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Posts Tagged ‘auto’

Le recenti dinamiche dei costi dell’RC auto

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 febbraio 2024

Secondo le stime ACI-ISTAT sugli incidenti stradali nel primo semestre 2023 il numero di incidenti è diminuito rispetto all’anno precedente del -1%. Non può essere certo imputabile all’andamento dell’incidentalità, quindi, l’incremento delle polizze rc auto rilevato da IVASS. Incremento che non si arresta nemmeno nei primi mesi del 2024: a gennaio-febbraio dell’anno in corso, rispetto al 2023, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato un aumento medio del +5% per chi si trova in 14esima classe e del +2% per chi si trova in prima classe. Gli aumenti più elevati si registrano a Roma e Napoli per i 18enni in 14esima classe. In questa tipologia si registrano picchi di aumento anche del 28%. Mentre migliora la situazione per i 18enni che devono stipulare una polizza in prima classe (che beneficiano della legge 248/2006 c.d. Decreto Bersani), che devono fare i conti con un aumento medio del +1%, non va altrettanto bene per chi si trova nella stessa classe ma ha un’età anagrafica di circa 50 anni: in questo caso si registra un aumento medio del +2%. Ancora più assurdo e intollerabile è il confronto con il contesto europeo: nel 2023 in Italia per la polizza rc auto si pagava mediamente il 27% in più rispetto agli altri paesi. Un divario inaccettabile che va sanato al più presto: non esistono le condizioni per giustificare una disparità di questo tipo, né per motivare i recenti aumenti. Se, come spesso ci siamo sentiti rispondere a tali obiezioni, il divario e gli incrementi sono causati da un aumento dei veicoli circolanti senza copertura assicurativa è ora di prendere provvedimenti mirati contro tale fenomeno: non possono essere i cittadini a pagarne le conseguenze.

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Incentivi auto, ANIASA: bene l’inclusione del noleggio, ma ora occorre fare presto per non bloccare il mercato

Posted by fidest press agency su venerdì, 9 febbraio 2024

“L’inclusione del noleggio e delle aziende tra i beneficiari, al 100%, degli incentivi auto previsti dal Governo per il 2024 potrà velocizzare il non semplice processo di transizione ecologica del nostro parco circolante. Auspichiamo che la nuova regolamentazione entri in vigore già nelle prossime settimane e che gli incentivi diventino immediatamente operativi. L’effetto annuncio sta di fatto bloccando i nuovi acquisti da parte di aziende e privati (che attendono le nuove agevolazioni) e rallentando l’immissione nel parco circolante di veicoli nuovi e meno inquinanti.” È questo in sintesi l’appello di Alberto Viano, Presidente ANIASA, l’Associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità, contenuto nella lettera inviata al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Il Presidente Viano, che nei giorni scorsi è intervenuto al Tavolo Automotive, ha espresso apprezzamento per la revisione della norma sugli incentivi in vigore nel 2023, che riconosceva al noleggio solo in parte le agevolazioni su veicoli ecologici. Il settore del noleggio oggi immatricola il 53% delle vetture ibride plug-in sul mercato e il 30% delle elettriche. Senza contare che le flotte aziendali a noleggio svolgono un ruolo fondamentale nel supportare il rinnovo del parco circolante e nell’immettere in circolazione vetture usate di ultima generazione, economicamente accessibili. By http://www.aniasa.it

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Salone Auto Torino 2024, svelato il format dell’evento open air

Posted by fidest press agency su giovedì, 1 febbraio 2024

Torino dal 13 al 15 settembre 2024, celebrerà la storia dell’automobilismo raccontandola attraverso un’esposizione unica che vedrà carrozze, prime auto a motore di inizio ‘900, i capolavori del design degli anni 60 e 70 e le auto sostenibili che guideranno alla transizione che ci condurrà al 2035. In piazza Carlo Felice e in piazza Castello si troveranno le aree test che ospiteranno tutte le tecnologie a basse emissioni sviluppate dalle principali case automobilistiche, messe a disposizione dei visitatori che potranno testarle in viabilità ordinaria. Accanto all’esposizione delle novità commerciali dei brand ci saranno le supercar che fanno sognare, le auto più iconiche, i prototipi e le one off dei più grandi designer, le due ruote di tutte le motorizzazioni a disposizione per i test drive, le innovazioni delle aziende dell’indotto e l’intrattenimento garantito dai media partner, un approfondimento a cielo aperto che si snoderà tra via Roma, piazza San Carlo, piazza Castello, piazzetta Reale, Giardini Reali e piazza Vittorio Veneto.

