Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Posts Tagged ‘consenso’

Riunione scientifica dal titolo “Il consenso informato. Novità sul piano del Diritto. Informare per aiutare a decidere”

Posted by fidest press agency su lunedì, 21 marzo 2022

Torino Martedì 29 marzo alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Il consenso informato. Novità sul piano del Diritto. Informare per aiutare a decidere”. L’incontro verrà introdotto da Giancarlo Di Vella, Professore Ordinario di Medicina Legale, Università di Torino. I relatori saranno Vladimiro Zagrebelsky, Direttore del Laboratorio dei Diritti Fondamentali di Torino, già Giudice della Corte europea dei Diritti dell’Uomo, e Silvana Quadrino, Psicologa, psicoterapeuta, docente di comunicazione nelle relazioni di cura.Il prof. Zagrebelsky illustra la legge 219/2017 che definisce il rapporto tra medico e paziente: la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico si basa sul consenso informato nel quale si incontrano l’autonomia decisionale del paziente e la competenza, l’autonomia professionale e la responsabilità del medico. Si tratta di una descrizione che corrisponde alla nozione che discende dalle regole deontologiche del medico. Ma nella pratica il divario di conoscenze che distingue il paziente dal medico rende complessa la piena realizzazione di ciò che la legge prescrive. Il tema della fine della vita (disposizioni anticipate di trattamento, pianificazione condivisa di trattamento, suicidio medicalmente assistito), anche a seguito delle recenti sentenze della Corte costituzionale, presenta aspetti specifici della informazione e del consenso sia per il paziente, che per il medico. La prof.ssa Quadrino sottolinea come dalla legge sopracitata emerga un concetto: il tempo della comunicazione è tempo di cura. Se si passa dal “cosa” è buono e giusto fare al “come” farlo, la faccenda si complica: “come” il medico può favorire l’autonomia decisionale del paziente – e dei suoi famigliari – nelle diverse fasi dell’intervento di cura, tenendo conto della realtà attuale che a ragione è stata definita “caos informativo”. Come tenere conto delle informazioni che paziente e famiglia inevitabilmente raccolgono quando compare una malattia, come affiancarli nel percorso decisionale. Tutto questo va appreso, basarsi solo sul buon senso e sulla buona volontà del medico è ingiusto, pericoloso e troppo gravoso per entrambi i protagonisti di quel percorso decisionale informato di cui parla la legge.Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito http://www.accademiadimedicina.unito.it.

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Green Pass. Governo, per favore, smetti di rincorrere il consenso e sii esecutivo

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 agosto 2021

Su Green Pass e frequentazione esercizi pubblici: – legge: verificato il possesso, l’esercente “potrà richiedere” un documento d’identità; – categorie varie: non siamo pubblici ufficiali per chiedere documento; – ministro dell’Interno in conferenza stampa: gli esercenti devono chiederlo, ma non il documento d’identità; – garante Privacy: deve essere chiesto anche il documento d’identità, ma come prevede la legge… “potrà richiedere” ; – circolare ministero Interno: obbligo di chiederlo; il documento d’identità può essere chiesto “necessariamente nei casi di abuso o di elusione delle norme”, come ad esempio in caso di “manifesta incongruenza” della certificazione verde con i dati anagrafici in essa contenuti. Quindi è l’esercente che decide e, in caso di anomalie, ne risponde solo l’avventore.Dopo cinque passaggi si è tornati a quanto indicato nella legge. Tanto rumore per nulla. Bastava che, alle perplessità delle categorie, il ministro Luciana Lamorgese fosse stata più chiara sui dettami della legge…. Ma forse “ha preferito” aprire una porta alle categorie. Sarà il caso che il governo smetta di rincorrere il consenso e, tagliando fronzoli e ammiccamenti, sia più esecutivo. Lo chiediamo con l’unico potere che in questo momento abbiamo: per favore!! Noi siamo per l’obbligo anche del documento d’identità, ma ci teniamo al rispetto della legge e operiamo per cambiarla, non per eluderla… Vincenzo Donvito, Aduc

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Vanessa Springora: Il consenso

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 marzo 2021

Collana Oceani, trad. di Gaia Cangioli, pp. 192, 18 euro. Da tanti anni mi sento come un animale in gabbia. Poi un giorno finalmente mi appare chiara la soluzione: far cadere il cacciatore nella sua stessa trappola, rinchiuderlo in un libro.Il caso editoriale che ha scosso il mondo culturale francese e ha dato l’avvio a un’indagine nei confronti dello scrittore Gabriel Matzneff.A distanza di trent’anni dai fatti che le hanno sconvolto la vita, Springora racconta senza ambiguità la storia di una bambina vittima di un mondo più grande di lei. Una testimonianza sui confini pericolosi dei sentimenti, e sul dovere di proteggere chi non può difendersi. Una vicenda che può essere emblematica e significativa per molte altre donne. Cresciuta da una madre divorziata che lavora in una casa editrice, V. colma con la lettura il vuoto lasciato dalla figura assente del padre. A tredici anni, durante una cena, incontra G., un celebre scrittore cinquantenne che, sin dal primo sguardo, la colpisce per il suo carisma e le attenzioni che le rivolge. Rassicurata dai suoi modi gentili e galanti e dallo sguardo clemente della madre, lei si offre a lui, corpo e anima. Il loro rapporto non è un segreto eppure nessuno fa nulla, persino le inchieste della polizia sono superficiali e rendono agli occhi di V. la loro storia simile a un romanzo. Ma, in realtà, l’uomo che crede di amare è un predatore seriale, alla continua ricerca di ragazze adolescenti, protetto dalle convenzioni del mondo letterario dell’epoca.
Quando se ne rende conto, V. decide di lasciarlo, ma liberarsi di lui non sarà facile perché quella che le sembrava una favola, era in realtà un incubo di manipolazione e violenza psicologica. G. riscrive a modo suo la loro storia nei libri che pubblica e le impedisce di lasciarsi tutto alle spalle. Finché V., proprio nella scrittura, troverà la chiave per riconquistare la sua libertà.
VANESSA SPRINGORA è un’editrice, scrittrice e regista francese. Il consenso è il suo primo libro, un racconto autobiografico basato sulla sua esperienza personale nel mondo della letteratura e dell’editoria francesi e sulla sua relazione con lo scrittore Gabriel Matzneff. Con questo libro ha vinto il Prix Jean-Jacques Rousseau per l’autobiografia. (Editore la Nave di teseo)

