Giovedì 23 manifestazioni all’ambasciata di Francia a Roma e davanti ai consolati di tutta Italia. USB esprime sostegno e solidarietà alla lotta dei lavoratori francesi contro il nuovo attacco alle pensioni, chiede l’immediato rilascio di tutti gli arrestati durante le manifestazioni e chiama alla mobilitazione in Italia per il prossimo giovedì 23 marzo.USB invita le proprie strutture a fare presidi e manifestazioni davanti all’ambasciata e ai consolati di Francia in Italia giovedì 23, in occasione del prossimo grande sciopero francese. Siamo di fronte a uno degli esempi più importanti di lotta degli ultimi anni in Europa. La forza della lotta che stanno portando avanti i lavoratori francesi è un esempio per tutti, come sindacato di classe non possiamo che sostenerli e stare con loro. Dopo aver partecipato, con una delegazione, alla manifestazione e allo sciopero del 7 marzo scorso, oggi USB chiama a una mobilitazione italiana di solidarietà per il 23 marzo. Il silenzio della stampa italiana su quanto sta succedendo in Francia chiarisce perfettamente quanto siano importanti le mobilitazioni in corso e il timore che possano essere da esempio anche per i lavoratori di altri Paesi. I lavoratori, i giovani e il popolo francese, con i sindacati militanti in prima linea, si riversano ogni giorno nelle strade di tutte le città francesi facendo scioperi massicci per impedire l’imposizione della riforma pensionistica del governo Macron. Dichiarano chiaramente che non accettano di lavorare fino alla morte. La lotta ha costretto il governo Macron a mostrare il suo vero volto al servizio dei poteri forti, lo stesso dell’Unione Europea, dei governi italiani, quello della repressione contro i lavoratori. L’Unione Europea e i governi nazionali da anni attuano politiche finalizzate al sostegno del mercato e dell’impresa attraverso il peggioramento dei salari, delle pensioni, dei diritti e dei servizi per il cittadino.
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USB con i francesi in lotta contro l’attacco alle pensioni
Posted by fidest press agency su giovedì, 23 marzo 2023
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ACN: massiccio attacco hacker in corso
Posted by fidest press agency su martedì, 7 febbraio 2023
“Anche nel 2022 l’Italia si è confermata tra i Paesi europei più colpiti da attacchi malware e ransomware, spesso veicolati attraverso lo sfruttamento di vulnerabilità. Casi come questo confermano l’importanza di mantenere la soglia di attenzione sempre molto alta. È prioritario dotarsi di sistemi di protezione adeguati e provvedere costantemente alla manutenzione e all’aggiornamento delle infrastrutture di difesa, per evitare di dover pagare poi pesanti dazi in termini di reputazione, disservizi alla propria clientela e multe per non aver rispettato le normative. Una strategia in questi casi può essere quella di adottare sistemi di virtual patching in grado di proteggere i propri sistemi anche prima del rilascio delle patch ufficiali da parte dei produttori dei sistemi colpiti. Nello specifico, il Team di Trend Micro Research a fronte delle ultime attività riscontrate sulla rete globale, consiglia a tutte le organizzazioni di verificare costantemente eventuali flussi di rete insoliti e di mantenere i sistemi aggiornati alle ultime release e patch. Spesso le attività fraudolenti trovano spazio attraverso lo sfruttamento di vulnerabilità non più recenti ma fatali per applicazioni e infrastrutture critiche”.
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Recente e massiccio attacco informatico all’Italia
Posted by fidest press agency su lunedì, 6 febbraio 2023
Nelle ultime ore, un massiccio attacco informatico ha colpito diversi target, in tutto il mondo ma anche in Italia. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha già avvertito che un “massiccio attacco tramite un ransomware già in circolazione” ha già colpito e che “diverse decine di sistemi nazionali verosimilmente compromessi e allertato numerosi soggetti i cui sistemi sono esposti ma non ancora compromessi”. Check Point® Software Technologies Ltd. (NASDAQ: CHKP), il principale fornitore di soluzioni di cybersecurity a livello globale, ha commentato la situazione grazie alle parole di un manager di Check Point Italia. “L’attacco informatico all’infrastruttura italiana è ben diverso dagli attacchi che normalmente ci racconta la cronaca quotidiana, con danni e data breach rivolti a organizzazioni private. Questo attacco ransomware ha un impatto potenziale che potrebbe riversarsi sull’intera cittadinanza, producendo disagi a livello nazionale, o addirittura globale. I possibili disservizi, da cui dipendiamo, e che si sono verificati in queste ore, sono da attribuire proprio a questo enorme attacco ransomware, una minaccia crescente non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Già lo scorso luglio, il nostro threat intelligence, Check Point Research, aveva segnalato un aumento del ransomware del 59%, su base annua e a livello globale. Considerando questa crescita smisurata e l’attacco riportato ieri, è bene ribadire che, in questa era digitale, difendersi e prevenire le minacce informatiche deve essere la priorità numero uno di enti, organizzazioni e utenti privati. Una strategia di cybersecurity che coinvolga tutti, dal singolo cittadino ai vertici governativi è assolutamente vitale.” ha dichiarato Pierluigi Torriani, Security Engineering Manager di Check Point Software Technologies. “Il recente e massiccio attacco informatico ai server ESXi è considerato il cyber attack più esteso mai segnalato a macchine non Windows. A rendere ancora più preoccupante la situazione è il fatto che fino a poco tempo fa gli attacchi ransomware erano limitati proprio alle macchine basate su Windows. Gli attori delle minacce ransomware hanno capito quanto siano cruciali i server Linux per i sistemi di enti e organizzazioni. Questo li ha sicuramente spinti a investire nello sviluppo di un’arma informatica così potente e a rendere il ransomware così sofisticato.Secondo quanto analizzato anche dal nostro team di ricerca, l’attacco ransomware non si è fermato solo all’infrastruttura informatica italiana. I criminali informatici hanno sfruttato CVE-2021-21974, una falla già segnalata a febbraio 2021. Ma ciò che può rendere ancora più devastante l’impatto è l’utilizzo di questi server, sui quali solitamente sono in esecuzione altri server virtuali. Quindi, il danno è probabilmente diffuso su ampia scala, più di quanto possiamo immaginare.” By commento di Check Point Software