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“Un milione di auto prodotte in Italia”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 novembre 2023

Questo è stato, lo scorso luglio, quanto ha annunciato il ceo di Stellantis, Carlo Tavares. Ma è un obiettivo possibile da perseguire? E qual è lo stato, oggi, della filiera dell’automotive nel nostro Paese? “Intanto consideriamo che la Cina oggi produce un terzo del mercato mondiale ed è il primo paese per esportazioni, mentre vent’anni fa aveva una percentuale molto bassa. L’Europa nello stesso periodo è scesa da un terzo del mercato al 18-20%”, spiega Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia oltre che Chief Public Affairs Officer e membro del Board di Brembo. “Abbiamo un unico costruttore di volume e tantissimi costruttori di nicchia: storicamente l’Italia non è mai stata un grande produttore di auto”.Eppure arrivare al milione di auto, secondo Vavassori, è “un obiettivo da raggiungere per mantenere la sostenibilità della filiera”. E per raggiungerlo è necessario il contributo del governo. “Al ministro Urso abbiamo presentato insieme ad Anfia un percorso fatto di investimenti e ricerca che non si limitino allo stabilimento produttivo, ma che coinvolgano la componentistica diffusa nel territorio per attrarre investimenti e creare una condizione di contorno. Così è nato un protocollo d’intesa che impegna le Regioni dell’automotive, le università, i centri di ricerca, e le imprese per quell’obiettivo”. Ma sarà un milione di veicoli o di vetture? “Intanto parliamo di veicoli”. La filiera dell’automotive si sta inoltre confrontando con una sfida epocale che rischia di metterla in ginocchio, quella della transizione ecologica. Secondo il presidente di Confindustria Lombardia, Francesco Buzzella, “siamo in un momento di confusione, perché l’Europa ha molte sensibilità all’interno, e fa una cosa che non dovrebbe fare: indicare soluzioni tecnologiche, quando basterebbe dare obiettivi da rispettare”. Ma come l’Europa può partecipare a questa partita anche se non sarà più il mercato numero uno? “Bisogna frenare la bulimia regolativa europea – commenta Vavassori – Ricordiamo che noi lavoriamo con regole diverse dalla Cina, giochiamo con carte diverse perché loro hanno progettato di ridurre la quota di emissioni di carbonio dieci anni dopo l’Europa. Ciò significa che potranno asfaltare il nostro mercato. La Cina, ricordiamo, è già il primo esportatore di auto, sia elettriche che endotermiche. Non illudiamoci di essere una terra felix, nemmeno la Motor Valley lo è se guardiamo, come dovremmo, al contesto globale”, conclude. Nella tre giorni di riflessione sul “Modello Italia. Imprese competitive e spirito di comunità”, il Festival Città Impresa ha portato a Bergamo alcuni tra i più autorevoli personaggi del mondo economico, tra cui grandi imprenditori e rappresentanti del mondo politico e istituzionale. Promosso da ItalyPost, L’Economia del Corriere della Sera e il Comune di Bergamo, con main partner auxiell, Brembo, Intesa Sanpaolo, e con Camera di Commercio di Bergamo, Confindustria Bergamo, Commissione Europea, Kilometro Rosso, Università di Bergamo, a2a, Ecostilla e Deloitte, il Festival ha visto da quest’anno anche la presenza di Radio 24 che ha trasmesso servizi e approfondimenti legati alla manifestazione, intervistandone alcuni dei principali protagonisti. La campagna media ha previsto poi, oltre a un coinvolgimento attivo e una collaborazione con il quotidiano locale L’Eco di Bergamo, una campagna radiofonica sulle reti Rai.

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Auto elettriche: con veicoli più piccoli

Posted by fidest press agency su venerdì, 22 settembre 2023

Le case automobilistiche europee potrebbero continuare a essere competitive e realizzare profitti producendo veicoli elettrici di piccole dimensioni “made in Europe” con un prezzo fissato a 25.000 euro. Ecco cosa emerge da un nuovo studio di Transport & Environment, l’organizzazione ambientalista europea indipendente, secondo cui il calo dei costi di produzione e dei prezzi delle batterie renderebbero possibile l’elettrificazione del mercato di massa con veicoli del segmento B entro il 2025. La disponibilità di veicoli elettrici più piccoli ed economici potrebbe essere decisiva per l’adozione di auto elettriche di produzione europea, un elemento cruciale se letto rispetto alla sfida con le aziende cinesi che stanno penetrando in Europa. Lo studio di T&E è basato sull’analisi della società di consulenza Syndex. Profitti al 4% entro il 2025 con auto elettriche più piccole e meno costose. Secondo lo scenario rappresentato nella sezione “Condizioni di mercato favorevoli” del rapporto, entro il 2025 i produttori europei potrebbero ottenere un ragionevole margine di profitto, pari al 4%, su veicoli elettrici di piccole dimensioni prodotti in Europa. In questo scenario, infatti, i costi delle batterie scenderebbero a 100 dollari per kWh, in linea con le previsioni di BloombergNEF e di altri enti. Il rapporto tiene conto di altre riduzioni dei costi diretti, mantenendo allo stesso tempo le aspettative generali del settore sui costi indiretti e sui margini. Il veicolo di segmento B avrebbe una batteria LFP da 40 kWh e un’autonomia di 250-300 km. (Abstrac by GreenCity)

