È in corso in Iraq, a Najaf, città santa per gli sciiti, dove è presente il santuario dell’imam Alì, la prima giornata del convegno internazionale Cattolici e sciiti davanti al futuro. A due anni dalla visita di Papa Francesco in Iraq, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio insieme all’Istituto Al-Khoei. Introducendo i lavori, il cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, prefetto del dicastero per il Dialogo interreligioso, ha spiegato che “il dialogo tra le religioni non è un segno di debolezza ma una manifestazione del dialogo di Dio con l’umanità: la fraternità è una sfida per l’intera umanità”. Ha quindi annunciato che domani mattina consegnerà, insieme ad Andrea Riccardi, un messaggio del Papa ad Al Sistani. Il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ricordando lo storico incontro tra Francesco e il Grande Ayatollah, di due anni fa a Najaf, ha sottolineato l’importanza dell’ascolto “per uscire dai propri pregiudizi e dalle categorie” con cui si affrontano la vita e il futuro: “I credenti, nella differenza delle tradizioni e delle teologie, rappresentano un popolo che semina fraternità e la fa crescere. Non si tratta solo di un’azione dei leader, ma anche dei popoli, nella pratica quotidiana della fraternità”. Nella prima giornata del convegno, dedicata alla “fraternità” e a “preghiera, poveri e pace”, Al-Ishkawari, dell’Alto seminario sciita di Najaf, ha precisato che l’obiettivo “non è quello di unire le religioni in una sola, ma di lavorare insieme per il bene”. Mentre Shahid Al-Baghdadi, della direzione generale del Santuario dell’Imam Alì, ha auspicato che “l’incontro sia parte di un progetto più vasto con il quale sapienti e saggi, cristiani e musulmani, possano costruire un pensiero di fraternità che circoli per i giardini del mondo”. “Dal 2015 – ha ricordato il segretario generale dell’istituto Al-Khoei, Jawad Al-Kohei – cerchiamo, con gli amici di Sant’Egidio, di realizzare un dialogo intellettuale tra cattolici e sciiti, restando nella nostra tradizione, ma cercando gli aspetti comuni nei valori etici e nel rispetto reciproco”.“Un’anima credente – ha sottolineato il patriarca di Baghdad dei Caldei, Louis Raphaël Sako, “non deve mai far soffrire gli altri. Bisogna rinnovare la mentalità per costruire un futuro in cui nessuno è emarginato per motivi di fede”.
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Convegno internazionale Cattolici e sciiti
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2023
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Due sacerdoti cattolici arrestati dalle milizie russe a Donetsk
Posted by fidest press agency su giovedì, 1 dicembre 2022
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha appreso con profonda costernazione dell’arresto di due sacerdoti che prestavano servizio nella città portuale di Berdyansk, nel sud-est dell’Ucraina, occupata dalla Russia dal febbraio 2022. I Padri redentoristi, detenuti dalle milizie russe, prestavano assistenza pastorale alle parrocchie greco-cattoliche e cattoliche di rito latino e sono tra i pochi rimasti nei territori occupati. Secondo un comunicato ufficiale inviato ad ACS a firma di mons. Stepan Meniok, Vescovo dell’Esarcato di Donetsk, della Chiesa greco-cattolica ucraina, la detenzione è «infondata e illegale».Padre Ivan Levitskyi C.SS.R., parroco della chiesa della Natività della Vergine Maria nella città di Berdyansk, e Padre Bohdan Heleta C.SS.R., cappellano della stessa chiesa, sarebbero stati incarcerati in un centro di custodia cautelare a Berdyansk dall’amministrazione russa con l’accusa di aver preparato un atto terroristico. Il comunicato inviato ad ACS denuncia che l’accusa di possesso di armi ed esplosivi da parte dei sacerdoti è falsa ed aggiunge che si è trattato di una manovra organizzata per fini propagandistici. «I sacerdoti sono nel ministero sacerdotale da più di tre anni e svolgono legittimamente la loro attività pastorale nella parrocchia locale, annunciando un messaggio di pace per tutti», spiega mons. Meniok. «Al momento della perquisizione della chiesa, della canonica e dei locali tecnici della parrocchia, entrambi i sacerdoti erano già in custodia, il che significa che non avevano più alcun tipo di controllo sulle strutture, né sulle azioni del Rosguard [Guardia nazionale russa]», sottolinea il prelato nella sua comunicazione.ACS segue con grande preoccupazione questi tristi avvenimenti, viste le ripetute notizie sul disprezzo dei principi fondamentali dei diritti umani da parte dei servizi speciali russi, cioè quelli che hanno arrestato i religiosi. «Chiediamo che le informazioni siano ampiamente diffuse, al fine di liberare i cappellani detenuti. Facciamo appello alle autorità e a tutte le persone di buona volontà affinché si uniscano alla causa della liberazione dei sacerdoti, oltre che ad aumentare la preghiera», conclude il Vescovo dell’Esarcato di Donetsk.
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Dialoghi con l’Ucid: I cattolici e la politica
Posted by fidest press agency su martedì, 9 marzo 2021
In diretta streaming sul canale Youtube UCID Padova, venerdì 12 marzo dalle ore 18.00 prosegue il calendario di incontri organizzati dalla Sezione di Padova dell’UCID per il format DIALOGHI CON L’UCID. I cattolici e la politica al centro della riflessione del Prof. Stefano Zamagni, economista, Presidente della Pontificia Accademia di Scienze Sociali, ispiratore e co-fondatore del movimento INSIEME. «Nonostante possa sembrare un argomento destinato a soccombere a fronte di una attualità che incalza su orizzonti a breve – commenta il Presidente UCID Padova Massimo D’Onofrio nell’anticipare l’argomento – esistono molti eventi che testimoniano un interesse vivo; sono infatti nati di recente movimenti, associazioni, forum a cui fanno da corollario interviste, ricerche, sondaggi che trattano la materia. Due note a margine: il dibattito è soprattutto all’interno dell’area cattolica mentre per gli altri, quasi scaramanticamente, è ormai argomento chiuso; il confronto avviene da posizioni spesso polarizzate e intransigenti come solo le cose che bruciano possono giustificare. Il Professor Zamagni ci aiuterà a farci una idea sullo stato dell’arte.» «Il tema del rapporto tra politica e ruolo dei cattolici è tornato all’attenzione in tempi recenti in seguito alla dimostrazione della incapacità del sistema politico di far fronte alle grandi sfide del momento – anticipa il Prof. Stefano Zamagni –. Il sistema dei partiti della seconda Repubblica ha tradito le aspettative in nome di un falso principio di laicità secondo cui la politica non si deve più curare dei valori fondanti: Libertà, Fraternità, Equità. In questo contesto i credenti sono chiamati a scendere in campo per mettere in atto una strategia, e quindi un progetto politico, che incarni e difenda questi valori.»
