“Le anticipazioni del cosiddetto decreto Sostegni ter, che prevedono la limitazione nella circolazione dei crediti di imposta, rappresentano l’ennesima dimostrazione che il cosiddetto governo dei migliori è rimasto in sintonia solamente con i grandi player finanziari e le grandi imprese, ignorando le PMI, e soprattutto gli utenti, che verrebbero fortemente penalizzati dalla limitata concorrenza. È di tutta evidenza, infatti, che la possibilità di una sola cessione del credito rappresenti un regalo alle grandi Banche ed ai -General contractor- di maggiori dimensioni, che monopolizzano il mercato, e quindi finiranno per determinare il prezzo di cessione senza più concorrenza. Ridurre sensibilmente gli attori che entrano in gioco nelle fasi di acquisizione del credito significa, peraltro, non solo diminuirne la convenienza per i cittadini, che appunto pagherebbero un prezzo più alto per l’anticipazione, ma anche rendere più difficile lo stesso assorbimento degli importi di spesa conseguenti all’applicazione dei super bonus, vanificando la portata espansiva per l’economia nazionale. Insomma, ancora variazioni incomprensibili in corso d’anno, che confondono i cittadini e la programmazione dell’attività imprenditoriale, e che provocano un’alterazione della concorrenza nel settore edile e nel settore finanziario; il tutto a nocumento dei cittadini e delle PMI italiane. E se ciò accadesse per l’incapacità del governo di controllare la regolarità delle transazioni, sarebbe ancora più grave”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.
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Con limiti a circolazione crediti imposta governo fa regalo a grandi banche
Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022
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Roma: da lunedì 12 aprile al via sperimentazione nuova circolazione tra Tangenziale Est e svincolo Autostrada A24
Posted by fidest press agency su mercoledì, 7 aprile 2021
Prende il via lunedì 12 aprile una nuova sperimentazione per migliorare la sicurezza stradale e la viabilità nel tratto della Tangenziale Est in direzione San Giovanni tra via Tiburtina e l’immissione verso l’Autostrada A24.Cambia la viabilità: per i veicoli provenienti dalla Tangenziale Est non sarà più possibile svoltare a destra in direzione dell’A24, ma avranno la possibilità di girare alla successiva uscita a Largo Settimio Passamonti con inversione di marcia e instradamento diretto verso l’Autostrada.I veicoli provenienti da via Tiburtina e dal Cimitero del Verano potranno rimanere sul lato destro della carreggiata e proseguire per l’A24 e San Giovanni, mentre sarà vietato immettersi nella corsia di sinistra e proseguire sulla Tangenziale Est. L’obiettivo primario è migliorare la sicurezza stradale, riducendo il numero di incidenti provocato dalle intersezioni dei flussi di traffico e, al tempo stesso, diminuire i tempi di attesa per i veicoli in ingresso a Roma dall’A24 e di quelli di accesso all’Autostrada.I flussi di traffico, soprattutto nella fase iniziale della sperimentazione, saranno monitorati costantemente da Roma Servizi per la Mobilità e da Strada dei Parchi.Nei giorni precedenti al cambio di viabilità sono previste comunicazioni sui pannelli a messaggio variabile, sul Grande Raccordo Anulare, sull’Autostrada A24 in ingresso a Roma. Per maggiori informazioni sarà possibile consultare il sito di Roma Servizi per la Mobilità https://romamobilita.it/it.
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Roma: limitazione della circolazione veicolare
Posted by fidest press agency su martedì, 3 novembre 2020
E’ stata confermata, con ordinanza sindacale, per il periodo dal 1° novembre 2020 al 31 ottobre 2021, la limitazione della circolazione veicolare secondo le seguenti modalità: – dalle ore 00.00 alle ore 24.00, dal lunedì al venerdì (ad esclusione dei giorni festivi infrasettimanali), vietato l’accesso e la circolazione all’interno della ZTL Fascia Verde agli autoveicoli ad accensione comandata (benzina) “PRE-EURO 1”, “EURO 1” e agli autoveicoli ad accensione spontanea (diesel) “PRE EURO 1”, “EURO 1” ed “EURO 2”; – dalle ore 00.00 alle ore 24.00, dal lunedì al venerdì (ad esclusione dei giorni festivi infrasettimanali) all’interno della ZTL Anello Ferroviario agli autoveicoli ad accensione comandata (benzina) “EURO 2” e agli autoveicoli ad accensione spontanea (diesel) “EURO 3”.
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Lazio: più di 366.800 auto Euro 0 ancora in circolazione
Posted by fidest press agency su mercoledì, 19 agosto 2020
Secondo l’elaborazione di Facile.it, realizzata su dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nei registri della motorizzazione laziale risultano ancora iscritte 366.884 automobili Euro 0, corrispondenti all’8,96% del totale vetture ad uso privato registrate in regione. Se si guarda ai valore assoluti, a livello nazionale, fanno peggio del Lazio solo la Campania, la Sicilia e la Lombardia.Come sono distribuite a livello provinciale queste autovetture? Se si guarda al rapporto percentuale, la maglia nera della regione spetta alla provincia di Frosinone (10,77%, 39.214 auto private), seguita da Rieti (10,59%, 12.295 veicoli) e Latina (9,84%, 39.634). Chiudono la graduatoria regionale le province di Roma (8,63%, 256.834) e Viterbo (7,99%, 18.907).E il quadro si incupisce ulteriormente se si allarga l’analisi; considerando le automobili Euro 0-1-2-3 si arriva, in totale, a circa 1,4 milioni; vale a dire che il 36% delle auto potenzialmente in strada nel Lazio ha 15 anni o più di anzianità. Un danno non solo per l’ambiente e per la sicurezza stradale, ma anche per le tasche dei proprietari; secondo le simulazioni di Facile.it, a livello medio nazionale, assicurare un veicolo Euro 3 del 2005 può costare fino al 156% in più rispetto allo stesso veicolo, nella sua versione euro 6, immatricolato nel 2020.
