Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Posts Tagged ‘caduta’

Unc: preoccupa caduta spesa famiglie, -1,6%

Posted by fidest press agency su domenica, 5 marzo 2023

Secondo l’Istat, nel quarto trimestre del 2022 il prodotto interno lordo (Pil) è sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e aumentato dell’1,4% in termini tendenziali.”Si conferma il dato negativo. Anche se nel 2023 ci salveremo con tutta probabilità dalla recessione, non è una grande consolazione una crescita dello zero virgola, anche se venisse confermata la stima del Governo del +0,6%” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “A preoccuparci è la caduta libera della spesa delle famiglie residenti, -1,6% sul terzo trimestre 2022. Se proseguisse il cammino in discesa sarebbero guai per il Paese, considerato che rappresentano il 58,8% del Pil. Solo se le bollette del gas e della luce e l’inflazione continueranno a scendere in modo consistente i consumi potranno tenere. Per questo non si capisce cosa aspetti il Governo a fare due cose: rinnovare gli sconti sulle bollette anche per il quarto trimestre e rinviare la fine del mercato tutelato della luce che per condomini e associazioni scade il 1° aprile 2023, ossia tra meno di un mese” conclude Dona

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Criptovalute in caduta libera

Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 giugno 2021

A cura di Michele Morra, Portfolio Manager di Moneyfarm. L’ultimo mese è stato caratterizzato dal forte crollo del Bitcoin che, passato da 63mila dollari a 35mila in poche settimane, si è portato dietro tutto il mondo delle criptovalute (il Bloomberg Galaxy Crypto index ha perso il 40%), causando una grande svendita, con Bitcoin, Ethereum, Dogecoin che hanno fatto registrare impressionati cali e sono stati oggetto di vendite dettate dal panico. Questi scossoni non sono rari, ma le correzioni di maggio sono state le più gravi nella storia delle principali criptovalute. Questo ampio crollo ha spazzato via circa 1.000 miliardi di dollari di valore di mercato, una buona parte dei 2.500 miliardi che le criptovalute erano arrivate a capitalizzare al loro apice (meno del valore delle due maggiori società dell’S&P 500 messe insieme). La spiegazione di quanto successo è piuttosto semplice: una serie di notizie ha invertito il sentiment sulla criptovaluta e molti trader hanno deciso di monetizzare la propria posizione. Il calo del prezzo ha fatto scatenare una vendita dettata dal panico che ha anche mandato in tilt alcune delle principali piattaforme di trading. Sul lato perdente dell’affare si sono trovati molti investitori che avevano puntato sulle criptovalute negli ultimi mesi, sull’onda dei risultati positivi.Il cambio di umore è stato alimentato, dicevamo, da alcune notizie, come l’annuncio della Cina dell’intenzione di regolamentare le criptovalute. Nel frattempo, le preoccupazioni ambientali hanno portato Elon Musk a rinunciare al supporto suo (e di Tesla) alle criptovalute, causando ulteriori cali del mercato. Tuttavia, la svendita su larga scala non ci dice fondamentalmente molto sulle prestazioni future del Bitcoin. Data la loro (breve) storia, non è impossibile immaginare che il prezzo di Bitcoin o Dogecoin possa salire di nuovo, come già successo in passato. Il problema per coloro che speculano su quando potrebbe essere il prossimo picco è che non è affatto facile individuare il momento giusto. Questo vale per qualsiasi asset rischioso, incluse le criptovalute, ma pochi sono paragonabili al Bitcoin in termini di imprevedibilità. La volatilità fa parte degli investimenti, che si tratti di criptovalute o titoli di stato. Senza di esso, gli investitori non guadagnerebbero denaro. Il problema con il mercato delle criptovalute è che è intrinsecamente volatile (oltre a essere deregolamentato): lo stesso creatore di Ethereum, Vitalik Buterin ha riconosciuto che l’attuale situazione dei mercati è una bolla, prima di notare che può essere “difficile prevedere” quando la bolla scoppierà.C’è più rischio insito in alcuni progetti rispetto ad altri. Le valutazioni elevate e il track record del Bitcoin, per esempio, sconsigliano un investimento pesante in questa valuta. Senza parlare delle valute alternative (i cosiddetti alternative coins) il cui prezzo è mosso solamente dalla speculazione: un investimento in questi progetti equivale a giocare alla roulette, dove si ha la stessa possibilità di raddoppiare il capitale o di perdere tutto. Esistono poi alcune tecnologie blockchain, come Ethereum, che vengono già utilizzate in applicazioni del mondo reale come gli NFT. La raffinatezza dei contratti intelligenti di Ethereum significa che gli sviluppatori possono facilmente creare applicazioni decentralizzate alimentate dalla tecnologia blockchain: Ethereum, di conseguenza, ha un gruppo fedele di seguaci che lo vedono come il futuro del settore. Tutto questo per dire che, in definitiva, è troppo presto per capire quale sarà il futuro della tecnologia blockchain. Questa tecnologia si sta sviluppando a ritmo sostenuto e continueremo a vedere sviluppate applicazioni nel mondo reale. Questo non significa necessariamente che ci sarà un riflesso positivo sul valore dei Bitcoin, ed è ancora più difficile prevedere esattamente quali criptovalute si imporranno o dureranno nel lungo termine.A differenza di quanto molti siano portati a credere, si tratta di un ambiente complesso su cui fare trading che non necessariamente offre un rapporto rischio/opportunità migliore di altre asset class. Chi adotta un approccio di medio lungo termine, sa che esiste un rischio associato alla sostenibilità dei singoli progetti. Sul fatto che la blockchain sia una tecnologia utile ci sono pochi dubbi, ma non possiamo prevedere quali valute si imporranno da qui ai prossimi anni. Per coloro che sono interessati a investire in criptovalute con un intento speculativo, ricordiamo che il trading di criptovalute a breve termine è molto rischioso, ma potrebbe essere considerato una componente potenzialmente redditizia di un portafoglio di investimenti più ampio. Durante i periodi di alta volatilità dei mercati si possono fare fortune (ma anche perderle).