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Svelati i nomi del “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 20 Maggio 2020
30 operatori del panorama nazionale dell’informazione e della società, si alterneranno sul palco virtuale della 7° edizione del “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non” in programma il prossimo 23 maggio. L’evento che avrà come fil rouge “In dialogo tra paura e speranza. La vita si fa storia” prende spunto dalla situazione attuale che sta vivendo il mondo e cerca di leggerla alla luce del Messaggio di Papa Francesco per la 54ma “Giornata mondiale delle comunicazioni sociali”. L’appuntamento si terrà proprio nel giorno della vigilia della giornata indetta 54 anni fa da Paolo VI. Negli ultimi anni il Meeting, organizzato in collaborazione con il quotidiano “Avvenire”, l’emittente televisiva “TV2000”, InBlu Radio, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici” (FISC), l’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), l’Ordine dei giornalisti, l’Agenzia SIR, l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, ha dedicato spazio e sessioni a tematiche che interpellano i giornalisti nella veste di professionisti e cittadini.
Denso il programma che si svilupperà durante il pomeriggio di sabato 23 maggio, con ospiti di rilievo nazionale che hanno risposto all’appello del Meeting in un momento così delicato per l’Italia.Per l’edizione 2020 il Meeting “toccherà” virtualmente i luoghi del terremoto, affronterà il tema del Coronavirus e delle fragilità umane per mantenere forte il legame con le persone e promuovere una presenza che sappia ascoltare, osservare, formare, unire, aggregare, incoraggiare, rialzare, accompagnare, servire, amare.
Tutte e tre le tavole che si susseguiranno durante l’intenso pomeriggio sono molto attese. La moderazione generale è affidata al giornalista Giovanni Tridente. Nella prima tavola, dal titolo “CambiaMenti” si alterneranno: Mariella Enoc, Presidente Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Bruno Piraccini, Amministratore delegato Orogel, Maria Laura Conte, direttrice della comunicazione di Fondazione AVSI, Vincenzo Corrado, Direttore UCS della Conferenza Episcopale Italiana e Suor Alessandra Smerilli, Consigliere di Stato vaticano e membro della task force “Donne per un nuovo Rinascimento”
Modererà la tavola: Bruno Mastroianni, Filosofo, giornalista, social media manager di trasmissioni televisive.Nella seconda tavola dal titolo: “L’impegno del pastore in mezzo alle crisi” si confronteranno con il Presidente Copercom, Massimiliano Padula: Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione del Vaticano, il Cardinale Giuseppe Petrocchi della Diocesi di L’Aquila, il Vescovo Francesco Beschi della Diocesi di Bergamo, il l’Arcivescovo Francesco Massara della Diocesi di Camerino – Fabriano e il Vescovo Domenico Pompili della Diocesi di Rieti e presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali.A chiudere il pomeriggio sarà la tavola “Responsabilità dei direttori nella crisi del Coronavirus”, moderata dalla Capo Redattrice Rai, Alessandra Ferraro che dialogherà con Alessandro Cesarin, Direttore Tgr RAI Vincenzo Morgante, Direttore di TV2000, Alberto Ceresoli, Direttore dell’Eco di Bergamo, Lorenzo Rinaldi, Direttore Il Cittadino di Lodi, Agnese Pini, Direttrice La Nazione, Marco Tarquinio, Direttore Avvenire.Un grande grazie a “Padre Pio TV” che trasmetterà sui propri canali social, che sono seguiti da oltre 500.000 persone, l’evento. Ringrazio infine lo sponsor ufficiale: ‘Editrice Shalom’ e l’associazione ‘Lido degli aranci’.”
sito: http://www.giornalistioggi.it. La partecipazione al meeting è gratuita e aperta a tutti, non c’è bisogno di alcun tipo di iscrizione.
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I cattolici e la politica: è ricomponibile il divorzio?
Posted by fidest press agency su giovedì, 21 febbraio 2019
Di Giuseppe Bianchi. L’occasione creata dal centenario della fondazione del Partito Popolare, ad opera di Don Sturzo, ha riproposto l’impegno dei cattolici in politica che, come è noto, è proseguito con la Democrazia Cristiana, asse centrale del Governo per oltre quarant’anni.
Una cultura e una rappresentanza oggi disperse sul piano politico, con significative presenze rimaste nelle organizzazioni di volontariato. Analoga sorte è toccata ad altri movimenti politici laici portatori di culture altrettanto solide e consolidate sul piano della rappresentanza.Fenomeno, questo, evocato come crisi delle ideologie del Novecento di cui i partiti erano espressione con le loro identità collettive in cui motivazioni ideali e azione politica si sostenevano reciprocamente, almeno nella rappresentazione offerta al comune cittadino. Sarebbe inutile ora parlare di questo passato se il presente non evidenziasse segni di regressione nella vita politica e civile del Paese.Il dato emergente è che la politica post-ideologica, avviata da Berlusconi e proseguita dalle successive maggioranze fino a quella attuale, ha assunto un connotato fortemente utilitaristico basato su uno scambio tra benefici economici e consenso politico. Nuove offerte politiche, in concorrenza tra di loro, che si fanno carico di offrire protezione al cittadino, disorientato di fronte alle nuove sfide della precarietà, sia economica che valoriale.
