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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Posts Tagged ‘Confronti/Your and my opinions’

Papa Francesco: “I comunisti ci hanno rubato la bandiera”

Posted by fidest press agency su giovedì, 3 luglio 2014

papa francescoSi tratta della bandiera spirituale della Chiesa dei poveri, ma una affermazione che, con tutto il rispetto per Papa Francesco, non mi sento di condividere né di sforzarmi a capire.Nella bandiera comunista, quella che sventola nelle feste dell’Unità, c’è il rosso porpora della battaglia, ma non c’è Cristo, per una scelta laica che in troppi hanno interpretato in senso anticlericale.Le lotte comuniste, che proponevano maggiore uguaglianza tra le classi, furono inquinate, fin dall’inizio, da una dichiarata “lotta di classe” e non certo di concertazione tra le classi; ciò produsse solo ulteriori danni, spingendo avanti il liberismo in difesa di interessi corporativi, contro i quali le classi più deboli nulla avevano da contrastare per chiedere maggiori diritti. Ebbe il sopravvento la legge del più forte, specialmente dopo il 9 novembre del 1989 con la caduta del muro di Berlino che segnò la vittoria del capitalismo sul materialismo sociale. Il comunismo ortodosso ha fatto il suo tempo, scandito di occasioni mancate o perdute, diventando socialdemocrazia, tesa a rivalutare la presenza storica delle classi operaie nel teatro della politica nazionale e internazionale, esaltando la centralità sociale dell’uomo e di tutti gli uomini.Le parole di Papa Francesco non chiariscono nulla, anzi peggiorano la situazione proprio nelle contraddizioni che vediamo annunciarsi dall’altra parte del Tevere.La bandiera del Cristo dei poveri, Santità, è saldamente in mano a quei sacerdoti che combattono giorno dopo giorno  negli angusti anfratti del “mondo dei vinti” e garrisce alta sospinta dal vento della santità di Mons. Oscar Romero, per il quale Ella, Santo Padre, ha sbloccato il processo di beatificazione, dopo che il suo predecessore, oggi emerito, ne aveva bloccato l’iter.La Teologia della Liberazione rappresenta, oggi, ciò che in tempi passati rappresentarono il monachesimo e i giganti della santità, in quel periodo buio della Chiesa impegnata nelle lotte per le investiture, nella crociate, nel potere temporale e, infine, nell’Inquisizione, paradossalmente chiamata “santa”. Il suo predecessore confermò la condanna della Teologia della Liberazione, mentre, contestualmente, tornava ad abbracciare i negazionisti di Lefebvre, togliendo la scomunica che era stata comminata da Giovanni Paolo II; quella condanna, che ancora persiste insieme alla generica accusa di “comunismo”, rappresenta un gigantesco passo indietro nella storia, cancellando oltre un secolo del Magistero sociale della Chiesa. Anche Paolo VI venne accusato di essere un “Papa comunista” dai rappresentanti delle lobby americane dello sfruttamento, delle armi, delle guerre, mentre meriterebbe di essere il primo a ricoprire una nuova onorificenza “Dottore sociale della Chiesa”, avendo sviluppato il Magistero della Chiesa con l’enciclica Populorum Progressio.Nella bandiera issata dalla TdL, Cristo è presente, anche se si tratta di una immagine di Cristo lontana dalle icone dell’opulenza, mostrando un Cristo povero, mendico, straccione, affamato, assetato, negletto, sfruttato, umiliato nella persona e nell’anima, come sono i fedeli per i quali pregano i sacerdoti dell’America Latina, ispirati dal loro protettore Oscar Romero, ma un Cristo pronto a perdonare, ad amare, forte di quel “manifesto” dell’uguaglianza rappresentato dal Discorso della Montagna con le Beatitudini che rappresentarono la più grande rivoluzione sociale che mai il pianeta Terra abbia visto.Si tratta di valori che nessuno potrebbe mai rubare, perché messi a disposizione di tutti gli uomini di buona volontà. (Rosario Amico Roxas)

