“In occasione della «Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace», rivolgo il mio pensiero a tutti coloro i quali hanno pagato con la propria vita il prezzo della nostra libertà; servitori della Patria il cui sacrificio – nei vari teatri in cui l’Italia è stata chiamata a operare per difendere la stabilità e la sicurezza internazionale – che ha segnato profondamente la storia della nostra Nazione, sia da monito per le nuove generazioni affinché esse non dimentichino mai questi eroi”. Lo dichiara il viceministro degli Esteri, on. Edmondo Cirielli. “Oggi – aggiunge il viceministro Cirielli – celebriamo anche il diciannovesimo anniversario della strage di Nassiriya – era il 12 novembre del 2003 quando un camion bomba forzò l’entrata della base Maestrale nella città di Nassiriya in Iraq – in cui persero la vita diciannove nostri connazionali, 12 carabinieri, 5 soldati e 2 civili. Il ricordo di questi martiri è l’occasione per ribadire che l’Italia sarà sempre in prima linea per difendere il valore della pace e la legalità internazionale contro i prepotenti, le dittature e contro coloro che pensano di poter regolare i rapporti tra gli Stati con la forza e la violenza”. “Onore a tutti i caduti di pace e della lotta al terrorismo internazionale islamista”, conclude Cirielli.
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Anniversario della strage di Nassiriya
Posted by fidest press agency su lunedì, 14 novembre 2022
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Concerto di fine anno per il 10° anniversario della scomparsa di Lucio Dalla
Posted by fidest press agency su domenica, 23 ottobre 2022
15. Dezember 2022, 19:00 Hannover Consolato Generale d’Italia, Comitato degli Italiani all’Estero di Hannover, Deutsch-Italienische Kulturgesellschaft Stadtteilzentrum Ricklingen, Anne-Stache-Alle 7, 30459 Hannover. Federico Aicardi, chitarrista e cantautore con sei album all’attivo, vincitore del premio Castrocaro 2001 con il brano “E non invento”, coautore con Fernanda Pivano di “C’era una barca nel golfo di Prelo”. Ha registrato nello studio di Lucio Dalla nel 2010 il brano “La rumba della rambla” sugli studenti Erasmus spagnoli, nel 2013 “Diogene dorme nella botte di Tamburini”. Nel 2015 recita il cantante di strada nel film “La linea gialla, 2 agosto1980”. Nel 2020 pubblica nuove canzoni con l’etichetta PMS con molti ascolti nel web specialmente la famosa “I love Bologna” canzone molto amata e cantata dai giovani studenti Unibo, “Primavera mai vissuta 2020“ sul tema del lockdown ,”Piazza San Francesco”, e dieci altre canzoni. Il 24 luglio 2021 apre il concerto di Bologna di Francesco De Gregori.Federico Aicardi ist Gitarrist und Songwriter (mehrere Alben), Gewinner von Castrocaro 2001 mit dem Lied „E non invento“, Koautor mit Fernanda Pivano von “C´era una barca nel golfo di Prelo“. Er nahm im Studio von Lucio Dalla folgende Lieder auf: 2010 „La rumba della rambla” über die spanischen Erasmus-Studenten, 2013 „Diogene dorme nella botte di Tamburini”. 2015 spielte er im Film „La Linea gialla. 2. August 1980“ den Busker. 2020 veröffentlicht er neue Songs mit dem PMS-Label, darunter das berühmte Lied „I love Bologna“, das von den jungen Unibo-Studierenden so geliebt wird, und „Primavera mai vissuta 2020“ zum Thema Lockdown, „Piazza San Francesco” und 10 weitere Songs. Am 24. Juli 2021 eröffnet er das Bologna-Konzert von Francesco De Gregori. Assunta Verrone, Comites Hannover
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A quarant’anni dall’assassinio del generale Dalla Chiesa
Posted by fidest press agency su sabato, 3 settembre 2022
Resta sempre vivo il suo ricordo e il suo esempio. Una vita integerrima all’insegna della lotta alla criminalità, al terrorismo e alla mafia, a dispetto di ogni compromesso. Fin da giovane in prima linea, tragicamente consapevole che quell’onesta è quel rigore l’avrebbero condotto al massimo sacrificio. Il suo esempio è sempre attuale, ma resta il monito per ogni persona che ami l’Italia di dover attraversare gli anniversari per combattere le mafie ogni giorno e in ogni istante”. E’ quanto dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Itaia ricordando il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
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Italia-Kazakhstan, trentesimo anniversario delle relazioni diplomatiche
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 agosto 2022
“In occasione del trentesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica italiana e quella del Kazakhstan, in qualità di presidente del gruppo di amicizia parlamentare Italia – Kazakhstan, sono lieto di rinnovare la mia più profonda stima verso il popolo kazaco. Auspico il mantenimento di un dialogo costante tra le nostre due Nazioni come strumento per rafforzare ulteriormente l’interazione bilaterale, che è fondamentale per promuovere il consolidamento della collaborazione tra i nostri due Paesi. L’Italia – ricordiamolo – è la prima in Europa per interscambi commerciali con il Kazakhstan e a esso è legata da ottimi rapporti, anche dettati da interessi strategici in materia energetica”. Lo dichiara il Questore della Camera dei Deputati e componente della commissione Esteri, Edmondo Cirielli. “Negli anni è stato possibile rafforzare la cooperazione commerciale, culturale, economica e umanitaria tra le nostre grandi Nazioni. Colgo l’occasione per ribadire il sostegno dell’Italia all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale del paese ex-sovietico dell’Asia centrale. Il Kazakhstan, pur rispettando il proprio legame culturale e plurisecolare con la Russia, continua a guardare con grande attenzione alla civiltà europea, e lo Stato e il popolo kazako hanno una vocazione a fungere da ponte pacifico tra l’Asia e il nostro continente”.