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Attacco coordinato a Gerusalemme
Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 novembre 2022
“Esaltato dall’ideologia dello Stato Islamico e infervorato dalla propaganda di Hamas, il sistema del terrore continua a mietere vittime innocenti nello Stato ebraico, con lo scopo di seminare paura e odio, solo per ricerca di visibilità, su uno sfondo fatto esclusivamente di aggressività, violenza e morte. Solidarietà al popolo e al governo di Israele per il duplice attacco subito stamattina a Gerusalemme. Una vergognosa escalation terroristica che sembra non volersi arrestare”. Lo dichiara il viceministro degli Esteri, on. Edmondo Cirielli.
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Come dire ‘no’ a un attacco ransomware secondo Veeam
Posted by fidest press agency su lunedì, 17 ottobre 2022
A cura di Edwin Weijdema, Global Technologist, Veeam. Con oltre 236 milioni di attacchi ransomware nella prima metà del 2022, gli attacchi stanno crescendo in volume e intensità e stanno colpendo quasi tutti i settori industriali. Ciò è dovuto all’afflusso di nuovi criminali del ransomware e agli sforzi più audaci per assicurarsi il pagamento di riscatti da parte dei malintenzionati. Tuttavia, anche se molte organizzazioni si affrettano a pagare il riscatto quando vengono attaccate, questo non fornisce alcuna garanzia di riavere i propri dati. Secondo il Veeam Ransomware Trends Report 2022, il 52% delle organizzazioni globali con dati criptati ha pagato il riscatto e recuperato con successo i propri dati, ma una su quattro non è riuscita a recuperarli. Di conseguenza, il dibattito sull’opportunità di pagare o meno continua a essere molto controverso. Mentre alcuni pagano per cercare di tornare rapidamente online e riprendere le operazioni, altri che hanno pianificato l’inevitabile possono recuperare i dati senza pagare. È invece necessario che tutte le organizzazioni raggiungano un livello di temerarietà che gli possa permettere di rifiutare il pagamento sapendo che il loro backup dei dati è sufficientemente rigoroso da garantire che i tempi di ripristino siano bassi e la perdita di dati pari a zero.Prima che le organizzazioni possano raggiungere questo punto di “non paura”, ci sono molti passi da fare, ma prima devono considerare il motivo per cui pagano le richieste e capire il pericolo di dire “sì”.Fondamentalmente, sono spaventati e cercano di evitare diverse conseguenze dannose. Il danno alla reputazione è uno dei principali, così come le preoccupazioni dei dipartimenti di sicurezza per le ripercussioni sul loro lavoro. Questo spinge le organizzazioni a effettuare pagamenti nella speranza di rimanere fuori dalle cronache e che il disastro si risolva in modo tranquillo. Una nota più seria è rappresentata dai metodi utilizzati dai criminali del ransomware, che spesso fanno pensare alle organizzazioni di non avere davvero scelta. Le bande di ransomware prendono di mira i backup, lasciando le organizzazioni in una posizione difficile: anche se hanno eseguito il backup dei dati, questo fa parte dell’attacco. Se si guarda alla mente di un criminale di ransomware, si capisce perché prenderebbe di mira i backup: dopo tutto, sono i dati più preziosi, sensibili e critici per l’azienda ad avere la priorità per il backup, in modo che gli aggressori sappiano che ciò che stanno ottenendo è cruciale per le funzioni aziendali, piuttosto che dati di cui le organizzazioni possono fare a meno. La doppia estorsione è talvolta nota anche come “estorsione del nome e della vergogna”, e questo comunica molto chiaramente il motivo per cui è una minaccia per le organizzazioni e per cui queste pagano nella speranza di evitarla. Questo tipo di attacco ransomware comporta non solo il furto e la crittografia dei dati, ma anche la loro diffusione. Gli aggressori estorcono i loro obiettivi minacciando di condividere i dati rubati, ad esempio con i loro concorrenti.La tripla estorsione aggiunge ulteriore pressione alla tattica della doppia estorsione, minacciando anche un attacco DDoS (Distributed Denial-of-Service) se il pagamento non viene effettuato in tempo. Quando ciò accade, le organizzazioni possono sentirsi davvero disperate: non solo hanno subito l’esfiltrazione e la crittografia dei loro dati, ma rischiano anche la loro pubblicazione e la chiusura completa della loro attività in caso di attacco DDoS.Purtroppo, il più delle volte questo è ciò che accade quando si pagano le richieste di ransomware, e il modo migliore per evitarlo è assicurarsi che la propria strategia di backup sia abbastanza solida da poter dire di no. Il backup è l’ultima linea di difesa contro gli attacchi ransomware, ma non tutti i backup sono uguali. Non è sufficiente avere un backup: come abbiamo visto, questi ultimi sono presi di mira dagli aggressori. I repository di backup sono stati presi di mira nel 94% degli attacchi e quasi il 70% degli eventi informatici ha visto colpiti almeno alcuni repository.