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Unc: pessima notizia fine deflazione vista caduta Pil

Posted by fidest press agency su sabato, 6 febbraio 2021

“Pessima notizia! Molto male che l’Italia non sia più in deflazione, vista la caduta del Pil nel IV trimestre 2020 del 2% sul trimestre precedente. A fronte di un crollo della domanda di tale portata i prezzi dovevano scendere. La deflazione avrebbe contribuito a frenare il calo dei consumi e a contenere la riduzione del potere d’acquisto dovuta alla flessione del reddito disponibile delle famiglie. Negativo per la casalinga di Voghera anche il rialzo del carrello della spesa” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, l’inflazione a +0,2% significa un aumento della spesa annua contenuto, appena di 17 euro, ma il carrello della spesa a +0,7% incide sugli acquisti di tutti i giorni, che segnano un rincaro di 80 euro” prosegue Dona.”Per una coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, il rialzo per le compere quotidiane è di 72 euro, per una famiglia media è di 60 euro” conclude Dona.

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Ora, il governo Conte2 non c’è più e la causa della caduta è del governo Conte2

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 febbraio 2021

Vediamo. Nell’aprile scorso, il Governo aveva incaricato un gruppo di esperti, guidato da Vittorio Colao, di redigere proposte per definire una strategia per la ripresa economica dell’Italia. Il piano Colao fu presentato, a giugno, in occasione degli Stati Generali, convocati a Roma dal Governo stesso. Scrivevamo “si tratta di capire cosa vuol fare il Governo nelle prossime settimane per rilanciare la crescita”.
Per cinque mesi c’è stato il silenzio. Il piano Colao è stato messo da parte, mentre i ministeri presentavano un folle elenco di spesa per 670 miliardi. Un elenco che ci ha fatto ricordare l’aria del Don Giovanni di Mozart: Madamina, il catalogo è questo.A dicembre il Governo presenta il “Piano per la ripresa e la resilienza”, con l’indicazione dei settori di intervento sui quali dovrebbero confluire i 209 miliardi comunitari del Next Generation Eu. E’ una base sulla quale si può lavorare, ma arriva in ritardo e non affronta un nodo centrale che ci chiede la Ue: la riforma della pubblica amministrazione. Mettere le mani ai nodi strutturali significa rompere equilibri e interessi stratificati da decenni, il che non porta consensi. Il Bilancio per il 2021, approvato l’ultimo giorno utile, certifica che il Governo è in grave affanno. Il resto è cronaca. Primo Mastrantoni, segretario Aduc (n.r. Dove non osa la politica ci pensa l’economia. E non è, certo, una buona cosa. Ma la colpa è solo e sempre della politica)

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Sei petizioni in reazione alla caduta del ponte Morandi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018

Nelle ore successive alla tragedia del ponte Morandi in cui si contano, ad oggi, 43 vittime, sulla piattaforma CHANGE.ORG sono nate sei petizioni in reazione al drammatico evento, con cui i cittadini vogliono portare all’attenzione della politica alcuni interrogativi legati a sicurezza e infrastrutture. In primis quella in cui i cittadini chiedono al Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, l’annullamento governativo della concessione ad Autostrade per l’Italia S.p.A., il subentro statale e la proposta di passare ad una gestione simile al modello svizzero, dove ogni automobilista paga un abbonamento fisso annuale per usufruire della rete autostradale.
Un’iniziativa di solidarietà, lanciata da un sedicenne, per chiedere ad Autostrade per l’Italia di istituire subito un fondo in memoria delle vittime innocenti di questo dramma.
Anche se precedente al drammatico evento, è in corso anche una petizione che si lega alle emergenze per chiedere al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e al Presidente della Regione Liguri, Giovanni Toti, il rinnovo della convenzione tra la Liguria e i Vigili del Fuoco per l’elisoccorso nella regione, poiché non sarà più valida dal 1° gennaio 2019.
Infine, sulla scia della preoccupazione legata alle disastrose condizioni del ponte Morandi e al successivo crollo, sono nate altre petizioni per chiedere la messa in sicurezza di alcuni ponti per cui si teme un’altra tragedia analoga: il ponte Preti di Strambinello a Torino e il ponte di Catanzaro (peraltro progettato anch’esso dall’ing. Morandi). Mentre alcuni cittadini in Sicilia chiedono la chiusura di un ponte di cui denunciano le pessime condizioni sulla SP 74 di Palermo, tra Ficarazzi e Bagheria, dove da mesi il limite è 10 km/h per evitare che le vibrazioni possano farlo crollare. A questo link tutte le petizioni di cui sopra https://www.change.org/m/italiainsicurezza-le-proposte-dei-cittadini-per-mettere-in-sicurezza-il-paese

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La caduta dei valori e le miserie umane

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

bomba atomicaLa domanda ricorrente che mi pongo è se l’attuale classe politica italiana, per non parlare di quella internazionale, è all’altezza delle sfide che ci attendono o, come temo, vive nella mediocrità e nel periodo più oscuro della sua storia. A tratti mi appaiono interessanti nel momento in cui preannunciano le lotte che vanno intraprese e ci indicano gli strumenti per agire. Ma è solo una pia illusione. Non riescono ad andare oltre le parole e si guardano bene di concretizzare con i fatti le loro intuizioni e alla fine si spengono come un fuoco fatuo. Il loro “vuoto” riesce a riempirsi solo di vacuità, di particolari insignificanti. Sono capaci solo ad offendere e ad offendersi usando le parolacce come se si trattasse di una droga per stordirsi e sfuggire dalla realtà. La grande spinta libertaria che è nata e prosperata tra il XIX e il XX secolo, pur al cospetto di innumerevoli contraddizioni, di martiri, di genocidi, di immani distruzioni, non ci ha dato altri frutti se non quelli della nostra codardia, venalità, doppiezza, avidità. Stiamo sistematicamente distruggendo l’ecosistema per trenta miseri denari. Stiamo animando focolai di guerra ovunque nel mondo per assicurarci il controllo delle fonti energetiche. Stiamo selezionando la specie tra ricchi e poveri, tra neri e bianchi, tra opposti credi religiosi e fanatismi di ogni genere. Abbiamo creato nazioni “mostro” dove si vive per il denaro e la ricchezza e si disprezza la povertà come se si trattasse di una brutta e invalidante malattia. E l’Italia e i politici italiani stanno dentro questa palude maleodorante e viscida e non trovano di meglio che sbranarsi tra loro pensando di essere in buona compagnia tra i grandi della terra. E’ tempo che un uomo si alzi e dica: basta. Basta costruire armi di distruzione di massa. Basta rincorrere la ricchezza per adornare le proprie ambizioni. Basta disquisire sul sesso degli angeli. Basta generare odi razziali, faide intergenerazionali e di genere. Basta odiare, uccidere e essere uccisi. Basta crogiolarsi alla fiamma dei buoni propositi, delle magiche parole che ci parlano di libertà e di giustizia, di democrazia e di civiltà evolute se non siamo conseguenti. Se non ci fermiamo per tempo, se non costruiamo una nuova forma di pensiero-guida, se non generiamo esseri umani saggi e avveduti, apriamo la strada a un collasso del sistema, alla sua inevitabile degenerazione, al suo imbarbarimento. Siamo diventati tanti orfani di un padre che ci ha abbandonati. Lo abbiamo ucciso noi con le nostre debolezze e nequizie. Ecco come mi appare nel riflesso internazionale la classe politica italiana: una nullità nelle infinite nullità. Perché non ci scuotiamo? Perché ci autodistruggiamo? Forse perché il nostro tempo è finito. Siamo giunti al capolinea. Dopo aver toccato e raschiato il fondo avremo la forza per risalire la china? Ai posteri, se vi saranno, l’ardua sentenza. (Riccardo Alfonso direttore Centro studi sociali e politici della Fidest da “Lezioni di politica”)

