E sono tutti in attivo. Perché dall’inizio del 2023 sono oltre mille le cause vinte nei Tribunali, con più di 5 milioni di euro di risarcimento complessivi fatti avere a migliaia di lavoratori, sempre assistiti dai legali del giovane sindacato. Solo l’ultima settimana ha fatto sorridere 70 docenti e Ata, ai quali sono stati in tutto destinati quasi 150.000 euro. A partire da Modena e Palmi, dove il Tribunale ha dato ragione a due insegnanti precari che hanno presentato ricorso per la mancata presenza in busta paga della Retribuzione professionale docente (circa 170 euro mensili): il giudice ha deciso di fare avere dei risarcimenti di tutto rispetto, pari a 4.037 e 5.629 euro. Da segnalare, sempre negli ultimissimi giorni, oltre 5.300 euro assegnate ad un supplente dal Tribunale di Ivrea, al quale è stato in questo modo risanato il danno procurato durante il periodo di precariato. Ci sono anche i 3.910 euro recuperati a Biella, a seguito della mancata applicazione degli scatti nello stipendio di un supplente, il quale, una volta accertato quel diritto, si è visto pure rivalutare in un’unica soluzione la ricostruzione di carriera e lo stipendio attuale.Tra le altre sentenze vinte dall’organizzazione rappresentativa, si registra il recupero dell’indennità sostitutiva per le ferie mai usufruite ma nemmeno mai pagate dall’amministrazione a maestri e insegnanti precari che hanno stipulato dei contratti a termine. Sempre a beneficio di diversi supplenti, l’Anief ha vinto decine di cause per il recupero totale della Carta del docente, che la Legge 107/2015 continua erroneamente ad assegnare solo agli insegnanti di ruolo, sempre grazie al ricorso gratuito presentato dagli avvocati dell’Anief (anche in modalità collettiva). Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, sostiene che “alla luce delle tantissime cause vinte nelle aule di Tribunale, gli insegnanti e il personale Ata, precari e di ruolo, che si sono visti sottrarre diritti e soldi da leggi sbagliate e amministrazioni sorde, hanno sempre più motivi per contattare le sedi Anief territoriali e verificare con i consulenti del giovane sindacato se vi sono i presupposti per presentare ricorso, non soccombere a determinate ingiustizie e a recuperare somme spesso importanti e con sempre più zeri”.
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L’anno scolastico non è terminato, ma per il sindacato Anief è già tempo di bilanci
Posted by fidest press agency su lunedì, 22 Maggio 2023
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Più alti rendimenti del Governativo Giapponese pesano sullo Yen e sui bilanci delle banche
Posted by fidest press agency su venerdì, 28 aprile 2023
A cura di Wolf von Rotberg, Equity Strategist di J. Safra Sarasin.Rimaniamo cauti sulle azioni giapponesi e manteniamo la nostra posizione di sottopeso, visto il presunto cambiamento della politica della BoJ e le sue conseguenze sullo yen. Il previsto apprezzamento del 6,5% del dello Yen (ponderato su base commerciale) entro la fine dell’anno equivarrebbe a una sottoperformance del 10% delle azioni giapponesi rispetto a quelle globali. Inoltre, le valutazioni non sono eccessivamente attraenti e i portafogli a reddito fisso delle banche giapponesi rischiano di subire perdite nel caso di un aumento di 50 punti base dei rendimenti dei JGB – Japanese Government Bond (il nostro scenario di base). Sebbene queste perdite non rappresentino un pericolo per il capitale bancario, evitando così scenari di rischi di coda, potrebbero comunque pesare sugli utili delle banche nei prossimi trimestri.Il mercato azionario giapponese ha toccato un massimo di 15 anni rispetto all’MSCI AC World ex-US (in valuta locale) a ottobre, prima di sottoperformare le azioni globali di circa il 7% negli ultimi 6 mesi. Questa sottoperformance si è verificata nel contesto di un aumento del 4% dello yen (ponderato su base commerciale), a dimostrazione del fatto che la valuta rimane il principale driver delle azioni giapponesi.Tra i principali mercati, solo le azioni del Regno Unito presentano una maggiore correlazione inversa con la valuta nazionale. Di conseguenza, le nostre prospettive più caute, ma comunque positive, per lo yen continuano a sostenere una posizione sottopesata nelle azioni giapponesi. Prevediamo che lo yen si apprezzerà di un altro 6,5% entro la fine dell’anno, il che implica un’ulteriore sottoperformance del 10% delle azioni giapponesi rispetto a quelle globali nei prossimi 9 mesi, in valuta locale (coperta).Alcuni sostengono che le azioni giapponesi mostrino valutazioni interessanti. Noi respingiamo questo ragionamento sulla base del fatto che quasi tutti i mercati sembrano valutati in modo attraente se confrontati con le azioni globali, a loro volta dominate da quelle statunitensi. Se si eliminano le azioni statunitensi o si considerano le valutazioni relative rispetto all’Europa, i rapporti prezzi /utili (PE) giapponesi appaiono improvvisamente più allineati alle medie di lungo periodo o addirittura leggermente superiori.Viste le prospettive per lo yen, siamo quindi tranquilli nel mantenere la nostra posizione di sottopeso. Inoltre, sebbene riteniamo che i rischi di coda nel settore bancario derivanti dall’aumento dei tassi siano gestibili, l’aumento dei rendimenti dei JGB rappresenta chiaramente un rischio per il valore dei portafogli a reddito fisso delle banche e per i loro utili. Nel suo ultimo Rapporto sul sistema finanziario dell’ottobre 2022, la BoJ afferma che i rischi di tasso d’interesse derivanti dalle obbligazioni denominate in yen sono vicini ai massimi storici, poiché negli ultimi anni le banche hanno continuato ad aumentare le proprie posizioni obbligazionarie e hanno allungato la duration.Lo stesso stress test della BoJ rileva che le perdite sui portafogli obbligazionari delle banche in caso di spostamento parallelo di 100 pb della curva dei JGB equivarrebbero a circa il 18% del capitale bancario totale. Si stima che l’esposizione delle grandi banche all’aumento dei tassi sia relativamente moderata, con un potenziale impatto del 10% sul capitale, mentre le banche più piccole sarebbero sostanzialmente più esposte. Nello scenario di stress test della BoJ, le banche Shinkin (equivalenti alle banche cooperative regionali) subirebbero un impatto del 30% del proprio capitale. Anche se non sono quotate in borsa, le potenziali ripercussioni non dovrebbero essere ignorate. Le 264 banche Shinkin sono molto importanti per i prestiti alle piccole e medie imprese e potrebbero avere effetti di contagio anche sul più ampio settore bancario giapponese. Poiché nel nostro scenario di base ipotizziamo che la BoJ allarghi gradualmente gli YCC (curva dei rendimenti) di soli 50 punti base (anziché 100 pb come ipotizzato nello scenario di stress test della BoJ stessa), l’impatto effettivo sul capitale dovrebbe essere più moderato.Uno stress test dimezzato della BoJ equivarrebbe quindi a un più moderato 5% del capitale delle principali banche. Inoltre, gli effetti sul capitale potrebbero essere ancora inferiori, in quanto queste perdite di valutazione probabilmente non verrebbero immediatamente conteggiate e si tradurrebbero in un impatto sul capitale.Poiché’ il coefficiente medio di adeguatezza patrimoniale delle principali banche si attesta all’11,8% (e al 10,1% per le banche regionali), ben al di sopra dei requisiti minimi del 7% (e del 4% per le banche regionali), i coefficienti patrimoniali resterebbero ben al di sopra delle soglie minime regolamentari, anche se le perdite di valutazione fossero interamente contabilizzate. Tuttavia, sebbene sia improbabile che le banche abbiano problemi di solvibilità, le perdite contabili dei principali istituti potrebbero comunque ammontare a più di due terzi degli utili annuali. Ciò rende la situazione giapponese simile a quella europea, dove le principali banche sembrano sufficientemente capitalizzate per sostenere i costi derivanti dall’aumento dei tassi, ma rimangono esposte in termini di utili.
