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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘commissione’

Parlamento: Cosa sono e cosa fanno le commissioni d’inchiesta

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 marzo 2023

L’apertura dell’inchiesta giudiziaria sulla gestione dei primi giorni dell’emergenza pandemica in Italia ha riportato nel dibattito pubblico il tema del Covid. Sull’onda di queste indagini infatti è stata lanciata la proposta di istituire una apposita commissione parlamentare d’inchiesta. Attualmente sono già stati presentati 3 disegni di legge a questo scopo. Ma di cosa si tratta? Le commissioni d’inchiesta sono regolate dall’articolo 82 della costituzione e possono essere create ad hoc per svolgere indagini e ricerche su materie e argomenti di interesse pubblico, con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. Possono essere di vario tipo: se bicamerali, si compongono sia di deputati che di senatori e devono essere formate per legge. Se monocamerali, per la costituzione basta una deliberazione della camera o del senato.In passato l’istituzione di questi organi è stata molto frequente. Tuttavia con il taglio dei parlamentari è probabile anche una riduzione del numero delle commissioni d’inchiesta, data la significativa mole di lavoro e di tempo che richiedono. Nell’attuale legislatura infatti le commissioni d’inchiesta istituite con legge sono 2 ma nessuna risulta ancora effettivamente operativa. (fonte Openpolis)

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Covid-19, tra commissione d’inchiesta e audizioni l’operato del Governo nel mirino

Posted by fidest press agency su domenica, 5 marzo 2023

“In un mese circa (marzo 2020 ndr) nella Bergamasca sono decedute più di 6mila persone in più rispetto ai 5 anni precedenti”. Le parole di Consuelo Locati, avvocato dell’associazione ‘Sereni e sempre uniti’ che in audizione alla Camera rappresenta i familiari delle vittime di Covid, riassumono il clima in cui il Parlamento ha deciso di avviare una commissione di inchiesta e delle audizioni per avviarla al meglio. Le Camere intervengono dopo l’invio degli avvisi di garanzia da parte della Procura di Bergamo a ex premier Giuseppe Conte, ex ministro della Salute Roberto Speranza, governatore lombardo Attilio Fontana ed altri 16 nomi eccellenti della gestione della pandemia, tra cui il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, l’allora capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il presidente del Consiglio Superiore della Sanità, Franco Locatelli ed Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico nella prima fase dell’emergenza. Nell’atto con cui la Procura di Bergamo ha chiuso l’inchiesta per epidemia colposa si indaga in particolare sull’assenza di unpiano pandemico aggiornato, sulla repentina chiusura e riapertura dell’ospedale di Alzano, sulla mancata”zona rossa” in Val Seriana. Ma le audizioni sono agli inizi. E nel mirino finisce il piano pandemico, mentre i lock-down vengono riabilitati. Partiamo dalla commissione: Lega FdI ed Azione con tre bozze simili propongono un collegio di 20 senatori e 20 deputati, incaricato di valutare tempestività e adeguatezza delle indicazioni del Governo alle regioni, l’attività del Cts, eventuali sprechi negli acquisti del commissario Covid. Le prime due proposte esaminerebbero solo l’operato del Governo, la proposta di Azione anche l’opera di Regioni ed Aziende sanitarie. Nelle audizioni alla Camera, hanno parlato Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe che continua a monitorare la pandemia, il virologo Massimo Galli, gli infettivologi Donato Greco e Matteo Bassetti, Francesco Zambon referente piano aziendale Ulss 2 Veneto, il generale Pier Paolo Lunelli, i Familiari delle Vittime del Covid-19 e Cittadinanzattiva. La relazione di Cartabellotta identifica quattro impennate della pandemia nelle quali si conferma la sostanziale efficacia delle chiusure. Avremo alla fine una base conoscitiva utile anche al fine di contrastare eventuali nuove pandemie?” (fonte Doctor33 -abstract)

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Commissione Segre: Contrastare spaccio d’odio

Posted by fidest press agency su venerdì, 20 gennaio 2023

“Oggi votiamo per istituire la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. La senatrice a vita Liliana Segre è stata costretta a denunciare gli haters che le avevano persino augurato la morte. Persone vili e veri e propri sciacalli del web. Persone che non hanno rispetto per nessuno. Colpiscono indistintamente donne, giornalisti, uomini delle Forze dell’ordine e della politica, compreso il nostro presidente del Consiglio e sua figlia. Ad ognuno di loro va sempre la nostra solidarietà”. Lo afferma in aula la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli. La quale aggiunge: “I dati ci dicono che la tendenza dell’odio è in continuo aumento: i linguaggi e gli strumenti dell’odio circolano liberamente sui dispositivi digitali”. Per la senatrice di FdI, “il proselitismo del male deve essere quindi sterilizzato, con metodi digitali strutturati su un modello contemporaneo. Abbiamo l’orgoglio e vanto di una Polizia Postale capace di intervenire tempestivamente individuando spesso i colpevoli; dando loro un nome e cognome ed un volto. Ma non basta. Troppo spesso la libertà d’espressione sulla rete viene scambiata per libertà di sfogo”. Pertanto, prosegue la Mieli, “con questa Commissione siamo chiamati ad aiutare le autorità preposte a distinguere una opinione dallo ‘spaccio di odio’. Solo unendo la politica e l’intero arco parlamentare, con il concorso di tutti i cittadini, possiamo sconfiggere questi fenomeni”. La Mieli infine rileva: “Se siamo stati in grado di assestare un colpo alla mafia con la cattura di Messina Denaro, con la stessa forza dobbiamo sconfiggere l’odio. Lo dobbiamo ai nostri figli”.