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Terapia contro la caduta dei capelli

Posted by fidest press agency su domenica, 24 luglio 2016

capelliGrazie alla ricerca eseguita al Mammalian Cell Biology and Development Laboratory della Rockefeller University, e pubblicata su PNAS, è stato individuato il ruolo delle cellule staminali nella terapia contro l’alopecia. In primis, è stato identificato lo stato di quiescenza delle cellule staminali presenti nel bulbo pilifero che, a differenza di quelle presenti in organi come la pelle o l’intestino che sono perennemente attive, determina una fase stallo nel processo rigenerativo del capello.
Si è costatato, inoltre, che lo stato dormiente delle cellule staminali presenti nel bulbo può essere interrotto, e quindi può essere attivata un’azione di ricrescita del capello, mediante l’impiego di cellule staminali mesenchimali prelevate, ad esempio, dal grasso. L’azione che le cellule staminali mesenchimali compiono, una volta iniettate nello scalpo, è definita “paracrina”, ed è una delle tre funzioni, insieme a quella rigenerativa e immunomodulante, che rendono queste cellule particolarmente efficaci ed attraenti per tutto il mondo scientifico. L’azione paracrina è costituita dall’emissione di un segnale chimico di attivazione che viene inviato dalle nuove cellule staminali mesenchimali iniettate nel derma a quelle già residenti e dormienti.Il segnale chimico che induce l’attivazione le cellule dormienti si ottiene grazie alla secrezione di fattori di crescita e citochine rilasciati all’interno dei tessutiuna volta che le cellule staminali mesenchimali sono state somministrate nelle zone calve.
Le staminali che rigenerano i capelli risiedono fisiologicamente nell’Area di Bulge, una zona anatomica che si trova di sotto il muscolo erettore del pelo. E’ un vero e proprio serbatoio di cellule staminali che, al termine di ogni ciclo, nella fase Catagen, sotto lo stimolo di particolari segnali biochimici, migrano verso la papilla dermica per dare luogo a un nuovo capello.
Questo ‘deposito’ è il vero ‘segreto di giovinezza’ della chioma: si è visto, infatti, che anche se viene distrutta una papilla, ma si lascia integra l’area di Bulge, le staminali in essa contenute sono in grado di differenziarsi, mentre se ad essere distrutta è la nicchia di staminali, quel follicolo non produrrà più capelli.
Le cellule staminali mesenchimali prelevate dal tessuto adiposo (ADSCs) sono le più adatte a svolgere l’azione di “risveglio” di quelle già presenti nell’area di Bulge in quanto, oltre ad avere le adeguate caratteristiche funzionali, si ottengono facilmente da un piccolo prelievo di grasso di soli 10-20cc. La procedura prevede che le cellule staminali del grasso vengano riutilizzate sulla stessa persona da cui sono state prelevate dopo estrazione, coltura ed eventuale crioconservazione.
Queste cellule, una volta iniettate nello scalpo, diventano un’inesauribile sorgente difattori di crescita e citochine che vengono continuamente rilasciate nell’ambiente circostante andando a stimolare ed attivare le capacità rigenerative delle staminali che erano già presenti nel Bulge. In passato, hanno tentato invano di riprodurre la funzione delle staminali usando i fattori di crescita ricavati dalle piastrine del paziente dopo un processo di centrifugazione del sangue periferico, ma si trattava di un prodotto biologicamente diverso dalle staminali e dotato di una vita che si esauriva nel momento stesso in cui il prodotto veniva utilizzato. I risultati dello studio realizzato dalla Rockefeller University, inoltre, confermano quelli in precedenza pubblicati sulla rivista Eplasty da Fukuoka e Suga che hanno trattato l’alopecia androgenetica isolando ed iniettando settimanalmente nello scalpo i soli fattori di crescita secreti durante la coltura dalle cellule staminali del tessuto adiposo, ottenendo risultati particolarmente significativi (un aumento in media di 29 nuovi capelli nei maschi e 15,6 nelle donne, nella zona misurata prima del trattamento).
L’uso diretto delle cellule staminali, anziché dei soli fattori di crescita, evita l’iniezione settimanale e gestisce la somministrazione fisiologica degli stessi per tempi prolungati generando risultati più importanti e duraturi. Le cellule staminali del grasso, unite ad un medium condizionato portato a destinazione, rilasciano numerosi fattori di crescita (GF vascolare-endoteliale, GF piastrinico, IGF 1 ecc.). Per essere utilizzate devono essere isolate e coltivate in una Cell Factory dotata di standard di qualità molto alti che ne garantisca la sicurezza del successivo impianto. Le cellule umane non sono infatti sterilizzabili, e questo rende necessarie procedure ed ambienti che garantiscono la sterilità dal prelievo del grasso fino all’impianto delle cellule estratte ed espanse.In Italia l’unica Cell Factory che è in grado di rendere utilizzabili le cellule del grasso per il trattamento dell’alopecia è Bioscience Institute che è situata in San Marino e che da non molto si è replicata anche negli Emirati Arabi.