Due sono gli effetti di questa evoluzione politica: il cittadino, non più partecipe della galassia dei corpi intermedi che, soprattutto a livello locale, lo legavano alla politica, cerca nuove identificazioni in qualcuno che lo rappresenti e lo rassicuri; la nuova concorrenza tra i partiti per acquisire consenso si realizza nella generosità delle promesse che avallano una concezione totalizzante della politica, destinataria esclusiva dei bisogni dei cittadini.Questa riaccreditata concezione di Stato-Provvidenza, alla prova dei fatti non ha prodotto i risultati attesi: sia in termini di soddisfazione dei bisogni economici e occupazionali dei cittadini, sia in termini di risposta alle inquietudini derivanti dai nuovi sviluppi tecnologici e scientifici che mettono in discussione consuetudini e credenze coinvolgendo la vita delle persone nel suo complesso.A questo punto diventa legittima una domanda: questa politica ha le energie morali per offrire un futuro al cittadino, visto che non tutto è riconducibile a decisioni politiche ispirate dalla razionalità economica (reale o presunta) e/o dalla soddisfazione degli interessi individuali? E, per tornare al tema iniziale, un’altra domanda: può la cultura cattolica contribuire a rendere le nostre società più sicure e solidali?Dal punto di vista astratto la risposta non può che essere positiva: per la centralità che viene data alla persona e ai gruppi in cui si riconosce, che riposiziona la politica al servizio dei loro obiettivi; per il rilievo accordato ai valori del pluralismo sociale, della sussidiarietà con cui sconfiggere l’isolamento dei cittadini facendoli partecipi di una rete di aggregazioni comunitarie.Sul piano pratico tale prospettiva si presenta più problematica. Improbabile un nuovo partito dei cattolici, oggi minoranza dispersa; improponibile un ritorno nostalgico alla Democrazia Cristiana esaurita dal troppo lungo governo; fragile l’ancoraggio alla dottrina sociale della Chiesa alla luce dei mutamenti strutturali intervenuti.Una soluzione può essere offerta da un rinnovato appello, a cent’anni da quello sturziano, agli uomini liberi e forti che condividono ideali di libertà e di giustizia e che si riconoscono nei fondamenti dei valori cristiani.
Un appello rivolto ai cattolici praticanti, ma anche ai cattolici insofferenti nei confronti delle prescrizioni ecclesiastiche troppo limitative delle loro condizioni di vita.Un appello per un comune impegno culturale, organizzativo ancor prima che politico, che accresca la consapevolezza pubblica dei problemi inediti ma anche delle opportunità che la modernità presenta influenzando la vita in comune su diversi piani, incluso quello etico. L’umanesimo cattolico, in questo senso, potrebbe offrire un contributo prezioso alla politica: i cittadini, per partecipare alla politica, chiedono che non solo i loro interessi ma anche che i loro valori, i loro progetti di vita trovino accoglienza nel dibattito pubblico e nella condivisione delle procedure democratiche che ne determinano l’esito.Questo circuito virtuoso di partecipazione presuppone che i cittadini siano informati e consapevoli che la pratica dei doveri è il presupposto per il godimento dei diritti.Una premessa per dare un fondamento etico alla nostra libertà economica, all’impegno contro la povertà, spesso legata a quella educativa e sociale, e all’Europa, che non è solo un’entità economica ma anche uno spazio di civilizzazione. (fonte: http://www.isril.it)
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Diritti umani: confronto con l’Europa e il ruolo dei cattolici
Posted by fidest press agency su giovedì, 27 settembre 2018
Perugia venerdì 28 settembre alle ore 16.30 nella sala della dottorato del chiostro della cattedrale di San Lorenzo nell’ambito della presentazione del numero del secondo trimestre della rivista dell’Azione cattolica Dialoghi, promossa dall’AINC, associazione italiana dei notai cattolici presieduta da Roberto Dante Cogliandro che introdurrà l’iniziativa.
Il dovere di pensare, Francesco e i diritti umani, un futuro incollato al presente sono solo alcuni dei temi trattati. “C’è un’Italia da ricucire, c’è una politica che ha bisogno di ritrovare la maiuscola, c’è un laicato cattolico che ha fatto la storia d’Italia chiamato oggi ad impegnarsi di più nella costruzione di ciò che chiamiamo bene comune”. Un’attenzione ben presente all’Azione Cattolica che attraverso la sua rivista culturale ripropone alcuni contenuti emersi in occasione del 18º convegno Bachelet. Occorre continuare la riflessione sul ruolo e la responsabilità storica che i cattolici hanno in quanto cittadini della Repubblica con l’intento di tenere accesa la luce del confronto culturale sul quadro politico nazionale ed europeo a volte dalle tinte preoccuparti che al di là delle apparenze rischia di essere poco attento ai problemi e alle persone. Dialoghi intende dunque rappresentare uno spazio per ricominciare a pensare, pensare criticamente, a pensare insieme. L’iniziativa, dopo l’introduzione di Roberto Dante Cogliandro vedrà gli interventi del giornalista Alessandro Campi, il notaio Elisabetta Carbonari, il presidente dell’Istituto Serafico di Assisi Francesca Di Maolo, il consigliere di Stato Stefano Fantini, il vescovo di Perugia Paolo Giulietti, la giornalista Donatella Miliani, il direttore di Rai Vaticano Massimo Milone e il professore per Giorgio Sensi.