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Farmaci antiCovid-19: Dobbiamo ricevere il consenso informato

Posted by fidest press agency su venerdì, 29 gennaio 2021

Riguardo al CONSENSO INFORMATO per l’inoculazione di un farmaco antiCovid19, non essendo un esonero di responsabilità da parte del produttore del farmaco ma è un’indefettibile comunicazione a tutela del paziente, tanto più che, secondo alcuni, il produttore non è tenuto a risarcire il paziente per gli effetti collaterali:
1. deve essere redatto in modo che il consumatore possa esprimere la sua autodeterminazione di scelta con piena cognizione;
2. deve contenere la dichiarazione del titolare dell’autorizzazione alla produzione, del produttore, del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio che, nel caso che il farmaco per avere efficacia deve essere somministrato in più dosi a distanza nel tempo, si impegnano a far arrivare il relativo o i relativi farmaci in tempo utile per la successiva o successive somministrazioni;
3. deve essere firmato su tutte le pagine e, se vi sono delle opzioni, la firma deve essere ripetuta sotto ogni opzione;
4. deve contenere tutti i dati, sulla falsariga del cosiddetto bugiardino, al fine di far comprendere se l’effetto collaterale che potrebbe danneggiare e/o uccidere un paziente sia del tutto imprevedibile e le cause dell’insorgenza siano da considerarsi ignote e inimmaginabili;
5. aprendo il sito internet https://www.simg.it/ abbiamo trovato due consensi informati inerenti ai farmaci Pfizer-BionNTech e Moderna, ma: a pagina 2 è già stampato, quindi, verrebbe accettato il fatto che … ho posto domande in merito al vaccino e al mio stato di salute ottenendo risposte esaurienti e da me comprese. … Sono stato correttamente informato con parole a me chiare, ho compreso i benefici ed i rischi della vaccinazione ….. quando, invece, dette dichiarazioni devono essere delle opzioni sotto ciascuna delle quali prevedere la firma unicamente in caso di accettazione; in entrambi si parla di effetti collaterali, effetti indesiderati e reazioni avverse quasi come fossero sinonimi senza spiegare che in realtà si tratta di fenomeni diversi;
in entrambi a pagina 8, al punto 8, leggiamo: “L’elenco di reazioni avverse sovraesposto non è esaustivo di tutti i possibili effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante l’assunzione del vaccino COVID-19 …” facendo percepire che il paziente è una cavia;
a pagina 8, in ambedue, al punto 10, leggiamo: “Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza” senza spiegare se la lunga distanza sono mesi o anni;nelle schede e negli allegati
NON abbiamo trovato la risposta a un importante quesito: una volta vaccinati, si può essere portatori sani del Covid-19 ?
NON abbiamo trovato:
i dati del titolare dell’autorizzazione alla produzione; i dati del produttore; i dati del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio;
dove registrano il numero del lotto del prodotto, il numero e/o codice del flaconcino, il numero delle diluizioni effettuate con detto flaconcino, il numero dell’inoculazione e la quantità somministrata, la data della revisione del Consenso Informato da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco; la data di aggiornamento del Consenso Informato. By Pier Luigi Ciolli

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Codici: vishing, la truffa del consenso rubato