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Comunità Giovanni XXIII ad Odessa: «A Mykolaiv un attacco vile»
Posted by fidest press agency su mercoledì, 29 giugno 2022
«Un attacco vile e inumano. Proprio ieri eravamo a Mykolaiv nel quartiere bombardato per consegnare alla Caritas locale aiuti umanitari portati dalla Carovana della pace #stopthewarnow». È quanto dichiara Alberto Capannini della Comunità Papa Giovanni XXIII, presente ad Odessa, in merito all’attacco di stamane contro un palazzo nella città ucraina di Mykolaiv che ha provocato tre morti e cinque feriti. Il missile è caduto a poche ore dagli incontri fra i volontari della Carovana per la pace #stopthewarnow, Caritas ed istituzioni locali. «Dobbiamo fare ogni sforzo per evitare che sparare sui civili diventi un fatto normale. Qui a Mykolaiv manca l’acqua e migliaia di persone vivono solamente grazie agli aiuti esterni. Ci sono persone che raggiungono le case al fronte per portare pagnotte che verranno divise anche fra una decina di persone, nascondendosi nei mezzi blindati ad ogni esplosione. Il nostro modo per rispondere a questa disumanità è quello di stare al fianco di queste persone con la nostra presenza. È l’unica cosa che possiamo fare adesso per costruire ponti di solidarietà». La missione umanitaria della Carovana della Pace #stopthewarnow è promossa da 175 associazioni, movimenti ed enti italiani, tra le quali Comunità Papa Giovanni XXIII, Nuovi Orizzonti, ARCI, CGIL, Focsiv, Aoi, Rete italiana Pace e Disarmo, Libera contro le mafie, Legambiente, Focolarini, Mani Tese, Un ponte per, Pro Civitate Christiana. Un’iniziativa di pace che ha portato, ad oggi, a fornire cibo e riparo a più di 500 persone, tra donne, bambini, adolescenti, anziani e persone con disabilità.
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Ucraina: Mura (Pd), attacco russo a Guerini per alzare tensione
Posted by fidest press agency su sabato, 19 marzo 2022
“Lo sciagurato attacco russo contro il ministro Guerini mira ad alzare la tensione proprio mentre si lavora alle trattative di pace. I toni minacciosi e gli argomenti ambigui dimostrano che Putin è sempre più in difficoltà e tenta di giocare anche la carta dell’intimidazione contro l’Italia. Ma l’Italia è una democrazia solida e pacifica: terremo la barra dritta con i nostri alleati e non cadremo nel tranello di un’escalation non cercata. Rinnoviamo tutta la nostra fiducia al ministro Guerini, che alla Difesa sta svolgendo il suo ruolo con alta responsabilità repubblicana”. Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), replicando alle accuse di Mosca contro il Governo italiano.
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Parlamento: l’attacco russo all’Ucraina segna una nuova era per l’Europa
Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 marzo 2022
Martedì, il Parlamento europeo ha tenuto una sessione plenaria straordinaria a Bruxelles per discutere l’assalto militare della Russia in Ucraina. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy e il Presidente della Verkhovna Rada (parlamento) ucraina Ruslan Stefanchuk sono intervenuti in diretta da Kiev. Hanno preso parte al dibattito anche il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il Capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell.In apertura di dibattito, la Presidente del Parlamento Roberta Metsola ha affermato: “Siamo qui oggi nell’ombra oscura prodotta dalla guerra di Putin. Una guerra che non abbiamo provocato noi. Una guerra che non abbiamo iniziato noi. Un’invasione oltraggiosa di uno stato sovrano e indipendente. A nome del Parlamento europeo, condanno con la massima fermezza l’aggressione militare russa contro l’Ucraina ed esprimo la mia solidarietà a tutti coloro che soffrono e a tutte le persone rimaste uccise.”La Presidente ha poi aggiunto: “Ci opporremo. Non distoglieremo lo sguardo quando coloro che combattono nelle strade per i nostri valori affronteranno la massiccia macchina da guerra di Putin. Appoggeremo la giurisdizione della Corte penale internazionale e le indagini sui crimini di guerra in Ucraina. Lo riterremo responsabile”.