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Decimo anniversario SummerMela
Posted by fidest press agency su venerdì, 17 giugno 2022
Roma. Quest’anno il festival, in programma dal 21 al 29 giugno 2022, sarà dislocato tra i Giardini di Castel Sant’Angelo, il Palazzo Rospigliosi di Zagarolo – come da tradizione – e il Teatro all’aperto Ettore Scola, presso i Giardini della Casa del Cinema. SummerMela rappresenta, fin dalla sua nascita, un’occasione unica sul territorio nazionale per condividere e comprendere la cultura indiana nelle sue più antiche e raffinate tradizioni, ma anche nelle sue espressioni contemporanee declinate da grandi interpreti della cultura, della musica e della danza indiana.Il Festival inaugurerà martedì 21 Giugno in occasione di due celebri giornate internazionali: quella dello Yoga, che presso gli spazi all’aperto di Castel Sant’Angelo vedrà svolgersi alle ore 18:00 una sessione collettiva di yoga, e la Giornata Internazionale della Musica, per la quale il festival proporrà il Concerto di Musica Classica Indiana SUMMER RAGA con Apratim Majumdar al sarod e Amit Chatterjee alla tabla. Il concerto – in collaborazione con la Festa della Musica – prevede, in due tempi, una selezione di alcuni raga tradizionalmente associati alla stagione estiva per celebrare il Solstizio d’estate. Giovedì 23 giugno sarà il Palazzo Rospigliosi di Zagarolo ad ospitare il secondo appuntamento del SummerMela con lo spettacolo di teatro-danza e arti marziali DEMONI E DEI, in cui 9 danzatori di diversa provenienza e formazione interpreteranno l’opera teatrale del maestro Dominique Delorme. Una performance, in programma alle ore 20:00, che coniuga in modo innovativo e originale i linguaggi del teatro-danza classico dell’India e le teniche delle arti marziali (danza bharatanatyam, karana, kalaripayattu) con i linguaggi del teatro-danza contemporaneo di ricerca, come da insegnamento del grande coreografo. Sarà lo stesso Delorme a condurre, dal 24 al 26 giugno sempre a Zagarolo, una Masterclass di Danza Bharatanrtyam e Karana (iscrizioni sul sito ufficiale del festival) SummerMela si concluderà mercoledì 29 giugno con uno speciale evento negli spazi esterni della Casa del Cinema di Roma, Teatro all’aperto Ettore Scola, a partire dalle ore 18:00. Saranno infatti tre i momenti di condivisione della cultura indiana, ognuno dei quali dedicato a differenti espressioni artistica. La manifestazione si aprirà con la presentazione del libro fotografico INDIA, DESIDERIO DI LUCE del fotografo Mario D’Angelo, un volume pubblicato proprio in occasione del decennale del festival che evoca per immagini i momenti più salienti delle performance ospitate nelle scorse edizioni. Un vero e proprio diario visivo di un’impresa culturale gli scatti dell’autore regalano ai lettori un’impressione duratura di bellezza e gioia. A seguire, dalle ore 19:30 circa, il Maestro Rakesh Chaurasia, considerato uno dei più importanti esponenti della musica classica indostana e virtuoso di bansuri (il flauto in bambù della tradizione indiana) eseguirà il concerto di Musica Classica Indiana EVENING RAGA accompagnato alle tabla da Sanjay Kansa Banik.La serata si concluderà alle ore 21:00 con la proiezione di un film cult tra i più noti della cultura classica indiana: Baiju Bawra, di cui peraltro quest’anno ricorre il settantesimo anniversario dall’uscita in sala. La pellicola, diretta da Vijay Bhatt fu campione di incassi, a sorpresa, con una colonna sonora totalmente classica e ottenne numerosi riconoscimenti.Tutte le iniziative, escluse la Masterclass, sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.SummerMela è promosso dalla Fondazione FIND / Alain Daniélou, con il sostegno di ISMEO, e realizzato da Kama Productions.
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È online la sezione del sito web dedicata all’anniversario e agli appuntamenti torinesi
Posted by fidest press agency su lunedì, 9 Maggio 2022
«Da 60 anni fedeli al pensiero» è lo slogan che accompagna l’avvio di questo anniversario delle Edizioni Dehoniane Bologna – EDB e che campeggia nella home page del sito della casa editrice. È la “porta” che introduce a una sezione dedicata al 60°, che verrà via via arricchita di contenuti per accompagnare il lettore nei prossimi eventi e nella storia di una delle voci più importanti dell’editoria cattolica italiana. Con un catalogo editoriale di oltre 3000 titoli vivi in più di 150 collane e con 11 riviste attive, EDB si è fatta interprete dello spirito del concilio Vaticano II fino alla sua ultima declinazione, espressa da papa Francesco nei termini di “Chiesa in uscita”.Quattro sono le parti in cui la sezione dell’anniversario è articolata: 1) «i valori del 60°» evidenzia i gioielli, in termini di opere e di autori, spesso stranieri, che la casa editrice ha fatto conoscere al grande pubblico; 2) «eventi EDB» presenta gli appuntamenti al Salone del libro di Torino: la tavola rotonda del 21 maggio, ore 18,15 – sala Madrid, con le voci del nuovo arcivescovo di Torino, mons. Roberto Repole, dell’economista Luigino Bruni, di mons. Luciano Pacomio e di mons. Dario Edoardo Viganò e gli incontri con gli autori del 21 e 22 maggio; 3) «collana “Gold”» parla insieme di futuro e di passato, proponendo, in rinnovata edizione, nuova veste e con inedite introduzioni, alcune perle del catalogo; 4) «tutto il mondo EDB» mette in luce il comparto “EDB scuola” e le rinomate riviste. È con questo programma che le Edizioni Dehoniane Bologna, con l’impresa in esercizio provvisorio e non nascoste aspettative di rinnovamento dell’azienda nelle mani di una nuova proprietà, si affacciano al mercato del Salone del libro di Torino 2022. https://www.dehoniane.it/60esimo-edb/
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“Fratelli tutti”: iniziative per il primo anniversario dell’Enciclica
Posted by fidest press agency su martedì, 12 ottobre 2021
Distribuite a cadenza settimanale dal 21 ottobre al 16 dicembre 2021, le conferenze saranno animate dai professori delle diverse Facoltà, Istituti e Centri dell’Università Gregoriana e rifletteranno sui vari “percorsi di speranza” presentati dal punto di vista delle loro rispettive discipline: teologia, etica, spiritualità, scienze sociali, filosofia, missiologia, dialogo con l’Ebraismo e con l’Islam.Aprirà il primo incontro il Cardinal Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (21 ottobre, ore 17), mentre la relazione conclusiva sarà affidata al Cardinal Miguel Ángel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (16 dicembre, ore 17). Offerte in italiano e in inglese, le conferenze disporranno della traduzione simultanea. Per partecipare agli incontri in presenza è necessario registrarsi previamente a ognuno di essi sul sito http://www.unigre.it Una delle parole chiave nell’enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale di Papa Francesco è infatti “sogno”. L’enciclica inizia con un invito – «Sogniamo come un’unica umanità» (n. 8) – e finisce con una preghiera: «Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia e di pace» (n. 287). Sognare, per Papa Francesco, è vivere la speranza. Il suo obiettivo nella Fratelli Tutti è proprio quello di «dare voce a tanti percorsi di speranza» (n. 54).