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Stop omofobia

Posted by fidest press agency su martedì, 23 luglio 2013

Mentre in Parlamento giunge a termine l’iter per varare una legge contro l’omofobia, che punisca anche in Italia la violenza contro le persone gay, lesbiche e trans, riprende anche la solita litania di politici e opinionisti che affermano “che una legge di questo tipo toglierebbe alle varie religioni” la libertà di parlare, mentre “qualcun altro sostiene che, in Italia, non c’è bisogno di una legge contro l’omofobia” o con un’ipocrisia davvero impressionante arriva a dire che «Con tutti i problemi che ha l’Italia non è certo il caso di perdere tempo per legiferare su certi argomenti!». Ma quante vittime ancora occorrono perché anche in Italia si possa punire la violenza dell’omofobia?
I cristiani omosessuali vegliano pubblicamente dal 2007, ogni 17 maggio, per ricordare le troppe vittime della violenza dell’omofobia. Vegliano in parrocchie cattoliche, in diocesi cattoliche e con numerose comunità evangeliche valdesi, metodiste, battiste, luterane italiane ed ogni anno chiedono, insieme a tante persone di buona volontà, di mettere fine a questa ennesima violenza…Alle persone di buona volontà che siedono anche nel nostro lontano Parlamento giriamo la lettera aperta di Gianni Geraci, portavoce del gruppo Guado, Gruppo di riflessione su Fede e omosessualità di Milano, che prova a spiegare perché noi cristiani, omosessuali e non, chiediamo che il Parlamento Italiano sappia parlare la lingua della giustizia e smetta di tacere su questi temi.Una lettera-appello che dedichiamo a tutti i Mattei del mondo, vittime della violenza dell’omofobia, suicidi perché, come ricorda Geraci << I tuoi compagni ti prendevano in giro dandoti del “frocio” e tu non avevi il coraggio di denunciare questa subdola forma di persecuzione a nessuno, perché nessuno ti aveva spiegato che era comunque qualche cosa di ingiusto e di profondamente sbagliato. Uno dei modi in cui, concretamente, si possono evitare tragedie simili a quella che ti ha visto morire, è quello di introdurre delle leggi che puniscono qualunque forma di discriminazione e di incitamento all’odio nei confronti di omosessuali e transessuali. In Italia ci stiamo provando, ma, anche se la cosa può sembrare assurda, ci sono molte persone che, in Italia, questa legge non la vogliono.
…. Ed è per questo, caro Matteo, che ti chiedo di intercedere per queste persone: perché il loro cuore, indurito dalla paura e dal disprezzo nei confronti di quelli che, come me, sono omosessuali, finalmente si apra.
Spero davvero che tutte le forme più o meno mascherate di opposizione a una legge che condanna l’omofobia, finalmente si sciolgano come neve al sole, e che si possa arrivare nei prossimi mesi ad avere anche in Italia una legge capace di prevenire episodi come quello di cui tu sei stato vittima.Te lo dobbiamo, caro Matteo. Te lo debbono anche quelli che non sono d’accordo con questa legge. E anche loro si darebbero da fare per approvare questa benedetta legge, se solo ascoltassero la voce di Dio che soffocano nel loro cuore>>.

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Cura antirughe: cresce in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 febbraio 2012

Cresce a livello mondiale il mercato delle sostanze iniettabili (tossina botulinica e filler) e dei cosmeceutici, registrando un tasso del 10% l’anno, con l’Asia che si afferma come il continente più in espansione in questo settore (+ 15,7% all’anno, contro il 7% dell’Europa e l’11% degli Stati Uniti e dell’America Latina). A scattare la fotografia il congresso annuale di Imcas (International master course of aging skin) che si è tenuto a Parigi a fine gennaio, da cui emerge un quadro generale del mercato medico-estetico da oggi fino al 2016. Secondo quanto viene fuori il mercato è caratterizzato da un avanzamento dell’11,2% all’anno per un totale di circa sei miliardi di euro. Complessivamente gli Stati Uniti occupano il 24,6% del mercato mondiale, l’America Latina il 19,6%, l’Europa il 21,6% e l’Asia il 31,7%, soprattutto con l’India e la Cina. In Europa, l’Italia supera tutti i confronti e domina ogni classifica di intervento e trattamento.(fonte farmacista33)

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Inaccettabili gli attacchi e le insinuazioni nei confronti della Consulta

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2012

Italiano: Il Presidente Giorgio Naplitano acco...

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E del capo dello Stato che in queste ore risuonano nei commenti sul pronunciamento della Corte. Anche se avremmo preferito una decisione che consentisse di far esprimere i cittadini su una legge elettorale che va assolutamente cambiata, il rispetto per le istituzioni, Presidenza della Repubblica e Corte Costituzionale in testa, viene prima di ogni considerazione. È quindi da rigettare qualunque insinuazione, frutto di un’assenza di cultura istituzionale purtroppo diffusa”. Lo scrive su Facebook Enrico Letta, vicesegretario del Partito democratico.

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La vendita diretta a domicilio è etica sostenibile

