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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Posts Tagged ‘commedia’

Commedia “I costretti sposi”

Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023

Palermo 10 e l’11 marzo alle 21,15 e il 12 marzo alle 18 – al Lux CineTeatro in via Francesco Paolo Di Blasi 25. C’è la giusta aria di parodia e commedia degli equivoci, dove il teatro italiano è maestro, in “I costretti sposi”, la messinscena che il trio comico siciliano I Respinti porterà per tre giorni. «Ci siamo ispirati all’originale – dicono i Respinti, ovvero Piero Salerno, Rosario Alagna e Dario Terzo – per potere raccontare la storia moderna di due innamorati, cercando di affrontare un tema sociale attuale, ma ancora troppo discriminato come l’omosessualità. Ancora oggi in molti nascondono i propri veri sentimenti a causa della disapprovazione altrui e hanno paura di dichiarare apertamente il proprio orientamento, facendo coming out». Ed ecco così sul palco un turbinio di divertenti personaggi, undici per l’esattezza, interpretati tutti dal trio. Tra questi, anche quelli che li hanno resi popolari tra il pubblico. Così, accanto a i Bravi, Don Abbondio, Don Rodrigo e la Monaca di Monza – di manzoniana memoria – troveremo in scena anche Gianni Lattore e Piero Dance, amalgamati benissimo all’interno del romanzo storico, che cercheranno di aiutare o ostacolare i due protagonisti a coronare il loro sogno d’amore. «La comicità – concludono I Respinti – è il mezzo più efficace per fare passare un messaggio sociale. Così la risata non è fine a sé stessa, ma diventa un’occasione per riflettere». La commedia “I costretti sposi” è stata scritta da I Respinti, con Marco Manera. La regia è di Antonio Pandolfo. Il biglietto di ingresso per assistere allo spettacolo costa 15 euro (ridotto 13) se lo si acquista al botteghino del teatro. Se si volesse comprare il ticket online, il prezzo intero sale a 16,50 euro sul sito di LiveTicket (https://www.liveticket.it/opera.aspx?Id=413788).

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Ritorna la commedia: “Rumori fuori scena”

Posted by fidest press agency su lunedì, 20 febbraio 2023

Roma Dal 9 al 26 marzo 2023 dal giovedì al sabato alle 21:00 e la domenica ore 18:00 – Via Giuseppe De Santis Teatro degli audaci. Flavio De Paola, Francesco Polizzi, Antonio Coppola, Serena Renzi, Antonella Rebecchi, Ilario Crudetti, Rossella D’Andrea, Nicole Mastroianni e Michele Schena sono i protagonisti di una “sgangherata” compagnia teatrale, impegnata nell’allestimento di una commedia, che vive le varie vicissitudini di routine, che li accompagnerà fino alla chiusura del sipario. Una commedia brillante, scritta da Michael Frayn e rappresentata per la prima volta in Italia nel 1983. Un’opera teatrale che ha saputo oltrepassare i confini del tempo e dello spazio, rimanendo di grande attualità e continuando, con la sua verve dal gusto anglosassone, a divertire il pubblico come trent’ anni fa. Uno spettacolo nello spettacolo, protagonista una stravagante compagnia teatrale alle prese con una rappresentazione da portare in scena. Le prove a sipario aperto danno luogo a gag, equivoci e singolari situazioni con grande coinvolgimento del pubblico che, ormai, è affezionato a questa pièce. Una commedia che, dopo tanti anni di repliche, continua a non stancare mai. Portata per la prima volta in Italia sul palco del Teatro Vittoria “Rumori fuori scena” si guadagna, a pieno diritto, l’inserimento in cartellone al Teatro degli Audaci anche per questa decima stagione, dato il successo ottenuto in quelle precedenti.

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La commedia tutto al femminile di Valeria Martorelli

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 febbraio 2023

Palermo 5 febbraio alle 18 al teatro Convento Cabaret di via Castellana Bandiera 66 a Palermo, prodotta dall’associazione culturale “Vivi il territorio” va in scena la commedia “Esse” di Valeria Marrtorelli. Sul palco Giovanna Carrozza, Gisa Messina, Irene Ponte, Manuela D’Aniello e Liliana Bernardo, protagoniste di una commedia brillante, un inno alle donne e al loro ancestrale universo. “Esse” è anche l’iniziale dei nomi Sonia, Sarina, Sciantal, Samantha e Sissy. È il pronome femminile plurale che indica queste cinque donne parecchio diverse tra loro per età, provenienza e cultura che si incontrano per caso nel reparto di ginecologia di un ospedale e costrette ad una conoscenza forzata per via dell’attesa. Con slancio e passione, sarà messo al centro il loro essere donne, toccando tutti quegli argomenti che le accomunano nonostante le loro diversità. Un incalzante botta e risposta tra queste donne che si punzecchiano quasi con cattiveria su diversi argomenti, ma che al cospetto della violenza domestica trovano il loro punto in comune. Il biglietto di ingresso per assistere allo spettacolo costa 10 euro.

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Una commedia tutta al femminile: “Tempo al Tempo”

Posted by fidest press agency su lunedì, 3 gennaio 2022

Roma dal 4 al 23 gennaio 2022 Teatro Manzoni Via Monte Zebio 14c Orari serali: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 21:00 Pomeridiane: Tutti i sabati pomeriggio ore 17:00 giovedì 6 gennaio ore 17:30 martedì 18 gennaio ore 19:00 giovedì 20 gennaio ore 17:00. uno spettacolo tutto al femminile “Tempo al Tempo” con Alessandra Costanzo, Beatrice Fazi, Antonella Laganà, Marta Zoffoli, per la regia di Paola Tiziana Cruciani. La commedia si apre con l’incontro di due amiche in partenza per il week end. Lungo il tragitto in auto si perdono e trovano ospitalità in uno strano casale abitato da due donne così vintage che sembrano provenire dal passato. In realtà è proprio così! Incredibilmente, forse a causa di un ponte nello spazio temporale, nel rifugio le amiche si ritrovano nel pieno dei rivoluzionari anni settanta. Epoca di grandi battaglie sociali, tra idee di libertà, creatività, innovazioni. Un salto indietro nel passato con l’inevitabile e divertentissimo incontro-scontro tra le quattro protagoniste e le due epoche.

