise e strutturali, relazioni conflittuali), per scoprire che per governare questa complessità non basta solo un esperto dirigente scolastico ma occorre la presenza di risorse professionali capaci di coadiuvare e sostenere QUOTIDIANAMENTE il dirigente nella sua funzione, per vedere sul campo il VALORE e la QUALITA’ del lavoro espletato dal cosiddetto middle management scolastico (per qualcuno è inverosimile!). E’ giunto il tempo che la valorizzazione del personale docente si realizzi nell’ambito di un percorso di carriera nel quale all’anzianità di servizio e alla formazione si riconosca la qualità, la quantità e il tempo dedicato al lavoro nelle aree del funzionamento organizzativo, della didattica e della valutazione, dell’inclusione scolastica, dell’innovazione tecnologica e digitale. Oggi riconoscere l’autonomia scolastica e non riconoscere la squadra dell’autonomia è semplicemente una reticenza ideologica di molti e culturale di tanti (soprattutto dentro la scuola)! Forse stiamo perdendo il treno dell’innovazione di un sistema fermo al secolo scorso?
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Ancodis: se lo stato di emergenza è terminato il covid19 sembra non avere fine!
Posted by fidest press agency su sabato, 2 aprile 2022
Dal primo aprile è terminato lo stato di emergenza che di fatto ha ridotto vincoli comportamentali e cancellato ogni forma di vera restrizione su tutto il territorio nazionale.Nelle scuole stiamo gradualmente tornando ad un’apparente normalità pur restando attive alcune azioni messe in campo per mitigare il rischio del contagio.Ma lo sappiamo bene che il virus continua a circolare in tutte le fasce di età, contagia anche più volte lo stesso soggetto, seppur – per fortuna – con numeri ridotti di ricoveri e di decessi.Nel nuovo Piano per la scuola 2021-2022 sono confermate alcune delle regole anticovid che prevedono l’obbligo di utilizzo di mascherine di tipo chirurgico (o di FFP2 in casi particolari), è raccomandato il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro, si prescrivono nuove indicazioni sulla gestione dei casi positivi nello stesso gruppo classe e dei contatti stretti, è confermato l’obbligo vaccinale per il personale scolastico e il possesso del green pass base per l’accesso alle strutture del sistema nazionale di istruzione per tutti.In questo “ritorno” alla normalità, è facilmente verificabile che i casi positivi permangono in modo significativo sia tra gli alunni che tra il personale; infatti, il Ministro ha ritenuto di confermare che “I casi di contagio saranno trattati dalle istituzioni scolastiche, tramite il Referente Covid, secondo le collaudate procedure di gestione in collaborazione con le Autorità sanitarie territorialmente competenti.” Il Referente scolastico per il covid19 continua, perciò, ad avere un carico di lavoro specifico, ma giuridicamente e contrattualmente non riconosciuto, economicamente incerto poiché oggetto di determinazione in sede di contrattazione di istituto. Considerato che questo compito assegnato alle “sentinelle” del covid a scuola è stato confermato formalmente dal Ministro, i referenti scolastici per il covid19 iscritti ad Ancodis ritengono che non possano essere taciute le condizioni di lavoro né il tempo dedicato né la richiesta del riconoscimento del servizio reso nella vigilanza, nel controllo e per i diversi monitoraggi ancora oggi richiesti e svolti. “Ecco allora – dichiara il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – i referenti covid19 non possono accettare il silenzio delle Istituzioni e delle organizzazioni sindacali in merito al riconoscimento dell’importante lavoro che hanno svolto e continueranno a svolgere a tutela delle comunità scolastiche e chiedono che nel dibattito politico-sindacale sul rinnovo contrattuale si dia loro formalmente MERITATA attenzione”.