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Vene varicose: È un disturbo che non permette una corretta circolazione del sangue
Posted by fidest press agency su giovedì, 30 aprile 2020
L’insufficienza venosa può essere cronica e acuta. La prima è tipica degli arti inferiori e, a differenza di quella acuta, è causata da un’alterazione circolatoria continua e continuata nel tempo che può determinare importanti ripercussioni sui tessuti.
È oggi noto che fra gli stimoli nocivi che possono ripercuotersi sull’evoluzione della IVC (insufficienza venosa cronica) si possono ritrovare tutte quelle patologie del piede che, oltre ad alterare la struttura ed il passo, rendono difficile il ritorno intravenoso. Essa, quindi, intende l’incapacità del sistema venoso a bene eseguire le proprie funzioni circolatorie. Si tratta, in definitiva, di una “sindrome” caratterizzata da un difettoso ritorno venoso con conseguente presenza di stasi, reflusso e ipertensione venosa. Tutto ciò si trova associato a un deficit del decremento pressorio orto-dinamico tipico del sistema venoso nella fase della deambulazione. E’ un quadro morboso, nosograficamente ben definito, in cui si raggruppano i sintomi derivanti dalle alterazioni circolatorie conseguenti principalmente all’insufficienza valvolare, sia essa primitiva sia secondaria, del circolo venoso superficiale, profondo o delle perforanti. A differenza dell’insufficienza venosa acuta che insorge d’emblée per effetto di una trombosi ed ha una durata limitata nel tempo, l’IVC è lenta nell’insorgenza, poiché compare soltanto quando si fanno risentire gli effetti dell’ipertensione venosa sui tessuti, è controllabile con la terapia, ma irreversibile. Secondo la vecchia classificazione di Widmer (1978), che segue esclusivamente un certo criterio clinico, l’IVC è divisa in tre stadi:
È caratterizzato da edema lieve e comparsa della corona phlebectasica.
Sono presenti oltre ai chiari segni di stasi, iperpigmentazione e ipercheratosi.
Le vene varicose non sono altro che delle spie che denotano un problema di funzionamento delle valvole venose. Esse chiudendosi temporaneamente dopo ogni battito cardiaco impediscono al sangue di rifluire verso il basso dove lo trascinerebbe la forza di gravità. Se queste valvole s’indeboliscono, il sangue non scorre più come dovrebbe. Le pareti della vena, a questo punto, incominciano a gonfiarsi e a infiammarsi, provocando la comparsa di una vena varicosa. I sintomi provocati dalle vene varicose vanno dal dolore ai piedi, al gonfiore, alle ulcerazioni della pelle, fino ad arrivare alle emorragie gravi, se una vena è lesa. Il disturbo può essere alleviato con qualche semplice accorgimento. Si possono stendere le gambe appoggiandole su un cuscino o utilizzando le calze elastiche in modo da favorire il ritorno venoso.
La terapia fitoterapica suggerisce l’utilizzo di flavonoidi pigmenti che si trovano in tutte le specie vegetali quali il biancospino. Il ginkgo, la camomilla tedesca, la calendula e il mirtillo. I cibi ricchi di flavonoidi sono: ciliegie, frutti di rosa canina, more albicocche, grano saraceno, cipolle, asparagi, peperoni, cavoletti di Bruxelles, mele e pere. Alcuni studi danno molta importanza agli effetti terapeutici dei prodotti a base d’ippocastano (aesculus hippocastanum). La dose da somministrare per via orale è di 600 mg d’estratto al giorno, contenenti in 100 mg di escina, il principio attivo dell’ippocastano. I prodotti per uso topico a base di creme sono assorbiti a livello sistemico. Anche il rusco è un buon rimedio contro le vene varicose. Diminuisce l’infiammazione e restringe i vasi sanguigni. La dose standard giornaliera è di 300 mg di estratto secco, che contiene dai 7 agli 11 mg di principio attivo, la ruscogenina. Un’altra pratica suggerita è quella dell’idroterapia. Si basa sull’effetto combinato del movimento e dell’impatto termico. Occorre, inizialmente, scaldare i piedi con un pediluvio e poi immergerli in una vasca d’acqua fredda (20 cm. d’altezza) e calpestandola alzando le ginocchia e abbassando energicamente i piedi. Un analogo metodo è stato suggerito dall’abate Sebastian Kneipp, considerato, a buon diritto, il padre dell’idroterapia moderna. Il tutto si finalizza alla riattivazione della circolazione sanguigna e a rafforzarne i vasi e i capillari.
Sin qui abbiamo parlato del trattamento medico della patologia venosa sia dal punto di vista della medicina ufficiale sia di quella tradizionale. È un ampio capitolo che non esclude ogni tipo di tecnologia e punta soprattutto l’indice sul laser. Il suo scopo è di essere una reale alternativa alla scleroterapia, che lavora in tre tempi successivi: Flebite chimica, Processo riparativo, Fibrosi del vaso. Il problema, che la tecnologia laser ha cercato di risolvere, è come oltrepassare la barriera della pelle senza danneggiarla, senza causare bruciature o iper-ipopigmentazioni, e raggiungere il sangue all’interno del capillare o della vena con abbastanza energia da distruggere la parete del vaso. La soluzione qualcuno l’ha trovata con l’underskin contact laser. Si tratta di un particolare manipolo provvisto di un attacco per aghi disponibile che permette l’inserimento della fibra ottica attraverso la pelle dentro la vena e può spingere la fibra ottica fuori dall’ago. In questo modo l’azione del laser colpirà direttamente il sangue senza l’interferenza della pelle e senza effetti collaterali al derma. L’energia trasmessa sarà totalmente assorbita solo dal bersaglio. La vaporizzazione del sangue, all’interno della vena, determina una specie d’esplosione di una bolla di sangue che coagula sia il sangue sia la parete venosa. Esistono, ovviamente, altre metodiche laser che non cito, avendo dato la precedenza ad una che ci sembra più innovativa.