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Comuni: Approvazione bilanci al 15 settembre
Posted by fidest press agency su domenica, 8 agosto 2021
Roma – “Diamo tempo, fino al 15 settembre, ai Comuni per approvare bilancio preventivo e rendiconto d’esercizio. Stiamo facendo un lavoro molto importante con gli enti locali, supportando quelli in maggiore difficoltà nella loro azione di risanamento e riequilibrio finanziario. Questo differimento dei termini va visto proprio in questa ottica. L’obiettivo è individuare soluzioni su misura. Ci sono realtà che si trovano oggettivamente in una situazione difficile, come i Comuni Siciliani. Per affrontare le loro difficoltà, viste anche le prerogative della Regione, abbiamo attivato uno specifico Tavolo tecnico-politico. È estremamente importante che tutte le Amministrazioni, anche i previsione dell’attuazione del PNRR, possano ritrovare un giusto equilibrio. Del resto la qualità della vita dei cittadini dipende dai servizi che i Comuni riescono ad erogare”. Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, al termine della Conferenza Stato – Città e Autonomie locali.
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Scuola: E’ arrivato il tempo dei bilanci
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 giugno 2021
Con gli scrutini conclusi, esami di fine ciclo quasi terminati e esami di fine secondo ciclo in pieno svolgimento…ovviamente rigorosamente in PRESENZA! Non è stato un anno tranquillo; piuttosto abbiamo vissuto emergenze sanitarie continue con scuola in presenza, didattica a distanza, didattica digitale integrata. Un’esperienza dinamica che ha fatto emergere grandi potenzialità, significative professionalità, sorprendenti capacità didattiche connotate da equilibrata flessibilità… ineludibili criticità. L’autonomia scolastica ha espresso le vere potenzialità in termini organizzativi e didattici! La scuola dell’a.s. 2020-2021 passerà alla storia proprio per la sua organizzazione flessibile, spesso obbligata, che ha messo a dura prova docenti, alunni, famiglie e Dirigenti scolastici con i loro staff organizzativi e didattici. Abbiamo finalmente tutti compreso la complessità di una istituzione scolastica, l’importanza della sua governance che – in questa condizione emergenziale – ha dovuto affrontare con competenza ed in tempi spesso strettissimi gli sviluppi pandemici che hanno segnato negativamente/positivamente l’azione educativo-didattica di ogni scuola. Adesso è il tempo della riflessione e della valutazione che – mi auguro – saranno equilibrate, serene e scevre da sterili pregiudizi. Abbiamo tutti chiaro che in ciascuna scuola è stato rispettato il diritto costituzionale all’istruzione, seppur con tutte le limitazioni poste dall’emergenza sanitaria! Il sistema scolastico italiano per il secondo anno – nonostante le polemiche fuorvianti con a volte inaccettabili denigrazioni – ha retto lo tsunami del covid 19! A tutti gli operatori scolastici, alle categorie professionali impegnate nei diversi ruoli e funzioni, a chi si prodigato in metodologie didattiche innovative, a chi ha sostenuto i propri alunni nei momenti di sconforto, a quanti con professionalità e competenza hanno affrontato l’incertezza del quotidiano, non possiamo non dire che una sola parola: GRAZIE! Senza dimenticare chi in queste ultime settimane sarà ancora seduto in un banco a offrire la propria vicinanza con uno sguardo affettuoso segnato da sincera condivisione che – seppur da due punti di vista diversi – farà dire: ce l’abbiamo fatta, ad maiora semper! Per ANCODIS Prof. Rosolino Cicero
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Salvi i bilanci di centinaia di comuni italiani
Posted by fidest press agency su giovedì, 25 marzo 2021
“Per me un’altra grande soddisfazione politica che risale al 2018. Nella sessione di Bilancio per il 2019, ho presentato un emendamento che ho predisposto con il Segretario Generale della Provincia di Foggia e su sollecitazione di vari sindaci di Capitanata, come Valentino Petruzzi (sindaco di Rocchetta Sant’Antonio), Giuseppe D’Onofrio (sindaco di Serracapriola), Luigi di Fiore (sindaco di Rignano Garganico), Nicola Gatta, (sindaco di Candela e presidente della Provincia di Foggia), ed altri ancora. Quell’emendamento aveva inteso salvaguardare tutti quei Comuni che avevano stipulato convenzioni onerose con operatori privati titolari di impianti di energia rinnovabile, in particolare nel settore eolico, nella maggior parte dei casi proposte da questi ultimi, prima della pubblicazione del Decreto Ministeriale 10 settembre 2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” elaborate dal Ministero dello Sviluppo Economico nel settembre 2010. Quelle convenzioni – sottoscritte di norma su proposta delle stesse imprese – prevedevano il riconoscimento agli enti locali di compensazioni e ristori a fronte dell’impatto che l’impianto avrebbe prodotti nei territori, con importi e percentuali differenti rispetto a quanto successivamente fissato dal MISE. Tali convenzioni erano state negli ultimi anni gradualmente contestate dalle aziende proponenti.Con l’emendamento in questione “Ferma restando la natura giuridica di libera attività d’impresa dell’attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica, i proventi economici liberamente pattuiti dagli operatori del settore con gli Enti locali, sul cui territorio insistono impianti alimentati da fonti rinnovabili, sulla base di accordi bilaterali sottoscritti prima del 10 settembre 2010, data di entrata in vigore delle linee guida nazionali in materia, restano acquisiti nei bilanci degli enti locali, mantenendo detti accordi piena efficacia. Dalla data di entrata di entrata in vigore della presente disposizione, fatta salva la libertà negoziale delle parti, gli accordi medesimi sono rivisti alla luce del D.M. 10 settembre 2010 e, segnatamente dei criteri contenuti nell’allegato 2. Gli importi già erogati e da erogarsi in favore dei Comuni concorrono alla formazione del reddito d’impresa del titolare dell’impianto alimentato da fonti rinnovabili”.Ricordo anche che nel 2010 gli impianti da fonte rinnovabile raggiungevano una consistenza pari a 159.895 impianti, con una potenza installata di 30.284 MW.La Consulta ha previsto il mantenimento della piena efficacia di questi accordi fino all’entrata in vigore della Legge stessa (1° gennaio 2019). Secondo la Corte, con decorrenza 1° gennaio 2019, le vecchie convenzioni dovranno essere riviste dalle parti in conformità alle prescrizioni delle Linee Guida ministeriali.