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Industria veneta: si arresta caduta produzione

Posted by fidest press agency su domenica, 4 agosto 2013

Nel secondo trimestre 2013, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha evidenziato un rallentamento della caduta su base annua, attestatasi al -1,6% (-2,9% nel trimestre precedente), mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +0,2%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.299 imprese con almeno 2 addetti «Come avevamo constatato nel trimestre precedente, la sensazione è che le imprese industriali abbiano iniziato a sperimentare una ripresa dell’attività economica. Il rallentamento della caduta della produzione, assieme allo stabilizzarsi della variazione congiunturale destagionalizzata (+0,2%), rappresenta il primo segnale positivo. Dopo sei trimestri negativi di fila, si registra finalmente la prima variazione congiunturale positiva – commenta Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto –. Che tuttavia non deve trarre in inganno, perché l’inversione di tendenza, se si verificherà, non avverrà prima di fine anno. Purtroppo i dati confermano le difficoltà delle piccole imprese che, meno strutturate, continuano a perdere competitività. Esportazioni e ordini esteri si confermano l’unico appiglio per l’economia regionale, ma solo le imprese che hanno investito in innovazione possono realmente competere sui mercati internazionali, visto che quello interno non offre più margini di crescita. Una situazione di blocco interno aggravata da una serie di ostacoli tipicamente italiani come la burocrazia e la pressione fiscale, che sono peggiorate negli ultimi anni e rischiano di compromettere anche gli stimoli derivanti dal mercato estero. Non è un caso che le previsioni degli imprenditori siano ancora incerte, comprese le attese per gli ordini esteri che, dopo una serie di previsioni favorevoli, evidenziano meno fiducia e qualche timore rispetto agli ultimi mesi ».
Sotto il profilo dimensionale l’andamento negativo della produzione continua a interessare principalmente le microimprese (2-9 addetti) con un calo del -3,6%. A seguire le grandi (250 addetti e più) e medie imprese (50-249 addetti) rispettivamente con una flessione del -1,7 e -1,3%. La performance migliore si registra per le piccole imprese (10-49 addetti) con una variazione del -1%. La dinamica negativa riguarda soprattutto le imprese che hanno realizzato beni intermedi (-1,9%), seguite dalle imprese che producono beni di consumo (-1,7%) e d’investimento (-0,5%). Per quanto riguarda i settori le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del legno e mobile (-7,2%), marmo, vetro e ceramica (-4,2%). Stabile l’alimentare, bevande e tabacco (+0,3%).
Calo contenuto del fatturato su base annua (-1%), ma sostanziale aumento rispetto allo scorso trimestre (+3,6%). La peggior performance è ascrivibile alle micro (-3,6%) e grandi imprese (-2,8%), seguono le medie (-0,5%) e piccole (-0,1%). Sotto il profilo settoriale spicca la variazione negativa del legno e mobile (-4,4%), marmo, vetro e ceramica (-2,8%). L’unico andamento positivo si registra nel comparto alimentare, bevande e tabacco (+0,9%). La variazione negativa è dettata dalla continua caduta del fatturato interno (-1,7%), ascrivibile in primis ai settori del legno e mobile (-6,6%) e marmo, vetro e ceramica (-5,9%). La variazione positiva del fatturato estero (+1,3%) dipende dalle medie e piccole imprese (+1,9% e +1,8%), mentre il segno è negativo per le imprese di grandi dimensioni (-2,2%). Quasi tutti i settori evidenziano segno più. Spiccano le variazioni dei comparti della carta stampa ed editoria (+5,8%), del marmo, vetro e ceramica (+4,7%), e dell’alimentare, bevande e tabacco (+4,3%). Negative le variazioni per mezzi di trasporto (-2%), metalli e prodotti in metallo (-1,2%), gomma e plastica (-1,1%).
Gli ordinativi hanno segnato un calo del -0,8% su base annua (-2,5% le microimprese). La performance peggiore nel comparto del legno e mobile (-6,1%), del tessile, abbigliamento e calzature (-2,5%). Positiva la tendenza degli ordinativi dal mercato estero (+2,4%), determinata dalle piccole imprese (+2,8%). Variazioni positive in tutti i settori ad esclusione del tessile, abbigliamento e calzature (-2,2%) e dei metalli e prodotti in metallo (-0,6%). Continua la tendenza negativa per gli ordinativi dal mercato interno (-2,1%) imputabile in primis alle grandi imprese (-3,3%). I settori più colpiti sono legno e mobile (-8,2%) e marmo, vetro e ceramica (-5,4%).
L’occupazione è segnata da una flessione del -1,2% su base annua (-1% trimestre precedente), che interessa principalmente le micro imprese (-6,3%). Controcorrente le grandi imprese che hanno registrato un +1,4%. Sotto il profilo settoriale i cali più marcati si sono rilevati nella carta, stampa ed editoria (-3%), legno e mobile (-2,9%) e tessile, abbigliamento e calzature (-2,3%).
Peggiorano le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi con un saldo pari a -24,4 punti percentuali (-17,5 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Sfiducia che aumenta anche per il fatturato (-22 p.p. contro il -15,5 p.p. del trimestre precedente), mentre migliora l’occupazione (-10,5 p.p. contro il -12,5 p.p. del trimestre precedente). In peggioramento anche le attese per gli ordini esteri con un saldo pari a -0,1 p.p. contro il +4,9 p.p. precedente. Il saldo peggiore è ancora una volta per gli ordini interni con -30,1 p.p. contro il -24,7 p.p. precedente.