Posted by fidest press agency su sabato, 23 gennaio 2021

Anche una semplice comunicazione di servizio può trasformarsi in una truffa. È il vishing, acronimo di voice phishing, un raggiro che avviene telefonicamente. L’associazione Codici mette in guardia i consumatori attraverso un caso che vuole essere anche un richiamo alla responsabilità per le banche.“Stiamo seguendo la disavventura di un consumatore – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – che è stato prima vittima di vishing e poi dell’atteggiamento scorretto della propria banca. Tutto nasce da un SMS con cui l’istituto gli comunica un tentativo fraudolento di accesso all’home banking. Passano pochi minuti e riceve una telefonata dal numero verde riconducibile alla banca da parte di un soggetto che si qualifica come operatore della stessa e lo informa dei tentativi di accesso non autorizzato sul suo account, per bloccare i quali avrebbe dovuto comunicare i codici di sicurezza che avrebbe ricevuto tramite SMS. Nel frattempo, un’email informa il nostro assistito di una serie di transazioni per un importo complessivo di circa 3mila euro. Fatta la denuncia ai Carabinieri, dopo 6 mesi arriva finalmente la risposta della banca alla richiesta di riaccredito. Con stupore e rammarico, il consumatore legge il rifiuto dell’istituto, che sostiene di non avere responsabilità. Un ‘no’ scorretto e inaccettabile. La banca, infatti, avrebbe dovuto verificare la sicurezza del numero verde intorno a cui ruota la truffa. L’Arbitro Bancario Finanziario, in un caso analogo – sottolinea Giacomelli – si è espresso a favore del risparmiatore coinvolto, stabilendo che deve essere rimborsato. Più in generale, la Corte di Cassazione stabilisce poi che la banca è tenuta a risarcire il cliente se il prelievo non è riconducibile alla sua volontà e deve adottare misure idonee a verificare l’effettiva riconducibilità al cliente delle operazioni effettuate con strumenti elettronici. È quello che chiediamo all’istituto del nostro assistito, pronti all’azione legale per tutelarlo. Con l’occasione, invitiamo i consumatori a prestare la massima attenzione quando si ricevono telefonate da chi si presenta come un operatore della banca. È importante non comunicare dati sensibili. Nel caso di dubbi, si può chiedere un numero di telefono fisso rintracciabile da ricontattare, oltre alla qualifica dell’operatore. E poi è bene denunciare subito l’accaduto alle forze dell’ordine”.

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Vanessa Springora: Il consenso

Posted by fidest press agency su giovedì, 21 gennaio 2021

Collana Oceani, pp. 192, 18 euro. Il libro che ha scosso il mondo culturale francese e ha dato l’avvio a un’indagine nei confronti dello scrittore Gabriel Matzneff. A distanza di trent’anni dai fatti che le hanno sconvolto la vita, Springora racconta senza ambiguità la storia di una bambina vittima di un mondo più grande di lei. Una testimonianza letteraria sui confini pericolosi dei sentimenti, e sul dovere di proteggere chi non può difendersi. Cresciuta da una madre divorziata che lavora in una casa editrice, V. colma con la lettura il vuoto lasciato dalla figura assente del padre. A tredici anni, durante una cena, incontra G., un celebre scrittore cinquantenne che, sin dal primo sguardo, la colpisce per il suo carisma e le attenzioni che le rivolge. Nei giorni successivi, G. comincia a scriverle lettere appassionate in cui dichiara l’attrazione che prova per lei, V. si sente per la prima volta al centro dell’interesse di un uomo. Iniziano a frequentarsi, lei si offre a lui, corpo e anima, rassicurata dai suoi modi gentili e galanti e dallo sguardo clemente della madre, incapace di sostenere il suo ruolo e affascinata dalla disinvolta vicinanza con uno scrittore così raffinato. Il loro rapporto non è un segreto eppure nessuno fa nulla, persino le inchieste della polizia sono superficiali e rendono agli occhi di V. la loro storia più romantica e travagliata, proprio come in un romanzo. Ma, quando la ragazza inizia a leggere alcuni libri dello scrittore che lui le aveva vietato, tra quelle pagine scopre la verità sulla vita di G.: l’uomo che crede di amare è, in realtà, un predatore alla continua ricerca di ragazze adolescenti, protetto dalle convenzioni del mondo letterario dell’epoca. V. decide di lasciarlo, sostenuta da alcuni amici e dal nuovo amore per un coetaneo, ma liberarsi di lui non sarà facile perché quella che le sembrava una storia da favola era in realtà un incubo di manipolazione e violenza psicologica: G. non la lascia andare, riscrive a modo suo la loro storia nei libri che pubblica, e le impedisce di lasciarsi tutto alle spalle. Finché, proprio nella scrittura, troverà la chiave per riconquistare davvero la sua libertà. (Editore La nave di Teseo)

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Consenso unanime su poteri e risorse per Roma Capitale

Posted by fidest press agency su domenica, 27 dicembre 2020

“Ringrazio tutte le forze politiche per il consenso unanime con cui oggi, alla Camera dei Deputati, sono passati due ordini del giorno che impegnano il Governo a dotare Roma Capitale di risorse e poteri speciali”.Lo dichiara la sindaca di Roma, Virginia Raggi.“Il consenso bipartisan riconosce quanto ho sempre sostenuto: lo status della Capitale d’Italia non deve essere terreno di scontro politico ma un riconoscimento delle sue specificità e del ruolo che Roma ricopre, anche a livello internazionale. Non a caso, proprio i gruppi politici presenti in Assemblea Capitolina sono stati i promotori di una proposta bipartisan sull’assetto istituzionale e i poteri di Roma Capitale, trasmessa in Parlamento diversi mesi fa”, aggiunge Raggi.“Quello di oggi è però solo un primo passo. Ora ci aspettiamo che il Governo dia seguito, quanto prima, all’impegno assunto e largamente condiviso. Il Campidoglio è sempre disponibile a favorire qualunque confronto per arrivare all’elaborazione di un provvedimento concreto che finalmente riconosca a Roma il ruolo che merita, al pari delle altre capitali europee e mondiali”, conclude la sindaca.