Posted by fidest press agency su giovedì, 3 novembre 2011

Vendita Diretta

Image by alee_04 via Flickr

Univendita adotta un documento di comportamento per aziende associate e incaricati alla vendita. Pozzoli: «Un passo decisivo per la credibilità e la crescita del settore» Sostenibilità, trasparenza, correttezza, rispetto. Sono queste le parole chiave contenute nel Codice etico di Univendita (Unione italiana vendita diretta), l’associazione di categoria che si è dotata di un documento d’indirizzo sia per le imprese associate sia per gli incaricati alla vendita. Dopo la Carta dei valori, primo passo dell’associazione nei confronti del rispetto del mercato e dei consumatori, il direttivo di Univendita ha approvato all’unanimità i 20 articoli del Codice che prendono in considerazione tutti gli aspetti legati alla vendita diretta a domicilio: dai rapporti associativi a quelli tra aziende associate, passando per quelli tra imprese e incaricati alla vendita fino alle imprese concorrenti e i consumatori, vero e proprio cuore del documento. «Il Codice etico di Univendita -dice il presidente, Luca Pozzoli- ha lo scopo di garantire che l’attività di vendita diretta delle imprese associate e di tutti i loro incaricati si svolgano nel rispetto del mercato e dei consumatori e della dignità delle persone, nella tutela dei diritti dei consumatori e secondo i principi enunciati nella Carta dei valori». Fin dalla sua costituzione, avvenuta nel settembre dello scorso anno, Univendita ha sottoposto alle imprese associate un documento d’indirizzo incentrato sull’importanza della persona: sia essa l’incaricato alla vendita, siano essi i quadri aziendali, siano essi i consumatori: «La Carta dei valori è stato il primo passo perché l’associazione mettesse bene in chiaro che le aziende associate Univendita devono interpretare al meglio i comportamenti di correttezza e trasparenza, sia nei rapporti associativi sia nei rapporti con il mercato e i consumatori -continua Pozzoli-. Il nostro sistema distributivo, che è il più antico del mondo, ha avuto nel corso della sua storia troppe zone opache che le aziende d’eccellenza hanno subito e da cui, con la consapevolezza della serietà, sono uscite sempre a testa alta. Univendita, per prima, intende mettere dei paletti di comportamento ben chiari che le aziende associate si impegnano a rispettare e a divulgare». Un segnale ulteriore dell’autorevolezza del Codice etico è dato dal fatto che è stato nominato un amministratore indipendente per il controllo dei comportamenti delle aziende associate e degli incaricati alla vendita.

Venti articoli suddivisi in quattro capitoli che analizzano nel dettaglio tutti gli aspetti della vendita diretta a domicilio: dai rapporti con i consumatori, passando per i rapporti con gli incaricati alla vendita, fino ai sistemi di controllo e alle sanzioni previste in caso di inadempienze: «Il Codice definisce le regole per lo svolgimento di attività sostenibili nell’ambito della vendita diretta ed evidenzia le attività che sono considerate in contrasto con le sue finalità, anche se conformi alle norme vigenti» precisa Pozzoli. È proprio questo uno degli aspetti più importanti del documento: le leggi esistono, ma Univendita va ben oltre le normative e pone ulteriori paletti che le aziende associate s’impegnano a rispettare: condizione essenziale per poter associarsi, e rimanere associati, a Univendita. Le sanzioni previste dal codice vanno dal richiamo alla censura, fino all’esclusione e alla pubblicazione dei provvedimenti sanzionatori. Un passo in avanti rispetto alla legge 173/2005 che ha messo fuorilegge le cosiddette vendite piramidali e ha regolamentato, per la prima volta in Italia, il settore della vendita diretta a domicilio, ma che «non ha contribuito alla totale trasparenza del settore -conclude Pozzoli-. Il codice impegna le imprese associate e tutti i loro incaricati a mantenere comportamenti etici volti a garantire la correttezza dell’attività commerciale e la sostenibilità economica della vendita diretta. Il contenuto dell’articolo 15 del Codice è molto chiaro: alle imprese associate è vietato richiedere agli incaricati di acquistare scorte di prodotti, di imporre acquisti di prodotti, di proporre sconti per acquisti di ingenti quantitativi di prodotti. Inoltre, è vietato proporre l’acquisto di una qualsiasi posizione all’interno della struttura di vendita delle imprese. Le imprese, inoltre, non devono consentire ai propri venditori l’acquisto di prodotti per uso personale a condizioni vantaggiose, che non siano riconducibili alle reali ed effettive esigenze dell’incaricato o della propria famiglia. Punti imprescindibili per una vendita diretta sempre più sostenibile e credibile». Il documento integrale è consultabile sul sito dell’associazione all’indirizzo internet http://www.univendita.it.

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Lettera di un italiano al “Foglio”

Posted by fidest press agency su sabato, 17 settembre 2011

Pizza Berlusconi, so-called ‘best pizza in the...