È un discorso che andrebbe affrontato con qualche particolare in più, consci del fatto che una malformazione vascolare cutanea è, spesso, causa di disagio emotivo ed ha una notevole incidenza nel sociale. I vari studi, infatti, hanno dimostrato come questo forte disagio sia molto importante negli adulti e negli adolescenti, affetti da malformazione vascolare, e come il trattamento, mediante tecnica laser, risulti efficace sia per la correzione della lesione cutanea sia in termini psicosociali. (redazionale)
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Acquistare libri senza impatto sulla circolazione delle persone
Posted by fidest press agency su giovedì, 2 aprile 2020
Una rete di case editrici e librerie indipendenti per bambini e ragazzi che, in conseguenza e in ottemperanza del Dpcm del 11 marzo 2020, hanno deciso di accogliere le disposizioni del Governo e la richiesta di chiudere le attività commerciali per limitare e fermare la diffusione incontrollata del contagio da COVID-19 (rinunciando, pertanto, alle consegne a domicilio e alle consegne tramite corriere) nata dall’intento comune di dare una risposta concreta e responsabile.Abbiamo recuperato l’idea del “#librosospeso” e, più ci ragionavamo, più ci sembrava una delle possibili risposte da attuare. In essa troviamo coerenza con le direttive del Governo e una visione nell’ottica di condivisione e di sostegno reciproco. Ci sembra una modalità costruttiva che tutela, inoltre, il lavoro di tutti i protagonisti della filiera del libro.Sulla pagina dedicata http://www.facebook.com/librosospeso2020, saranno promossi i titoli degli editori aderenti, tra cui anche le novità in uscita alla riapertura delle librerie, che i lettori potranno acquistare e/o prenotare come #librosospeso in una delle librerie aderenti (l’elenco è pubblicato sulla stessa pagina e costantemente aggiornato). I lettori avranno, pertanto, modo di chiacchierare con i propri librai di fiducia e di avere uno sguardo d’insieme e ragionato sui cataloghi e sulle novità degli editori aderenti all’iniziativa. Questo, nella nostra ottica, ci permetterà di prendere le distanze da un presente che è buio, proiettandoci in avanti, utilizzandolo per costruire, perché le nostre attività possano continuare ad essere parte viva e fondamentale della società, creando inoltre una rete di collaborazione che supporterà ulteriormente la ripresa delle attività dopo che questa emergenza sarà finita.Il progetto #librosospeso è stato, finora, proposto a casa editrici e librerie indipendenti che abbracciano il nostro sentire. L’adesione è aperta a altri editori e altre librerie indipendenti che condividono la nostra stessa visione.
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Problemi di comunicazione e di circolazione
Posted by fidest press agency su domenica, 5 gennaio 2020
Mi riferisco, nello specifico, ai nuovi orientamenti sul trasporto urbano i quali attengono l’uso intensivo del veicolo “ibrido”, sia se dotato di un diesel a bassissima emissione di gas o a batterie, per consentire la trazione elettrica, oppure con motore ad idrogeno, con scarichi di vapore acqueo. Questi criteri sono di per sé validi. Resta, tuttavia, la mancanza di spazi per muoversi congiunto ai problemi di sicurezza, se pensiamo al modo come sia possibile manipolare un gas così insidioso qual è l’idrogeno. Attualmente i trasporti urbani di numerose città italiane ed europee utilizzano il biodiesel.
Esso è un prodotto ottenuto dalla esterificazione di oli vegetali (colza, soia, girasole) e i loro derivati con alcoli inferiori (ad esempio alcol metilico). Costa quasi il doppio del gasolio, ma non contiene zolfo e quindi bruciando non emette anidride solforosa. Ma tutto sommato si è rivelato ben poca cosa per ridurre l’inquinamento atmosferico delle grandi città. (redazionale)
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74a Conferenza del Traffico e della Circolazione
Posted by fidest press agency su lunedì, 25 novembre 2019
Roma Martedì 26 novembre 2019 dalle 9:30 alle 13:30, presso la Sala Assemblea dell’Automobile Club d’Italia in Via Marsala, 8, si svolgerà la 74a Conferenza del Traffico e della Circolazione sul tema “Obiettivo 2030 – Quali energie muoveranno l’automobile? Una sfida ambientale, economica e sociale”.Ai lavori, aperti dal presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, e dal presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, Jean Todt, parteciperanno anche:
– Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri;
– Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti;
– Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico.
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Quali sono i migliori corrieri in circolazione?
Posted by fidest press agency su sabato, 31 agosto 2019
Il nostro modo di fare acquisti sta rapidamente cambiando e la tendenza, che vede un ampio aumento dello shopping online, è sotto gli occhi di tutti. A confermare questa percezione ci sono i dati che ci dicono che nel 2018 lo shopping online è aumentato dell’8% rispetto all’anno precedente arrivando a valere 27,5 miliardi di euro[1]. I pacchi movimentati sono aumentati del 40% passando da 340 milioni l’anno nel 2015 a 480 milioni nel 2018[2]. Quando si parla di acquisti sul web bisogna inevitabilmente fare i conti con i servizi di consegna tramite corriere. Un business – quello dei servizi di consegna – che ha visto un aumento dei ricavi dal 7,3% nel 2018 rispetto al 2017 e addirittura del 22,7% rispetto al 2015 (da 3,5 miliardi a 4,3 miliardi di euro all’anno).Altroconsumo ha intervistato oltre 3.000 persone per analizzare la loro esperienza con le consegne nel corso dell’ultimo anno. L’indagine – pubblicata sul numero di settembre di Altroconsumo Inchieste – ha restituito una fotografia della situazione nel nostro Paese. Mediamente ogni persona riceve almeno 7 pacchi l’anno; con il 10% di persone che ne ricevono oltre 15. Il 62% degli intervistati non ha ricevuto il pacco nel giorno previsto: il 39% in ritardo, il 23% in anticipo (un punto negativo quanto la consegna in ritardo).