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Vanessa Springora: Il consenso

Posted by fidest press agency su venerdì, 22 Maggio 2020

Trad. Gaia Cangioli, pp. 192, 17 euro. Il libro che ha scosso il mondo culturale e sociale francese e ha dato l’avvio a un’indagine, da parte della procura, nei confronti dello scrittore francese di origine russa Gabriel Matzneff.In corso di pubblicazione in 20 paesi. Vincitore del Prix Jean-Jacques Rousseau per l’autobiografia. Più di trent’anni dopo i fatti che le hanno sconvolto la vita, Vanessa Springora racconta senza ambiguità la storia di una bambina vittima di un mondo più grande di lei. Una testimonianza sui confini pericolosi dei sentimenti, e sul dovere di proteggere chi non può difendersi dalla violenza e dalla manipolazione. “Da tanti anni mi sento come un animale in gabbia, i miei sogni sono abitati da omicidio e vendetta. Poi un giorno finalmente mi appare chiara la soluzione, ma certo, ce l’ho sotto gli occhi: far cadere il cacciatore nella sua stessa trappola, rinchiuderlo in un libro.”

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Il consenso che forma la volontà degli elettori

Posted by fidest press agency su mercoledì, 21 agosto 2019

Stando agli eventi di questi ultimi anni, in tema di affari di politica, si ha netta l’impressione che la democrazia stia perdendo significato. L’humus profondo è dato dall’atteggiamento del corpo elettorale nel suo insieme e dal modo come percepisce i segnali che provengono da fatti e circostanze della vita che in qualche modo riguardano la politica e il suo modo di porsi al cospetto di tali circostanze. A volte sono paure che sanno d’antico come quella delle immigrazioni, le scorrerie dei barbari e le violenze che si accompagnavano e sembrano riaffacciarsi crudamente da qualche fatto di cronaca nera che coinvolge uno straniero.
Questi stati d’animo hanno una loro valenza se alla fine esprimono un consenso o un dissenso in chiave elettorale. Gli esperti lo definiscono in vario modo come consenso interiorizzato, che si fonda sui valori, in consenso accordo, che si fonda sugli interessi, consenso conformità che nell’indifferenza accetta di seguire il comportamento della maggioranza e consenso di necessità che è condizionato dalla paura. In quest’ultimo caso noi ci troviamo nella stessa condizione di chi alle grida manzoniane dell’untore va a caccia delle “streghe”. Risveglia in noi un sentimento irrazionale incontrollato e incontrollabile che in chiave politica significa esprimere un consenso senza riserve per chi sa attizzare il fuoco da sotto la brace con l’aggiunta di un ciocco.
La domanda che ci giunge spontanea è come si può uscire da questo circolo vizioso se non altro per evitare una nuova forma di “cesarismo”? A mio avviso occorrono iniezioni di certezze a partire dal sistema giudiziario che oggi si vorrebbe, per essere credibile nella percezione popolare, in un iter processuale in tempi brevi e con pene certe e non edulcorate da condoni e prescrizioni. Certezze anche nelle piccole cose come il rispetto del codice della strada.
Vi è poi, non secondo a nessuno, un aspetto culturale per una maggiore consapevolezza della natura e delle condizioni storiche delle diverse culture contro ogni utopia che tende a voler costruire un “mondo unico” attraverso uno sviluppo economico imposto dal di fuori. (Riccardo Alfonso)

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“Workshop internazionale sul consenso information e ricerca clinica”

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2018

Roma Dal 21 al 23 febbraio 2018,Via degli Aldobrandeschi 190, Ateneo pontificio Regina Apostolorum la Cattedra UNESCO in Bioetica e Diritti Umani terrà il suo sesto workshop internazionale per discutere le questioni del consenso informato e della ricerca clinica. Facendo parte del consorzio i-Consent (progetto finanziato dall’Unione Europea – Horizon 2020), la riflessione etica del workshop si concentrerà sulla dimensione multiculturale e interdisciplinare dei requisiti etici del consenso informato applicato alla ricerca trasnazionale/clinica e vaccinazione. La discussione si svolgerà nell’Aula Master dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e dell’Università Europea di Roma, in Via degli Aldobrandeschi, 190 a Roma (ingresso riservato). Molti gli interventi autorevoli (in allegato il programma dettagliato).
“Teniamo molto a questa importante giornata di studio e di dialogo su un tema così importante – dichiara Alberto Garcia, direttore della Cattedra – perché nella ricerca scientifica troviamo brecce, barriere e pratiche nel processo di richiesta del consenso informato. Troppo spesso non si prendono in considerazione pienamente la persona umana e i suoi diritti fondamentali, e la diversità culturale e religiosa dei soggetti di sperimentazione biomedica. Vogliamo studiare e riempire questa mancanza come risposta all’asset principale del progetto lanciato dall’Unione Europea”. “Il consenso informato è un tema non solo medico, – spiega Mirko Garasic, ricercatore della Cattedra – ma che investe la cultura e la religione della persona. Dare per scontato che tutte le tradizioni mondiali siano disposte ad accettare come non eticamente questionabile l’approccio individuo-centrico dell’autonomia alla base del consenso informato è miope e controproducente. Per questo motivo il nostro workshop è importante: abbiamo bisogno di partire dai valori comuni che i vari credi interpellati condividono, per analizzare insieme le differenze e adattare (anche) le politiche sanitarie a realtà più complesse e meno monolitiche”.
“È importante discutere e confrontarci sul limite tra autonomia e relazione nel consenso informato; – continua P. Joseph Tham, L.C. professore di Bioetica – insieme alla Prof.ssa Marie Letendre abbiamo analizzato come nel tempo la percezione dell’autonomia del paziente nel consenso informato stia cambiando. Si sta passando da un concetto di processo decisionale autonomo a un rapporto più articolato e relazionale tra paziente-dottore. Per tanto abbiamo voluto dimostrare lo spostamento da una forma individualista a una più relazionale che aiuti a comprendere l’autonomia nel dare il consenso, senza tralasciare gli aspetti culturali ed etici nel sistema sanitario”.
Il tavolo dei relatori e tutta la platea hanno carattere internazionale e multiculturale; saranno presenti contributi scientifici e riflessioni di autorevoli esponenti di vari religioni (Buddismo, Confucianesimo, Cristianesimo, Ebraismo, Induismo, Islam).(Dott.ssa Emiliana Alessandrucci)