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E’ tempo di bilanci per “EricèNatale – Il borgo dei presepi”
Posted by fidest press agency su martedì, 14 gennaio 2020
E’ stato il contenitore di appuntamenti natalizi che dal 7 dicembre al 6 gennaio ha animato il borgo medievale di Erice. Erice è diventata una meta natalizia vera e propria.Tra le attrazioni ospitate in questa edizione, meritano di essere menzionate la casa di Babbo Natale e i mercatini di Natale in piazza Municipio e in Piazza San Giuliano. Il capodanno, con il tradizionale concerto di fine anno, ha radunato in piazza tanti visitatori che si sono scambiati gli auguri in una bella festa collettiva. Numeri importanti anche per l’itinerario dei presepi, così come la casetta “food” e le attrazioni dedicate ai più piccoli.Fare un conteggio delle presenze è molto difficile, ma secondo il sindaco l’incremento è sotto gli occhi di tutti: «Vivo il paese, e un segnale chiaro delle presenze sono i parcheggi dedicati ai visitatori; il centro è stato affollato come un giorno in piena stagione turistica e questo è successo quasi tutti i weekend e tutti i giorni dal 24 dicembre al 6 gennaio. Il bilancio è stato più che positivo, con una presenza di visitatori davvero notevole».«Tante le iniziative – prosegue il sindaco Daniela Toscano – che hanno caratterizzato queste settimane di festa. Erice si dimostra un borgo accogliente e credo che questo si possa misurare anche grazie alla trasversalità degli appuntamenti con occasioni di intrattenimento per tutte le età. Siamo convinti che sia stato un ottimo cartellone e a confermarlo sono l’apprezzamento ricevuto ma, soprattutto, la partecipazione di pubblico che, in alcuni casi, è stata imponente. Le iniziative organizzate per le festività hanno raccolto numerosi consensi. Questo non può che riempirci di gioia, perché è un riconoscimento per tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita del programma» – ha dichiarato il primo cittadino.«Il mio ringraziamento è rivolto a chi, con grande impegno, – conclude il sindaco – ha permesso di raggiungere questo risultato. Un plauso va anche a tutti i partecipanti, ericini e turisti, che hanno condiviso tutti questi momenti di festa. Ora ci godiamo questo successo, ma siamo già pronti a ripartire e l’anno 2020 riserverà grandi sorprese e importanti novità. Il nostro turismo non può prescindere da eventi dal forte richiamo e di valorizzazione del territorio ed è proprio in questa direzione che andrà la prossima stagione».“EricèNatale – Il borgo dei presepi” è stato organizzato dalla Fondazione Erice Arte in collaborazione con il Comune di Erice con il sostegno dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, con il partenariato tecnico dell’associazione Pianeta Sud di Palermo, con il supporto della Montagna del Signore e della Funierice. I mercatini di Natale e la casa di Babbo Natale sono stati a cura dell’Associazione “Il Bajuolo di Erice”. L’info point è stato gestito dalla Pro Loco di Erice. La direzione artistica di EricèNatale è stata affidata a Piervittorio Demitry (Fondazione Erice Arte) e ad Angelo Butera (Associazione Pianeta Sud di Palermo).
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Banche: Qualche buona notizia
Posted by fidest press agency su sabato, 14 dicembre 2019
L’agenzia di valutazione, Moody’s, ha cambiato l’outlook sulle banche italiane da negativo a stabile. L’outlook è la previsione sull’andamento della qualità dei titoli obbligazionari nel medio-lungo termine. Vale a dire che le banche italiane sono più affidabili, perché hanno fatto pulizia nei bilanci di una parte consistente dei crediti deteriorati, cioè quelli (mutui, finanziamenti, prestiti) che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente o del tutto. Insomma, va meglio. E’ una buona notizia. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)
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“Osservatorio sui bilanci delle SRL”
Posted by fidest press agency su giovedì, 24 ottobre 2019
Non si arresta la crescita delle SRL in Italia, seppur il ritmo segna una moderata decelerazione: gli addetti aumentano del+3,8% e il fatturato del +6,3%. Questa la fotografia scattata dall’ “Osservatorio sui bilanci delle SRL” per il Triennio 2016-2018” realizzato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Lo studio, che ha riguardato 367.350 Srl, propone un’elaborazione dei principali indicatori economici ed ha confermato il trend emerso nella primavera scorsa. In particolare oltre ad addetti e ricavi, cresce il valore della produzione (+6%) ed il valore aggiunto (+5,7%). Migliora invece la quota di Srl che nel 2018 chiudono il bilancio in utile, passando dal 70,3% del 2017 al 71,6% del 2018 (+1,3%). In linea anche il ROE che si attesta al 12,4% (+0,8% rispetto al 2017) e il ROI (+3,3% sul 2017). Un quadro positivo se paragonato all’andamento globale dell’economia italiana che nello stesso periodo ha registrato una stagnazione del PIL. La tenuta del trend di crescita coinvolge tutti i comparti, con una accelerazione per costruzioni, trasporti e servizi professionali. Rallentano invece industria, commercio, ristoranti ed alberghi.Nel dettaglio, emerge per quanto riguarda gli addetti, il settore dei trasporti (+12,5%), seguito da alberghi e ristoranti (+5,5%) mentre per fatturato il comparto in maggiore espansione risulta quello dei servizi (+8,1) che precede i trasporti (+8%).In relazione alle dimensioni, si conferma la tendenza che vede le grandi aziende più performanti delle piccole. Infatti le medie e le grandi trainano l’incremento, aumentando rispettivamente del +4,3% e del +9,6% a fronte delle micro che registrano un calo del -1,5%.Soprattutto in relazione al valore aggiunto, sono le medie e grandi imprese a trainare la crescita (+5,9% e +9,9% rispettivamente l’incremento nel 2017), mentre le piccole crescono di meno (+3,1%) e le micro sono in calo (-0,9%). Una dinamica simile si riscontra per ciò che concerne le variazioni di fatturato, valore della produzione e numero di addetti. Le Srl in Italia globalmente sono 866.247 pari a quasi 5,5milioni di addetti per un fatturato di 1.219miliardi di euro. Il 61,7% è costituito da microimprese (ovvero aziende con fatturato fino a 350mila euro, il 26,9% da piccole imprese (fatturato compreso tra 350mila e 2milioni di euro) ed il restante rispettivamente da medie (9,5%) e grandi (1,9%).
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Droga, prostituzione e legalizzazione: La débacle degli Stati e l’assuefazione all’illegalità?
Posted by fidest press agency su martedì, 27 febbraio 2018
Anche la Svizzera, dopo Italia, Regno Unito, Germania, Paesi scandinavi, Belgio, Spagna e Francia (quest’ultima dal prossimo mese di maggio), ha deciso di adeguare il calcolo del proprio Prodotto Interno Lordo (PIL) includendovi attivita’ illegali come l’esercizio della prostituzione e il commercio di stupefacenti. Le Nazioni Unite da una parte, l’Unione Europea dall’altra, sono stati da tempo chiari in merito: questi dati vanno inclusi. In Ue, in particolare, per non creare diseguaglianze nell’immagine della produttivita’ dei singoli Paesi, visto che nei Paesi Bassi alcune droghe sono legali e costituiscono a tutti gli effetti un’attivita’ economica come qualunque altra.
Una valutazione che viene fatta di sovente in materia e’ che di fronte a questo indice di crescita (il PIL) che include queste attivita’ illegali, si potrebbe pensare che più uno Stato é criminale, più il suo PIL a livello internazionale e’ considerato buono. Ma noi vogliamo andare oltre.