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Manutenzione e riparazione auto, nel 2022

Posted by fidest press agency su giovedì, 1 giugno 2023

Nel 2022 gli automobilisti del Lazio hanno speso 3.889,2 milioni di euro per provvedere alla manutenzione e alla riparazione delle proprie autovetture. Rispetto al 2021 la cifra spesa in regione è cresciuta del 24%. La provincia di Viterbo è quella che nel 2022 ha fatto registrare il maggiore aumento della spesa (+28%), seguita da Rieti (+25,7%), Roma (+23,8%), Latina (+23,7%) e Frosinone (+22,6%). Questi dati derivano da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico.A livello nazionale nel 2022 la spesa per la manutenzione e la riparazione delle autovetture è stata di 35,3 miliardi di euro, in crescita del 23% rispetto al 2021. Nel 2022 la spesa è cresciuta significativamente rispetto ai due anni precedenti, spinta dalla ripresa delle attività di officina (+17% rispetto a quelle effettuate nel 2021) e dall’inflazione: secondo dati Istat, nel 2022 i prezzi per le attività di manutenzione e riparazione dei mezzi sono cresciuti del 4,1% su base annua. In minima parte, la spesa è stata influenzata anche dalla lieve crescita del parco circolante di autovetture, appena l’1% su base annua. Dopo il 2020 e il 2021, annate in cui, a causa della situazione sanitaria, la spesa per la manutenzione e la riparazione auto era crollata rispettivamente a 27,1 e 28,6 miliardi di euro, l’esborso di 35,3 miliardi stimato dall’Osservatorio Autopromotec per il 2022 riporta la spesa per la manutenzione e la riparazione auto a un livello perfino superiore a quello registrato nel 2019, quando fu di 33,4 miliardi.

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Nuove frontiere auto e moto

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 aprile 2023

Bologna 19 e 20 aprile 2023 BolognaFiere Padiglioni 21 e 22. I più importanti produttori nazionali e internazionali della filiera del settore dei veicoli ad alimentazione elettrica si danno appuntamento a BolognaFiere per la seconda edizione di E-TECH EUROPE 2023, l’evento fieristico più importante d’Italia dedicato alle soluzioni e tecnologie per la produzione dei veicoli elettrici, dalle automobili ai mezzi spaziali, dalle moto agli aeroplani, con un’intera area dedicata alla produzione, al recupero e riciclo delle batterie di ultima generazione nel segno dell’ecosostenibilità ad emissione zero. Saranno presenti oltre 260 aziende impegnate nello sviluppo e nella produzione di veicoli elettrici con le loro tecnologie e i loro prodotti, con numerosi drive test in loco, sessioni dimostrative, workshop e incontri. Un’importante area sarà riservata alla ricerca e allo sviluppo delle nuove tecnologie che in un settore in velocissima crescita come questo segnano la nuova frontiera da conquistare, con ben sei istituti universitari d’eccellenza presenti: Milano, Bologna, Torino, Modena & Reggio Emilia, Padova e Roma.

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Auto. Marcheschi (FdI): prosegue follia europea nonostante contrarietà Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 febbraio 2023

“La contrarietà italiana insieme a quella dei conservatori europei, purtroppo non è bastata a fermare un’altra eurofollia. La sinistra in europa impone l’accelerazione sugli investimenti nella filiera delle macchine elettriche. Una decisione sbagliata che non abbatterà l’inquinamento ma solo i posti di lavoro, soprattutto italiani. Il provvedimento non tiene conto neanche dei problemi relativi allo smaltimento delle batterie e dalle necessità di autonomia energetica dei singoli paesi e, di fatto, consegna il mercato dell’auto alla Cina che continuerà ad inquinare bruciando carbone e arricchendosi con i nostri soldi. Le macchine cinesi, a motore tradizionale, entro pochi anni saranno le uniche ad essere vendute in Europa. La decisione è cosi palesemente ‘tafazziana’ che viene il dubbio che il favore alla Cina, non sia un autogol, ma una precisa volontà politica della sinistra”. Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi.