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Ere nouvelle
Posted by fidest press agency su domenica, 23 settembre 2018
Mentre i cattolici e i cristiani in generale hanno impiegato oltre un secolo per imporre una loro cultura che abbandonasse la tradizione legittima e ultramontana, per imboccare la strada dei nuovi ideali sociali e politici, il mondo arabo e il suo braccio religioso, espresso dall’islamismo, stenta a riconoscere un ruolo guida della Fede che sappia contemperare le esigenze laicistiche del suo mondo e di quello vicino. E tutto questo s’impone come esigenza temporale nel breve tratto di alcuni lustri. Forse il disagio proviene dalle tante scuole islamiche che sono fiorite e che presentano aspetti contraddittori tra di loro nell’interpretazione degli insegnamenti maomettani espressi in nome di Allah. E’ mancato, in pratica, un passaggio fondante, un legame più critico e dialettico tra democrazia e islamismo, superando l’assetto capitalistico e rifiutando il materialismo socialista. La nuova strada del laicismo musulmano è, infatti, tutta da percorrere. Oggi esiste una contraddizione di fondo tra chi governa i paesi islamici con la sola idea di arricchimenti personali a scapito del popolo e di chi vuole una ridistribuzione delle ricchezze derivanti dagli introiti del petrolio affinché possano beneficiarne soprattutto gli autoctoni.
Persino l’integralismo islamico cerca un compromesso con i corrotti e i corruttori indicando un nemico esterno invece di individuarlo tra le dittature esistenti e i loro tentativi di corruzione per garantirsi una sopravvivenza a fronte di un disagio diffuso da parte delle masse. Se non si esce da questa situazione, possiamo solo aspettarci un’irrazionale esportazione dell’integralismo teso a scoraggiare le alleanze occidentali, con i governi islamici corrotti, con la forza del terrore. (Servizio Fidest)
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Tra 10 giorni la F.U.C.I. celebrerà il 67° Congresso Nazionale
Posted by fidest press agency su lunedì, 23 aprile 2018
Reggio Calabria. Si svolgerà da giovedì 3 Maggio a domenica 6 Maggio 2018, nella città di Reggio Calabria, il 67° Congresso Nazionale della F.U.C.I. – Federazione Universitaria Cattolica Italiana, dal titolo “RigenerAZIONE – Universitari confusi, connessi, innovativi”.
La Federazione desidera dedicare le riflessioni del Congresso Nazionale agli Universitari, diventando così sia oggetto che soggetto di questo momento di approfondimento, andando ad analizzare i diversi aspetti, sfide, speranze che il futuro riserva a questi giovani.
“Da giovani studenti universitari non possiamo non soffermarci su una realtà concreta, nella quale siamo pienamente inseriti e che forma la nostra identità ogni giorno. L’Università non può che essere uno dei contesti significativi, non solo per interrogarsi sui giovani, ma essere anche una frontiera privilegiata della nuova evangelizzazione.” afferma Gabriella Serra, Presidente Nazionale femminile della Federazione.
“La tematica del Congresso si inserisce perfettamente nel percorso dell’anno sia federativo sia della Chiesa Universale: il Sinodo dei Vescovi 2018 si soffermerà sul tema I giovani, la fede e il discernimento. Gli Universitari rappresentano una fetta di quei giovani, è un range più ristretto per poterci soffermare meglio su ciò che sentiamo ovviamente più vicino a noi e alla Federazione. Vogliamo dire chi siamo e cosa significa avere il dono della fede in un mondo che ormai sembra poterne fare a meno” aggiunge Gianmarco Mancini, Presidente Nazionale maschile della F.U.C.I..Ad accompagnare i giovani studenti nella sessione inaugurale di giovedì 3 Maggio nell’Aula Magna Quistelli presso l’Università Mediterranea, ci sarà la prolusione a cura di S.E.Rev.ma Mons. Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e con lui il Prof. Dario Eugenio Nicoli, Professore di Sociologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.La giornata di venerdì 4 Maggio sarà, invece, dedicata ad una Tavola rotonda, in cui si confronteranno il Prof. Franco Garelli, Professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e Sociologia della religione presso l’Università degli Studi di Torino, Prof. Adriano Farbris, Professore ordinario di Etica della Comunicazione e di Filosofia morale presso l’Università di Pisa, e Don Armando Matteo, Professore straordinario di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. A moderare questa Tavola rotonda sarà la Dott.ssa Ilaria Meli, Dottoranda di Scienze Sociali presso l’Università La Sapienza di Roma.