Non sappiamo se Paesi produttori di droghe il cui mercato e’ quasi del tutto al di fuori dei loro confini nazionali (come -per citare solo i piu’ “importanti”- Messico, Colombia, Perù, Bolivia, Afghanistan, Marocco, Libano, Thailandia -Triangolo d’Oro-, Albania) abbiano ottemperato alle indicazioni dell’Onu, ma non ci sembra che siano Paesi che se la passino bene per la loro produzione e relativo risvolto sul benessere che il PIL dovrebbe indicare.
Questa storia del PIL che include le attivita’ illegali ci sembra piu’ una questione di Paesi altrimenti (rispetto alle attivita’ illegali) ricchi. Quasi una sorta di considerazione precisa delle proprie economie che non debba eludere nulla per dimostrare -nel bene e nel male- a se stessi e al mondo intero che sono comunque dei bravi produttori. Per capire meglio la portata di quanto scriviamo, si consideri che per alcuni di questi Paesi, nel calcolo del PIL, includono anche il calcolo del contrabbando (una sorta di contraddizione in termini).
Per comprendere il significato di questa inclusione, facciamo un esempio nell’ambito sicurezza e criminalita’. Si sa che in tutto il mondo, i reati che vengono commessi sono molti di piu’ di quelli che vengono poi denunciati. C’e’ forse un qualche indice (a parte quelli delle percezioni) che include quelli non denunciati per meglio far comprendere il livello di sicurezza e criminalita’ dello specifico Paese? Non ci risulta, se non nei discorsi di qualche politico. E se venisse fatto avremmo da avere brividi sulla schiena di notevole intensita’ nel considerare la qualita’ della nostra vita. Ma questi dati non vengono “raccolti” essenzialmente perché sarebbero aleatori, e quindi e’ meglio evitarli.
Perche’ questa aleatorietà dei dati sulla giustizia non viene considerata tale anche per l’economia? Probabilmente perche’ mentre per la Sicurezza viene valutata l’esistenza di una sorta di anima che tocca i nervi supersensibili dell’individuo, non e’ altrettanto per l’economia. E’ sentito dire e pensare (soprattutto da parte di chi vuole che l’economia resti una materia per gli addetti ai lavori, i cui numeri sciorinati devono sempre essere considerati frutto di esperti) che l’economia non ha un’anima, e’ piatta. Ed ecco quindi che in economia ci si azzarda e non in Sicurezza. A parte gli addetti ai lavori, chi vuoi che vada a ridire qualcosa sul PIL? E poi, a chi fa parte della categoria di chi non si appassiona ai componenti del PIL, cosa cambierebbe nella propria vita se ne fosse consapevole? Nulla. Altro, invece, accadrebbe nella propria vita quotidiana, familiare ed individuale, a fronte di una consapevolezza dell’alto livello di mancanza di Sicurezza; soprattutto in considerazione del fatto che buona parte delle politiche in atto e proposte non sembrano efficaci, e non solo perche’ magari devono rispettare i presupposti base dello Stato di diritto (non e’ che dove mancano o sono debolissimi questi ultimi presupposti la situazione sia migliore, anzi). Fatto questo quadro analitico, una conclusione a breve viene in evidenza: la débacle dello Stato. Non potendo/volendo lo Stato levare dall’illegalita’ certe economie di diffuso e largo uso e consumo (prostituzione e, soprattutto, stupefacenti), invece di porsi e risolvere il problema di come uscire da questa brutta e dannosa situazione, cosa fa? Cerca di sfruttarla a proprio uso e consumo. E applica le regole della legalita’ li’ dove proprio l’esistenza in se’ di quelle economie e’ tale perche’ non e’ legale. Una contraddizione che non giova a nessuno: al calcolo in se’ e, soprattutto, alla considerazione di queste illegalita’ che entrano come tali nel nostro quotidiano legale, e portano -alla fine e durante- alla compromissione di tutto l’assetto economico legale, teorico e reale: con l’assuefazione, l’abitudine, la convivenza col marcio. Tutto questo per dire che -ONU quanto Ue- farebbero molto meglio ad andare alle radici dei problemi, non solo a prendere atto delle economie illegali e cercare di farle diventare parte del fiore all’occhiello della produttivita’ degli Stati. Se si va tanto a puttane, o se aumenta tanto il consumo di droghe illegali, forse e’ perche’ alcuni/tanti lo vogliono, e le cosiddette riprovazioni morali, se guardate scevri da ideologismi, sono solo forme di manifestazione di potere e controllo di comportamenti individuali liberatori (anche se non per tutti). E quindi, invece di lasciare queste economie a se stesse (leggi: regalarle alla criminalita’ internazionale e alla piccola criminalita’ urbana -come nel caso delle spaccio di droghe-, con tutte le tragiche conseguenze umane, sociali ed economiche che ne derivano), usando le proprie autorevolezze solo per raccogliere dati, perche’ -alla radice del problema per l’appunto- non si danno dritte per la legalizzazione? Certo -di piu’ per la prostituzione e molto meno per gli stupefacenti- la situazione non e’ tutta bianca e nera, soprattutto (prostituzione) nei Paesi del Nord Europa rispetto a quelli del Sud. Per le droghe, poi, sono in corso -a macchia di leopardo- diversi esperimenti con dati positivi che dovrebbero indurre piu’ che una riflessione e spingere all’azione. Ma siamo ancora in alto mare. Talmente alto che -ribadiamo- l’inclusione e basta dei dati dell’economia di prostituzione e stupefacenti nel PIL, corre l’alto rischio di portare ad un’assuefazione, soprattutto da parte istituzionale che, con questa raccolta, potrebbe sentirsi quasi a posto nell’aver fatto il proprio dovere…. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)
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Cultura: Bilancio non senza coni d’ombra
Posted by fidest press agency su giovedì, 18 gennaio 2018
“Il Ministro Franceschini ha elogiato il proprio lavoro di questi anni in un incontro pubblico. Vorrei ricordare al Ministro, a cui va la mia stima, che i bilanci vanno stilati condivisi e non mi pare interamente positivo.E’ stata indubbiamente una legislatura “culturale”. Le riforme sono state tante, ma non tutte condivisibili. In commissione abbiamo lavorato in maniera democratica con i colleghi di ogni parte politica per garantire ai tanti settori toccati nuove forme di governance.
L’Art Bonus, decantato dal ministro come strumento di valorizzazione culturale, ha profondi squilibri: solo grandi donazioni, con aziende e azioni di recupero concentrati al Nord. Il mecenatismo non attecchisce al Sud, e nessuna riforma è stata portata avanti per incentivare i “piccoli” mecenati.La riforma sul cinema non ha ancora prodotto effetti, come notano i dati che mostrano un decremento di incassi e presenze fino al 50%.Stesso discorso per lo spettacolo dal vivo.Franceschini ha intelligentemente spostato il proprio focus sui grandi eventi e sui grandi musei.Di nuove assunzioni però, di nuove competenze e dell’idea di uscire dal volontariato, però, nulla di nulla.Spetta adesso a Fratelli d’Italia rilanciare la “narrazione” di Destra della cultura, con innovazione e apertura.Di fronte chi vuole distruggere i simboli dell’italianità, vogliamo rilanciarli con grandi piani, e difenderli. Perché difendere la cultura, è difendere l’Italia”. Così Bruno MURGIA, deputato di Fratelli d’Italia membro della commissione Cultura, a margine di un evento organizzato da Dario Franceschini nella sede romana di Laterza.