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Strage via Carini: Anniversario
Posted by fidest press agency su sabato, 4 settembre 2021
“Il 3 settembre 1982, la mafia uccideva a Palermo il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Prefetto di Palermo, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo, una delle pagine più brutte e drammatiche della storia della Repubblica” –cosi Enzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale Saragat Matteotti di Roma-“Nel testo della sentenza del maxiprocesso del 1985 si leggono queste parole «L’assassinio Dalla Chiesa, dopo l’assassinio Moro, è certamente il delitto più grave della storia della Repubblica. Le carte di una sentenza giudiziaria sono di solito raggelanti. Le carte sulla vita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa rappresentano invece la certificazione drammatica e autorevole di verità finora negate, nascoste, manipolate», allora non si poteva minimamente immaginare l’orrore delle stragi di Capaci e via D’Amelio nella quali morirono i Giudici Falcone e Borsellino! Forse per questo è facile condividere il sentimento di quell’anonimo cittadini che scrisse sul luogo della strage «Qui è morta la speranza dei palermitani onesti», anche se, per onorare la memoria di chi ha perso la vita per combattere le mafie, la speranza non può e non deve morire! “In circostanze come questa triste ricorrenza può essere facile inciampare in una retorica scontata, non volendo incorrere in questo –conclude Enzo Pirillo- mi limito a ricordare le parole del Generale Dalla Chiesa: “Se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue istituzioni e delle sue leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti”. A nome del Circolo Saragat Matteotti esprimo un deferente pensiero per la memoria di tutte le vittime di tutte le mafie, ed un rispettoso ed affettuoso abbraccio a Rita e Nando dalla Chiesa”. Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale “Saragat-Matteotti”
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Anniversario della costruzione del Faro della Libertà
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 giugno 2021
Prarostino domenica 20 giugno sarà dedicato alla memoria degli oltre seicento caduti nel Pinerolese durante la guerra di Liberazione: l’iniziativa è una tradizione del Comune di Prarostino, che, domenica 20 giugno, tornerà a celebrare l’anniversario della costruzione del Faro della Libertà. Le iniziative, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, inizieranno alle 10,30 con il ritrovo dei partecipanti sul piazzale del Municipio, da dove partirà un corteo verso il cimitero, il parco della Rimembranza e quello del Faro, dove saranno deposte corone d’alloro in memoria dei caduti per la libertà. Parteciperanno al corteo tutte le associazioni locali, i bambini della scuola materna ed elementare e la banda musicale di Inverso Pinasca. Alle 11 sono in programma i saluti della sindaca di Prarostino Fiorella Vaschetti e dei rappresentanti dell’ANPI, mentre alle 11,15 il sindaco di Pinerolo Luca Salvai terrà l’orazione ufficiale. Orazioni ufficiali saranno pronunciate anche dalla Vicepresidente dell’Unione Montana del Pinerolese, Adriana Sadone, e dal Presidente dell’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca, Marco Ventre. Alla cerimonia parteciperà il coro della sezione ANA di Pinerolo. Seguirà la consegna di una copia della Costituzione della Repubblica Italiana ai diciottenni del paese. Alle 12,30 è in programma il pranzo organizzato dalla Pro Loco. Per le prenotazioni occorre telefonare entro giovedì 17 giugno al numero 340-2234786. By Michele Fassinotti
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Anniversario della morte di Enrico Berlinguer
Posted by fidest press agency su lunedì, 14 giugno 2021
Un ricordo di Agostino Spataro. Il giornalista e politico italiano ci riporta, nei suoi ricordi, la morte all’ospedale di Padova del compagno Enrico Berlinguer avvenuta 11 giugno del 1984. Vi fu ricoverato il 7 dello stesso mese per un ictus cerebrale che lo ha colpito durante lo svolgimento del comizio. “E’ stata – scrive – Una lunga e triste agonia, senza speranza di ripresa. In ogni caso, politicamente era morto. E nei dettagli rammenta: “Questa mattina, verso le 10,00, mi telefona Siso Montalbano, della segreteria Fed, per comunicarmi di aver parlato con il Comitato regionale (C.R.) che gli avevano detto che Berlinguer era praticamente morto e che i funerali erano stati previsti per mercoledì 13 a Roma”. E Spataro continua prendendo lo spunto dal suo brano autografo dal suo quaderno n° 3: “In serata si dovevano tenere assemblee di commemorazione al chiuso. Non capii e chiesi: “Ma è morto o no”. Siso era imbarazzato. M’invitò a recarmi subito in federazione. “Dunque, hanno deciso di staccare la spina?”- replicai. Accesi la radio, mentre mi preparavo per partire. Su Rai/1 davano una emissione sulla vicenda di Luther King. Nessun riferimento al dramma di Berlinguer. Giunto in federazione (verso le ore 11,000) trovo esposta al balcone la bandiera rossa del nostro destino, listata a lutto. Non c’era più dubbio Enrico era morto. Eppure la radio non aveva detto nulla! Forse per non interrompere le trasmissioni programmate? Dopo King, seguì un concerto di musiche italiane degli anni ’50. In Federazione trovai tanti compagni e compagne in evidente apprensione. Volti tesi, scuri. Niente lacrime. Origliai fra i vari capannelli. Parole bisbigliate, spezzate. Praticamente, capii che la morte di Berlinguer era avvenuta, ma non era stata ancora ufficialmente annunciata. I compagni mi dicono che è morto stamattina intorno alle 9,30 che, però, la segreteria nazionale del partito ha deciso di annunciarne il trapasso verso le ore 13,00. Insomma, ufficialmente, era ancora vivo anche se erano stati programmati i funerali. Non capisco la ragione di tale strano (forse un po’ stupido) comportamento del Centro del partito. Mi dicono che, forse, prendono tempo per preparare il testo del comunicato. Osservo che il comunicato si può emettere anche qualche ora dopo la morte. Intanto bisognava darne l’annuncio. Il povero Gildo Mocada, cui sfuggiva il complicato ingranaggio di cui sopra, da vecchio partigiano pensò bene di esporre dal balcone la bandiera a lutto. Le due cose non reggevano: la bandiera confermava la morte che però non era stata annunciata. Si decise di ritirare la bandiera. Qualcuno ri-telefona a Roma per avere ragguagli. Nulla di nuovo: è morto e la morte sarà comunicata più tardi. Ascoltiamo il Tg/uno delle 12,00. Il conduttore dice che “le condizioni di salute dell’on. Enrico Berlinguer si sono aggravate… L’elettrocardiogramma è piatto…ci sono pochissime speranze di ripresa.” L’annunciò della morte verrà dato da Achille Occhetto al Tg/2 e rilanciato nell’edizione del Tg/1. Ancora