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Egregio Direttore. Ho letto la lettera inviatale da Berlusconi. Mi consenta replicare. Premetto, a scanso di equivoci, che non intendo contestare quanto il presidente le ha scritto ma mi limito a fare qualche riflessione. Pare evidente che esistono due versioni opponenti tra loro. Da una parte esistono dei magistrati che hanno aperto un fascicolo nei confronti di Berlusconi con particolari infamanti sulla sua vita sessuale e quanto altro. Dall’altra si afferma che è tutta una montatura giudiziaria e mediatica. Se debbo credere al capo del governo ne consegue che ci troviamo al cospetto di una magistratura “eversiva e golpista” come è stato ripetutamente affermato dalla “vittima”. Ora mi domando se al cospetto di questo “vulnus” che colpisce gravemente la tenuta stessa della democrazia, tanto che lo stesso Berlusconi ha lasciato trasparire il sospetto che la procura di Napoli voglia interrogarlo come testimone solo per “incastrarlo” ovvero per coglierlo in flagranza di reato e quindi arrestarlo non essendo prevista, in questo caso, l’immunità parlamentare, non pensa, che a questo punto, egregio direttore, vi sia materia sufficiente per mandare i carabinieri ad arrestare questi “golpisti”? Ma se ciò non accade qualche dubbio sull’innocenza del presidente mi viene spontanea. Caspita, mi chiedo, è stato indagato, mi dicono, per ben 50 volte e mai un procedimento ha avuto modo di essere celebrato fino alla sentenza finale se non fossero intervenute le prescrizioni e le leggi ad personam e persino la derubricazione del reato di falso in bilancio. Glielo dica lei, egregio direttore, si faccia almeno una volta processare, dimostri di non temere la giustizia, dimostri che l’Italia è un Paese a democrazia compiuta e che i diversi poteri dello stato funzionano. Ha persino un precedente illustre: quello del senatore a vita Giulio Andreotti. Ma a questo punto non è tanto la difesa d’ufficio quanto l’intelligenza ad essere messa duramente alla prova. Per ogni cosa vi è un limite e questo limite, di là delle vicende giudiziarie, è stato superato. Non le pare? (Riccardo Alfonso http://www.fidest.it)

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“Primo settembre davanti al Senato”

Posted by fidest press agency su giovedì, 25 agosto 2011

Roma 1/9/2011 “L’Ugl sarà il primo settembre davanti al Senato, insieme a Cisl e Uil, per far sentire la propria voce sulla manovra e per chiedere maggiore equità negli interventi all’esame del Parlamento”. Lo rende noto Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, evidenziando come “con questa iniziativa vogliamo dimostrare che è possibile tutelare le fasce più deboli anche senza ricorrere a proteste eclatanti, restando nei binari del confronto responsabile, senza il quale non si può raggiungere nessun traguardo concreto. Non c’è più tempo né spazio per le divisioni – conclude – , le priorità del Paese sono altre”.

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Sicurezza: “basta con le ipocrisie”

Posted by fidest press agency su giovedì, 7 luglio 2011

“La verità è che in molti in questi anni hanno lucrato politicamente sul tema della sicurezza utilizzandola come un vero e proprio spot elettorale in funzione delle proprie esigenze mediatiche. D’altronde le ordinanze sulla sicurezza varate dal Sindaco Alemanno, che sottraggono forze di polizia dai loro compiti investigativi per rincorrere prostitute, lavavetri o per intervenire nei confronti di situazioni di emarginazione sociale, ne sono l’esempio più emblematico. Tutto ciò, mentre nel Lazio e a Roma sono cresciute le infiltrazioni dei clan criminali nel settore dei rifiuti, dell’edilizia, nelle attività commerciali fino all’acquisto degli immobili di pregio. Non a caso, Roma è la settima provincia in Italia per immobili e aziende confiscate ai clan criminali. Negli ultimi dieci anni, solo a Roma e provincia, sono stati confiscati ai clan criminali ben 383 beni, di cui, peraltro, solo il 30 % di questi beni è stato riutilizzato per scopi sociali e istituzionali, come previsto dalla legge 109/96.”. E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro della direzione romana del Prc-Federazione della Sinistra e presidente del Consiglio del XVII Municipio. “Non sorprende il fatto – continua Barbera – che in questi anni tale fenomeno, nella nostra città, sia stato ampiamente sottovalutato dalla politica, a differenza dell’enfatizzazione di tanti altri fenomeni, anche minori. Daltra parte non è un mistero che storicamente le mafie si sono caratterizzate proprio per le loro strette connessioni e collusioni con parti dello stesso sistema economico e politico. Sorprendono, pertanto, le dichiarazioni di coloro che sembrano, improvvisamente, aver scoperto l’acqua calda e che fino ad oggi, tramite le proprie scelte politiche, hanno fatto finta di non vedere”.

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Cutrufo a Borghezio: rispetta Roma

Posted by fidest press agency su domenica, 26 giugno 2011

«Borghezio non è nuovo a questi “conati”. E’ noto per questo in Europa». A parlare il sen. Mauro Cutrufo, Vicesindaco di Roma Capitale, commentando le dichiarazioni dell’europarlamentare della Lega Borghezio. «Prego i colleghi della Lega, con i quali abbiamo fatto anche cose importanti per Roma e per il Paese, di mantenere un atteggiamento corretto nei confronti del popolo romano e del suo sindaco liberamente scelto dagli elettori» ha detto Cutrufo. «Trovo che Calcutta sia una città interessante e da rispettare anch’essa, ma Roma in tutti gli standard, anche di recente pubblicati, è a livello di quelli europei. Nessuno nega però che si può sempre migliorare, per esempio scongiurando il pagamento di un pedaggio su una strada del centro cittadino, come è il raccordo anulare. All’amico Castelli ribadisco che all’interno del raccordo anulare vive il 60% della popolazione romana; fuori dall’anello vive il 40% (un milione800mila/un milione 200mila). Il territorio contenuto nel cerchio anulare è soltanto un terzo della città di Roma e due terzi del territorio, più del 50% di tutti i municipi, sono fuori dal cerchio del Gra. Milano e Napoli vengono invece lambiti dai raccordi di servizio, questa è la grande differenza».