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Bilancio UE 2018: la Commissione propone un bilancio concentrato su occupazione, investimenti, migrazione e sicurezza
Posted by fidest press agency su venerdì, 2 giugno 2017
La Commissione ha proposto oggi il progetto di bilancio per l’esercizio 2018, che prevede impegni per 161 miliardi di EUR per stimolare la creazione di posti di lavoro, in particolare per i giovani, e incentivare la crescita e gli investimenti strategici.
Partendo dalle iniziative già avviate negli anni scorsi, il bilancio dell’UE dell’anno prossimo continuerà ad affrontare con efficacia la sfida posta dalla migrazione, sia dentro che fuori dall’UE. Il miglioramento della rendicontazione rafforzerà la concentrazione sui risultati concreti che saranno conseguiti grazie ai finanziamenti dell’UE.Günther H. Oettinger, Commissario per il bilancio e le risorse umane, ha dichiarato: “Con questo bilancio vogliamo raggiungere il giusto punto d’equilibrio tra la necessità di onorare gli impegni che abbiamo assunto in passato riguardo a importanti programmi dell’UE e quella di affrontare le nuove sfide che si presentano, incrementando al tempo stesso il valore aggiunto UE. Cerchiamo di far sì che un numero maggiore di giovani europei possa trovare lavoro e di aumentare gli investimenti chiave messi in campo. La volontà di dimostrare risultati tangibili e di fare la differenza nella vita quotidiana dei cittadini europei continua a essere il motore di tutte le iniziative dell’UE.”Il bilancio proposto opera entro i limiti fissati dal Parlamento europeo e dagli Stati membri nel Quadro finanziario pluriennale — presupponendo tuttavia che il Consiglio adotti formalmente la revisione intermedia di tale quadro, già concordata, subito dopo le elezioni nel Regno Unito dell’8 giugno. Diversamente, sarebbero a rischio alcune delle spese aggiuntive proposte, come ad esempio i restanti 700 milioni di EUR destinati all’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile nel periodo 2018-2020, e la Commissione dovrebbe probabilmente attingere al bilancio della rubrica Agricoltura per pagare gli importi aggiuntivi destinati alla sicurezza e alla migrazione.
Il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Unione europea dovranno ora discutere congiuntamente questa proposta.Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), fulcro del piano Juncker, è sostenuto da una garanzia di bilancio dell’UE, integrata da una dotazione di capitale proprio della Banca europea per gli investimenti. Il Fondo si prefigge di sostenere l’occupazione e incentivare la crescita utilizzando in modo più intelligente le risorse finanziarie esistenti e nuove per sfruttare gli investimenti privati. Si calcola che a oggi abbia mobilitato investimenti per 194 miliardi di EUR. Nel 2018 la Commissione propone di alimentare il fondo di garanzia del FEIS con ulteriori 2 miliardi di EUR.
I fondi strutturali e di investimento rimangono i principali strumenti d’investimento dell’UE che sostengono le PMI e le azioni soprattutto nei settori della ricerca e dell’innovazione, dei trasporti, dell’ambiente e dello sviluppo rurale. Il bilancio dell’UE assegna 55,4 miliardi di EUR ai fondi strutturali e di investimento a favore delle regioni e degli Stati membri e quasi 59,6 miliardi di EUR agli agricoltori e allo sviluppo rurale.Dopo l’avvio lento dei primi anni, si prevede che i programmi dei fondi strutturali e di investimento dell’UE del periodo 2014-2020 raggiungano nel 2018 la velocità di crociera, conformemente agli impegni concordati dagli Stati membri e dal Parlamento europeo. Questo spiega l’aumento dell’8,1% dei pagamenti complessivi rispetto al bilancio 2017.La promozione dello sviluppo sostenibile consentirà anche di orientare l’azione del bilancio dell’UE al di fuori dell’Unione, che viene notevolmente rafforzata per quanto riguarda i paesi vicini. Si prevede pertanto che il nuovo Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile mobiliti finanziamenti supplementari, in particolare da parte del settore privato.Scopo del programma Erasmus+ è attuare gli obiettivi strategici che l’Unione ha stabilito nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, migliorando le capacità e le competenze degli studenti, incoraggiando miglioramenti qualitativi in materia di istruzione, formazione e istituzioni/organizzazioni giovanili e promuovendo l’elaborazione delle politiche. Il progetto di bilancio 2018 riserva a tal fine 2,3 miliardi di EUR, con un aumento del 9,5% rispetto al bilancio 2017.
A fine 2016 risultava che circa 1,6 milioni di giovani avevano beneficiato di azioni sostenute dall’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile. Questa iniziativa ha contribuito a far scendere i tassi di disoccupazione giovanile nella maggior parte degli Stati membri, ma poiché tali tassi restano superiori ai livelli pre-crisi finanziaria è necessario proseguire l’impegno e il sostegno a livello dell’UE. A tal fine, nel periodo 2017-2020 dovrebbero essere destinati a questa iniziativa ulteriori 1,2 miliardi di EUR, di cui 233 milioni di EUR inclusi nel progetto di bilancio 2018 e 500 milioni di EUR nel bilancio rettificativo per l’esercizio 2017 che viene anch’esso proposto oggi.
Un’altra opportunità è costituita dal Corpo europeo di solidarietà, che offre ai giovani la possibilità di svolgere attività di volontariato, tirocini e attività lavorativa per 2-12 mesi, promuovendo la solidarietà nelle comunità di tutta Europa. La Commissione ha proposto oggi un bilancio e una base giuridica propri per il Corpo europeo di solidarietà, per consentire a 100 000 cittadini europei di parteciparvi entro il 2020. L’intervento relativo al Corpo europeo di solidarietà nel periodo 2018-2020 ammonterà complessivamente a 342 milioni di EUR, di cui 89 milioni di EUR nel 2018.Poiché le tematiche della migrazione e della sicurezza rimangono priorità assolute, la Commissione intende continuare a finanziare un’ampia gamma di azioni correlate all’interno dell’UE, come ad esempio l’assistenza umanitaria, il rafforzamento della gestione delle frontiere esterne, il sostegno agli Stati membri più colpiti e altre ancora. I 4,1 miliardi di EUR previsti nel progetto di bilancio per l’esercizio 2018 nei settori della migrazione e della sicurezza portano il totale dei finanziamenti complessivi dell’UE in questo campo alla cifra record di 22 miliardi di EUR nel periodo 2015-2018. Il progetto di bilancio 2018 rispecchia il fatto che la quota maggiore di questo importo è stata anticipata.Saranno inoltre disponibili fondi supplementari per affrontare le cause profonde della migrazione all’esterno dell’UE, in particolare fornendo assistenza ai paesi terzi che gestiscono ingenti flussi migratori, come il Libano e la Giordania. Il progetto di bilancio comprende anche gli impegni a favore di tale regione assunti, per un totale di 560 milioni di EUR, alla conferenza di Bruxelles dell’aprile 2017 “Sostenere il futuro della Siria e della regione”.