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Le questioni sanitarie in sospeso dopo la caduta del governo

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 gennaio 2013

Nell’incertezza di una legislatura interrotta e in attesa di un nuovo governo che riprenda le redini del Paese, qualcosa di certo c’è anche in campo sanitario: i tagli. Nel 2013 saranno 600 milioni e nel 2014 un miliardo le cifre che il servizio sanitario dovrà risparmiare in aggiunta a quelle già previste da spending review, dal decreto “salva-Italia” e dalle ultime manovre. Inoltre, risale ancora al periodo in cui il ministro dell’economia era Giulio Tremonti il provvedimento che indica in due miliardi aggiuntivi l’ammontare del recupero da attuare attraverso i ticket, a partire dal 2014. Alt re questioni rimangono sospese, a partire dall’attuazione del cosiddetto “decreto Balduzzi”: dall’intramoenia alle assicurazioni, dalla riforma della medicina territoriale alla revisione dei livelli essenziali di assistenza, numerosi punti non diventeranno operativi in assenza di ulteriori decisioni. Spicca tra questi il delicato disegno di legge sul fine vita: dopo un iter lungo e accidentato, che ha diviso il mondo politico e l’opinione pubblica, è probabile che il provvedimento non vedrà la luce prima delle elezioni. Probabilmente troveranno sorte analoga il testo che intendeva aprire la porte alla donazione del corpo post mortem ai fini di ricerca e il provvedimento che avrebbe consentito di donare i farmaci non utilizzati alle Onlus per una distribuzione gratuita alle fasce più deboli. Il ministro Balduzzi intende comunque lasciare un documento di indirizzo politico in eredità al prossimo governo. Il punto di partenza è il monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha invitato a una maggiore attenzione all’equità proclamando che “chi ha di più deve pagare di più”. Perché questo sia possibile è però condizione essenziale una reale conoscenza dei redditi degli italiani, resa per ora ardua da un’evasione fiscale ancora fuori controllo. L’incrocio delle banche dati si propone come lo strumento più moderno e incisivo per affrontare il problema.

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Muore per banale caduta

Posted by fidest press agency su venerdì, 9 settembre 2011

Il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori medici e le cause dei disavanzi sanitari regionali, l’on. Leoluca Orlando, ha chiesto all’Assessore alla Sanità della Regione Sicilia Massimo Russo una relazione in merito ad un caso di presunto errore sanitario riguardante una giovane di 22 anni, deceduta lo scorso 16 luglio nell’ospedale Garibaldi di Catania.
Secondo quanto denunciato dai familiari, la ragazza, il 27 giugno, in seguito ad un incidente domestico, si è recata al pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove le sono stati prescritti farmaci antidolorifici ed è stata dimessa. L’indomani, a causa dei forti dolori accompagnati da febbre e vomito, la giovane si è ripresentata allo stesso pronto soccorso, dove le è stato attribuito un codice verde. Solo in seguito alle insistenti richieste dei familiari, è stata sottoposta a una TAC da cui è risultata una lesione alla 5° vertebra sacrale. Anche in questa seconda occasione, le sono stati prescritti antidolorifici ed è stata dimessa. Le condizioni della paziente sono tuttavia andate peggiorando e perciò il 6 luglio, presso l’ospedale di Paternò, è sottoposta ad una seconda TAC, a seguito della quale le sono stati prescritti altri farmaci e le è stato indicato di ripresentarsi per una nuova visita dopo sei giorni. Il 10 luglio, però, la giovane ha perso improvvisamente conoscenza. Trasferita all’ospedale Garibaldi di Catania, le sono state rilevate necrosi e setticemia. La paziente è deceduta il 16 luglio. Per far luce sul caso, il direttore della Asp di Catania Giuseppe Calaciura ha disposto un’indagine interna. “La Commissione d’inchiesta che presiedo”, ha scritto Orlando a Russo, “senza pregiudizio per le eventuali indagini in corso da parte della competente autorità giudiziaria, intende acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito alle eventuali criticità organizzative riscontrate, sia in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali. La documentazione acquisita sarà valutata per eventuali, ulteriori adempimenti di competenza”.

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Berlusconi e la caduta del “muro”

Posted by fidest press agency su sabato, 19 marzo 2011

Monza e Iseo dal 24 al 26 marzo. Apertura istituzionale giovedì 24 marzo, alle ore 17 presso la Villa Reale di Monza, con un saluto di Enrico Letta e un colloquio a tutto campo, tra Gianfranco Fini e Stefano Folli, a partire dai temi dell’unità nazionale. A seguire performance dell’attore Enrico Bertolino. Le giornate di venerdì 25 e sabato 26 marzo si svolgeranno, invece, a Iseo presso l’Iseolago Hotel & Spa, e costituiranno l’occasione per provare a mettere i piedi nel piatto della riflessione sul post-Berlusconi: dalla riforma della giustizia ai futuri assetti televisivi, dal federalismo al rapporto tra sviluppo, territori e radicamento. Il tutto analizzato con il contributo autorevole di una relazione formativa del politologo franceseMarc Lazar e con un focus di Nando Pagnoncelli sulla società italiana e le sue aspettative per il dopo-Berlusconi. Alle numerose plenarie in cui si articolerà Nord Camp 2011 parteciperanno  esponenti di primo piano del dibattito nazionale. Presenti, tra gli altri, il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, i presidenti di Rai e Mediaset, Paolo Garimberti e Fedele Confalonieri, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, i magistrati Raffaele Cantone e Francesco Greco, e molti parlamentari, tra cui Marco Follini e Gaetano Pecorella. Ad accompagnare le riflessioni del venerdì le note del cantautore lombardo Davide Van De Sfroos.www.associazione360.it

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Social Watch: per uscire dalla crisi

