Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘auguri’

Auguri di buon lavoro al Governo Meloni

Posted by fidest press agency su sabato, 22 ottobre 2022

La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi) augura buon lavoro al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al nuovo Governo. “Al premier e tutti i ministri – dice il presidente FOFI, Andrea Mandelli – non faremo mancare la nostra collaborazione e il nostro contributo propositivo per costruire, insieme, quel futuro migliore che l’Italia merita e per assicurare ai cittadini le risposte necessarie sul fronte della tutela della salute che richiede attenzione e impegno continui da parte della politica”.

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Auguri al nuovo Governo

Posted by fidest press agency su sabato, 22 ottobre 2022

“E’ il primo nella storia d’Italia ad essere guidato da una donna. Esprimo le mie congratulazioni al Presidente Giorgia Meloni e alla sua autorevole squadra di Ministri. Sapranno interpretare le sfide del nostro tempo e affronteranno con competenza e serietà una fase storica per la nostra Nazione. Condivideremo fin da subito i numerosi dossier che riguardano le Marche per trovare le soluzioni attese e nuove opportunità. Buon lavoro al nuovo Esecutivo!” Così il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.

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Da Oltreoceano gli Auguri per il neo Presidente del Senato Ignazio La Russa

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 ottobre 2022

Dallas, Texas Apprendiamo da Oltreoceano con grande soddisfazione l’elezione di Ignazio La Russa a Presidente del Senato della Repubblica. Ignazio è stato sempre vicino ed interessato agli amici e compatrioti d’America e dei vari Continenti. Da Paternese, Siciliano di origine come Ignazio, e soprattutto da Italiano sono orgoglioso che il Sen. La Russa assumera’ la seconda carica piu’ alta della Repubblica Italiana. Circa 40 anni fa conoscevo personalmente presso l’hotel Excelsior di Catania il Sen. Nino La Russa, il quale da lassù ne sarà altrettanto orgoglioso della lunga attività professionale e parlamentare del figlio Ignazio, il quale oggi raggiunge meritatamente lo scranno più alto e prestigioso del Senato.” Sono certo che grazie alle competenze, qualifiche e alla grande esperienza politica, Ignazio La Russa nella sua nuova veste di alto profilo istituzionale saprà rappresentare tutti i Senatori, e la nostra Nazione. A nome mio personale, del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo e della Confederazione Siciliani in Nord America rivolgiamo al Presidente La Russa le più vive congratulazioni, dichiara Vincenzo Arcobelli.”

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Migrantes: gli auguri al neo presidente della Cei, il card. Zuppi

Posted by fidest press agency su martedì, 24 Maggio 2022

La Fondazione Migrantes con il suo Presidente S.E. Mons. Gian Carlo Perego e il direttore generale don Gianni De Robertis esprime gioia per la nomina, da parte di Papa Francesco, di S.Em. il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, a Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Nell’assicurare al neo Presidente la collaborazione totale e nel formulargli gli auguri più fervidi di buon lavoro la Fondazione Migrantes ringrazia Papa Francesco per questa nomina.La Fondazione ringrazia S.Em. il Card. Gualtiero Bassetti, che ha guidato la Conferenza Episcopale Italiana negli ultimi 5 anni, e che è stato molto vicino al tema della mobilità umana e alle nostre iniziative e proposte. By Raffaele Iaria

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Auguri di buona estate da AnpiLibri

Posted by fidest press agency su giovedì, 17 giugno 2021

Si conclude anche questa stagione di AnpiLibri, l’ottava, con la bellezza di 134 libri presentati, sempre con i loro autori e con autorevoli commentatori. Quest’anno abbiamo sperimentato, con grandi timori all’inizio, la versione via web degli incontri. E’ andata bene, oltre ogni aspettativa: il nostro pubblico è cresciuto numericamente moltissimo, e così la frequenza degli incontri. In questa stagione 2020/2021 abbiamo incontrato gli autori Giuseppe Filippetta, Siegmund Ginsberg, gli studenti e gli insegnanti del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, Claudio Facchinelli, Alessandro Marchi, Vincenzo De Lucia, Dario Arkel, Marco Puppini, Carlo Maria Bussolati, Fiorenza Pistocchi, Luciana Laudi, Massimiliano Castellani, Adam Smulevich, Michele Nardini, Valeria Palumbo, Maurizio Cicardini, Anselmo Palini, Natale Caminiti, Antonello D’arrigo, Mario Avagliano, Marco Palmieri, Paolo Berizzi, Massimo Pisa, Sandra Bonsanti, Nino Iacovella, Bruno Maida, Giuseppe Lorentini, Edgardo Bertulli, Zita Dazzi, Marcello Flores, Gianni Orecchioni, Antonio Mercurio, Noemi Ghetti, Antonella Tiburzi, Patrizia Zangla, Claudio Vercelli, Edgardo Bertulli, Marco Fraquelli, Nerio Grandi, Piero Picelli, Massimo Castoldi, Angelo Calvi, Matteo Dendena, Marco Cavallarin, Elisa Mereghetti, Marco Mensa, Piero Purich, Andrej Marini, Lidia Maggioli, Antonio Mazzoni, Massimo Lunardelli, Adriano Prosperi.Con gli autori hanno partecipato agli incontri Carlo Smuraglia, Giancarlo Bosetti, David Bidussa, Silvia Roggiani, Silvia Roggiani, Rouben Vitali, Simonetta Heger, Roberto Carusi, Emanuele Fiano, Lorella De Luca, Gabriele Colleoni, Rosalba Maletta, Silvia Guetta, Pablo Rossi, Antonio Quatela, Silvia Maria Ramasso, Andrea Bienati, Pietro Macchione, Ambrogio Vaghi, Chiara Zangarini, i Burattini della Fondazione Famiglia Sarzi, Mauro Sarzi, Chiara Frugoni, Simone Campanozzi, Giuseppe Gorla, Angelo Proserpio, Carla Bianchi Iacono, Paolo Bolognesi, Andrea Parodi, Roberto Cenati, Edmondo Bruti Liberati, Enrico Deaglio, Mirco Dondi, Wlodek Goldkorn, Gabriela Fantato, Miguel Gotor, Costantino Di Sante, Massimo Tiberini, Eric Gobetti, Andrea Giannasi, Adriana Giussani Kleinefeld, Maria Grazia Meriggi, Maria Rosaria La Morgia, Giuseppe Lorentini, Michele Citro, Francesca Berté, Mariagrazia Maffina, Roberta Cairoli, Ardemia Oriani, Carlo Saletti, Saverio Di Bella, Marco Brunazzi, Sergio Fogagnolo, Mauro Magistrati, Massimo Castoldi, Massimo Pisa, Paolo Dendena, Anna Di Gianantonio, Angela Persici, Roberto Monacchi, Tullio Vorano, Andrea Giannasi, Uoldelul Chelati Dirar, Vincenzo Lavenia. Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza la preziosissima collaborazione di Daniele Leonardi, e le collaborazioni di Angelo Longhi e Mariagrazia Maffina.Tutti gli incontri di questa stagione si possono rivedere sul canale Youtube dell’Anpi Provinciale di Milano (https://www.youtube.com/channel/UCiProW3iNwI13U1f8G6NtxA/videos).Orgogliosi e soddisfatti, adesso andiamo in vacanza. Ma non ci mancherà il lavoro per preparare la prossima stagione. AnpiLibri vorrebbe anche ritornare agli incontri dal vivo alla Casa della Memoria. Ci auguriamo che presto sia possibile. Buona estate da Marco Cavallarin e Maria Grazia Maffina