Nel settore della sicurezza i finanziamenti dell’UE si concentreranno sulle misure preventive di sicurezza, in particolare nel settore dei reati gravi e della criminalità organizzata, compreso il potenziamento del coordinamento e della cooperazione tra le autorità di contrasto nazionali, il rafforzamento della sicurezza delle frontiere esterne dell’UE e il sostegno agli Stati membri nella lotta contro il terrorismo e la criminalità informatica.Inoltre, nel 2017 la Commissione ha varato un'”azione preparatoria” di ricerca finanziata dall’UE nel campo della difesa. Per il periodo 2017-2019 è stato iscritto in bilancio un totale di 90 milioni di EUR per finanziare la ricerca collaborativa in tecnologie e prodotti di difesa innovativi.
Il progetto di bilancio dell’UE comprende due importi (impegni e pagamenti) per ciascun programma da finanziare. Per “impegni” si intendono i finanziamenti che possono essere stabiliti nei contratti in un determinato anno, mentre i “pagamenti” sono gli importi effettivamente erogati. Nel progetto di bilancio 2018 gli impegni rappresentano 161 miliardi di EUR (+1,4% rispetto al 2017) e i pagamenti 145 miliardi di EUR (+8,1% rispetto al 2017, avendo i programmi 2014-2020 dei fondi strutturali e di investimento dell’UE raggiunto la velocità di crociera nel 2018, dopo l’avvio lento dei primi anni).
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Il Natale si avvicina ed è tempo di bilanci
Posted by fidest press agency su domenica, 18 dicembre 2016
E tra i buoni propositi per l’anno nuovo bellezza e cura del corpo non possono mancare. Ma quali sono i trattamenti non invasivi più efficaci che donne e uomini potrebbero chiedere a Babbo Natale? Ci affidiamo ai consigli del prof. Maurizio Valeriani, direttore U.O.C. di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso A.S.L Roma 1 (Ospedale S. Filippo Neri di Roma e Ospedale Santo Spirito di Roma) e del dott. Roberto Valeriani, entrambi referenti scientifici di Syneron Candela.“Contrastare i segni del tempo sul viso, ridurre gli inestetismi della cellulite per migliorare il tono anche dei punti più difficili e l’epilazione progressivamente definitiva – afferma Maurizio Valeriani – sono tra i sogni che tante donne e sempre più uomini ci chiedono di realizzare. I trattamenti mini invasivi sono molto richiesti perché più confortevoli e presentano tempi minori di recupero rispetto alla chirurgia, grazie soprattutto all’utilizzo di innovativi apparecchi medicali oggi sempre più performanti. Rimane tuttavia sottinteso, e questo va spiegato bene al paziente per evitare eccessive aspettative, che tutti questi ottimi trattamenti allontanano il bisturi, ma non possono sostituirlo, ma spesso integrarlo”.
I 3 trattamenti viso-corpo da regalare (o regalarsi) a Natale
Secondo un recente sondaggio messo a punto dal Centro Ricerche Syneron Candela, 4 donne su 5 di età compresa tra 35 e 65 anni hanno dichiarato che il doppio mento e l’invecchiamento di viso, guance e collo sono i segni meno tollerati con il passare degli anni.
Per ottenere un viso più giovane in poco tempo oggi un rimedio c’è: il raggio laser , l’innovativa tecnologia in grado di attenuare rughe e imperfezioni agendo con sicurezza ed efficacia sulle strutture superficiali della pelle del viso e del collo, migliorandone consistenza e texture.Attraverso una tecnica definita frazionata, i fasci di luce laser agiscono su punti specifici, risparmiando i tessuti circostanti che non si vogliono trattare. Tra le novità, il laser Co2 eccitato a radiofrequenza e il sistema combinato a luce infrarossa e radiofrequenza bipolare.Per risultati duraturi in un’unica seduta, da oggi c’è il trattamento Profound , primo e unico dispositivo che utilizza radiofrequenza a temperatura controllata in grado di rigenerare i tre elementi fondamentali della pelle: elastina, collagene e acido ialuronico. I risultati durano nel tempo e non è necessaria più di una seduta l’anno.
Oggi combattere la cellulite e rimodellare il corpo senza interventi chirurgici si può grazie all’innovativo trattamento con VelashapeIII che, attraverso l’azione combinata di quattro tecnologie, Laser a Infrarossi, Radiofrequenza bipolare, Vacuum e Manipolazione meccanica, ha dimostrato risultati eccellenti: a 10 settimane dall’ultimo trattamento si osserva una riduzione media di 2,6 cm della circonferenza dell’addome e di 1,5 cm di quella delle cosce (fonte: Centro Ricerche Syneron Candela ).
“Dal mio punto di vista personale – sottolinea Maurizio Valeriani – posso dire che effettivamente l’utilizzo di questo apparecchio ha un notevole effetto con risultati visibili già dalla prima seduta, con un soddisfacimento di circa l’85% delle pazienti al termine delle 5 sedute distanziate di circa 15 giorni come da protocollo. Specifico per le smagliature è il dispositivo sublative che con una frequenza radio bipolare è capace di stimolare una coagulazione dermica che attiva un graduale processo di ringiovanimento della pelle.
Novità assoluta , infine, è Ultrashape Power , uno strumento che utilizza una tecnologia chiamata lipotrissia ultrasonica ad alta potenza in grado di distruggere le cellule di grasso in modo mirato e selettivo, senza intaccare i tessuti circostanti.
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Bilanci e fisco: recenti novità
Posted by fidest press agency su venerdì, 4 marzo 2016
Treviso. Lunedì 14 marzo 2016 presso il BHR Treviso Hotel ( via Postumia Castellana 2, Quinto di Treviso) il convegno nazionale organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso. All’incontro, organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso interverrà il Viceministro dell’Economia e Finanze, Enrico Zanetti che farà il punto sugli ultimi aggiornamenti in materia fiscale del Governo.Due le sessioni. Nella mattutina ( ore 09.00), si parte con gli interventi di Vittorio Raccamari, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso, e del Viceministro, Enrico Zanetti.A seguire, dopo la relazione del Direttore centrale normativa dell’Agenzia delle Entrate, Annibale Dodero, il Presidente del consiglio di gestione dell’Organismo italiano di contabilità, Angelo Casò, affronterà il tema dei bilanci: nuovi oic e d.lgs. n. 139/2015 anche per imprese minori. I nuovi principi contabili e i riflessi fiscali, al centro della relazione di Ivan Vacca, condirettore generale di Assonime mentre sui costi black list, cfc, stabile organizzazione, transfer price interno parlerà Guglielmo Maisto, Professore associato di diritto tributario internazionale comparato, Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Piacenza. A seguire, la Disciplina civilistica delle assegnazioni di beni ai soci e della trasformazione in società semplice con Paolo Talice Componente della “Commissione Società” del “Comitato Interregionale dei Consigli Notarili delle Tre Venezie”, l’assegnazione/cessione dei beni ai soci e trasformazione in societá semplice – aspetti fiscali con Luca Rossi, Studio Tributario Associato Facchini Rossi e Soci e i super-ammortamenti a cura di Gianfranco Ferranti, Professore Scuola Nazionale di Amministrazione.La sessione pomeridiana, ore 14.30, sarà introdotta da Michele Barbisan, Vice Direttore Generale Vicario Veneto Banca e aperta dalla relazione sulla legge delega: estensione alla cessione d’azienda del regime di neutralità dei conferimenti d’azienda, a cura di Francesco Rossi Ragazzi Docente di Scienza delle Finanze e Fiscalità Aziendale, Università“Gabriele D’Annunzio” di Pescara. A seguire, Il nuovo tuir dopo i decreti delegati e la legge di stabilitá con Raffaele Rizzardi, Confédération Fiscale Européenne – componente del Comitato Tecnico, Perdite su crediti ed interessi passivi con Renzo Parisotto, Consulente Tributario Ubi Banca, La nuova disciplina degli interpelli, in particolare quello disapplicativo con Tommaso Di Tanno Professore di Diritto Tributario, Università di Siena, patent box – interpello per nuovi investimenti, con Benedetto Santacroce, Università “Niccolò Cusano” di Roma. Le novità in tema di sanzioni amministrative verranno affrontate da Antonio Viotto, Professore Associato di Diritto Tributario, Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Chiuderà Loris Tosi, Ordinario di Diritto Tributario, Università “Ca’ Foscari” di Venezia, approfondendo il tema delle nuove sanzioni penali.