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Ue: no ad auto inquinanti. Il suicidio dell’opposizione del governo italiano

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 febbraio 2023

Il Parlamento europeo ha stabilito lo stop alla produzione di auto a motore termico dal 2035. Purtroppo è cominciata subito la forte contrarietà da parte degli esponenti del governo italiano: motivazioni varie, non ultima quella occupazione. La stessa reazione registrata quando la Commissione industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo ha approvato la proposta di revisione della direttiva Ue sulla prestazione energetica degli edifici. E’ bene ricordare anche l’opposizione ad ipotesi di avvertenze sulle bottiglie di vino sui pericoli dell’eccesso di alcool a cui il governo ha risposto con agevolazioni alle produzioni di alcolici. Non ultimo l’ostracismo ad etichette alimentari europee di immediata comprensione salutistica.Il messaggio del nostro governo è chiaro: tutto deve restare fermo, niente deve cambiare, visto che è stato consolidato il rapporto di scambio con le varie corporazioni (6): “la perfida Europa attacca il nostro perfetto stile di vita e di produzione, noi siamo i migliori al mondo”.Un percorso scontato nel momento in cui l’Ue ha stabilito priorità all’ecologia (green deal) che, da qui al 2035 (fra 12 anni!) ha tempi anche molto lunghi perché ogni singolo Stato proceda alla conversione industriale, commerciale e dei consumi dei veicoli.La situazione è grave e l’Italia si sta assumendo una delle maggiori responsabilità contro le modifiche. Dopo i rinvii dei blocchi alle produzioni fossili dovuti alla crisi di approvvigionamento del gas (per esempio, le priorità date all’installazione provvisoria di rigassificatori), è invece importante andare molto più spediti sul possibile, soprattutto quando le decisioni dipendono solo da volontà politiche interne all’Unione. Non si capisce, altrimenti, quali e quando dovrebbero esserci queste scelte ecologiche per bloccare il degrado ambientale che ogni giorni sopportiamo per le scelte sbagliate fatte fino ad oggi (con l’aggiunta di guerre e terremoti).Quel che si capisce è che il governo non voglia vedere oltre il proprio naso, non investire sul futuro ma solo su un presente che possa garantirgli, ignorando (anche per ignoranza?) i costi altissimi da pagare, continuità di potere. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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La rivoluzione dell’auto elettrica rischia di essere un bluff

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 luglio 2022

Ammesso e non concesso che dal 2030 in Ue non dovrebbero più essere prodotte auto non elettriche, a parte le “resistenze” e i “boicottaggi” del solito affarismo industriale omicida e suicida, il grosso problema di fondo è che, per avere efficacia, questa rivoluzione non può che essere mondiale. I disequilibri e le tragedie che stravolgono l’ambiente sono solo marginalmente quelli sotto casa propria. La Marmolada si sta sciogliendo non per colpa di chi abita intorno alle Dolomiti, ma per un effetto serra che coinvolge – tra le tante e diverse concause – l’automobilista che guida a Palermo e quello del paesino più sperduto dell’Australia: per le emissioni specifiche del suo veicolo (poco tangibile in alcuni casi) e per la filiera estrattiva e commerciale del carburante utilizzato. I ghiacciai che si sciolgono ai poli non è certo per le attività degli esquimesi a nord e le cacche dei pinguini a sud. La storia industriale dell’Occidente ha sempre avuto il “trasferimento” nei Paesi poveri dei vecchi veicoli non più legali nei Paesi ricchi.Mentre in Ue, e non solo, avanzano decisioni e realizzazioni di politiche industriali per la marginalizzazione/dismissione del fossile, non si può dire altrettanto nel terzo e quarto mondo. Non solo, ma in questi Paesi, l’arrivo più o meno a buon mercato di veicoli dismessi dai Paesi ricchi, è accolto bene, ché finalmente l’emulazione della vita “ricca” può essere vissuta non solo sulla tv o un telefonino; c’è quindi un buon mercato. Questo lo sanno gli industriali del settore che, ecologisti nel proprio giardino, non lo sono altrettanto dove possono essere accettati questi “rifiuti”. Altro aspetto è quello dei piccoli centri dei Paesi ricchi. Sicuramente dovranno sottostare alle normative, ma lo faranno con ritardo e riluttanza, compromettendo l’adeguamento generale. I modelli di mezzi elettrici oggi sul mercato hanno poca autonomia e in alcuni Paesi, Italia fra questi, i punti di rifornimento sono scarsi, soprattutto dove c’è meno abitanti. Non solo, ma essendo luoghi in cui la mobilità è maggiore, l’attuale scarsa autonomia dei veicoli sul mercato non è certo stimolo ad usarli. Gli abitanti di queste zone hanno alto rischio di essere tra gli ultimi al mondo ad usare mezzi inquinanti. Le soluzioni, specialmente in un Paese ricco di sole come l’Italia, ci sarebbero, ma non abbiamo ancora percepito attività industriali e incentivi per una capillare diffusione di, per esempio, colonnine di ricarica elettrica ad energia solare.Ben vengano, quindi, tutti i provvedimenti nei nostri Paesi ricchi ma se non prevedono anche interventi in altri Paesi, corrono il rischio di diventare un bluff. Certo, non si può, per esempio, andare in Nigeria e dir loro quel che dovrebbero fare, anche perché allo stato son “contenti” di ricevere i nostri mezzi Eurox, ma se vogliamo non essere velleitari e ripetere gli errori del colonialismo dei secoli scorsi, queste rivoluzioni vanno fatte insieme alla Nigeria. La questione, quindi, è molto più complicata e difficile di quanto sembri e, come sempre, non è una questione solo industriale ma essenzialmente politica. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Stop auto benzina e diesel dal 2035