non c’è un comunicato della Direzione. Sarà emanato in serata. Viene ri-esposta la bandiera a lutto. A questo punto non si capisce perché questa sceneggiata in cui sono state raggiunte punte di crassa stupidità che ometto per carità di … partito.” E continua: “La sera vado a Favara a tenere la commemorazione. Assemblea molto partecipata. Sono presenti delegazioni di altri partiti: Psi, Dp e Dc (guidata dall’on. Angelo La Russa). Parlo a braccio. Non ho avuto tempo per preparare un discorso. Dico quel che sento, che ricordo del caro compagno Berlinguer che ebbi l’onore di presentare (10 anni prima, il 25 aprile 1974) alla grande manifestazione pro-divorzio del nostro Partito che tenemmo nella piazza Stazione di Agrigento.” E Spataro ancora ricorda: ” Ho assistito dal palco delle autorità istituzionali, in Piazza San Giovanni, a Roma, alla imponente manifestazione di popolo, del nostro popolo comunista, svoltasi per dare l’estremo saluto al compagno Enrico Berlinguer. Una manifestazione davvero grandiosa che- a detta degli esperti- ha superato tutte le precedenti per partecipazione. Senza offesa per nessuno. Bella, calda, commossa la piazza, quanto scialbi, freddini i discorsi commemorativi di Nilde Iotti, di Marco Fumagalli (Fgci) e di Giancarlo Pajetta che era quello ufficiale. Già sul palco circolavano critiche soffuse, leggere insofferenze verso le parole di Pajetta che continua ad atteggiarsi come il primo della classe. Uno che – come diceva Leo Longanesi di Curzio Malaparte – al matrimonio vuole essere la sposa e al funerale il caro estinto. L’indomani (14/6), in partenza per Palerno, all’aeroporto di Fiumicinio incontro Occhetto e la sua compagna. Con loro c’è anche Ammavuta. Achille (che oggi quando m’incontra finge di non riconoscermi- ndr) si lascia andare, arrivando addirittura a sentenziare che “Pajettta ha parlato contro Berlinguer”. Un giudizio eccessivo anche se, in effetti, dal suo discorso è venuto fuori un ritratto non pienamente corrispondente alla personalità del segretario del Pci, sicuramente, il più amato, e rispettato, dentro e fuori del Partito. In alcuni passaggi, a braccio, si lasciò sfuggire degli accenni critici (indiretti) alla più recenti posizioni di Berlinguer contro il decreto Craxi per il taglio della scala mobile e ai tentativi di ricerca di punti di contatto, di convergenza con la Dc, allusivi alla vicenda dell’on. Aldo Moro, non citato per nome. E’ inutile negarlo, nel Pci c’e una corrente di pensiero (e d’azione) che flirta con il craxismo anche quando questo opera per ridimensionare il Pci, per capovolgere, in suo favore, i rapporti di forza all’interno della sinistra. Secondo questo pensiero in simil pelle, la grande forza popolare, democratica, elettorale del Pci costituisce in Europa un’anomalia da eliminare, quantomeno da ridimensionare. Non è un mistero che, per quanto non dichiarata, tale tendenza si polarizza, si organizza intorno alla “corrente” migliorista a cui anche Pajetta si richiama. Anche in questo drammatico frangente, Giancarlo Pajetta si è dimostrato un esibizionista, per altro senza più quella verve polemica, ironica che, in passato, lo ha contraddistinto nello scontro politico e parlamentare. E’ vecchio, eppure non mostra alcuna intenzione di “far posto ai giovani”. Sostiene che vuole “morire sul campo” ossia non mollare gli incarichi di alta e delicata responsabilità, specie nel settore esteri, che detiene da una vita. Pur sapendo di sfidare l’ira del nostro popolo. A piazza San Giovanni anche la Iotti ha voluto ringraziare, pubblicamente, Bettino Craxi, (per che cosa poi?) l’uomo che nel recente congresso del Psi, a Verona, non ha fischiato Berlinguer solo “perché non sapeva fischiare”. Com’era prevedibile, al solo udire il nome di Craxi la piazza di San Giovanni insorse, fece partire una marea di fischi che annichilirono il serioso presidente del Consiglio seduto in prima fila sulla tribuna d’onore. Posizioni di ostentato dissenso rispetto alla linea del defunto segretario nei rapporti con Craxi che creano confusione e disagio nel partito e consentono al leader del Psi di poter affermare che “non tutti nel Pci condividono la linea della scontro” e a Martelli di blaterare che Berlinguer è un “neurocomunista”. La direttiva del Centro, e quindi anche della Federazione, era quella di limitarsi a fare la commemorazione al chiuso e di evitare, fino al giorno dei funerali, discorsi elettorali. Mi parve una direttiva sbagliata, per altro, in contrasto con quanto ci raccomandò Berlinguer già colpito dall’ictus: “Continuate a lavorare, andate casa per casa…” Ripresi questo accorato appello e invitai i compagni a intensificare la mobilitazione elettorale. Almeno a Favara quella direttiva restò inapplicata. (Nota del direttore: E’ questo, a mio avviso, il punto centrale di quella parte significativa della storia italiana dove lo spartiacque rappresentava la tessitura di una trama in cui due uomini, Berlingue e Moro, sia pure culturalmente diversi per formazione, si sentirono uniti per imprimere una svolta significativa al modo di fare politica e, soprattutto, per porre un argine alle politiche corruttive che stavano inquinando il mondo politico italiano. Si è trasformata, invece, in una svolta involutiva che ancora oggi fa sentire il suo peso sebbene sia ora necessario, forse più che in passato, offrire ampio spazio di manovra alla parte sana del paese per una sua crescita culturale e sociale capace di proiettarci nel futuro con fermezza di intenti e solido impegno civile. Se oggi continuiamo a parlarne lo dobbiamo senza dubbio al sacrificio e alla dedizione di uomini come Berlinguer e Moro, ma pure di molti altri e tra costoro di Mino Pecorelli. Il loro ricordo deve esserci d’insegnamento ed è quindi un nostro dovere affidarli alla storia per tramandarli alle future generazioni. E’ questo il motivo del perché anch’io nel mio piccolo, ho cercato con il libro “Il Dittatore” di richiamarne l’attenzione riproponendolo in questi giorni dopo che ai tempi della prima stesura mi fu impedita la pubblicazione. (Riccardo Alfonso)
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Il WWF compie 60 anni
Posted by fidest press agency su giovedì, 29 aprile 2021