A seguire nel pomeriggio i ragazzi saranno impegnati nei gruppi di lavoro sui temi proposti, per poter portare attraverso le Tesi Congressuali il contributo della Federazione all’esterno, nella Chiesa, in Università e in Società.Il tutto culminerà, sabato 5 Maggio e domenica 6 Maggio, nel momento più importante per la vita democratica della F.U.C.I., quello dell’Assemblea Federale, che vedrà coinvolti tutti i fucini a confrontarsi e lavorare per arricchire la proposta della Federazione. (fonte: http://www.fuci.net)
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L’Italia e i cattolici
Posted by fidest press agency su giovedì, 17 agosto 2017
Leggendo qua e là tra i miei appunti e qualche articolo o saggio è balzata alla mia attenzione un passo riguardante le memorie di Nina Bocenina, la segretaria russa di Palmiro Togliatti. Ella racconta che un giorno attorno al Natale del 1943 ebbe una interessante conversazione all’Hotel Lux di Mosca con l’uomo che lei conosceva come Ercole Ercoli (Togliatti) sul tema dei cattolici sulla storia d’Italia. Togliatti allora si dilungò a spiegarle le caratteristiche particolari della fede e l’organizzazione della Chiesa cattolica. Ad un commento scettico della Bocenina Togliatti le risposte “arrabbiato”: “Non sono sciocchezze cara compagna Nina. Il cattolicesimo in Italia non è semplicemente la Chiesa. E’ un modo di pensare, è un complesso intreccio tra la storia e la politica, tra la cultura e la filosofia. Chi non è capace di discutere alla pari con gli attivisti cattolici può essere paragonato ad un agente dei servizi segreti che va nelle retrovie del nemico senza conoscere la sua lingua e il suo regolamento.” Ora ci chiediamo quanta influenza possa aver avuto, dopo il ritorno di Togliatti in Italia, questo convincimento nell’azione del Partito Comunista Italiano e quanto della “questione cattolica” vi resta oggi che i due partiti di allora si sono sciolti come neve al sole ma hanno lasciato i loro nipotini navigare in acque partitiche affini. Tutto questo probabilmente continua ad accadere in quanto l’Italia non ha ancora fatto definitivamente i conti con una parte rilevante del proprio passato. E ci riferiamo, nello specifico, ai 60 anni posti a cavallo tra il XIX ed il XX secolo allorché si rese aspro il conflitto tra la Chiesa e lo Stato. Di quello spaccato di storia patria quante verità sono emerse e quante altre sono state sottaciute dagli storici? Sarebbe interessante riaprire la questione per una disamina più approfondita di quel trascorso forse doloroso, forse esaltante che ha costellato la vita di una Nazione che cresceva, territorialmente parlando, ma che nutriva in sé profondi travagli esistenziali mai domi, mai sanati completamente a tutt’oggi. (Riccardo Alfonso direttore del centro studi religiosi e filosofici della Fidest)
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I cattolici ed il partito che intese rappresentarli in politica
Posted by fidest press agency su giovedì, 17 agosto 2017
Due sono i momenti che ci sembrano caratterizzare questo rapporto. Il primo deriva dal successo elettorale del 18 aprile del 1948 che segnò l’inizio della centralità democristiana nel sistema politico italiano, ma questa stagione fu molto breve. Seguì la sconfitta elettorale delle elezioni politiche del 1953. A questo punto ci si chiese, come fece Gianni Baget Bozzo, se la Dc non avesse tradito la sua vocazione di partito cristiano per diventare un partito totalmente pragmatico e interessato solo al potere. Il dibattito che ne seguì implicò due aspetti specifici. Il primo che si considerò scontato era quello che la DC avesse abbandonato il modello di cristianità mentre non si poteva dire la stessa cosa riguardo alla idealità cristiana espressa dagli esponenti della Dc. La Chiesa con tutte le sue organizzazioni cattoliche aveva appoggiato la Dc sia nel 1948 sia nel 1953 eppure in termini di consensi elettorali la situazione era cambiata. Cosa voleva dire? Che la Dc doveva camminare con le sue gambe per segnare una maggiore autonomia dalle strutture del mondo cattolico. Da qui ebbe inizio un lungo processo che se per entrambi vi era il comune denominatore del contrasto al comunismo, a distinguerli erano le risposte più laiche e meno religiose da mettere in campo trattando gli aspetti della politica e del governo del Paese. Da qui, se vogliamo, partì la maturazione di un modo diverso d’impostare i problemi della comunità politica puntando ad una separazione dei ruoli secondo il dettato evangelico di dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. E tutte le volte, come accadde con il referendum sul divorzio, dove la Dc, guidata per l’occasione da Fanfani, si schierò con le gerarchie religiose ne uscì sconfitta o duramente colpita. (Riccardo Alfonso direttore del centro studi religiosi e filosofici della Fidest)
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4º “Meeting nazionale dei giornalisti cattolici e non”
Posted by fidest press agency su venerdì, 21 aprile 2017
Grottammare (Marche) dal 22 al 25 giugno. il 4º “Meeting nazionale dei giornalisti cattolici e non”, si terrà nella “Riviera delle Palme” dal 22 al 25 giugno”. “Le zone terremotate hanno bisogno dei tuoi preziosi talenti, perché la bellezza abbia visibilità e possa dare conforto ad ogni persona. Per questo intendiamo vivere con te in maniera speciale questo meeting.” Con queste parole, Padre Andrea Dall’Asta, presidente di Giuria, invita gli artisti di tutta Italia a partecipare alla mostra d’arte “Terremoto, connessi alla speranza” che verrà inaugurata in occasione del prossimo Meeting che si terrà nelle Marche. Il comitato scientifico del Meeting dei giornalisti – che nasce dalla collaborazione tra l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, la FISC, l’UCSI, TV2000, Radio InBlu, Agenzia SIR, Avvenire, e Ordine Dei Giornalisti -, desidera infatti coinvolgere gli artisti a partecipare in maniera speciale al prossimo appuntamento di giugno chiedendo di donare una loro opera artistica affinché tutti possano trovare conforto e aiuto dalla bellezza dell’arte.“Pur nella piena e totale libertà che ogni artista deve esercitare nel suo operato – spiegano gli organizzatori -, è chiesto di realizzare opere nello spirito della biblia pauperum: opere didascaliche che sappiano descrivere il tema scelto, evitando, per quanto possibile, intellettualismi esasperati, registri polemici, provocatori o scandalistici, considerato che le opere verranno esposte anche in luoghi sacri. Ogni artista maggiorenne potrà presentare una sola opera”.
Le opere dovranno avere le dimensioni di 50 x 70 cm, realizzate su tela o carta/cartone o altro supporto piano a scelta (compensato etc.). La tecnica è libera, disegno come pittura, escludendo le tecniche scultoree, bassorilievo e affini di qualunque materiale. Le opere dovranno essere fornite di cornice con attaccaglia, la larghezza massima, cornice compresa, non deve superare i 70 cm e dovranno essere consegnate entro il 15 giugno 2017 per permetterne la collocazione presso la struttura collegata con il “Meeting nazionale dei giornalisti cattolici e non”.La consegna andrà fatta presso la Curia Vescovile di San Benedetto del Tronto, Piazza Sacconi, 1
Per partecipare alla mostra non è richiesto il versamento di alcuna quota d’iscrizione.