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Auguri dal Festival Francescano ai nostri lettori

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 dicembre 2020

Quest’anno per gli auguri del S. Natale riportiamo una foto che ci è pervenuta dal “Festival Francescano” e che noi rigiriamo per fare i nostri auguri a tutti i lettori. Lo facciamo unitamente alle belle parole del S. Padre: “E’ ancora possibile scegliere di esercitare la gentilezza. Ci sono persone che lo fanno e diventano stelle in mezzo all’oscurità”. (Fratelli Tutti) E lo facciamo unitamente alle parole estrapolate dalla lettera ai fedeli di San Francesco: “Lui, che era ricco sopra ogni altra cosa, volle scegliere in questo mondo, insieme alla beatissima Vergine, sua madre, la povertà”. Auguri, Auguri per queste ricorrenze che ci riportano ad un richiamo più spirituale per le traversie che stiamo affrontando.

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Auguri a Papa Francesco dai medici di origine straniera

Posted by fidest press agency su domenica, 20 dicembre 2020

L’associazione medici di origine straniera in Italia (AMSI) ,la comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) ,il movimento internazionale transculturale interprofessionale Uniti per Unire e l’Unione medica Euro Mediterranea(UMEM) esprimono dal profondo del cuore e con ammirazione e stima gli auguri a Papa Francesco nel suo 84° compleanno ,un messaggio inter religioso e laico da associazioni e movimenti che dentro i quali collaborano tutti i giorni professionisti e cittadini da tutto il mondo e da tutte le religioni e più di 1000 di associazioni ,comunità ,confederazioni e cittadini musulmani ,cristiani ,ebrei ,ortodossi ,laici che insieme dicono grazie a Papa Francesco per il suo impegno costante a favore dell’umanità e di tutti i cittadini del mondo senza distinzione. “Per noi Papa Francesco è un idolo e simbolo nell”umanità ,solidarietà e del dialogo tra le religioni e le civiltà e come sa costruire i ponti combattendo i muri mentali ed i pregiudizi. In questo momento di crisi internazionale e dell’emergenza coronavirus sono fondamentali i messaggi di papa Francesco e le sue raccomandazioni e sensibilizzazione di pensare a tutti e non lasciare nessuno da solo senza distinzione compreso persone in difficoltà , fragili ,migranti e rifugiati .ci auspichiamo che i politici e i commissari che si occupano di combattere il coronavirus possano ascoltare di più i consigli di Papa Francesco per evitare retromarce e ripensamenti su decisione frettolose e superficiali. Cosi dichiara Foad Aodi Presidente Amsi e Co-mai e membro esperti Fnomceo che lancia la sua preoccupazione, proprio nel giorno del compleanno di Papa Francesco , dei numerosi ostacoli e pericoli che arrivano da dentro la Chiesa contro Papa Franceso in particolar modo per la sua grande apertura verso l’islam. Amsi ,Co-mai ,Uniti per Unire e UMEM continueranno ,uniti e decisi senza ambiguità ,ad essere difensori dell’operato di Papa Francesco in Italia e nel mondo.

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Libano. Foad Aodi (Co-mai): “Auguri al nuovo Governo e al neo Ministro degli Affari Esteri libanese Hitti”