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Professione separata: Una commedia scritta e diretta da Salvatore Scirè

Posted by fidest press agency su sabato, 23 ottobre 2021

Roma. Dal 27 al 31 ottobre Teatro Tirso de Molina Via Tirso, 69 Tutti i giorni ore 21; domenica 17 Prezzi biglietti: Mercoledì – Giovedì Intero € 15 Ridotto € 13 Venerdì – Sabato – Domenica Intero € 18 Ridotto € 15. In questo lavoro ormai collaudato, l’autore continua ad esplorare il variegato mondo della coppia, ma stavolta lo fa mettendo a fuoco un momento assai particolare, quello della separazione; evento, peraltro, che nel caso specifico viene visto soprattutto come possibile fonte di“business” da parte della moglie, tra l’altro anche vogliosa di… trasgredire! Purtroppo i famosi “conti”, fatti insieme a un’avvocatessa specializzata in diritto di famiglia, alla fine non torneranno, anzi, tutti gli equilibri salteranno in aria come tanti birilli.La pièce si tinge anche di alcune punte di amarezza, mentre situazioni paradossali conferiscono a tutta la scrittura una forte comicità, fino a una conclusione che sembrerebbe scontata, ma così non è: le sorprese, infatti, non mancano, fino all’ultimo istante! Il cast di grande spessore si arricchisce ulteriormente grazie ad un originale “cammeo”: la parte della “giornalista” (che, in video, interagisce curiosamente con gli attori) è affidata a Manuela Lucchini, simpatica e bravissima conduttrice del TG-1, la quale, per amicizia, ha accettato di partecipare a questa esaltante avventura artistica. Una commedia che spinge a ragionare, lasciando un forte messaggio positivo. Un’analisi superficiale potrebbe farla apparire come “maschilista”, ma così non è: l’autore Salvatore Scirè, infatti – seguendo proprio i paradossi e le iperboli caratteristiche della satira – punta il dito verso i comportamenti di alcuni soggetti, regalando al pubblico qualche utile “pillola” di saggezza, accompagnata da svariati flash di simpatica erudizione; facendo divertire il pubblico, ma soprattutto invitandolo a riflettere.

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Casa Trelawney è una brillante commedia familiare

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 luglio 2021

Neri Pozza Editore Traduzione dall’inglese di Alessandro Zabini Euro 18,00 / 368 pagine. Segue le peripezie dei Trelawney, ultimi discendenti di un’antica casata la cui immensa fortuna è stata dilapidata, portando la famiglia allo sbando. Come in un grande arazzo Hannah Rothschild intreccia le vicende di moltissimi personaggi, che tratteggia in maniera vivida, servendosi di un umorismo tipicamente inglese. Ironico e sfolgorante, Casa Trelawney sembra uscito dalla penna di Wodehouse. Nel grande castello dalle moltissime ali in stile elisabettiano, rinascimentale e georgiano abitano gli ultimi, sgangherati Trelawney: Kitto, l’erede al titolo, un uomo sentimentale, irrazionale e molto poco pratico, sempre coinvolto in investimenti fallimentari e attualmente presidente di una banca pur senza avere una minima nozione di finanza; sua moglie, Jane Browne, una donna apparentemente insicura e insignificante, pessima cuoca, che dedica il poco tempo che le lascia l’immane compito di gestire la casa alla realizzazione di originali motivi naturalistici per carte da parati usando una macchina da stampa scovata in una delle antiche stanze della servitù; i loro tre figli – Ambrose, 17 anni, privo di talento e carattere, ma l’unico a cui la famiglia ha potuto pagare gli studi in una scuola privata; Toby, 16 anni, sensibile e generoso; Arabella, 15 anni, schietta e ribelle, con una passione per la biologia. E poi ci sono la prozia Taffy, che vive in un’ala remota del castello e ha dedicato la sua vita allo studio delle mosche, e il conte Enyon e sua moglie Clarissa, i quali fingono, anche tra di loro, che tutto sia come prima, quando la famiglia viveva nell’agio e nello splendore. Ma qualcosa sta per sconvolgere la vita dei Trelawney. Improvvisa e inaspettata, giunge infatti la notizia che le borse sono crollate, e che la banca di cui Kitto è presidente è fallita…

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Sei personaggi in cerca d’attore

Posted by fidest press agency su sabato, 19 settembre 2020

Roma dal 24 al 27 settembre2020 Dal giovedì al sabato ore 21.00; domenica ore 17.30 Teatro degli Eroi via Girolamo Savonarola, 36 (INTERO 15,00 € RIDOTTO 12,00 € over 65 e studenti). la compagnia Sogni di Scena tornerà sul palco con la frizzante commedia nella commedia scritta e diretta dalla regista romana, che gioca sul titolo dall’inconfondibile richiamo pirandelliano per dare vita a due gialli intersecati tra loro, due presunti casi di omicidio, ovviamente a ritmo di gag e ritmi incalzanti.Le peggiori angosce di attori e addetti ai lavori rappresentate da un testo che cita e omaggia una moltitudine di opere teatrali e cinematografiche che hanno mostrato al pubblico il misterioso e folle mondo del dietro le quinte.
Un gruppo di attori si trova in teatro per l’ennesima replica di uno spettacolo: un giallo ambientato negli anni ’30 in Inghilterra. A seguito della presunta morte di uno degli attori, questo viene sostituito all’ultimo momento dal fonico, che si offre di interpretare il ruolo mancante. Di conseguenza, la regista decide di sostituire il fonico in cabina regia.
La vicenda dà vita a una serie di errori a catena e situazioni paradossali che si avvicendano sul palco, mettendo a dura prova gli attori, costretti a improvvisare per porre rimedio a una replica che si preannuncia disastrosa! “Sarà impossibile non ridere”