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La perdita di consenso fa perdere la testa a Renzi

Posted by fidest press agency su domenica, 6 novembre 2016

firenze‘Gli scontri di piazza a Firenze sono il risultato di due irresponsabilita’: quella di chi non ha autorizzato la manifestazione, e quella di chi ha ceduto a questa provocazione. La nostra solidarieta’ va innanzitutto alle forze dell’ordine, schiacciate tra queste due irresponsabilita’. Quella di chi ha la responsabilita’ del governo del Paese ci pare la piu’ grave e pericolosa’. Cosi’ Tomaso Montanari, vicepresidente di Liberta’ e Giustizia, dopo i tafferugli di oggi nel centro di Firenze. Che dicono Renzi, Rosato, Carbone, Marcucci, la Morani? Anche Libertà e Giustizia sta con chi devasta? O magari il governo ancora una volta si è comportato in modo dilettantesco? La perdita di consensi del governo sta dando alla testa a quelli del Pd…”. Lo dichiara Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. Per il sindacato di polizia ““Ancora una volta siamo costretti a registrare violenze inaccettabili contro Operatori delle Forze dell’Ordine impegnati nei servizi di sicurezza. A Firenze diversi nostri colleghi sono stati massacrati di botte dai cosiddetti antagonisti, che altro non sono che delinquenti che scendono in piazza con l’obiettivo di fare del male a chi veste una divisa”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia. “Episodi come quello di oggi non sono casuali o episodici: c’è una precisa strategia di violenza contro le Forze dell’Ordine che viene condotta in maniera parallela all’attività politica e mediatica del Partito dell’Anti-Polizia. Ci sono politici e giornalisti che predicano l’odio alla luce del sole, e bande di delinquenti che lo mettono in pratica con il volto coperto da caschi e passamontagna e con la certezza di restare impuniti. Tutto ciò nel silenzio scandaloso di chi è sempre pronto a gridare allo scandalo quando si profila la pur minima possibilità di accusare un Agente di un errore nell’adempimento del dovere. Siamo solidali con i nostri colleghi rimasti feriti dai cosiddetti antagonisti, che predicano pace e tolleranza, ma nei fatti cercano soltanto il sangue di chi veste una divisa”.

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Pensare al futuro partendo da consenso popolare

Posted by fidest press agency su domenica, 15 novembre 2015

“Spesso mi trovo a fare delle riflessioni su come poteva essere il nostro Paese se al Governo ci fosse stato mago Merlino il quale, sicuramente, con un tocco magico sarebbe riuscito a risolvere i problemi che affliggono l’Italia da tanti anni”. Lo scrive in una nota Denis Nesci, membro della direzione nazionale di Ncd.“Poi ritorno con i piedi per terra e inizio a meditare sulle tante discussioni della politica nostrana e, con mio grande stupore, mi trovo a leggere dichiarazioni alquanto incoerenti da parte di “amici” con i quali si era tracciato e condiviso un percorso, che il Nuovo Centrodestra avrebbe dovuto attuare e le idee che si era prefissato di inserire nell’agenda di Governo.
Oggi leggo- continua Nesci- che quattro dei fondatori di Ncd hanno dichiarato che, o si fa come dicono loro, oppure non si voterà per la stabilità, una legge “scritta con la sinistra”, allora, penso che il lavoro fatto finora sia stato vano e non sia servito a nulla il dialogo, il confronto e la condivisione di ideali su aspetti importanti del nostro Paese portati avanti da tutti gli uomini e le donne che fanno parte della squadra di NCD. Dopo due anni di legislatura nel corso della quale abbiamo ricevuto attacchi feroci e incessanti indirizzati al nostro partito – conclude Nesci – oggi che si doveva serrare i ranghi, troviamo al nostro interno persone che buttano all’aria il progetto e che chiudono le possibilità di confronto imponendo il loro pensiero con il ricatto.
Fino a pochi giorni fa sentivo dire che Ncd ha salvato il Paese, che senza Ncd si consegnava il tutto nelle mani del Movimento 5 stelle e tanto altro, oggi che si intravede uno spiraglio di ripresa, grazie anche al costante lavoro del Nuovo Centrodestra, ci facciamo un autogol che può incidere sul risultato finale. Basta polemiche, basta minacce, lavoriamo insieme per dare risposte ai cittadini e riconquistiamo la fiducia che circa due anni fa è stata confermata dall’adesione di centinaia di migliaia di cittadini al partito, ripartendo proprio dal ruolo fondamentale svolto dai circoli”.