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Commissione europea: occupazione e politiche giovanili

Posted by fidest press agency su domenica, 17 luglio 2022

La Commissione ha pubblicato l’edizione 2022 della relazione “Sviluppi occupazionali e sociali in Europa” (ESDE 2022). Dalla relazione emerge, tra l’altro, che i giovani sono stati tra i più colpiti dalla soppressione di posti di lavoro dovuta alla crisi economica provocata dalla pandemia di COVID-19. Secondo la relazione anche la ripresa è stata più lenta tra i giovani rispetto a quanto accaduto per gli altri gruppi di età. Le possibili spiegazioni sono legate all’elevata percentuale di contratti a tempo determinato tra i giovani e alle difficoltà che questi hanno a trovare un primo impiego dopo la scuola, l’università o al termine della formazione. La nuova relazione contribuisce a individuare e a delineare le politiche sociali e del lavoro necessarie per dare una risposta ai problemi che i giovani devono affrontare per diventare economicamente indipendenti nel contesto della situazione socioeconomica in peggioramento a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “Molti giovani hanno un livello di istruzione elevato, possiedono buone competenze digitali e hanno un interesse attivo per i temi ecologici. Tutto ciò può aiutarli a cogliere le opportunità offerte dalla ripresa e dalle transizioni digitale e verde. Il 2022 è l’Anno europeo dei giovani, proprio perché l’Unione europea è impegnata ad ascoltare i giovani, a sostenerli e a migliorare le opportunità per il loro futuro. In questo quadro il nostro sostegno va anche ai giovani ucraini fuggiti dalla guerra, che aiutiamo ad accedere al sistema di istruzione e al mercato del lavoro dell’UE.” L’UE sostiene i giovani attraverso una serie di programmi strategici, quali: il sistema di garanzia per i giovani, compresa l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, che fin dal 2014 offre opportunità a oltre 36 milioni di giovani, il Fondo sociale europeo Plus (FSE +) , la nuova iniziativa ALMA, lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (SURE) nonché i piani di ripresa e resilienza degli Stati membri dell’UE, che si concentrano sulle politiche per la prossima generazione, uno dei sei pilastri previsti.

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La Commissione avvia una consultazione sull’euro digitale

Posted by fidest press agency su domenica, 10 aprile 2022

La Commissione europea ha avviato oggi una consultazione mirata sull’euro digitale. L’euro digitale è la forma digitale di moneta della banca centrale direttamente accessibile agli utenti, che integra il contante. L’euro digitale potrebbe offrire soluzioni transfrontaliere per i pagamenti e la diffusione dei pagamenti istantanei. Potrebbe favorire l’innovazione e la concorrenza nei pagamenti e rafforzare l’autonomia strategica aperta dell’UE. Potrebbe inoltre rispondere alle nuove necessità relative ai pagamenti dell’industria 4.0.La Banca centrale europea (BCE) e la Commissione esaminano congiuntamente, a livello tecnico, un’ampia gamma di questioni politiche, giuridiche e tecniche relative all’eventuale introduzione dell’euro digitale. La Commissione desidera raccogliere le opinioni delle parti interessate su bisogni e aspettative degli utilizzatori riguardo all’euro digitale e su come renderlo disponibile per il commercio al dettaglio, preservando allo stesso tempo il corso legale del contante. La consultazione mira inoltre a raccogliere opinioni sul ruolo dell’euro digitale nei pagamenti al dettaglio e nell’economia digitale dell’UE, sul suo impatto sul settore finanziario e sulla stabilità finanziaria, nonché sugli aspetti relativi alle norme antiriciclaggio e alla protezione dei dati.La consultazione mirata integra la consultazione pubblica condotta dalla BCE tra ottobre 2020 e gennaio 2021. Si inserisce inoltre nel contesto delle strategie della Commissione in materia di finanza digitale e pagamenti al dettaglio del settembre 2020, che sostenevano soluzioni di pagamento paneuropee competitive e l’ideazione dell’euro digitale, continuando nel contempo a preservare lo status di moneta a corso legale dell’euro in contanti.

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Expo 2030, M5S-LcR: “Grande soddisfazione per Raggi presidente di commissione”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 febbraio 2022

“Esprimiamo grande soddisfazione per l’elezione di Virginia Raggi a presidente della commissione speciale su Expo 2030, che dovrà accompagnare la candidatura di Roma a ospitare uno dei più importanti eventi internazionali. L’Expo 2030 rappresenta una vetrina internazionale che, oltre a generare sviluppo e benessere per i cittadini romani, deve presentare al mondo il volto di una città finalmente all’avanguardia. E’ stato stimato da uno studio di settore che i benefici economici diretti e indiretti che l’indotto generato da Expo sulla Capitale e sull’Italia sarà di oltre 11 miliardi di euro. Nessuno migliore quindi di Virginia, promotrice dell’iniziativa quando era sindaca di Roma, a gestire un dossier così fondamentale e complesso come quello di Expo: metterà la sua grande esperienza a servizio della cittadinanza. Facciamo un grande in bocca al lupo a lei e a tutti i commissari, tra cui il vicepresidente Antonio De Santis: grazie alla disponibilità di tutti i consiglieri possiamo rimboccarci le maniche e metterci subito al lavoro”. Così in una nota congiunta i gruppi capitolini M5S e Lista Civica Raggi Ecologia e Innovazione.