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Ancodis scuola: in attesa degli atti di indirizzo dei Ministri Brunetta e Bianchi
Posted by fidest press agency su lunedì, 31 Maggio 2021
La scuola italiana è in trepidante attesa per l’atto di indirizzo che i Ministri Brunetta e Bianchi devono dare per l’apertura del prossimo tavolo contrattuale. Dopo il Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” e il “Patto per la scuola al centro del Paese“ attendiamo di leggere quale indirizzo sarà dato all’ARAN. Le figure di sistema e i collaboratori del Ds di Ancodis confidano nell’apertura di un tavolo nel quale a tutte le risorse professionali si ponga l’attenzione che meritano per la funzione che svolgono nelle loro scuole. In particolare, Ancodis chiede che si proceda senza esitazione alla valorizzazione di tutto il personale scolastico ed, in particolare, della funzione docente attraverso un congruo aumento retributivo e una progressione di carriera correlata all’assunzione crescente di responsabilità e alle valutazioni di merito. L’introduzione del livello intermedio nella funzione docente rappresenta una scelta politica lungimirante e ineludibile, finalizzata a stabilizzare un sistema oggi contrassegnato – a partire dagli uffici amministrativi fino agli ambienti di apprendimento – da una generale condizione di “precarietà” che dal punto di vista del suo funzionamento non soddisfare alle moderne necessità organizzative oggi di fatto affidate a un significativo numero di docenti con specifiche competenze e indiscussa professionalità (staff organizzativo e staff didattico). Ancodis auspica che la sensibilità delle OO.SS. non ponga una posizione di pregiudizio al riconoscimento contrattuale in un ALBO professionale di istituto per il quale si determini specifico profilo e conseguenti attività, orario di servizio e trattamento economico. Le figure di sistema, i Collaboratori del DS e il Collaboratore principale – per lo svolgimento della propria attività – dovranno essere retribuiti con una QUOTA del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa sulla base di criteri generali (es. complessità dell’Istituzione, criticità territoriali di appartenenza, reggenza, piano obbligatorio di formazione, ecc) definiti nel prossimo CCNL. Per quanto riguarda la retribuzione del Collaboratore Principale, essa si potrà determinare utilizzando una specifica risorsa dedicata dalla quota del FONDO sulla base di criteri generali definiti in sede di Contrattazione nazionale (es. esonero, ore di servizio, complessità dell’Istituzione, reggenza, sostituzione del Ds nel corso dell’anno e per la presidenza nella Commissione di esami). Occorre stabilire contrattualmente – sulla base delle fasce di complessità delle I.S. – il riconoscimento economico cui il Ds dovrà attenersi secondo parametri di riferimento generali così da annullare le ben note sperequazioni oggi rilevate tra scuole. L’aspetto finanziario è del tutto fattibile se si imposta una più razionale allocazione delle risorse e non ci si limita a quantificare i costi fermi su un’organizzazione – ritenuta a torto – immutata negli ultimi venti anni. Per sostenere questo modello contrattuale, Ancodis ritiene di dover transitare ad Associazione a valenza sindacale con l’arduo obiettivo di rappresentare le diverse migliaia di donne e uomini che rappresentano un’importante risorsa professionale in tutte le scuole italiane. Per ANCODIS Prof. Rosolino Cicero
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Scuola: ANCODIS verso il Sindacato dei collaboratori del Ds e figure di sistema
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021
ANCODIS ha attivato il percorso per la trasformazione in Associazione professionale a valenza sindacale, ponendosi l’obiettivo strategico di dare finalmente una voce autorevole, chiara e credibile al “terzo anello” della scuola italiana, costituito dai docenti che assumono incarichi e responsabilità negli staff organizzativi e didattici.Si tratta di un momento di svolta orientato al riconoscimento e alla valorizzazione professionale del personale docente che assicura ogni giorno il funzionamento degli istituti, senza cui la scuola italiana non potrebbe offrire il suo servizio istituzionale in modo efficiente e efficace.ANCODIS è pronta a dare un solido e credibile punto di riferimento a oltre 100.000 docenti che si dedicano non solo all’attività di insegnamento, ma anche al funzionamento organizzativo e didattico della scuola e al conseguente sviluppo del piano triennale dell’offerta formativa di ciascuna autonomia scolastica. Dall’acquisto della personalità giuridica e dell’autonomia da parte delle istituzioni scolastiche unitamente al conferimento della qualifica dirigenziale ai presidi, per quanto riguarda il tema della governance la scuola – per “miopia politica” e “inerzia sindacale” – si è fermata al comma 16 dell’articolo 21 della legge delega 59 del 15/3/1997! Oggi non si deve più lasciare ai margini del dibattito