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Per la ricerca occorre semplificare il consenso

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 gennaio 2013

Quando si conduce una ricerca che coinvolge i bambini, ottenere il consenso informato di entrambi i genitori non è oggi sempre facile, ma è di norma necessario, soprattutto per la ricerca in cui il soggetto è esposto a rischi significativi senza neanche la prospettiva di benefici diretti. La bioetica ha elaborato il concetto di genitore “ragionevolmente reperibile” (reasonably available) per consentire in casi specifici di procedere con il consenso di un solo genitore, ma questo concetto – secondo un ampio studio pubblicato su Pediatrics – non è privo di ambiguità, ed è quindi soggetto a diverse interpretazioni da parte dei diversi comitati etici. Lo studio diretto da Daniel Nelson, dell’Office of human research ethics dell’Università di Chapel Hill in North Carolina, ha studiato in dettaglio la situazione delle oltre 3.000 famiglie contattate per una ricerca che prevedeva uno screening neonatale della sindrome dell’X fragile, che era stata approvata dal comitato etico a condizione di avere il consenso di entrambi i genitori. Il test individua sia la mutazione completa del gene Fmr1 coinvolto nella sindrome sia l’assai più frequente permutazione, e il suo valore è controverso perché non esistono terapie per la sindrome dell’X fragile e non è chiaro il valore di un’individuazione precoce dei portatori. Secondo l’analisi di Nelson e colleghi, in 589 casi (quasi il 20% del totale) i padri sono risultati assenti (158 di loro hanno dato prova chiara di non voler essere coinvolti): le cause principali dell’assenza sono state identicate nella partecipazione a missioni militari all’estero, detenzione in carere, cambiamento di residenza e di Stato o mancato coinvolgimento nella vita della madre. Quando entrambi i genitori sono stati interpellati, l’approvazione è arrivata in due casi su tre (64%). Partendo da queste osservazioni, i ricercatori hanno elaborato un semplice algoritmo per codificare ogni passaggio prima di poter affermare “ragionevolmente” che uno dei genitori (in questo caso il padre) è irreperibile o non ha un ruolo nelle decisioni (perché oltre a non essere presente non figura sul certificato di nascita). Pediatrics. 2013 Jan;131(1):e223-9 (fonte pediatria33)

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Il consenso in politica

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 ottobre 2011

Se analizziamo gli umori del corpo elettorale, diciamo da sei mesi a questa parte, ci accorgiamo che sono stati lanciati dei “segnali” evidenti allorché, a dispetto delle previsioni della vigilia, a Napoli e a Milano sono stati eletti sindaci degli outsiders anche se non possiamo dire che fossero a digiugno della politica e delle logiche di apparato. Ancora prima in Piemonte la vittoria della Lega più che sui numeri, dati dalla coalizione, è venuta con la lista di disturbo di Grillo e che poi ha fatto il bis più di recente dando la vittoria al Pdl del dott. Iorio, alle regionali molisane. A questo punto sono entrati in gioco gli strateghi di partito che hanno ritenuto possibile un “rientro” della protesta dell’elettore considerata la incapacità della politica di cogliere i segnali di dissenso legati alla partecipazione, in luogo dell’assenteismo, tant’è che dai songaggi di questi giorni si è portato alle soglie del 30%. Vi ha fatto eco Berlusconi che ha paventato la possibilità non solo di superare l’attuale impasse ma di poter doppiare le politiche del 2013 con un successo. A questo punto ha ragione Mario Monti che dalla Gruber a 7e mezzo ritiene improbabile un governo alternativo all’attuale in quanto mancano le condizioni “politiche” per pervenirvi. Dobbiamo, quindi, mettere in conto la possibilità che si vada alla scadenza naturale di questa legislatura. Nel frattempo un po’ tutti stanno a guardare il maggiore partito d’opposizione, il Pd, che è oggi come l’asino di Buridano: non sa se fare le primarie subito o rinviarle, se fare l’alleanza con il centro di Casini e compagni o lasciarsi sedurre dalle sirene “sinistre” e intanto si lacera all’interno e fa scalpitare i “cavalli di razza” di giovanil baldanza (vedasi il sindaco di Firenze). Ma vi è anche un’altra mina “antiuomo” che gli amici di Berlusconi hanno preparato per indebolire l’immagine di un partito che continua ad essere gestito dalla vecchia leadership. Pensiamo a Penati, ex capo della segreteria di Bersani e ora a D’Alema indagato dalla Procura di Roma e ci dicono che anche un altro personaggio rischia di finire nel tritacarne delle procure. Se andiamo avanti di questo passo sull’Aventino ci resterà forse qualcosa di più del 30% degli attuali “non votanti” e a farne le spese saranno per lo più quelli del centro-sinistra, mentre volenti o nolenti Casini si troverà a fare l’alleanza con il Pdl e Berlusconi se non in prima persona di certo resterà in sella alla coalizione. A questo punto solo le primarie possono scuotere un partito che sembra addormentato ed esitante e darci due risposte che tutti attendono: una nuova leadership e un programma che non sia, al solito, “lacrime e sangue” tanto da farci credere di finire dalla padella nella brace. (Riccardo Alfonso http://www.fidest.it)

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Governo: promettere sempre, mantenere mai