Posted by fidest press agency su domenica, 26 gennaio 2020

“Noi facciamo gli auguri, da parte della Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), al popolo e al neo Governo libanese sperando per il Paese che, a seguito dell’insediamento del nuovo Governo, questo risulti essere il primo passo per lavorare al fine di realizzare l’unità libanese a prescindere da divisioni politiche, religiose e ideologiche. Le proteste libanesi questa volta sono state caratterizzate principalmente da proteste legittime da parte dei giovani e del popolo, richieste di occupazione, di lotta alla corruzione, di abbassamento delle tasse, specialmente quelle universitarie. Noi appoggiamo le richieste dei giovani e del Popolo libanese che sempre si è caratterizzato nel mondo arabo per il forte laicismo, l’amore per la democrazia e per la libertà, comprese le donne. Tre punti urgenti per il nuovo Governo: abbassare le tasse, sentire quali sono le richieste dei giovani, unire il popolo libanese, incentivare l’occupazione e intensificare lo sforzo a favore del dialogo inter-religioso e inter-culturale che in Libano ha un peso molto importante”. *Così il Medico italo-palestinese Foad Aodi*, Presidente della Co-mai e dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e membro del Registro Esperti della Fnomceo. “Mi fa molto piacere – prosegue Foad Aodi -, in particolare la nomina dell’amico ed ex ambasciatore della Lega Araba in Italia *Nassif Hitti* a nuovo Ministro degli Affari Esteri libanese. Quando fu ambasciatore della Lega Araba in Italia lo conobbi bene e lo apprezzai enormemente per la sua competenza e professionalità, intervenne a numerosi nostri convegni e iniziative compreso la presentazione del *Manifesto Co-mai* presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana” Inoltre, aggiunge Aodi: “La Co-mai è disponibile in qualsiasi supporto e di iniziativa di solidarietà a favore del Popolo Libanese sia in Italia che in Libano” e infine: “Ci appelliamo infine al Governo Italiano affinché sostenga il popolo libanese e il Libano per il suo impegno per i Migranti ai confini con la Siria”, conclude Aodi.“L’Italia – aggiunge *Lorenzo Proia*, giornalista e Coordinatore Nazionale del Dipartimento Informazione, Ricerca e Studi di “Uniti per Unire” – faccia sentire la sua voce per il Libano. Il Libano è afflitto di corruzioni e disoccupazione ma è anche attraversato da una rivolta pacifica, giovanile, colorata e democratica, che punta alla fratellanza fra tutte le diverse confessioni religiose, tra sciiti, sunniti, maroniti, drusi ed altri, adesso queste manifestazioni si sono fatte più forti per il poco ascolto. L’Italia, l’Unione Europea, e l’ONU, debbono difendere questa ‘Seconda Primavera Araba in Libano’ a cui assistiamo, questi giovani, dall’Iraq, al Libano, senza commettere gli sbagli e le strumentalizzazioni che vi furono tra 2010 e 2011” Per il Coordinatore Organizzativo Co-mai e dell’ufficio di Presidenza Amsi, il Medico di origine libanese *Mohamed Ali Zaraket:* “La formazione del nuovo governo apre una stagione di speranza per risolvere i problemi gravi che affliggono il Paese da più di 30 tra corruzioni e mal governo, che ha spinto la maggior parte dei libanesi a manifestare in modo pacifico e civile, da poco ha preso il via la violenza che noi condanniamo, in tutte le sue forme. Ma facciamo comunque gli auguri al nuovo Governo”. By Ufficio Stampa Co-mai

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Pediatri: Buon lavoro al neo ministro della salute

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 settembre 2019

“Esprimiamo i nostri più sinceri auguri di buon lavoro al neo Ministro della Salute Roberto Speranza”. E’ quanto dichiara la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) in seguito alla presentazione del nuovo Esecutivo presieduto dal prof. Giuseppe Conte. “Come rappresentati della pediatria di famiglia del nostro Paese auspichiamo che il nuovo Ministro si impegni in una più forte difesa dell’universalità del Servizio Sanitario Nazionale – afferma il dott. Paolo Biasci, Presidente Nazionale della FIMP -. E’ quanto previsto nel programma di Governo del Conte-Bis. La salvaguardia della sanità pubblica deve passare da un rafforzamento delle Cure Primarie Pediatriche, soprattutto attraverso nuovi investimenti nell’ambito del miglioramento organizzativo degli studi dei pediatri di famiglia e dalla presenza di personale infermieristico”. “Siamo pronti ad incontrare quanto prima il Ministro Speranza – aggiunge il dott. Biasci -. E’ un politico di grande esperienza che più volte in passato si è battuto per la difesa della sanità pubblica. Ci auguriamo di avviare con lui, e con tutto il rinnovato dicastero, una collaborazione duratura e proficua per una migliore assistenza ai bambini e agli adolescenti italiani”.

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Auguri del sindacato aeronautica al Governo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 settembre 2019

Apprendiamo della nomina dell’ On. Lorenzo Guerini quale futuro Ministro della Difesa del governo Conte2 – dichiara il Sindacato Aeronautica Militare in una nota. Auguriamo al Presidente del Consiglio e all’On. Guerini un buon lavoro con l’auspicio di poter proseguire nel dialogo e collaborazione nell’interesse di tutto il personale che rappresentiamo. Cogliamo l’occasione per ringraziare il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta alla quale rivolgiamo un sincero ringraziamento per l’impegno profuso e per l’importante impulso dato alle tematiche inerenti la tutela del personale e della questione sindacale. Una volta insediato il nuovo Governo – conclude il SIAM – ci auguriamo un incontro conoscitivo con il Ministro della Difesa per iniziare subito a lavorare sui temi rimasti in sospeso e che sono ancora in attesa di risposta.

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Auguri all’agenzia Dire

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 novembre 2018

“Trenta anni di professionalità e competenza conquistati sul campo. All’agenzia Dire, che festeggia oggi il suo trentesimo compleanno, vanno i nostri auguri e un ringraziamento speciale per l’interesse che da sempre riconosce alla nostra città e agli amministratori romani, di maggioranza e opposizione, nel loro lavoro in Aula e nelle Commissioni. Ricordiamo l’agenzia delle origini e ritroviamo nelle scelte editoriali di oggi la stessa attenta professionalità, la capacità di parlare alle giovani generazioni e di utilizzare nuovi media. Tutte qualità che sono per tutti noi garanzia di una più forte libertà di stampa”. Cosi’ in un comunicato i consiglieri capitolini del Partito Democratico.

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Auguri a tutti i lettori dalla Fidest

Posted by fidest press agency su sabato, 24 dicembre 2016

buon-nataleTra i tanti auguri che abbiamo ricevuto riproduciamo il messaggio di Denise Ubbriaco, e facendolo anche nostro per tutti voi, ritenendolo il più indicato per il tempo in cui viviamo, le brutture che siamo costretti ad assistere e alle malvagità che ci tolgono il respiro. Ci associamo a lei e alla delicatezza del pensiero che ha espresso. Grazie per l’augurio che ricambiamo.
La vita è un viaggio. Passo dopo passo costruisci il tuo destino. Se ogni passo è meraviglioso, se ogni passo è magico, lo sarà anche la tua vita. Non lasciarti sfuggire nulla. Non guardare al di sopra delle spalle altrui. Guarda nei loro occhi. Parla con le persone che ami, dedica loro il tuo tempo. Non abbracciate un corpo, abbraccia un uomo e il sogno che risiede in lui. Sensazioni, pensieri, progetti, desideri, emozioni, idee, incontri. Non buttare via nulla. Un giorno scoprirai quanto erano preziose e insostituibili. Ogni giorno, impara qualcosa di nuovo su te stesso e sugli altri. Ogni giorno, cerca di essere consapevole di ciò che di bello ti circonda. Non lasciare che ti convincano del contrario. Condividi la bellezza del mondo con il tuo prossimo. Che questo magico Natale possa illuminare il tuo cuore. Auguro un felice e sereno Natale a te ed ai tuoi cari. (Denise Ubbriaco)