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Commedia: Mi è scappato il morto

Posted by fidest press agency su sabato, 10 novembre 2018

Roma dal 14 al 17 novembre ore 21 e domenica 18 novembre ore 17.30 Teatro Tor Bella Monaca via di Tor Bella Monaca irrompe la comicità con la commedia “Mi è scappato il morto”, inedito testo di Andrea Bizzarri per la regia di Marco Simeoli. Tra segreti, equivoci e amori, il trio Due & Mezzo composto da Alessia Francescangeli, Riccardo Giacomini e Matteo Montaperto, torna a teatro dopo il successo sul web conquistato a suon di video comici da loro scritti, diretti e interpretati. Nel 2015 hanno ottenuto consensi di pubblico e critica con lo spettacolo Il triangolo no… non è mai stato così quadrato al Festival dei Corti Teatrali e ora portano in scena una commedia frizzante in cui sketch esilaranti e gags si susseguono con ritmo incalzante.
Così il regista Marco Simeoli parla della commedia “Un morto, Nico, Boris ed Emilie, trentenni rampanti per un thriller dalle tinte forti, risate assicurate. Una colonna sonora che ci riporterà al genio del noir perché i grandi che ci hanno preceduto continueranno ad essere per noi degli insostituibili punti di riferimento specie quando ci accostiamo a generi che li hanno resi numeri uno. Una casa per appuntamenti inconsueti, incontri apparentemente impossibili, una morte sospetta, equivoci, innamoramenti improvvisi, nascondimenti, agnizioni, fughe rocambolesche, complicità improvvise e le porte, le famose porte che da sole hanno definito un certo genere teatrale dalle pochade al vaudeville alla commedia di genere.
“Questa regia” continua Simeoli “mi entusiasma in maniera particolare tra le altre regie di commedie a cui mi sono accinto in questi ultimi anni e ciò per vari motivi. Sono molto stimolato dalla direzione di giovani compagnie come quella dei Due&Mezzo, che si danno da fare autogestendosi. Questa necessità di autogestione mi fu consigliata anche dal Maestro Gigi Proietti durante gli anni del suo laboratorio, consiglio che guidò me e i miei tre compagni alla formazione della compagnia ‘I Picari’ che durò quasi dieci anni.
Secondo motivo è la tematica di questa commedia: far ridere a teatro ha un valore altissimo. L’intrattenimento è importante, ma bisogna sempre capire che strada si sceglie per far divertire il pubblico. Se c’è soltanto una sequenza di gag e di battute all’interno di una esile e poco convincente storia, il pubblico si annoia, non si emoziona. Quando è presente una storia, invece, il pubblico segue le vicende dei personaggi, ed è allora lì che avviene il coinvolgimento e il divertimento. Terzo motivo: la simpatia dei Due & Mezzo, che mi ha conquistato. Alessia, Riccardo e Matteo sono perfetti nei quattro ruoli di Mi è scappato il morto”. (biglietti: intero 10,50 Euro ridotto 8,50 Euro)

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Non è vero ma ci credo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 settembre 2018

Al cinema dal 4 ottobre. Si può aprire una bisteccheria per risollevare le finanze senza tradire la propria fede… vegetariana? Ci proveranno Nunzio e Paolo, che tornano al cinema con la rocambolesca commedia Non è vero ma ci credo, opera prima di Stefano Anselmi (regista del pluripremiato cortometraggio Alice) e distribuita da Notorious Pictures dal 4 ottobre. Gli ex veejay della storica emittente romana Magic TV (il cui successo nella Capitale tra il 1992 e il 2006 si trasformò in un vero e proprio caso mediatico), vegetariani convinti e irremovibili, troveranno il modo – o almeno ci proveranno – di servire ai propri clienti filetti, costate e bistecche… totalmente vegetali! Nel cast anche Micol Azzurro (Tutti i santi giorni), Elisa Di Eusanio (Benedetta Follia), Giulia Di Quilio (Mi rifaccio vivo), Maurizio Lombardi (Metti la nonna in freezer) e Yari Gugliucci (Mister Felicità), e inoltre con la partecipazione di Maurizio Mattioli e Loredana Cannata.
Nunzio e Paolo sono amici da sempre ma il loro sodalizio ha prodotto solo una serie di business falliti finanziati dalle loro mogli, che adesso minacciano di sbatterli fuori di casa. I due cercano il riscatto aprendo un ristorante vegetariano finché, per compiacere un critico culinario da cui dipendono i loro destini, si trovano di fronte alla necessità di trasformare il locale in una bisteccheria. Vegetariani convinti, Nunzio e Paolo non hanno alcuna intenzione di mettersi davvero a cucinare animali. Possono bistecche vegetali essere spacciate per vera carne? È l’inizio di una spirale di eventi esilaranti…

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La commedia dell’arte e l’arte nella commedia nei suoi maestri