Posted by fidest press agency su domenica, 17 luglio 2011

Cosa unisce quella casta politica italiana  nella sua ferrea volontà di raggiungere e mantenere il potere pubblico con tutti i mezzi possibili ed immaginabili? Sul come si possa arrivare a conquistare la maggioranza del consenso elettorale le notizie che raccontano di richieste più o meno esplicite di voti a componenti delle organizzazioni mafiose e gli accordi cui sono costrette le forze politiche deboli e vili con le mafie, descrivono un impietoso scenario di bassezze umane e politiche che vanno dallo scambio voto – favori politici (appalti pubblici, posti di lavoro pubblici, etc) sino a condizioni di vero proprio cointeresse politico-mafioso, ben raccoglibili nella frase del premier che impedì la candidatura del ministro napoletano Mara Carfagna alla poltrona di sindaco di Napoli per non doverla consegnare alla camorra, come fosse già evinto che, un cittadino napoletano, ancorchè ministro della repubblica, non sia in grado e non abbia qualità sufficienti per resistere alle tentazioni delle sirene mafiose. Sul come invece si conservi tale potere raggiunto con il contributo di simili mezzi vergognosi, non vi è alcun dubbio: procedere nell’iter tecnico-giuridico per il perseguimento di quelle riforme come il Federalismo Fiscale, procrastinandone invece l’effettiva e completa realizzazione in tempi futuri piuttosto lontani, potendo così scaricare la responsabilità del non raggiungimento di tali promesse riforme su condizioni future non prevedibili e non previste. Così, si rimanda artatamente ogni obiettivo raggiungibile, continuando a prometterne il raggiungimento, pur rimandando contestualmente sine die la loro effettiva realizzazione. Questa filosofia deriva direttamente dalla prassi della prima repubblica in pieno stile democristiano, all’interno della cui ispirazione si raccomandava strettamente di promettere un “sì certo e convinto” a coloro i quali si avvicinassero al potere pubblico per ottenere un appalto pubblico o la vittoria in un pubblico concorso, negandone successivamente la realizzazione di un tale evento, poichè una volta raggiunto l’obiettivo per quei potenziali elettori, non sarebbe stato più possibile indirizzarne e condizionarne il voto ed il consenso: promettere sempre e mantenere mai, occupare il potere con qualsiasi mezzo per non rinunciarvi mai più. (Gustavo Gesualdo alias Il Cittadino X – in sintesi)

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Chirurghi e consenso informato

Posted by fidest press agency su martedì, 12 aprile 2011

“Siamo di fronte a una sentenza schizofrenica che ribalta, di fatto, il valore del consenso informato. Non è più tollerabile che un atto medico, se non vi è dolo o colpa grave, sia oggetto di materia penale e non è più ammissibile che si utilizzi, per descriverne l’eventuale esito negativo, un termine come ‘omicidio’”. Il prof. Pietro Forestieri, presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC), è critico nei confronti della sentenza della Corte di Cassazione che vieta le operazioni senza speranza anche se c’è il consenso del paziente. La IV Sezione penale della Suprema Corte ha confermato la condanna per omicidio colposo di tre medici dell’Ospedale San Giovanni di Roma che nel 2001 operarono una donna di 44 anni con un tumore al pancreas già in fase avanzata. I chirurghi, secondo i giudici, avrebbero violato le regole di prudenza e i principi del codice deontologico che vietano qualunque forma di accanimento diagnostico-terapeutico. “Siamo ancora fermi al Codice Rocco del 1930 – sottolinea il prof. Forestieri – e non si è mai proceduto ad una definizione dell’atto medico, evidenziandone la specificità e l’adeguatezza sociale”. Infine un appello ad una maggiore considerazione del ruolo del chirurgo. “Se, nel corso di questi giorni, non vi sarà una maggiore e diversa attenzione nei nostri confronti proporrò una giornata nazionale di sciopero, anche se bianco – conclude il prof. Forestieri -. C’è stata una giusta insurrezione contro la colpevolezza del giudice, riconoscendone la delicatezza del ruolo e la necessità della serenità di giudizio. Si è ben compreso, quindi, il pericolo di una giustizia difensiva. Molti giudici hanno trovato spazio nei media per spiegare la bontà delle loro tesi. Cosa che a noi chirurghi è sempre stata pervicacemente negata. I rappresentanti dei magistrati sono stati ricevuti anche dal Presidente della Repubblica, invece i chirurghi non hanno mai avuto la possibilità di un’interlocuzione ufficiale con le Istituzioni. Rivendichiamo, con forza, di svolgere una professione che riveste un’importanza pari a quella dei giudici e ci aspetteremmo un’eguale considerazione da parte delle Istituzioni, dei media e dei cittadini”. Il 20 maggio la Società Italiana di Chirurgia ed il Collegio Italiano dei Chirurghi organizzano un simposio su “La colpa professionale e la medicina difensiva. In quella data si svolgerà anche l’assemblea dei Presidenti di tutte le Società scientifiche nazionali di area chirurgica delle varie branche e delle diverse specialità.

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Sondaggio su amministrazione Alemanno

Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 marzo 2011

Roma «Il sondaggio Eures premia il lavoro dell’Amministrazione e dimostra che il gradimento del sindaco Alemanno non è stato per nulla intaccato dalle campagne denigratorie messe in campo dal centro-sinistra: 6 romani su 10, infatti, hanno rinnovato il proprio consenso al Sindaco. Si tratta di un risultato importante che premia il lavoro di una squadra impegnata non senza difficoltà per migliorare la qualità della vita della capitale ed aumentare benessere e sicurezza dei suoi cittadini. Uno sforzo ancora maggiore, giova ricordarlo, in considerazione del fatto che Alemanno ha salvato dal fallimento una città alla quale la precedente amministrazione aveva lasciato in eredità il debito record di 12 miliardi di euro ». Lo dichiara l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Marco Visconti.