delle parti sociali il tema del riconoscimento e della tutela della professionalità di diverse migliaia di docenti che continuano a subire una insopportabile indifferenza da parte delle forze politiche e delle OO.SS.. Siamo consapevoli che il percorso non sarà semplice; il lavoro di chi – vivendo la scuola oltre gli obblighi contrattuali – assume gli incarichi necessari per portare avanti il piano organizzativo e il progetto didattico, deve trovare in tutte le sedi, rispetto professionale, adeguato riconoscimento e meritata valorizzazione, temi che oggi sembrano lontani nella cultura sindacale del comparto istruzione che – dal nostro punto di vista – ci appare arcaica, conservatrice e discriminatoria nei nostri confronti. ANCODIS promuoverà un incontro nazionale nelle prossime settimane per far conoscere la piattaforma sindacale della quale si chiederà la condivisione e il sostegno a quanti riterranno di avere diritto ad una voce autorevole e credibile presso le Istituzioni ed il mondo sindacale. Oltre la conquistata visibilità nel panorama scolastico italliano, il “terzo anello” avrà finalmente piena rappresentanza della sua identità unitaria e sindacale! Prof. Rosolino Cicero
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ANCoDiS: è arrivato il “Piano scuola estate 2021
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 aprile 2021
Con la Nota 643 del 27/4/2021 a firma del Capo Dipartimento Dott. Versari, le scuole italiane hanno ricevuto puntuali informazioni relative alla sua prossima attivazione nella quale, in particolare, si evidenzia l’autonomia didattica ed organizzativa in relazione allo specifico contesto territoriale e sociale nel quale operano. La Nota riconosce che per la scuola si apre una nuova sfida in continuità con quella dello scorso anno scolastico ma “enormemente accresciuta dalla crisi di questo tempo”. Il Ministero prevede tre fasi: I Fase: Rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali – Periodo: giugno 2021: le innumerevoli azioni progettate e attivabili da giugno a settembre avranno lo scopo di rinforzare gli apprendimenti e la socialità nel periodo di sospensione delle attività didattiche e dovrebbero consentire il “consolidamento compensativo degli apprendimenti formali”; II Fase: Rinforzo e potenziamento competenze disciplinari e della socialità – Periodo: luglio-agosto 2021 con “attività C.A.M.PU.S. (Computing, Arte, Musica, vita Pubblica, Sport), ad esempio, che potranno costituire opportunità per riavvicinare il mondo della scuola ad attività particolarmente penalizzate durante la crisi pandemica. Per le attività motorie e sportive potrebbero poi essere realizzati contesti sportivi scolastici, con la collaborazione degli Organismi sportivi affiliati al Coni e al Cip, anche in prosecuzione di progetti già avviati”; III Fase: Rinforzo e potenziamento competenze disciplinari e relazionali con intro al nuovo anno scolastico – Periodo: settembre 2021 con l’accompagnamento degli studenti “alla partenza del nuovo anno scolastico mediante contatti personali e riflessioni, incoraggiati e sostenuti per affrontare la prossima esperienza scolastica.Per consentire la realizzazione di questo imponente Piano strategico, saranno investiti circa 520 milioni di euro: 150 milioni di euro provenienti dal D.L. 22 marzo 2021, n. 41 (art. 31, co. 6) finalizzati a supportare le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado nello sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extracurricolare, il miglioramento delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività per il recupero della socialità, della proattività, della vita di gruppo degli studenti; 320 milioni di euro dal PON “Per la scuola”, 2014-2020 con progetti di durata biennale finalizzati a promuovere il potenziamento delle competenze, comprese quelle digitali, nonché la socializzazione e lo stare insieme, l’inclusione per studenti con fragilità. Le attività possono essere realizzate dalle scuole anche in rete tra loro e con il coinvolgimento di Istituzioni ed Enti, pubblici, privati o del terzo settore; infine, 40 milioni di euro dal D.M. 2 marzo 2021, n. 48 (ex L. 440/1997) destinati all’incremento del Fondo per l’arricchimento dell’offerta formativa per iniziative progettuali volte a contrastare la povertà e l’emergenza educativa, a prevenire la dispersione scolastica e a ridurre la frattura fra le zone più avanzate del Paese e le zone più fragili, le periferie, le aree montane. Prima osservazione: viene sottolineato che “le ingenti risorse finalizzate dal Ministero dell’Istruzione sono destinate alle istituzioni scolastiche perché, con determinazioni degli Organi collegiali, siano definiti i piani di intervento più opportuni a favore dei propri studenti, in particolare quelli con preesistenti o sopravvenute difficoltà”. Qualcuno tra MI e OO.SS. si è chiesto chi si occuperà della realizzazione del progetto da proporre agli OO.CC., in quali condizioni emergenziali si trovano le scuole? Ancodis