Il 12% dichiara di aver ricevuto il pacco danneggiato, nel 10% dei casi il danno era importante. L’indagine ha consentito anche di stilare una classifica di soddisfazione degli utenti rispetto ai principali spedizionieri.In base all’indagine di Altroconsumo i corrieri con cui si ricevono più consegne sono Bartolini (26% dei pacchi), Poste (22%), e Sda (19%), controllata da Poste italiane. E proprio Sda e Poste Italiane si attestano fanalino di coda nella classifica di soddisfazione degli utenti. Sda ha il numero più elevato di pacchi arrivati danneggiati: 18% rispetto alla media del 12% degli altri corrieri. Poste si posiziona molto bassa in classifica anche per quanto riguarda i pacchi mai arrivati con il 7% (superata solo dall’8% di Nexive). Eppure, proprio Poste Italiane punta a diventare leader di mercato entro il 2022, forte della propria capillarità e visto il calo degli altri servizi legati alla corrispondenza. Per raggiungere l’obiettivo sta lavorando su una serie di nuovi progetti, in cui rientra anche il grande centro di smistamento nel bolognese recentemente inaugurato.
Il colosso Amazon – che non è in classifica perché ha iniziato da poco ad operare come corriere – dal canto suo, non poteva restarne fuori: dopo la multa da 300mila euro ricevuta nel 2017 dall’Agcom, per aver esercitato l’attività postale in maniera abusiva, da novembre 2018 è a tutti gli effetti un corriere espresso autorizzato.Un settore in grande fermento che vede gli operatori alle prese anche con nuove sfide e alla ricerca di nuove soluzioni: dai droni (già utilizzati ad esempio in USA, UK e Cina) all’utilizzo di mezzi ibridi e di piccole dimensioni adatti a circolare anche nei centri storici e meno inquinanti.La soddisfazione media è indicata con un punteggio su 100, calcolato in base ai giudizi dati dagli intervistati su una serie di parametri quali: facilità degli ordini, varietà delle tariffe, tempi di consegna, rispetto dei tempi, condizioni dei pacchi consegnati, tracciamento e costi.
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Campidoglio: via libera alla nuova rete di bus notturni
Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2019
Una nuova rete di linee notturne e un servizio più capillare per tutti gli utenti del trasporto pubblico di Roma: a partire da lunedì 3 giugno Atac aumenterà e trasformerà l’offerta di bus così da garantire il servizio sull’intero territorio capitolino. Il nuovo piano sarà diviso in due parti: nasceranno la Night to 2 (Nto2), con alcune linee diurne che prolungheranno il servizio fino alle 2 di notte, e la Night to 5 (Nto5) – attiva da lunedì 10 giugno – con linee in strada dalle 23.30 alle 5.La Nto2 sarà composta in primo luogo da 15 linee diurne che avranno l’orario di esercizio esteso fino alle 2. Questi collegamenti avranno la duplice funzione di supportare la rete notturna servendo zone attualmente non coperte nelle ore notturne e quella di garantire, il venerdì e il sabato, il collegamento con le stazioni metro la cui ultima corsa è in programma all’1.30.La Nto5 prevede tre 3 nuove linee (N543, N74 e N075) e la modifica e il potenziamento di 13 linee: tutte inizieranno il servizio alle 23.30 e proseguiranno fino alle 5 del mattino.“Roma si dota di una rete capillare di linee notturne, dal centro alle periferie. Nuove connessioni che ci permettono di garantire un servizio importante a tutti i cittadini e utenti del trasporto pubblico. Un servizio pensato per venire incontro alle esigenze di chi vive la nostra città anche di notte, per lavoro o semplicemente per svago”, afferma la Sindaca di Roma Virginia Raggi.La rimodulazione porterà per gli utenti numerosi benefici:
• servizio potenziato nella fascia oraria 23:30-2:00. Ossia quella che, dai monitoraggi, risulta essere la più frequentata soprattutto dal Centro verso la periferia della città;
• collegamenti notturni estesi, sfruttando le linee diurne che prolungano l’orario, anche a zone periferiche densamente popolate che ne erano prive;
• tre nuove linee che aumentano i collegamenti da e verso la periferia: la N543 che prende il posto delle corse prolungate della linea N12; la N075 che collega largo Preneste a Colle degli Abeti servendo la parte esterna di via Prenestina, Torre Angela e Ponte di Nona; la N74 che collega la stazione Laurentina a Tor Pagnotta;
• offerta di trasporto potenziata a supporto della metropolitana il venerdì e il sabato quando il servizio metro è prolungato fino all’1.30;
• potenziamento dei punti di interscambio della rete notturna;
• nuova denominazione dei collegamenti per una maggiore riconoscibilità e leggibilità della rete.