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Congo: Attacco terroristico compiuto oggi tra Goma e Bukavu
Posted by fidest press agency su lunedì, 22 febbraio 2021
Azione contro la Fame condanna con forza l’attacco terroristico compiuto oggi tra Goma e Bukavu, nella Repubblica democratica del Congo, nel quale hanno perso la vita l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e uno degli autisti che operano per il World Food Programme. L’organizzazione, presente nel Paese dal 1996, esprime la sua vicinanza e solidarietà al Governo italiano, alle sue forze dell’ordine e all’Agenzia delle Nazioni Unite e si augura che i feriti possano quanto prima ristabilirsi. L’atto terroristico è stato ordito in occasione di una visita ai programmi di alimentazione scolastica promossi a Rutshuru dal WFP, una delle tante attività cruciali promosse per combattere la fame e la malnutrizione infantile. È inaccettabile che gli operatori umanitari o chi, a vario titolo, è impegnato nella soluzione di problemi strutturali continuino ad essere bersaglio di gravi attacchi. È già accaduto in altri scenari e anche alla nostra organizzazione in Nigeria, con il chiaro obiettivo di colpire chi opera per sostenere le comunità locali.
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Attacco ad una delegazione in visita sul campo nell’est della Repubblica Democratica del Congo
Posted by fidest press agency su lunedì, 22 febbraio 2021
L’Agenzia ONU World Food Programme (WFP) esprime le sue condoglianze e la sua vicinanza alla famiglia, ai colleghi e agli amici delle tre persone uccise, oggi, in un attacco a una delegazione che viaggiava per una visita sul campo nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC).Altri passeggeri che viaggiavano con la delegazione sono stati feriti nel corso dell’attacco.Le tre vittime sono l’Ambasciatore italiano nella RDC, Luca Attanasio, un funzionario dell’Ambasciata italiana e un autista del WFP.La delegazione era partita da Goma ed era in viaggio diretta in visita ad un programma di alimentazione scolastica del WFP a Rutshuru quando l’attacco ha avuto luogo.Il WFP lavorerà con le autorità nazionali per determinare i dettagli dell’attacco, che è avvenuto su una strada che era stata precedentemente dichiarata sicura per viaggi senza scorte di sicurezza.Il WFP è in stretto contatto con le autorità italiane attraverso i suoi uffici della sede di Roma e nella RDC.L’agenzia ONU World Food Programme è stata insignita del Premio Nobel per la Pace 2020. Impegnata a salvare vite nelle emergenze, siamo la più grande organizzazione umanitaria al mondo la cui assistenza alimentare vuole costruire un percorso di pace, stabilità e prosperità per quanti si stanno riprendendo da conflitti, disastri e dall’impatto del cambiamento climatico.
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Attacco al cuore dell’Europa: la crisi della rule of law: il caso Polonia
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 novembre 2020
La sentenza della Corte Costituzionale polacca del 22 ottobre scorso ha dichiarato incostituzionale l’aborto anche nei casi di gravi malformazioni o malattie del feto eliminando, di fatto, qualsiasi possibilità di interrompere la gravidanza legalmente. Questa sentenza è ancor più incomprensibile se si considera che la legge sull’aborto polacca era tra le più restrittive di Europa già prima dell’intervento a gamba tesa dei giudici.Per capire la logica di questo provvedimento, occorre contestualizzarlo e leggerlo all’interno del più ampio piano di “restaurazione” della giustizia che il governo polacco di Kaczynski – leader del partito di Diritto e giustizia (Pis), ultraconservatore e cattolico – sta scientemente e irrefrenabilmente portando avanti fin dal 2015. Piano che mira a ridurre l’indipendenza dei giudici nei confronti della Politica con evidente violazione del principio europeo della rule of law * (in italiano, grossomodo, lo Stato di diritto). Da qualche anno, i governi di alcuni Stati membri – tra cui Polonia e Ungheria – hanno messo in atto politiche che minano le fondamenta dell’Unione Europea, sfruttando proprio il fatto che l’organizzazione della giustizia nell’ordinamento statale non rientri tra le competenze dell’Ue. Individuato il pertugio (la difficoltà dell’Unione per un controllo effettivo ed efficacie sulle violazioni “interne” dei principi fondati) meglio si spiegano le modifiche della legislazione nazionale (peggio ancora se costituzionale), intraprese dal governo polacco negli ultimi 5 anni. Soffermiamoci sul caso Polonia per mettere in luce il meccanismo del governo polacco che, forte della sostanziale inefficacia dei rimedi previsti dal legislatore europeo per fronteggiare la crisi della rule of law, procede la sua corsa verso il Potere superando, da destra e da sinistra, i limiti fissati dall’Unione per la codificazione dei propri valori fondanti, come disciplinati all’art. 2 TUE. In seguito, denunciando il gravissimo rischio sovversivo cui soggiace l’Unione a causa dell’alta contagiosità del meccanismo di violazione della rule of law, interroghiamoci sulla sussistenza di un possibile cortocircuito del sistema di tenuta europeo, intravvedendo la soluzione nel riprendere e completare il percorso degli Stati Uniti d’Europa. L’episodio che ha trasformato la Polonia da osservata speciale ad indagata nel procedimento per la violazione di uno dei valori fondanti l’Unione di cui all’art. 7 TUE, è avvenuto nel dicembre del 2017 quando il governo polacco approvava una legge sull’abbassamento dell’età pensionabile dei giudici della Corte Suprema a seguito della quale ben 27 dei 72 giudici allora in carica, tra cui il Presidente, venivano collocati in pensione. Secondo questa legge i magistrati potevano sì richiedere una proroga triennale del proprio incarico, ma attraverso uno specifico quanto discutibile meccanismo che ne subordinava l’accoglimento ad una