si chiede se è chiaro alle alte sfere ministeriali e sindacali che siamo alla fine di un complicato anno scolastico con scrutini ed esami da gestire, progetti in fase di svolgimento da completare, ATA con incarico a tempo determinato che andranno in ferie già a partire dalla seconda metà di maggio? il Ministro Bianchi ha dichiarato che sono stati investiti quasi 510 milioni di euro per costruire un ponte tra la fine di questo anno scolastico e il prossimo. “Facciamo notare con rispetto al Signor Ministro – dichiara Cicero – che per fare un ponte solido e funzionale alle necessità occorre una squadra di professionisti guidata da un direttore dei lavori che – dalla progettazione, all’esecuzione fino alla messa in opera – si fa carico di attuare e mettere in campo tutte le azioni necessarie al completamento del progetto.” “Questa squadra di docenti – continua il Presidente Rosolino Cicero – ha una sua precisa identità riconosciuta in tutte le scuole nello Staff organizzativo e nello Staff didattico: si tratta – come ha chiaramente detto la ex Ministra Azzolina nella trasmissione In Onda del 30/7/2020 riferendosi all’imponente lavoro di programmazione della scorsa estate – di “figure eccezionali, che fanno un lavoro enorme nelle scuole” ma che ancora non hanno nessun riconoscimento contrattuale”. Il Presidente Cicero fa rilevare, infine, che “dalle dichiarazioni del Ministro Bianchi ancora non abbiamo sentito una sola parola di attenzione per le tante migliaia di donne e uomini che compongono questa squadra e che le esternazioni di segretari nazionali non inducono ad alcuno ottimismo! Non possiamo dunque non chiederci: se la squadra decidesse di incrociare le braccia, cosa ne sarebbe del magnifico ponte?”
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Conferma di Antonello Giannelli alla presidenza di Anp
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 aprile 2021
Ancodis esprime le congratulazione per la conferma del Dott. Giannelli alla presidenza di Anp con un messaggio del Presidente Rosolino Cicero: “Apprendiamo la notizia della conferma del Dott. Giannelli alla guida dell’Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e alte professionalità della scuola (ANP). Ancodis esprime sincere congratulazione al Presidente Giannelli con il quale in questi anni si è aperto un costruttivo dialogo sul tema dello sviluppo della carriera docente, del governo e dell’istituzione del middle management nel sistema scolastico italiano. Siamo sicuri che – così come in ogni autonoma Istituzione scolastica le figure di sistema e i docenti collaboratori si adoperano in una leale e costruttiva collaborazione al Ds e al DSGA nell’esclusivo interesse delle comunità scolastiche – Anp e Ancodis continueranno – in un leale e costruttivo confronto – a portare avanti la proposta di un modello di governance moderno, efficiente e gratificante per quanti decidono di assumere ruoli nella governance scolastica. Al Presidente Giannelli e a tutta la comunità di Anp un sincero augurio di buon lavoro dai collaboratori del Ds e figure di sistema di Ancodis.”
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Ancodis: completato l’assetto politico-amministrativo del Ministero. Quale futuro immaginare?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 marzo 2021
A poco più di una settimana dal giuramento del Ministro Prof. Patrizio Bianchi, la governance politica e amministrativa del ministero si completa con la nomina dei Sottosegretari Sen. Floridia e On.le Sasso (in attesa delle deleghe) cui si aggiungono Luigi Fiorentino capo gabinetto del Ministro, Stefano Versari alla guida del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione e Giovanna Boda confermata alla guida del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali.Una squadra di “donne e uomini di scuola” cui è affidata la gestione di un pilastro fondamentale del sistema paese messo a dura prova nella gestione pandemica. Ancodis si chiede quale visione questa squadra abbia per il futuro del sistema scolastico italiano e confida – a partire dalla straordinarietà di questa emergenza – nella possibilità di innestare quegli “elementi innovativi” che devono riportare la scuola italiana ad essere riferimento culturale e modello per gli altri paesi europei.Vogliamo confidare in una squadra che abbia una visione di sistema che guardi ai grandi e irrisolti temi di questo ventennio nel quale la nostra scuola ha avuto “l’onore” di essere considerata uno dei bancomat statali, utili solo a sottrarre direttamente o indirettamente le risorse finanziarie, concorrendo a destrutturare la storica identità della scuola e dei suoi protagonisti. Il moderno sistema scolastico deve partire da un cambio di visione che abbia a caposaldo un solo obiettivo: “più scuola per tutti” con l’obbligo scolastico e formativo da 0 a 18 anni; “più scuola per tutti” in ogni area territoriale; “più scuola per tutti” in ogni famiglia; “più scuola per tutti” per l’intero anno solare!