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Campidoglio: dal primo novembre scatta divieto circolazione diesel Euro 3 all’interno dell’Anello ferroviario
Posted by fidest press agency su domenica, 12 Maggio 2019
Roma. Dal primo novembre 2019 entrerà in vigore il divieto di circolazione permanente dei veicoli Diesel Euro 3 nella Ztl Anello Ferroviario, area che include le zone centrali e semicentrali della Capitale. Il divieto, come previsto dalla delibera di Giunta approvata ieri, sarà in vigore nei giorni dal lunedì al venerdì, ad eccezione dei festivi infrasettimanali.Si prevede inoltre la progressiva limitazione, all’interno delle diverse Ztl, alla circolazione dei veicoli più inquinanti, secondo la programmazione che verrà definita nell’ambito del quadro di interventi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums), la cui approvazione è prevista entro il mese di agosto 2019. Sono escluse dal divieto alcune categorie di veicoli come quelli muniti del contrassegno per persone invalide.Obiettivo è prevenire e contenere l’inquinamento atmosferico e salvaguardare la salute dei cittadini, in linea con gli impegni già assunti da Roma Capitale nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici.Secondo la Sindaca di Roma Virginia Raggi questo provvedimento è un passo importante verso l’eliminazione del diesel dal Centro storico entro il 2024 a tutela della salute di tutti e dell’ambiente.Per l’assessora alla Città in Movimento Linda Meleo il provvedimento si unisce al Piano urbano della mobilità sostenibile, un programma utile a realizzare forme di spostamento alternative all’auto privata, a incentivare l’uso dei mezzi pubblici e per migliorare la qualità dell’aria a Roma.Per i veicoli adibiti al trasporto merci è previsto un periodo transitorio dal primo novembre 2019 al 31 marzo 2020 durante il quale il divieto per i Diesel Euro 3 sarà in vigore dal lunedì al venerdì, ad eccezione dei festivi infrasettimanali, nelle fasce orarie 7:30-10:30 e 16:30-20:30.
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73a Conferenza del Traffico e della Circolazione
Posted by fidest press agency su lunedì, 19 novembre 2018
Genova 30 novembre ore 11,30 presso il Palazzo della Meridiana (Salita San Francesco 4): l’appuntamento clou per la mobilità, organizzato dall’Automobile Club d’Italia, quest’anno è dedicato al tema strategico delle infrastrutture, con particolare attenzione alla rete viaria secondaria e alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.
“Il fabbisogno di manutenzione della rete viaria secondaria” è appunto il titolo dei lavori, che si apriranno alle ore 10:00 con l’intervento del Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani e i saluti delle Autorità nazionali e territoriali, e continueranno con la presentazione dello studio della Fondazione Filippo Caracciolo dell’ACI, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre. Alla Conferenza parteciperà anche il Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, Jean Todt.
Il rapporto della Fondazione Caracciolo stimolerà il dibattito nella tavola rotonda in programma.
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«L’amministrazione capitolina è consapevole di quello che accade sulle strade?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 ottobre 2018
A Roma chiunque può fare qualsiasi cosa, certo dell’impunità. Nel frattempo continuiamo a registrare morti sull’asfalto – anziani, donne e bambini – e incidenti con numeri da brividi. La stragrande maggioranza dei guidatori chatta al volante, per il semplice fatto che nessuno controlla, ergo: nessuno multa. I vigili urbani sono scomparsi dalle strade: il Campidoglio li ha probabilmente trasferiti in blocco ad altre mansioni. A Roma non esistono limiti di velocità, né articoli del Codice. Se le osservi, le norme, vieni considerato un marziano e spernacchiato, sulla falsariga del racconto di Flaiano Ci sono macchine e furgoni in doppia e tripla fila che intralciano il traffico tutti i giorni negli stessi punti, peraltro nevralgici. I semafori non danno il tempo alle persone di attraversare le strade. La capitale è l’unico posto la mondo dove i pedoni ringraziano gli automobilisti che hanno almeno rallentato mentre sono sulle strisce. E noi non ci rendiamo conto della follia di tutto ciò». Lo ha dichiarato Antonello Palmieri, presidente dell’associazione ROMANUOVA. «A Roma la situazione è degenerata. A questo punto è essenziale aprire una grande stagione volta alla sicurezza stradale, cominciando dal primo, indispensabile passo: il ripristino dei controlli», ha concluso Palmieri. (n.r. I nostri centri Studi avevano elaborato un progetto per migliorare la circolazione stradale nella capitale già alcuni anni fa. Da allora abbiamo avuto da Alemanno ad oggi nessun riscontro da parte dei competenti uffici della capitale. La ricetta era semplice: perseguire severamente tutti gli automobilisti che sostano in seconda fila, in specie lungo i percorsi degli autobus, una revisione generale dei divieti di sosta per renderli più funzionali alle attuali esigenze, una più efficace politica di interscambi tra mezzo pubblico e privato intensificando i parcheggi e vietando la circolazione dei furgoni per la fornitura ai negozi nella fascia oraria dalle 10 alle 19. Questa serie di iniziative permetterebbero, tra l’altro la velocità media di scorrimento dei mezzi dell’Atac passando dagli attuali 10Km ora agli undici e forse anche a 12 con la conseguente maggiore frequentazione degli stessi.)
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Milano, Torino, Roma e Palermo – analizzate e comparate sul metro della mobilità sostenibile
Posted by fidest press agency su giovedì, 21 giugno 2018
È questo, in sintesi, il merito del rapporto “Living. Moving. Breathing. Ranking of 4 major Italian cities on Sustainable Urban Mobility”, realizzato dal Wuppertal Institute per conto di Greenpeace e diffuso dall’organizzazione ambientalista.Il rapporto è un approfondimento di uno studio già diffuso lo scorso maggio, nel quale si mettevano a confronto 13 città europee in materia di sostenibilità dei trasporti. Utilizzando la stessa metodologia, gli studiosi del Wuppertal hanno quindi comparato le 4 città italiane; i dati raccolti e utilizzati sono relativi al 2016 e provenienti da fonti pubbliche ufficiali o direttamente dalle amministrazioni cittadine. Milano, Torino, Roma e Palermo sono state “lette” attraverso la lente di 21 diversi indicatori, sintetizzati in 5 parametri: sicurezza stradale, qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici, mobilità attiva. Secondo lo studio, la città dove la mobilità è più sostenibile è Milano, che in termini di punteggio stacca nettamente le altre tre. Tra queste ultime (Torino seconda, Roma terza e Palermo ultima) le differenze di punteggio complessivo non sono marcate; i punteggi specifici ottenuti sui diversi parametri, però, rendono un quadro più chiaro delle profonde differenze tra i vari contesti urbani.