“Le opere saranno esposte – afferma Simone Incicco, responsabile organizzativo del Meeting – prima nella “Riviera delle Palme” e poi seguiranno un percorso che le porterà nei luoghi del terremoto, in particolare ad Arquata del Tronto, Accumoli, Amatrice, Norcia, Camerino e nei vari comuni colpiti dall’ultimo sisma. Al termine dell’esposizione itinerante saranno vendute pubblicamente e il ricavato andrà a sostegno delle opere della Caritas Italiana nei luoghi del terremoto”.
Ad aprire i lavori della quarta edizione del Meeting dei giornalisti, giovedì 22 giugno, sarà Mons. Dario E. Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede. Alla prima giornata prenderanno parte come relatori anche il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, il direttore di Tv2000, Paolo Ruffini, il direttore dell’Agenzia SIR, Vincenzo Corrado. Il meeting inoltre riconoscerà 16 crediti formativi a tutti i giornalisti che parteciperanno ai lavoriIl programma completo sarà presentato nei prossimi giorni.Sito: http://www.giornalisticattolici.it (foto: viganò, Taquinio, Ruffini, Corrado)
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Laudato Sì e Investimenti Cattolici Energia Pulita per la nostra Casa Comune
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Roma. Venerdì 27 gennaio a Roma dalle ore 9,00 sino alle 17,00 presso la Sala Pio XI della Pontificia Università Lateranense, in via di San Giovanni in Laterano 4, si terrà la Conferenza Laudato Si’ e Investimenti Cattolici: Energia Pulita per la nostra Casa Comune promossa da FOCSIV – Volontari nel Mondo, la Commissione Giustizia e Pace del USG – Unione dei Superiori Generali e del UISG – Unione Internazionale delle Superiori Generali, il GCCM – Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, CAFOD – Catholic Agency Development Charity, Trócaire – Irish Charity Working for a Just World e CIDSE – Coopération Internationale pour le Développement et la Solidarité.
In seguito all’accorato appello alla conversione ecologica di Papa Francesco, proposto nell’Enclica Laudato Si’, l’incontro internazionale intende mettere in collegamento le diverse realtà del mondo cattolico affinché mettano in atto azioni specifiche per una transizione urgente verso la giustizia climatica, compreso il disinvestimento da combustibili fossili e gli investimenti in energie rinnovabili gestite dalle comunità locali. Punto di partenza la condivisione di un’ispirazione comune per il cambiamento e la condivisione delle buone pratiche verso la Casa comune e per le comunità più fragili e vulnerabili. In particolare si vuole indicare fondamenti etici e orientamenti concreti affinché gli ordini religiosi riconsiderino le loro strategie finanziarie, spingendo i fondi pensione e di investimento a togliere risorse alle imprese che non si impegnano nella transizione energetica per investirle in imprese responsabili a favore delle risorse rinnovabili per comunità povere e vulnerabili.Alla conferenza daranno il proprio contributo come relatori il Cardinale Peter Turkson, Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e Christiana Figueres, ex Segretario Esecutivo della Convenzione ONU su cambiamenti climatici, grazie ai quali si esamineranno i legami tra il disinvestimento dai combustibili fossili e l’investimento in energie rinnovabili gestite da comunità locali ed organizzazioni cattoliche.A questi interventi faranno seguito alcuni responsabili o esponenti del mondo finanziario impegnati nella Responsabilità Sociale d’Impresa ed altri rappresentanti di istituzioni cattoliche, impegnati concretamente sulle questioni relative al clima grazie a precise scelte di disinvestimento e reinvestimento responsabile.A causa del numero limitato di posti è necessario registrarsi appena possibile sul sito http://www.investirenellalaudatosi.com dove è anche possibile avere ulteriori informazioni sulla conferenza.
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Assemblea generale dell’Associazione italiana dei notai cattolici
Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 ottobre 2016
Roma 14 ottobre alle ore 12:30 Largo S. Lucia Filippini n. 20 presso la sala Conferenze dell’Hotel S. Lucia Filippini si terrà l’Assemblea generale dell’Associazione italiana dei notai cattolici. L’Ainc oggi intende rappresentare al meglio il proprio ruolo sociale di civil servant, di professionisti al servizio della società per garantire, attraverso la professionalità e l’etica del lavoro, maggiore equilibrio sociale. Una visione non meramente assistenziale ma anzi di assunzione di responsabilità di chi è oggi classe dirigente.
La missione dell’associazione viene realizzata attraverso operazioni di vero e proprio welfare alternativo come il servizio in parrocchia o nelle carceri che offre supporto agli ultimi, ai più deboli in operazioni di grande valore umano: basti pensare agli immigrati che hanno bisogno del riconoscimento dei figli o all’anziano che ha bisogno di poter disporre di una piccola eredità; dall’altro lato una costante operazione di diffusione della conoscenza e di rappresentazione della necessità di un nuovo ruolo dei professionisti. Una vera e propria operazione costante di diffusione di una cultura della responsabilità. (foto: Roberto Dante Cogliandro)
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Cattolici e Induisti si incontrano
Posted by fidest press agency su venerdì, 7 ottobre 2016
Milano Sabato 15 ottobre 2016 dalle ore 10 alle 13 Università Cattolica di Milano Cripta dell’Aula Magna Largo Gemelli 1. Introduce Mons. Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione sociale. Saluto di apertura di Svamini Hamsananda, Vice Presidente dell’Unione Induista Italiana, Ministro di culto del Monastero Gitananda Ashram di Altare (SV)Intervengono:
