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Le Cartas di Bruna Peyrot

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 marzo 2009

Bernardo Kucinski nella campagna elettorale di Lula del 1988 inviava all’attuale presidente del Brasile e ai suoi collaboratori una lettera “critica” ogni mattina detta carta ácida, lettera acida, appunto, in cui fra l’ironico e lo schietto informava sull’umore del paese, affinché i politici percepissero l’opinione pubblica al di fuori dei mass media ufficiali. Le Cartas, dunque sono Lettere. Il loro stile, per natura, è colloquiale, diretto e semplice, proprio come questi commenti minuto per minuto sul Brasile, un paese continente che condensa tutte le dimensioni di una vita collettiva complessa. Per questo è importante mettere sotto la lente d’ingrandimento, volta per volta, un fatto di cronaca, una tradizione, un segnale politico. Soprattutto, il Brasile che appare da queste Lettere, inviate dall’autrice alla sua rete di amici e collaboratoti italiani, è quello della vita quotidiana da un lato e quello delle dinamiche politiche dall’altro. Il loro insieme offre un ritratto particolare, degli ultimi quattro anni, dell’ormai consolidata democrazia brasiliana, dove tutte le forze sociali, dalle più umili alle più alte hanno dovuto confrontarsi con un simbolo di emancipazione potente: il presidente della repubblica Luiz Inácio Lula da Silva, il cui effetto trainante si è fatto sentire in tutta l’America latina.Kucinski, quando gli scriveva, suggeriva anche soluzioni possibili, proposte di percorsi, commenti da fare in pubblico. Le Cartas di Bruna Peyrot hanno, forse, meno pretese, anche se hanno l’ambizione di suggerire una visione multipla delle cose, non schierata su posizioni pre-dette, né pre-concette. Insomma, l’invito è quello di lasciarsi interrogare dai fatti e dal loro racconto.” Bruna Peyrot, originaria del Piemonte, ha lavorato presso il Consolato italiano di Belo Horizonte (Brasile) come responsabile dell’Ufficio Scuola e Cultura.  Studiosa di storia sociale, pubbli cista, conduce da anni ricerche sulle identità, le memorie culturali e i percorsi di costruzione democratica dei singoli e dei gruppi sociali, specie comparando Europa e America latina, continente che frequenta da oltre dieci anni. Collaboratrice di periodici e riviste, vincitrice di premi letterari, è autrice, fra l’altro, di La roccia dove Dio chiama Viaggio nella memoria valdese fra oralità e scrittura (Forni, 1990); Vite discrete. Corpi e immagini di donne valdesi. (Rosenberg & Sellier, 1993); Storia di una curatrice d’anime (Giunti, 1995) Prigioniere della Torre. Dall’assolutismo alla tolleranza nel Settecento francese (Giunti, 1997); Dalla Scrittura alle scritture (Rosenberg & Sellier, 1998); Una donna nomade: Miriam Castiglione, una protestante in Puglia (Edizioni Lavoro, 2000); Mujeres. Donne colombiane fra politica e spiritualità (Città Aperta Edizioni, 2002); La democrazia nel Brasile di Lula. Tarso Genro da esiliato a ministro (Città Aperta Edizioni, 2004). Di recente pubblicazione: La cittadinanza interiore (Città Aperta Edizione, 2006) ipotesi che lega il diritto al senso del suo valore come autostima personale. Di prossima pubblicazione: Chi è l’America latina. Percorsi e speranze di Unione latinoamericana, Torino, l’Harmattan. Attualmente fa anche parte come osservatrice della “Commissione Amnistia” del Ministero della Giustizia del Brasile. http://www.filef.org

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