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Auguri dall’associazione “Forche Caudine”, circolo dei Molisani a Roma

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 dicembre 2016

dscn0382Com’è tradizione da ormai 27 anni, ai nostri auguri si accompagna un brano letterario che rende omaggio al Molise. Quest’anno andiamo su un classico: il romanzo “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” (1957) del milanese Carlo Emilio Gadda (1893-1973).
Il protagonista del libro è il commissario di squadra mobile dottor Francesco “Ciccio” Ingravallo, trentacinquenne molisano, un po’ tozzo e ciondolante, con un cespuglio di neri capelli in testa, il quale affitta una camera presso una vedova che “lo venerava, a non dire adorava”, nonostante i suoi orari irregolari. Ecco come lo descrive con maestria lo stesso Gadda:
Tutti ormai lo chiamavano don Ciccio. Era il dottor Francesco Ingravallo comandato alla mobile: uno dei più giovani e, non si sa perché, invidiati funzionari della sezione investigativa: ubiquo ai casi, onnipresente su gli affari tenebrosi.
Di statura media, piuttosto rotondo della persona, o forse un po’ tozzo, di capelli neri e folti e cresputi che gli venivan fuori dalla metà della fronte quasi a riparargli i due bernoccoli metafisici dal bel sole d’Italia, aveva un’aria un po’ assonnata, un’andatura greve e dinoccolata, un fare un po’ tonto come di persona che combatte con una laboriosa digestione: vestito come il magro onorario statale gli permetteva di vestirsi, e con una o due macchioline d’olio sul bavero, quasi impercettibili però, quasi un ricordo della collina molisana.
Una certa praticaccia del mondo, del nostro mondo detto «latino», benché giovine (trentacinquenne), doveva di certo avercela: una certa conoscenza degli uomini: e anche delle donne. La sua padrona di casa lo venerava, a non dire adorava: in ragione di e nonostante quell’arruffio strano d’ogni trillo e d’ogni busta gialla imprevista, e di chiamate notturne e d’ore senza pace, che formavano il tormentato contesto del di lui tempo. «Non ha orario, non ha orario! Ieri mi è tornato che faceva giorno!» (…).
Nella sua saggezza e nella sua povertà molisana, il dottor Ingravallo, che pareva vivere di silenzio e di sonno sotto la giungla nera di quella parrucca, lucida come pece e riccioluta come agnello d’Astrakan, nella sua saggezza interrompeva talora codesto sonno e silenzio per enunciare qualche teoretica idea (idea generale s’intende) sui casi degli uomini: e delle donne. A prima vista, cioè al primo udirle, sembravano banalità. Non erano banalità. Con quei rapidi enunciati, che facevano sulla sua bocca il crepitio improvviso d’uno zolfanello illuminatore, rivivevano poi nei timpani della gente a distanza di ore, o di mesi, dalla enunciazione: come dopo un misterioso tempo incubatorio. «Già!» riconosceva l’interessato: «il dottor Ingravallo me l’aveva pur detto.» Sosteneva, fra l’altro, che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo. Ma il termine giuridico «le causali, la causale» gli sfuggiva preferentemente di bocca: quasi contro sua voglia. L’opinione che bisognasse «riformare in noi il senso della categoria di causa» quale avevamo dai filosofi, da Aristotele o da Emmanuele Kant, e sostituire alla causa le cause era in lui una opinione centrale e persistente: una fissazione, quasi: che gli evaporava dalle labbra carnose, ma piuttosto bianche, dove un mozzicone di sigaretta spenta pareva, pencolando da un angolo, accompagnare la sonnolenza dello sguardo e il quasi-ghigno, tra amaro e scettico, a cui per «vecchia» abitudine soleva atteggiare la metà inferiore della faccia, sotto quel sonno della fronte e delle palpebre e quel nero pìceo della parrucca. Così, proprio così, avveniva dei «suoi» delitti. «Quanno me chiammeno!… Già, Si me chiammeno a me… può stà ssicure ch’è nu guaio: quacche gliuommero… de sberretà…» diceva, contaminando napolitano, molisano e italiano.
E poi soleva dire, ma questo un po’ stancamente, «ch’i femmene se retroveno addó n’i vuò truvà». Una tarda riedizione italica del vieto «cerchez la femme». E poi pareva pentirsi, come d’aver calunniato ’e femmene, e voler mutare idea. Ma allora si sarebbe andati nel difficile. Sicché taceva pensieroso, come temendo d’aver detto troppo. Voleva significare che un certo movente affettivo, un tanto o, direste oggi, un quanto di affettività, un certo «quanto di erotia», si mescolava anche ai «casi d’interesse», ai delitti apparentemente più lontani dalla tempeste d’amore. Qualche collega un tantino invidioso delle sue trovate, qualche prete più edotto dei molti danni del secolo, alcuni subalterni, certi uscieri, i superiori, sostenevano che leggesse dei libri strani: da cui cavava tutte quelle parole che non vogliono dir nulla, o quasi nulla, ma servono come non altre ad accileccare gli sprovveduti, gli ignari. Erano questioni un po’ da manicomio: una terminologia da medici dei matti. Per la pratica ci vuol altro! I fumi e le filosoficherie son da lasciare ai trattatisti: la pratica dei commissariati e della squadra mobile è tutt’un altro affare: ci vuole della gran pazienza, della gran carità: uno stomaco pur anche a posto: e, quando non traballi tutta la baracca dei taliani, senso di responsabilità e decisione sicura, moderazione civile; già: già: e polso fermo. Di queste obiezioni così giuste lui, don Ciccio, non se ne dava per inteso: seguitava a dormire in piedi, a filosofare a stomaco vuoto, e a fingere di fumare la sua mezza sigheretta, regolarmente spenta. (n.r. Un augurio che fa notizia non solo per chi l’ha formulato per la passione che vi è posta nel tenere alto il vessillo dell’appartenenza, del rispetto e dell’amore per la propria regione. Auguri a voi tutti di “Forche caudine” per il vostro impegno di sempre da parte della fidest a partire dal suo direttore).