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 luglio 2018

Quando si parla o si scrive di teatro vi sono personaggi della letteratura che non possiamo ignorare o semplicemente soprassedere alla loro citazione. Ma questo implicherebbe un lunghissimo elenco e con sempre latente il rischio di qualche illustre omissione. Ragione per cui non mi soffermo ad annotarli, uno per uno, ma mi limito a fare solo qualche nome non perché fosse il più grande in tutta la storia della letteratura e del teatro, ma per il semplice motivo che non scrivo una storia ma intendo limitarmi a un particolare della stessa.
E questo personaggio che intendo citare per primo è Molière ovvero Giovanni Battista Poquelin. Egli nacque a Parigi nel 1622 in via Saint-Honoré dove suo padre aveva una bottega di tappezziere. Pur essendo di umili natali padre e figlio avevano in comune la passione per il teatro. Ne erano assidui frequentatori e nel figlio si aggiunse la voglia di dedicarsi allo studio per fare del teatro una sua creatura creando personaggi e situazioni nelle quali si sarebbero mossi. Inizialmente prevalse nel padre l’aspetto pragmatico allorquando mandò per cinque anni il figlio nella scuola dei gesuiti e poi ad Orléans per studiare legge, ma alla fine il figlio l’ebbe vinta cercando nello studio un suo personale percorso.
Iniziò con il formare una piccola compagnia di dilettanti e dove esordì come scrittore. In seguito, animato dagli applausi e dal successo aprì un teatro pubblico assumendone la direzione sotto il nome di Molière, timoroso di disonorare il cognome del padre. Passò di città in città per rappresentazioni artistiche insieme con la sua compagnia e fu in questo suo peregrinare che nella città di Lione rappresentò nel 1653 la prima sua opera “Lo stordito”. Tanto generale si fece all’improvviso la sua fama che il Re non sdegnò di udirlo e si compiacque tanto per l’ottima scelta del suo repertorio che gli destinò in premio una sala per rappresentazioni nel Palais-Royal e assegnando alla compagnia il titolo di “Commedianti di Corte.
Da quel momento Molière passa da un successo all’altro e la sua fama divenne universale. E proprio al cospetto di un pubblico affollatissimo esordì con le “Preziose ridicole”, una satira squisita contro le ridicolaggini di cui si compiacevano gli iscritti al circolo Rambouillet.
Sui lavori di Molière il Paganini osservava: “Il Molière prendendo sul serio la sua arte, nelle relazioni con il pubblico e soprattutto con la Corte, alla quale interveniva come cameriere del re, non cercava che tipi adatti alla scena. Giorno e notte non pensava che al suo teatro, di cui sino alla morte fu saggio amministratore e principale autore.
Pare quasi impossibile come in tanta attività egli trovasse ancora il tempo di scrivere un così gran numero di commedie. La sua inesauribile vena comica lo rese il più fecondo e prolifico commediografo e non solo del suo tempo.”
Ma tutto il teatro sin dai suoi esordi nell’antichità greco-romana e ancor prima ha risentito gli effetti di una continuità storica di cui Giovanni La Fontaine ne è stato il felice mentore. Egli con lo studio dei classici latini e greci e degli antichi francesi, prediligendo il Marot e il Rabelais, dimostrò che l’impronta del passato aveva un trascorso quasi sempre ripreso e attualizzato dai posteri. Converrebbe risalire alla storia dell’apologo per parlare diffusamente dell’arte del La Fontaine. L’Apologo si perde nella più lontana antichità: già a Omero o a qualche suo contemporaneo rimonta la Batracomiomachia, uno dei più remoti esempi.
Nel secolo VI prima di Cristo, le favole di Esopo raccolte due secoli dopo la sua morte acqui-starono una grande popolarità, rendendo celebre il loro autore che le derivò, probabilmente, dalla letteratura orientale.
Nel secolo di Augusto Fedro tradusse in latino le favole di Esopo: ma Esopo aveva dato alle sue favole oltre a uno stile impeccabile una concisione particolarmente soverchia e rispondente senza dubbio alla classicità greca. Il La Fontaine le ridusse in lingua francese con squisita maestria artistica, adattandole al gusto e allo spirito moderni. Egli trattò gli argomenti di Esopo e di Fedro con sobria eleganza molto di suo e facendo in modo che ogni favola assumesse indiscutibili caratteri di verità e di naturalezza: Risultò così che ogni favola diventasse un gioiello letterario, un vero capolavoro. Non si trattava di certo d’abbondare nell’ornamento ma nel concorrere a rendere più perfetta la finzione, a completarla mirabilmente, a renderla più che verosimile, veridica. L’abilità del La Fontaine si spiega in ogni favola con grande trasparenza e non intende ad altro se non a rischiarare l’azione e a condurre l’immaginazione al segno prestabilito. Il sentimento della natura e la penetrazione acuta dello spirito degli animali gli sono stati di grande aiuto per dimostrare la profonda conoscenza che egli aveva del cuore umano. E come tutto non dice, pure il sottinteso lascia meravigliosamente indovinare. Sa colpire dove è più nascosto il male, ma sa colpire con squisita bonarietà congiunta a un malizioso sorriso. Limpido e agile è il suo stile e di semplicità singolare. Ul verso duttile indica che egli può con grazia passare dal serio al lepido senza sforzi e senza contorsioni, dal sostenuto all’ingenuo, talora raggiungendo una efficace e direi sublime eloquenza.
Il modo di trattare il verso è in La Fontaine un eminente segno della sua squisitezza di poeta. Infinitamente vario nel ritmo, ogni strofa è a se stessa un cardine su cui poggiano sia l’armonia sia il sentimento e la verità. Per quanto i meriti di La Fontaine siano grandi non sembrano bastevoli per compensarlo del suo valore di poeta e di filosofo. Forse non basta nemmeno la popolarità delle sue favole e non c’è favola che i bambini non prediligano e non c’è bambino che non appassioni ancora alle favole del La Fontaine come non c’è adulto o vecchio che non si diletti nel leggerle, rileggerle, commentarle e narrarle.
L’opera di La Fontaine è fonte inesausta di ricreazione per lo spirito e scuola amorosa di verità e di bene per il cuore e per lo spirito. Fu scritto che: “Il Moliere e La Fontaine furono due geni della stessa tempra e si distinsero da tutti gli altri scrittori loro contemporanei in quanto essi hanno molta affinità con i loro predecessori che come Villon, Régnier e Marot, subirono in minor grado l’influenza dei classici e conservarono più vergine il colore del loro paese. Del resto l’uno e l’altro sono impareggiabili e non hanno rivali.” Essi sentono sdegno contro la mediocrità ma pare sia un comune denominatore che è solito presentarsi in tutte le epoche se non avesse il merito di farci riconoscere e ammirare di più i grandi personaggi.