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Opposizione sociale e alternativa

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 giugno 2011

Torino. Il Segretario regionale del PD Gianfranco MORGANDO ha partecipato ieri mattina al presidio organizzato da “Benvenuti in Italia” davanti alla sede del Consiglio regionale del Piemonte. “L’esito delle elezioni amministrative e dei referendum ha evidenziato la crisi politica del centrodestra a livello nazionale e regionale. Netto è stato il giudizio negativo dei cittadini nei confronti delle politiche del Governo Berlusconi e della Giunta Cota. C’è, infatti, una responsabilità politica del Presidente Cota non solo rispetto agli scandali nella sanità ma più in generale per l’incapacità di affrontare le problematiche più rilevanti per la nostra Regione. La manifestazione di oggi dimostra che sta nascendo una opposizione sociale al governo regionale. Il PD vuole mantenere un rapporto con i movimenti e le realtà sociali che possono contribuire alla costruzione di questa opposizione. Tuttavia sappiamo che non basta. E’ indispensabile un’alternativa programmatica e di governo che sia in grado di dare risposte concrete alle questioni che interessano e preoccupano realmente i piemontesi. Questo è il compito principale delle forze che intendono costruire l’alternativa politica al centrodestra. A questo lavora il PD, in particolare con l’azione del suo gruppo in Consiglio regionale, richiamando quotidianamente la maggioranza alla responsabilità dei suoi limiti e della sua inadeguatezza. Quando saranno mature le condizioni il PD per primo chiederà a Cota di lasciare il campo libero”

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Piano Sud: un paese a 2 velocità

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2011

“Il rapporto Svimez sulla situazione Italia registra un paese a due velocità, la situazione non è più tollerabile” lo afferma l’on. Americo Porfidia di Noi Sud “In questi anni di grandi cambiamenti a livello globale l’Italia ha visto mutare sensibilmente il suo profilo economico e industriale, ma un dato è rimasto costante, il ritardo del Sud nei confronti del Nord. Noi crediamo che questa forbice sia tra le cause della mancata crescita del paese nel suo complesso. In un’economia sempre più mondializzata non possono esistere e resistere economie eccessivamente localizzate. L’Italia deve maturare una chiara e organica strategia nazionale per affrontare la sfida della crescita e garantire ai proprio cittadini livelli di vita al passo con i tempi. In particolare il Meridione – continua Porfidia – soffre sempre più una crisi occupazionale che rischia di aggravarsi ulteriormente, gettando nella disperazione migliaia di famiglie e individui. Non possiamo permetterlo, anche perché le ricadute sarebbero pagate da tutti e a livello non solo locale. Il federalismo fiscale può e deve rappresentare una possibilità per responsabilizzare cittadini e classe politica ma non deve tradursi nell’abbandono dei territori meridionali, già stremati dalla crisi. Teniamo presente che nel secolo scorso – come evidenziato dal rapporto Svimez – quando il Sud è stato seriamente oggetto di attenzione da parte dei governi ha sempre risposto in termini positivi, segno delle grandi potenzialità insite nel territorio; in particolare con crescita del Pil ed elevati tassi di scolarizzazione tali da riequilibrare la posizione col nord. Per questo chiediamo fermamente al Governo – conclude Porfidia – di dare piena attuazione al Piano per il Sud, evitando sprechi e finanziamenti pioggia, concentrandosi sui problemi del lavoro, le infrastrutture e dei servizi essenziali ai cittadini”

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Fibrillazione Atriale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 Maggio 2011