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La Commissione facilita il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dei lavoratori del settore edile

Posted by fidest press agency su domenica, 13 febbraio 2022

Con il sostegno della Commissione, il settore delle costruzioni ha avviato nell’ambito del patto per le competenze un partenariato volto a migliorare le competenze e a riqualificare nei prossimi cinque anni almeno il 25% della forza lavoro del settore edile, pari a tre milioni di lavoratori. Il partenariato, che si concentra sulle competenze in settori quali l’efficienza energetica, l’economia circolare e la digitalizzazione, contribuirà a garantire che il settore delle costruzioni si mantenga al passo con le transizioni verde e digitale e consegua gli obiettivi stabiliti nell’ondata di ristrutturazioni dell’UE. Nel contempo, rafforzerà la resilienza e l’attrattiva del settore. Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “Il settore delle costruzioni è una risorsa economica e sociale fondamentale per le comunità locali delle regioni e delle città europee. Il partenariato per le competenze con il settore edile offrirà migliori opportunità per l’apprendimento permanente, la carriera e le pratiche di lavoro digitali. Sebbene la ristrutturazione e la decarbonizzazione del parco immobiliare europeo rappresentino una grande sfida, questo partenariato consentirà a tutti di cogliere le opportunità commerciali offerte dal processo “. Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “Il settore edile si basa su persone ben formate. Le nuove tecnologie e gli obiettivi climatici impongono ai lavoratori di apprendere e acquisire nuove competenze o di aggiornarle. Mi compiaccio dell’importante partenariato per le competenze avviato oggi dal settore, che andrà a beneficio di tre milioni di lavoratori.” Il partenariato fa parte del più ampio patto dell’UE per le competenze nell’ambito dell’agenda per le competenze per l’Europa, presentata nel luglio 2020. L’obiettivo è mobilitare risorse e incentivare le parti interessate a intraprendere azioni concrete per riqualificare i lavoratori e migliorarne le competenze, condividendo gli sforzi e istituendo partenariati a sostegno delle transizioni verde e digitale e di strategie di crescita locali e regionali. La Commissione sta tracciando percorsi di transizione per l’ecosistema edilizio al fine di sostenere il settore nelle transizioni verde e digitale, aumentandone nel contempo la resilienza.

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La causa intentata dal Parlamento europeo contro la Commissione

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 novembre 2021

Dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Su richiesta del Presidente Sassoli, il servizio giuridico del Parlamento europeo ha presentato oggi alla Corte di Giustizia un ricorso contro la Commissione europea per la mancata applicazione del Regolamento sulla Condizionalità. Il Regolamento, adottato lo scorso dicembre, permette all’UE di sospendere i pagamenti del bilancio comunitario agli Stati membri in cui il rispetto dello stato di diritto è minacciato. Tuttavia, finora, la Commissione si è astenuta dal metterlo in pratica. La Commissione Affari Legali del Parlamento aveva quindi raccomandato di intraprendere un’azione legale. Il Presidente Sassoli ha detto:“Come richiesto nelle risoluzioni parlamentari, il nostro servizio giuridico ha presentato oggi alla Corte di Giustizia un ricorso contro la Commissione europea per la mancata applicazione del Regolamento sulla Condizionalità”.“Ci aspettiamo che la Commissione europea agisca in modo coerente e sia all’altezza di quanto dichiarato dalla Presidente von der Leyen durante l’ultima discussione in plenaria. Le parole devono essere seguite da fatti”.

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Il Parlamento europeo avvia un procedimento legale contro la Commissione sul meccanismo dello stato di diritto

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 ottobre 2021

Dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Il Presidente David Sassoli ha chiesto oggi al servizio giuridico del Parlamento europeo di intentare una causa contro la Commissione europea per la mancata applicazione del Regolamento sulla Condizionalità dello Stato di Diritto. Il Regolamento, che è stato adottato lo scorso dicembre, permette all’UE di sospendere i pagamenti provenienti dal bilancio comunitario agli Stati membri in cui lo stato di diritto è minacciato.La lettera del Presidente al servizio giuridico del Parlamento arriva dopo il voto che si è tenuto nella Commissione Affari Giuridici del Parlamento e che ha suggerito di portare la causa davanti alla Corte di Giustizia. Durante la Conferenza dei Presidenti di oggi, la maggioranza dei capigruppo politici ha sostenuto la proposta.Nella lettera si chiarisce che se la Commissione adotterà le misure necessarie, il Parlamento ritirerà la procedura legale.A conclusione dell’incontro, il Presidente Sassoli ha affermato:“Gli Stati dell’UE che violano lo stato di diritto non dovrebbero ricevere i fondi comunitari. L’anno scorso il Parlamento ha lottato duramente per la creazione di un meccanismo che garantisca questo principio. Tuttavia, finora la Commissione europea è stata riluttante a metterlo in pratica”.“L’Unione europea è una comunità fondata sui principi della democrazia e dello stato di diritto. Se questi sono minacciati in uno stato membro, l’UE deve agire per proteggerli. Ho quindi chiesto ai nostri servizi legali di preparare una causa contro la Commissione per garantire che le regole dell’UE siano applicate correttamente”.

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La Commissione pubblica uno studio relativo all’impatto del software “open source” sull’economia europea

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 settembre 2021

Bruxelles. La Commissione ha pubblicato i risultati di uno studio che analizza l’impatto economico del software e dell’hardware “open source” sull’economia europea. Si stima che nel 2018 le imprese con sede nell’UE abbiano investito circa 1 miliardo di € in software “open source”, con un impatto positivo sull’economia europea compreso tra 65 e 95 miliardi di €. Lo studio prevede che un aumento del 10 % dei contributi al software “open source” genererebbe ogni anno un aumento del PIL compreso tra lo 0,4 % e lo 0,6 % e permetterebbe la nascita di oltre 600 nuove start-up nel settore delle TIC nell’UE. Gli studi di casi rivelano che, acquistando software con codice sorgente aperto anziché software proprietario, il settore pubblico potrebbe ridurre il costo totale della proprietà, evitare effetti di dipendenza dal fornitore (“vendor lock-in”) e di conseguenza rafforzare la propria autonomia digitale. Lo studio formula una serie di raccomandazioni specifiche di politica pubblica per fare sì che il settore pubblico diventi autonomo sotto il profilo digitale, la ricerca e l’innovazione abbiano carattere aperto e favoriscano la crescita europea e l’industria sia digitalizzata e competitiva a livello interno. A lungo termine, i risultati dello studio potrebbero essere utilizzati per rafforzare la dimensione “open source” nello sviluppo di future politiche in materia di software e hardware per l’industria dell’UE. Maggiori informazioni sullo studio sono disponibili qui. Inoltre, dal ottobre 2020 la Commissione dispone di una propria nuova strategia per il software “open source” 2020-2023, che incoraggia e sfrutta ulteriormente il potenziale trasformativo, innovativo e collaborativo dell’open source, al fine di conseguire gli obiettivi della strategia digitale globale della Commissione e contribuire al programma Europa digitale. La strategia della Commissione pone un accento particolare sulla condivisione e sul riutilizzo di soluzioni, conoscenze e competenze in materia di software, nonché sull’aumento dell’uso dell’open source nelle tecnologie dell’informazione e in altri settori strategici.