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Sorriso e pianto sembrano caratterizzare il percorso dell’uomo

Posted by fidest press agency su lunedì, 1 gennaio 2018

luce e ombra1Tragedia e commedia lo attraversano, ma appaiono, nel loro insieme, un gioco ora piacevole ed ora perverso, ora dolce ed ora amaro. Ed il tutto si compie lungo un breve tragito quanto può esserlo un segmento posto lungo una retta della quale non si conosce la provenienza ed il luogo dove si dirige.
Posso solo aggiungere che le mie letture mi hanno portato alla convinzione che esistono due mondi di cui uno compenetra l’altro. Il primo è senza tempo ed il secondo è il frutto di un pensiero che si sofferma creando il tempo. Il primo non ha bisogno della luce per vedere ed il secondo appaga con la vista la debolezza del suo ideare speculativo e fa del sole la sua luce.
Tra i due momenti vi è un sottile legame che potremmo definire poco poeticamente “micro-buco-nero”. Al di qua vi è la creazione della materia, il tempo e la luce e al di là il suo annichilimento ed il silenzio dell’eternità. Chiederci, a questo punto, se al di là della vita vi è un’altra vita è un non senso: l’eternità è vita e non vita in ugual misura e non è una contraddizione nei termini.

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Arriva la commedia “Un lungo applauso”

Posted by fidest press agency su giovedì, 7 dicembre 2017

Mauro Mandolini, Sasha Alessandra Carlesi e Valentina OllaRoma Dall’8 al 10 Dicembre 2017 al Teatro Porta Portese Via Portuense, 102 arriva la commedia “Un lungo applauso”, scritta e diretta da Mauro Mandolini con Sasha Alessandra Carlesi e Valentina Olla. Musiche originali di Piero Di Blasio, Trucco e acconciature di Federica Scalera, Scenografia di Salvatore Fucilla, Disegno Luci di Serafino Forno, Voce off di Federico Perrotta. (Venerdì 8 Dicembre e Sabato 9 Dicembre ore 21 Domenica 10 Dicembre ore 18 Biglietti: Intero 13, Ridotto 10. Tessera Associativa obbligatoria: 2 euro). L’autore e regista, in questa commedia che già nel 1997 vinse diversi premi, dirige due artiste poliedriche, con percorsi e qualità che le accomunano: Sasha Alessandra Carlesi e Valentina Olla.
La piéce è un atto unico, la Carlesi e la Olla diventano sul palco Paola e Anna, due attricette alle prese con un’improbabile puntata radiofonica in cui dimostrano la dote e l’intraprendenza di chi spera di “sfondare”, ma anche la stanchezza e la disillusione di chi perde la motivazione tra porte in faccia e “registi sfigati”. Il mestiere di attrice accomuna le due donne che, superata l’iniziale diffidenza, finiscono per svelarsi l’una all’altra tirando fuori l’energia giusta per affrontare l’imprevisto, dando prova, inconsapevolmente, della loro passione per quello che fanno. Il ritmo dei dialoghi è incalzante, i registri linguistici cambiano repentinamente, le voci, i visi, i corpi non hanno paura di deformarsi, stravolgersi, contaminarsi. La regia ed il testo di Mandolini guidano le interpreti in un continuo virtuosismo e le musiche originali di Piero Di Blasio arricchiscono ulteriormente la qualità dello spettacolo.

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Teatro: la Spallata di Gianni Clementi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 29 novembre 2017

La SpallataRoma dal 6 al 31 dicembre Teatro della Cometa – Via del Teatro Marcello, 4 Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21.00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00. Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro, sarà in scena al Teatro della Cometa, , LA SPALLATA di Gianni Clementi, con Elisabetta De Vito, Gabriella Silvestri e Stefano Ambrogi e con Claudia Ferri, Alessandro Loi, Matteo Milani, Alessandro Salvatori. La regia è di Vanessa Gasbarri. La prima stampa si terrà il 6 dicembre alle ore 21.00.
Commedia capace di coniugare con equilibrio ed originalità una graffiante ironia ed il calore delle atmosfere familiari più tradizionali e genuine. Lo spettacolo porta la firma di Gianni Clementi, autore di innumerevoli commedie teatrali che hanno conquistato sia il pubblico italiano che quello straniero (per citare alcune delle più amate “Grisu’, Giuseppe e Maria”, “Ben Hur”, “Sugo Finto” e “L’ebreo”). La regia è curata da Vanessa Gasbarri. Dopo il successo di “Finchè vita non ci separi”, viene dunque a ricostituirsi la sinergia artistica che durante la scorsa stagione ha regalato al pubblico del Teatro della Cometa risate, inediti spunti di riflessione e momenti d’emozione. Nel nuovo lavoro “La Spallata” l’intreccio narrativo denso di sorprendenti colpi di scena, viene contrappuntato dagli eventi storici di La Spallata1un’epoca divisa tra galvanizzanti rivoluzioni e drammi incombenti. Al centro dei fatti raccontati da questa spassosa commedia, il microcosmo di una famiglia e un difficile confronto generazionale. Da un lato due cognate, protettrici di questo nucleo familiare matriarcale, cercano di affrontare le asperità del quotidiano o si abbandonano al fluire di un’esistenza ancorata al passato ed ormai priva di stimoli; dall’altro i loro quattro figli, appaiono pervasi dal desiderio di riscatto sociale, realizzazione personale e successo economico tipico della gioventù ed in particolare della cornice storica offerta dagli anni Sessanta.Uno spettacolo intenso, divertente, ricco di pathos e comicità. La tradizione della commedia d’autore all’italiana rivisitata con la giusta dose di modernità ed un entusiasmo trascinante.
Protagonista di questa esilarante commedia è la vita, la vita che si confronta, che si contrasta, che si costruisce con una vita e per una vita si spezza, la vita che riflette, che dispera e che ride fragorosa. Premio Fondi La Pastora anno 2003. (foto: la spallata)