Oggi, giovedì 29 aprile, il WWF compie 60 anni, un lungo periodo in cui l’organizzazione – nata nel 1961 da un piccolo gruppo di naturalisti, guidati da passione e ricerca – è stata protagonista di azioni globali per la conservazione della natura, realizzando alcune fra le iniziative più innovative mai intraprese per la protezione del Pianeta, i cui risultati si fanno sentire ancora oggi. Dal sostegno alla creazione di aree protette di grande valore come i parchi nazionali delle Galapagos e dei Vulcani in Ecuador e Ruanda, alla conservazione di specie iconiche come la tigre, i gorilla o il panda gigante, simbolo inconfondibile del WWF, il cui numero di individui in natura è aumentato del 68% in 40 anni, grazie alla collaborazione della ONG con governi e comunità locali.Nonostante il tanto lavoro e i numerosi successi, però, oggi siamo davanti ad un crollo drammatico della biodiversità: negli ultimi 50 anni le popolazioni selvatiche di mammiferi, pesci, rettili e anfibi sono crollate in media del 70% (Living Planet Report 2020) e la pandemia da Covid-19, che ha le sue radici nella deforestazione e nel commercio illegale della fauna selvatica, ma anche nella distruzione di ecosistemi naturali, è l’ultima evidente dimostrazione di come l’attività umana insostenibile stia spingendo gli ecosistemi del pianeta al collasso e di quanto la salute della natura sia direttamente connessa a quella degli esseri umani. “Dopo 60 anni di storia il WWF è un’organizzazione globale multiculturale, con sedi e progetti attivi in circa 100 paesi, sostenuta da oltre 35 milioni di persone in tutto il mondo, e questo perché ha usato la propria autorevolezza per costruire un mondo più giusto, sano e più sostenibile. Il nostro viaggio, però, è tutt’altro che concluso. Negli ultimi 60 anni abbiamo visto il mondo subire profonde trasformazioni e anche il WWF è cambiato nel tempo, ma una cosa non cambierà mai: la nostra ferma determinazione realizzare un futuro in cui le persone possano vivere in armonia con la natura. Dalla scienza arrivano messaggi inequivocabili e anche la società è pronta per il cambiamento, è pronta per una transizione ecologica che alle nuove politiche energetiche e all’innovazione tecnologia deve affiancare la tutela della biodiversità riconoscendo il valore del capitale naturale. Non c’è più tempo per gli annunci, servono le azioni: tutti insieme possiamo rendere reale il cambiamento”, afferma la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi. “In questi 60 anni la nostra missione è diventata sempre più importante e mirata. Ma oggi più che mai sappiamo che potremo garantire un futuro sicuro, prospero, sano ed equo all’umanità solo in un pianeta sano, dove lo sviluppo sostenibile sia la regola- aggiunge Marco Lambertini, direttore generale del WWF Internazionale -. Il COVID-19 ha rappresentato un campanello d’allarme per i rischi ad ampio raggio che derivano dal nostro rapporto squilibrato e distruttivo con la natura: nei prossimi 10 anni, insieme ai governi, alle imprese e alle comunità, dobbiamo ottenere più di quanto siamo riusciti a raggiungere negli ultimi 60”.”Dobbiamo puntare sulle numerose relazioni costruite e sulle profonde conoscenze acquisite in questi 60 anni di lavoro, e trovare insieme soluzioni innovative alle complesse sfide che abbiamo davanti: dalla distruzione dei mezzi di sussistenza, al collasso climatico, dal degrado dell’ecosistema alla perdita di biodiversità. Non abbiamo più tempo da perdere”, afferma Pavan Sukhdev, presidente del WWF Internazionale.
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Fede e Luce compie 50 anni
Posted by fidest press agency su mercoledì, 21 aprile 2021
Fede e Luce è nata nel 1971 con un pellegrinaggio a Lourdes (organizzato dopo che la famiglia di Loïc e Thaddée, due fratelli francesi con gravi disabilità, era stata rifiutata dalla parrocchia in partenza per il santuario). Negli anni Fede e Luce è cresciuta e oggi è presente in 86 Paesi con 1350 comunità, di cui 60 in Italia. Di forte impronta ecumenica, ne fanno parte persone di diverse confessioni cristiane.«Eccoci qui 50 anni dopo – hanno dichiarato i coordinatori internazionali, Maria Silvia Jesus Tavares (Brasile) e Raùl Izquierdo Garcìa (Spagna) – a celebrare il nostro cinquantesimo anniversario, dopo aver percorso questo cammino, mano nella mano con il Signore. Abbiamo avuto delle difficoltà, ma la nostra barca non è affondata. Ci sono state tempeste, mareggiate e fulmini, ma la barca, anche in mezzo agli sconvolgimenti, è riuscita a proseguire e a scoprire nuovi e bellissimi orizzonti, mai immaginati. Remiamo tutti insieme, ognuno secondo le proprie capacità».Nelle condizioni particolari dovute alla pandemia, il giubileo si è aperto con la riunione (virtuale) dei coordinatori mondiali svoltasi dal 26 al 28 febbraio scorso. Gli incontri sono quindi proseguiti – sempre a distanza – nel triduo e nel giorno di Pasqua per festeggiare condividendo esperienze e ricordi. Durante tutto il 2021 sono previsti pellegrinaggi e incontri per celebrare «questo tesoro condiviso».Fede e Luce cerca di restituire alle persone con disabilità il posto che spetta loro nella Chiesa e nella società. Le comunità stringono legami di amicizia attraverso incontri regolari (necessariamente virtuali nelle attuali circostanze), almeno una volta al mese. A Fede e Luce, luogo di unità e di pace, le persone con disabilità possono rivelare le loro capacità umane e spirituali. I genitori trovano un vero sostegno e gli amici scoprono il dono prezioso di ogni fragilità, compresa la loro.«Abbiamo – concludono i coordinatori internazionali – un tesoro da condividere con molte persone con disabilità mentali, famiglie, amici, giovani, sacerdoti… Tanti aspettano Fede e Luce; camminiamo per le strade, i quartieri, le città e i Paesi portando la vita semplice delle nostre comunità».
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Il 10 febbraio di ogni anno rinnova la memoria delle vittime italiane dei massacri delle foibe
Posted by fidest press agency su venerdì, 5 febbraio 2021
Lo è stato ad opera del regime comunista jugoslavo tra il 1943 e il 1947, e la memoria dell’esodo dalle proprie terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.Lo studioso e storico torinese Eric Gobetti, attraverso una video intervista girata negli spazi della Soms di Progetto Cantoregi a Racconigi, illustra la ricerca che sta alla base del suo nuovo libro “E allora foibe?” (Laterza): un prezioso contributo per meglio comprendere gli scenari storici e i fatti che caratterizzarono uno degli avvenimenti più dolorosi della storia italiana del Novecento, un capitolo buio, sul quale per tanto tempo è calato il silenzio. Il video sarà online dal 10 febbraio sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale You Tube di Progetto Cantoregi.«E allora le foibe?» è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario. Ma di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente? «Decine di migliaia», poi «centinaia di migliaia», fino a «oltre un milione»: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Negli anni, tutta la vicenda dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell’esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare realmente questo tema. Questo “Fact Checking” non propone un’altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una ‘versione ufficiale’ molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in anni terribili.