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Il malessere del Pd

Posted by fidest press agency su martedì, 22 marzo 2011

Dichiara Davide Gariglio:  “La tentazione di uscire dal Partito Democratico che mi viene attribuita da un quotidiano locale, è del tutto priva di fondamento ed è da attribuirsi alla malafede di chi confonde i propri auspici con la realtà dei fatti. I fatti in questione sono incontrovertibili: ho voluto a tutti i costi le primarie contro la volontà di molti del mio partito, ho lottato per vincerle e diventare candidato Sindaco, le ho perse raccogliendo un buon consenso intorno alla mia candidatura, ho dichiarato di sostenere Piero Fassino alle amministrative di maggio e in tal senso mi sto impegnando. E’ assai lontana da me l’idea che alle primarie del PD si partecipa e poi, se si perde, allora uno se ne va. Detto ciò, di fronte agli abbandoni del PD da parte di diversi autorevoli esponenti vi sono tre possibili modi di comportarsi: rallegrarsi all’insegna del ‘meno siamo meglio stiamo’ (che è il teorema di chi pensa e vive il PD come una ulteriore fase dell’evoluzione del PCI), alzare le spalle minimizzando l’accaduto come se si trattasse di semplici riposizionamenti personali e solitarie avventure intraprese da qualche deluso, oppure interrogarsi sulle ragioni che stanno alla base di un malcontento assai diffuso in una parte della dirigenza e della militanza del nostro partito che vede non compiutamente realizzato il progetto di un nuovo soggetto riformista e plurale per creare il quale si decise di superare le esperienze rappresentate da DS e Margherita. Personalmente credo che il malcontento di chi vede nel PD attuale un qualcosa di ben lontano dal progetto iniziale meriti una ben diversa considerazione e non può essere risolto semplicemente attraverso un’oculata distribuzione di poltrone e incarichi tra le diverse componenti.”

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28 gennaio: sciopero lavoro pubblico

Posted by fidest press agency su domenica, 16 gennaio 2011

La segreteria regionale Cub Piemonte ha rilasciato il seguente comunicato: “L’esito del referendum alla FIAT Mirafiori, tenuto sotto il ricatto della chiusura dello stabilimento, ha visto il 46% di voti contrari. La volontà di Marchionne si è affermata solo per il contributo determinante e plebiscitario della gerarchia di fabbrica: capi e capetti. Nei seggi del reparto montaggio, dove hanno votato gli operai, il NO si è affermato con il 53%. I “sindacati” del fronte del Si’ partivano con un consenso, sulla carta, di oltre il 70% e godevano dell’appoggio di tutte le forze politiche e del padronato. Hanno diffuso a piene mani menzogne, paura e intimidazioni, ne ottengono in cambio un pauroso calo di legittimazione e una fabbrica divisa a metà. Il progetto di riduzione del salario, dei diritti e di generale peggioramento delle condizioni di lavoro, perseguito dalla FIAT, si è scontrato col rifiuto degli operai. Ciò conforta la nostra opposizione e conferma quanto sia urgente impedire con ogni mezzo l’attuazione di quel modello e la sua diffusione. Per questo è necessaria una mobilitazione continuativa e determinata in difesa del reddito, dei diritti e della dignità del lavoro, per questo la CUB Piemonte prosegue, insiema alle organizzazioni che si sono battute per il NO, la battaglia contro l’accordo-truffa e proclama lo sciopero generale di tutte le categorie del lavoro pubblico e privato per il 28 gennaio”.

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Consenso amministratori locali

Posted by fidest press agency su martedì, 11 gennaio 2011

“Passare in dodici mesi dal 14° al 7° posto della classifica nazionale del consenso fa certamente piacere e mi conferma in una convinzione che ha sempre guidato la mia azone politica e amministrativa: sobrietà, serietà e rigore alla lunga pagano. Più che le operazioni di immagine, i cittadini apprezzano la concretezza nell’affrontare i problemi”: con queste parole il Presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, commenta la diffusione dei dati dall’annuale sondaggio “Governance Poll”, effettuato dal’istituto IPR Marketing per conto del quotidiano “Il Sole 24Ore”. “Ringrazio i cittadini per la fiducia accordatami, visto che il 60% degli intervistati in provincia di Torino ha espresso un giudizio sostanzialmente positivo nei confronti dell’amministrazione che guido dal 2004. Ma, come non mi ero abbattuto quando, alcuni anni orsono, il ‘Governace Poll’ mi relegava agli ultimi posti della classifica nazionale, così oggi non mi esalto” aggiunge Saitta.  “La crescita del consenso, – sottolinea il Presidente della Provincia di Torino – deriva da un lavoro quotidiano e concreto, affrontato senza schiamazzi e senza trionfalismi. Abbiamo compiuto e compiremo nei prossimi anni scelte importanti su temi che vanno dalla TAV alla Tangenziale Est, dall’inceneritore per i rifiuti alla tutela dei suoli agricoli di pregio. Abbiamo agito e agiremo negli anni di mandato che ci restano cercando il consenso delle comunità locali, ma ribadendo che, ad un certo punto, occorre che tutti compiano scelte concrete e si assumano le responsabilità che competono loro. Questo è il nostro metodo e ci fa piacere che i sondaggi ne confermino l’apprezzamento da parte dei cittadini”.

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