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La commissione sugli assalti al Campidoglio spaventa i repubblicani

Posted by fidest press agency su martedì, 1 giugno 2021

By Domenico Maceri. “Prego ancora che continuiamo ad avere 10 solidi patrioti”. Così Joe Manchin, senatore democratico del West Virginia, il quale spera di potere contare su 60 senatori (50 democratici e 10 patrioti repubblicani) per approvare la legge sulla Commissione che indaghi gli assalti al Campidoglio del 6 gennaio scorso. Come si sa, le leggi al Senato sono soggette al filibuster, la regola che dà alla minoranza di 40 senatori il potere di bloccare la votazione sui disegni di legge. Si tratta di una regola antidemocratica che mira a proteggere misure potenzialmente esagerate dal divenire leggi. In realtà, il filibuster è stato abusato per fermare leggi importanti, specialmente nell’area di giustizia sociale. La legge sulla Commissione del 6 gennaio è stata già approvata dalla Camera recentemente in maniera leggermente bipartisan con 35 voti repubblicani schierati coi democratici (252 sì, 175 no). Spicca fra i voti negativi quello di Greg Pence, parlamentare dell’Indiana e fratello di Mike Pence, ex vicepresidente, il quale era stato una delle potenziali vittime degli assalti. Le grida di “Impicchiamo Pence” furono lanciate da alcuni assalitori del Campidoglio e l’allora vicepresidente fu salvato dalle sue guardie del corpo.La politica per Greg Pence è più importante della famiglia. Ma non solo per lui. La Commissione per fare chiarezza sulle ragioni degli assalti al Campidoglio spaventa i repubblicani i quali vogliono dimenticare gli eventi poiché si sa che buona parte delle responsabilità per gli assalti ricadono su Donald Trump. L’ex presidente rimane tuttora leader e quasi padrone incontestato del Partito Repubblicano nonostante le recenti sconfitte del Gop. Al livello federale i repubblicani hanno perso la Casa Bianca e sono in minoranza nelle due Camere legislative. Da parte loro, i democratici vedono la Commissione come totalmente legittima anche se con ogni probabilità ci guadagnerebbero per le elezioni del 2022. Ci guadagnerebbe anche il Paese vista la fragilità della democrazia il 6 gennaio.La legge sulla Commissione è stata negoziata da rappresentanti democratici e repubblicani alla Camera. John Katko, il rappresentante repubblicano, parlamentare di New York, nominato dal leader Kevin McCarthy, ha detto di sentirsi tradito da suo capo. Katko è uno dei 35 repubblicani che ha votato per l’approvazione della Commissione la quale includerebbe 5 individui nominati da democratici e 5 da repubblicani. Il presidente sarebbe scelto da Nancy Pelosi, speaker della Camera, e il vice sarebbe nominato da McCarthy e Mitch McConnell, leader della minoranza al Senato. Si tratta di un accordo molto simile a quello della Commissione sugli attacchi terroristici venuti dall’esterno l’undici settembre 2001. Dopo le sue indagini il gruppo redasse un rapporto convincente che condusse a un riordinamento della sicurezza nazionale.Questa volta però gli attacchi sono venuti dall’interno e il Partito Repubblicano è in grande misura responsabile. Quindi ci vuole patriottismo, come ha detto Manchin, per convincere i repubblicani a investigare e alla fine raccomandare misure che rafforzino il sistema democratico americano. Non sorprende dunque la riluttanza della leadership repubblicana. McCarthy e McConnell si sono dichiarati contrari anche se subito dopo il sei gennaio ambedue avevano addossato la colpa per gli attacchi all’allora presidente Trump.Nonostante i cinque morti e centinaia di feriti e 400 arresti i repubblicani hanno cambiato la narrativa, cercando di addossare la colpa degli assalti al gruppo dei Black Lives Matter e altri gruppi di sinistra. Alcuni hanno persino indicato che non si tratta di nulla di serio. Se McCarthy e McConnell hanno cambiato idea, però, lo si capisce solo in chiave politica ma anche a livello personale. La Commissione indipendente avrebbe il potere di chiamare a testimoniare sotto giuramento parecchi parlamentari repubblicani, incluso persino McCarthy. Il leader della minoranza repubblicana avrebbe telefonato a Trump durante gli assalti pregandolo di fermare gli attacchi già in corso al Campidoglio. Secondo la parlamentare Jaime Herrera Beutler, terzo distretto, Washington, la conversazione fra i due sarebbe stata accesa e Trump avrebbe detto che “gli assaltatori si preoccupano più dell’elezione” di McCarthy.Non c’è dubbio che McCarthy vorrebbe evitare di essere chiamato a testimoniare ma il pericolo per il suo partito verte però sulle conseguenze politiche. Le eventuali testimonianze e sequenze televisive delle procedure metterebbero in cattiva luce il suo partito erodendo le buone possibilità di vittorie nell’elezione di midterm del 2022.L’incapacità di trovare il coraggio di affrontare gli eventi del 6 gennaio continua a dimostrare che quando c’è da scegliere fra il partito e il Paese la maggior parte dei repubblicani opta per la strada che li conduce a mantenere il potere. In buona parte ciò si deve alla paura causata da Trump sui suoi “nemici”. Ne sa qualcosa Liz Cheney, fino a qualche settimana fa, numero 3 nella leadership repubblicana alla Camera, ma fatta fuori per le sue dichiarazioni anti-Trump. La Cheney ha anche spiegato che molti altri repubblicani avrebbero votato per l’impeachment a Trump all’inizio del 2021 eccetto per il clima di paura imposto da Trump al suo partito. Cheney, in un’intervista televisiva, ha dichiarato che alcuni parlamentari le hanno confessato di “temere per la loro vita” a causa dei feroci potenziali attacchi da parte di sostenitori dell’ex presidente. La realtà alternativa di essere il legittimo presidente è continuata da Trump ed è creduta da una maggioranza di elettori repubblicani. L’insistenza di Trump sulla “big lie” (la grande menzogna) dell’elezione rubata, continua a dominare l’ambiente politico dei repubblicani. In effetti, il tentativo di dimenticare gli eventi del 6 gennaio, fa parte della strategia di continuare a contestare qualunque risultato elettorale futuro. Trump e la stragrande maggioranza del Partito Repubblicano hanno abbracciato il concetto che la realtà non è affatto obiettiva ma si può creare, a seconda dei propri desideri. Ci vuole coraggio per combattere Trump e quelli come Cheney sono pochissimi.La strategia di un partito perdente è sempre di cambiare la piattaforma per conquistarsi altri elettori. I repubblicani non lo stanno facendo e continuano a rifugiarsi dietro di Trump. Sembra però che il controllo dell’ex presidente sia in calo. Ce lo conferma un sondaggio condotto dalla Nbc e Wall Street Journal secondo cui il numero dei fedeli nella base di Trump è sceso dal 94 al 75 percento. Una Commissione approvata dal Senato con udienze e testimoni eroderebbe le chance dei repubblicani, non solo di Trump, ma anche sulle possibilità della loro conquista di maggioranza alle camere legislative. Da aggiungere anche che i più recenti sondaggi sorridono a Biden. Il 62 percento degli americani lo vede in termini positivi fino a questo mese. Da comparare che Trump nel mese di maggio del 2017 riceveva solo il 45 percento di gradimento.L’approvazione della Commissione al Senato sembra essere in salita anche se una mezza dozzina di repubblicani ha suggerito il suo supporto. McConnell, secondo Politico, un giornale online, avrebbe detto ai suoi colleghi di opporsi alla formazione della commissione perché “danneggerebbe il messaggio politico del partito” alle prossime elezioni. Manchin, reagendo con delusione a queste affermazioni, ha dichiarato che questa situazione richiede di mettere “il Paese prima della politica”. Sarà questa la situazione a convincerlo che il filibuster meriti l’eliminazione? Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California.