Eric Gobetti è studioso di fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento. Autore di due documentari (Partizani e Sarajevo Rewind), esperto in divulgazione storica e politiche della memoria, ha collaborato più volte con il canale televisivo RaiStoria. Per Laterza ha pubblicato Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943) (2013). http://www.progettocantoregi.it
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Francobollo per 150imo anniversario proclamazione Roma Capitale
Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 gennaio 2021
In occasione del 150imo anniversario della proclamazione di Roma Capitale d’Italia è prevista l’emissione di un francobollo, con relativo annullo filatelico, dedicato al 3 febbraio del 1871, giorno in cui avvenne la designazione ufficiale della città di Roma.L’iniziativa, realizzata da Roma Capitale insieme al Ministero dello Sviluppo economico, all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e a Poste Italiane, verrà presentata il prossimo 3 febbraio 2021. Così in una nota il Campidoglio.“Il 3 febbraio 1871 Roma è stata indicata come Capitale degli italiani. Vogliamo celebrare i 150 anni di questo anniversario anche con l’emissione di un francobollo dedicato, appartenente alla tematica “Il Senso civico”. Desidero con l’occasione ringraziare tutti coloro che hanno voluto realizzare quest’iniziativa frutto di una perfetta sinergia tra Campidoglio e Ministero dello Sviluppo economico”, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
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175° anniversario: Cos’è esattamente Glashütte?
Posted by fidest press agency su lunedì, 30 novembre 2020
Glashütte: nella sola Germania esistono 30 località con questo nome; altre si trovano nell’Europa dell’Est, in Austria, in Svizzera e persino negli Stati Uniti. Ma la Glashütte che il 7 dicembre festeggia il 175° compleanno dell’arte orologiera è una sola, e si trova in Germania, più precisamente nella regione orientale dei Monti Metalliferi. Da questo luogo ricco di suggestioni per gli appassionati di orologeria proviene anche l’orologio da polso tedesco più famoso: Tangente di NOMOS Glashütte. Ed è proprio a Tangente e agli altri segnatempo di primissima qualità che Glashütte deve la sua fama internazionale. In tutto il mondo, il suo nome è sinonimo di sofisticatezza al polso.Questa piccola città, nascosta dietro le colline, conta poco più di 2.000 abitanti. Quasi altrettante persone lavorano presso le manifatture e fabbriche di orologi presenti a Glashütte. Qui, ancora oggi, le novità e le mode del mondo esterno arrivano con tutta calma. E questo è un bene, poiché isolamento e tranquillità sono elementi fondamentali per l’alta orologeria.In ogni angolo della città ferve una vivace competizione basata sulla stima e sul rispetto, un approccio condiviso – positivo e costruttivo – che ha come obiettivo il raggiungimento della perfezione. Ognuno è spinto a fare meglio degli altri, e a trasmettere le proprie conoscenze alle generazioni future. Qui vengono realizzati esclusivamente prodotti capaci di soddisfare gli standard qualitativi più elevati. Ogni dettaglio viene misurato, testato e verificato con cura. Ciascuna parte e componente di ogni orologio deve superare i severissimi test qualitativi della manifattura NOMOS Glashütte. Un approccio tipicamente tedesco? In questo senso possiamo dire di sì, perché l’ingegneria e l’artigianato tedesco, qui a Glashütte, sono di casa più che in qualsiasi altro luogo.Dopo la caduta del muro di Berlino, alcuni anziani mastri orologiai che avevano appreso questa preziosa arte prima della guerra, fecero in tempo a tramandarla alle nuove generazioni. Fu la grande fortuna di Glashütte che, a partire dal 1989 riuscì a rialzarsi e sbocciare. Da molti anni, ormai, questo piccolo centro è tornato a essere sinonimo di orologeria di qualità, e a 175 anni dalla nascita del settore, nonché a 30 dalla riunificazione, Glashütte è oggi all’apice della sua fama.Attualmente, i produttori di alta orologeria a Glashütte sono nove. NOMOS Glashütte, una delle realtà più note, si basa su tecniche e metodologie tradizionali, pur incarnando la Glashütte di oggi. L’impegno profuso in questo lavoro è più unico che raro: gli undici calibri NOMOS sono tutti progettati e realizzati internamente dalla manifattura: a mano, nel rispetto di una tradizione lunga 175 anni ma con spirito altamente contemporaneo. «Rappresentiamo la Glashütte di oggi», spiega Uwe Ahrendt, CEO di NOMOS, «e naturalmente quella dei prossimi 175 anni.»Non siete mai stati a Glashütte ma vorreste visitarla? Saremmo lieti di farvi conoscere la nostra splendida cittadina. Oppure potremmo sentirci al telefono, o inviarvi foto e informazioni via e-mail, per farvi assaporare almeno in parte questo luogo magico e ricco di tradizione. Contattateci, saremo felici di potervi aiutare. «Deutsches Uhrenmuseum Glashütte – Nicolas G. Hayek». By Elvira Vogt
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“Oggi il MoVimento 5 Stelle compie 11 anni!”
Posted by fidest press agency su domenica, 4 ottobre 2020
“Quel giorno quando entrai al Teatro Smeraldo di Milano e nasceva il MoVimento, non avrei mai immaginato tutto questo. Siamo ancora giovani, ma il percorso che abbiamo compiuto è veramente lungo, e ci ha portato ad essere adulti.Dai primi Meet up, le prime piazze, i nostri primi rappresentanti nei Comuni, nelle Regioni, e in Parlamento, siamo arrivati ed essere forza di Governo.Siamo passati dalla protesta alla proposta e dalla fase delle proposte a quella di realizzarle, assumendoci grandi responsabilità senza mai tirarci indietro, anche di fronte alle difficoltà che, vi garantisco, sono molte.In questi due anni e mezzo abbiamo portato a casa risultati incredibili che spesso nessuno racconta, e che noi stessi ci dimentichiamo. Penso alla Legge anticorruzione, al Reddito di Cittadinanza, al Decreto Dignità e a quello per il Clima, al carcere per i grandi evasori e agli ultimi risultati come il taglio dei Parlamentari, il Superbonus del 110% e al rimborso ai truffati delle banche, che proprio in questi giorni stanno ricevendo i primi bonifici. Penso alla trasformazione che abbiamo portato nei Comuni nei quali abbiamo amministrato.Tra i tanti ricordo Ragusa, Mira, Alcamo, Livorno, Fabriano, Noicattaro, e certamente Roma e la mia Torino. Senza noi tutto questo non sarebbe stato possibile.Adesso ci attendono altri grandi sfide per tracciare il futuro del nostro Paese. Sfide incredibili che affronteremo con lo stesso amore, la stessa passione e la stessa voglia che ci contraddistingue.Dobbiamo guardare avanti, sempre, senza mai dimenticarci da dove siamo partiti. Senza avere paura di crescere e avendo fede nella forza del MoVimento 5 Stelle, perché è davvero una “magia”.Abbiamo una responsabilità nei confronti di tutti coloro che ci hanno dato fiducia, ma anche verso quelli che non ce l’hanno accordata, ed è quella di lasciare questo Paese migliore di come lo abbiamo trovato.Buon Compleanno a tutti noi!”.Lo scrive, sui social, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.