Per affrontare questa scommessa è necessario rivedere il modello scolastico attuale che – seppur segnato da tanti punti di forza – è contraddistinto da evidenti elementi di criticità. Per fare “più scuola per tutti” occorre in primis dare attenzione ai suoi protagonisti che – a diverso titolo – saranno impegnati quotidianamente nella costruzione del nuovo modello scolastico dove però le regole contrattuali non possono restare ancorate all’arcaica visione novecentesca.
Cosa fare dunque?Si incominci a cambiare il paradigma nel quale l’asserzione “spesa per l’istruzione” (non dimentichiamo i famosi tagli) si sostituisca con “investimento per la formazione” (in questo anno abbiamo registrato segni di inversione di rotta!) a partire da un adeguato riconoscimento etico che uno Stato assegna ai suoi insegnanti impegnati nella costruzione culturale e professionale delle future generazioni: non si possono dimenticare gli indigesti attacchi mediatici anche di “fuoco amico” e la precarizzazione divenuta sistemica che hanno di fatto indebolito la figura dell’insegnante. Ma in un moderno sistema scolastico occorre infrangere una arcaica condizione: l’impossibilità di una vera carriera docente oltre l’orizzonte dirigenziale! Un sistema moderno capace di fare “più scuola per tutti” deve prevedere la possibilità di una carriera docente per tutti che non lasci su un piano indifferenziato l’insegnante che svolge la sola attività didattica e chi, invece, assume anche un incarico di governance scolastica per il funzionamento organizzativo e didattico a sostegno del complesso sistema qual è la scuola autonoma.Non possiamo più censurare questa evidenza: prevedere il riconoscimento professionale di chi – oltre l’attività di docenza – svolge quella di collaborazione al Dirigente Scolastico nell’ambito gestionale, organizzativo, del coordinamento e della progettazione didattica è una scelta culturale non più eludibile. Una scuola impegnata a “fare più scuola” non può prescindere da questo presupposto che deve avere una formalizzazione giuridica e contrattuale, aperta e trasparente a quanti vogliono investire nella loro professionalità oltre la sfera didattica. Inoltre, nella gestione della complessità – oggi affidata al dirigente scolastico – non è più possibile disconoscere la necessità del distaccamento dall’attività di insegnamento di un docente Collaboratore del DS (ex vicepreside) del quale è nota la presenza in tutte le scuole ma non gode di alcun riconoscimento giuridico e contrattuale. La scuola autonoma e moderna ha bisogno di questa figura istituzionalizzata che copra un vulnus nella governance scolastica. Per l’assenza del dirigente scolastico ai sensi degli artt. 13-14-15-16-17-21-22-23 del CCNL o nelle scuole in reggenza non è prevista una figura che possa sostituirlo assumendo formalmente – entro certi limiti – la responsabilità della guida dell’istituzione scolastica. Infine, occorre rivedere il modello di reclutamento dei docenti con adeguata formazione prevedendo – per quanti decidessero di impegnarsi nella governance scolastica consapevoli degli effetti che produrranno nella loro carriera professionale – l’obbligo di frequenza a percorsi di formazione in gestione, direzione, coordinamento, controllo, pianificazione, sicurezza e progettazione didattica.Ancodis ritiene che le risposte a questi temi potranno concorrere costruttivamente a dare alla scuola quel nuovo modello nel quale al “più scuola per tutti” si affianchi una rinnovata “riconsiderazione” della funzione docente prevedendone la piena valorizzazione strutturata anche in una moderna carriera professionale ma con nuove forme di selezione.