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La Commissione eroga 14,1 miliardi di € a 12 Stati membri nell’ambito di SURE

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 Maggio 2021

La Commissione europea ha erogato oggi 14,137 miliardi di € a 12 Stati membri dell’UE nella settima tranche di sostegno finanziario a titolo dello strumento SURE. Nell’ambito delle operazioni odierne, il Belgio ha ricevuto 2 miliardi di €, la Bulgaria 511 milioni di €, Cipro 124 milioni di €, la Grecia 2,54 miliardi di €, la Spagna 3,37 miliardi di €, l’Italia 751 milioni di €, la Lituania 355 milioni di €, la Lettonia 113 milioni di €, Malta 177 milioni di €, la Polonia 1,56 miliardi di €, il Portogallo 2,41 miliardi di € e l’Estonia 230 milioni di €. È la prima volta che la Bulgaria e l’Estonia ricevono finanziamenti nell’ambito di questo strumento. Gli altri dieci paesi dell’UE hanno già beneficiato di prestiti nel quadro di SURE.I prestiti SURE aiuteranno gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell’occupazione a seguito della pandemia di coronavirus. Nello specifico, li aiuteranno a coprire i costi direttamente connessi al finanziamento dei regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e di altre misure analoghe, anche rivolte ai lavoratori autonomi, introdotte in risposta alla pandemia di coronavirus. Le erogazioni odierne sono state precedute dalla settima emissione di obbligazioni sociali nell’ambito dello strumento SURE dell’UE, che nei giorni scorsi ha riscontrato un notevole interesse da parte degli investitori sullo sfondo delle difficili condizioni del mercato.Con questa erogazione nell’ambito di SURE l’UE ha messo a disposizione quasi 90 miliardi di € sotto forma di prestiti back-to-back. Tutti gli Stati membri dell’UE che hanno chiesto di beneficiare del regime hanno ricevuto una parte o la totalità dell’importo richiesto. Una panoramica degli importi erogati finora è disponibile online, così come gli importi totali per Stato membro. Complessivamente 19 Stati membri dell’UE riceveranno un sostegno finanziario totale pari a 94,3 miliardi di € nell’ambito di SURE, previa approvazione del Consiglio dell’Unione europea sulla base di una proposta della Commissione. I paesi possono ancora presentare richieste di sostegno finanziario nell’ambito di SURE, la cui dotazione complessiva arriva fino a 100 miliardi di euro.