valutazione fortemente discrezionale ed inappellabile da parte del Presidente della Repubblica. Per capirne il significato sovversivo, basti pensare che a fronte di 12 magistrati che allora presentarono istanza di proroga, solo 5 ne videro l’accoglimento. In concreto, la Polonia – approvando ed applicando la legge sull’abbassamento dell’età pensionabile dei giudici e le norme che determinano in modo poco chiaro e discrezionale le modalità di congedo dei giudici (si pensi al meccanismo di proroga) – avrebbe violato il suddetto principio. E’ dunque verosimile e condivisibile il ragionamento della Corte di giustizia quando intravvede in queste modifiche della legislazione nazionale un intervento politico volto a “falsare” l’effettività del sistema giurisdizionale, facendo sì che la magistratura perda la sua caratteristica essenziale di indipendenza; caratteristica che, guarda caso, dovrebbe essere garantita propri dall’inamovibilità dei giudici e dalla netta separazione dei poteri che assicurano un controllo giurisdizionale effettivo. Al di là, dunque, della prevedibile sentenza di condanna da parte della Corte di Giustizia ai danni della Polonia – che, in questo tipo di procedimento, può consistere in una cospicua sanzione pecuniaria – non v’è dubbio che le modifiche della legislazione polacca così come sopra descritte, hanno prodotto l’effetto di ingenerare nei magistrati il timore di una rimozione anticipata o di una mancata proroga, finendo così per condizionarne l’operato, in piena violazione del principio della rule of law.Gli odierni giudici della Suprema Corte si muovono evidentemente all’interno di un ambito condizionato e controllato dalla Politica con l’inevitabile conseguenza di aver perso, altresì, la libertà di deliberare in maniera difforme dalla volontà politica. Appare evidente, infatti, come nel dichiarare incostituzionale l’aborto anche nei casi di gravi malformazioni o malattie del feto, gli odierni giudici abbiano in sostanza perseguito un obiettivo politico (escludere l’aborto dalla liceità) senza dover passare per il Parlamento. Queste sono minacce che arrivano dal ventre molle dell’Unione e che mostrano chiaramente il rischio sovversivo insito nel disprezzo dello Stato di diritto e del principio della separazione dei poteri che, da anni, è motivo di scontro tra governi nazionalisti e conservatori dell’Europa. E’ nostra ferma convinzione che la sola strada percorribile per evitare l’implosione dell’odierna Unione Europea a causa dell’azione sovversiva di taluni Stati membri, nonché dell’azione attrattiva di altri Stati terzi, debba andare verso la costituzione effettiva degli Stati Uniti d’Europa. Angela Furlan, legale, presidente Super Minus onlus, consulente Aduc in abstract.
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Attacco alla Cattedrale di Notre Dame a Nizza
Posted by fidest press agency su giovedì, 29 ottobre 2020
Nizza. L’attacco di stamani nella cattedrale di Notre Dame a Nizza, con tre persone uccise, viene qualificato dal sindaco della città francese come atto terroristico. Il ministero dell’Interno aveva previsto il rischio di attentati a siti religiosi, tanto da aver rafforzato la sorveglianza di chiese e moschee. La tragedia odierna, la cui dinamica ovviamente andrà ricostruita, segue l’assassinio di Samuel Paty, il professore accusato di blasfemia dagli islamisti transalpini per aver mostrato in classe due vignette irriverenti nei confronti di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, e si inserisce in una crisi internazionale causata da una vignetta sul presidente turco Erdogan, pubblicata in copertina dalla medesima testata. Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), vicina alla comunità cattolica francese, nel condannare l’ennesimo atto terroristico, prega per le vittime e i feriti. E ricorda che la necessità di un confronto franco, civile e non superficiale con l’Islam, deve unirsi alla consapevolezza che prevenzione e repressione criminale sono le sole risposte per gli islamisti estremisti, soprattutto per i responsabili dei reati, senza ipocrite o implicite giustificazioni. Ma a ciò deve affiancarsi la consapevolezza che la risposta al radicalismo che strumentalizza la religione e colpisce la persona non può essere la rivendicazione di una malintesa “libertà” di espressione, che giunga all’offesa e al dileggio dei simboli di fede, di qualunque confessione. Dagli intellettuali e dai media europei ci si attende più coraggio nella denuncia degli estremismi, soprattutto quando perseguitano singoli fedeli o pacifiche minoranze religiose, e al tempo stesso una netta presa di distanza da quel laicismo che, in nome della libertà, viola i diritti naturali di singoli e gruppi e offende il sentimento religioso: un errore non si combatte mai con un errore di segno contrario.
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Il si al veggie burger da parte del Parlamento Europeo è ennesimo attacco ai produttori
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 ottobre 2020
“Fratelli d’Italia chiede una legge che tuteli l’interesse nazionale dopo l’ennesimo attacco sferrato alle produzioni locali da un’Europa ormai nemica dei popoli e delle sue tradizioni. La bocciatura da parte del Parlamento Europeo degli emendamenti che intendevano limitare l’uso della denominazione ‘carne’ ai soli prodotti animali, certifica infatti l’ostilita’ di questa Europa contro qualsiasi cosa rappresenti l’identita’ di un territorio e i suoi prodotti. A pagarne un prezzo altissimo sono i nostri agricoltori e produttori costretti a chiudere perche’ ormai le grandi lobbies mondiali, ed un’Europa piegata ad esse, aprono le porte al miele prodotto senza le api , il latte senza le vacche e ora anche ad hamburger e salsicce senza carne”. A dirlo in una nota il senatore e responsabile Agricoltura di FdI Luca De Carlo, commentando il voto odierno del Parlamento Europeo sul tema.