Il risultato di Milano è determinato da buone performance in materia di trasporto pubblico e mobility management; si tratta degli stessi indicatori, specularmente, che hanno maggiormente determinato il risultato negativo di Palermo. In generale le città italiane mostrano tassi di mobilità attiva – uso della bicicletta e spostamenti pedonali – molto più bassi di quelli di altre città europee e un livello di sicurezza stradale molto lontano dagli standard di altri centri urbani del Continente. Torino è risultata essere la città con le strade più insicure, ovvero con il più alto numero di morti tra pedoni e ciclisti in rapporto alla popolazione; è risultata anche essere la città con l’aria più inquinata. Ma la situazione dell’inquinamento atmosferico è grave in ognuna delle città oggetto della ricerca: tutte e quattro superano, ad esempio, i livelli di concentrazione massimi previsti dalle normative per il biossido di azoto, un gas tipico delle emissioni dei veicoli diesel.
La Capitale mostra inoltre indirizzi molto deboli di mobility management, che disincentivano poco o affatto l’uso del mezzo privato. Ciò determina anche una mobilità fortemente congestionata, con un incremento di circa il 40 percento dei tempi di spostamento, causato dall’alto numero di automobili presenti sulle strade. A Palermo i livelli di congestionamento del traffico sono persino leggermente superiori. La disponibilità di servizi di bike e car sharing è buona a Milano, modesta a Roma (specie in rapporto alla superficie della città) e nel capoluogo siciliano.La qualità del trasporto pubblico è forse l’indicatore sul quale si registrano le distanze maggiori tra i quattro sistemi urbani: da Milano, che ha un TPL di livello “europeo”, a Torino, dove il servizio è già meno efficiente e utilizzato; fino alla crisi di ATAC a Roma, assurta alle cronache nazionali, e al bassissimo livello di utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei palermitani. Questi ultimi utilizzano un mezzo privato per il 75% degli spostamenti in città; i milanesi vi ricorrono invece solo nel 43% dei casi.
Per Greenpeace, la mobilità sostenibile ha un obiettivo chiaro: quello di superare quanto prima la mobilità privata a motore, un sistema fossile che danneggia il clima e peggiora drasticamente la vita nelle nostre città. Per questo l’organizzazione ambientalista sostiene gli indirizzi di Milano e Roma, in materia di limitazione della circolazione dei diesel, e chiede anche a Torino e Palermo di approntare presto piani di riduzione della mobilità privata, cominciando dai veicoli più inquinanti.
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Milano: progressiva limitazione alla circolazione dei veicoli diesel
Posted by fidest press agency su domenica, 10 giugno 2018
Greenpeace apprende con favore quanto dichiarato oggi dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, riguardo la progressiva limitazione alla circolazione dei veicoli diesel sul territorio di Milano. «I provvedimenti annunciati oggi dal sindaco Giuseppe Sala vanno certamente nella giusta direzione specie se, come annunciato, l’orizzonte è una città “diesel free” al 2025», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace Italia. «Su questa materia Sala si dimostra un sindaco coraggioso e attento alla salute dei suoi cittadini. Da qui ai prossimi anni auspichiamo che gli sia presente un dato essenziale: i diesel euro 6, in alcuni casi, inquinano persino di più dei diesel euro 3 che intende giustamente vietare. Si tratta di numeri, non di opinioni, e la fonte è quello stesso istituto – l’International Council for Clean Transportation (Icct) – dalle cui ricerche emerse lo scandalo Dieselgate. Sala faccia presto e faccia con determinazione: Greenpeace è con lui», conclude Boraschi.Greenpeace dallo scorso ottobre ha lanciato una campagna che chiede ai sindaci di Roma, Milano, Torino e Palermo di vietare in tempi brevi la circolazione dei diesel nelle strade delle loro città. L’organizzazione ambientalista ritiene che i piani del Comune di Milano siano una risposta concreta e positiva alle sue richieste. (n.r. per quanto ci è dato sapere Roma tramite la sindaca Raggi si è già pronunciata in tal senso)
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La qualità dell’aria
Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2018
«I dati diffusi da Legambiente sulla qualità dell’aria sottolineano impietosamente le criticità che investono larga parte dei centri urbani del Paese. In assenza di una programmazione e di una visione di medio-lungo periodo, rimaniamo quasi esclusivamente legati a misure emergenziali: basti pensare alle domeniche ecologiche o al blocco totale o parziale della circolazione dei veicoli privati. Interventi prescritti dalla legge che servono solo ad arginare una contingenza, ma che non costituiscono una forma di prevenzione strutturale per questo tipo di problematiche».Lo dichiara l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.«Il fatto che i temi ecologici siano tra i grandi assenti della campagna elettorale non fa certo sperare in un cambio di rotta a breve termine. A una manciata di settimane dal voto, l’attenzione delle forze politiche rimane catalizzata dai dibattiti su alleanze e liste di candidati, mentre sul fronte dei programmi si è detto molto poco e per lo più si è cercato di inseguire gli umori dell’elettorato. D’altronde usciamo da una legislatura in cui di ambiente si è parlato poco e concluso ancora meno: il naufragio in Senato della legge sul contrasto al consumo di suolo vale più di mille parole.Mentre a New York o a Londra vengono lanciati piani in grande stile per incrementare le aree verdi e migliorare la qualità della vita dei cittadini, in molte realtà italiane fatichiamo anche solo a tenere a freno la cementificazione e la dispersione urbana. Ci muoviamo per lo più in territori caratterizzati da un patrimonio edilizio a bassissima efficienza energetica, un trasporto pubblico costituito spesso da mezzi vecchi e inquinanti, un uso smodato di mezzi privati per gli spostamenti quotidiani. I temi ambientali, solitamente vissuti più come fastidi o intralci, devono necessariamente guadagnare un posto centrale nelle politiche nazionali e locali: tutelare la salute dei cittadini significa anche creare opportunità di sviluppo e di ricchezza per tutto il Paese».