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Il caso Moro e la proposta di una commissione d’inchiesta

Posted by fidest press agency su martedì, 11 Maggio 2021

“Bisogna fare luce sui fatti insoluti collegati allo scenario internazionale, come il caso Moro, occorsi nel secondo dopoguerra italiano. Per far luce anche sulla vicenda Moro è necessario costituire una Commissione d’inchiesta monocamerale o bicamerale in base alle indicazioni parlamentari, come abbiamo richiesto. Così da scoprire la verità, e non una verità. Lo dobbiamo alle vittime e ai famigliari. Moro nelle sue lettere di fine aprile, poco prima della barbara uccisione, dimostra l’esistenza del Lodo Moro, che era la via per fare lo scambio di prigionieri e liberarlo. Ne chiese l’attivazione come in passato per altri scambi di terroristi: chi non volle attuarlo? Per questo si rivolge a Piccoli, agli altri maggiori esponenti della DC e a Giovannone – che poteva vantare rapporti con i palestinesi – e ne invoca l’attivazione per fare lo scambio. Rimane la nuda realtà dei fatti che vedono le Brigate Rosse comuniste combattenti essere gli autori materiali del sequestro e dell’uccisione, con alla presenza, accertata, dei terroristi tedeschi della RAF ma nello scenario dei rapporti e delle relazioni internazionali tra terrorismo brigatista, palestinese e delle altre formazioni terroristiche europee dei Paesi dell’Est.” Così il fondatore dell’Intergruppo parlamentare “La verità oltre il segreto”, deputato Federico Mollicone.

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La Commissione europea fa marcia indietro e apre la porta ai nuovi OGM

Posted by fidest press agency su martedì, 4 Maggio 2021

Slow Food è seriamente preoccupata dalle conclusioni dello studio commissionato alla Commissione europea sulle “nuove tecniche genomiche” (NGT), che di fatto apre le porte alla deregolamentazione di nuovi OGM, ignorando il principio di precauzione.«Con il Green Deal e la strategia Farm to Fork, la Commissione europea si è impegnata ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare veramente sostenibile. Proponendo adesso di rivedere le regole in materia di OGM, la Commissione decide di non investire in sistemi agroecologici che portano benefici agli agricoltori, alle comunità locali e all’ambiente», afferma Marta Messa, direttore di Slow Food Europa. Ancora una volta, quindi, vediamo prevalere gli interessi dell’agroindustria a discapito di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e della libertà dei contadini di piccola scala di decidere in materia di sementi. Nel 2018, la Corte di giustizia europea aveva stabilito che l’esclusione dei nuovi OGM dalla direttiva Ue sugli OGM “comprometterebbe l’obiettivo di protezione perseguito dalla direttiva e non rispetterebbe il principio di precauzione che essa cerca di attuare”. La Commissione europea sta ora pericolosamente contestando la sentenza. Se i nuovi OGM non saranno sottoposti a test di sicurezza, si determinerà un vuoto nella tracciabilità ed etichettatura, e questa è una notizia preoccupante per i cittadini europei, che potrebbero ritrovarsi nel piatto i nuovi OGM senza informazioni in etichetta e senza esercitare il proprio diritto a scegliere, e per gli agricoltori e gli allevatori, per i quali garantire nuovi alimenti senza OGM diventerà sempre più difficile e costoso.I nuovi OGM potrebbero essere potenzialmente dannosi per l’ambiente e la sovranità alimentare dei piccoli agricoltori. Senza una regolamentazione rigorosa potrebbero verificarsi gravi danni agli ecosistemi e alla biodiversità, poiché non si potrebbero prendere misure contro la diffusione incontrollata di nuovi organismi OGM nell’ambiente. L’agricoltura e la produzione alimentare che si basano su fonti prive di OGM non potrebbero più essere protette. La tecnologia dell’ingegneria genetica si è evoluta dall’introduzione delle prime colture geneticamente modificate (GM) più di 20 anni fa. È emerso un insieme di nuove tecniche GM che gli scienziati chiamano collettivamente “editing genetico”. Il gene editing permette agli ingegneri genetici di modificare i geni esistenti piuttosto che aggiungere geni da altre specie. Queste nuove tecnologie sono anche chiamate “new breeding techniques” dall’industria agro biotecnologica, “innovative tecniche genomiche” dal Consiglio dell’Ue o “nuove tecniche genomiche” dalla Commissione europea. Slow Food chiama queste nuove tecniche di ingegneria genetica “nuovi OGM” poiché, secondo la sentenza della Corte di giustizia europea, si tratta legalmente e tecnicamente di tecniche di modificazione genetica, e quindi presentano gli stessi rischi.Nel 2018, la Corte di giustizia europea (CGUE) ha stabilito che i nuovi OGM devono essere regolamentati come OGM secondo i regolamenti dell’Ue, quindi seguendo il principio di precauzione. La sentenza della Corte di giustizia europea significa che la nuova generazione di colture e semi GM deve passare attraverso controlli di sicurezza, un processo di autorizzazione ed essere etichettata prima di essere immessa sul mercato, per garantire agli agricoltori, ai produttori di cibo e ai consumatori il diritto di sapere se un prodotto alimentare contiene organismi GM o meno. L’Ue deve attuare pienamente la sentenza della Corte di giustizia europea del 2018 e garantire che i nuovi OGM siano soggetti ai controlli di sicurezza di base e ai requisiti di autorizzazione. Il 30 marzo 2021 è stata inviata una lettera al vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans nella quale si mette in guardia dai rischi della deregolamentazione dei nuovi OGM. Lo studio della Commissione conclude che è necessaria una nuova politica che regoli i nuovi OGM. Questo è profondamente preoccupante in quanto implica che la Commissione sta cercando di indebolire i principi che attualmente regolano gli OGM e l’editing genetico. Il commissario Stella Kyriakides, capo del dipartimento Salute dell’Ue, afferma che “le nuove tecniche genomiche possono promuovere la sostenibilità della produzione agricola, in linea con gli obiettivi della nostra strategia Farm to Fork”.