Posted by fidest press agency su sabato, 19 febbraio 2011

“Rimettere al centro i diritti e invertire l’attuale tendenza sembrano essere le uniche vie d’uscita”, osserva Nardi. “Un’inversione di marcia è assolutamente necessaria perché il Paese si rialzi dalla brutta caduta. Affinché riprenda ad andare nella direzione di uno sviluppo sociale equo”. Con un debito pubblico fuori controllo (oltre il 118%, il secondo in Europa dopo la Grecia) e forti tagli ai servizi essenziali, occorre che l’Italia faccia uno sforzo per aumentare le entrate nelle casse dello stato, intensificando la battaglia all’elusione e all’evasione fiscale e restituendo risorse agli enti locali. Secondo il Social Watch, si può uscire dalla crisi introducendo maggiore equità fiscale attraverso tre misure. In primis, un’imposta patrimoniale una tantum per far fronte alla crisi. L’imposta colpirebbe con un’aliquota del 5 per mille tutti i patrimoni al di sopra dei 5 milioni di euro. La coalizione propone inoltre di elevare l’aliquota della tassazione delle rendite finanziarie dal 12,5% al livello medio europeo del 20%. La terza misura consiste in una tassa internazionale sulle transazioni finanziarie per ridurre la volatilità dei mercati finanziari e far pagare la crisi in primo luogo a chi ha causato la bolla speculativa esplosa nel 2008. Dalla tassa si possono ricavare anche risorse da destinare ai paesi in via di sviluppo e alla lotta contro i cambiamenti climatici. Il Social Watch chiede inoltre di estendere gli ammortizzatori sociali ai lavoratori precari; modificare le politiche migratorie, passando da un approccio basato su economia e sicurezza a un altro fondato su diritti e cittadinanza; assicurare maggiore eguaglianza tra uomo e donna con l’introduzione del cosiddetto bilancio di genere; rilanciare l’economia puntando su quella verde e sulle filiere locali. “La crescita che vogliamo”, conclude Nardi, “è quella dei diritti sociali e del benessere, prima che del PIL. Come dimostriamo da anni, le due cose non vanno di pari passo e dopo il salvataggio della finanza, per il quale sono state versate ingenti risorse pubbliche sottratte ai cittadini, è tempo per un nuovo patto sociale che riparta dalle persone.”

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Anni zero: il decennio irreale

Posted by fidest press agency su lunedì, 21 giugno 2010

Milano 25 Giugno-20 Luglio 2010 Via Simone d’Orsenigo 6, Famiglia Margini Ass. Culturale Vernissage 24 Giugno ore 18.30 – Ingresso libero. A cura di Fiordalice Sette, Angelo Cruciani & Grace Zanotto. Artisti: Veronica Bellei, Ivan Olita, Max Papeschi, Francesco De Molfetta, Neda Kianmehr, Fratelli Scuotto, Matteo Basilè, Christian Zanotto, Paolo Cassarà, Fabio Weik, Emiliano Rubinacci, Andrea Martinucci, Luca Lillo, Fabrizio Bellomo, Davide Valenti, Sebastiano Zanetti, Giuseppe Mastromatteo, Maurizio Galimberti, Ilaria Ferretti, Ruggero Rosfer, Beijg Xu, Federica Gif, Eron, Moho, Eltjon Valle, Gabor Szoke, Exilentia Exiff, Emanuele Benedetti, Alessandro Nassiri, Giuseppe Veneziano, Laboratorio Saccardi. Dalla caduta delle torri gemelle al primo presidente nero, da Berlusconi a Ratzinger, dal boom economico della Cina alla crisi internazionale, da Osama allo Tzunami, dalla precarietà del lavoro a quella dei rapporti, dal cellulare a facebook! Figli di una tecnologia violenta, Matrix premoniva oniricamente la non vita attuale. Catene fatte da fibre ottiche, sms come Rimbaud, lettere senza carta e immagini che si consumano su cartelli roteanti. Catalogo in mostra..
Famiglia Margini è un’associazione culturale e galleria d’arte contemporanea. Inaugurata in una Milano benedetta da copiosi fiocchi di neve il 26 gennaio 2006, Galleria Famiglia Margini propose come base concettuale di partenza i disegni del Nobel Dario Fo, il progetto di una città rivoluzionaria in senso umano. . http://www.famigliamargini.com
Fabbrica Borroni è un ex edificio industriale punto di riferimento per il panorama artistico. Costruito attorno al 1890. Riaperta nel 2004 dopo il restauro. Oltre ad ospitare la collezione storica e di giovani artisti italiani, Fabbrica Borroni organizza periodicamente mostre, lavorando con il territorio ma rivolgendo sempre uno sguardo alle possibilità nazionali ed internazionali. http://www.fabbricaborroni.it

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Il mercato immobiliare nel mondo