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Le Commissioni Bilanci e Libertà civili del PE in Turchia per l’emergenza rifugiati
Posted by fidest press agency su martedì, 9 febbraio 2016
Fino a giovedì, due delegazioni delle commissioni Libertà Civili e Bilanci del Parlamento Europeo saranno in Turchia per valutare come il paese stia gestendo l’accoglienza dei rifugiati.Gli eurodeputati della commissione Libertà civili visiteranno un campo profughi, incontreranno le associazioni che danno sostegno ai rifugiati e parteciperanno a riunioni con interlocutori turchi, ONG internazionali e altri partner per valutare la situazione sul campo.Delegazione presente da lunedì a giovedì: Sylvie Guillaume (Capo della delegazione, S&D, FR), Peter Niedermüller (S&D, HU), Nathalie Griesbeck (ALDE, FR), József NAGY (PPE, SK), Tanja Fajon (S&D, SI), Frank ENGEL (PPE, LU) e Anna Maria Corazza Bildt (PPE, SE). Gli eurodeputati della commissione Bilanci discuteranno l’uso dei fondi di preadesione UE con le autorità turche e analizzeranno l’uso di misure di sostegno comunitario per i rifugiati dalla Siria e dall’Iraq, visitando un campo profughi. Una conferenza stampa si terrà presso la delegazione dell’UE a Ankara martedì alle ore 15.00.
Delegazione presente da lunedì a mercoledì: Jean ARTHUIS (ALDE, FR, capo della delegazione), José Manuel Fernandes (PPE, PT), Paul Rübig (PPE, AT), Inese Vaidere (PPE, LV), Jens Geier (S&D, DE), Jean-Paul Denanot (S&D, FR), Anders Vistisen (ECR, DK), Anneli Jäätteenmäki (ALDE, FI), Younous OMARJEE (GUE/NGL, FR), Ernest MARAGALL (Greens, ES) e Marco ZANNI (EFDD, IT).Il Cinque stelle Marco Zanni, della commissione Bilanci, sarà l’unico europarlamentare italiano nelle due delegazioni. E’ possibile concordare video interviste ad hoc, che saranno realizzate sul posto con il supporto del servizio audiovisivo del Parlamento Europeo e poi spedite ai media interessati.Più di un milione di migranti e rifugiati sono entrati nell’Unione Europea nel 2015 attraverso la Turchia. A oggi vi sono più di 2,5 milioni di rifugiati in Turchia stessa. Alla fine di novembre 2015, l’UE e la Turchia hanno stretto un accordo per cercare di controllare i flussi migratori verso l’Europa. La Turchia riceverà un supplemento di € 3 miliardi dal bilancio degli stati membri dell’Unione Europea al fine di sostenere i rifugiati nel paese.
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Italia. Lo Stato che esige le tasse e non paga i debiti
Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 febbraio 2012
Come potremmo definire una persona che pretende da noi i crediti ma non paga i debiti? Strozzino no, perche’ l’usuraio almeno i soldi li presta. Ladro no, perche’ il furfante ruba soltanto. Avremmo qualche definizione in mente ma lasciamo perdere. La circostanza riguarda lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni. Tutti attingono alle tasche degli italiani ma contestualmente sono restii ad onorare i propri impegni. Si parla di 70 miliardi di euro, cifra enorme che manda in tilt i bilanci delle imprese. Eppure c’e’ una direttiva europea, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo anno, che impone i pagamenti a 30/60 giorni. I ritardi possono attivare un meccanismo perverso: le imprese, consapevoli dei differimenti, cercano soluzioni di rientro con il costo degli appalti, oppure possono ricorrere alle “lusinghe”, che sfociano nella corruzione che, secondo la Corte dei Conti, vale qualcosa come 60 miliardi. Ovvio che non si puo’ continuare in questo modo, strozzando le imprese e quindi l’economia nazionale. Per risolvere il problema lo Stato, le Regioni e gli enti locali dovrebbero vendere cio’ che hanno: gli immobili. Il ministero dell’Economia ne stima il valore in 400 miliardi. Bene ci si metta mano.