Posted by fidest press agency su sabato, 18 giugno 2022

La riduzione delle emissioni del 55% entro il 2035 e il raggiungimento della neutralità climatica per metà secolo votati dal Parlamento Europeo con il pacchetto “Fit for 55” destano forte apprensione nei rappresentanti di CNA Lombardia, l’associazione di categoria che rappresenta le micro e piccole imprese del settore autoriparazione e della componentistica ad alto valore aggiunto per l’Automotive. In Lombardia sono 30 mila le imprese che operano nella filiera auto, di cui 13 mila unità sono artigiane. La quasi totalità delle imprese artigiane della filiera (93%) appartengono inoltre al settore Manutenzione e riparazione di autoveicoli. Nella Regione la filiera dell’auto conta circa 100.000 mila addetti, di questi, circa 70.000 addetti lavorano in micro-piccole imprese. Bloccare l’evoluzione tecnologica di ogni propulsore, consentendo la vendita delle sole auto elettriche significherebbe mettere a rischio oltre 20 mila posti di lavoro nella sola Lombardia. Ritenendolo un dovere sociale, oltre che di rispetto nei confronti dell’innovazione tecnologica, la sede regionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato chiede il rispetto di regole chiare e certe sull’efficientamento e sull’inquinamento, al di là della tipologia di soluzione tecnologica adottata.

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Antitrust: chiude con impegni su rc auto

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 giugno 2022

L’Antitrust chiude con accettazione di impegni il procedimento nei confronti di comparatori di prezzo e di imprese assicurative per sospetta intesa su polizze rc auto. “Studieremo il provvedimento. Nutriamo, infatti, perplessità per la chiusura del procedimento senza infrazioni. Se, come ipotizzato all’inizio, ai consumatori sono stati praticati premi più elevati per le polizze RCA grazie alla conoscenza reciproca delle condizioni di vendita offerte sui portali di comparazione, allora sarebbe stata necessaria una condanna pecuniaria esemplare. Se invece lo scambio informativo non poteva essere volto alla fissazione di premi più elevati, ma alla formulazione di offerte più appetibili, allora non si capisce perché non si è archiviato e stop” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il fatto che l’Antitrust sostenga che “lo scambio informativo non appariva di per sé univocamente volto alla fissazione di premi più elevati”, non esclude invece nulla, né in un senso né nell’altro e il distinguo tra restrizione per effetto e restrizione per oggetto appare nebuloso” conclude Dona.

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“Dire oggi che l’auto elettrica è la soluzione ecologica è falso”

Posted by fidest press agency su sabato, 21 Maggio 2022

Roberto Cingolani ha rilasciato una lunga intervista a AUTO, mensile della Conti Editore, sul numero in edicola in cui ha spiegato in modo chiaro la sua posizione sul peso del settore auto rispetto alla tematica della transizione ecologica. “Personalmente avrei privilegiato di più il passaggio all’Euro 6+ o ai motori ibridi per liberarci il prima possibile del parco auto vecchio. Secondo me questo dal punto di vista ambientale è necessario, però non c’è solo l’esigenza ambientale, c’è anche la necessità industriale, quindi facendo un po’ la media, qualche compromesso bisogna ragionevolmente portarlo avanti”. Sulla transizione continua “credo che questa sia una grande opera di trasformazione: prima industriale per l’enorme infrastrutturazione di cui ha bisogno il Paese, poi a livello di produzione di energia primaria radicale, e infine del motore che in quanto elettrico e con batterie non ha nulla a che vedere con l’endotermico. […] Insomma, credo di poter dire che serviranno 10 anni, o forse qualcosa di più, per realizzare questa transizione della mobilità […]”. In merito al Diesel di nuova generazione si è espresso così “[…] I motori dell’ultima generazione sono particolarmente efficienti, forse qualcosa da dire c’è relativamente al particolato o a certi ossidi. […] Se devo scegliere tra un’ultima generazione benzina e un’ultima generazione Diesel per il particolato scelgo il benzina. Ma è evidente che avendo ancora quasi 13 milioni di vetture inquinanti circolanti fa un po’ specie pensare che il Diesel di nuova generazione venga declassato […].”