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Israele: Sventato attacco ai confini con la Siria
Posted by fidest press agency su giovedì, 13 agosto 2020
Israele sventa un altro tentativo di infiltrazione terroristica sul proprio territorio: nella notte tra domenica e lunedì scorso una cellula proveniente dalla Siria è entrata in territorio israeliano per piazzare ordigni esplosivi vicino la linea Alpha lungo il confine tra lo stato ebraico e la Siria.I soldati israeliani delle forze speciali Maglan e aerei hanno aperto il fuoco contro quattro sospetti, alcuni dei quali erano armati, uccidendoli tutti, ha detto il portavoce dell’esercito Hidai Zilberman, citato dai media israeliani. ”Abbiamo sventato il tentativo di quattro terroristi di collocare esplosivi vicino alla zona di sicurezza tra Israele e la Siria”, si legge in un messaggio postato su Twitter dall’esercito israeliano. Il ”regime siriano” verrà considerato responsabile di ”qualsiasi evento” si verificasse nel Paese, aggiungendo che l’esercito israeliano resta ”pronto per qualsiasi scenario”. Al momento non è ancora a quale organizzazione militare o terroristica appartenessero i 4 uomini. Il portavoce militare israeliano ha poi aggiunto che nell’azione nel nord del Golan non ci sono state vittime israeliane. “Il comando del nord mantiene una elevata reattività ad ogni scenario. L’esercito ritiene il regime siriano responsabile per tutti gli eventi che generano dal suo territorio e non tollererà alcuna violazione della sovranità israeliana”. L’esercito ha anche diffuso un video nel quale si vede l’operazione.
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Attacco contro un campo sfollati in Camerun
Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 agosto 2020
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, condanna fermamente l’attacco brutale e ingiustificato contro un sito che accoglie 800 sfollati interni vicino al villaggio di Nguetchewe, nella regione dell’Estremo Nord, in Camerun.Almeno 18 persone sono state uccise e 11 ferite nell’incidente avvenuto nelle prime ore di domenica 2 agosto, quando gli assalitori hanno lanciato un ordigno esplosivo, probabilmente una granata, all’interno dell’insediamento mentre tutti dormivano.Alcuni dei feriti sono stati evacuati all’ospedale del distretto di Mokolo, a un’ora di auto da Nguetchewe. Circa 1.500 persone, tra cui gli abitanti terrorizzati della comunità di accoglienza, sono fuggite nella vicina città di Mozogo per mettersi in salvo.L’UNHCR ha avviato una missione di emergenza per valutare la situazione e, di conseguenza, le esigenze sanitarie e di protezione delle persone colpite.Le comunità di quest’area impoverita sono spesso le prime a rispondere alle esigenze di quanti fuggono dall’assenza di sicurezza e dalle violenze crescenti che caratterizzano una zona comprendente le regioni del Lago Ciad e del nordest della Nigeria. A volte tra queste comunità intercorrono stretti legami e le scarse risorse a disposizione sono condivise.In questo contesto di crescente insicurezza, in cui il Paese è parimenti impegnato nella risposta alla pandemia da COVID-19, l’UNHCR prevede la necessità di rafforzare le misure volte ad assicurare protezione comunitaria, alloggi, acqua e servizi igienico-sanitari.L’UNHCR rivolge un appello a tutti gli attori coinvolti affinché rispettino il carattere civile e umanitario che distingue i campi di sfollati interni e rispondano prontamente alle urgenti esigenze di persone traumatizzate dalla necessità di fuggire dalle violenze in più occasioni.Questo attacco fa seguito al significativo aumento di episodi di violenza verificatisi nell’Estremo Nord nel mese di luglio, tra i quali saccheggi e rapimenti condotti da Boko Haram e altri gruppi armati attivi nella regione. La regione, stretta tra gli Stati nigeriani di Borno e Adamawa e il bacino del Lago Ciad, attualmente accoglie 321.886 sfollati interni e 115.000 rifugiati nigeriani.Questo triste incidente ricorda anche quanto siano intense e brutali le violenze perpetrate nella più ampia regione del bacino del Lago Ciad, che hanno costretto alla fuga oltre 3 milioni di persone: 2,7 sono sfollati interni in Nigeria nordorientale, Camerun, Ciad e Niger, e 292.682 sono rifugiati nigeriani nei Paesi confinanti.A partire da gennaio di quest’anno, il Camerun ha registrato 87 aggressioni perpetrate da Boko Haram lungo la frontiera settentrionale con la Nigeria. Di queste, 22 sono avvenute nel solo distretto settentrionale di Mozogo.Tutti gli attacchi violenti sono costati la vita a 30.000 persone e hanno costretto alla fuga più di altri 3 milioni in Nigeria, Camerun, Niger e Ciad.