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Commedia: La vecchia Dorotea

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 settembre 2017

La vecchia DoroteaMilano martedì 12 (anteprima), ore 20 da mercoledì a sabato, ore 20 domenica, ore 16 al Teatro Gerolamo piazza Beccaria, 8 andrà in scena “La Vecchia Dorotea”. Biglietti da 34,00 euro a 6,00 euro. Il testo, risalente alla metà dell’Ottocento, venne acquistato dalla Compagnia Carlo Colla & Figli dal marionettista Fiando che, come molte altre compagnie marionettistiche, l’aveva in repertorio con il titolo La giocatrice del lotto. Dai primi anni del secolo fino al 1957 la commedia venne rappresentata abitualmente al Teatro Gerolamo.
Questa commedia appartiene a quel filone solitamente chiamato di tipo “informativo”. Infatti fino alla prima guerra mondiale il teatro di marionette assolveva anche alla funzione di mass-media in quanto nei piccoli centri di provincia rappresentava l’unico mezzo di informazione di eventi storici (dalle guerre di Indipendenza alla guerra d’Africa) e di attualità (dagli episodi di brigantaggio ai fatti di cronaca).
Ed è proprio da un avvenimento documentato dai quotidiani dell’epoca che la trama della commedia prende le mosse. L’ambiente è quello della Milano di fine Ottocento e del quartiere del Verziere, riconoscibilissimo nelle scenografie. Una particolare attenzione è data ai personaggi dei “ligera”, ovvero la piccola malavita del tempo.La maschera di Gerolamo è il riferimento preciso a un personaggio caratteristico di milanesità, di idealismo sociale e politico. Il suo intervento è superamento di realtà fabulistica e raggiungimento della figura di un commentatore che è presente ma non necessariamente esistente. Gerolamo diventa qui il simbolo dell’onestà contro la delinquenza e arbitro di situazioni a lui estranee.
Il senso della proposta risiede nel desiderio di rivisitare un patrimonio drammaturgico tipico del teatro marionettistico italiano, e più in particolare milanese, unico nel suo genere.
I marionettisti Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Mariagrazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette. Voci recitanti: Pierluigi Bottazzi, Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Carla Colla, Carlo III Colla, Silvia Colzani, Piero Corbella, Elisabetta Di Mambro, Maurizio Dotti, Enzo Oddone, Giovanni Schiavolin. scene di Achille Lualdi, costumi di Carlo II Colla. Regia di Eugenio Monti Colla produzione Associazione Grupporiani – Milano. (foto: la vecchia dorotea)

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È uscito il saggio sulla commedia sexy italiana

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

commedia sexyLa commedia sexy all’italiana (detta anche scollacciata o erotica) è un sottogenere della commedia all’italiana. Imperversò dagli anni ’70 fino ai primi anni ’80 quando gradualmente si spense fino a scomparire, nonostante alcuni tentativi andati a vuoto, negli anni a venire, di rivitalizzarla. Parliamo di un genere cinematografico che ebbe grande successo in Italia, riempì i cinema e riscosse ottimi incassi. La commedia sexy, che presentava numerosi sotto-filoni (come il decamerotico, la variante femminile del poliziottesco, lo scolastico, il militare, il barzelletta movie e altri) era caratterizzata da sceneggiature più o meno semplici che avevano il fine ultimo di mostrare le prosperose grazie della bella di turno. Queste pellicole, da sempre snobbate da certa critica, sono state sdoganate negli ultimi anni (grazie anche al Festival di Venezia che nel 2004 ha presentato una retrospettiva italiana dedicata al cinema di serie B), fino a vivere una seconda giovinezza e a essere considerate in alcuni casi film cult. Molti e importanti registi si impegnarono in questo genere di film: Gordiano Lupi, con un’attenta e approfondita analisi, ne ripercorre le tappe cinematografiche, tra descrizioni delle trame, aneddoti, ricordi: un tuffo nel passato, per tornare a un tipo di cinema e a un’Italia che non esistono più. Una serie di foto di attrici (alcune inedite) e di locandine impreziosiscono questo fondamentale saggio sul cinema di genere.
L’AUTORE: Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Traduce ispanici, si occupa di cultura cubana e scrive di cinema italiano. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: una Storia del cinema horror italiano in cinque volumi. I suoi romanzi Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino (Acar, 2014), e Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano, sono stati presentati al Premio Strega. Blog di cinema: La Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/).
(Storia della commedia sexy all’italiana. Da Sergio Martino a Nello Rossati ISBN: 9788867933006 Collana: ItaliaNascosta Pag. 224 Prezzo: € 16,00) (foto: commedia sexy)

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Province: La commedia dell’ipocrisia

Posted by fidest press agency su giovedì, 25 Maggio 2017

del rio grazianoSul salvataggio di Province e Città Metropolitane, in questi giorni, stiamo assistendo alla messa in scena di una vera e propria “commedia dell’ipocrisia”. 33 parlamentari del PD hanno presentato una serie di emendamenti alla “manovrina 2017”, per aumentare il finanziamento alle funzioni fondamentali di questi Enti, dimenticandosi che sono stati proprio loro, votando la legge Delrio prima, e tutte le leggi di stabilità dopo, ad affossare Province e Città Metropolitane – dichiara l’Esecutivo nazionale di USB P.I. -Enti Locali. Addirittura si è scomodato anche l’ex premier Renzi, che a caccia di voti e consensi, ha dichiarato che le Province vanno aiutate. Piuttosto che fare dichiarazioni di comodo, farebbe bene a ricordarsi della sonora sconfitta ricevuta il 4 dicembre 2016 al referendum da lui stesso promosso, anche per cancellare definitivamente gli Enti di area vasta dalla Costituzione – continua l’Esecutivo. Attori di rilievo nella “commedia”, anche i sindacati complici che proclamano iniziative nazionali a sostegno di Province e Città Metropolitane. Per fortuna i lavoratori non hanno la memoria corta e ricordano benissimo l’accordo siglato dalle tre Confederazioni nel 2013 a Genova con Confindustria, dove si prevedeva in maniera esplicita l’abolizione delle Province.Tornando sul referendum, non va inoltre dimenticato che questi sindacati hanno avuto un atteggiamento molto ambiguo, con la UIL e la CGIL che non hanno preso posizione, mentre la CISL si è apertamente schierata per il “SI”, che significava appunto l’abolizione delle Province. Ci vuole proprio una faccia di bronzo, a presentarsi oggi davanti ai lavoratori e dichiarare di fare i loro interessi!.L’USB aveva da subito preannunciato il disastro che avrebbe travolto questi importanti Enti istituzionali e che è sotto gli occhi di tutti. La vertenza delle Province è tutt’altro che conclusa e necessita di una lotta coerente e continua a sostegno dei lavoratori e dei servizi pubblici essenziali per i territori da esse erogati. Oggi presenteremo alla V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della camera una nostra proposta articolata a modifica ed integrazione della c.d. “manovrina 2017” all’interno della quale sono ricompresi anche gli interventi per Province e Città Metropolitane– conclude l’Esecutivo nazionale.