Posted by fidest press agency su giovedì, 25 febbraio 2010

Le principali location d’affari del mondo hanno registrato una caduta della domanda di spazi ad uso uffici senza precedenti, che ha contribuito per la prima volta alla caduta dei canoni di locazione aggregata a livello globale dal  2003. Cushman & Wakefield, società di consulenza immobiliare globale, nella nuova edizione del rapporto Office  Space Across the World afferma che nel 2009 si è registrata un’improvvisa e generale caduta della domanda di spazi  ad uso uffici a livello mondiale con una conseguente caduta del canoni di locazione prime per la prima volta.  Tuttavia le previsioni per il 2010 sono più positive. Con la ripresa delle principali economie la domanda di spazi  ad uso uffici da parte di multinazionali e corporate dovrebbe riprendere con una conseguente diminuzione della  disponibilità di spazi. In alcune città, come Londra e Parigi, si è già registrato un timido un aumento dei canoni di  locazione; ma in alcune location i livelli più bassi dei canoni si avrà a metà anno. La seconda metà del 2010  dovrebbe quindi essere un semestre di ripresa e di cauto ottimismo sia per i proprietari sia per i conduttori.  La caduta più significativa dei canoni ha colpito tutte le città chiave del continente asiatico con Singapore, Hong  Kong e Tokyo che hanno rispettivamente registrato una diminuzione del -45%, -35% e -21%. Ho Chi Minh, in  Vietnam ha subito la diminuzione più significativa con un -53% Kyev, in Ucraina e Dublino in Irlanda sono state le città europee che hanno maggiormente subito la crisi dei  canoni registrando una diminuzione rispettivamente di oltre il -50% e –38%, che alla fine dell’anno ha portato  alla cancellazione del valore dei canoni prime degli spazi ad uso uffici. Anche i mercati che in passato si erano  dimostrati più flessibili e reattivi hanno subito la crisi, tra questi Londra West End con un -25% e il distretto  degli affari di Varsavia con un -24%.  Nelle Americhe nel corso del 2009 i canoni a livello globale sono diminuiti mediamente del -7%. Negli Stati Uniti  Boston, San Francisco, Seattle e New York hanno registrato la contrazione più forte con rispettivamente -26%, -24%, -23% e -23%. Il Sud America ha dimostrato una maggior capacità di recupero con Santiago, in Cile, che ha avuto un incremento dei canoni del 28% anche se si tratta di un mercato piccolo e caratterizzato da una limitata  disponibilità di uffici di Grado A. Buenos Aires, in Argentina, ha avuto la caduta più grave in Sud America con  un -14% mentre la nazione con l’economia più florida, il Brasile, ha contenuto la diminuzione a -8%.  I canoni di locazione prime degli spazi ad uso uffici sono un parametro chiave per misurare la forza del mercato  degli spazi ad uso uffici e dell’attività dello sviluppo a livello mondiale. La crisi economica globale, il collasso a la contrazione delle istituzioni finanziarie e la conseguente incertezza nel mondo degli affari sono il motivo del  forte calo della domanda di nuovi spazi ad uso uffici. Se gli sviluppatori sono stati generalmente pronti a reagire  alla crisi e hanno posticipato lo sviluppo di nuovi edifici, la disponibilità di spazi in locazione è aumentata perché  le aziende, per ridurre i costi, hanno rilasciato e sub-affittato gli spazi in eccesso.  Nella classifica delle location ad uso uffici più costose al mondo le prime tre posizioni sono occupate dalle stesse città con Tokyo che sale dal secondo al 1° posto con un costo di occupazione – comprensivo di canone di locazione, tasse e servizi – pari a € 1.441 m²/anno. Londra West End sale dal terzo al 2° posto con un costo di occupazione di € 1.220 m²/anno ed Hong Kong che scende al 3° posto con un costo di occupazione di € 1.207 m²/anno. I maggiori scalatori della classifica sono stati Rio de Janeiro, in Brasile che dal ventitreesimo posto è salita al 13° con una lieve diminuzione dei canoni e l’apprezzamento del Real Brasiliano rispetto all’Euro, Seul nella Corea del Sud e Sydney in Australia che sono salite rispettivamente dalla ventisettesima alla 14° e dalla ventottesima alla 15° con una crescita dei canoni prime. Non tutti i mercati sono stati ugualmente colpiti allo stesso modo dalla crisi globale; Santiago, in Cile, haregistrato un incremento dei canoni per spazi ad uso uffici pari al 28% grazie alla scarsa disponibilità di spazio di qualità ed una buon livello di domanda. Incrementi minori si sono avuti anche città ubicate in regioni diverse come Giacarta in Indonesia, Miami negli USA, Cape Town in Sud Africa; quest’ultima città ospiterà il Campionato Mondiale di Calcio 2010, evento che ha determinato la crescita della domanda a breve periodo di spazi ad uso ufficio e il conseguente aumento dei canoni di locazione.

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Donna fa cadere il Papa

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 dicembre 2009

A San Pietro la messa di Natale si trasforma in un momento in un allarme attentato. Una donna scavalca le transenne e va incontro al Papa. E’ stata subito placcata da un incaricato alla sorveglianza ma ciò non le ha impedito di far perdere l’equilibrio al Papa. E’ solo un attimo. Il santo padre aiutato dai suoi cerimonieri si rialza e, subito dopo, illeso, officerà  la messa senza alcun cambiamento di programma. Nel trambusto è caduto anche l’ottantasettenne cardinale francese Roger Etchegaray che, purtroppo, riporta una frattura al femore ed è immediatamente trasportato in ospedale. La donna, subito dopo, è arrestata e identificata. Si sa che è una venticinquenne psicolabile di origine elvetica e che già lo scorso anno aveva cercato, ma senza fortuna, di andare incontro a Benedetto XVI ma fu bloccata anzitempo da un uomo della scorta. La notizia ha fatto il giro del mondo e alcuni quotidiani hanno associato l’episodio a quello di qualche giorno prima che ha interessato il Presidente del Consiglio e lo ha costretto a un ricovero in ospedale di alcuni giorni. Entrambi gli aggressori hanno in comune problemi di natura

psichiatrica.

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Ventennale della caduta del regime di Ceaucescu

Posted by fidest press agency su martedì, 1 dicembre 2009

Roma 1 dicembre 2009, ore 18.30 Sala Auditorium – Palazzo delle Esposizioni (ingresso da via Milano 9/A). In occasione della Festa nazionale della Romania, si celebra il ventennale della caduta del regime del dittatore Nicolae Ceausescu, con una serata promossa dalla delegata del Sindaco di Roma per la comunità romena, Ramona Badescu. Presso la Sala Auditorium del Palazzo delle Esposizioni, verranno presentati filmati inediti con immagini di repertorio sulla vita del dittatore, sulla sua ascesa al potere e sulla caduta del regime. Alla proiezione seguirà una conferenza stampa a cui parteciperanno: Giovanni Alemanno, sindaco di Roma Razvan Rusu, ambasciatore di Romania in Italia Siluan Span, Vescovo per l’Italia della Metropolia Ortodossa Romena dell’Europa Occidentale e Meridionale Ramona Badescu, delegata del Sindaco per la comunità romena.

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Muro di Berlino. Memorie

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 novembre 2009

Haakon Gullvaag mentre dipinge il muro in RamallahHaakon Gullvaag-Muro di Berlino-MemorieRoma 9 novembre 2009 ore 18.30 e fino alle 21.00 Via Quattro Fontane, 128/a Galleria Tondinelli e fino al 4 dicembre 2009  mostra personale del Maestro Norvegese Haakon Gullvaag, dal titolo Muro di Berlino. Memorie a cura di Costanzo Costantini e Floriana Tondinelli, la mostra ha il Patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia in Italia e il Patrocinio del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione a tale proposito l’esposizione è inserita tra gli eventi che si svolgeranno nella città di Roma per l’anniversario giunto al Ventesimo Anno dalla caduta de “Il Muro di Berlino”. In mostra saranno presenti 24 lavori sul tema del “Muro di Berlino”, Gullvaag sin da ragazzo fu fortemente coinvolto da questo tema così come dalla caduta del Muro di Berlino, ancora conserva un mattone del “Muro di Berlino” come un pezzo di storia a cui tutti noi abbiamo assistito, da lui considerato un simbolo contro una condizione di violenza cieca e crudele, che oggi travalica quella determinata vicenda storica, per adombrare la non meno cieca e crudele violazione della libertà e violenza appartenente ai conflitti dei nostri giorni. Un muro che ieri era a Berlino oggi è in Ramallah, Gullvaag attraverso la sua arte porta un messaggio contro ogni tipo di violazione della libertà contro ogni tipo di muro sia ideologico che reale.Quegli gnomi in mimetica ed elmetto, armati di mitra; quei coboldi rivestiti di minuscole quanto impeccabili armature d’acciaio o di cappotti militari, che gremiscono le opere di Gullvaag, costituiscono, una testimonianza evidente e dichiarata.  http://www.galleriatondinelli.it