Oggi chiediamo con forza quegli interventi normativi e contrattuali che dovranno dare quel necessario impulso sociale e orgoglio professionale a tutti i suoi protagonisti.Alla nuova squadra ministeriale auguriamo – facendo nostre le parole del Ministro Bianchi – di “ripristinare l’idea che la scuola è il perno dello sviluppo dell’Italia e della formazione di buoni cittadini” sapendo che tutto questo sarà più facile soltanto se si rimette in discussione il modello contrattuale superato dalla realtà.Per ANCoDiS Prof. Rosolino Cicero
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ANCoDiS: il 50% degli studenti del secondo ciclo resterà “fuori le mura”
Posted by fidest press agency su giovedì, 31 dicembre 2020
La Nota MPI 2241 del 28 dicembre 2020 avente come oggetto: “Ordinanza del Ministro della salute 24 dicembre 2020” firmata dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, dottor Marco Bruschi, fa riferimento all’Ordinanza del Ministero della Salute che dispone il rientro in classe in presenza dal prossimo 7 gennaio (8 gennaio in Sicilia) per il 50 per cento degli studenti del secondo ciclo di studi. Tante le problematiche che le scuole per l’ennesima volta si trovano ad affrontare: attività didattica in presenza; attività di didattica a distanza; entrate ed uscite differenziate; rimodulazione dell’orario scolastico per alunni e docenti; rimodulazione dei servizi del personale ATA; applicazione di misure prudenziali e precauzionali sempre più attente e quant’altro. Bisognerà creare le condizioni per un ritorno alla didattica in presenza che riprenda le esperienze realizzate in DaD in modo che si possa garantire in tutto e per tutti il diritto allo studio. La didattica a distanza è una risorsa importante ma la scuola è soprattutto accoglienza, aggregazione, socializzazione, condivisione. Forse l’obiettivo più importante sarà proprio condividere le regole sanitarie e organizzative, con tutta la comunità scolastica affinchè possano diventare esercizio di responsabilità collettiva. Diviene necessario pensare ad una didattica innovativa e ad una organizzazione scolastica moderna e flessibile in modo da far fronte all’emergenza sanitaria che sta mettendo il mondo della scuola e i suoi operatori a dura prova. Per queste ragioni ANCODIS, propone un meeting online che, con il contributo di dirigenti scolastici e dei loro collaboratori, vuole aprire un dibattito su idee e proposte inerenti le attività didattiche e i processi organizzativi da mettere in campo e che, anche in condizioni di emergenza, possano diventare opportunità capaci di innovare il sistema scolastico. Per ANCoDiS Prof.ssa Connie Fascella
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ANCoDiS: legge di bilancio e rinnovo contrattuale per la scuola del futuro
Posted by fidest press agency su martedì, 24 novembre 2020
E’ in dirittura d’arrivo l’esame della legge di bilancio per il 2021 in Commissione Bilancio della Camera e da parte di Ancodis è prestata ovvia attenzione agli articoli che interessano la scuola italiana.“Tra le misure previste – fa rilevare il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – troviamo il piano pluriennale per l’assunzione in organico di diritto di 25000 docenti di sostegno che si accompagna al piano per la formazione sui temi dell’inclusione unitamente all’acquisto di ausili didattici, l’assunzione di 1000 docenti di potenziamento per rispondere alle carenze di organico nella scuola dell’infanzia, la stabilizzazione degli Assistenti tecnici nella scuola del primo ciclo e dei collaboratori scolastici ex LSU. Dal punto di vista infrastrutturale è posta l’attenzione per l’ammodernamento degli edifici, per il potenziamento della digitalizzazione delle scuole (implementata l’attività degli animatori digitali e dei team digitali), per il sistema dei trasporti urbani ed extraurbani che – in questa emergenza pandemica – si è rivelato uno degli anelli deboli. Viene, infine, incrementato il fondo per la formazione e l’apprendistato e “riesumata” e speriamo semplificata la 440, una legge che dà meritata attenzione all’arricchimento ed ampliamento dell’offerta formativa”. Per Cicero “sembra andare avanti quella nuova visione che, a partire da quanto fatto per rispondere all’emergenza sanitaria, mette in campo un significativo investimento in risorse umane e in beni materiali di cui la scuola ha certamente un gran bisogno a partire dall’attenzione al sistema di istruzione 0-6.”ANCODIS apprezza l’inversione di rotta del governo e del Ministero e condivide l’importanza di INVESTIRE in istruzione e cultura dopo un ventennio di tagli lineari di risorse che hanno profondamente inciso sulla qualità del sistema scolastico italiano.