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Scuola: la Commissione presenta un kit pedagogico per aiutare gli studenti a individuare e combattere la disinformazione

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 aprile 2021

La Commissione europea lancia un kit di strumenti ad uso degli insegnanti delle scuole secondarie per aiutare i loro studenti a individuare e combattere la disinformazione. Il kit – disponibile in tutte le lingue dell’UE – mira a sensibilizzare i giovani in merito al fenomeno della disinformazione e alle trappole che tende ai ragazzi, spiegando loro come proteggersene e offrendo l’opportunità di studiare il fenomeno sulla base di esempi concreti. Lo strumento contiene una presentazione personalizzabile e un opuscolo esplicativo con una guida ad uso dei docenti per strutturare una o più lezioni e una serie di risorse supplementari. Věra Jourová, Vicepresidente responsabile per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “La disinformazione è e rimarrà una minaccia per le nostre società democratiche. Sono convinta che grazie a questo strumento gli insegnanti saranno meglio attrezzati per aiutare i loro studenti a individuare e reagire adeguatamente alla disinformazione, contribuendo alla creazione di una società più resiliente a questo tipo di minacce.” Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha aggiunto: “Iniziative come questa integrano il nostro approccio olistico alla lotta alla disinformazione. Puntiamo a ridurre l’impatto della disinformazione online sulla società, e a tal scopo dobbiamo utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione.” Insegnare agli studenti a esplorare le opportunità e i pericoli di un panorama dell’informazione in continua evoluzione è una delle sfide da affrontare al fine di rafforzare la resilienza della società. Questo kit di strumenti fornisce agli insegnanti delle scuole secondarie le risorse necessarie per avviare discussioni con i loro studenti sulle conseguenze delle notizie false in una serie di settori, quali la salute, la democrazia, le norme culturali e giuridiche che sono alla base delle nostre società. L’obiettivo è sostenere gli sforzi della Commissione per contrastare la disinformazione online, indicato nel piano d’azione sulla disinformazione adottato nel 2018 e ribadito dalla comunicazione congiunta del giugno 2020. Il kit è uno strumento a sostegno di uno degli obiettivi previsti da questi testi: responsabilizzare i giovani cittadini, sensibilizzarli e rafforzarne lo spirito critico. È disponibile qui in tutte le lingue dell’UE.

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Istituire Commissione d’inchiesta sul caso Palamara. Presentato disegno di legge

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 febbraio 2021

“Fratelli d’Italia ha presentato un disegno di legge per istituire una Commissione parlamentare di inchiesta affinchè sia fatta luce riguardo la vicenda e i fatti denunciati da Luca Palamara. Riteniamo, infatti, che lo strumento più idoneo per fare chiarezza sia il pieno coinvolgimento del Parlamento e quindi il ricorso a una Commissione apposita d’inchiesta”.
Lo dichiarano il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, primo firmatario del ddl e vicepresidente della Commissione Giustizia, e il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Luca Ciriani.”L’inchiesta giudiziaria che nel 2019 ha coinvolto il magistrato Luca Palamara – osservano Balboni e Ciriani – e che ha portato alla luce gravi e reiterati casi di commistione tra il potere giudiziario e quello politico, in spregio al fondamentale principio di separazione degli stessi, rappresenta una delle pagine più buie della storia della nostra Repubblica. Non vi è alcun dubbio che quanto emerso nel corso dell’inchiesta a carico di Palamara rappresenti una grave violazione etica e deontologica che ha provocato un’inammissibile interferenza nel corretto funzionamento dell’autogoverno della Magistratura, suscitando indignazione e sconcerto. Il potere delle correnti dei magistrati è stato strumentalizzato al punto tale da interferire in scelte politiche, addirittura per attaccare rappresentanti politici che negli anni si sono susseguiti, con lo scopo di condizionare e manipolare le indagini, i processi e magari anche gli esiti delle stesse sentenze”.”La Commissione – concludono Balboni e Ciriani – dovrà avere lo specifico compito di indagare e di individuare eventuali responsabilità in chi abbia assunto e influenzato le decisioni delle nomine dei vertici giudiziari, alimentando il ruolo politico delle correnti della magistratura e inficiando gravemente la nostra democrazia”.

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Recovery: al via l’esame in commissione

Posted by fidest press agency su sabato, 30 gennaio 2021

“Nonostante la complicata situazione, come parlamentari continuiamo il nostro lavoro al servizio del Paese perché occorre essere pronti per poter partire subito non appena ci sarà un nuovo Governo” Così il presidente della commissione Bilancio alla Camera dei Deputati Fabio Melilli annuncia la convocazione della propria commissione e delle commissioni Attività produttive e Lavoro per l’avvio delle audizioni riguardanti il Piano nazionale Ripresa e Resilienza. “Il lavoro – aggiunge Melilli – inizierà con audizioni dei rappresentanti del mondo economico e del lavoro. In questa modo saremo in grado di fornire ai parlamentari le osservazioni e le indicazioni di merito delle varie categorie sui progetti necessari per rilanciare l’economia del nostro Paese attraverso l’uso dei fondi Ue. E’ importante in questo momento far capire al Paese che nonostante le oggettive difficoltà, le istituzioni continuano a operare per l’interesse nazionale.”

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COVID-19: la Commissione autorizza il primo vaccino sicuro ed efficace