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Leo Gullotta legge La Caduta di Albert Camus

Posted by fidest press agency su domenica, 4 ottobre 2009

Roma 5 Ottobre 2009 Via delle Fornaci 37 Teatro Ghione  Riduzione teatrale e Regia: Roberto Levante Leo Gullotta legge ‘La caduta’ di Albert Camus. L’opera, pubblicata nel 1956, è stata presentata per la prima volta in Italia quest’anno, grazie alla riduzione teatrale, in un atto unico, e alla regia di Roberto Levante. Per la formazione di uno spirito, l’incontro con un libro può essere determinate quanto l’incontro con un uomo. Incontrai per la prima volta Camus a diciotto anni, leggendo il romanzo “Lo Straniero”. In quella estate capii che leggere non era soltanto distrarsi, ma studiare la vita per essere capace di viverla. A diciotto anni, non ero molto distante dal protagonista Merseault. Mi animava una passione per la verità, che in seguito crebbe e che tuttora mi porta alla rivolta morale contro ogni sorta di menzogna, opportunismo e prevaricazione. Ricordare il momento più felice e sereno del nostro passato e ripartire da li, per riprendersi in mano la vita. A volte, nel suo percorso, può spegnerci un po’. Io ho imparato che c’è una luce alle nostre spalle. Dobbiamo spezzare le catene e guardarla in faccia, perché il nostro compito è di darle un nome. Sono persuaso che l’opera “La caduta” abbia un grande valore per un teatro Europeo. L’autore, attraverso larga parte della sua produzione, propose come necessaria una reintegrazione culturale dell’Europa, divisa tra il pensiero mediterraneo e le civiltà del Nord. Nativo di Mondovi, nell’Algeria francese, assunse presto il ruolo di scrittore universalista, benché la sua cultura di base appartenesse ad un colonialismo che i critici letterali non vollero considerare. Albert Camus fu profondamente europeo e consapevole del tragico esistente tra la realtà occidentale e il mondo non occidentale .Rappresentò, nella sua narrazione, lo stadio d’assedio dell’Europa, il sentimento politico e morale della sua generazione, l’indagine sul dolore umano.(Roberto Levante in sintesi)

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La crisi delle ideologie

Posted by fidest press agency su sabato, 12 settembre 2009

Editoriale fidest. Ma le ideologie in sostanza cosa sono? Un modo a volte distorto di difendere degli ideali, ma non sono poi da buttar via in assoluto. D’altra parte una politica senza ideali non è cosa accettabile, e siccome gli ideali sono legati a profondi movimenti culturali, storici, di varia natura, dobbiamo riconoscere ad essi il loro ruolo portante nella società civile di là delle ombre che pur lasciano lungo il loro tratto esistenziale. Tre, grosso modo, sono stati i filoni ideologici che hanno dominato la scena politica italiana: la presenza di un partito di cattolici impersonato dalla Dc, una forza laica di cultura liberale ed i marxisti-leninisti. Tutte insieme queste forze si sono infrante dinanzi al crollo del muro di Berlino. Da quel momento è caduta la ragione storica che aveva richiesto l’unità politica dei cattolici, il laicismo liberale è diventato meno anticlericale assorbendo in un certo qual modo i tempi nuovi dell’ecumenismo cristiano ed i comunisti marxisti sono diventati più duttili verso una società interclassista, rispetto ad una più rigida impostazione classista. Ma, purtroppo, le contraddizioni di fondo non sono venute meno. Le sfide, semmai, hanno alzato il tiro. Oggi la scienza ha fatto passi da gigante tra l’altro affrontando alla radice i problemi della vita, dalla nascita alla morte, ponendoci problemi di straordinaria importanza fino, purtroppo, certe volte, a deliri di onnipotenza. Basta pensare che noi attraverso il Dna possiamo stabilire il futuro genetico di intere generazioni e possiamo provocare speculazioni spaventose su questo piano. Ora alla politica e alla società civile, nel suo complesso, spetta l’onere di indicarci le scelte da fare in quanto le applicazioni della scienza propongono e richiedono un’azione politica ed un’azione legislativa seria nel rispetto degli altri per evitare drammi epocali e generare implicazioni forse non facili da comprendere nella loro complessità nel corso della nostra generazione, ma tali da condurci su una strada di non ritorno ed i cui effetti, per intero, ricadranno sui nostri nipoti. E questa è una responsabilità che ci deve far riflettere profondamente. (Riccardo Alfonso http://www.fidest.it)

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il Premio europeo per giovani giornalisti 2009

Posted by fidest press agency su mercoledì, 20 Maggio 2009

Il concorso che si conclude il 31 maggio è aperto ai giornalisti di tutta Europa di età compresa tra i 17 e i 35 anni. Giornalisti della carta stampata, del web e professionisti della radio sono invitati a riflettere e a condividere i loro punti di vista riguardo al tema dell’Unione Europea e del suo allargamento.  Tutti i vincitori nazionali del Premio Europeo per giovani giornalisti 2009 parteciperanno a un viaggio storico-culturale nella capitale tedesca, Berlino, dal 29 agosto al 2 settembre 2009. Quest’anno l’Europa celebra il 20esimo anniversario dello smantellamento della Cortina di Ferro, culminato con la caduta del Muro di Berlino nel 1989. Sempre quest’anno ricorre il 5° anniversario dell’adesione all’Unione di otto Paesi dell’Europa Centro-Orientale e di Malta e Cipro.

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