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Capodanno cinese

Posted by fidest press agency su domenica, 7 febbraio 2016

capodanno cinese

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Gli auguri del generale Gallitelli

Posted by fidest press agency su venerdì, 23 dicembre 2011

Italian carabinieri

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in occasione delle imminenti festività natalizie, il Comandante Generale ha incontrato il COCER Carabinieri per un saluto ed il tradizionale scambio di auguri. Il Generale C.A. Leonardo Gallitelli ha confermato la sua vicinanza a tutti i Carabinieri ed alle loro famiglie sottolineando, ancora una volta, il suo particolare impegno per garantire l’efficienza e le risorse necessarie a tutte le “stazioni carabinieri”. Ancora una volta il delegato App. Sc. Michele Fornicola ha voluto approfittare dell’occasione e della disponibilità del Comandante Generale per ricordare i sacrifici ed i disagi di chi, in particolare, svolge sevizio presso la “Stazione Carabinieri”. Prendendo spunto da quanto è scritto anche nella “sinossi” distribuita agli allievi Marescialli, Fornicola ha quindi rinnovato la richiesta di un intervento affinchè i Carabinieri possano ottenere una “programmazione di massima dei servizi interni di caserma” che, pur suscettibile di variazione in caso di sopravvenute esigenze di servizio, possa meglio contribuire a conciliare le varie esigenze personali e familiari. Il delegato Luogotenente Antonio Rizzo -meglio conosciuto come “l’Ammiraglio”- ha chiesto al Comandante Generale, in questo momento difficile, di valutare con particolare attenzione soprattutto le richieste della “Rappresentanza Militare” che non comportano “costi per l’amministrazione”. Una precisazione che si è resa molto utile per inquadrare meglio anche il contesto generale dell’incontro. Il Comandante Generale, dopo aver illustrato brevemente le Sue considerazioni sugli effetti che tale disposizione comporterebbe sul funzionamento dei reparti, ha voluto comunque confermare il Suo impegno affinchè la problematica sia presto considerata. Le parole del Generale Gallitelli, a nostro avviso, sono state assolutamente convincenti ed noi rimaniamo fiduciosi. (Delegati Antonio Rizzo, Michele Fornicola)

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Intervento del Presidente Napolitano in occasione presentazione auguri del Corpo Diplomatico