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Alcune parole relative all’auto sono piuttosto intuitive

Posted by fidest press agency su martedì, 12 aprile 2022

Tuttavia, i termini più complessi possono mandare in confusione i conducenti che cercano di capirne il reale significato. Un portavoce di StressFreeCarRental.com ha commentato: “Conoscere ciò che c’è sotto il cofano è estremamente utile per essere sicuri che il vero problema sia stato risolto e di non pagare troppo. Non solo, chi conosce la propria auto, avrà più probabilità di sapere come risolvere eventuali problemi da solo. Incoraggiamo i conducenti a informarsi, non solo per aiutarli a risparmiare, ma anche per garantire la massima sicurezza.” 15 termini essenziali del gergo automobilistico spiegati qui di seguito: ABS Si riferisce al Sistema antibloccaggio, il sistema che prende il controllo dei freni quando rileva che le ruote possono bloccarsi e causare slittamenti. L’ABS si attiva rapidamente e rilascia i freni, per aiutarti a controllare lo sterzo in caso di frenate brusche. ACC Un sistema automatizzato di gestione della velocità in grado di identificare i veicoli che precedono la propria vettura e di modificare di conseguenza la velocità dell’auto. Può essere chiamato anche “controllo della velocità di crociera adattivo”. AWD Trazione integrale. Significa che l’alimentazione viene inviata a tutte le ruote della vettura. Le auto AWD possono avere una trazione integrale permanente, in cui l’alimentazione sarà sempre inviata a ogni singola ruota, o commutabile. Nell’ultimo caso vengono alimentate principalmente due ruote, ma possono essere alimentate tutte e quattro se viene rilevato uno slittamento. Alcuni produttori chiamano questa trazione 4×4 o 4WD. DPF Un filtro antiparticolato diesel intrappola e immagazzina la fuliggine emessa dallo scarico diesel, al fine di ridurre le emissioni delle autovetture alimentate con questo combustibile. DOHC Double Over Head Camshaft o distribuzione con doppio albero a camme in testa, un design moderno del motore con due alberi a camme invece di uno. Questi sono posizionati nella parte superiore delle teste dei cilindri e, in ultima analisi, rendono l’auto più potente ed efficiente di un motore con un singolo albero a camme. Pinza del freno La pinza del freno è la parte che schiaccia il disco del freno quando si preme il pedale, rallentando la rotazione delle ruote. Cinghia dentata La cinghia dentata è una cinghia di gomma che controlla la temporizzazione di alcuni aspetti di un motore di auto. I produttori spesso raccomandano di cambiare la cinghia dentata dopo un certo numero di chilometri. Può essere una parte molto costosa da riparare se si rompe. Convertitore catalitico I convertitori catalitici trasformano le emissioni di scarico nocive (ad esempio monossido di carbonio, ossido di azoto) in gas meno nocivi o vapore acqueo. Telaio Il telaio di base o carrello di un’automobile, costituito dalla struttura su cui è montata la carrozzeria.  Cruise control Conosciuto anche come regolatore della velocità, il cruise control è un sistema che controlla automaticamente la velocità di un’auto, ed è spesso utilizzato in autostrada. I conducenti possono impostare la velocità desiderata (con una serie di pulsanti spesso posizionati sul volante). Cinghia della ventola La cinghia della ventola utilizza il motore per azionare elementi come l’alternatore e le pompe dell’acqua. Le cinghie della ventola tendono ad allungarsi e talvolta anche a staccarsi, quindi potrebbe essere necessario regolarle o sostituirle periodicamente. Volano Si tratta di un disco metallico che fornisce alimentazione da e verso il motore e la trasmissione. Praticamente tutti i veicoli a motore ne hanno uno. Immobilizzatore Un immobilizzatore è un apparecchio elettronico antifurto collegato al motore dell’auto e al sistema di accensione. Quando l’immobilizzatore è attivo, non è possibile avviare il motore, nemmeno con la chiave. SospensioniUna complicata configurazione a molla ad ogni angolo della vettura che consente alle ruote di muoversi indipendentemente dal telaio, reagendo agli urti e alle irregolarità della strada. BattistradaI motivi ritagliati sulla gomma degli pneumatici dell’auto. Quando il battistrada si consuma, gli pneumatici forniscono meno aderenza, motivo per cui vi è un obbligo di legge di avere una profondità del battistrada di almeno 1,6 mm sul 75% della sezione centrale della larghezza degli pneumatici dell’auto. StressFreeCarRental.com By Annika Shoker

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Le auto elettriche in Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 30 marzo 2022

Cresce l’interesse per le vetture elettriche nel nostro Paese, ma il loro costo continua a essere fuori dalla portata degli italiani, che per acquistarle sono disposti a spendere intorno al 30% in meno del costo medio degli e-vehicles oggi sul mercato. Una quota che gli incentivi messi in campo dal Governo non riusciranno a colmare completamente. Sono queste le principali evidenze che emergono dalla nuova instant survey “Auto elettriche, tu che pensi?”, condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica). Dalla survey, promossa a 3 mesi di distanza da un precedente simile studio sul tema, emerge un’attenzione crescente da parte degli italiani per le vetture elettrificate, frenato però dal fattore economico.Una cosa è certa: il problema centrale per la diffusione massiva dell’elettrico resta oggi il prezzo, ben oltre le capacità di spesa degli italiani. Il 56% degli intervistati sarebbe disposto a pagare meno di 30.000 € per averne una: meno di 20.000 €, per una Citycar e tra i 30.000 e i 40.000€ per una berlina piccola Premium.