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 dicembre 2020

La Commissione europea ha rilasciato oggi un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il vaccino anti COVID-19 messo a punto da BioNTech e Pfizer, che diventa così il primo vaccino anti COVID-19 autorizzato nell’UE. L’autorizzazione, avallata dagli Stati membri, fa seguito a una raccomandazione scientifica positiva basata su una valutazione approfondita della sicurezza, dell’efficacia e della qualità del vaccino in questione condotta dall’agenzia europea per i medicinali (EMA).La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Oggi aggiungiamo un importante tassello al successo della strategia europea per affrontare la pandemia. Abbiamo approvato il primo vaccino sicuro ed efficace contro la COVID-19 e presto ve ne saranno altri. Le dosi del vaccino approvato oggi saranno disponibili in tutti i paesi dell’UE, contemporaneamente e alle stesse condizioni. Anche le imminenti giornate europee della vaccinazione segneranno un momento di grande unità: siamo tutti sulla stessa barca. Non poteva esserci modo migliore per concludere questo anno difficile e cominciare a lasciarci la pandemia alle spalle.”BioNTech e Pfizer hanno presentato una domanda formale di autorizzazione all’immissione in commercio condizionata il 1º dicembre, facendo seguito all’analisi progressiva dei loro dati avviata già dal 6 ottobre dall’EMA. In tal modo è stato possibile valutare la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio condizionata in tempi molto brevi. Tale procedura, elaborata specificamente per le situazioni di emergenza, consente una valutazione quanto più rapida possibile, garantendo al contempo un esame completo e minuzioso di tutti i requisiti di sicurezza, efficacia e qualità del vaccino.Sulla base del parere positivo dell’EMA, la Commissione ha verificato tutti gli elementi a sostegno dell’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata e ha consultato gli Stati membri prima di rilasciarla.Il vaccino BioNTech-Pfizer è basato sulla tecnologia dell’RNA messaggero (mRNA), che permette alle cellule di produrre frammenti innocui delle proteine virali che il corpo umano utilizza per mettere in atto una risposta immunitaria al fine di prevenire o combattere una successiva infezione naturale. Quando viene somministrato il vaccino, le cellule leggono le istruzioni genetiche e producono frammenti della “proteina spike”, cioè una proteina che si trova sulla superficie esterna del virus attraverso la quale quest’ultimo entra nelle cellule e si replica, causando la malattia. Il sistema immunitario riconosce quindi tale proteina come estranea e produce difese naturali per contrastarla, vale a dire anticorpi e cellule T.La Commissione, gli Stati membri e l’azienda farmaceutica stanno lavorando per consegnare le prime dosi il 26 dicembre, in modo da poter dare inizio alle giornate europee della vaccinazione (27, 28 e 29 dicembre).Le consegne proseguiranno fino alla fine di dicembre e con cadenza settimanale costante nei mesi successivi. Entro settembre 2021 dovrebbe essere completata la distribuzione di 200 milioni di dosi. La Commissione e gli Stati membri si stanno già attivando per disporre di 100 milioni di dosi supplementari.

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Commissione europea: Per una ripresa verde

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 dicembre 2020

Bruxelles. Nella riunione del Consiglio europeo di questa settimana, i leader dei 27 Stati membri dell’UE cercheranno un accordo su un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni dell’UE entro il 2030. La Commissione europea propone di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, una posizione sostenuta dal Comitato europeo delle regioni (CdR). Nel corso del dibattito durante la sessione plenaria virtuale del CdR, i leader regionali e locali dell’UE hanno sottolineato che l’emergenza COVID non deve impedire all’UE di onorare l’impegno di affrontare le crisi in materia di clima e biodiversità, e di stabilire un nuovo obiettivo più ambizioso per il 2030. L’efficace attuazione del Green Deal europeo (la nuova strategia dell’UE per la crescita) deve tradursi in progetti concreti a livello locale e basarsi su un approccio decentrato.A dimostrazione dell’impegno del governo tedesco a favore di un forte coinvolgimento locale e regionale nella politica climatica, l’attuale presidenza del Consiglio (il semestre di presidenza tedesca termina il 31 dicembre), ha richiesto due pareri al CdR. Il primo parere valuta le opportunità di adattamento precauzionale ai cambiamenti climatici ed esorta la Commissione europea a sviluppare una nuova strategia di adattamento dell’UE con obiettivi e indicatori chiari, in linea con i principi di sussidiarietà attiva e di proporzionalità. Nella riunione del Consiglio europeo della scorsa settimana (10-11 dicembre), i leader dei 27 Stati membri dell’UE cercheranno un accordo su un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030. In questo modo l’Unione potrà presentare il suo contributo aggiornato determinato a livello nazionale alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici prima della fine del 2020. Il piano degli obiettivi climatici 2030 della Commissione europea propone di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, una posizione sostenuta dal Comitato europeo delle regioni.

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Manovra, Melilli: “In Commissione lavoreremo tutti insieme per migliorarla”

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 novembre 2020

“Naturalmente attendiamo che il testo arrivi formalmente al Parlamento ma mi pare che la manovra dia risposte importanti alle emergenze dei prossimi mesi, caratterizzati dalla seconda ondata del virus. Il lavoro della Camera e della Commissione bilancio sarà caratterizzato da una analisi approfondita con l’obiettivo di migliorarla, anche utilizzando le risorse a disposizione con scelte rilevanti e non certo con interventi localistici, come qualcuno teme. Vorrei ricordare che grazie al lavoro dei Parlamentari nel decreto rilancio è stato possibile dare risposte importanti come gli incentivi alla rottamazione, gli aiuti alle scuole paritarie ed il miglioramento delle norme sull’ ecobonus. Così’ il Presidente della Commissione Bilancio della Camera, Fabio Melilli, sulla legge di Bilancio approvata dal Governo che inizierà il suo iter parlamentare. E a questo proposito il Presidente Melilli spiega che lavorerà affinché fin dall’inizio nella Commissione vi sia un clima di collaborazione fra le diverse forze parlamentari. “La situazione è complicata – spiega il Presidente Melilli – e i cittadini, le famiglie, le imprese e i lavoratori, si attendono dalle istituzioni comportamenti e atti responsabili. Sono certo che nella Commissione Bilancio il clima sarà positivo come lo è stato in occasione della individuazione delle linee guida per il Recovery Fund. Ritengo che non solo ci sarà spazio per migliorare la manovra, ma sono certo che il Parlamento saprà svolgere il suo ruolo al fine di fornire al Paese tutti gli strumenti finanziari ed economici per sostenere la ripresa. Del resto vanno proprio in questa direzione tutte le sollecitazioni che ho ricevuto dalle forze politiche”.

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