Posted by fidest press agency su martedì, 20 dicembre 2011

Italiano: Roma - Palazzo del Quirinale

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Palazzo del Quirinale. “Lasciate che vi accolga con un rinnovato invito alla fiducia. Fiducia nei fermenti di democrazia e di libertà che animano i popoli ; nella prospettiva di rinnovata cooperazione fra le nazioni; nella determinazione dei Governi e delle Organizzazioni Internazionali nel rispondere a prove e difficoltà spesso non prevedibili.Fiducia giustificata dai fatti. Di fronte a una crisi finanziaria senza precedenti nella decennale storia della moneta unica, l’euro, l’Unione Europea – a cominciare dai capi di governo degli Stati membri – ha dedicato intensamente le sue energie alla difficile ricerca della via del risanamento, della disciplina fiscale, del rilancio della competitività. Un’impegnativa missione dell’Alleanza Atlantica, fondata sulle risoluzioni 1970 e 1973 del Consiglio di Sicurezza, sostenuta dalla Lega Araba, con attiva partecipazione dell’Italia, ha efficacemente assistito il popolo libico che si riappropriava delle proprie sorti. La solidarietà internazionale ha risposto con genuina partecipazione ai disastri, naturali e non, che si sono abbattuti sul pianeta. Penso, in particolare, alla tragedia umanitaria dello tsunami di Fukushima, ma anche all’insensata strage di Oslo e Utoya. E colgo l’occasione per rinnovare agli Ambasciatori di Giappone e di Norvegia i sentimenti di cordoglio e di amicizia che il popolo italiano ha provato nelle tragiche vicende che hanno colpito i loro paesi.E oggi desidero esprimere la nostra solidarietà alle vittime dell’immane disastro che ha colpito il popolo filippino ; prego l’Ambasciatore di farsene interprete col Presidente Aquino anche a nome di tutti i presenti in questa sala.L’Italia è convinta che le sfide che affrontiamo oggi, spesso di carattere planetario, esigano una risposta concertata e multilaterale: dai cambiamenti climatici all’esigenza di assicurare a tutta la popolazione mondiale standards decorosi di condizioni di vita e di rispetto della dignità umana ; dalle gravi turbative economico-finanziarie alle minacce alla sicurezza e alla pace. I processi di modernizzazione e crescita economica non possono prescindere dalla tutela delle minoranze, dal rispetto della libertà fondamentali – fra cui resta essenziale quella di religione e di coscienza – e dei diritti umani. I soggetti più deboli – in primis donne e bambini – e, più in generale, le giovani generazioni meritano speciale tutela. I giovani sono i protagonisti indiscussi delle rivendicazioni di libertà e di giustizia sociale alle quali abbiamo assistito e continuiamo ad assistere, in modo particolare, in molti Paesi arabi. Siamo estremamente preoccupati del deteriorarsi della situazione in Siria. L’Italia appoggia le iniziative della Lega Araba e incoraggia l’azione del Consiglio di Sicurezza per far cessare le violenze contro la popolazione e disinnescare le tensioni che minacciano anche la stabilità dei paesi vicini.Lasciate che mi soffermi soprattutto sulle due scosse, ancora lontane dall’essersi sopite, che hanno dominato la scena internazionale toccando da vicino l’Italia. La crisi fiscale e finanziaria dell’area euro ha una portata destabilizzante di cui è difficile misurare i limiti. Investe le radici dell’Unione Europea, minaccia la stabilità economica e il benessere del mondo intero. L’Europa ha intrapreso l’arduo cammino per uscirne, da ultimo con le ulteriori misure del Consiglio Europeo dell’8 e 9 dicembre, alla cui credibilità le misure varate dal nuovo Governo italiano e in via di rapida approvazione da parte del Parlamento hanno dato un contributo non indifferente, col sacrificio di tutti. Abbattimento del debito pubblico e riforme strutturali potranno liberare nuove energie d’imprenditorialità e d’innovazione e ridare impeto alla crescita produttiva e all’occupazione nel nostro Paese. Ma se l’Italia fa – come, ne sono certo, farà – la sua parte, più in generale il percorso che porta all’uscita dalla crisi è europeo e sovranazionale. E l’impatto va ben oltre i confini dei 17 o dei 28 : se per l’Europa la posta in gioco è altissima, le ricadute interessano il mondo intero. Ogni fantasia di scorciatoie nazionali è pura illusione.L’ansia che ci ha accompagnato dall’estate scorsa non si è dissipata, ma abbiamo la coscienza, in Italia e nell’Unione, di avere individuato i passi essenziali da compiere per disinnescare una crisi che non nasce in Europa ma viene da lontano. E’ bene ricordarlo. Dal 2008 si è fatta impellente la necessità di un nuovo sistema di governance economica globale. Questa è la sfida che il G20 sta affrontando con alterni progressi mentre, per l’Europa, specie per l’Eurozona, si è venuto ponendo sempre di più il problema di rafforzare disciplina fiscale e istituzioni comuni. Il nuovo “Accordo Internazionale” – non solo a 17, forse a 26 – annunciato a Bruxelles (e di cui resta peraltro da chiarire il raccordo col quadro comunitario) si propone di sottoporre ad una sovranità condivisa bilanci nazionali e coordinamento delle politiche economiche. Questo processo deve andare di pari passo con la difesa immediata della stabilità finanziaria dei paesi dell’area (euro), e in sostanza con il rafforzamento ancora insufficiente del firewall necessario per tutelare i debiti sovrani e salvare la moneta unica.Su un punto non vi devono essere dubbi : l’irrinunciabilità dell’euro e la determinazione di difenderlo. Sia perché pilastro dell’integrazione europea, punto di arrivo di una lunga e meditata evoluzione; sia perché la stabilità dell’economia mondiale è strettamente legata alla tenuta della moneta unica. Anche paesi non appartenenti all’Eurozona chiedono all’Italia e all’Europa di salvaguardare l’euro. In quanto ai leaders dei paesi che vi hanno aderito, essi non possono dimenticare che la moneta unica ha apportato benefici notevoli e duraturi a tutte le economie, grandi e piccole, che ne fanno parte. Con l’intuizione lungimirante del mercato unico l’Europa precorse i tempi della globalizzazione. La direzione di marcia non è cambiata, ma il ritmo è diventato incalzante. Nessun singolo paese europeo, per quanto grande ed efficiente, può competere con successo nel contesto di grandi economie emergenti e dinanzi al disegnarsi di macro-regioni sovranazionali. La nostra visione del progetto europeo non può limitarsi alla sua dimensione monetaria, finanziaria, economica. Il tessuto comunitario a 27, ormai a 28, va salvaguardato e rafforzato dando piena attuazione al Trattato di Lisbona. Penso alla politica estera e di sicurezza comune; all’immigrazione e all’asilo ; alla Carta dei diritti fondamentali, al patrimonio di principi e di valori, al diritto comune su cui l’Unione europea poggia e deve costruire il suo futuro. L’allargamento, in quanto processo euro-atlantico, ha avuto il merito storico di stabilizzare le fragilità che attraversavano il cuore del nostro continente. Richiede ora di essere portato a termine nei Balcani occidentali e con gli altri paesi dei quali abbiamo accettato, in buona fede, la candidatura. Le cooperazioni rafforzate si inseriscono in un’architettura unitaria che rinsaldi il comune progetto europeo. L’Europa rimane una; immaginarne due o ancor più significherebbe scivolare su un piano inclinato al fondo del quale non rimarrebbe alcuna Europa. Noi europei abbiamo la responsabilità di proseguire con coraggio e volontà politica unitaria nella costruzione di un’Europa sempre più integrata, sulla scia dell’appartenenza a un filone comune di storia, cultura e umanità, pur nella pluralità che è ricchezza fondamentale del nostro continente. La scomparsa di Vaclav Havel, ispiratore e protagonista, da Praga, di un risveglio democratico di coscienze e di popoli che ha pacificamente unificato il nostro continente, ci richiama alle più alte ispirazioni e motivazioni del progetto europeo.Un grande europeo, che aveva ben presente il legame indissolubile tra unità nazionale del suo Paese e l’unità europea, Willy Brandt, affermò a proposito della riunificazione nazionale tedesca che “deve unirsi ciò che ha radici comuni”. E’ urgente oggi trasmettere la stessa visione all’opinione pubblica europea coinvolgendo nel dibattito Parlamenti, forze sociali, autonomie regionali e locali e, soprattutto, le generazioni più giovani – quelle che non hanno conosciuto l’Europa divisa, e considerano la sua unità, con i successi via via conseguiti, una grazia ricevuta anziché una conquista tanto visionaria quanto faticosa. A Nord, il problema dell’indebitamento pubblico covava sotto le ceneri; a Sud, la ventata del “risveglio arabo” ha colto tutti di sorpresa. Ne abbiamo tuttavia percepito subito l’impulso al rinnovamento e al progresso democratico : di qui le simpatie, l’incoraggiamento e l’attivo sostegno dell’Italia, dell’Europa e di molti paesi qui rappresentati. Nel Mediterraneo abbiamo assistito sia a cambiamenti traumatici che ad annunci e inizi di riforme volti a rispondere tempestivamente alla domanda di allargamento della partecipazione politica e del consenso sociale. La prospettiva da perseguire non può che essere : rafforzamento delle istituzioni, trasparenza democratica, governi rappresentativi e responsabili. Il