· Prof. K. S. Balasubramanian, Docente di letteratura sanscrita e filosofia indiana, Vice Direttore del Kuppuswami Sastri Research Institute di Chennai
· Prof. T. V. Vasudeva, Docente di sanscrito, Vice Direttore del Kuppuswami Sastri Research Institute di Chennai
· Don Alberto Cozzi, Vice Preside della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale
Conclude Mons. Luca Bressan
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Giornata di preghiera condivisa tra cattolici e mussulmani
Posted by fidest press agency su lunedì, 1 agosto 2016
“Sembra aver messo sotto gli occhi di tutti una verità fondamentale: è possibile pregare insieme ed è altrettanto possibile condividere i valori più alti, come la pace, il dialogo e la solidarietà. Si può convivere con le proprie specificità culturali, senza interferire con gli stili di vita degli altri, purchè però all’interno di ogni gruppo, di ogni etnia e religione ci sia una larga intesa su quali siano le condizioni necessarie per garantire il rispetto reciproco e assicurare a tutti qualità di vita e dignità personale. Oggi questa grande illusione è sembrata possibile: il terrorismo è apparso a tutti come la più grande debolezza dell’uomo, che ricorre alla violenza quando non ha argomenti per esprimere e difendere le proprie idee”. Lo dichiara l’on. di Area popolare Paola Binetti ”Il No al terrorismo è stato corale e ha attraversato tutta l’Europa, dalla Francia alla Polonia, dal Nord al Sud. Dal Papa al parroco delle chiese più piccole del Paese; dai personaggi pubblici che ricoprono cariche istituzionali di altissimo profilo ai giovani della GMG; dagli imam delle grandi moschee ai giovani mussulmani mescolati con la folla di coetanei che vivono in piccole e grandi città. E’ stata una gioia per gli occhi e un’occasione di ringraziamento per il servizio pubblico delle tante TV, compresa TV 2000, che hanno fatto sentire ininterrottamente una voce

la Moschea di Forte Antenne, Roma
di pace e di speranza almeno in questi giorni. La condanna del terrorismo – spiega Binetti – è stata netta e nessuna simpatia ha accompagnato i diversi servizi, nessuna compiacenza verso gesti di assoluta crudeltà umana. Nessun terrorista, reale o virtuale, può aver pensato che tra le tante persona in giro qualcuno avrebbe potuto schierarsi dalla sua parte e dargli il benché minimo aiuto. Tagliare l’erba sotto i piedi dei sedicenti rivoluzionari, staccare i collegamenti su cui fanno conto, a cominciare da quelli economico-finanziari, sottrarre loro la simpatia della gente, smontare il loro complesso di eroi da fumetto, di personaggi da film. Ricondurli ad uno schema di pura violenza che può essere solo stigmatizzato, condannato e severamente punito. Oggi – conclude Binetti – i servizi televisivi, la stampa, sono stati tutti sincronizzati su questa linea e sarà la nostra unità tra cattolici, tra cattolici e mussulmani, tra mussulmani stessi che ci permetterà di vincere la guerra a pezzetti di cui parla Papa Francesco. Domani sarà un altro giorno ma chissà che non abbiamo imparato tutti qualcosa di più e si possa continuare a sperare”.
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Cattolici e musulmani insieme per la cena del Ramadan
Posted by fidest press agency su lunedì, 6 giugno 2016
Palermo. La Comunità Islamica di Palermo invita alla cena del Ramadan che si svolgerà giovedì 23 giugno 2016, alle ore 19.30, presso la Moschea di piazza Gran cancelliere. Il ramadan avrà inizio lunedì 6 giugno e si concluderà martedì 5 luglio. Sono stati invitati, l’Arcivescovo di Palermo, le Comunità Cristiane: Cattoliche, Evangeliche, Ortodosse, Anglicana, la Comunità Ebraica, le diverse Confessioni Religiose, il Sindaco di Palermo, i Consoli della Tunisia e del Marocco, il Presidente della Consulta delle Culture e le Autorità Civili e Militari. “Nel condiviso e vivo desiderio di proseguire il cammino intrapreso del dialogo islamico -cristiano – ebraico – dichiara l’Imam Boulaalam Abderrahmane Mustafà e gli Imam delle diverse Comunità Islamiche di Palermo – per sostenere i valori della pace e dell’amicizia tra gli uomini e con la ferma volontà di condannare e rifiutare ogni progetto ed azione di violenza, di terrorismo e di guerra, durante il Mese del Ramadan di digiuno e preghiera, da questa terra di Palermo “si alzi forte il grido di pace e di armonia tra i popoli”.
E mons. Corrado Lorefice ha fatto pervenire all’Imam di Palermo un messaggio con il quale accetta l’invito e nel contempo, in occasione del prossimo Festino, giovedì 14 luglio, alle ore 11.30, aprirà le porte di casa sua a tutti, cristiani, ebrei, imam islamici e altre confessioni religiose, per un incontro di gioia fraterna.
“Care sorelle e fratelli musulmani, sono lieto di porgervi sia a nome mio personale, sia dell’Arcidiocesi di Palermo i migliori auguri di un sereno e proficuo inizio del mese dei Ramadan. E’ tempo nel quale con fede, impegno e dedizione vi consacrate all’osservanza di molte pratiche religiose quali la preghiera l’elemosina, l’aiuto ai poveri, le visite a parenti ed amici il dominio delle passioni”.
Proprio per rinsaldare l’amicizia, mons. Lorefice sarà presente nella moschea di Piazza Gran Cancelliere per incontrare la comunità islamica e a condividere la cena del Ramadan con tutti gli Imam d Palermo, con gli Ebrei, con i Pastori cristiani con i presbiteri e i diaconi cattolici e con i rappresentanti di altre religioni.