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L’auto ibrida o elettrica entra nella lista dei desideri degli italiani

Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 febbraio 2022

In Italia il 78% degli intenzionati ad acquistare un’auto indica che la loro prossima macchina sarà ibrida o elettrica, una percentuale che è di 56 punti superiore rispetto a coloro che opteranno invece per un veicolo diesel o a benzina (22%). Nello specifico, il 51% sceglierebbe un veicolo ibrido e il 27% opterebbe per un veicolo elettrico. Gli over 65 sono particolarmente interessati all’acquisto di un veicolo ibrido (61%), mentre per i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni l’auto a benzina o a diesel sarebbe l’opzione che gradirebbero di meno (25%). Tra i giovani italiani la tendenza ampiamente prevalente è quella di scegliere un veicolo elettrico (39%) o ibrido (36%). Solo una piccola minoranza della popolazione italiana complessiva afferma di non possedere un’auto al momento (6%) né di avere l’intenzione di farlo, con una percentuale che è di sette punti inferiore alla media europea (13%). Nell’insieme, gli italiani – come gli spagnoli – sembrano più inclini a passare alle nuove tecnologie in fatto di auto rispetto ai cittadini di altri paesi dell’UE, per i quali il passaggio è meno marcato. Il 78% degli italiani dichiara che la loro prossima auto sarà ibrida o elettrica, con una percentuale dunque analoga agli spagnoli (78%). In confronto, il 61% dei francesi e il 52% dei tedeschi sono dello stesso parere.Nello specifico, gli italiani sembrano più inclini a scegliere veicoli ibridi, con una percentuale del 51% di persone che indicano questa intenzione di acquisto per la loro prossima auto, ovvero una percentuale superiore di 23 punti rispetto a quella tedesca (28%), di 13 punti rispetto a quella francese (38%) e di 6 punti rispetto a quella spagnola (45%).Riguardo alla preferenza per l’auto elettrica, il 27% degli intenzionati all’acquisto italiani è a favore di questo tipo di veicolo come loro prossima auto anche se in misura inferiore rispetto agli spagnoli (34%). Esprimono più riserve all’acquisto di un’auto elettrica i tedeschi e i francesi (stessa percentuale, 23%)In Europa, in generale, chi acquista un’auto tende a privilegiare i veicoli ibridi (39%), mentre i veicoli a benzina o a diesel sono al secondo posto (33%) e le auto elettriche al terzo (28%). In Cina, chi acquista un’auto tendenzialmente opta per un’auto elettrica (44%), gli americani come prima scelta opterebbero per un veicolo ibrido (38%), come seconda scelta per un veicolo a benzina o a diesel (33%) e poi per un’auto elettrica (29%).

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Statistica, precisa e dannata. Il ‘caso’ auto elettriche

Posted by fidest press agency su sabato, 8 gennaio 2022

L’associazione del settore fa sapere che le vendite di auto elettriche nel 2021 sono più che raddoppiate, per un totale di 136.754 mezzi immatricolati, una crescita del 128,34%. Motivo per cui, tra agenzie stampa e vari media, hanno più o meno titolato “Boom di auto elettriche in Italia”, “Raddoppio di vendite di auto elettriche”, etc.. Insomma, un messaggio di presunta gioia per un mezzo di trasporto che, nell’immaginario collettivo, dovrebbe essere ecologico, un mezzo per il futuro. Tralasciando che questa ecologia è per tasche molto ampie, rimane il fatto che tanta gioia viene espressa per una crescita di poco più di 50.000 mezzi, su un totale di poco più di 136.000 su circa 1.500.000 di auto immatricolate sempre nel 2021, cioè quasi il 9,35% del mercato. Modeste percentuali se pensiamo che in altri Paesi (p.e. Germania) le percentuali del mercato elettrico su quello complessivo sono intorno al 30%. La statistica è una materia precisa, ma non perfetta, perché, come accade anche in tanti altri ambiti, dipende da come viene utilizzata. Nel nostro caso è precisa, ma dannata: considerando che la maggior parte di lettori e ascoltatori si ferma ai titoli delle notizie, se si scrive che c’è un boom o un raddoppio di vendite di auto elettriche, l’ascoltatore medio crede che, uscendo per strada, non farà altro che incrociare questo tipo di veicoli… che però sono il 9%.A noi viene in mente la poesia di Trilussa sui polli: la statistica ti dice che tutti mangiamo un pollo all’anno, anche se c’è chi ne mangia due e chi zero. Cioè: dipende da come la usi e, nel nostro caso, la declami. I titoli, a nostro avviso, sarebbero dovuti essere: “Si vendono più auto elettriche, ma è solo il 9% del mercato”, etc…Lo sappiamo, lo sappiamo: noi non abbiamo niente da vendere (auto o notizie che siano) ma solo informare. Dipende dai punti di vista. By http://www.aduc.it