percorso è accidentato e si presenta irto di passaggi difficili ma abbiamo fiducia nella capacità di paesi e governi di affrontarli e superarli via via con coraggio. La storia europea è tutt’altro che estranea a quest’esperienza.Mediterraneo e mondo arabo sono stati teatro dei recenti cambiamenti, ma il rinnovamento sociale e politico non conosce compartimenti stagni geografici o culturali e attinge largamente ad esperienze come quella europea. La globalizzazione non è solo un fenomeno di economia, produzione e commerci. Nel mondo contemporaneo, al di là di barriere artificiali e confini nazionali, circolano liberamente anche le idee ; popoli e società civili condividono aspirazioni e aspettative, le notizie viaggiano all’istante in una fitta rete di comunicazione senza filtri. Il “risveglio” in paesi amici e a noi vicini ha scosso la comoda equazione fra immobilismo e stabilità : una stabilità non fondata sul consenso, sullo Stato di diritto e sul rispetto della dignità umana e delle minoranze è apparente e illusoria. A maggior ragione quando regimi – al di là delle enunciazioni retoriche – ricorrono alla repressione anziché al dialogo e alla riforma. Perché prenda avvio il processo democratico è essenziale che le elezioni possano svolgersi in un contesto di consolidamento istituzionale, di stabilizzazione, o di graduale transizione. Lo stesso esercizio democratico del voto ha per effetto di rasserenare il clima interno e di disinnescare le divisioni settarie.La sicurezza delle nostre nazioni, la stabilità, la prevenzione dei traffici illegali e dell’immigrazione clandestina restano preoccupazioni fondate dell’intera comunità internazionale, delle sponde “Nord” come delle sponde “Sud” di un mondo in cui queste demarcazioni diventano sempre meno nette. La settimana scorsa ho ricevuto qui la gradita visita del Presidente libico, Jalil, e sono stato confortato dalla sua risolutezza nel voler affrontare questi problemi in stretta collaborazione con l’Italia e con i paesi vicini. Dobbiamo pensare a quanto ci unisce e non a quanto ci divide, nelle identità e nelle tradizioni. Nel rinnovamento in corso dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo è nostro auspicio anche che l’Islam giochi un ruolo aggregante e positivo. Il nuovo scenario mediterraneo chiama in causa l’Europa. L’Unione non può pensare di isolarsi dai fermenti di rinnovamento della regione, né di appaltarne la gestione ai soli paesi europei che si affacciano a Sud. All’Europa i popoli mediterranei chiedono una nuova, operante e concreta, partnership e un dialogo franco e articolato, senza preclusioni ideologiche. La responsabilità è comune. Condividiamo interessi e sfide demografiche e sociali; condividiamo un’unica frontiera. Finora le nostre reazioni non sono state all’altezza del momento storico che questa parte del mondo sta vivendo. Devo esprimere un apprezzamento per l’attenzione prestata dalla Presidenza polacca dell’Unione a questa tematica, ma i risultati non sono ancora soddisfacenti. Con i vicini del Sud mediterraneo l’Italia e l’Europa condividono anche la piaga della disoccupazione e della mancanza di opportunità professionali per i più giovani. E’ a questi giovani, animati dalla speranza nel rinnovamento civile e sociale, che dobbiamo restituire il senso di appartenenza ad una comunità e la fiducia nel futuro, offrendo loro l’ accesso ad un’istruzione adeguata e alla formazione professionale, attraverso intensificati programmi di scambi universitari e di percorsi formativi. L’investimento sui giovani è un investimento nella pace, una scommessa che dobbiamo vincere per intravedere un mondo migliore.Signore e Signori Ambasciatori,Europa e Mediterraneo hanno dominato l’attualità internazionale più recente, ma l’Italia continua ad essere protagonista attivo e propositivo della più ampia realtà mondiale. Né l’Europa può rivolgere lo sguardo solo all’interno dei propri confini e problemi. Per restare polo d’attrazione competitivo, lo stesso Mediterraneo deve aprirsi all’ingresso di altri partecipanti dal resto del mondo. Il Partenariato di Deauville del G8 va in questa direzione : la mobilitazione di risorse e strumenti nuovi va rafforzata, così come vanno allargati i temi di cooperazione : ambiente, sicurezza energetica, flussi migratori, accesso ai mercati. Gli equilibri economici mondiali – cui non potrà non seguire un riallineamento anche politico – si spostano e i centri di gravità si moltiplicano. Nel 2050 l’Europa rappresenterà soltanto il 6% della popolazione mondiale. L’emergere di Asia e Pacifico è in qualche modo un ritorno ad una distribuzione più equilibrata di risorse e capacità : nella storia dell’umanità la quota dell’Asia nella produzione della ricchezza è stata molto superiore rispetto all’Europa fino all’inversione degli ultimi 3-4 secoli. L’Oriente ha saputo adottare alcune esperienze occidentali essenziali per la crescita come l’economia di mercato, la promozione della scienza e di nuove tecnologie, l’istruzione diffusa, innestandole sui valori tradizionali, garantendo la fine dall’indigenza per centinaia milioni di persone, infondendo orgoglio nel lavoro e ampliando le libertà personali. Come ha ben detto il Presidente Obama al Parlamento australiano ” l’Asia è fondamentale per la crescita in America” – e, aggiungo io, in Europa – “e definirà in larga misura se il secolo davanti a noi sarà segnato da conflitti o dalla cooperazione”.E l’Asia non è sola. Si affiancano le grandi realtà di crescita economica, di progresso politico e sociale e di creatività culturale delle Americhe. Si stanno finalmente liberando e dispiegando le grandi potenzialità del continente africano. Tutti gli attori internazionali, qui ben rappresentati, devono oggi trovare un terreno di incontro sulle tematiche globali: cambiamenti climatici, regolazione dei mercati, sviluppo sostenibile, terrorismo e proliferazione di armi di distruzione di massa. In questa nuova fase storica dobbiamo evitare contrapposizioni e tensioni, e non ripiegare su forme di sterile isolazionismo protezionistico. Signore e Signori Ambasciatori,il richiamo a un contesto internazionale d’inquietudini, fermenti e speranze non mi fa dimenticare che nell’anno appena trascorso l’Italia ha celebrato il 150° Anniversario della sua Unità. Abbiamo auspicato il Vostro coinvolgimento in questa solenne ricorrenza avendo ben a mente il percorso dall’Italia unitaria in questi centocinquanta anni e le mete che ci attendono. La nascita dello Stato nazionale italiano nel 1861 rappresentò un fatto di grande rilievo nella storia dei movimenti nazionali e dei moti di libertà in Europa e per l’evoluzione degli equilibri continentali. Dalla metà del secolo scorso, l’Italia ha saputo trovare il suo posto e assumersi le sue responsabilità nella comunità internazionale, in modo particolare come paese fondatore, insieme con i suoi principali vicini, di un’Europa integrata e unita. Oggi l’Italia è chiamata ad affrontare nuove sfide, in un’epoca di radicale e incessante cambiamento della realtà mondiale. Si tratta di sfide comuni che dobbiamo saper raccogliere e vincere insieme. Ebbene, l’Italia farà la sua parte: perché avanzi nel mondo la causa della pace, dei diritti umani, della democrazia, di un equilibrato, equo, sostenibile sviluppo economico e sociale globale. Lo farà nei fori multilaterali, lo farà nella fedeltà agli impegni e alle alleanze, lo farà nelle missioni militari di pace, lo farà nel processo di unità e integrazione europea. Desidero esprimere la mia sentita riconoscenza a tutti Voi per le innumerevoli testimonianze di amicizia e di simpatia ricevute, per le iniziative celebrative, a molte delle quali ho avuto il piacere di partecipare, per il Vostro contributo ai festeggiamenti del 150° Anniversario svoltisi in tutta Italia. Ricordo con particolare gratificazione la presenza a Roma il 2 giugno scorso di molti Capi di Stato o di Governo e Alte Cariche istituzionali, a riprova di un moto universale di simpatia per la nostra nazione. Molti di voi si sono impegnati personalmente affinché i vostri paesi fossero rappresentati qui al più alto livello possibile. Ve ne sono grato. Il popolo italiano ha colto in questo gesto di amicizia un riconoscimento delle qualità migliori che sa di possedere e una rinnovata fiducia nella sua capacità di superare le prove più difficili che le pone la storia.Talvolta, l’identità del nostro Paese si staglia meglio fuori dai confini nazionali : nelle nostre numerose collettività saldamente ancorate all’idea d’Italia ; nel plauso e nell’apprezzamento delle popolazioni dei Paesi dove si trovano e operano i nostri militari; nella qualità del made in Italy; nel ricco ventaglio delle iniziative di cooperazione, delle missioni archeologiche e di restauro, delle istituzioni scolastiche, scientifiche e educative ; nell’attività missionaria dei religiosi italiani nel mondo, in particolare attraverso le strutture della Chiesa Cattolica. Ma quest’anno, grazie a una partecipazione massiccia della popolazione nelle nostre piazze e strade, grazie a un’estrema varietà e molteplicità di iniziative di base, l’Italia ha riscoperto una coscienza unitaria e nazionale che è sopravvissuta in passato a prove difficili e saprà vincere le sfide impegnative che ci stanno davanti”.