Palermo. Garantire una migliore diagnosi e gestione della fibrillazione atriale e più efficaci misure per prevenire l’ictus collegato ad essa. Queste le principali raccomandazioni contenute nel documento, realizzato con il contributo non condizionato di Bayer, che un Gruppo di Lavoro internazionale costituito da Medici Specialisti, Membri di Società Scientifiche e Rappresentanti di Associazioni Pazienti ha presentato recentemente al Parlamento Europeo per sensibilizzare la classe politica nei confronti della prevenzione dell’ictus attraverso la gestione delle più severe cause di rischio come la fibrillazione atriale. Il documento è stato presentato per la prima volta in Italia nell’ambito del Forum del Mediterraneo in Sanità in corso a Palermo fino al 26 maggio presso il Teatro Politeama, in occasione di una Tavola Rotonda svoltasi oggi dal titolo: “Appropriatezza dei percorsi assistenziali nelle patologie cardiovascolari – Prevenzione dell’ictus”.
La fibrillazione atriale è una frequente anomalia del ritmo cardiaco a causa della quale il sangue, non pompato più correttamente, ristagna all’interno delle camere superiori del cuore (gli atri), favorendo la formazione di trombi che, se entrano nel circolo sanguigno, possono arrivare al cervello e provocare un ictus cerebrale. Attualmente si stima che in Europa oltre 6 milioni di persone siano affetti da questa patologia, anche se ci si aspetta un’ulteriore crescita, in quanto legata all’invecchiamento della popolazione. Questa aritmia cardiaca è causa del 15-20% di tutti gli ictus trombo embolici, il disturbo cardiovascolare più comune dopo le cardiopatie, che colpisce 9,6 milioni di persone in Europa, con un’incidenza di 2 milioni di soggetti l’anno e che comporta una spesa sanitaria complessiva all’interno dell’Unione Europea di oltre 38 miliardi di euro l’anno. Inoltre, gliictus collegati a fibrillazione atriale sono più gravi, provocano invalidità maggiori e sono associati a un aumento del 70% del tasso di mortalità rispetto agli eventi che colpiscono chi non ne è affetto.
La gestione efficace della fibrillazione atriale, da un lato mira a controllare il ritmo e la frequenza, con farmaci specifici, dall’altro tende a prevenire la formazione di coaguli attraverso una terapia antitrombotica (antagonisti della vitamina K o acido acetilsalicilico) che, se avviata per tempo e monitorata correttamente, ha un’efficacia elevata, con una riduzione del rischio di ictus di circa i due terzi. Il gold standard della profilassi farmacologica è rappresentato da anticoagulanti orali antagonisti della vitamina K, che presentano, tuttavia, alcune difficoltà di gestione per le molteplici interazioni con alimenti o con altri farmaci che ne variano l’assorbimento e per l’alta variabilità di risposta inter-individuale. La conseguenza più importante è l’impossibilità di stabilire un dosaggio fisso e la necessità di frequenti controlli ematologici per un eventuale aggiustamento del dosaggio. Per questi motivi, tali farmaci non vengono usati con regolarità o vengono troppo spesso abbandonati dai pazienti. Tuttavia la letteratura scientifica dimostra che nei pazienti con fibrillazione atriale trattati con anticoagulanti il rischio emorragico è sicuramente superato dai vantaggi del trattamento. E a proposito della gestione della terapia preventiva, un altro punto molto importante messo in luce nel documento presentato all’Unione Europea riguarda la necessità di aumentare la consapevolezza della patologia nei pazienti, attraverso un più ampio accesso alle informazioni. Educare e incoraggiare gli stessi ad assumere un ruolo più attivo nel processo di decisione, nella definizione degli obiettivi e nella valutazione degli esiti è, infatti, spesso associato a esiti clinici migliori.
Le raccomandazioni del Gruppo di Lavoro di esperti individuano un altro punto cruciale nella lotta alla fibrillazione atriale: la necessità di incrementare la ricerca sulle cause, la prevenzione e la gestione della malattia. Esigenza enfatizzata dalle prospettive di diffusione della stessa negli anni futuri se pensiamo che, secondo dati dell’Unione Europea, entro il 2050 in Europa il numero di persone di età superiore a 65 anni aumenterà del 70%. E la ricerca farmacologica si sta effettivamente muovendo in questa direzione. Negli ultimi anni sono state numerose le ricerche cliniche finalizzate a migliorare l’efficacia della terapia anticoagulante e la qualità di vita del paziente sottoposto a tale trattamento ed entro il prossimo anno sono attesi nuovi rimedi terapeutici più maneggevoli e sicuri in grado di venire incontro alle esigenze di medici e pazienti.

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Buttiglione su medicine complementari

Posted by fidest press agency su sabato, 14 Maggio 2011

Dichiarazione dell’On. Buttiglione (Presidente dell’UdC e vice presidente Camera dei Deputati) relativamente alle polemiche nell’area delle medicine complementari: “Dobbiamo assolutamente evitare che l’Europa emani provvedimenti sanzionatori nei confronti dell’Italia a causa delle inadempienze giuridiche del Ministero della Salute”. “Omeopatia? Questione di natura politica, e non solo scientifica, anzi – aggiungerei – questione giuridica”. “Una Direttiva Europea disattesa in alcune sue parti, con milioni di cittadini e medici che vedono limitate le loro possibilità di cura, e – non ultimo – un comparto produttivo profondamente colpito dal 1995, anno dal quale non è stato più possibile inserire sul mercato nuovi medicinali omeopatici: questi sono tutti elementi che devono trovare una soluzione di tipo politico.”