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Auto: è elettrico/ibrido il 38% delle immatricolate nel 2021

Posted by fidest press agency su venerdì, 26 novembre 2021

il 2021 è stato per le vetture elettriche e ibride un anno positivo; secondo i dati ufficiali, in Italia da gennaio ad ottobre sono state immatricolati oltre 476.000 nuovi veicoli di questo tipo, vale a dire il 38% delle auto totali vendute. Un vero e proprio salto in avanti se si considera che a inizio anno le auto elettriche/ibride in circolazione erano appena poco più di 595.000.La crescente attenzione degli italiani verso i veicoli green è confermata anche dall’indagine commissionata da Facile.it e MiaCar.it all’istituto mUp Research da cui è emerso che quasi 7 automobilisti su 10 comprerebbero un’auto elettrica o ibrida (67,7%) Il prezzo però, sembra essere ancora il principale ostacolo alla diffusione di questi mezzi tanto è vero che gli automobilisti italiani sono disposti a spendere, in media, 17.969 euro per l’acquisto di una vettura a basso impatto ambietanle, budget che, in assenza di incentivi, difficilmente risulta sufficiente.Ma quali sono le regioni italiane che, a inizio anno, registravano il maggior numero di auto elettriche e ibride e in circolazione? Ecco i risultati dell’analisi di Facile.it.

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Incentivi acquisto auto usate a basse emissioni, in partenza le prenotazioni

Posted by fidest press agency su venerdì, 1 ottobre 2021

Ora sono prenotabili, da parte dei concessionari auto, gli incentivi per l’acquisto di auto usate a basse emissioni. Si tratta di incentivi introdotti da tempo per i quali i fondi messi a disposizione, 40 milioni di euro, sono destinati alle persone fisiche che acquistano un veicolo di categoria M1 usato e di prima immatricolazione in Italia, con prezzo risultante dalle quotazioni medie di mercato e non superiore a 25.000 euro, omologato in una classe non inferiore a Euro 6, e che, contestualmente, rottamano un veicolo della medesima categoria, immatricolato in data anteriore al 1° gennaio 2011 o che superi i dieci anni dalla data di immatricolazione e di cui l’acquirente o un suo familiare siano proprietari o intestatari da almeno dodici mesi. Il contributo è riconosciuto dal venditore/concessionario come sconto, nella misura di – 2.000 euro per veicoli con emissioni di CO2 g/km da 0 a 60 – 1.000 euro per veicoli con emissioni di CO2 g/km da 61 a 90 – 750 euro per veicoli con emissioni di CO2 g/km da 91 a 160 Informazioni sugli eco-incentivi auto in generale si trovano nella scheda pratica Acquisto veicoli, ECO INCENTIVI ed ECO TASSA. Molto utile anche per consultare la situazione aggiornata dei fondi disponibili è il sito dedicato del Ministero dello Sviluppo economico https://ecobonus.mise.gov.it Rita Sabelli, responsabile Aduc aggiornamento normativo

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Auto online: vendite +52% nei primi 5 mesi dell’anno

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 giugno 2021

Il settore dell’auto in Italia è tuttora in difficoltà, ma il canale online, sebbene rappresenti ancora una nicchia, cresce costantemente e a gran velocità; secondo l’Osservatorio MiaCar – Facile.it, nei primi 5 mesi del 2021 le vendite via web di auto nuove e a km zero sono aumentate del 52% rispetto allo stesso periodo del 2019.Analizzando nel dettaglio i dati emerge che, tra le auto nuove e a km zero più comprate online a livello nazionale, guida la classifica la Jeep Renegade, seguita dalle due citycar Fiat Panda e Fiat 500. Come vengono finalizzati gli acquisti e qual è l’identikit di chi compra l’auto sul web? Secondo i dati, il 28% degli utenti che nel 2020 hanno acquistato online un’automobile lo ha fatto dal proprio dispositivo mobile; guardando alle fasce di acquirenti, invece, emerge che il canale online è, come quello tradizionale, alla portata di tutte le età, ma tra le tendenze rilevate vi è un aumento degli over 65 che, in percentuale, pesano più sull’online (22,8%) che in quello fisico (18,6%).

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