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Iter ammissibilità farmaci sperimentali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 7 dicembre 2011
Condivisione dei dati (data sparing) dei pazienti del National health service con le industrie, trial clinici negli ospedali e iter più rapido per i farmaci sperimentali. Queste le intenzioni annunciate dal primo ministro David Cameron, per aiutare l’industria farmaceutica britannica a riacquistare il suo primato sui mercati mondiali, sui quali, in questi giorni in Inghilterra, ci si interroga, anche con alcune perplessità. Stando a quanto riporta la Bbc, il governo vorrebbe da una parte «condividere le cartelle cliniche dei pazienti con le aziende sanitarie private» dall’altra, con «piani controversi» offrire alle compagnie più «libertà di eseguire sperimentazioni cliniche all’interno di ospedali». Inoltre, Downing Street vuole anche accelerare il processo di autorizzazione dei trattamenti sperimentali, in modo che i pazienti con gravi patologie, come neoplasie al cervello e al polmone, potrebbe ottenere un accesso più rapido ai farmaci. «L’obiettivo è che il National health service lavori mano nella mano con l’industria diventando il più veloce nel mondo ad adottare innovazioni» ha dichiarato Cameron. Con queste iniziative, commenta la Bbc, il governo risponde «anche ai tempi di difficile congiuntura economica che attendono il settore della biomedica» in cui «la pipeline di innovazione farmaci non scorre più come una volta e il numero di medicinali in fase finale di sviluppo è diminuito» e gli studi clinici hanno costi crescenti. Il segnale più tangibile secondo l’emittente inglese, «è venuto all’inizio di quest’anno, quando Pfizer ha annunciato che stava chiudendo il suo centro di ricerca nel Kent, che impiega 2.400 persone, e dove è stato sviluppato il sildenafil». Cameron ha difeso le sue intenzioni argomentando che il “data sparing” sarà anonimo e aiuterà i ricercatori del settore privato a sviluppare e testare nuove terapie e ha aggiunto: «La pressione sui bilanci della sanità in Occidente, le economie emergenti in Oriente, l’invecchiamento della popolazione, l’esplosione di conoscenza, sono elementi che spingono per creare un nuovo paradigma per le scienze della vita e in questo nuovo paradigma, dobbiamo fare in modo che il Regno Unito rimanga avanti».(fonte farmacista33)
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Manovra incostituzionale
Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 settembre 2011
La Costituzione non è un’opinione, la Carta si rispetta sempre, non si invoca solo quando fa comodo. E la manovra è chiaramente incostituzionale. Per questo invitiamo tutte le opposizioni a sostenere la pregiudiziale di costituzionalità che abbiamo presentato. Questa sgangherata manovra, di tagli e balzelli iniqui, è piena zeppa di norme incostituzionali e questo significa che la loro futura bocciatura produrrà tanti buchi nei saldi di bilancio. Basti pensare al contributo di solidarietà chiesto ai soli dipendenti pubblici. Tutti faranno ricorso, tutti lo vinceranno e lo Stato subirà oltre al danno la beffa di dover restituire i soldi, maggiorati di interessi e spese legali. Complimenti, proprio un bell’affare. E poi ci stupiamo se con questi geni dell’economia al governo tra un po’ il nostro debito sarà comprato dallaCina… Ma torniamo a noi, se questa pregiudiziale venisse accolta, avremmo due effetti: il primo è che riscriveremmo una manovra migliore e, per quanto ci riguarda, ci impegniamo ad approvarla in 72 ore tra Camera e Senato e se serve anche di sabato e domenica. La seconda è che il giorno dopo il governo che si è fatto battere in Aula sulla finanziaria, se ne dovrebbe andare a casa. E questo sarebbe il segnale più forte e positivo che potremmo dare ai mercati finanziari. Non è più possibile presentarsi all’estero con la faccia ceronata di Berlusconi, che ormai è trattato dagli altri capi di Stato come un clown, esponendo ogni giorno di più l’Italia al ridicolo. Oggi si dedica all’Ue. Prima a Bruxelles, poi a Strasburgo, dove il presidente del parlamento europeo Buzek dedicherà al nostro premier ‘due minuti’. Due minuti di vergogna per tutto il Paese e per tutti gli italiani. Anche all’inizio degli anni ’90 l’Italia visse una pesante crisi economica e l’ingresso nella moneta unica era tutt’altro che scontato. Ma all’epoca il presidente del Consiglio si chiamava Carlo Azeglio Ciampi. Ed era un leader riconosciuto e credibile. Oggi c’è Silvio Berlusconi, cui il New York Times dedica un editoriale: the agony and the bunga bunga serve spiegare il titolo? Non credo. Ma che vergogna. (fonte ufficio stampa Idv)
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Bilanci delle società di capitale fiorentine
Posted by fidest press agency su lunedì, 4 luglio 2011
Firenze 5 luglio 2011, alle 10 nell’Auditorium di Promofirenze, Via del Castello d’Altafronte n. 11 4° rapporto sulle condizioni economico-finanziarie delle società di capitali per gli anni 2005-2009, per meglio comprendere il tessuto economico provinciale. Oltre alla presentazione della ricerca, condotta da Francesco Dainelli del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Firenze, interverranno al dibattito discussant esterni per approfondire aspetti dell’economia locale.
9.45 Registrazione dei partecipanti
10.00 Saluto e apertura dei lavori Camera di Commercio di Firenze
10.10 Presentazione del Rapporto Francesco Dainelli – Università degli Studi di Firenze
10.40 La crisi e il rapporto banca – impresa Luca Cherubini Banca d’Italia – Sede di Firenze
11.00 Le imprese toscane all’inizio del 2011: prove di ripresa Riccardo Perugi – Ufficio Studi Unioncamere Toscana
11.20 Dibattito
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Ai rettori e alla comunità universitaria
Posted by fidest press agency su giovedì, 7 aprile 2011
Lettera aperta Nei giorni scorsi il Presidente della CRUI, prof. Decleva, ha lasciato anticipatamente l’incarico per garantire continuità alla fase di transizione al nuovo sistema disegnato dalla “riforma”. E’ la conferma del fallimento di quella strategia rettorale che ha puntato sull’avallo alla “riforma” Gelmini come strumento di contenimento dei tagli ai bilanci e sulla “necessità” della “riforma” come unica misura per evitare il tracollo del sistema universitario… ! A distanza di pochi mesi i tagli aumentano e il tracollo si sta già materializzando: sempre più atenei devono far fronte (tagliando corsi, sedi, servizi) ai mancati reintegri dei tagli ai bilanci universitari, ma anche a ulteriori difficoltà concretizzati da ritardi nella distribuzione dei fondi. Gli atenei del Sud si stanno federando tra di loro per cercare di tappare così i buchi di bilancio che la sola “razionalizzazione interna” non basta ad evitare; altrettanto gli atenei del centro Italia. A questo si aggiungono le incertezze e la paralisi determinati dall’applicazione della “riforma” tra adempimenti ministeriali che ritardano (e quando arrivano sono peggiorativi) e adempimenti d’ateneo e il peggio deve ancora venire ! E intanto i giornali denunciano l’incapacità del sistema a spendere i 6 mld di euro che la UE ha messo a disposizione dell’Italia per le attività di ricerca… E’ chiaro che a questo punto anche i Rettori debbano prendere atto del clamoroso fallimento della loro strategia e della pericolosità della “riforma” che hanno avallato ! Ai Rettori si chiede di cambiare rotta, di decidere se vogliono fare i Rettori oppure i Curatori Fallimentari, visto che il tanto ambito ruolo di Amministratore delegato deve, ogni giorno di più, fare i conti con un sistema universitario al collasso. Chiediamo all’assemblea dei rettori di sospendere l’elezione del nuovo Presidente il prossimo 7 aprile e portare i candidati a confrontarsi con la comunità universitaria, ateneo per ateneo. Chiediamo ai Rettori di sospendere nelle università i lavori delle Commissioni Statuto. Per imporre al governo il rifinanziamento degli atenei e una riforma dell’Università che garantisca il diritto allo studio, la didattica e la ricerca, i livelli occupazionali, i diritti di quanti vi operano…. una riforma vera per il rilancio dell’Università Pubblica Italiana. (Presidio Usb alla Crui – Roma – Piazza Rondanini)
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Inflazione aggrava bilanci famiglie
Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 marzo 2011
Pierpaolo Leonardi dell’Esecutivo Confederale USB: “I dati diffusi dall’ISTAT sul continuo aumento dell’inflazione, ed in particolare l’impennata del prezzo dei carburanti e degli alimentari, pane in testa, confermano quanto da tempo sosteniamo: la necessità di un profondo cambiamento di politica economica che rimetta al centro il salario e il reddito per dare respiro alle famiglie dei lavoratori dipendenti, che ormai non arrivano a metà mese, e far ripartire i consumi”. “Lo sciopero dell’11 marzo – prosegue Leonardi – proclamato dall’USB insieme ad altri sindacati autonomi e di base, mette al centro delle sue parole d’ordine proprio la questione del salario e del diritto al reddito, assieme alle questioni anch’esse centrali della fine del precariato, del diritto ai contratti, della democrazia sindacale. E’ uno sciopero importante – conclude Leonardi – serve dare un forte segnale di ripresa di parola di coloro che fino ad oggi hanno pagato i costi della crisi, mentre banche e imprese ottenevano il continuo e massiccio sostegno dello stato”.
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