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I pagamenti delle imprese italiane

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 Maggio 2011

Peggiora nel 2010 la percentuale di imprese italiane puntuali nei pagamenti e si assesta al livello più basso dal 2007. Tuttavia, il primo trimestre del 2011 mostra qualche segnale di miglioramento, che dovrà però trovare conferma nei risultati dei prossimi mesi. È quanto si evince dallo Studio 2010 sui tempi di pagamento delle imprese italiane, presentato oggi da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIFspecializzata nelle business information. La puntualità nel rispettare gli impegni di pagamento nei confronti dei propri fornitori è una virtù sempre più rara, tanto che a fine 2010 solo il 37,5% delle imprese italiane paga a scadenza: dopo il segnale positivo del secondo trimestre dell’anno passato, in cui le imprese puntualinei pagamenti erano aumentate e avevano raggiunto il 42,2% del totale, nella seconda parte del 2010 si è osservato un brusco decremento che conferma il trend negativo iniziato negli scorsi anni. La quota a fine 2010 di imprese virtuose ha subito un calo di 13,3 punti percentualirispetto al 2007, del 12,1% rispetto al 2008 e del 6,2% rispetto al 2009.

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Alemanno: auguri al Santo padre

Posted by fidest press agency su sabato, 16 aprile 2011

Vatican. Pope Benedict XVI.

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In occasione dell’84mo compleanno di Benedetto XVI, il sindaco di Roma ha fatto pervenire a S. Em. Card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Sua Santità, un telegramma di auguri. Nel testo il sindaco Alemanno indirizza al Santo Padre «a nome della città, della Giunta capitolina e personale i più affettuosi e devoti auguri in occasione del Suo genetliaco». «In questa felice ricorrenza – continua Alemanno – desidero esprimere al Santo Padre la nostra riconoscenza per l’affetto da sempre manifestato nei confronti di Roma e dei romani, i cui profondi e antichi legami con la Santa Sede sono alimentati dalla condivisione dei principi etici e morali che devono guidare le nostre intenzioni e le nostre azioni quotidiane».

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Nel giorno della morte di Arrigoni

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 aprile 2011

“Sto seguendo su RAI 3 la cerimonia che si sta tenendo al Senato relativa alla tutela e la promozione dei diritti umani alla quale hanno preso parte attiva gli studenti italiani di una scuola di Trieste. Hanno preso la parola gli studenti e ascoltando le loro parole dignitosamente accorate, un’esortazione dei ragazzi a cercare di passar loro il testimone in modo socialmente ed eticamente corretto e rispettoso appunto dei diritti umani, mi si è stretto il cuore. Potrei essere la loro nonna e ho provato pena per loro. In che Paese stiamo vivendo se dobbiamo aggrapparci, riponendovi la nostra ultima speranza, alle parole semplici e dignitose dei nostri giovani; parole che certamente cadranno nel vuoto, nonostante le facce compassate di chi li sta ascoltando in questo momento, in uno dei luoghi “sacri” della nostra Repubblica e oggi uno tra i più discussi e contestati del Paese, centro di potere e di strapotere nei confronti dei deboli e dei cittadini in difficoltà in genere. Nel giorno della morte del giovane Arrigoni – ancora una volta è uno dei nostri giovani, un italiano che ci da una dolorosa lezione di vita a tutti noi ma soprattutto a chi disgraziatamente e malamente ci governa – un plauso agli insegnanti di questi ragazzi e un augurio ad essi stessi affinché non si lascino corrompere da questa società gravemente responsabile nei loro confronti. Per una volta, come accade da troppo tempo a questa parte ormai, non mi sono vergognata di assistere ad una seduta del Senato della Repubblica del mio Paese”.

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La famiglia e i disabili

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 marzo 2011

Secondo una ricerca dell’Istat diffusa a metà 2010 e intitolata “La disabilità in Italia”, nel nostro Paese si contano quasi 3 milioni di persone con disabilità, pari a circa il 5 per cento di tutta la popolazione. L’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (ISFOL) è leader del progetto “Disability and Social Exclusion” (DSE), che nasce per promuovere, con iniziative a livello territoriale, una cultura che porti al superamento di comportamenti discriminatori ancora molto diffusi nei confronti delle persone con disabilità. Il progetto ha evidenziato come, in Italiane persone con maggiori problemi legati alla disabilità siano soprattutto donne, bambini, anziani e immigrati, e come il luogo in cui essi trovano maggior supporto sia la famiglia, che dovrebbe essere aiutata al massimo dal momento che il lavoro di cura grava quasi esclusivamente sui familiari. Il progetto DSE ha individuato le “migliori pratiche” che sono state attuate recentemente in Italia per favorire sostegno e inclusione sociale delle persone con disabilità. Il trasferimento e la diffusione su tutto il territorio nazionale delle best practices individuate consentirà di livellare le forti diversità in termini di assistenza ed aiutare a costituire un sistema di servizi più omogeneo a livello nazionale.