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Trasporti urbani e ambiente nelle città italiane ed europee
Posted by fidest press agency su lunedì, 1 gennaio 2018
Attualmente i trasporti urbani di numerose città italiane ed europee utilizzano il biodiesel. Esso è un prodotto ottenuto dalla esterificazione di oli vegetali (colza, soia, girasole) e i loro derivati con alcoli inferiori (ad esempio alcol metilico). Costa quasi il doppio del gasolio, ma non contiene zolfo e quindi bruciando non emette anidride solforosa. Ma tutto sommato si è rivelato ben poca cosa per ridurre l’inquinamento atmosferico delle grandi città.
Ma i problemi che riguardano in particolare i centri storici, sono anche di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ci troviamo a dover gestire abitazioni bisognose di opportuni rifacimenti interni ed esterni oltremodo costosi per garantire la migliore esposizione al sole dei locali, l’impiego dei materiali isolanti, i doppi vetri oltre alle varie innovazioni tecniche che vanno a toccare le strutture stesse dei fabbricati anche senza dover arrivare alla loro trasformazione con tetti dalla linea ad ala d’aereo per creare un microclima favorevole e l’autoventilazione estiva.
Ciò che intendiamo dire è che abbiamo inserito in maniera a dir poco sbrigativa edifici con tecniche di costruzione diversissima, a partire dai complessi dei centri storici, con il risultato che si sono trasformati in altrettante trappole per chi si è trovato a doverli utilizzare in epoche successive a cavallo tra il rispetto per i beni archeologici e la necessità di renderli funzionali alle esigenze dei giorni nostri.
I tetti delle nuove case di Amsterdam e Berlino, ad esempio, sono rivestiti con una particolare tegola fotovoltaica che trasforma la luce in elettricità. L’alto costo di questa tegola viene sostenuto dal Land e dalla compagnia elettrica in cambio del diritto di usare l’energia eccedente a costo zero. Eppure in tutti questi processi di trasformazione e di adattamento alle nuove esigenze dell’uomo contemporaneo non si è tenuto nemmeno conto, se non in minima parte, dello sviluppo delle autostrade telematiche. In altri termini noi possiamo comunicare con il mondo esterno in due modi: o prendendo la macchina o i mezzi pubblici per andare al lavoro e per fare delle commissioni o collegandoci con la rete telematica. Quest’ultima può contemperare molte cose messe insieme: il lavoro, lo svago, lo shopping, la comunicazione e lo sviluppo dei rapporti sociali.
E’ un sistema, tutto sommato, che ha il vantaggio di ridurre il bisogno di mobilità all’interno della cerchia urbana per non parlare di quella esterna. Nello spirito di questa logica informatica Il cittadino potrà avere a domicilio servizi inediti: ottenere certificati e documenti, fare operazioni bancarie, prenotare biglietti per viaggi e spettacoli e lavorare su commissione. Se ad una determinata ora “X” in una metropoli introducessimo tutte insieme queste novità ci troveremo con un “centro storico” meta solo di turisti per visitare gli edifici, i musei e le sue bellezze architettoniche e per la restante parte della città ci imbatteremmo in una circolazione limitata e per lo più non inquinante e con il 30% della popolazione che preferisce non muoversi da casa poiché nella propria residenza può fare di tutto. Inoltre in queste magione – ufficio si può proprio dire che l’efficienza e la funzionalità è di …casa. Sono edifici che possono richiedere un 60% in meno di energia totale rispetto a quelli tradizionali e capaci di riciclare anche fino all’80% i rifiuti che produce. Inoltre si possono avere dei climatizzatori d’aria senza l’adozione dei cfc e per l’isolamento del tetto alla pavimentazione delle cantine si può far uso di materiali da costruzione riciclati o quantomeno prodotti con tecnologie rispettose dell’ambiente.
A loro volta gli interni sono dotati di un sistema di fotorivelatori e sensori di movimento in grado non solo di aggiustare la luminosità a seconda delle necessità ma addirittura di spegnere automaticamente le luci in una stanza quando non è più occupata. I risparmi di illuminazione e per gli usi domestici si riflettono doppiamente sui costi di gestione. Infatti ogni watt in meno, bruciato da una lampadina, significa anche una riduzione del lavoro dei sistemi di raffredda¬mento. Le finestre, a loro volta, con i doppi vetri ed imbottite di uno strato polimerico in grado di bloccare i raggi infrarossi, possono in estate riflettere gran parte del calore proveniente dall’esterno ed in inverno conservare il proprio calore con altri consistenti risparmi energetici.
I mobili sono anch’essi concepiti con l’intento di non causare la deforestazione ai tropici, le pia¬strelle sono prodotte con il vetro di lampadine rotte e il rivesti¬mento interno dei pavimenti in luogo dell’usuale compensato imbevuto di formaldeide è costituito da omasote, un materiale ottenuto dal riciclaggio dei giornali vecchi.