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Nuovo bando per celebrare i 100 anni di Garbatella
Posted by fidest press agency su sabato, 12 settembre 2020
Pubblicato oggi sul sito di Roma Capitale il nuovo bando per celebrare i 100 anni di Garbatella, nel territorio del Municipio VIII. C’è tempo fino al 30 settembre per partecipare. Lo storico quartiere è noto nella Capitale – come fuori dai confini nazionali – per la particolarità e per la ricchezza della sua storia, la peculiarità della sua architettura, che alterna all’assetto del nucleo storico improntato al modello della città giardino inglese.Per festeggiare l’anniversario della sua fondazione l’Amministrazione capitolina ha stanziato 40 mila euro per la realizzazione di iniziative presentate da operatori culturali privati e pubblici, dedicate alla valorizzazione della varietà e della complessità del tessuto sociale della Garbatella, ricercando un equilibrio tra il suo passato e la sua contemporaneità e che coinvolgano il pubblico in una esperienza di scoperta e riscoperta del quartiere in occasione della celebrazione del centenario della sua nascita anche raccontandone e condividendone la memoria e la storia. I soggetti idonei potranno essere sostenuti nella misura massima del 85% della spesa preventivata dal soggetto proponente e comunque per una cifra non superiore a 8 mila euro per ciascun progetto.Le attività proposte dai soggetti partecipanti dovranno svolgersi nel periodo compreso tra il 24 ottobre e il 31 dicembre 2020. Le manifestazioni si potranno svolgere sia in luoghi pubblici che privati esclusivamente nel territorio del Municipio VIII – Garbatella.
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4° anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
Posted by fidest press agency su lunedì, 31 agosto 2020
“A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno sconvolto il Centro Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte ritardo e tale lentezza è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016 presentato ieri dal Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini”. È il commento di Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi, in occasione del quarto anniversario dal violento sisma di magnitudo 6.0 che, il 24 agosto 2016, distrusse Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche, provocando 299 vittime. “Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro che positivo – aggiunge Angelone – a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325 progetti approvati in questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in corso. Quattro anni di burocrazia e lungaggini che hanno portato a un ritardo ancora più evidente nella ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già stanziati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, appena il 10% del totale” denuncia il geologo.Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro anni dal sisma è Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio. “I numeri citati sono uno specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un ritardo grave e moralmente inaccettabile, accentuato dall’appesantimento amministrativo che colpisce, in generale, ogni iter autorizzativo in Italia” dichiara Troncarelli. “C’è una tendenza a creare complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere assunte decisioni di snellimento, basate sul buon senso – prosegue -. E non appare condivisibile l’osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di garantire trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli incarichi professionali, nel rispetto delle norme vigenti”. Un terremoto talmente violento da modificare la connotazione geografica del nostro Paese. “A fronte di un evento sismico del genere, che ha avuto ripercussioni profonde sugli aspetti economici e sociali di un’intera Regione – spiega il geologo -, si sarebbe dovuta costruire da subito una corsia preferenziale per tornare ad una parvenza di normalità nel più breve tempo possibile, per gestire poi sul lungo periodo le attività di completamento in un quadro normativo ordinario. Invece i numeri, soprattutto quelli della ricostruzione privata, sono ancora imbarazzanti per un paese civile. Senza poi voler entrare nel merito delle ricadute sui professionisti e sulle imprese che, ad oggi, non riescono ad incassare i loro crediti, sempre per questioni legate alla ridondanza dei controlli, delle verifiche e degli accertamenti. È auspicabile che, tenuto conto dell’accuratezza e della meticolosità dei controlli, questo rappresenti almeno l’occasione per porre la prevenzione alla base di ogni scelta pianificatoria ed edificatoria ed evitare che in futuro si registrino altri eventi che segnino così profondamente popolazioni e territori” è il monito di Troncarelli.Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e Marche. Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i più colpiti dalla scossa del 24 agosto 2016. Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle Marche: “Sono trascorsi quattro anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e rendere omaggio alle persone che in quei tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un pensiero alle loro famiglie ed alle migliaia di persone la cui esistenza è stata sconvolta in maniera drammatica. Gli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati oltre 80 mila, di cui più di 45 mila nelle Marche; fino al mese di giugno 2020 nella nostra regione sono state presentate circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600 cantieri e circa 1.690 edifici risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione piuttosto lenta che la pandemia dovuta al Covid-19 ha ulteriormente complicato. Al fine di velocizzare e semplificare il processo di ricostruzione, è stata emanata l’Ordinanza 100 che introduce l’autocertificazione da parte dei progettisti e stabilisce un tempo massimo di concessione del contributo pari a 110 giorni. Nell’ambito della prevenzione e pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a garantire una migliore conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e fisiografiche del territorio per consentire una ricostruzione più sicura. Solo attraverso un’adeguata azione preventiva e pianificatoria si può arrivare ad una efficace ricostruzione che possa valorizzare la rinascita dei nostri meravigliosi territori, borghi e città” continua il geologo marchigiano.