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Mitigare un attacco ransomware
Posted by fidest press agency su martedì, 12 Maggio 2020
A cura di Rick Vanover, Senior Director, Product Strategy di Veeam. I danni che un attacco ransomware può infliggere alle imprese sono davvero sconcertanti. Le aziende che ritengono di non avere altra scelta se non quella di pagare i criminali informatici per poter accedere di nuovo ai propri file, non solo mettono a rischio il loro denaro, ma mettono in discussione anche la loro reputazione. Secondo il recente report di Cybersecurity Ventures, si prevede che nel 2021 i costi derivati da attacchi ransomware a livello globale ammonteranno a più di 20 miliardi di dollari.Il miglior rimedio per un attacco ransomware è la prevenzione, ma all’interno del panorama delle minacce informatiche ciò non è sempre possibile. Lo studio di Cybersecurity Ventures prevede che nel 2021 ci sarà un attacco ransomware contro aziende ogni 11 secondi. In definitiva, quasi tutti i sistemi informatici sono attaccabili: le aziende devono essere pronte a cyberattacchi che non possono essere fermati e devono avere un piano B nel caso in cui dovesse accadere il peggio.Disporre di backup offsite e offline, nonché di una solida strategia di disaster recovery, può aiutare le aziende a ripristinare i dati crittografati dai criminali informatici. I rischi e le potenzialità di un attacco ransomware sono però molteplici: ecco perché le aziende hanno bisogno di un piano di prevenzione e devono essere sicure che i dati dei backup non possano essere utilizzati contro di loro.
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Made in Italy di nuovo sotto attacco
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 Maggio 2020
Un cartello di aziende, guidato dalle multinazionali francesi Nestlé e Danone, ha scritto alla Commissione europea per chiedere di rendere obbligatoria l’introduzione in tutti i supermercati d’Europa del “Nutri-score”. Parliamo della famosa etichettatura “a semaforo” di proprietà di un’agenzia governativa francese, che suggerisce ai consumatori cosa fa bene alla loro salute e cosa no grazie ad un algoritmo che, guarda caso, penalizza i prodotti italiani a vantaggio di quelli francesi. Il Parlamento italiano si è espresso chiaramente votando la mozione di Fratelli d’Italia: il Governo si faccia sentire e respinga questo ennesimo assalto ai nostri prodotti e alle nostre eccellenze agroalimentari». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
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Coronavirus: Fp Cgil, grave attacco di Salvini a Polizia Locale
Posted by fidest press agency su giovedì, 23 aprile 2020
“Grave, gratuito e ingiustificato attacco del leader della Lega Salvini, mosso in maniera dura e irriverente, alla Polizia Locale”. A denunciarlo è la Fp Cgil in merito a quanto affermato da Matteo Salvini durante la trasmissione ‘Non è l’arena’ de La7, aggiungendo che: “Ci amareggia ma non ci sorprende una tale iniziativa denigratoria nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della polizia locale che, a detta di Salvini, ‘farebbero ridere’ a presidiare una zona rossa per le misure di contenimento del Covid-19. Lavoro che, a parer suo, va invece affidato ai militari, alla Polizia di Stato e ai Carabinieri”.Per il sindacato, “se il senatore Salvini fosse stato più attento quando era ministro, forse avrebbe compreso e imparato le tantissime funzioni, attività e compiti a cui assolvono con responsabilità, professionalità e senso del dovere i lavoratori dalla Polizia Locale. Attività che per quanto attiene le funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria non sono svolte per il ‘sindaco’ ma per le competenze dello Stato facendo capo alle prefetture, alle questure e alla magistratura”.”Sfugge a Salvini – prosegue la Fp Cgil -, in questa rincorsa alla propaganda politica, che dall’inizio della emergenza Covid-19, su disposizioni del Ministro dell’Interno, la Polizia Locale è impegnata nella attività di controllo e di contenimento dell’epidemia al pari delle altre forze di polizia statale e che sta avendo i suoi morti per l’espletamento di tale servizio e i suoi tanti contagiati per aver contratto il virus. Non sa o fa finta di non sapere, che questi lavoratori della Polizia Locale hanno assolto dalla prima ora tali attività addirittura senza i dispositivi di protezione individuale che invece avevano le altre forze dell’ordine. Non sa o fa finta di non sapere che mentre la Polizia Locale svolge tutte le attività delle polizia statale questi lavoratori sono ancora privati delle tutele assistenziali, previdenziali e infortunistiche che hanno i loro colleghi statali”.La storia della Polizia Locale di questo paese, aggiunge, “è caratterizzata dalla professionalità, dalla autonomia e dal coerente attaccamento alla difesa dei diritti dei cittadini e del territorio nel rispetto delle leggi che hanno visto sempre questi lavoratori impegnati senza risparmiarsi come sta avvenendo in questa emergenza nazionale. Quanto dichiarato dal leader della Lega è gravissimo, lesivo della professionalità e della dignità dei lavoratori della Polizia Locale e offensivo delle vittime del lavoro di controllo e di contenimento del Covid-19, dei morti e dei contagiati e delle loro famiglie”, conclude la Fp Cgil. (da Giorgio Saccoia)
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Torna l’attacco alle pensioni
Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020