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Il divorzio: l’ultima commedia di Vittorio Alfieri

Posted by fidest press agency su martedì, 11 aprile 2017

divorzioRoma dal 18 aprile al 22 al Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano Il divorzio, l’ultima commedia di Vittorio Alfieri. «In questo periodo particolarmente difficile della nostra vita civile – racconta Beppe Navello – Sentire lo sdegno sarcastico di Alfieri, riproporlo al pubblico con la forza di un lessico esemplare per sobrietà e ricchezza espressiva, libera lo spirito costretto nelle poche centinaia di espressioni alle quali è definitivamente condannata la lingua italiana contemporanea; e travestire i suoi personaggi con i caratteri eterni della mediocrità patria, con i ceffi imperituri dell’impudenza sociale, dell’ambiguità morale ci fa capire che qualcosa di eterno e imperituro è all’origine della nostra secolare decadenza». Una storia semplice, ricca di colpi di scena, su un matrimonio che assomiglia subito ad un divorzio e più in generale sul malcostume italiano del Settecento, che si rivela quanto mai divorzio1attuale. Un ragazzo di buona famiglia si innamora di una ragazza di famiglia altrettanto buona ma di costumi più disinvolti, più alla moda: il fidanzamento va a monte e allora, per risolvere in maniera acconcia le cose senza provocare scandalo, la madre di lei trova alla figlia un marito di comodo, vecchio e ricco, disposto a chiudere un occhio sull’andirivieni di amici, cicisbei e confidenti. Il tutto rappresentato alla maniera di una farsa, divertente ma con una morale alla fine della storia: come scandalizzarci se i costumi italiani costituiscono “obbrobrio d’Europa tutta?” Se il matrimonio nel nostro paese assomiglia da subito a un divorzio? Naturalmente, ogni allusione a fatti o persone della realtà contemporanea è puramente casuale.”Biglietti € 15 intero € 10 ridotto, € 5 studenti. Orari spettacolo: tutte le sere ore 21 Durata: 1 ora e 20 minuti. (foto: divorzio)

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Teatro: L’Ascensore – Commedia dell’Assurdo del XXI secolo

Posted by fidest press agency su domenica, 9 aprile 2017

ascensoreRoma Giovedì 13 Aprile 2017, ore 21.00 FONDERIA DELLE ARTI, Via Assisi 31 prima rassegna italiana di teatro interattivo L’ASCENSORE una Commedia dell’Assurdo del XXI secolo, in cui protagonisti interattivi e decisivi sono gli stessi spettatori. E’ il nuovo progetto de La Siti – Scuola Internazionale di Teatro all’Improvviso nato dalla fantasia di Giorgia Mazzuccato e Maria Beatrice Alonzi: due tra le più brillanti e talentuose menti creative della scena contemporanea. La prima riconosciuta come tale da maestri come Dario Fo, Paolo Rossi, Paolo Poli e Franca Rame, la seconda definita dall’agenzia stampa internazionale AFP “la digital artist italiana”.Nella sua incredibile quotidianità, l’ascensore è sempre stato protagonista dell’immaginario collettivo come luogo d’incontro e scontro, imbarazzo e catarsi.Regia di Giorgia Mazzucato Scenografia interattiva realizzata dal docente Michele Modafferi insieme agli allievi del Centro di Formazione Cinematografico Nazionale di Roma (Scuola di Cinema sul Set) con Marco Allegretti, Maria Beatrice Alonzi, Paolo Berini, Simone Congedo, Simona Faustino Ventapane, Sara Fraietta, Pasquale Guerrera, Silvana Lagrotta, Maria Teresa Robusto, Viviana Valastro, Mauro Vottari.
“Qualche viaggio insieme su e giù nell’ascensore e la personalità viene fuori meglio che sul lettino di Freud”, scriveva il giornalista Dino Basili, “sognate che Bossi resti incastrato per un’ora e mezza in ascensore con Mike Tyson. E che a Mike Tyson Bossi ricordi uno che l’ha picchiato da bambino”, ironizzava Paolo Rossi.Dopo tante parole, ecco che finalmente, nel 2017, all’Ascensore viene dato lo spazio e il riconoscimento che si merita, diventando unico e reale protagonista della scena con “L’Ascensore” il 13 aprile alla Fonderia delle Arti.
Le conversazioni in ascensore sono fenomeni naturali; si dimentica l’autore, si dicono per non dire niente, si chiudono con l’aprirsi di una porta, ma dove vanno a finire?
C’è un ascensore in scena. Dove porta lo decidi tu. Al primo piano c’è un medico? Una famiglia con tre figli, di cui uno biondo? O un tatuatore? E al terzo piano? Un prete? Una bisca clandestina? Dove siamo? In un albergo? Siamo in un noto stabile del centro?
Sarà il pubblico seduto comodamente in platea a decidere dove siamo, e dove porta l’ascensore, con quali personalità mettere in relazione gli attori tra loro, vedendoli vivere nella sala d’attesa o nella hall o nell’atrio.L’ascensore si aprirà su piani, appartamenti e stanze, fino a comprendere tutti i luoghi della dimora umana e la realtà abiterà la scena in uno spettacolo di teatro interattivo, che finirà per somigliare moltissimo a un fenomeno naturale. Ingresso riservato unicamente ai soci (tessera associativa 2 euro). (foto: ascensore)