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150 milioni di veicoli elettrici in circolazione nel 2040
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 novembre 2017
Avvenia (www.avvenia.com), uno dei maggiori player italiani nell’ambito dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, mette in evidenza come a livello mondiale le auto elettriche stanno segnando una crescita esponenziale.Lo scenario tracciato da Avvenia prevede un totale di 150 milioni di veicoli elettrici in circolazione nel 2040, contro l’1,3 milioni di auto elettriche di oggi, alimentate per il 37% da energie rinnovabili che invece oggi rappresentano il 23%.Elementi chiave per il futuro delle auto elettriche sono il cobalto ed il litio, elementi che sono già molto presenti in tutti i nostri dispositivi, dai telefoni cellulari ai computer, e che saranno essenziali per il futuro dell’auto elettrica. Il cobalto, in particolare, è indispensabile per riuscire ad estendere la durata delle batterie al litio da cui dipende l’autonomia delle auto elettriche. Gli esperti di Avvenia stimano che l’80% delle auto elettriche userà il cobalto per estendere l’autonomia delle loro batterie.In un prossimo futuro perderanno quindi valore petrolio, platino e palladio e si rivaluteranno invece cobalto e litio. Quello che è stato considerato fino da oggi «oro nero» perderà il trono a vantaggio del litio, che sta già guadagnando il soprannome di «petrolio bianco».Ma quali sono i numeri nel nostro Paese? «Nel 2016 sono state vendute 1.373 auto elettriche, pari allo 0,1% delle immatricolazioni complessive e di tutte le macchine oggi in circolazione un’auto ogni 5.000 è alimentata prevalentemente ad energia elettrica» risponde il dott. Alessio Cristofari, Direttore dello Sviluppo Business di Avvenia.Insomma in Italia i numeri faticano ancora a decollare del tutto, ma sono già di rilievo ed i risultati in termini di benefici per l’ambiente sono indiscutibili, grazie alla comprovata efficienza energetica ed all’affidabilità del motore elettrico rispetto a quello tradizionale.
«In effetti i gas serra si riducono di molto se consideriamo l’intero ciclo di vita della produzione elettrica: da 120 gCO2/km delle migliori EURO 6 a 40 gCO2/km delle auto elettriche» conclude il dott. Alessio Cristofari.
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Campidoglio, dal 1 novembre divieto circolazione veicoli più inquinanti
Posted by fidest press agency su sabato, 28 ottobre 2017
Roma Sostenibilità ambientale e abbattimento dell’inquinamento atmosferico. E’ l’obiettivo alla base delle due ordinanze firmate dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, che riguardano la limitazione della circolazione in città dei veicoli più inquinanti.Dal 1 novembre 2017 al 31 ottobre 2018 sarà in vigore il divieto di accesso e di circolazione all’interno della ZTL “Fascia Verde” del PGTU, dal lunedì al venerdì, a esclusione del sabato, domenica e giorni festivi infrasettimanali alle categorie più inquinanti: autoveicoli benzina PRE-EURO 1; EURO 1 e diesel PRE-EURO 1; EURO 1; EURO 2. Le stesse limitazioni interesseranno anche i ciclomotori e i motoveicoli EURO 1 a due, tre o quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi che, dal lunedì al venerdì, non potranno più accedere all’interno della ZTL ANELLO FERROVIARO.Tra le esenzioni previste i veicoli muniti di contrassegno per persone invalide; le vetture adibite a servizio di polizia sicurezza ed emergenza e soccorso stradale, così come i mezzi per il pronto intervento per acqua, luce e gas. L’elenco completo delle deroghe sarà comunque consultabile sul sito di Roma Capitale. Le misure sono state adottate a salvaguardia della salute pubblica e riguardano i veicoli a benzina e diesel di vecchia generazione. La Polizia Locale di Roma Capitale dovrà provvedere alla vigilanza al fine di garantire l’osservanza del provvedimento di limitazione della circolazione da parte della cittadinanza.
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Viabilità a Roma: Preferenziale via Portonaccio
Posted by fidest press agency su domenica, 16 luglio 2017
Roma “Da maggio nella nuova corsia preferenziale tra via di Portonaccio e via Tiburtina sono state levate circa 200mila multe potenziali a danno di automobilisti ignari della nuova restrizione sulla viabilità. Molti hanno continuato per giorni a transitare in quel tratto di strada con la propria auto senza aver compreso la nuova circolazione per gli autoveicoli. E stato appurato che il pasticcio burocratico è sorto a causa dell’insufficienza della segnaletica apposta che non consentiva di rilevare la modifica apportata alla viabilità. Tra i cittadini, alcuni hanno già ricevuto anche 80 sanzioni e migliaia di euro di multa. E’ evidente come in questo caso sia la buona fede ad aver ingannato coloro che recandosi al lavoro giornalmente hanno continuato a fare lo stesso tragitto ignorando le modifiche alla circolazione che vietavano il transito agli autoveicoli privati. E’ un pasticcio che la Sindaca Raggi e la giunta M5S non possono continuare ad ignorare e di cui si debbono far carico. Da giorni i cittadini che abitano e lavorano in quel quadrante della città reclamano di essere caduti in una trappola dovuta alla scarsa informazione e alla carenza di segnaletica riconoscibile. Anche il Campidoglio dopo settimane ha dovuto ammettere l’insufficienza delle indicazioni apposte e della comunicazione effettuata. L’annuncio tardivo di provvedere ad un nuovo piano di comunicazione e a installare una maggiore segnaletica orizzontale e verticale non è sufficiente, soprattutto per chi potrebbe aver subito un danno economico corrispondente ad alcune migliaia di euro di multe. Da qui la necessità di una iniziativa mirata dell’Amministrazione Capitolina che scongiuri la penalizzazione di migliaia di automobilisti incolpevoli. Allo scopo di evitare una mole enorme di ricorsi e una ’ class action’ già preannunciata dagli sventurati automobilisti, questa mattina la commissione trasparenza da me convocata ha avanzato l’ipotesi di un avvio di procedura in autotutela dell’amministrazione relative alle sanzioni elevate alle auto private a partire dal 2 maggio scorso.” Così in una nota il consigliere del PD capitolino Marco Palumbo. (n.r. Abbiamo fatto una ricognizione lungo la via in questione e ci siamo resi conto che la segnaletica esiste ed è ben visibile ed è più volte ripetuta e che gli automobilisti ancora oggi, imperterriti, continuano a circolare.)
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