Il dibattito intorno alla sostenibilità del sistema pensionistico si è riacceso in questi giorni e sono molteplici le iniziative e le dichiarazioni in materia. Tavoli tecnici, commissioni di presunti esperti e di ben collaudate e fedeli parti sociali dovranno trovare la quadra per riuscire ancora una volta a rimettere mano al sistema previdenziale senza che i cittadini e i lavoratori siano in grado di reagire. È la riproposizione del principio della rana bollita, si immerge una rana nell’acqua fredda e questa non si ribellerà perché vi si troverà bene, poi si scalderà lentamente l’acqua e la rana comincerà ad abituarsi alla nuova temperatura fino a che l’acqua diverrà bollente e la rana verrà bollita senza accennare ad alcun tentativo di fuga.La scadenza per mettere mano alle pensioni, secondo gli studiosi attuariali che incrociano tassi di natalità e aspettative di vita, è fissata al 2022 in concomitanza con la fine prevista di quota 100, e così si comincia fin d’ora a preparare il terreno. Proposte di ogni genere, allarmistiche statistiche predisposte all’occorrenza, grida elettorali in strenua difesa del pessimo esistente saranno lo scenario in cui ci troveremo nei prossimi mesi con l’unico reale obbiettivo di affossare definitivamente il sistema previdenziale pubblico e far fiorire i fondi pensionistici privati e/o di categoria. Insomma quanto sta accadendo in Francia non fa alcun effetto ai nostri incalliti riformatori.Molti si chiedono come la vera e propria rivolta sociale che sta attraversando la Francia ormai da molto tempo, prima con i gilet gialli e poi con le manifestazioni sindacali, non abbia avuto alcun riverbero nel nostro Paese. Molti, a ragione indicano nelle complicità sindacali di Cgil Cisl e Uil la ragione di questa assenza. Ma va detto che le complicità non si sono limitate a far passare senza colpo ferire le peggiori riforme pensionistiche d’Europa da 30 anni a questa parte, ma hanno consentito che ai lavoratori italiani fosse scippata la possibilità di opporsi con le armi necessarie agli sfaceli che in tema di pensioni, ma anche di lavoro, di diritti, di tutele si andavano compiendo rispettando e favorendo gli appetiti del capitale e i diktat dell’Unione Europea. I nostri fratelli francesi hanno imbracciato l’arma dello sciopero e la stanno utilizzando a piene mani per contrastare la riforma Macron, le manifestazioni e i blocchi stradali sono all’ordine del giorno ormai da circa due anni.Il nostro paese ha invece subito uno spaventoso arretramento nelle dinamiche del conflitto che è stato pressoché impedito attraverso una normativa sul diritto di sciopero che lo ha reso sostanzialmente inefficace quando non direttamente impraticabile e con le norme penalmente rilevanti introdotte per reati “di lotta” come l’occupazione di fabbriche o aziende, i blocchi stradali ecc. attraverso quei decreti sicurezza che qualche credulone aveva immaginato sarebbero stati immediatamente cancellati dal nuovo governo PD/M5S.Vorremmo ricordarlo a quanti si sono girati dall’altra parte quando in più riprese e da tempo abbiamo segnalato, con lotte e scioperi non a chiacchiere, il precipitare di una involuzione democratica e l’acutizzarsi dell’apparato repressivo delle lotte e del conflitto e che oggi fanno il tifo per le manifestazioni francesi sui social.USB non ha mai creduto che si fosse alla “fine della storia”, noi riteniamo che ci siano comunque le condizioni per riaprire un ciclo di lotte che, a partire dalle tutele del lavoro, della previdenza, del diritto all’abitare, alla salute e al salario possa riportare anche in Italia milioni di lavoratori a lottare. È tempo di uscire di casa.
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Antisemitismo Usa, attacco nella casa di un rabbino: 5 feriti, alcuni gravi
Posted by fidest press agency su lunedì, 30 dicembre 2019
A Monsey, a circa 50 chilometri a nord di New York, un uomo si è introdotto nell’abitazione di un rabbino e ha iniziato a colpire i presenti a colpi di machete, causando il ferimento di cinque persone, di cui alcuni gravi.Secondo i media statunitensi l’uomo è stato arrestato dopo una fuga nella zona di Harlem. Al momento ci sono solo ricostruzioni parziali. Secondo alcune fonti, però, l’aggressore dopo il grave atto antisemita avrebbe tentato di rifugiarsi nella vicina sinagoga.I presenti all’interno del tempio ebraico, sentendo le urla che venivano dalla casa del rabbino, hanno prontamente chiuso le porte dello stabile, impedendo all’uomo di entrare e commettere chissà quale altro atto di antisemitismo.L’attacco contro la casa del rabbino è stato commentato dal governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo: “Un atto spregevole e codardo. Voglio essere chiaro: l’antisemitismo e l’intolleranza sono ripugnanti e abbiamo assolutamente tolleranza zero per tali atti di odio”.Una dura condanna è arrivata anche dal procuratore di New York, Letitia James:“C’è tolleranza zero per atti di odio di qualsiasi tipo, continueremo a monitorare la situazione”.Fatto sta che al momento i buoni propositi rimangono tali. In poche settimane gli Stati Uniti dopo divenuti teatro di episodi di antisemitismo, avvenuti nella seconda metà di dicembre.
Quanto sta accadendo negli Stati Uniti non va assolutamente sottovalutato. Gli atti di antisemitismo si stanno ripetendo con assiduità. Non si tratta di aggressori sprovveduti o di maniaci, ma di persone informate. L’attacco nell’abitazione del rabbino, infatti, è stato fatto proprio quando all’interno c’erano tante persone per celebrare la festa di Channukkà (festa delle Luci).
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