“Occorre riconoscere – continua Rosolino Cicero – che siamo entrati nella strada giusta ed auspichiamo l’inizio di un processo davvero irreversibile. Suscita ovvio interesse anche l’attenzione alle risorse per il rinnovo contrattuale con la previsione di incrementarne gli attuali stipendi.” Il Presidente Cicero pone alle forze politiche, alle OO.SS., alle Associazioni di categoria una domanda: “con queste scelte politiche siamo prossimi alla scuola moderna e più europea o se – nonostante questi importanti investimenti – vogliamo restare ancorati alla visione della scuola della fine 900? “Investire – continua – in risorse umane e materiali non è sufficiente se poi si lascia invariato il modello scolastico. Occorre anche dare la meritata attenzione al suo funzionamento organizzativo e didattico dal quale deriva la qualità dell’offerta formativa e l’azione che quotidianamente si mette in campo nelle autonome istituzioni scolastiche”. Per i Collaboratori dei DS e le figure di sistema di Ancodis, autonomia, offerta formativa e governance scolastica devono integrarsi in una visione unitaria nella quale tra il Dirigente scolastico ed il corpo docente si riconosca l’esistenza insostituibile delle figure intermedie (Middle management scolastico) che devono finalmente godere di una identità giuridica e contrattuale incardinata in una vera carriera professionale. “Nessuno – afferma Rosolino Cicero – oggi più che mai può disconoscere che la moderna governance scolastica è la conditio sine qua non per la qualità dell’offerta formativa e per l’efficienza nelle attività didattiche e nei servizi ad alunni e famiglie”.Ancodis non finirà mai di affermarlo: l’organizzazione gestionale e didattica sta alla base del buon funzionamento ed i DS – senza l’apporto e la professionalità dei loro Collaboratori e delle figure di sistema oggi “strutturate” in tutte le comunità scolastiche – non possono guidare e gestire un sistema che in questi ultimi anni è divenuto sempre più complesso e gravato di numerose incombenze che vanno dalla didattica alla sicurezza, compresa quella covidiana.“Riteniamo – sottolinea ancora Cicero – ormai ineludibile il tema del riconoscimento delle nostre professionalità quotidianamente al servizio – ma giuridicamente e contrattualmente non vale – delle comunità scolastiche. Se si guarda alla scuola italiana dei prossimi anni, non si può più escludere dagli obiettivi una innovazione legislativa che porti al riconoscimento giuridico dei Collaboratori dei DS e delle figure di sistema e ad un nuovo modello contrattuale nel quale trovi spazio l’area del middle management scolastico.” La seconda proposta di Ancodis riguarda la sostituzione del Dirigente Scolastico: in caso di assenza e/o impedimento del Dirigente Scolastico non è prevista dall’ordinamento scolastico una figura istituzionale che eserciti le funzioni! “Le ragioni di una innovazione legislativa che copra questo vulnus nella gestione delle I.S. autonome – dichiara il Presidente Cicero – ci sembra ormai giunta: il riconoscimento di diritto di chi può sostituire – entro certi limiti – il DS (per esempio l’Assistant principal anglosassone) ed il distaccamento ex lege dalle attività didattiche è ormai una necessità in tutte le scuole a partire in particolare da quelle in reggenza.” Ed il tema della modalità di accesso, della permanenza nel nuovo status, della valorizzazione nella carriera professionale, del riconoscimento nelle prove concorsuali compreso quello per l’area dirigenziale, per Ancodis deve essere aperto senza posizioni ideologiche o pregiudizi di categoria. “La terza proposta – conclude Cicero – riguarda un tema più generale: è il tempo di un patto generazionale e professionale tra tutte le componenti impegnate alla costruzione di un sistema scolastico che, fondato sulla storica ed indiscussa tradizione, si apra a quelle innovazioni culturali e contrattuali capaci di integrare nuovi modelli didattici e moderne azioni organizzative mettendo sempre al centro i bisogni formativi delle nuove generazioni ma andando oltre le arcaiche norme giuridiche e superati schemi contrattuali.” Infine, il Presidente di Ancodis lancia un appello: “Chi oggi guida il Paese, chi ha la responsabilità di indicare una direzione, chi deve sedere al tavolo del confronto, chi deve rinunciare magari ad antichi privilegi, chi ha a cuore la scuola dei nostri figli, assuma la necessaria responsabilità e faccia un passo avanti.” I Collaboratori dei Dirigenti scolastici e le figure di sistema di Ancodis sono pronti a dare un contributo fondato sulla forza dell’esperienza e della professionalità acquisita sul campo.Per Ancodis Ins. Kelia Modica Responsabile Comunicazione Ancodis
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