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Operatori difesa-sicurezza: le solite bugie

Posted by fidest press agency su martedì, 22 marzo 2011

“L’incontro tra Sindacati di polizia e il Governo si è rivelato, per i primi, l’ennesima perdita di tempo perché anche oggi il Governo ha rivelato il suo vero volto, cioè  quello di chi mente sapendo di mentire. Mentre solo pochi giorni fa un “amichevole” Berlusconi ad Arcore aveva rassicurato i poliziotti che il 23 marzo, cioè domani, il Consiglio dei ministri avrebbe varato un provvedimento fortemente voluto da lui , Maroni e La Russa, per limitare i già pesanti danni che la manovra finanziaria della scorsa estate ha prodotto nei confronti dei militari e dei poliziotti, oggi i suoi ministri lo hanno categoricamente smentito, insomma hanno colpito e affondato la solita promessa propagandistica del Premier . Sono certo che i sindacati di polizia, legittimati dall’ampio consenso del personale che rappresentano, sapranno reagire con fermezza all’ennesima presa per i fondelli che oggi il Governo gli ha riservato e che gli riserverà anche nel futuro, perché è chiaro che il rimandare la questione a prossime e improbabili riunioni del Consiglio dei ministri equivale a dire che ne oggi ne domani ci saranno risposte concrete alle richieste economiche dei poliziotti. Mi preoccupa invece il fatto che i militari da quasi due anni non hanno nessuno che li possa rappresentare e tutelare nei rapporti con il Governo.” Lo ha dichiarato Luca Marco Comellini segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia.

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Cresce fiducia nelle forze armate

Posted by fidest press agency su lunedì, 21 marzo 2011

“Cresce l’indice di fiducia dei contribuenti italiani nei confronti delle forze armate, +9,3% rispetto allo stesso periodo del 2010.” Lo rileva l’Associazione Contribuenti Italiani, che con lo Sportello del Contribuente monitora costantemente la fiducia dei contribuenti nei confronti della pubblica amministrazione. Il sondaggio, effettuato attraverso Lo Sportello del Contribuente nel mese di febbraio e che sarà pubblicato su “Contribuenti.it Magazine”, rileva che tre contribuenti su quattro hanno fiducia nelle forze armate: il 82,66% dei contribuenti italiani hanno votato a favore e solo il 17,34% ha votato contro. “E’ il miglior dato di sempre registrato nell’ambito della pubblica amministrazione – afferma Vittorio Carlomagno, presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani – ed e’ da attribuirsi alla enorme attività posta in essere dalle forze arma te sia sul territorio interno che su quello internazionale”. Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani

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Riforma giustizia

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 marzo 2011

Ieri è stato dato il via libera da parte del Consiglio dei ministri alla legge costituzionale di riforma della giustizia, che ha suscitato reazioni positive da parte del centro-destra e dei Radicali, mentre è stata definita “punitiva nei confronti dei magistrati” e “anticostituzionale” dal Pd, dall’Idv e anche dall’Associazione Nazionale Magistrati. Gli attivisti umanitari del Gruppo EveryOne, organizzazione apolitica per i diritti umani, hanno manifestato un pieno apprezzamento rispetto al ddl costituzionale “La legge deve essere valutata per il grado di costituzionalità e civiltà che esprime,” spiegano, “e sotto questo aspetto è una legge valida e moderna. Porre finalmente sullo stesso piano l’accusa e la difesa, assegnando al giudice – che non è più collega del pubblico ministero – un ruolo super partes è una garanzia per il cittadino. Solo la separazione delle carriere fra giudici e pm può assicurare tale equilibrio. La discrezionalità attuale del pm di perseguire reati favorisce episodi di persecuzione giudiziaria, che sarebbero limitati qualora fosse la legge ordinaria a definire i criteri di tale intervento. Anche il principio secondo cui il cittadino che venga prosciolto in primo grado non possa essere ulteriormente perseguito in giudizio è una garanzia che può evitare il calvario di chi si trovi perseguitato dalla macchina giudiziaria”. Il Gruppo EveryOne, i cui fondatori sono al centro di casi giudiziari avviati a causa del loro lavoro umanitario a tutela dei Rom – casi che hanno sollevato l’intervento dello Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla situazione dei Difensori dei Diritti Umani, della Commissione europea, degli Avvocati Senza Frontiere e dell’organizzazione FrontLine – sono convinti che il decreto sia un passo importante sulla via di una giustizia imparziale, ma che ad esso debbano seguire altre riforme. La nuova legge sulla giustizia, essendo una riforma costituzionale, dovrà essere approvata due volte da entrambi i rami del Parlamento. Se otterrà l’approvazione da parte di due terzi dei parlamentari, entrerà immediatamente in vigore, altrimenti sarà sottoposta a referendum.

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