“Sarebbe un segno prezioso – aggiunge l’Arcivescovo di Palermo – che fossero tutti i palermitani a dedicare questo stesso giorno ad un impegno di digiuno e preghiera per la pace, l’armonia e a fraternita tra tutti gli uomini. Ispirati dai nostri valori condivisi e rafforzati dai nostri sentimenti di genuina fraterna amicizia e solidarietà, siamo perciò chiamati a lavorare insieme nelle nostra comune casa che è la città di Palermo, perché essa si arricchita dall’impegno di tutti noi a favore della giustizia, del rispetto dei diritti e della dignità di ogni persona. Ci sentiamo particolarmente responsabili dei più bisognosi: i poveri, i malati, gli organi, i carcerati, i migranti, le vittime della tratta umana e tutti coloro che soffrono situazioni di disagio personale e familiare. Impegnati a costruire la città degli uomini e delle donne, “dal basso”, dai “vinti” della storia, dai più fragili, dai piccoli, da chi non ha voce. Abbiamo il compito di salvaguardare insieme l’ambiente ed il decoro della città nella quale viviamo; è una responsabilità comune, come ha scritto Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si”
Si avvicina il Festino, la festa che, nel nome di una santa donna, Rosalia, che nella sua vita ha invocato la protezione di Dio sulla nostra città, richiama e raccoglie tutti gli abitanti di Palermo in una concorde ed unanime esperienza di gioia nel ritrovarsi uniti per lottare contro ogni forma di male, odio, di violenza e di mafia. Nel nome di questa libertà, di mente e di cuore, desidero aprire le porte della mia casa a tutti i responsabili delle varie Religioni, Imam Rabbini, Pastori, Presbiteri, Guide spirituali, per testimoniare la bellezza dello stare insieme in pace e in cordiale fraternità, ed anche alle autorità consolari, civili e militari per esprimere la volontà armonica nella partecipazione alla costruzione della città “nuova” per l’impegno di tutti alla stima e al rispetto dell’identità etnica e religiosa di ogni uomo”. (foto: incontro ramadan)
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Sinodo e Papa Francesco
Posted by fidest press agency su domenica, 18 ottobre 2015
I notai cattolici: Vicini ai più deboli e centralità della famiglia. L’impegno dei professionisti in vista del prossimo Giubileo.”Il Sinodo sulla famiglia, la recentissima legge sulle adozioni e quella in itinere sulla famiglia di fatto sono temi per noi centrali. I notai intendono infatti rappresentare sempre più un ruolo sociale in una realtà difficile e complessa come quella attuale. E il prossimo Giubileo sarà ulteriormente occasione di un impegno sociale dei professionisti”. Lo ha dichiarato il presidente Roberto Dante Cogliandro dell’Associazione italiana dei notai cattolici (Ainc) in Assemblea a Roma.”Le nuove riflessioni, sulla spinta anche della politica che intende approvare al più presto un ddl che tuteli le unioni civili, sono molto importanti. Tuttavia non bisogna imprimere accelerazioni con il risultato di perdere l’occasione di fare una buona legge. Riconoscere e definire nei contenuti il carattere di tale nuovo istituto giuridico in modo distinto rispetto al matrimonio. E’ importante il messaggio di papa Francesco: lo spirito familiare è carta costituzionale per la Chiesa. Noi dobbiamo partire dalle esigenze delle persone e rivolgerci a loro nel rispetto della dignit à di tutti”, ha osservato il presidente Ainc Cogliandro.Seguendo queste indicazioni nel corso delle riflessioni dedicate alle radici della fede da Pietro a Paolo, è stato sottolineato il ruolo dei notai che può essere fondamentale per garantire più tutele e soprattutto i diritti dei più deboli.
In tale ottica prosegue il lavoro di allargamento dei progetti sociali dei ‘Notai in carcere’ e dei ‘Notai in parrocchia’ per essere al fianco di chi ha difficoltà nel quotidiano.L’assemblea dell’Associazione dei notai cattolici è stata preceduta da una prima riflessione su “Pietro e Paolo: apostoli e martiri” di Luigi Mezzadri, Professore emerito di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana e da una seconda dal titolo “Pietro e Paolo: profili spirituali” di Antonio Pitta, Ordinario di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense, introdotti da Don Orazio Pepe, consulente ecclesiastico per l’Ainc.
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Valutazione psichiatrica preti cattolici accusati di abusi minori
Posted by fidest press agency su sabato, 25 febbraio 2012
Milano 27 febbraio 2012 dalle 14.00 alle 16.00 di lunedì 27 febbraio 2012 Edificio U6 – Saletta lauree Facoltà di psicologia, 3°piano Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1 convegno studio su “La valutazione psichiatrica dei preti cattolici accusati di abusi di minori” tenuto da Friedemann Pfäfflin Ordinario di psicoterapia forense presso Universität Ulm Germania Past-president della International Association for the Treatment of Sex Offenders Consulente della Conferenza episcopale tedesca Membro del comitato del DSM V Coordina l’incontro il dott. Marco Casonato, docente di psicologia dinamica(Dott.ssa Chiara Baldioli)
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Quotidiani cattolici:critiche di Celentano
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 febbraio 2012
«La critica ad Avvenire e Famiglia cristiana, mossa da Adriano Celentano nel corso della serata di apertura del Festival di San Remo, dimostra quanto questo artista ignori la dottrina cattolica. La Chiesa si rivolge all’uomo nella sua integrità personale, spirituale, psichica e fisica. È dunque legittimo che essa si occupi sia di Dio e dei “novissimi”, sia della storia dell’uomo. Così come è legittimo che la stampa cattolica si occupi, oltre che della vita della Chiesa e delle diocesi, anche delle “cose dell’uomo”, politica ed economia». Con queste parole Julio Loredo, portavoce di Luci sull’Est, esprime la solidarietà dell’Associazione e dei suoi 150 mila sostenitori alla stampa cattolica aggredita dall’artista. «Da un sedicente cattolico come Celentano – prosegue il portavoce Loredo – piuttosto che un attacco, ci si aspetterebbe una parola di sostegno per i moltissimi settimanali cattolici diocesani, che quotidianamente combattono per diffondere nel territorio la voce di Dio e della Chiesa, e la cui esistenza è invece messa a rischio dagli annunciati tagli ai contributi per l’editoria. Celentano dovrebbe fare tesoro dell’insegnamento di Papa Giovanni Paolo II che ripeteva spesso “La fede che non si trasforma in cultura non è vera fede”. È triste – conclude Loredo – vedere come il Festival di San Remo, il cui obiettivo sarebbe di mostrare il meglio dell’arte canora italiana, debba invece ricorrere all’ingaggio di predicatori di bassa lega e di dubbia cultura per fare “audience”».
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