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Commedia “Se fossi fico”

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 marzo 2017

Teatro de' ServiRoma. Dal 4 al 23 aprile al Teatro de’ Servi Via del Mortaro 22 (ang. Via del Tritone) va in scena la commedia “Se fossi fico”, una moderna love story diretta da Daniele Trombetti, giovane attore già visto nella parte del ‘Tazzina’ nel film ‘Jeeg Robot’. Se fossi fico” è una favola d’amore contemporanea in cui, al posto della solita rivisitazione di Cenerentola, troviamo come protagonista un controverso Cenerentolo: Fabio, perdigiorno fannullone che vive a carico dei suoi due amici e coinquilini che lo mantengono per affetto. Un giorno, in uno studio legale in cui si trova per caso, Fabio incontra Beatrice: un fiore luminoso e solare che fa la segretaria per Amelia Bonomo, perfida avvocatessa perfida che vuole bene solo a suo figlio Maurizio, un disadattato goffo e segretamente innamorato della bella Beatrice.
Appena Fabio vede Beatrice scocca il colpo di fulmine, ma lui sa benissimo di non essere il principe azzurro ideale: povero e neanche bello, si accontenta di guardarla da lontano. I suoi inseparabili amici – un gatto e una volpe che agiscono al contrario, e cioè per proteggere l’indifeso Fabio – lo convincono a farsi avanti mettendo in atto un semplice piano: dargli una ripulita, inventare per lui una nuova identità, insomma fornirlo di un’immagine attraente che gli consenta di farlo partecipare al gran ballo dell’amore.
Il piano sembra funzionare, se non fosse per qualche falla qua e là dovuta anche al background degli inventori di questo imbroglio: Mimmo è una guardia giurata dai modi gretti che lavora principalmente di notte ed è sempre alla ricerca dell’attimo giusto per recuperare le forze; mentre Walter è un commesso di un negozio di abbigliamento che ancora deve confessare agli amici la sua omosessualità.
La cattiva Amelia Bonomo sarà la prima a mangiare la foglia e ricatterà i tre ragazzi minacciando di denunciarli per truffa, spinta forse anche dal desiderio di proteggere quel buono a nulla di suo figlio che sfoga tutte le sue frustrazioni in fumetti e cartoni animati sognando di sposare un giorno la dolce Beatrice. Ce la farà Fabio a confessare la verità? E Beatrice riuscirà a perdonarlo? Il figlio goffo da che parte si schiererà? E l’amore davvero trionfa su tutto?
Una commedia brillante, che a tratti toglie il respiro dalle risate, ma che lascia anche spazio alla riflessione del combattere la pigrizia, per un vero cambiamento alla ricerca del proprio valore.
BIGLIETTI: PLATEA 22€ – GALLERIA 18€ – SPETTACOLI: DA MARTEDI A VENERDI ORE 21 – SABATO ORE 17.30 E 21 – DOMENICA ORE 17.30 – LUNEDI RIPOSO

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La commedia degli equivoci “Un papà per tutti”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 febbraio 2017

papa-per-tutti1papa-per-tutti2Roma Dal 2 al 19 marzo 2017 dal giovedì al sabato ore 21:00 – domenica ore 18:00 – Via Giuseppe De Santis, 29 Teatro degli audaci. Questa divertentissima commedia di Jhon Tremblay, curata nei minimi dettagli dalla regia di Flavio De Paola, sarà in scena al Teatro degli Audaci. Saliranno sul palcoscenico Maria Cristina Gionta, Marina Pedinotti, Antonella Rebecchi, Enrico Franchi, Antonio Coppola e lo stesso Flavio De Paola, che, oltre a dirigere gli attori, in qualità di regista, ricoprirà un ruolo sostanziale all’interno della commedia!
“Un papà per tutti” è l’apoteosi degli equivoci: tra menzogne, fraintendimenti e mezze verità, quella messa in atto non è che non una storia della nostra quotidianità. Il protagonista Matteo – interpretato da Flavio De Paola – quando finalmente sta per diventare padre adottivo, è vittima di ciò che non dovrebbe mai accadere in una simile situazione: il suo rapporto di coppia si frantuma e le certezze svaniscono, lasciando spazio a improvvisi e folli equilibri in un “gioco” di menzogne e mezze verità.
Matteo, inoltre, si troverà ad affrontare un incaricato dei servizi sociali, un’impassibile signorina Rottermeier, che incombe come un tuono in una situazione di calma apparente. Ma quella che doveva essere una semplice pratica burocratica di assegnazione dell’infante, si trasforma in una vera e propria baraonda, su cui si innestano storie di tradimenti, di false identità e di nuove scoperte.
Una commedia degli equivoci che non manca di divertire lo spettatore grazie a situazioni tanto assurde quanto comiche e che non perde occasione di trattare, seppur con leggerezza, temi sociali legati all’adozione, alla famiglia e all’omosessualità, lasciando spazio alla riflessione. Le relazioni umane sono al centro dell’intera pièce teatrale e s’intrecciano formando nuovi e insoliti legami, spesso con colpi di scena. (foto: papà per tutti)
Orari botteghino: dal lunedì al sabato 10 – 13.30 / 16.00-20.00; domenica: 16.00-18.00. Costo dei Biglietti: INTERO € 18,00 – RIDOTTO € 15,00 – GRUPPI € 12,00

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