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9° anniversario Sud Sudan
Posted by fidest press agency su domenica, 12 luglio 2020
Il Sud Sudan ha festeggiato il 9 luglio la sua indipendenza. Al più giovane stato al mondo, nato dopo lo storico referendum del 2011 e che vive ancora oggi una difficile situazione politica e sociale, Caritas Italiana dedica il suo 58° Dossier con Dati e Testimonianze “Pace a singhiozzo. Un popolo stremato dalla guerra, in un continente affamato dalla pandemia”.Per il Sud Sudan questi nove anni sono stati difficili: una guerra civile che ha lasciato centinaia di migliaia di morti, una popolazione stremata e in fuga con milioni di sfollati interni e di rifugiati che gravano su Paesi vicini altrettanto fragili, un territorio privo di infrastrutture importanti e delle ricchissime risorse naturali che non riescono a garantire sicurezza e stabilità, un lento processo di pace, tra firme di accordi e cessate il fuoco mai rispettati, più volte rinviati e sfociati sempre in nuovi scontri di cui pagano le conseguenze tanti poveri. Una crisi tra le più dimenticate, ma non da papa Francesco, e da tanti esponenti della Chiesa rimasti con la gente a prendersi cura di questa “casa comune” così martoriata. Hanno alzato le loro voci, appellandosi al perdono e al dialogo per il superamento delle divisioni etniche e degli interessi di pochi e tornare a quella unità che si cementò nel lungo periodo di lotta per l’indipendenza dal vicino Sudan.Una crisi complessa, aggravata dalla pandemia di Covid-19 che, così come nel resto dell’Africa, accresce la fame più di quanto non affolli i pochi ospedali. Se il Paese vuole avere futuro occorre un impegno comune verso i seguenti obiettivi: formazione e riconciliazione a livello politico, militare e comunitario, trasparenza nella gestione delle risorse naturali e lotta alla corruzione, coerenza delle politiche e approccio integrato tra risposta umanitaria, riabilitazione, sviluppo e pace, investimenti efficaci in infrastrutture e servizi primari, dare priorità a giovani e donne come attori di cambiamento.Caritas Italiana ha un impegno trentennale nella regione a sostegno delle fasce più vulnerabili e dei milioni di sfollati interni e rifugiati in altri Paesi, in appoggio alla Chiesa locale e in coordinamento con la rete Caritas internazionale. Prima in Sudan, in particolare in Darfur, nella regione dei Monti Nuba e in altre aree, poi anche in Sud Sudan, dove sin dalla nascita della Caritas nazionale, dopo l’indipendenza, ha sostenuto il processo di formazione del personale e di rafforzamento istituzionale, nonché alcuni progetti di formazione sanitaria e di sviluppo agricolo. Dopo lo scoppio della guerra civile, l’impegno si è concentrato nell’aiuto umanitario a profughi e sfollati, principalmente in ambito sanitario, alimentare-nutrizionale, educativo e di peacebuilding. Dal 2016 a oggi, l’intervento di Caritas Italiana si è intensificato grazie ai molteplici contributi della Conferenza Episcopale Italiana con fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica e grazie al collegamento con diverse realtà locali. Attualmente e per i prossimi anni, l’impegno più importante è il sostegno al piano triennale di Caritas Sud Sudan nelle sette diocesi del Paese. Complessivamente dal 2011 a oggi sono stati impiegati oltre 4,6 milioni di euro.
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Roma Capitale per il 75° anniversario della Liberazione d’Italia
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 aprile 2020
Roma. Già oggi, 24 aprile, la Sindaca di Roma Virginia Raggi parteciperà, con la Presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, a un momento di raccoglimento a Piramide: l’appuntamento è stato anticipato per rispettare l’osservanza della festa ebraica dello Shabbat. Sabato 25 aprile la Sindaca interverrà a una cerimonia a Porta San Paolo con il Presidente dell’ANPI di Roma Fabrizio De Sanctis. Tutti gli eventi saranno organizzati nel rispetto delle disposizioni emanate dal Governo per lo svolgimento delle celebrazioni.
L’Istituzione Biblioteche di Roma celebrerà la ricorrenza con un pellegrinaggio laico e digitale con testimonianze originali, voci, documenti d’archivio sui fatti di quei giorni. La pagina Facebook della Casa delle Memoria e della Storia, in particolare, proporrà contenuti culturali e materiali d’archivio di grande valore storico-documentario, tra cui il ciclo Io C’ero: sei interviste raccolte e conservate da Mediateca Roma a Micol Fontana, Mario Monicelli, Marisa Cinciari Rodano, Mario Verdone, Rosario Bentivegna e Giuliano Vassalli. A queste voci si aggiungeranno testimonianze dei rappresentanti delle associazioni che operano nella Casa della Memoria e della Storia: ANED, ANEI, ANPC, ANPI, ANPPIA, FIAP, IRSIFAR e Circolo Gianni Bosio; oltre a quelle di importanti personalità storiche, di testimoni diretti e indiretti di quei giorni, di uomini e donne che all’impegno a favore delle libertà democratiche hanno dedicato l’intera esistenza. Nella notte tra il 24 e il 25 aprile luci tricolori illumineranno la Casa della Memoria e della Storia, “accendendo” la Festa e i riflettori sul luogo simbolo della Memoria in città. La luce proiettata, simbolo di fermento e unità, sarà accompagnata dai bellissimi versi di Calvino scritti per il canto Oltre il ponte, qui nella versione di Sara Modigliani. Un inno al coraggio e alla resistenza.
La mattina del 25 si entrerà nel vivo della programmazione con il direttore della Casa del Cinema Giorgio Gosetti che, nella sua rubrica La cineteca del direttore, inaugurerà le celebrazioni proponendoci una serie di riflessioni sul cinema e la Liberazione nello speciale Verso il 25 aprile, la festa che non c’è. Si attraverseranno film e registi che hanno fatto la storia del nostro cinema e non solo: da C’eravamo tanto amati, di Ettore Scola a Paisà di Roberto Rossellini, da Mussolini ultimo atto, di Carlo Lizzani a Una vita difficile, di Dino Risi. Un viaggio cinematografico che proseguirà durante l’intera giornata con l’intervista, sempre pubblicata da Casa del Cinema (ore 12.30), dal titolo 25 aprile 1945, il grande rimosso del cinema italiano, realizzata al giornalista e critico Alberto Crespi e andata in onda su Rai News Cultura, e con la programmazione di Fondazione Cinema per Roma, che sui canali social @romacinemafest e @romacityfest, festeggerà la Liberazione con immagini de La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani e Paisà di Roberto Rossellini.
Alle 11.00 sarà il volto e la voce di Ascanio Celestini a tenere banco nella video-intervista d’archivio di Romaeuropa, riproposta in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Sempre alle 11.00, tornerà anche la grande musica con le note musicali dei Canti di Prigionia di Dallapiccola eseguiti da Orchestra e Coro di Santa Cecilia diretti da Markevitch nel 1954.
Anche la Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali, parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile dividendosi tra un messaggio di “ricordo” affidato ad un post storico archeologico interamente dedicato a Porta San Paolo, monumento che fu teatro di una importante battaglia durante la Resistenza, e la pubblicazione di un video registrato durante una conversazione con Dacia Maraini intitolata Intervista sulla pace, andata in scena l’11 novembre 2017 al Museo dell’Ara Pacis, nell’ambito dell’iniziativa Incontri con gli scrittori.
Un messaggio forte arriverà anche dal Palazzo delle Esposizioni, che celebra la Festa della Liberazione con la foto vincitrice del World Press Photo 2020, il prestigioso concorso internazionale di fotogiornalismo che premia ogni anno i migliori professionisti del settore. Anche per il 25 aprile torna MPI – THE ESSENTIAL QUARANTINE PLAYLIST con una nuova speciale playlist della sua serie sul canale Spotify MACRO MUSEUM.
Su @culturaaroma (Facebook, Instagram, Twitter) tutti gli aggiornamenti con gli hashtag #Romaperil25aprile #laculturaincasa #iorestoacasa.
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