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Buon compleanno Presidente

Posted by fidest press agency su mercoledì, 29 giugno 2011

Giorgio Napolitano

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“Le giungano, a nome mio e di tutto il gruppo di Italia dei Valori, i più sinceri auguri in occasione del suo 86esimo compleanno, unitamente al ringraziamento per aver saputo interpretare in modo autorevole ed autentico il ruolo di garante delle istituzioni, testimoniato dall’affetto e dalla fiducia degli italiani” è quanto si legge nel telegramma che Massimo Donadi, presidente dei deputati di Italia dei Valori, ha inviato questa mattina al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
«Nel giorno del suo compleanno desidero rivolgere i più sinceri auguri, a nome mio e di tutta la Giunta capitolina, al Presidente Napolitano». È quanto dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Colgo l’occasione per rinnovare al Capo dello Stato l’apprezzamento, la fiducia e la stima per l’alto senso delle Istituzioni mostrato nella sua costante e rigorosa opera, guidata da un grande equilibrio. Un presidente super partes che ha saputo rinnovare il sentimento di unità nazionale con forte slancio, proprio nell’anno in cui l’Italia festeggia il suo 150° anniversario». La fidest si associa.

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Da Roma auguri al cardinale Scola

Posted by fidest press agency su mercoledì, 29 giugno 2011

« Voglia accettare a nome mio e della Giunta Capitolina di Roma i più sinceri e devoti auguri di buon lavoro per l’importate incarico che il Santo Padre, Benedetto XVI, Le ha affidato come Arcivescovo di Milano”. È quanto scrive il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno in un telegramma inviato al Card. Angelo Scola, nominato oggi da Benedetto XVI, Arcivescovo di Milano.

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Auguri a Napolitano

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 Maggio 2011

President of Italy Giorgio Napolitano.

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«Desidero rivolgere al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a nome mio e di tutta l’amministrazione di Roma Capitale i più sentiti auguri per il quinto anniversario dalla sua elezione». Lo dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Il suo impegno incessante e l’enorme attaccamento ai valori e alla storia della Repubblica italiana, manifestato, fra l’altro, in occasione dei tanti impegni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, sono valsi al Presidente l’amore e il rispetto di tutti gli italiani. Per questo, e per l’autorevolezza e il rigore super partes che ha sempre contraddistinto i suoi cinque anni di mandato, giungano al Capo dello Stato i nostri più sentiti ringraziamenti»

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Alemanno: auguri al Santo padre

Posted by fidest press agency su sabato, 16 aprile 2011

Vatican. Pope Benedict XVI.

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In occasione dell’84mo compleanno di Benedetto XVI, il sindaco di Roma ha fatto pervenire a S. Em. Card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Sua Santità, un telegramma di auguri. Nel testo il sindaco Alemanno indirizza al Santo Padre «a nome della città, della Giunta capitolina e personale i più affettuosi e devoti auguri in occasione del Suo genetliaco». «In questa felice ricorrenza – continua Alemanno – desidero esprimere al Santo Padre la nostra riconoscenza per l’affetto da sempre manifestato nei confronti di Roma e dei romani, i cui profondi e antichi legami con la Santa Sede sono alimentati dalla condivisione dei principi etici e morali che devono guidare le nostre intenzioni e le nostre azioni quotidiane».

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